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Kategorie:
Geschichte , Sprachwissenschaft
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[ca. 1991]
¬L'¬ idea universale di Roma e la sua funzione europea nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XIV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 5 - 10 aprile 1976
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Seite 238 von 292
Autor: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <14, 1976, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Ort: Meran
Umfang: XIII, 271 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ universelle Idee Roms und ihre europäische Funktion in der italienischen und in der deutschen Sprachwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: g.Rom <Motiv> ; f.Kongress ; g.Meran <1976>
Signatur: II Z 759/14(1976)
Intern-ID: 62133
, una carta d’archivio datata dell’ottobre 1552 e prodotta dallo Schöner 2) , at- testa che, in quel tempo, Andrea si trovava in Trento presso il Cardinal Cristoforo Madruzzo, il quale si preoccupava anzi di predisporre un viaggio del «Kiinstleri- schen Baumeister zu Vincenza» ad Innsbruck, con compiti non specificati dal docu- mento ma, da alcuni studiosi, riferiti alla costruzione della Hofkirche nella città au- striaca. Convien avvertire che la notizia del viaggio è attendibile: anzi

, indubitabile. / libri di spesa per la costruzione delle logge della Basilica vicentina, infatti, ricor- dano, il 24 dicembre 1552, un versamento di dieci ducati pagato a Giacomo Anga- rano, amico stretto del maestro, «per tanti prestadi a... meser Andrea... quando andó a Trento dal reverendo Cardinale» 3) . Per altro riguardo, sappiamo dei legami del Madruzzo con Vicenza, attraverso Giangiorgio Trissino il quale, nel gennaio 1548 lo invitava a tomare ad Augusta dove, forse, l’aveva conosciuto l’anno avanti

4) . Una fonte solitamente bene informata - la biografia palladiana stesa da Paolo Gualdo nel 1617 per il President de Thou- assicura che l’architetto sarebbe stato «chiamato dal signor cardinale di Trento per fare il suo palazzo in detta Città» 5) ; e, su tal fonda- mento, s’é anche pensato che ragione dell’invito e dell’escursione trentina sia stato un qualche intervento nel Castello del Buonconsiglio, in realtà e alla prova di docu- menti disponibili, inammissibile 6) . Potremmo, piuttosto e piú

LIONELLO PUPPI L’IDEA DIROMA, ATTRAVERSO PALLADIO, NELLA CULTURA ARCHITETTONICA DEL MONDO AUSTRIACO E TEDESCO DEL XVIE XVII SECOLO È abbastanza singolare che l’incidenza di Palladio sul momento classicistico della cultura architettonica del mondo di lingua tedesca (ch’é momento, in realtà, artico- lato, complesso: e di tempi lunghi quantunque di differente accentuazione ed im- pronta) non sia stata studiata in maniera sistematica. Pure, e alla luce dei contributi, parziali ma stimolanti

ragionevolmente, far caso che, proprio tra 1552 e 1553, il Madmzzo aveva promosso l’innalzamento di un piano della propria residenza suburbana, detta delle Albere, presso Trento 7) e, in particolare, tener conto che, dell’andamento dei lavori, il cardinale dovette aver mo- tivi, a un certo momento, di dolersi, siccome si evince da una lettera di giustifica- 220

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Kategorie:
Geschichte , Sprachwissenschaft
Jahr:
[ca. 1991]
¬L'¬ idea universale di Roma e la sua funzione europea nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XIV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 5 - 10 aprile 1976
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Seite 239 von 292
Autor: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <14, 1976, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Ort: Meran
Umfang: XIII, 271 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ universelle Idee Roms und ihre europäische Funktion in der italienischen und in der deutschen Sprachwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: g.Rom <Motiv> ; f.Kongress ; g.Meran <1976>
Signatur: II Z 759/14(1976)
Intern-ID: 62133
zioní rimessagli di Venezia il 12 settembre 1553, a operazioni ormai compiute, dall’esecutore Francesco di Gandino 8) . Congetturare, a questo punto, un rapporto del viaggio di Palladio a Trento con qualche controversia in materia di costruzione del «palazzo delle Albere», e per una consulenza, sembra abbastanza ragionevole, e sti- molante, quando si voglia trarre l’ulteriore ipotesi di lavoro di un’intenzione, impli- cita nelle ragioni dell’invito, di interrogare non tanto, genericamente

