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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Seite 26 von 105
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Novara [u.a.]
Verlag: De Agostini
Umfang: 74 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Signatur: II 87.677 ; 1.088
Intern-ID: 88598
dizioni termiche invernali del suo fondo, colla scarsità delle pioggie, ha permesso alla flora del dominio padano di risalire sul fondo di Val d'Adige fino a Bolzano e Merano, e in Val d'Isaxco fin presso . la Chiusa. Si ha qui il Querctis Robur, che presso Bolzano raggiunge i m. 1300 s, m. e insieme al Fraxinus Omm costituisce dei cedui sulle pendici montuose e lungo il corso dell'Adige; vi sono pure esemplari di Tamm communis^ Ruscus aculeatus, Genista virgata, Clematis viticella, ecc

. e nelle zone umide e paludose giuncaie insieme a specie di Salvinia, Vallisneria e la Lemna arrhiza. Fra la flora coltivata la Castanea saliva si spinge fino a ni. 900 s. m. in Val d'Isarco, presso la Fortezza (Franzensfeste), mentre fino a 700 m. si hanno boschi di castagno sopra Bolzano e Merano. 11 gelso, la cui coltura oggi in gran parte abbandonata si spinge poco oltre Bolzano, arriva però in Val d 'Adige e in Val d 'Isarco fin oltre i 750 m. d 'altezza, coincidendo il suo limite all' incirca con

quello della flora cisalpina. Al gelso si aggi unge la vite, la quale nella conca di Bressanone matura l'uva fino a m. 800 s. m. presso Varna (Vahrn) e sull'altipiano di Scàves (Scliabs), e si spinge in Val Venosta, nei pressi di Silandro, verso gli 850 m. Xei dintorni di Merano, di Bolzano, di Oaldaro e d'Egna, oltre estese colture di viti a pergolato, abbiamo ancora il fico, il granato, l'alloro, il mirto, tipici elementi mediterranei, nonché estesi frutteti, molto ben coltivati, ed anche qualche

esemplare di olivo (che però non fruttifica) sulle riparate e tepide costiere di Gries, presso Bolzano. 4. FLORA I'AXXOXICA. — La scarsa piovosità delle valli infe riori dell'Alto Adige, il substrato permeabile dei fondi vallivi, la tem peratura assai elevata estiva delle alte pendici, ha fatto sì che fin entro il dominio della flora subalpina e cisalpina, si conservassero zone d'una flora molto più orientale di tipo xerofìlo, la pannonica, che si considera come relitta dell'ultimo periodo interglaciale

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Seite 32 von 105
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Novara [u.a.]
Verlag: De Agostini
Umfang: 74 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Signatur: II 87.677 ; 1.088
Intern-ID: 88598
, con lingua e diritto latino lino ai sec. xni e xiv. Così nel tratto atesino gli stessi possessi fondiari appartenevano in gran parte ad italiani, che dichiaravano di vivere secundum Curiam romanam, e nella stessa città di Bolzano, durante il sec. xv la maggioranza della popolazione parlava italiano. Fu nei sec. xv i e xyii che ac- . cresciuti di numero e di potenza i coloni tedeschi, per la protezione della Casa d'Asburgo padrona della contea del Tirolo, l'elemento tede sco venne alla riscossa

contro gli italiani ostacolando la cultura e la immigrazione dell'elemento trentino, sopratutto attorno a, Bolzano. Tuttavia, l'importanza dell'elemento italiano tornò ad aumentare nei sec. xvn e xvin per il commercio della seta e l'industria dei tra sporti sulla piazza commerciale di Bolzano, che si regolava comple tamente all' italiana. Anzi durante tutto il periodo della Controriforma, Bolzano sotto l'egida elei vescovi di Trento, divenne un posto avan zato di difesa della romanità e del

di usare nella chiesa la lingua ladina, il ro mancio continuò a parlarsi in parecchi villaggi, fino ai primi del sec. xix. Si comprende, che quando nel 1S10 il Tirolo meridionale venne unito al Kegiio italico, il tratto da Bolzano a Sai orno era ormai in gran parte riguadagnato all'elemento italiano, e tali condizioni rima sero inalterate, anzi migliorarono in tutta la prima metà del sec. xix, per l'insediarsi nella regione di agricoltori trentini della Val di Non, sulle terre abbandonate e paludose

attorno a Bolzano. Ma dopo le guerre dell'Indipendenza italiana i tedeschi vennero alla riscossa coll'aiuto del potere centrale, resero del tutto tedesca la scuola, tolsero l'uso della lingua italiana negli uffici pubblici e nei

