200 Ergebnisse
Sortieren nach:
Relevanz
Relevanz
Erscheinungsjahr aufsteigend
Erscheinungsjahr absteigend
Titel A - Z
Titel Z - A
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_253_object_5188969.png
Seite 253 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
Giorgio Payer, i «luo Fùxel Ermanno od Alberto, Nicolò Vanvez, Giorgio Muol, Nixo Ebcrstemor '; a Fiume Iacopo Raunacher, a Windischgriitz Popolino di Weixenstein. Quanto fossero cari ad Ugoiic VI i suoi più alti ufficiali, Giorgio Auersperg, Giovanni di Zelcorn, Iacopo Trap, Ernesto Lobing, l’abbiamo già veduto ne’suoi testamenti. Anche la famiglia dei Mindorf fu devotissima ad am- bidue i casati. Nel 1410 Giovanni di Mindorf capitano di Duino, trovasi sposato con Caterina del fu nobile Egidio

di Borgo di Ponte, cividalese \ Giorgio di Mindorf confessa nel 1430 che il fu Rara- berto di Walsee aveva conferiti a suo fratello Giovanni ed eredi parecchi feudi, ma che morto Giovanni, li aveva dichiarati vacanti. Nata su ciò questione, Federico di Ratt, capitano di Duino e giu dice feudale dei Wal.seo, avergliene aggiudicata una parte situata in Duino ed in Gutoncck; ma poi essersi vomito a transazione a . Oltre il Ratt ed il Mindorf' sono capitani di Duino sotto i Walsee Odori co e Nicoli

) Taurinclicr, Giovanni Onz, TJldarico Tauger, Gio vanni di Welsogg, che più tardi fu capitano anche di Trieste; ma particolarmente (pici Giovanni di Reichenbuvg già da noi rammen tato, che fu luogotenente dei Walsee por tutti ì loro dominii cisal pini. À lui successe noi 1451 Nicoli) de Foramine (Luogar), che poi ebbe il medesimo incarico sotto Federico III Imperatore. Dell’uno e dell’ altro avremo ancor molto a discorrere. Tommaso Elacher sotto i Walsee è capitano di Scnosozza, di Duìno sotto l’Impera

tore; Giovanni Ohernburgor di Primano, Iacopo e Martino Raunacher di Fiume; Gasparo Fürst di Castua; ma sarebbe inutile rammen tarli tutti, e ci contentiamo di questi per la parte che presero negli avvenimenti che narreremo. Nuova e più ampia costruzione eseguirono i Walsoe, come vedemmo, anche del tempio di S. Giovanni al Timavo \ Quantunque i beni di quella chiesa fossero in gran parte passati in mano dei signori di Duino e quindi dei Walsoe, il monastero di Beligna con tinuava, ad esercitarci

suoi diritti sulla celebre fiera che tenevasi 1 Quest’ultimo comparisce con Corrado Pufiger, consigliere di Rodolfo .di Walsee, in una tregua fatta per interposizione dei Walsee da Giovanni Trachcmbergcr c Corrado burgravio di lama con Mario Storiato, capitano di Raspurch pel dominio veneto. Senosezza 25 ottobre 1397 (Àrdi, di Venezia, Commemoriali voi.- IX, c. 35). 1 Arch. not. di Udine, anno suddetto. V .• 3 Ardi. Imp. 1430, 23 marzo. * In Lubiana fondarono una commenda teutonica, passata poi col

1
Bücher
Kategorie:
Allgemeines, Nachschlagewerke , Geographie, Reiseführer
Jahr:
1882
Alphabetisches Namens-Register zum vollständigen Ortschaften-Verzeichnisse der im Reichsrathe vertretenen Königreiche und Länder nach den Ergebnissen der Volkszählung vom 31. December 1880
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/95575/95575_39_object_5234299.png
Seite 39 von 596
Autor: Österreich / Statistische Zentral-Kommission / hrsg. von der k.k. Statistischen Central-Commission in Wien
Ort: Wien
Verlag: Hölder
Umfang: 165, 403, 18 S.
Sprache: Deutsch
Schlagwort: g.Österreich-Ungarn ; z.Geschichte 1880 ; f.Ortsverzeichnis
Signatur: III A-21.426
Intern-ID: 95575
(Spitz) .... 11 Giesshiibl (Neu-Lengbach) 17 Giesshiibl (Hohenfurtli) . 209 Gietzing 32 Giga 61 Gigging 9 Giggl 169 Gimpel 135 Gimpering 22 Gimpiach . 94 Gimpling 47 Ginau 71 Ginning 23 Ginseiberg 22 Ginshöring 32 Gintersberg 52 Ginzelberg 54 Ginzelsdorf 54 Ginzersdorf ...... 13 Gionchetto 399 Giorgio, San (Citta vecchia) 399 Giorgio, St. (Arco) . . . 172 Giorgio, St. (Nogarcdo) . 173 Giorgio, St. (Ragusa) . . 399 Giovanni, St. (Pinguente) 157 Giovanni, St. (Cherso) . 158 Giovanni, St. (Veglia, Gern

. Dobrigno) . . . 158 Giovanni, St. (Veglia, Gern. Veglia) 158 Giovanni, St. (Brazza) . 401 Giovanni, St. di Sterna 159 Giovo 175 Girdavae 402 Girlan 163 Girnberg 270 Girseli 272 Girschen 229 Girschowa 272 Girsig 296 Gissbaeh 164 Gisshübl . 105 Gistei (Gablonz, Gern. Laban) 199 Gistei (Gablonz , Gern. Marschowitz)..... 199 Gittlio f 50 Gitzen 74 Giugia 175 Giuliana 398 Giuppana 399 Giuradi 157 Giustino 175 Gizowa O. u, G 352 Gjenaäi 397 Gjcngjinovici 397 Gjenovic ........ 397 Gjunta 400 GjuraSevic 397

