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Jahr:
1882
Viaggi ladini : con un saggio statistico
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Seite 20 von 48
Autor: Gartner, Theodor / fatti e narrati da Teodoro Gartner
Ort: Linz
Verlag: Wimmer
Umfang: 45 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: 1.051
Intern-ID: 184162
a fermarmi lì ancor una quarta notte per potere approfittar di questa felicissima combinazione, L' eccellente lezione mi dispensò da tutta la via fra Savogniuo e Siìvaplana (Julier). La mattina dopo nv ac commiatai dal caro giovinetto e da tutta la buona gente e ritornai a Tiefenkasten. Dopo pranzo mi portai verso la sorgente dell' Albùla, A Filisur un gruppo di bambini parlanti tedesco tutti quanti m' informò che questa lingua penetrava già fin 11 dalla Val Davos, e perciò passai insù a Bergün

, dove ebbi la mia lezione da una giovinetta di 14 anni. Il giorno dopo vidi ancora una volta Tiefenkasten ed il mio buono albergo Albula e ripassai il passo di Schyn per fare uno studinolo sulla parlata del Domleschg meridionale ed un altro su quella dell' Heinzenberg, A Scharans il curioso oste non m' accettò, ma mi rimandò nel villaggio tedesco Zollbruck laggiù al Reno, e quivi dal sig, C am elùseli trovai non solo ottimo ricetto ma, il. giorno dopo» anche due oggetti per le mie indagini

, un ragazzino cioè dall' Heinzenberg ed una giovane da Scharans. Congedata quella, errai (8 giugno) per la Via mala ad Andeer, dove la mattina dopo feci le mie questioni ad un pastorello dal paese e proposi alcune do mande ad un servo da Ferrara e ad altri. Allora, per poter misurare il grado della ladinità del bregaglioto, io stimai necessario di prendere in considerazione anche un dialetto lombardo, e decisi di passare per Chiav.erina. Prima delle 4 di mattina (10 giugno) partii colla posta. Nel

„Bodenhaus' a Splügen il cameriere mi domandò due lire per la modesta colazione, e quando gli chiesi s 1 oi facesse questo da .senno, sparì per un minuto, e ritornato sì scusò col 'dire' d' essersi sbagliato e mi fece un ribasso di mentre al mio povero compagno di -viaggio, all' esteriore del quale si vedeva forse meglio che i suoi beni provenivano dal lavoro, lo stesso cameriere non gii domandò che 1 lira 'iO centesimi; e forse anche egli, come me, avrebbe ottenuto con un po' di coraggio un ribasso

. Tale slealtà è rarissima nella Svizzera. A Chiavenna mi dovei acquistare da un legatore di libri un nuovo quaderno, e questo gentilissimo signore, mi procurò un bravo ragazzino qua! maestro e m 1 allietò qualche oretta colla sua com pagnia, La mattina dopo andai colla posta fino alla frontiera svizzera, qui, entrando in una regione più o meno ladina, abbandonai la car rozza e ripresi il viaggio a piedi., Poiché i dialetti non dirado si corrompono vicino allo stradone, io salii a Soglio. Appena

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Jahr:
1882
Viaggi ladini : con un saggio statistico
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Seite 27 von 48
Autor: Gartner, Theodor / fatti e narrati da Teodoro Gartner
Ort: Linz
Verlag: Wimmer
Umfang: 45 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: 1.051
Intern-ID: 184162
.' S' intende da sè eli' ella era persona grata nel collegio. Il mio zoologo aveva già tirato Inori della fiasca eterica e preparato lege art is non so quante vespe, e dal campanile suonavano già le 10, quando finalmente il mio lavoro fu condotto a termine. Il giorno dopo decidemmo d 1 affrettarci, perchè io ero stanco di esami nare delle varietà minute d' un dialetto qua,si punto ladino, e pel cacciatore di vespe quella regione di Cavai esc non si prestava gran fatto ili suo scopo. Andammo dunque fino