, un architetto di fama già consolidata e sicura, ma un esperto professionalmente qualificato di edi- lizia suburbana e di campagna. Precisamente alla vigilia del viaggio, Palladio aveva consegnato i progetti per le ville di Francesco Pisani a Montagnana e di Giorgio Comaro a Piombino Dese, nei quali la tipologia, di eloquio classicistico, della resi- denza agricola del «gentilhuomo di città di molto splendore» risulta assestata e ri- solta in termini coerenti e impressionanti 9) . II prolungamento del

viaggio sino a In- nsbmck, invece, se pur non sconcerta, s’avverte abbastanza oscuro: e, se è ben vero, che all’epoca, Andrea Crivelli, architetto di fiducia del Madruzzo, provvedeva alla costruzione della Hofkirche, risulta d’altronde certo che il procedere della fabbrica seguiva senza le impasses accertate nel cantiere del «palazzo delle Albere» 10) , Ma nulla s’oppone, in ogni caso, alla congettura di un controllo dei lavori che il Madruz- zo, profittando della disponibilità del «Kíinstlerischen

Baumeister», potrebbe aver promosso e sollecitato. Quando volessimo convenirne, potremmo esser tentati di porre la domanda se, a conseguenza dell’escursione palladiana a Innsbruck possa ri- ferirsi la facciata della Maria-Hilf-Kirche di Graz eretta da Pietro de Pomis tra 1607 e 1611 nell’evidenza attestataci da un documento grafico edito dal Kohlbach che la illustra prima della ricostruzione del 1742 n) . Ma, in realtà, quantunque lo schema sia di chiarissima matrice palladiana (e costituisca, anzi

, in assoluto la prima, evi- dente testimonianza in quell’ordine nel mondo di lingua tedesca), la derivazione è da situazioni maturate tra il 1558 dell’intervento per il prospetto di S. Pietro di Ca- stello a Venezia e il 1572-1579 dei progetti per la facciata di S. Petronio a Bologna, dei quali il de Pomis par singolarmente informato 12) . E inevitabile, a questo punto, tralasciare la supposizione di ogni diretta e personale influenza, escludendo qualsiasi risonanza del viaggio del 1552, per ammettere

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Kategorie:
Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Philosophie, Psychologie , Sprachwissenschaft
Jahr:
[ca. 1991]
¬L'¬ influenza del Rinascimento italiano nella cultura di lingua tedesca e in rapporto al mondo culturale europeo : riassunto bilingue delle relazioni del XII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 12 - 17 ottobre 1972
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Seite 234 von 254
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <12, 1972, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Verlag: [k.A.]
Umfang: 43 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Wirkung des italienischen Rinascimento auf die Kultur deutscher Sprache und innerhalb der europäischen Kulturwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: s.Renaissance ; g.Italien ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972> g.Italien ; z.Geistesgeschichte 1420-1600 ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972>
Signatur: II Z 759/12(1972)
Intern-ID: 62128
tradizionale e tende ad aspetti modemi mediante la eonfessione sentimentale dell’amore, un amore doloroso, penoso - concetto lirico di tutti i tempi nel senso con- tenutistieo e variabile e svariato nelle singole epoche del Medioevo, del Rinascimen- to, del Barocco e del Romanticismo. La fortuna del petrarchismo di gran parte dei paesi europei coincide in questo a- spetto: semplicità individualizzata come espressione di sentimento amoroso, condi- visa dalla musicalità lirica che si conforma

alla situazione sentimentale del poeta, e in piú prefigurata da un vivaio di parole, ritmi, simboli ed immagini tradizionali. Non si spiegherebbe certo la base culturale del fenomeno se si volesse ridurlo a questa semplice funzione. Infatti, la poesia petrarchista risulta da fattori moito piu profondi e radieati nel sistema propedeutico e filosofico dell’universalità rinasci- mentale della forma e del pensiero, sistema che segna dei passaggi estremamente impliciti fra le epoche del Medioevo e del