2
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_59_object_5188775.png
Seite 59 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
I dove il Ni coletti osserva, ciò essersi fatto dal Patriarca Voi choro con illustre e religioso giudizio, acciocché la Bcligna o S. Giovanni, luoghi di uguale venerazione appresso i gentili, essendo stato l’uno consacrato ad Apolline e 1’ altro a Diomede, sotto il rito cristiano ri splendessero, so non di pari bellezza, almeno di pari fortuna, raccomandati alla cura della più santa e della più esemplare re ligione. Un’ultima volta il Patriarca Bertoldo“ rinnovava all’abate Vccollone

i privilegi accordati a Beligna ed a S. Giovanni da’suoi predecessori Popone ed Uldnrico, c vi concorse a quanto sembra l’approvazione di Papa Gregorio 3 . Intanto il numero dei monaci, forse per 1’ aria insalubre, andò sempre più assottigliandosi; quindi è elio Fabato Mattia nel 1321, por non lasciare deserta la chiosa di S. Giovanni, vi mandava a reggerne la plebama un certo Giovanni di Chevia \ Alcun tempo appresso Floriamondo di Cergncu, lasciato il convento dei Dome nicani di Dividale, e vestito

probabilmente l’abito dei Benedettini, dai quali dipendeva S. Giovanni, ne assunse la parocchia, finché egli stesso veniva creato abate di Bcligna s . Nel 1344 vi era pievano un Uldarico, il quale entra come testimonio in un atto dei signori di Duino G . Col mancare dei conventuali andarono crescendo ogni dì più lo pretensioni degli avvocati di 8. Giovanni, elio orano quei potenti signori di Duino, a cui som lira alludere anche il diploma di Uldarico I., dove si lamenta della servitù laicale a cui andò sog

getta la chiesa , Non è di questo luogo il parlarne: ciò soltanto fin d’óra osserviamo, che essendo i boni o il patronato di S. Giovanni . 1 Sedette in Aquileia dal 120-1 al 1218. Egli <': queir illustre Patriarca, poeta, cavaliere, crociato, morto in odore di santità, che venne chiamato ad estin guerò gli udii mortali nati da una festa trevigiana nel 121-1. Un castello d’amore o dell’onestà, come chiainavasi in altre parli d’Italia, guardato dalle piti nobili donzelle, doveva espugnarsi dai giovani

3
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_297_object_5189013.png
Seite 297 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
Intanto 1’ Arciduca Ferdinando d’Austria col suo l’elice Ma trimonio era divenuto nel 1526 Ile di Boemia, ma trovossi involto nelle guerre disastrose per la corona ungarica disputatagli dal voivoda della Transilvania, Giovanni Zapolia. Vinto questi nel 1527. da Ferdinando, aveva ricorso al sultano degli Osmani, Solimano II. Dopo orribili devastazioni dei Turchi nell 1 2 Ungheria, la capitale stessa dell 1 Austria si vide circondata dal formidabile esercito di Solimano. Al suo ritirarsi

1’ Ungheria rimase divisa fra tre pos sessori: Ferdinando, Zapolia e Solimano; e prima che avvenisse il trattato di Granvaradino (1538), in uno scontro sotto le mura di Clìssa periva nel 1537 Giovanni Iiofcr da intrepido generale, con fermando colla sua morte sul campo dell 1 onore la devozione della sua famiglia per la casa degli Absburgo 7 Cornelio Frangipane così ci descrive in istilc oratorio la morto di Giovanni Iiofcr: »Questo io dirò che Giovanni Ilovero, avendo tutti i suoi migliori anni spesi

spada nuda in mano disse: non sia- mai vero clic io vilmente fuggendo mora o con tal morto scemi l’acquistata mia gloria; e certissimo di morire, come allumato leone si cacciò nolle nemiche squadre, facendo strage o macello di loro; ma non potendo egli 'solo resistere, avendone già molti e molti feriti ed uccisi, aliine tutto bagnato del suo e dell’altrui sangue, stanco c fregiato cadde boccone sopra l’arena« \ Fra i molti figli di Stefano (II) Iiofcr soltanto Giovanni o Francesco Yolfango, che era

il più vecchio, ebbero prole, e perciò furono scritti credi da Iacopo altro loro fratello 3 . A Giovanni nacquero non meno di dicci tigli, ma soli duo erano maschi; l’imo fu Mattia , suo successore nel capitanato e nel pegno di Duino; l’altro Alessandro , giovino di grandi talenti tutto dato agli studii. Visitate le principali università della Germania, scriveva egli da 1 Di molta importanza sono alcune lettere che Giovanni llofer rice veva da un suo corrispondente di Costantinopoli sugli affari

4
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_476_object_5189192.png
Seite 476 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
Tavola III. I COATI DELLA T 01 R E - H 0 F E R • V A L $ A SS I A A DI DUINO. . i, . «<-»--»—•'K'fj h.*——A i—-—- — Lodovica Hofer RAIMONDO VI . detto il VECCHIO. t 1G23 'Chiara Orsa Hofer Francesco Febo GIOVANNI FILIPPO I f 1050 ! Raimondo VII Giovanni Mattia Luigi Leopoldo Turrismondo Paolo RAIMONDO BONIFACIO Vili f 1714 (Giovanni) Giuseppe I GIOVANNI BATTISTA II f 1784 Carlo I f 1775 RAIMONDO IX t 1817 Francesco f 1824 I I Raimondo X GIOVANNI f 1835 BATTISTA in f 1849 TERESA maritata, nel