di fatto, non prcsentandomisi dopo la cena-, come me 1' aveva promesso. Ili 'queir' imbarazzo 1' ostessa mi procacciò un altro ragazzino, sodo e giudizioso ma tanto timido, clie appena fu possibile di farlo cenare ' con noi, Dopo uji* ora mi si disse die sua sorella stava fuor della porta; io T invitai ad entrare e la- costrinsi quasi a sedere. Da li a non molto s' introdusse una donna colle parole proferite come da un sergente die fa rapporto al tenente: „Mi scion lä mare* del put ell

telegrafo, sì fosse ordinato pranzo, lezione e posta;. Strada facendo io dissi al mio amico die mi rincresceva di non poter prender meco i'1 piccolo fiammazzo e farlo lassano; ma anche a Vigo non ebbi ragione di lagnarmi. L' affabile signora maestrali Vigo, alla quäle (dopo aver preparato un nuovo quaderno) io feci una visita, mi mandò a casa due ragazzini, V imo meno adatto, 1' altro, Giambattista Trapp mann, uno dei niigliori e più cari miei maestri di ladino, il quale m'insegno la sua lingua materna

per 26 ore con- uno zelo costante. Mentre eli' io mene stava lì a tutto mio agio, il mio caro compagno di viaggio cominciava già a pensare alla partenza, perchè le sue bestiolihè, senza i raggi di sole, non vanno in giro; ed egli fece bene dì partire per Bolzano il primo d' agosto, poiché ancora due giorni dopo non vidi imenotteri, ma sì neve a dngente metri più insù. Il 4 agosto visitai due reverendi signori, ì quali mi diedero ragguagli sulla geo grafia dialettale delle loro valli natali; quello

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Jahr:
1882
Viaggi ladini : con un saggio statistico
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Seite 33 von 48
Autor: Gartner, Theodor / fatti e narrati da Teodoro Gartner
Ort: Linz
Verlag: Wimmer
Umfang: 45 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: 1.051
Intern-ID: 184162
. Mi partii la mattina dopo, alle 6 ; sfortunatamente nello • stesso momento il Wolf, che non s 1 aspettava più il mio arrivo, lasciò Paularo e si mise in cammino per Paluzza. Così alle 9 non lo trovai più a Paularo. Dopo la lezione impartitami da un' interessante figura di pastorello, io ebbi il piacere d' andare a P alvi zza in com pagnia di tre lavoranti che ritornavano alle case loro. Il più giovane, bravo maestro di dialetto, ed il vecchio „prìncipe di Suttrio' (così io lo chiamai) m' accompagnarono

fino alla locanda. Da Paluzza, la mattina dopo feci una passeggiata poco piacevole a Comeglians. Oltre che non tutte le sei parti del But erano munite di ponti, mi colse la mala ventura elio, quando laggiù mi bagnavo i piedi, cominciò di lassù la prima pioggia, la quale mi cacciò in una bottega di Cerci- vento. Sentendo che lì il dialetto non differiva dal paluzzese, io mi risolsi a continuare il viaggio dopo la pioggia. Allo spartiacque credei sentire un tuono lontano; pero neppure a Eavascletto

mi riposai, ma scesi in fretta per un 1 oretta -fino a Comeglians, Appena passato Ravascletto, io camminai attraverso il temporale. A Comeglians dovei mettermi a letto, non ammalato (viaggiando a piedi un uomo sobrio diffìcilmente s' ammala), ma per mancanza eli vestiti asciutti. Il dopo pranzo due piccini m' insegnarono, 1' uno dopo T altro, il dialetto del paese. L' 8 settembre • ft festa, e sperando di trovare in quest' oc casione a Forni Avoltri una persona da Collina, io passai per tempo ili quell