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Seite 59 von 105
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Novara [u.a.]
Verlag: De Agostini
Umfang: 74 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Signatur: II 87.677 ; 1.088
Intern-ID: 88598
d'Alemagna » attraverso il Cadore e l'Ampezzano, la quale si congiungeva a Dobbiàco a quella che, seguendo la Pusùeria, era detta allora « Untere Strasse » e si riuniva, sopra Bressanone, alla strada del Bréimero, chiamata fin d'allora « Strada d'Italia ». Un secolo più tardi (1314), Enrico Kunter da Bolzano, compì la strada che da lui prese nome di « Kuntersweg », la quale univa Bressanone a Bolzano lungo le strette dell'Isarco, abbandonando la vecchia strada romana siili' altipiano di Benón (Bitten

). La Val Venosta continuò ad essere seguita da mercanti italiani e tedeschi sulle traccie della via romana, che riattata prese il nome di « Obere Strasse » in opposizione all' « Untere Strasse » della. Pusteria; ma da Glorenza si staccavano due strade che per la Yal di Monastero e la Yal d'Uina si portavano nell' Engadina. Da Bolzano invece, verso Trento, la strada medioevale, che seguiva l'originaria romana, era. detta « Stradone trentino », da dove tutto il movimento d'oltralpe confluente a Bolzano

di Caldaro, fino a Merano. 3. STRADE MODEBNE. — Le principali strade moderne di grande comunicazione sono in gran numero un rifacimento e adatta mento delle strade precedenti (che erano per molti tratti soltanto delle larghe mulattiere), avvenuto durante il sec. xviii e l'epoca napoleonica, oppure costruite appositamente dall'Austria a scopo militare, e si rac cordano in buona parte a Bolzano, centro di tutto il movimento della regione.

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Seite 36 von 105
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Novara [u.a.]
Verlag: De Agostini
Umfang: 74 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Signatur: II 87.677 ; 1.088
Intern-ID: 88598
di popolazione italiana-, e che quindi risulterebbero piuttosto in difetto che in eccesso; mentre si indicò con colore diverso i tratti della zona ad abitazioni permanenti, dove positivamente si avevano italiani o tedeschi in prevalenza. Dall'ispezione della nostra carta risulta, che la zona dove la popo lazione di razza latina può oggi dirsi in prevalenza è il largo fondo del tratto atesino, specie da Salorno a Bolzano, e le alte valli ladine di Monastero, Gardena e Badia, nonché tutto l'Ampezzano. Il fondo

di valle da Salorno a Bolzano può considerarsi come la diretta continuazione della Val d'Adige inferiore, da cui risale l'onda della italianità del Trentino, la cui popolazione si trova in numero esuberante a confronto di quella dell'Alto Àdige (60 ab. per kmq. nel Trentino, 29 nell'Alto Adige). Così ad onta di tutti gli ostacoli frap posti dal dominatore tedesco e dalle false indicazioni dei censimenti, la preponderanza, degli italiani fu qui confermata e favorita da cause economiche e geografiche