Rinascimento. Per quanto riguarda il nostro problema del formalismo petrarchista tedesco ba- sterà accennare - in un sunto molto schematico - a due momenti che detenninano la costanza del tipo poetico in questione: 1) la preoccupazione poetico-retorica che parte da un crescente interesse per l’in- terpretazione delle poetiche antiche (aristoteliche) che si diffonde attraverso innu- merevoli trattati del Cinquecento influendo sulla fonnazione linguistica della poesia in volgare b; 2) la concezione

dell’amore concentrata nella lezione neoplatonica e riflessa in una lunga serie di scritti che richiamano ormai solo da lontano il De amore di Andrea Cappellano 2) . Nel primo caso basta ricordare gli scritti in parte indipendenti, in parte interpretativi di J. de Nores, A. Minturno, G. G. Trissino, del Vida ed altri che portano alla poetica dello Scaligero, alle considerazioni del Du Bellay e di Ronsard, dell’olandese Daniel Heinsius modello di Martin Opitz che presenta ai suoi connazionali una teoria

poe- tica atta a risolvere il problema della propria lingua letteraria. Dall’altro lato figurano i trattati d’amore eoncepiti nel pensiero neoplatonico del- la seuola del Ficino, e realizzati su una base sociologica tesa a dettare il comporta- mento del Cortegiano. Da qui s’impongono convenzioni di un modo di vivere im- pemiate sulla dicibilità della poesia, e che segnano fra altro un limite sociale ridotto all’ambiente cortegiano ed accademico. Non siamo piú al punto di poter parlare di semplice

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Kategorie:
Geschichte , Philosophie, Psychologie
Jahr:
[ca. 1991]
¬L'¬ idea di libertà nella cultura delle aree linguistiche italiana e tedesca : storia, glottologia, storiografia, filosofia, pedagogia ; atti del XXI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1989
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Seite 215 von 564
Autor: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <21, 1989, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Ort: Meran
Umfang: XV, 540 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Der¬ Freiheitsgedanke in den Kulturen des italienischen und deutschen Sprachraumes Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Freiheit ; f.Kongress ; g.Meran <1989> g.Italien ; s.Freiheit ; f.Kongress ; g.Meran <1989>
Signatur: II Z 759/21(1989)
Intern-ID: 62158
(38) Cfr. M. Mazzucchelli, II tribunale rivoluzionario, Milano, Longanesi, 1969 (1° ediz. 1931); M. Mazzucchelli, La Rivoluzione francese vista dagli ambasciatori veneti, Bari, Laterza, 1935. (39) Cfr. R. Ciampini La caduta della monarchia (1792), Bologna, Cappelli, 1934. (40) Cfr. F. E. Morando, Studi di letteratura e di storia, prefaz. di G. Ansaldo, Firenze, La Nuovaltalia, 1937, p. 117. (41) Cfr. A. Omodeo, L’età del Risorgimento italiano, Messina,- Roma, Principato 1939; A. Qmodeo

, La cultura francese nell’età della Restaurazione, Milano, Mondadori, 1936; A. Omodeo, II senso della storia, a cura di L. Russo, Torino, Einaudi, 1948; A. Omodeo, Difesa del Risorgimento, Torino, Einaudi, 1951; Omodeo, Studi sull’età della Restaura- zione, Torino, Einaudi, 1970 (con prefazione di A. Galante Garrone). Si tenga presenta che queste opere contengono studi degli anni trenta. (42) Cfr. G. Maranini, Classe e Stato nella Rivoluzione francese, Perugia, Regia Università degli studi, 1935

del secolo XVIII all’ unificaziont. Scritti raccolti e ordinati da S. Manfredi, Modena, Società tipografica modenese, 1941; R. Soriga, Le società segrete, l’ emigrazione politica e i primi moti dell’ indipendenza. Scritti raccolti e ordinati da S. Manfredi, Modena, Società tipografica Modenese, 1940. (46) Cfr. La Rivoluzione del 1789, a cura di F. Sagnac, iconografia dell’epoca, raccolta sotto la direzione di G. Robiquet, ediz. ital. a cura di C. Girardini, Milano, Mondadori, 1940. (47) Cfr

. P. Romano, II Settecento, il periodo francese e le origini del Risorgimento italiano in Lombardia, in Bergomun, 1943, n. 1. (48) Cfr. E. Rota, II giansenismo in Lombardia e iprodomi del Risorgimento italiano, in Rac- colta di scritti storici in onore del prof Giacinto Romano, Pavia, 1907; E. Rota, II gian- senismo nell’ Università pavese e la questione religiosa della Repubblica cisalpina, in Bollettino della società pavese di storia patria, 1906, pp. 564-600; 1906; pp. 564-608; E. Rota, Per la riforma