' altro luogo. Lì non avevo ancora finita la colazione, .quando il sig. dottore Magrini mi visitò e m' .offrì il 'suo soccorso efficace. Da prima egli mi presentò un vecchio cacciatore di camosci da Collina, ed in sul finire della lezione si fece innanzi il mio Beppino per fornirmi ancora poche aggiunte. Il sig. De Fabro, questa volta, non mi . fu dato di trovarlo. La sera mi rivolsi a Comeglians è la mattina dopo (9 settembre) feci la passeggiata di Pesarli s, dove 1' ostessa m' arrecò qual maestro

un amabile ragazzo, e il dopo pranzo fino a Socchieve. Ad Ampezzo della Carnia, nel salotto della locanda, udendo tre- uomini parlar fra loro, mi maravigliai grandemente 3

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Jahr:
1882
Viaggi ladini : con un saggio statistico
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Seite 9 von 48
Autor: Gartner, Theodor / fatti e narrati da Teodoro Gartner
Ort: Linz
Verlag: Wimmer
Umfang: 45 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: 1.051
Intern-ID: 184162
elei Walther (sebbene come si sa egli dettasse le sue immortali poesie in dialetto alemannico allora di moda) ; da lì passai in Gardena. Il giorno seguente fu quasi troppo corto per le tante cose che il Kifesser ed io ci.avevamo da raccontare a vicenda. S' intende dà sè eh' io andai anche a trovare il rev. sig. Vi an (morto 3 mesi dopo) ed il sig. maestro De motz, a cui dal 1876 devo molti schiarimenti sulla morfologia garden ose. Il 6 ottobre passai il-giogo <3i Gardena (G r edner j ö chi

). Arrivai subito dopo mezzogiorno sulla cima, L' aria era quieta, il sole splendeva ed illuminava le grandiose roccie che sporgono da tutte le parti. Dal di là veniva una vecchierella ; ella si riposò un momento, ed io le parlai un pochino in lingua gar- denese, poi ella tirò innanzi, mentre io mi fermai a godere ancora alcuni minuti di quella veduta magnifica. A Colfosco mi si disse che gli alpinisti sono meglio accolti a. Corvara dal E. ottonar a, ed io seguii quest' avviso. Il giorno dopo faceva

la mattina dopo mi doveva servire da maestro, ne era impedito perchè un signore da Innsbruck 1' aveva preso qua! guida per Corvara; F oste me lo disse un po' tardi, ma io tenni dietro alla compagnia e la raggiunsi dopo una mode' ora. Cosi la malavventura si cambiò in fortuna, perchè ebbi il piacere di conoscere quel buon commissario di finanza e menai quasi prigioniere un maestro di lingua. Le lezioni che il giorno dopo egli m' impartì, non erano del tutto soddisfacenti, ma in 8 ore qualehe- cosa potei

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Jahr:
1882
Viaggi ladini : con un saggio statistico
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Seite 28 von 48
Autor: Gartner, Theodor / fatti e narrati da Teodoro Gartner
Ort: Linz
Verlag: Wimmer
Umfang: 45 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: 1.051
Intern-ID: 184162
maravigliai 'di vedere ognora nèmesi nelle canoniche, tanto meno mi stupii del fatto che il sangue ed il dialetto non osi, altra volta ladini, ora hanno quasi del tatto soggiaciuto ad un sangue e ad un dialetto di tanta forza vitale e d' una propaginazione cosi rigorosa come il veneto. Dopo una- fermata di una settimana io continuai la passeggiata per insù nella valle dell' Àvisio. A Canazci io feci una revisiono ed un aumento dello schizzo steso nove mesi prima a Trento, e lo feci collo stesso

ragazzo, allora in vacanze. Sul far della notte molestai ad Alba il rev. curato indigeno con una visita, ed egli rispose gentilmente alle mie indagini di geografia dialettale. Il padrone dell' „Alpen gast li aus' confermò queste indicazioni e propriamente quella che il vernacolo di Penìa e identico a quello d' Alba, e quindi si dimostrò falsa quella fama intorno a Penìa che m' era pervenuta a Vigo. Fu- soltanto a pro del gentile esploratore d' opere d' arte 6; Da hike che la mattina dopo io feci

