Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
poreggiare, s’ appella al Pontefice, e si scusa appo lui, rinnovando le fatte promesse. Il Pontefice commette allora (giugno 1291) agli abbati di san Ruffino e di santa Maria di Fellonica, ambidue Man tovani, di prosciorre Mainardo dalle censure, tosto che avrebbe re stituiti i beni usurpati 2 ). Ma il Conte era troppo destro nell’arte di tergiversare per lasciarsi indurre ad un accomodamento contrario al suo volere. Fa ed opera in modo che la cosa fu tirata per le lunghe, e tanto che mori il Pontefice
, figlio di Rodolfo. Nicolò IV cedeva pure alla sorte comune dei mortali (4 aprile 1262), ed a lui succedeva, per opera di Benedetto Gaetani ■Ànagnese, quel Pietro di Morrone che si disse Celestino V (5 lu glio 1294), e fu Pontefice, che, cedendo ai rumori de cortigiani, ri nunciò alla tiara, e meritò di essere redarguito dal Poeta, che lo pose tra X anime triste dì coloro, : ; v . Ch Q vissòr senza infamia e senza lodo. ò E intanto il Trentino rimaneva in mano di Mainardo, ed era governato dai suoi
ministri e procuratori. Egli avea liberato gli uo mini di Vezzano (1290) e di Calavino dai tributi che doveano ripagare alla Chiesa di Trento a ), e nell’anno seguente, in nome suo è dei canonici Odorico e Jacopo, avea fatto, a mezzo del notaro Nassimbene un intimazione agli uomini di Pinzolo e Baldino di non ^Frapporti: Opera citata, pag. 433, 2 ) Ughelli Italia Sacra, V, ecc. 619. 3 ) Alberti; Annali cìt. pag. 197.