.). Su questo problema, cfr. anche, dello stesso E. Codignola, Illuministi, giansenisti e gia- cobini nell’ltalia del Settecento, Firenze, La Nuova Italia, 1947. (51) Cfr. D. Cantimori, Utopisti e riformatori italiani (1794-1847), Ricerche storiche, Firen- ze, Sansoni, 1943. 197

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Kategorie:
Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Philosophie, Psychologie , Sprachwissenschaft
Jahr:
[ca. 1991]
¬L'¬ influenza del Rinascimento italiano nella cultura di lingua tedesca e in rapporto al mondo culturale europeo : riassunto bilingue delle relazioni del XII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 12 - 17 ottobre 1972
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Seite 188 von 254
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <12, 1972, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Verlag: [k.A.]
Umfang: 43 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Wirkung des italienischen Rinascimento auf die Kultur deutscher Sprache und innerhalb der europäischen Kulturwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: s.Renaissance ; g.Italien ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972> g.Italien ; z.Geistesgeschichte 1420-1600 ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972>
Signatur: II Z 759/12(1972)
Intern-ID: 62128
che il Rinascimento è stato un movimento di riforma an- cor prima della Riforma stessa. II noto studioso del Concilio tridentino, Prof. Hubert Jedin, ha dimostrato in molteplici lavori che prima della Riforma si ebbero diversi movimenti riformatori all’interno del mondo cattolico, ma ha anche fatto vedere che senza la Riforma protestante non sarebbe storicainente concepibile quel moto rifor- matore che alla fine condusse al Concilio di Trento. Qualcosa di simile si puó dire indubbiamente anche del

Riassunto in lingua italiana FERDINAND HOLBÖCK RINASCIMENTO, RIFORMA, CONTRORIFORMA NELLE LORO RELAZIONI DAL PUNTO DI VISTA TEOLOGICO Indubbiamente il Rinascimento, anche per quel che riguarda la storia della Chie- sa, fu un’età di enormi mutamenti. Ancor oggi nelle storie ecclesiastiche non si ha un’unità di giudizio specialmente per quel che riguarda il problema della religiosità e della ecclesialità degli umanisti e delle figure preminenti del Rinascimento. Tutta- via sempre piú si riconosce

Rinascimento e delTUmanesimo ad esso congiunto. Con questo sono accennate quelle relazioni di cui si parla nel tema: ben prima della Ri- forma protestante ci sono state nella cristianità occidentale tendenze riformatrici, so- prattutto fra gli uomini del Rinascimento. Alcuni umanisti possono addirittura essere definiti dei «preriformatori». Nell’età del Rinascimento ci furono degli avvenimenti e furono manifestate delle idee che favorirono e promossero una vasta ribellione contro la Chiesa papale e poi

addirittura portarono a questa ribellione. Ma in questo stesso periodo ci furono anche uomini che prepararono la «Riforma cattolica» (la Controriforma). Eugenio Garin nella sua ampia trattazione sulla «Civiltà del Rina- scimento» nel sesto volume della Propylàen-Weltgeschichte (pagg. 429 - 534) intro- duce opportunamente un importante capitolo dal titolo «Critica religiosa e rinnova- mento». La critica degli uomini piu notevoli del Rinascimento al Papa ed alla sua signoria mondana, alla curia, alla

mondanizzazione del clero e degli ordini monasti- ci, alla decadenza della filosofia e della teologia scolastiche e in genere a tutta la vita della Chiesa, per quanto giustificata, era spesso estremamente dura e piena d’odio, ma anche molto discorde sicché poteva portare al rinnovamento della Chiesa e della cristianità. Potrebbe ben aver ragione il Garin quando dice che si deve togliere ogni drammaticità al «cosiddetto problema del ‘Paganesimo’ rinascimentale, della sopravvivenza e del ritorno delle antiche