era il mio scopo. Poiché ad Arabi)a mi si disse che nel Livinallongo non e' è nessuna differenza nel parlare, io passai la mattina dopo a Pieve. Il reverendo di Arabba ed il rev. decano di Pieve Don Bartolomeo 'Zar. ti ini mi raccomandarono qual maestro lo stesso ragazzino da Sai esci (presso Pieve). Quel gabbato egli si trovava sul pascolo, ma sua madre mi promise di mandarmelo la domenica dopo messa. I Lìvinallongliesi sono in voce, presso i loro vicini, d' essere accorti, e. senza dubbio

lo saranno ; ma sfortunata mente, pella mia bisogna, anche da questo giovinetto non m' ebbi . schiarimenti abbastanza sicuri per acquieta,rinicì. Un falciatore di sedici anni biondo ed ingenuo, ad Andrazz, m 1 appagò finalmente con due oro di lezione. Indi passai a Colle di S. Lucia, e mi riucrebbe che il tempo incostante non mi permettesse di far lentamente quella bellis sima via, La mattina dopo studiai per quattro oro il dialetto coli 1 ajuto d' un ragazzino sceltomi dal rcv. sig. curato Pallùa

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Bücher
Jahr:
1882
Viaggi ladini : con un saggio statistico
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Seite 34 von 48
Autor: Gartner, Theodor / fatti e narrati da Teodoro Gartner
Ort: Linz
Verlag: Wimmer
Umfang: 45 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: 1.051
Intern-ID: 184162
paese; mi si dissero due nomi, dei quali 1' uno m' era già noto per parte del Wolf. E questo rev. sig. Don Natale Sala m' accolse cordialmente e mi prestò ogni sorta d' ajuto. Anzitutto egli stesso mi diede le istruzioni richieste su quel dialetto molto interessante, e il giorno dopo mi presentò un uomo da Forni di sopra, il quale in sulle prime cianciava molto ma, avvertito qualche volta dal reverendo, si adattò come un bravo ragazzino alla modesta parte di maestro d' un glottologo. Quella domenica

(11 settembre) sene volò via nella compagnia piacevole ed istruttiva di Don Natale. La mattina dopo il tempo non permetteva il passaggio a Tramonti, ond' è eh' io decisi di partire per Udine. Cavalli a Eorni di sotto non ce ne sono, dovei dunque andare a piedi, almeno fino ad Ampezzo; e sic come prima d' arrivare lì la pioggia era cessata, mi spinsi senza far sosta fino a Tolmezzo. Così per la seconda, volta arrivai in questo luogo dopo un cammino eccessivo. Tolmezzo è capoluogo della Casa, ma soltanto

giorni dopo impresi il viaggio per il resto del Friuli alpino, vale a dire per quelle valli che il Tagliamento abbraccia colla sua grande piegatura. Smontai dalla ferrovia a Pordenone per andare il giorno seguente col. corriere a Maniago. Dacché il corriere non partiva prima delle due, io feci uno studinolo sul, veneto che si parla li, coli' ajuto d' un piccolo garzone di cartoleria, cui dopo non poca pazienza m 1 ebbi dall' albergatore. Il Wolf a Udine, come per quasi tutti i miei giri d' allora