Principe defunto 1805, Egone Carlo di Hohenlolie-AValdenburg- Schillingsfùrst I Francesco VI Giuseppe III Francesco VII Carlo II Federico I Egone Lluarico I Francesco uldarico + 1G95 Nicolò IV FILIPPO GIACOMO Luigi Antonio t 1723 I Nicolò IH Federico Carlo Massimiliano f 1703 Giovanni Batt. I Francesco IV Anton Maria morti neil’infanzia 'I Giuseppe II Eleonora Federico Luigi Giovanni f 1831 ■ f 1773 Filippo II - f 1747 I. I Francesco Turrismondo Annibale Ignazio f 17GS f 17G9 Antonio li Francesco Vili

Luigi morti nell’infanzia. Francesco Uldarico II f in gioventù Linea di Gradisca estinta nel 1773 Alberto . Alessandro La SoMIe Famiglia Hofer di Hanzaiio. Stefano I 1478 Stefano li f prima del 1518 Giorgio Giacomo Francesco Volfango Giovanni 1 f prima del 1548 t 1529 I 11537 Agnese in Mels Sigismondo I f 151G Cristoforo I f 151G Felicito in Antonini Caterina . Barbara Lucrezia ' Paola in Toiletten in Frangipane 1.' in Ribatta (Eufrasia) 2.° in Edling badessa Ambrositia monaca Lodovica Chiara Orsa

5
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_63_object_5188779.png
Seite 63 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
il comatulo c, fatta iuta fossa, vi rinchiuso le reliquie elei Santi. Erano questi Giovanni il Battista e Giovanni 1’ Apostolo, i Santi Stefano e Biagio, Giorgio e Lorenzo. Nascosto aveva quel sacro deposito il cJriaro Germano , afiinc di sottrarlo al furore del re degli Ungheri, senza clic per cinquecento e forse più anni si sapesse in qual parte le ossa fossero state locato, finché per le preci e lo lacrime del virtuoso Pontefice Uklarico vennero felicemente scoperte. Ma rionde venivano

questo reliquie? Un qualche lume da rebbe a questa dimanda la già citata testimonianza di S. Giovanni Damasceno V, se a quel documento potessimo prestar fede. Egli ci dice, che, essendo mandato dall’ Imperatore Teodosio all’ Isola di Creta per combattervi un falso Profeta spacciatosi per Mosè, nella notte in cui fermossì presso la piccola cappella di S. Giovanni, il patrizio Conete, figlio della sorella di S. Martino, e Filippo cicli’Isola fanese nella Dalmazia c Simone discepolo di S. Girolamo Stri

- doncnsc, con Fucrionc vescovo lugduucnse e Vincenzo prete della Gallia e molti altri fuggiaschi, fatta una fossa sotto 1’ altare vi seppellirono le ossa di quei Beati, che portavano seco ins'eme coi loro tesori , c clic poi vengono specificati col ripetere 1’ iscrizione rammentata. A questi fuggiaschi sarebbero dunque dovute le pre dette reliquie, nascoste da loro sotto F altare. Vennero esse sotter rato di nuovo dal chiaro Germano e rinvenute dal piissimo abate Giovanni, per lo preci del Patriarca

Uklarico. Ma alcune brevi ri flessioni bastano a farci vedere quanta confusione regni in tutto queste notizie. Il Damasceno viveva nel secolo Vili e l’Imperatore Teodosio, di cui si parla, sarebbe quindi il terzo di quo! nomo, elee sedette sul.trono di Costantinopoli nel 710. Vero è che ammettono alcuni essere vissuto il Damasceno al tempo del primo Teodosio, (370-395). Allora starebbe la notizia intorno al discepolo di S. Girolamo ve nuto a S. Giovanni; ma tutto ciò non s’accorda colla vita del

Damasceno, che gli storici ricordano quale consigliere del califfo di Damasco, e die quindi non poteva essere vissuto prima che Maometto predicasse la sua dottrina e che i suoi successori sta bilissero a Damasco la loro sede. Tutto quello pertanto clic do vrebbe raccogliersi da questo documento si è, ebe fino dal secolo ottavo cioè dal tempo di S. Giovanni di Damascò, sarebbesi parlato 1 Vedi pag. 48. 11 Damasceno stesso scrisse sul culto delle immagini e delle reliquie nel suo trattato De Fide

6
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_58_object_5188774.png
Seite 58 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
lato 1 delle devastazioni avvenute a S. Giovanni del Timavo per le incursioni barbari elio ripetute più volte (lai seicento al mille; onde insieme coi santuari; fu dovuto abbandonarsi anche il convento. Ma il Patriarca Popone, più sollecito per quello di Bcligna, pari mente devastato dalla rabbia ostile, »considerando che quella terra, »quantunque i corpi dei Martiri no fossero, stati asportati, era »del loro sangue cospersa, nel restituirò quei corpi alla loro pristina »sede, con approvazione

di parecchi Vescovi suffragatici, del clero »e del popolo«, donava al convento il territorio beliliiese insieme colla corte di Fagagna c colle due villo di Medaua o Viscono \ Ri pristinata pertanto la badia di Bcligna, quella (li S. Giovanni ter minò-a diventarne una dipendenza; perocché nel medesimo secolo sotto i Patriarchi Arrigo (1077-1084) e Federico li (1084-1085) fu a quella aggregata; il che, forse ancora nel 1085 veniva con fermato dal successore immediato di Federico, TJldarico I. della casa