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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
[ca. 1991]
¬Lo¬ hegelismo nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca dal 1831 ad oggi (nel quadro dell'unità culturale europea) : riassunto bilingue delle relazioni del X convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 5 aprile 1970
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Seite 155 von 244
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <10, 1970, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Verlag: [k.A.]
Umfang: XII, 225 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: Der Hegelianismus in der Kulturwelt deutscher und italienischer Sprache von 1831 bis heute (im Rahmen der europäischen Kultureinheit) Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Schlagwort: s.Hegelianismus ; f.Kongress ; g.Meran <1970>
Signatur: II Z 759/10(1970)
Intern-ID: 62122
9) Su questa convergenza cíelle due piü grandi operazioni critiehe speculatíve rela- tive a Hegel, cfr. soprattutto U. SPIRITO, Gentile e Marx, in Lafilosofia del co- munismo, Firenze, 1948, pp. 97 - 132 e A. NEGRI, Attualismo e marxismo, in «Giom, crit. della fil. Ít.», 1957, pp. 101 - 154. 10) HEGEL, Filosofia del diritto, Introduzione. Va intanto notato che lo scioglimen- to del nesso del concetto e della sua realizzazione porta anche allo smarrimento dell’acquisto piu importante, in vista

di una dialettica giuridica attiva, del criti- cismo kantiano. Ed è smarrimento neokantiano, messo in evidenza da uno che, si vedrà è uno dei migliori esponenti della riflessione giuridica athalistica, A. Vol- picelli, il quale, sulla base di una precisa indicazione gentiliana (cfr., ad es., La riforma della dialettica hegeliana, Firenze, 1954, p. 5. «Intesa con Kant la sen- tenza del concetto come proposizione della categoria, si cancella ogni originalità (oggettività) dei concetti in sé consistenti

, e il vero concetto diventa lo stesso atto del concepire»), puó osservare: «Se il merito fondamentale del formalismo giu- ridico neo-kantiano è di avere riaffermato, contro il naturalismo positivistico, invalso nelle dottrine giuridiche dopo il 1860, l’idealità e l’universalità del diritto, il suo difetto maggiore è di essersi arrestato ad un concetto astratto e antistorico della categoria del diritto, come anticipazione ideale e schema ad aeterno dell’e- sperienza giuridica, ed una determinazione

analitica ed empirica di questa cate- goria. Col primo errore, il fonnalismo neo-criticistico perdeva la grande conqui- sta kantiana della natura spirituale (o formale) delle categorie, ripiombando nel platonismo e nel conseguente dualismo di fenomeno e idea» (La teoria del diritto, in U. SPIRITO, A. VOLPICELLI, L. VOLPICELLI, B. CROCE, Roma 1929, p. 91). L’eliminazione del dualismo tra fenomeno ed idea è compito anche della fi- losofia giuridica contemporanea che peró correntemente si riporta a Hegel

, dello stesso Hegel cercando di sanare le contraddizioni di fondo od ovviando alla sua carenza dialettica. 11) HEGEL, Enciclopedia, 486. 12) A. RUGE, Die Hegelsche Rechtsphilosophie und Politik unserer Zeit, in «Deut- scher Jahrbiicher» dal n. 189 del 10 agosto 1842, p. 755 al n. 192 del 13 agosto 1842, p. 768; ed il mio commento in Introduzione a La Sinistra hegeliana nella Grande Antologia Fiíosofica della Marzorati di Milano. 13) Cfr. soprattutto P. PIOVANI, Hegel nella filosofia del diritto

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Kategorie:
Geschichte , Sprachwissenschaft
Jahr:
[ca. 1991]
¬L'¬ idea universale di Roma e la sua funzione europea nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XIV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 5 - 10 aprile 1976
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Seite 242 von 292
Autor: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <14, 1976, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Ort: Meran
Umfang: XIII, 271 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ universelle Idee Roms und ihre europäische Funktion in der italienischen und in der deutschen Sprachwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: g.Rom <Motiv> ; f.Kongress ; g.Meran <1976>
Signatur: II Z 759/14(1976)
Intern-ID: 62133
me segni connotanti di un ideale universo territoriale urbanizz ito, e non contraddi- tori rispetto ad una qualificazione formale affidata alla presenza degli Herrenhausen, ribadisce il fallimento del suggerimento palladiano e romano 24) . Pure, traccia sicura dello sforzo teorico di cui abbiam seguito l’incerto cammino sino al consistente ten- tativo sistematico del Boeckler e del Sandrart resterà (ed è sorprendente che non sia mai stato posto in opportuno rilievo), e seppure nella comice

di una vicenda com- plessa ed articolata, nella certezza della regola che Fischer von Erlach, al livello del- la riflessione sulla «Historische Architectur» e sul terreno progettuale rappresentato dal «sistema di Schönbrunn», introdurrà a controllare le concessioni fatte alla legit- timità del «pluralismo degli stili» 25) . NOTE 1) Vedansi, rispettivamente: E. HUBALA, Palladio und die Baukunst in Deutschland im 17. Jahrhundert, in «Bollettino del CISA ’A. Palladio 1 », III, 1961