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Bücher
Jahr:
1882
Viaggi ladini : con un saggio statistico
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Seite 12 von 48
Autor: Gartner, Theodor / fatti e narrati da Teodoro Gartner
Ort: Linz
Verlag: Wimmer
Umfang: 45 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: 1.051
Intern-ID: 184162
treno • che mi condusse da Brunock a Bolzano. ■ Cinque giorni dopo mi misi di nuovo in cammino. Alle sei di . mattina (28 ottotre) uscii dal mio cafè Fra ss, sul ponto del Talfer raggiunsi un omnibus che andava nella mia direzione, montai e così potei risparmiare le mie forze fino a S. Paolo (Uberetscli). Allora io presi T antico sentiero per la Mendola nella Yal di -Non. Avanti Dàmbel sbagliai la strada, ma perchè sulla carta trovai il segno di ponte laggiù alla Novella, non mene .curai e scesi

fino al rivo. Sfortunatamente sulle carte dello stato maggiore austriaco il segno per ponte e quello per molino si rassomigliano molto, ed io fui costretto o di risalire o di prendermi un bagno. Io preferii quest' ultimo ed arrivai sano e salvo al chiaror della lima a Cagno nelF albergo alla Rosa, La mattina dopo interrogai a Bramo un giovinetto procuratomi dalla gentilezza del rev. sig;-curato; e dopo pranzo a Cagno, il valente Gius. Vi sin tain er m' insegnò la pronunzia del nònese in questa

parte del distretto. Il padrone e la padrona di casa m' invitarono a passare un' oretta dopo cena nella loro compagnia sul focolare, e fu in questa cerchia che per la prima volta mi sentii preso da quel sentimento che ci con fonde ed inalza, insieme, noi altri tedeschi, quando conversiamo con affabili rappresentanti d ! una nazione, che vanta una civiltà più vec chia, e quindi più profondamente incarnata nel popolo intero. Per avere una conoscenza superficiale dell' ampezzano mi fermai

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Bücher
Jahr:
1882
Viaggi ladini : con un saggio statistico
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Seite 24 von 48
Autor: Gartner, Theodor / fatti e narrati da Teodoro Gartner
Ort: Linz
Verlag: Wimmer
Umfang: 45 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: 1.051
Intern-ID: 184162
locanda, finché ebbi il piacere di vedere ancora una voltaT Andeer, ili congedai da lui in mezzo ai lampi ed ai tuoni. 'Il giorno dopo intrapresi il lungo cammino per il passo di Reschen- Scheideck fino a Täufers, punto di partenza delle mie passeggiato nella Val di Monastero. A Faldera ebbi qual maestra una brava, giovane, a 'S, Maria il sig. pastore Kirch er mi presentò un fanciullo carino, che non ebbe quasi da fare altro che confermare il dettato di quella giovane. 11 mio

J en al. Ed infatti è interessantissimo di sapere come anch' egli abbia reminiscenze d' un' epoca di minore germanizzazione, in quanto eh' egli stesso non sa quasi nulla del ladino, ma ebbe alla scuola popolare un' condiscepolo che in casa parlava ladino. A Mais dalla mia finestra mi godetti dell 1 aspetto dell' örtler, solo diletto *d' alpinista di cui la stanchezza, quella sera, mi lasciasse ancora fruire. Il giorno dopo lo passai in due carrozze, delle quali 1' una mi trasportò a Merano, 1' altra a Bolzano

. n Dopo una breve sosta m' avviai di nuovo per la. Val di Non, nella quale questa volta entrai dal sud, vale a dire dalla stazione di S. Michele. Faceva caldissimo, e temporali s 1 aggiravano pei monti; dopo ciò uno sguardo sulla carta dello stato maggiore mi determinò ad incominciare il viaggio circolare a destra (alla riva sinistra del Noce), giacché per là era più facile giungere ad un villàggio sito un po' lungi dallo stradone. E la scelta di Vigo mi riuscì iratissima, chè ivi trovai un gentile