, specie nella seconda metà, del sec. xxx. Infatti oltre il 05 °/ 0 degli italiani che vivono nel tratto atesino, sono campagnoli, contro il 48 °/ 0 della popolazione tedesca clie vive nelle città di Bolzano e Merano; e ciò senza contare i braccianti avven tizi, che d'inverno tornano ai loro paesi nel Trentino. Questa vera colonizzazione agricola degli italiani, la quale meglio di quella industriale dà garanzie di stabilità e di sviluppo, dovuta in gran parte alla immigrazione trentina in seguito

alle crisi agricole succedutesi a più riprese dopo il ISSO, s'insedia quasi tutta sul fondo di valle, al di sotto di 200 m. s. m. (SG,2 °/ 0 dell'intero numero dei nostri connazionali). Oggigiorno i centri maggiori d'italiani sono Salorno, Pochi, Laghetti che in realtà contano più del 50 °/ 0 d'italiani, e poi Bronzolo, Vàdena, Làives, S. Giacomo, alle porte di Bolzano, che supe rano il 70 °/ 0 d'italiani: mentre sulla destra dell'Adige l'elemento ita liano è in continuo progresso, attestato anche dai

dati dei censimenti. Anche il «lungo monte», sulla sinistra dell'Adige fra Bolzano e Merano, costituisce una zona di italianità, i cui centri maggiori sono le borgate di Postai, Gargazone, Vilpiano e Terlano; fatto riconosciuto,

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Seite 50 von 105
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Novara [u.a.]
Verlag: De Agostini
Umfang: 74 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Signatur: II 87.677 ; 1.088
Intern-ID: 88598
Le cifre percentuali dell'incremento naturale dimostrano un con tinuo accrescersi della popolazione non solo complessivamente nell'Alto Adige, ma anche nei singoli capitanati, salvo che per quello alpestre di Ampezzo. Ciò è dovuto sopratutto alla forte natalità della regione; massima^ nel capitanato agxicolo di Bolzano, abitato da italiani, dove raggiunse, nel decennio 1900-1910, la media annua del 32,9 per mille ab., seguita poi dal quoziente dei capitanati alpestri di Brunìco e Silandro (30,0

e 31,1 % 0 ), mentre la minima natalità è data dalle città di Bol zano e Merano, dove si lia appena TI,9 °/oo e dove pure si hanno le massime cifre dei nati illegittimi (3,05 e 2,65 %o) a conferma dei. noti fenomeni dell'urbanesimo; nascite illegittime che nei capitanati rurali presentano invece un minimo (1,01 %o) nella zona italiana attorno a Bolzano. Le condizioni di salute pubblica sono oggi soddisfacenti in tutto l'Alto Adige, la mortalità raggiungendo complessivamente soltanto la media annua

del 21,2 ogni 1000 ab., con un massimo del 23,7 °/ 00 nel capitanato di Bolzano, dove i lavori di prosciugamento del basso tratto atesino, non hanno ancora completamente risanato il fondo paludoso di Val d'Adige; ed un minimo nei capitanati alpestri di Bressanone e Brunìco (21,5 e 21,9 % j)* Così oggi il massimo incremento naturale annuo (differenza fra le nascite e le morti) è dato, oltre che dal capitanato di Bolzano (9,2 % 0 ), a causa del forte quoziente di natalità dell'elemento italia.no

e Bolzano - che per il loro progressivo sviluppo, specie nell'ultimo decennio, hanno attirato sempre una notevole immigrazione -, i movimenti migratori negli altri capi tanati hanno avuto sorti diverse nei vari decenni, a seconda delle variabili condizioni economiche della nostra regione, dovute al vario grado e valore dello sfruttamento agricolo; ciò che ha portato, come risultato ultimo, all'esodo della popolazione dalle alte vallate alpine sature di abitanti, e all'addensamento sui larghi fondi delle

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Seite 40 von 105
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Novara [u.a.]
Verlag: De Agostini
Umfang: 74 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Signatur: II 87.677 ; 1.088
Intern-ID: 88598
e sul fondo del tratto atesino, ad occidente di Bolzano sui colli dell' OltrMige, dove in molti comuni le colture intensive superano il 35 °/o dell'intera su perficie (Cortina in Tal d'Adige Kurtinig 50,7 °/ 0 ). Vigneti. Fra queste aree vi sono kmq. 68,21 (0,9 °/o) coltivati a vigneto, quasi limitati ai capitanati più meridionali di Bolzano e Me rano (2,9 e 1,5 % dell'area totale), dove costituiscono uno dei maggiori redditi agricoli. Per quanto questa coltivazione sia limitata, pure il raccolto

