¬L'¬ idea universale di Roma e la sua funzione europea nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XIV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 5 - 10 aprile 1976
to di Innsbruck, Innsbruck 1910, pp. 129 - 131. 9) Mi si permetta di rinviare al mio Andrea Palladio, cit., vol. II, pp. 288 - 290 e 292 - 295. Per un successivo dibattito, e il punto, su Villa Comaro, si veda ancora l’intervento dello scrivente: Due apparizioni inattese: Michele Sanmicheli e Vincenzo Scamozzi per i Pisani a Piombino Dese, in «Architectura», 1976. 10) Cfr. H. SEMPER, Documenti intorno allafabbrica del Castello del Buonconsiglio a Tren- to, in «Ârchivio Storico dell’Arte
», 1,1885, pp. 384 - 385. Conviene, in ogni caso, avvertire che la fabbrica di Innsbruck, cosi come pensata e costituitasi, è del tutto estranea alla con- cezione, nonché palladiana, rinascimentale al senso italiano, dello spazio. 11) Vedila in R. KOHLBACH, Die barocken Kirchen in Graz, Graz 1951, tav. 17: cit. da E. HUBALA, Palladio und die Baukunst, cit., p. 38 (e tav. 38). Cfr. anche,E. MORPURGO, Gli artisti inAustria, Roma 1962, pp. 7-8: non va, del resto, dimenticata l’origine toscana del de Pomis
e, con essa, la possibilità di una diretta matrice albertiana della sua concezio- ne del prospetto ecclesiale. 12) Per S. Pietro di Castello, cfr. nel mio Andrea Palladio, cit., vol. II, pp, 321 - 323: anche per il dibattito sui tempi costruttivi e l’interpretazione dei progetti originari da parte degli esecutori; per S. Petronio, vedasi ibidem, pp. 403 - 407. Ma cfr. anehe S. RAY, «Palladio, laprospettiva e gli antichi. In margine alle facciate delle chiese, in «Quademi dell’Istituto di Storia
dell’Architettura», 1975, pp. 95 - 104. 13) Sul clima, rappresentato o se si vuole emblematizzato dal Dietterlin, basti il rinvio alle belle pagine di E. FORSSMAN, Saule und Ornament. Studien zum Problem des Manie- rismus in der nordischen Sâulerhuchern und Vorlageblàttern des 16. und 17. Jahrhunderts, Stockholm 1956, pp. 149 sgg. e di M. TAFURI, L’architettura del Manie- rismo nel Cinquecento europeo, Roma 1966, pp. 311 sgg, 14) Sull’esperienza vicentina e palladiana dello Schickhardt, cfr. G. SCHWEIKHART
, Hein- rich Schickhardt e il Teatro Olimpico, in «Bollettino del CISA ’A. Palladio’», XI, 1969, pp. 393 - 398,1 testi e i disegni dello S., conservati in tre fascicoli presso la Landesbiblio- thek di Stuttgart, erano già stati resi noti da W. HEYD - B. PFEIFFER [e altri], Hand- schriften und Handzeichnungen des herzoglich württenbergischen Baumeisters Heinrich Schickhardt, Stuttgart 1902. 15) Cfr. G. SCHWEIKHART, Heinrich Schickhardt, cit., passim e figg. 227 - 228, 230 - 231, 233, 235: per gli