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Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Seite 439 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
Ma dopo un nuovo viaggio a Napoli, egli terminò a comprendere elio era meglio ritirarsi interamente da ogni pubblico incarico. Tramu tassi quindi in Toscana, dove comperò un’ampia possessione presso Arezzo ed un palazzo con altre case a Firenze. Gran parte dell’anno egli passava a Venezia, in casa del mentovato nipote, tìglio di suo fratello Raimondo IX. Eppure quello non fu tempo d’ ozio; un uomo di-tanta atti vità non avrebbe potuto sopportarlo. Benché quasi cicco ed acca sciato da abituali

fu sopraggiunto dulia morto il 13 luglio 1831. Del conte Giuseppe della Torre Ira ragione di rammentarsi con gratitudine la città di Gorizia, in vantaggio della qualo, dopo la chiusura del monto di pietà eretto dall’Attcms, egli un nuovo ne stabilì a sue spese, assegnandovi pure la sede in una casa di sua proprietà. Anche più grandiose furono le istituzioni, a cui, non avendo nè moglie nè figli, egli .aveva dedicato il rimanente suo patrimonio. Erode doveva ossore il Cardinale Pietro Capivano, Pre fetto della

congregazione romana de Propaganda Fide , affine di venire in soccorso ai poveri cristiani nei paesi limitrofi all’Austria, che gemevano sotto l’imperio brutale dei pascià ottomani. Della loro miserrima condizione egli medesimo aveva potuto accertarsi, quando era stato spedito alla guerra contro la Porta. Ebbe anche intenzione di lasciare un pingue legato al monastero degli Agosti niani, ripristinato in Aquila dopo la soppressione francese, affino di collocare più decorosamente in una cappella di quella

chiesa le reliquie del Beato Antonio della Torre, venerato da tutto il casato. Ma poi beneficò invece due pii istituti di Firenze,' 1’ Orfanotrofio del Bigallo e la congregazione der dei Buonomini di S. Martino, occupati segnatamente nel venire in aiuto alla miseria più degna di compassione, i poveri vergognosi. Il legato a questi due istituti non trovò ostacolo nelle leggi lcopoldine; bensì l’istituzione in erede del Cardinale Captano. Perciò dopo lunghe liti vennero in Toscana riconosciuti gli

12
Bücher
Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Seite 332 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
Tale mostrossi Francesco della Torre, che accoppiava agli altri pregi la esatta conoscenza delle coso locali del Friuli. Della sua grande abilità tutti erano persuasi ; egli solo no dubitava. Il perchè si arrese a malincuore ai desiderii di Ite Ferdinando, dopo i caldi eccitamenti fattigli anche da Mattia Hofer, figlio di sua sorella. Venuto a Venezia nel 1558, il della Torre mandò alla sua corte un esatto ragguaglio sugli uomini e sulle cose di quella Repubblica, il quale fu riputato di tanto

valore, che F Arciduca Carlo, figlio dell’ Imperatore Ferdinando, alcuni anni dopo la morte del barone Francesco desiderò averne una copia '. La giustezza e chiarezza delle sue vedute, accompagnata da instancabile operosità si manifesta in una serie di atti che qui sarebbe impossibile riferire. Ma per toccare almeno di ciò che risguarda la provincia di Go rizia e i confini veneti, la Repubblica dopo d’ essersi impadronita della fortezza di Marano, e il come si vedrà più innanzi, cogliendo

compenso, perchè questa cedesse tutto ciò che possedeva sull’ altra sponda del fiume. Ma là era eretta F importante fortezza di Gradisca, che era F aspirazione precipua - della Repubblica, dopo d’ averla perduta nella guerra contro Mas similiano. Fu merito dell 1 ambasciatore Tornano F avere stornato questo progetto, dimostrando alla reggenza dell’ Austria la danno sissima permuta che avrebbe fatta e la sproporzione del cambio, il il quale non che dare in mano ai Veneziani un sì importante baluardo