, di nosiola bianca sui colli e sulle costiere di Caldaro, Termeno, Bolzano e Ter- lano, e di vernaccia nel Meranese. La filossera, constatata per la prima volta nel 1901 nell'Alto Adige, è oggi combattuta efficacemente, insieme alla peronospera, coli'aiuto del Consiglio provinciale d'Agricoltura (se zione trentina). Orti e frutteti, Fra le colture specializzate è a ricordare quella degli orti (complessivamente kmq. 6,64 = 0,1 °/ 0 area totale), limitati quasi esclusivamente alle conche riparate di Merano

, Bolzano e Bres sanone; dove il clima mite favorisce la coltivazione di prugni, peschi, fichi, ciliegi, melagrani, limoni; rinomate poi sono le mele e le pere di Merano e Bolzano. La frutticoltura del Trentino e Alto Adige occupava il primo posto nell'impero austriaco, avendosi nell'insieme 1860 000 alberi da (1) I prezzi del vino, prima della guerra, si aggiravano attorno alle corone 20 e 22 all'ottol. 6 per le qualità migliori fino a corone 40.

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Seite 69 von 105
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Novara [u.a.]
Verlag: De Agostini
Umfang: 74 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Signatur: II 87.677 ; 1.088
Intern-ID: 88598
tedesco (Zwölfmalgreien) deriva da dodici nialgherie o malghe sparse su quelle pendici oggi ridenti di vitigni. I dintorni di Bolzano, serviti da varie cremagliere e teleferiche da passeggeri, sono meravigliosi per i panorami eli e vi si godono su una delle più stupende cerchie montane, dalle Dolomiti allo Sciliàr (Schiern), al Cati miccio (Rosengarten), ai Monti dell' Anaunia. Impor tante, anche commercialmente, è la tram via elettrica dell'Altipiano di Renón, aperta nel 1907, che in cremagliera

raggiunge le Ville di Bolzano (Oberbozen m. 1220) da cui si gode un vastissimo pano rama, e da dove si visitano i noti fenomeni d'erosione meteorica detti « piramidi di terra di Bolzano »; la tram via si inoltra poi fino a Col iambo (Klobstein). Un'altra ferrovia economica a. vapore conduce a Caldaro siti colli dell'Oltradige, e di qui una funicolare sale fra il bosco d'abeti al celebre Passo della Méndola, da dove si scende in Val di Non. 2. MERANO. — Questa, bianca e linda città, riparata all'ingiro

zecca ivi esistente, ma l'intedescamento della città, sebbene ritardato Ano al sec. xvr, vi fu più facile e completo che a Bolzano, per l'imposizione dei Conti di Tirolo, di cui Merano fu capitale nel «paese dell'Adige» fino al 3 490, che risiedevano nel celebre vicino castello, e i cui domini, dopo esser passati nel 1253 ai Conti di Gorizia, nel 1303 vennero in possesso degli Asburgo. Oggi Merano è grandemente germanizzata, per essere come Bol zano, stazione dei forestieri d'oltralpe, che vengono

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Seite 48 von 105
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Novara [u.a.]
Verlag: De Agostini
Umfang: 74 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Signatur: II 87.677 ; 1.088
Intern-ID: 88598
In tutto l'Alto Adige gli abitanti si addensano massimamente nei piccoli centri inferiori a 500 anime, ma ciò specialmente nei capi tanati orientali alpestri di Bressanone, Brunico e Ampezzo, e in centri più grossi, fra 500 e 2000 ab., in quelli occidentali della valle del l'Adige (Silandro, Merano, Bolzano); mentre nei grandi nuclei citta dini sopra i 5000 ab. non vive che il 18,6 °/ 0 dell'intera popolazione, la quale nel complesso deve considerarsi quindi come prevalentemente rurale. Infatti

città demograficamente importanti non sono che tre: Bolzano con oltre 22 000 abitanti residenti, Merano e Mala che rag giungono le 20 000 anime, Bressanone con oltre 6000 ; le altre citta dine, Vipiteno, Chiusa, GÌorenza. sono infatti centri inferiori alle 2000 anime, salvo Brunico che ne conta 3300. Le case hanno però una uniforme disponibilità di ambienti, rico verando in inedia da 6,2 a 6,4 persone per casa (Tìrolo transalpino ab. 6,4 per casa), con lieve maggiore addensamento nei comuni agri