degli Eppensteìn. Dal suo diploma s apprendiamo che la chiesa di S. Giovanni o il suo monastero, un tempo nominatissimo, giacevano deserti sui loro ruderi c soggetti a servitù laicale. Perciò egli dona la chiesa con tutto il suo territorio lino a' Valcatino, insieme collo ville di Malchina e Solla 4 all’abate Giovanni di Be- ligna, coll’ obbligo di tenervi alcuni monaci pel servizio divino e perchè serva di rifugio a quei di Bcligna contro 1’ aria malsana del loro convento \ Ricostruita la chiesa

di S. Giovanni, il mede simo Patriarca Uldarico nel farlo i ricchi ‘donativi elio abbiamo indicati più addietro ®, ricorda un’ altra volta che il regimo no spetta all’ abate di Bcligna. Approvossi nuovamente dai Patriarchi 1 ’ unione di S. Gio vanni alla badia di Bcligna, tanto sotto 1’ abate ltichcro, a mezzo il duodecimo secolo 7 ; quanto sotto 1 ’ abate Leonardo nel 1213 ; 1 Pag, 48. • * Ardii?, di Duino, copia. Il privilegio di Popone consunto per ve tustà è confermato e riportato per intero in quello

del Patriarca Bertoldo. * Le copie venute fino a noi ne omisero la data: ma deve essere an teriore a quello del 1121 citato a pag. 48; vuoisi del 1112, e può essere, per chè nel 1113, probabilmente nello scavare le fondamenta del nuovo tempio ordinato da Ùìdarko, scoprironsi le reliquie sotterrate a S. Giovanni. Il Kandier lo crederebbe del 1085. ’ - 1 Mavhinje e forse Opacjesdo (villa o colonia dell'abbate). 5 Et ipsis monachis, - quoniam Bellinee ìoctis infirmus est, irruentium egritudinum

7
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_60_object_5188776.png
Seite 60 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
venuti in mano dei Duinati, un po’ alla volta la badia di Dcligna rimase spogliata di tutti gli acquistati privilegi e diritti, tranne la dogana del mercato animale di 5. Giovanni, passata più tardi al capitolo d’Àquileia, quindi agli Hofer ed ai Torriani, o finalmente alla Camera Austriaca. e) LA PAROCCHIA. .* Oltre gli abati di Dcligna e i signori di Duino, trovasi un terzo, clic per più secoli esercitò diritti sopra S. Giovanni del Ti mavo: il capitolo di Trieste. Ciò avveniva, porche

un tempo i pos sessi di S. Giovanni giacevano in parte su terra di S. Giusto quindi spettava come conso ai canonici triestini, cioè di S. Giusto, la metà dell’ offerta che facovasi a S. Giovanni nella festa del Pa trono, intervenendo quel giorno alla Messa solenne, una parte del capitolo. Da questo tributo durato fino allo scorcio del secolo XV, deduce il Kandier che, so anticamente 8, Giovanni appartenne alla diocesi d’Àquileia, dev’essere passato più tardi a quella di Trieste e clic tornò forse alla

giurisdizione primitiva, quando il Carso, dal- l’Isonzo fino a Fiume, denn da Corrado Imperatore donato alla Chiesa d’Aquilcia. Verisimile gli sembra che nel 1028, allorché Capodistria fu data alla Chiesa triestina, questa cedesse ad Àqui- leia la paro echi a di 8. Giovanni, conservando l’offerta predetta come diritto di ricognizione dell’ antica maternità 5 . D’incendio dell’ archivio parocchiale ci toglie di approfondire anche siffatta questione; ma qualche dubbio sulla congettura del Kandier non può

di eonfiuazione fra Duino e Trieste del 20 giugno 1139: qitaérlam pars Ecclesiae Sancti Johannis Je Tuba tacet super terram Sancti Insti. Sembra elio alludasi alla Valle di Sìstiana, die per qualche tempo, o giustamente o ingiustamente, appartenne al territorio triestino. 3 Vedi gli articoli dell 5 “Istria,, sopra la chiesa di S. Giovanni. L’of ferta straordinaria nel giorno del santo Patrono della paroechia si continua anche oggi pei bisogni della chiesa,' . . . * Vedi pag, 48. i

8
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_61_object_5188777.png
Seite 61 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
Il medesimo sig. Kandier è d’avviso, che fino dal secolo MI S. Giovanni fosso paroccliia, benché in altro luogo 1 * egli indichi il 1188 corno Tanno dell’ asserto, sua erezione. Noi ricordammo che al principio del secolo XII il Patriarca Uldarico donava a S. Gio vanni al Timavo la Plebo Marcelliana il perchè non è improbabile che a quel tempo ed anche prima S. Giovanili fosso chiesa di rango più elevato o che perciò ad essa siasi potuto incorporare la Marcelliana. Il plcbano di S. Giovanni

Carso. Nei mutamenti posteriori c a noi più vicini se ne costituì un Decanato, con sedo nel soppresso convento dei Padri Serviti di Duino; ma sarebbe un errore il credere che Duino e S, Giovanni formassero e formino parecchio distinto Dal Mona stero della Boligua i diritti sulla parecchia si vedono passare no* suoi avvogari, i signori di Daino, e convertirsi sotto i Walsoe loro successori in gius patronato; oltre un prete Tommaso, fu pa roco sotto di loro il nobile Giorgio Obcrnburgor, collegato con

il battistero): ma quantunque tentato di seguirlo su questa via, parecchie ragioni mi consigliarono a rinunciarvi. 1 Vedi pag, 48. 3 Vedi pag. 52. * * Perciò il Kandier, nelle sue Indicazioni ecc. s’ è espresso inesatta mente, dicendo all’anno 1188: erezione (asserta) della parocchia di Duino ; doveva dire di S. Giovanni, per non indurre in abbaglio. La chiesa di Duino fu inalzata appena nel 1501 per uso dei Serviti, non della parocchia; e ancor oggi S. Giovanni continua ad essere la chiesa paroccliiale