13
Bücher
Jahr:
1882
Memoriale sulle strettezze e sui bisogni della parte italiana della provincia e sui mezzi onde recarvi sollievo : all'Eccelsa I. R. Luogotenenza del Tirolo, Innsbruck
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Seite 7 von 24
Autor: Dordi, Carlo ; Riccabona, Vittorio / Carlo Dordi ; Vittorio Riccabona
Ort: Trento
Verlag: Marietti
Umfang: 21 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.386
Intern-ID: 325381
Tuttavia al paragone d’oggidì potevasi considerare abbastanza agiato. Il contadino non difettava del necessario, al giornaliere ed al l’artiere non scarseggiava il lavoro, che era loro convenientemente retribuito, ed i possidenti grandi e piccoli traevano dai loro campi quanto bastava al modesto sostentamento delle loro famiglie, e per la conveniente educazione dei figli, e giungevano perfino a mettere in serbo qualche risparmio, che fu dappoi prezioso per non sentire fin dalle prime

1’ inesorabile peso della mancanza dei ricolti, delle aumentate spese di coltura, e dell’aggravio contemporaneo delle nuove pubbliche imposizioni. Il relativo benessere della parte abbiente de’ cittadini, porgeva lavoro e lucro al commercio di consumo, ed agli artieri, i quali se guendo l’impulso generale dei nuovi tempi inaugurati dalle concesse libertà politiche, battevano una via di lodevole ed incoraggiante pro gresso. L’industria grande non era dovunque rappresentata egualmente, ma in alcuni centri

fioriva, e non nelle sole sete, che ne furono sem pre il ramo più importante, ma anche volgendosi ad altre produ zioni. Rovereto sopra tutto emergeva, levando bella fama non solo a Vienna ma su molti altri ancora più importanti mercati d’ Europa.’ Tale era lo stato economico del Trentino avanti il 1850, che se non potevasi nel suo complesso dire brillante, era però soddisfa cente. Ma presto dopo dovea esso subire una lunga ed accasciale Iliade di guai. . I nostri campi coltivati quasi esclusivamente

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Bücher
Jahr:
1882
Viaggi ladini : con un saggio statistico
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Seite 26 von 48
Autor: Gartner, Theodor / fatti e narrati da Teodoro Gartner
Ort: Linz
Verlag: Wimmer
Umfang: 45 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: 1.051
Intern-ID: 184162
adulti, specialmente i letterati, affettano una pronunzia o elegante o rozza. S' imagi ni che dopo il lungo colloquio col sig. maestro Io soolarmo di tredici anni fu quello il quale mi palesò che a Mezzana esistono le vocali ö e ü (en e u francesi), perchè il signore aveva pronunziato alla toscana (o veneta). Il medesimo prof. Böhmer ni' aveva 'dato allo stesso scopo uno scritto molto più prezioso sul dialetto di Pinzolo, composto dal sig. Lucchini da Cuncvo {Val di 1ST011). maestro a Pinzolo. Quel

dialetto non ha che minutissime re miniscenze del' ladino, ma dacché il sullodato mi si prestò anche; ad uno studinolo sul dialetto suo nonese, io stimo dovere mio eli far menzione qui della passeggiata di' io feci da Mezzana a Pinzolo, Trento e Bolzano. Quella sera stessa un temporale mi'costrinse di chiedere ricovero a Mestriago; il giorno dopo io partii alle 5 ed arrivai alle 2 a Pinzolo. H .Lucchini mi procacciò alcuni- della sua scolaresca, fra i eguali Biodesto Maturi tredicenne mi contentò più

d ; ogni altro. Col viaggio che incominciai il 26 luglio dovetti lasciare de finitivamente il -mio quartiere generale, Per fortuna un caro amico, lo zoologo Francesco Kohl, ini facilitò il commiato da Bolzano, ac compagnandomi per qualche miglio nella valle dell' Avisio. Smontammo nella stazione di Lavìs, salimmo dal rovente bacino dell 1 Adige verso Cernimi eel arrivammo lì, quando era già scuro, ma però ancora caldissimo. La mattina dopo io ascoltai il dialetto quasi veneto dalla, bocca