coli di Bolzano e Merano (6,8 e 7,8 ab. in media) per lo speciale tipo di costruzioni a grande edificio, che è proprio della zona abitata da italiani (Trentino 6,9 ab. in media per dimora) e quando si escludono i nuclei cittadini, come Merano e Bolzano, che contano più di 20 per sone per casa. 3. VARIAZIONI DEMOGRAFICHE. — Nella seguente tabella sono date le cifre annue percentuali per i vari capitanati e per decenni, dal 1880 al 1910, dell'incremento naturale (differenza fra le nascite e le morti

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Seite 67 von 105
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Novara [u.a.]
Verlag: De Agostini
Umfang: 74 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Signatur: II 87.677 ; 1.088
Intern-ID: 88598
costruita, predomina solo attorno ai eentri maggiori (Bolzano, Merano e Bressanone) oppure verso le località dove si sviluppò l'industria del forestiero, specie nella regione delle dolomiti, essendo invece, nel 1900, intere vallate, come la Venosta, ancora sprovviste di comunicazione telefonica. CITTÀ PRINCIPALI E LORO DINTORNI (T av . XV). La maggiore città. dell'Alto Adige, così per numero d'abitanti che per importanza commerciale e amministrativa è Bolzano, situata nel cuore della regione atesina

, ma altri centri cittadini in via di rapidem sviluppo civile ed economico sono Merano e Bressanone; mentre per situazione ed importanza storica sono notevoli jBrunico, Vipiteno (Sterzing), Dobbiàco, La Chiusa ed altri minori. 1. BOLZANO. — Capoluogo dell'Alto Adige questa bella e ricca città, situata all'incrocio delle principali vie di comunicazione per l'Italia e i paesi transalpini, deve appunto alla sua situazione l'impor tanza e la supremazia che ha sempre avuto nella regione. Costruita sulla

conoide del territorio Tälvera alla confluenza col- l'Isarco (m. 265) entro una delle più soleggiate e meravigliose conche montane verdeggiante di vigne e di frutteti, sede di Capitanato, di Tribunale, di Corte d'Appello, di Camera di Commercio e di nume rose scuole ed istituti, Bolzano contava nel 1910 una popolazione pre sente o di tatto di 2412G ab., fra i quali certo più di 5000 italiani residenti. L'origine latina di questa città, oltre che dai resti romani disot terrati, viene confermata anche

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Seite 56 von 105
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Novara [u.a.]
Verlag: De Agostini
Umfang: 74 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Signatur: II 87.677 ; 1.088
Intern-ID: 88598
— 54 — derni di comunicazione, esse andarono sparendo di fronte alla con correnza dei manufatti importati dal di fuori. Tuttavia rimangono an cora fabbriche di tessuti nel tratto atesino, a Salome, a Làives ed una notevole a Bolzano, dove pure si avevano numerose filande di seta ora in decadenza. Piccoli lanifìci sussistono ancora in 1'listeria, specie a Brunice, dove si tessono le rinomate stoffe impermeabili dette «Loden», che oggi però subiscono la concorrenza delle grandi fabbriche della

Boemia. A queste industrie si aggiungono quella di carburo di calce e dei prodotti elettrochimici di Merano, nonché le industrie dei succe danei del legno e dei cartonaggi a Mezzaselva (Mittewald) in Val d'Isareo, e la cartiera di Làives. A Bressanone si hanno fabbriche di mobili, e la birra si prepara a Yilpiano, Foresta (Forst), Prato al l'Isa-reo (Blumau) e Bressanone; mentre l'industria delle conserve ali mentari e delle frutta conservate è fiorentissima nel tratto fra Merano e Bolzano

le piccole industrie del ferro, una volta svilup- patissime per l'apprestamento degli strumenti agricoli ad uso locale, sopraffatte come furono dalle importazioni dai grandi centri metal lurgici. Secondo il censimento del 1900 nell'Alto Adige (Circolo della Camera di Commercio di Bolzano) le industrie occupavano il 18,0 °/ 0 della popolazione, mentre il 7,9 % era addetto ai commerci, il 13,0% alle professioni libere e il 61,1 all'agricoltura, Kelle industrie poi il 9 °/o erano addetti all'economia