, dove si compiono le mag giori solennità. Quindi è clic le nozze illustri, di cui parleremo più innanzi, furono celebrate a 8. Giovanni. 5 Ardi, di Duino, Sezione Cose ecclesiastiche. Il giuspalronato, secondo inventario giudiziale del 1849, si stende inoltre sulle Vicarie di Xabresina, Iamiano, Sella, Oppacchiasclla, Drestovizza, Goreansca, Mauclngna, S. Pollay, Sgonico (ora parocchia), Zella, Tomai, Scoppa, Crainavass, Stiore, Marza na, Gabria, Novavilla, Slama, Samotorza e la cappella di Sisliamr.

9
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_65_object_5188781.png
Seite 65 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
non ci perni ottono di farne un a sicura illazi o ne e non escludono la possibilità clic qualche altra illustro persona siasi data que sta cura. Da tutto quello che abbiamo ragionato, si vede adunque clic l’epigrafe, a malgrado della sua prolissità, almeno per noi, è tutt' altro clic chiara, e non clic tacere sull’ origine delle reli quie con tanta pietà e per tanti secoli venerate in S, Giovanni, ci lascia in dubbio anche sul vero tempo in cui vennero nascoste, c sul modo del loro scoprimento

. Mentre ci narra da una parte una visione avuta dall’abate Giovanni, in sèguito alla quale lo reliquie sarebbero stato dissotterrate por nuovamente riporle in una fossa, ci fa sapere dall’ altra che lo scoprimento si deve alle lacrime amare ed allo limosino del virtuosissimo Patriarca Uldarico. Quello che risulta da tutto il complesso c, che la me moria, delle reliquie nascoste fu tramandata di secolo in secolo; che del tempo e delle congiunture in cui vennero sotterrate gli scopritori non sapevano

rendersi esatta ragione, e clic forse nello scavare le fondamenta per erigere il nuovo tempio ordinato da Uldarico, vennero rinvenute fra le macerie. Ma da quel tempo le reliquie vi sono rimaste fino al dì d’oggi; c la pietà dei popoli e dei principi verso le medesime, anzi che scemare, venne col tempo piuttosto crescendo. Nel 1576 la moglie dell’ Arciduca Carlo, al quale appartenevano lo provincia meridionali dell’ Austria, si condusse con grande pompa alla chiesa di S. Giovanni, accompagnata dal

capitano di Duino Mattia Ilofcr, per venerarle devotamente, ed otteneva dal Vicario del Patriarca Giovanni Grimaui alcuni frammenti delle medesime, avendo divi sato di collocarle nella chièsa da costruirsi per la salute dell’anima sua e di quella di suo marito Da tempo immemorabile per toner viva la memoria del loro felice rinvenimento, fu introdotto il co stume di portarle solennemente in processione, coll’ intervento del clero e del popolo di tutte le chiese filiali, nel giorno sacro al Battista

; o a queste si unì da età del pari antichissima anche la reliquia della Santa Croco, forse da quando il Patriarca Ulda rico consacrava in S. Giovanni l’altare di Santa Croce. Insomma osso furono e sono, so ci è lecito esprimerci in forma pagana, il sacro Palladio della parocehta. 1 Ardì, di Duino, Scz. Eccksìast. Decreto al pievano di S. Giovanni 1576.

10
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_327_object_5189043.png
Seite 327 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
/ e la Repubblica veneta. E di vero, morto l’ultimo conto eli Gorizia, sotto cui fu capitano eli Belgrado e provveditore della contea di Gorizia, di Raifemberga, S. Daniele, Yipacco, Comen e S. Giacomo Giovanni Febo dedicò con devozione la vita propria e quella dei tìgli a difesa della causa imperiale. Nel 1501) fu eletto commissario per le vettovaglio dell’ esercito condotto dal duca di Brunswick, nel qual ufficio sembra aver avute non poche difficoltà, avendo il generalissimo ingiunto

ai Goriziani di essere obbedienti e pronti al suddetto della Torre et che in ciò in alcun modo non debbano di mostrarsi renitenti,.., ci dimostrandosi essi disobbedienti, il Duca sarebbe obbligato di castigarli sopra la vita e la robba h Giorgio, il mentovato ambasciatore di Massimiliano c cugino di Febo 'VI, potè uscire sano e salvo di quella guerra; non così Lodovico figlio di Febo, pen’to, coni’ ebbimo occasione di narrare 3 , nel 1510 in uno scontro presso Udine. Questa iattura fu per Giovanni Febo

tanto più grave, por essere Lodovico a quel tempo 1’ unico suo tìglio, giovane di bellissimo aspetto e d’animo ardito o generoso. Nò ciò bastando, l’ira del nemico si volse anche sullo terre di Febo, e come in Gorizia fu devastata la casa Ternana, a Vipul- zano fu proso dal provveditore Marco DoHin còlalo allo fiamme il castello. Fin che gli oggetti preziosi rubatigli, Giovanni Febo ebbe a lamentai'); il vandalismo commesso noi suo archivio, di cui sterile documento rimane il processo sulle antiche

memorie della domi nazione Tornami in Milano, rimaste disperse. Il Lanipugnano od il Ferrucci, che pur dall’archivio dumoso attinsero in gran parte le loro notizie, a questo non hanno posto attenzione *. Lodevole è la, diligenza colla quale il conte Raimondo VI della Torre, nipote di Giovanni il Giovane, seppe supplire a queste lacune coi preziosi apografi per sua cura da ogni parte raccolti. Superfluo è notare che sotto i duo Giovanni seniore e Junior continuarono a rinnovarsi le investiture dei