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Bücher
Jahr:
1882
Viaggi ladini : con un saggio statistico
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Seite 19 von 48
Autor: Gartner, Theodor / fatti e narrati da Teodoro Gartner
Ort: Linz
Verlag: Wimmer
Umfang: 45 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: 1.051
Intern-ID: 184162
accordo, mi fu allestito un pranzo e procurato un piccolo maestro. Alle 3 fu finita la lezione, non senza l 1 assistenza della gentil giovane, ed io lasciai a malincuore quel luogo gradito. Al passo di Schyn dopo le sei ero affranto dalla stanchezza, dal cielo scuro e minacciante e dall' incertezza in cui versavo sulla lontananza di Tiefenkasten, perchè m' ero dimenticato di tirar fuor della bisaccia 1' altro foglio della carta del Du four. In questo momento il car retto che m ! ave,a preceduto

io mi precipitai nell' hotel Albula a Tiefenkasten por risparmiare le mie forze. Leggendo il maligno Aron et e passeggiando in soprabito feci una sosta di due giorni. E primo di giugno io esaminai il dialetto di Tiefenkastcn, il 2 passai a Savognino all' albergo Rezia, il padrone* del quale era il fratello del mio Tonino Pianta,. Fra tutti i miei giovani maestri di dialetto dal S. Gottardo fino all' Adria, questo solo capì le mie minuzie fonetiche, cosicché dopo poco egli stesso mi fornì assonanze alle parole

nuove, affin eli' io potessi confrontar queste colle- altre già registrate ed applicare ad esse conseguentemente la grafia digià adot tata. Venti cinque ore bastarono per questo diffuso ed esatto esame del soprasàssino. Il 5 giugno dopo pranzo passai attraverso la neve N dal sig.' maggiore Peter elli, gli consegnai la lettera di raccoman dazione elf io dovevo ad un caro collega di Vienna, ed ebbi dalla sua gentilezza gli schiarimenti autentici sulla geografìa dialettale di quella regione

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Bücher
Jahr:
1882
Viaggi ladini : con un saggio statistico
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Autor: Gartner, Theodor / fatti e narrati da Teodoro Gartner
Ort: Linz
Verlag: Wimmer
Umfang: 45 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: 1.051
Intern-ID: 184162
(„K. le. Zollstrasse nach Spissormühl' si logge sulla guida) od in causa della pioggia densissima oho da Pfunds pareva, perseguitarmi. Quanto all'' incertezza, del viottolo mi rassicurò un crocifisso, la pioggia jivo .se un' altra direziono, ed a me 1' animo crebbe, cosicché mi risolsi a passar Nog-gels. A Spiss un doganiere austriaco mi consigliò di pernottare a, Kompatsch, quindi passai (dopo non so quante altre volte quel giorno) la frontiera o montai rinfrescato dalla, pioggia in questo villaggio svizzero

. Quella sera stessa, celiando e badando al colloquio degli avventori, appuntai lo reminiscenze al ornarmi eh e del dialetto tedesco (del resto tirolese), c la mattina dopo in' insegnò il dialetto ladino il sig. landamano Giovanni Jon al, ottuagenario venerabile, che ora non trova più, nella vallo, una. dozzina, di persone che parlino ladino, ma che, si ricorda ancora. <V aver sentito da ragazzino suo padri; parlar ladino con vecchi contadini dalla parto tirolese. Con tentissimo delle mie conquiste

ritornai in quattro oro e mezzo a, IS anders sul sentiero noto: solamente per evitare quel benedetto sonaglio mi volsi verso Stuben al ponte dello stradoni 1 . La mattina dopo finalmente (29 giugno) il cielo si rasserenò. Io andai a piedi a »Sehlems, e prima di sentire una. parola del vernacolo ni' ebbi con gran piacere due prove del come io avessi scelto a ragion« questo villaggio; in primo luogo io sperimentai V elevazione con siderevole di quel bel sito al disopra dello stradone, .in secondo non

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