, pp. 38 - 43 (e 50 - 53); G. SCHWEIKHART, L’edizione tedesca del Trattato palladiano, ibidem, XII, 1971, pp. 273 - 291; ID., Zur Wirkung Paíladios in Mitteleuropa, in Actes du XXII Congrés International d’Histoire de l’Art, Budapest 1972, t.I, pp. 677 - 684. 2) A. SCHÖNER, Urkunde und Regeste aus den Staatshalterei Archiv in Innsbruck, in «Jahr- buch der Kunsthistorischen Sammlungen des allerhöchtsten Kaiserhauses», IX, 1890, n. 696. 3) Cfr. A. MAGRINI, Memorie intorno la vita e le opere di Andrea Palladio, Padova 1845, p. 27; G.G

. ZORZI, Le opere pubbliche e i palazzi privati di Andrea Palladio, Vicenza 1965, p. 299. 4) Cfr. B. MORSOLIN, Giangiorgio Trissino o monografia di un gentiluomo letterato nel sec, XVI, Vicenza 1878, pp. 351 - 352 (rettifico cosi la svista in cui m’é accaduto di ineor- rere nel mio Andrea Palladio, Milano 1973, vol. II, p. 288). È possibile, in ogni modo, che la conoscenza tra il Madruzzo e il Trissino fosse avvenuta sin dal momento del soggiorno del futuro cardinale a Padova tra 1530 e 1532 (cfr

. M. BENEDETTI, Un segretario di Cri- stoforo Madruzzo [Niccolò Secco], in «Archivio Veneto Tridentino», III, 1923, pp. 203 sgg-)- 5) P. GUALDO, Vita di Andrea Palladio, a cura di G.G. Zorzi, in «Saggi e Memorie di Storia deil’Arte», I, 1958 - 1959, p. 99. 6) Cfr., per es. G. ZIPPEL, Relazioni d’arte fra Trento e Venezia nel Cinquecento, Padova 1910, p. 87. 7) Sull’edificio, e la sua storia, vedansi i pareri discordanti di B. PASSAMANI, II Palazzo e Villa delle Albere, in «Pro cultura» [estratto

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Kategorie:
Geschichte , Sprachwissenschaft
Jahr:
[ca. 1991]
¬L'¬ idea universale di Roma e la sua funzione europea nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XIV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 5 - 10 aprile 1976
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Seite 89 von 292
Autor: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <14, 1976, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Ort: Meran
Umfang: XIII, 271 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ universelle Idee Roms und ihre europäische Funktion in der italienischen und in der deutschen Sprachwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: g.Rom <Motiv> ; f.Kongress ; g.Meran <1976>
Signatur: II Z 759/14(1976)
Intern-ID: 62133
Chiesa. Gregorio XIII pose al servizio della Chiesa le nunziature, l’ordine dei gesuiti e quello dei cap- puccini. Durante il suo pontificato parte da Roma il tentativo di una restaurazione cattolica in grande stile: la Gennania, la Svezia e ringhilterra debbono essere rigua- dagnate alla fede cattolica. Dopo il rifiuto della dottrina di Trento da parte dellTmpero germanico, lentamen- te maturò a Roma la convinzione che l’attuazione del Concilio doveva essere rag- giunta sul piano degli stati

Riassunto in lingua italiana REMIGIUS BÀUMER «ROMA E LA CONTRORIFORMA» Dopo un chiarimento del concetto di «eontroriforma» (col quale in senso ampio si intende il rinnovamento interno della Chiesa cattolica nel secolo XVI), la relazio- ne cerca di dare una risposta al problema di qual significato abbia avuto Roma in tutto il processo della riforma cattolica. Aveva ragione il Pastor quando pensava che il rinnovamento della chiesa cattolica nel secolo XVI sarebbe venuto da Roma indi