11
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_56_object_5188772.png
Seite 56 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
^ , 4 sor egli stato capitano elei Walseé in Duino; c però dicendosi nell' epi taffio, eli 1 * egli fu capitano tunc temporis in Tuba, si vede clic per Tuba inteu de vasi Duino, poiché uno. solo era il capitanato e questo prese il nome da Duino, non mai da S. Giovanni, che vi rimase incorporato per la violenza dei Duinati Ma un nodo difficile a scio gliere si presenta in questo luogo. Il corpo della chiesa distingues! dal presbitero dei Walsce non pure per il disegno, poiché non sono che tre

: a ciò siamo indotti anche dal mo numento del Itcichenliurg, clic è della loro età e non trovasi nel coro, sibheiie nella navata. Ma invece apprendiamo dall’iscrizione che sta all’esterno sopra la porta maggiore 1 , che al tempo del capitano imperiale di .Duino Giovanni Hofer (Hovar) venne qui costruita nel 1519 una chiesa in onore dì S. Giovanni Battista s . Sono quindi d’avviso che la chiosa sia stata soltanto restaurata, vogliasi pure radicalmente, dagli Ilofer; o di ciò potrebbero esser indizio

Torriana, fondata sullo scorcio' del secolo XVII e dedicata alla gloriosa Vergine di Loreto \ Sul 1 E già sialo avvertito clic dicevasi Tuba e Tttbinum promiscuamente. Vedremo più innanzi onde venga il nome di Duino. . ... 1 Vedi Epigrafi, M. 19. 3 Strana è la locuzione di questa epigrafe anche perciò, clic secondo la medesima dovrebbe credersi, clic appena nel 1519 abbia cominciato ad esi stere una chiesa di S. Giovanni in quel sito, contro le relazioni c i monumenti storici più indubitati

12
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_419_object_5189135.png
Seite 419 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
fino al 1718 in mano degli Eggenbcrg; c sebbene la decisione che a Trieste ed a Fiume concesso il porto franco e nella prima stabiliva 1’arse nale c la flotta, seguisse soltanto nel 1719, non vi fu più alcuno che d’Aquileia trattasse la causa con serietà; troppe erano le oppo sizioni da vincere, massimamente per essere Aquileia tanto vicina al confino veneto, il che avrebbe offerto continui motivi a nuove conteso colla Repubblica. Quanto a S. Giovanni di Duino, il riti rarsi del mare avvenuto nel

corso dei secoli, avrebbe portato il bisogno di gravissime spose, por rifare un canale e un bacino ab bastanza ampio e profondo, capace di gran numero di navigli. Negli anni che precedettero questa determinazione in fa vore di Trieste, il conto Luigi ebbe aneli’ egli, como i suoi pre decessori, parecchie conteso con quella città rispetto al porto del Timavo. Da gran tempo tutto le merci, di qualunque qualità si fossero, potevano entrare liberamente nel porto di S. Giovanni ; e da quello uscivano

. Cre sceva il danno per il pericolo in cui erano le lóro barche d’in contrare lo fusto venete lungo lo spiaggie di Capodi stria, laddove venendo diritte pel golfo al porto di S. Giovanni, non era così facile che fossero preso o visitate e perdessero talvolta il loro carico siccome merce vietata. Piuttosto che sottoporsi a tante an gherie, i padroni delle merci minacciavano di abbandonare non meno Trieste che S. Giovanni e di approdare alle rive di Fiume, di Venezia o di Ferrara. Narrava taluno

13
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_380_object_5189096.png
Seite 380 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
o ~~ 373 - ' ' • ‘ » li ritirarsi della popolazione da S. Giovanni, fatto insalubre dalle paludi, per concentrarsi nel borgo di Duino, aveva resa da gran tempo necessaria un’ ampliazione della chiesa, di che il me rito spetta ad uno dei più zelanti pastori che abbia avuto quella parecchia, il già rammentato monsignor Stefano Doli ale, di sempre cara e venerata memoria '. ■ Il desiderio del conte Raimondo 'VI, di riposare nella chiesa di sua fondazione, sembra sia stato eseguito, poiché essendo

morto a Vienna il 17 agosto 1623, ci è noto da un’ iscrizione che colà vennero sepolti solfano i suoi intestini \ Perenne vive a Duino la rimembranza di questo preclaro cavaliere, come autore della nobile prosapia, che da quasi trccent 1 anni vi tiene la signoria; e l’epi gramma del P. Giovanni Bartolotti, checché si possa dire del suo merito letterario, espose con verità le lodi di Raimondo VI: Inclyta Tunigenas quotquot venerata vetustas Extulit egregios Marte togaque viros; Horum quisque suis

fulsit splendoribus; horum Sparsim cuique sua est gloria, fama decus. A st tibi cunctarum est iunctim, liaimumlo, Tuorum Gloria, fama, decus; singula solus habes. 2 . Giovanni Filippo I, Raimondo il Vecchio lasciò dietro di sé la seconda moglie, o J contessa Chiara, cui denn assegnata per sede vedovile Sagrado, con una ricca rendita atta a coprire il suo erodito di oltre conto mila fiorini. Egli divise i suoi boni fra i quattro figliuoli eh 1 ebbe da Lodovica *, assegnando però al primogenito

conte d’Attems; Regina Lombarda in Ferdinando d’Attems, poi nel barone Giovanni di Kimburg; Chiara Emilia morta nell’infanzia. • * Ardi, di Duìno, testamento del 4 maggio 1617. Pel patto del 20 set tembre 1623 conchiuso fra i fratelli prima d’aprire il testamento, Francesco il primogenito ebbe una parte uguale a quella degli altri tre.

