Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
114 queste fossero a carico dell’ erario vescovile *). Indi gl’ impone di rice vere in Trento un capitano che officiasse in nome suo, e ve lo scelse nella persona di certo Nicolò della Contessa, il quale si trova poi insieme col Vescovo nel comandare a Rizzardo conte di Flavone, a quelli della macinata del fu conte Guglielmo, e ad ogni altra per sona, di noe turbare il conte Federico di Flavone nel possesso dei beni, che appartenevano al sopraccitato conte Guglielmo-, ma se aves sero delle
ragioni a far valere, le esponessero al Vescovo e al capitano, affinchè siano giudicate; e ciò sotto pena di bando e d'altra pedi narla Ma le intenzioni di Mainardo andavano più in là. A. lui non bastava dividere con il Vescovo il potere; ma voleva che il Vescovo fosse ridotto al solo dominio nelle cose spirituali. Un manoscritto, tratto da vetuste carte, come osserva il Bonelli 3 ), lo dimostra pre venuto dalle massime di Arnaldo da Brescia. E già lo stabilimento d’un capitano in Trento segnava