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Seite 11 von 105
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Novara [u.a.]
Verlag: De Agostini
Umfang: 74 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Signatur: II 87.677 ; 1.088
Intern-ID: 88598
.no i dialetti ladini. I Longobardi, costituito nel vi e vii secolo il Ducato Trentino, contesero ai Bajuvari il dominio di Bolzano e del Merenese. Il do minio ecclesiastico di Ingenuino (605 d. 0.) vescovo di Sabiona (vesco vato trasportato attorno al mille a Bressanone) si stendeva come oggi fin oltre il Brennero ed era considerato come vescovato italiano. Nel 1027 furono eretti i principati ecclesiastici di Bressanone e di Trento, quest'ultimo considerato come feudo d'Italia, e i suoi con fini

Vene ziani. Nel 1531 al principato ecclesiastico di Trento veniva sottratto il territorio di Bolzano, restando invece la diocesi a.i vecchi limiti, cioè ormai più estesa del principato. Ad ogni modo esso durò, con una certa autonomia, fino al 1802, anno della secolarizzazione dei prin cipati ecclesiastici all' epoca della conquista francese, conservando inalterati i suoi confini fino a Rovere della Luna e lungo lo spar tiacque del Noce e dell'Avisio. Nel 1803 i principati vescovili di Trento

e Bressanone, e con essi tutto l'Alto Adige, perdevano il resto della loro autonomia, per passare sotto il governo dell 'Austria. Dal 1805 al 1S09 furono sotto il dominio bavarese e dal 1810 al 1813 il Trentino fu da Napoleone unito al Regno Italico a costituire il Dipartimento dell'Alto Adige, il quale però, oltre il Trentino, comprendeva solo il territorio di Bol zano, ma non Merano e le valli Venosta e Passiria, perchè il contine tagliava la Val. d'Adige a. mezzo corso fra Bolzano e Merano, stac candosi

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Seite 16 von 105
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Novara [u.a.]
Verlag: De Agostini
Umfang: 74 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Signatur: II 87.677 ; 1.088
Intern-ID: 88598
nano delle strette, con concile più vaste alla confluenza delle maggiori vallate (conca di Brunico, di Vipiteno, di Bressanone, di Glorenza, di Merano, di Bolzano, ecc.). Il. fondo vallivo largo e pianeggiante è taloia ricoperto da antiche alluvioni e depositi glaciali assai fertili, talaltra da estese ed aride conoidi di torrenti (specie in Val Venosta) mtibe a la volta in varie serie di terrazzi, fra i quali si alternano tratti assai asciutti con quelli sortiamosi o addirittura, paludosi

bilaterale, data dai due rami maggiori dell'Adige e dell'Isarco, che confluiscono a. Bolzano nel cuore della regione, nonché dalle valli longitudinali della Posterìa e della 'Venosta agli estremi, e dal corso trasversale del Passiri .0 e dell'alto Isarco, rispettivamente sopra Mera.no e Bressanone. L Adige nasce a m. 1571 ad oriente del passo di Bésia, e dopo attraversato il lago omonimo e quelli di Mezzo (Mitter See) e della Muta (Haider See), con una pendenza, elei 65 % 0 scende sul fondo

di ^ ''' ^ enosta, dove scorre con un'inclinazione inedia inferiore al 15 °/o 0 pei poi saltare nella conca di Merano con un dislivello del 60°/ 0 o* Q u b ricevute le acque del Passirio e del Valsura (Valtschauerbacb in Val d'Ultimo) impigrisce con una livelletta di poco superiore al 2 °/ 00 , nel tratto fra Merano e Bolzano, sotto la quale città confluisce coli'Isarco, dopo un percorso di 98 km, dalla sorgente; mentre dopo altri 28 km. di coi so lento e paludoso entra in territorio di Trento alla stretta

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