14
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_422_object_5189138.png
Seite 422 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
il Cardinale Giannantonio, finissimo politico sotto i Pontefici Pio IV e V, Gregorio XIII e Sisto V; Gabriele, generale sotto Giovanni di Austria nei Paesi Bassi e alla battaglia di Lepanto, il quale divenne poi governatore di Milano; Giovanni ebe combattè sotto lo Spinola e si meritò somma lode alla battaglia di Nördlingen. In linea femminile discendono dalla famiglia ' Serbelloni Pio IV e S. Carlo Borromeo. Questa nobile dama ebbe occasione di mostrare quanto sopra 1’ altezza de’ suoi natali

e sotto lei e sotto suo padre. Successe a Giovanni Filippo II nella signoria di Duino il minore de’ suoi fratelli, Federico Luigi ; avendovi gli altri due ri nunciato in suo favore. I/ uno, Francesco Annibaie andò a Pas savia presso quel Vescovo, suo zio materno, e dedicatosi allo stato ecclesiastico, ne ora stato creato canonico o vicario generale. Es sendo di grando dottrina, atteso unicamente agli studii, od alle cose ecclesiastiche della diocesi. Egli morì nel 1768 a Vienna, dov’ era andato qual

riordinamento di quelle magistrature. Per cementare 1’ unione e il buon accordo fra le duo linee torriane di Duino, Federico Luigi sposò la contessa Eleonora della Torre, nipote Ai Raimondo Bonifacio; e le nozze vennero bene dette dal fratello Francesco Annibaio nella cappella lauretana eretta dai della Torre nella chiesa di S. Giovanni. Federico Luigi, benché fregiato auch’ egli del titolo di consigliere intimo di Stato, con dusse vita privata e seguendo fi inclinazione dei fratelli, amò i

15
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_55_object_5188771.png
Seite 55 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
penes parvam capellam htxta aquarum cursus; ne vogliamo per ora fermarci a considerare la somiglianza delle diverse forme in Tumbis, in Tuba, de Tubino de Tybem ccc. Ma sopravennero intanto lo numerose incursioni di Slavi, di Avari, di Ungheri e d’altri po poli e dalle loro devastazioni non rimasero immuni neppure la chiesa o il cenobio di S. Giovanni. Devesi quindi alla munificenza di parecchi Patriarchi d’Aquileia l’avere più volte rinnovato quel santuario, finché Uldarico I, che resse

portarono con se le ripetuto incursioni turcheschc del secolo decimo quinto: c come da questo non si sottrasse neppure il castello di Duino, ancor meno è da tenero che salva ne rimanesse la chiesa di S. Giovanni. A questo pertanto è da ascrìvere la ricostruzione del tempio fatta dai signori di Walsee, che vedremo succedere nel possesso di Duino agli antichi baroni Duinati. Dei Walsee non esiste clic l’abside sopra disegno che s’av vicina al gotico; se fosse stato compito, il tempio sarebbe divenuto uno

deposti nel 1430 il nobile Giorgio de Roichenburg e nel 1444 la nobile donna Marta degli Ungnad moglie di Giovanni di Roichenburg, Capitami lune temporis in Tuba. Di Giovanni do Reichenburg ci c noto da parecchi documenti es- 1 Antica matrice (Iella parecchia di Monfalconc, clic porta il nome dal suo restauratore Marcelliano Arcivescovo d’Aqmicia (485-500). 9 Ardi, di Duino, copia di diploma forse del 1121 riportato per di-, steso in quello del Patriarca Bertoldo. ; . s Tedi Epigrafi, N. 16, . j

16
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_254_object_5188970.png
Seite 254 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
*41 - ä a S. Giovanni il 24 di giugno. Ma i Waiseo ;come si appropriarono T offerta che facevasì in quel giorno, tentarono pure di togliere alla badia beliniese anche quest 1 ultimo avaimo della sua proprietà. Se non che questa volta fecero male i lor conti. Nel 1389 il Pon tefice Bonifacio IX unì la badia di Beligna al convento udinese dei Celestini; poco dopo la diede in commenda al canonico Iaco pino del Torso, che fu più tardi cardinale. Il Patriarca Antonio Panciera lo avversava, per

essere forse, durante lo scisma, del partito contrario; onde egli ebbe bisogno che Bonifazio IX lo rac comandasse alla protezione dei comuni di Udine e di Gemona Di siffatta condizione dì cose credette potersi giovare il capitano duìnese dei Walsee, l’alemanno Nicolò Taurincher, per togliere a Iaco pino del Torso la gabella della fiera di S. Giovanni. Questi si rivolse nuovamente al Papa, accusando il Taurincher d’aver violati i diritti del monastero di Beligna saper certa muta in festo et per tres

solvendis. Accusavaio inoltre d’avere colle minaccie e colla violenza scacciati i suoi messi e procuratori; ma specialmente d’ aver fatto rapire sacrilegamente dall’ altare della chiesa di S. Giovanni le olìerte solite farsi in quel giorno: et quod est deterius, de altari dictae EceJae oblationes exigi et aujferi fecit , sacrilegium comitendo. Il Papa por mezzo del suo delegato alla causa, Bertrando de Avnassano, lanciò contro il Taurincher un monitorio, citandolo sotto gravi peno a comparire

in giudizio; e venendo dichiarato che il Taurincher era uomo diffamato e violento, per cui non era possibile aver adito al suo castello, la citazione fu affissa «ci soliti luoghi di Roma ed alla porta della chiesa d 1 Aqui lina *. Comunque sicno quindi passate le cose col Taurincher, di che non abbiamo altre notizie, la dogana stabile di S. Giovanni rimase proprietà della signoria dui uose; ma la badia di Beligna salvò 1 loppi, Bell’Abbazia di 8. Martino della Belligna, pag. 12. 1 Ardi, di Duino, 1404

17
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_374_object_5189090.png
Seite 374 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
, Federico Luigi della Torre. E ciò che suc cesso più tardi anche del passo dell’ Isonzo presso Sagrado, che i Torriani avevano acquistato dagli Stvasoldo con una permuta. . Quanto alla dogana stabile di S. Giovanni, la reggenza del- 1’ Arciduca, dopo d’ averla data in pegno agli Hofer ed ai Torriani, la riprese da loro in affitto; e tanto era il vantaggio die no traeva, che, quando cedette la signoria di Duino ai conti della Torre, la volle eccepita dalla vendita. Ogni anno nel giorno del gran mercato

di S. Giovanni il capitano di Duino pubblicava un bando, clic prescriveva l’ordine da tencrvisi, indicava le tariffe della dogana del principe, e sta biliva le pene pei violatori del regolamento. Non potevano seguirò contratti senza la mediazione di corti scasali, oli’ erano in pari tempo incaricati a mantener l’ordine, giovandosi all’uopo delle guardie. Tutti erano sotto il comando del daziavo , presso il quale dovevano essere inscritti gli animali posti in vendita. In occasione di guerra veniva vietata

poteva farsi fuori del porto di S. Giovanni, il capitano di Duino godeva il diritto di preferenza. Riservata era pure la pesca gione del tonno; ed ambidue questi diritti, contrastati più volte dai Triestini alla signoria di Duino passarono colla vendita ai Torriani. ■ , Il rilevante commercio del porto di S. Giovanni, oggetto continuo di litigi con Trieste e di ordini e contrordini del governo, * Arci, di Duino, processi del 1729 e del 1759.

18
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_224_object_5188940.png
Seite 224 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
esisteva fra loro o i Ducili di Baviera.'“ Neppure ad un Walsee è da pensare, perchè fino all’ estinzione della linea maschile dei Duino, nessun Walsee ebbe la signoria di questo nome o non potè quindi assumerne il predicato. Ma chi era adunque questo Comes Dìtyni? Con sicurezza non si potrebbe dirlo, ed io mi restringo ad osservare che i conti di Hardeck, discendenti da Arrigo di Dewin, continuarono a chia marsi Burgravii di Dewin Sappiamo inoltre che Giovanni fratello di Stefano II di Baviera

e fondatore della linea di Monaco, sposò Caterina, figlia della prima moglie di Mainardo VII conte di Go rizia \ La seconda moglie di Mainardo, Utoìda di Maetsch, morto lui, maritassi in Giovanni burgravio di Maidburg (Dewin) c conte di Hardeck. ‘Dunque Caterina, figliastra di Utcìda, aveva una certa parentela cogli Hardeck, parentela che si estese anche a Stefano e Giovanni Duchi di Baviera; ed è cosa nota in quanta ampiezza di senso si adoperassero le voci che si riferivano a parentela. Non è quindi

si. unirono in lega sessenne con Giovanni Vescovo . ' Vedi pag. 163. 1 Luigi Morero, Le grand Diclionaive hislorique, Voi. Il, pag. ISO e seg. ■ ì Ardi. Imp. 1374, 1 ottobre, Vienna (orig.) Lidmowsky, Geschichte des Harnes JIahsburg IV, Reg. no. 11S6, Non so se invece di Wirìd di Traun deva- leggersi JHinsel, die fu uno dei capitani venuti in soccorso di Trieste nel 1371).

19
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/137259/137259_229_object_5188945.png
Seite 229 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
Trapp, Giovanni di Zekorn, suo vassallo, Ermanno di Rosenberg, Ernesto di' Lobing. Da questa serie di notizie giova raccogliere ancora un fatto, il quale, por quel che diremo più innanzi, non va passato in silenzio. Non. piccolo era il numero delle chiese e monasteri esistenti nello vaste signorie di Ugone VI; ma il suo contegno in quello che ri guardava strettamente lo coso ecclesiastiche non fu aggressivo. Quanto egli in un tempo, nel quale lo scisma d’ Occidente rendeva più crude le ire

di parte, fece per motivi politici contro qualcuno del clero e particolarmente contro i Patriarchi, principi ad un tempo ecclesiastici e civili, sembra volesse farselo perdonare colla sua sommessione alla Chiesa in ciò che alle cose politiche non s’at teneva. Nell’anno 13GG, non ostante la defezione del signore di Duino dalla Chiesa d’ Aquileia, la più perfetta armonia regnava fra lui e Fabate di Bcligna, soggetto al Patriarca. Cessata da lunga età ogni contesa sui lumi di S. Giovanni al Timavo, che

di Areusperg, il quartese di Tarnova; sommessa commendazione faceva per Giovanni vicario dì Cassona, restato debitore del censo. Di somma importanza è in fine la preghiera fatta con tutto l’af fetto, che si volesse promuovere Pietro suo cappellano a vicario 1 Ardi. Imp. 13GG, 24 giugno, S..Giovanni presso Duino (orig.).

21