- pendentemente dallo scisma religioso? I tentativi riformatori a Roma aü’inizio del secolo XVI ebbero una prima matu- razione ai tempi di Adriano VI, il «sacco di Roma» promosse nella chiesa quella nuova presa di coscienza che poi si incrementò vivamente sotto Paolo III. II pro- gramma del suo pontificato fu: concilio e riforma. Quanto si fosse profondamente radicato in Roma il pensiero riformatore apparve dai tentativi di riforma di Paolo IV. Sotto Paolo IV Roma divenne un centro di rinnovamento della

territoriali e delle chiese locali. Lo strumento col quale Roma irradió nellTmpero gli impulsi miranti a questo scopo fu la Congregatio Ger- manica, che, insieme alle nunziature, dette un contributo importante per la conser- vazione del cattolicesimo. Dalla fine del secolo ebbe inizio da Roma la marcia trionfale del barocco. L’anno santo del 1600, dopo la svolta già annunciata nell’anno giubilare del 1575, dette l’immagine concreta di quanto fosse ancora vivente l’idea di Roma nella Chiesa. Roma divenne

il punto centrale di quel cattolicesimo ricostituito che cercava di riconquistare le posizioni perdute in conseguenza dello scisma, come mostró fra l’altro la fondazione della congregazione di Propaganda. Questa fu un chiaro segno dell’interesse ufficiale di Roma per la conservazione e la diffusione della fede e della consapevolezza della responsabilità papale per la ehiesa mondiale. In quel momento a Roma dominava un’ideologia religiosa di liberazione, che del resto si ritrovava an- che fra

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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
[ca. 1991]
¬Lo¬ hegelismo nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca dal 1831 ad oggi (nel quadro dell'unità culturale europea) : riassunto bilingue delle relazioni del X convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 5 aprile 1970
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Seite 143 von 244
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <10, 1970, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Verlag: [k.A.]
Umfang: XII, 225 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: Der Hegelianismus in der Kulturwelt deutscher und italienischer Sprache von 1831 bis heute (im Rahmen der europäischen Kultureinheit) Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Schlagwort: s.Hegelianismus ; f.Kongress ; g.Meran <1970>
Signatur: II Z 759/10(1970)
Intern-ID: 62122
sto: i filosofi del diritto italiani, anche quelli che piú hanno hegelizzato, non hanno ascoltato la Stimmung accennata e, per ció, hanno trascurato la razionalità del mondo storico del diritto, questo stesso non esaminando nella sua eoncretezza piü evidente. È come dire che la filosofia del diritto ha preso il sopravvento sulla storia del diritto, scindendo ció che, nella le- zione hegeliana, si presenta come un nesso indissolubÜe e, cioé, appunto, come un nesso dialettico. In verità, se non

si vuole giudicare sempre aprioristicamente una filo- sofia del diritto di ispirazione hegeliana, bisogna leggere attentamente nel radicale atteggiamento antiscissionistico che emerge dalla lezione hege- liana. Certo, da ultimo, Hegel salda in energica unità filosofia del diritto e storia del diritto, come in energica unità ha saldato filosofia e storia del- la filosofia, estetica e storia dell’arte (7): il che puó comportare la presa di coscienza della circostanza che Hegel è un filosofo che studia

ia storia del problema, di ogni problema, che tratta da filosofo; e, contemporanea- mente, comporta la convalidazione di un’accusa ormai programmatica- mente rivolta ai filosofi neohegeliani di casa nostra: secondo la quale essi deducono troppo e studiano poco. Ma, quale che sia la risposta che puó darsi a siffatta accusa (8) non bisogna eludere il problema del senso delle saldature hegeliane a tutti i livelli. Nel caso specifico, la saldatura dialet- tica, che tende ad investire di intima razionalità

il positivo mondo storico del diritto, va esaminata non solo nella sua portata polemica, ma anche nelle sue conseguenze pratiche, che sono, poi, quelle contro le quali si ri- volgono, con istanze analoghe, antimistificanti, il marxiano rovescia- mento e l’attualistica riforma della dialettica hegeliana (9). II problema, allora, era quello, direi, di ascoltare criticamente la Stim- mung dialettica, la volontà di Vereinigung, sul terreno della riflessione giuridica, della lezione hegeliana. Un problema

, si badi, questo, che la- scia indifferenti la coscienza giuridica del positivismo naturalistico (at- tento allo studio del positivo mondo storico del diritto, lasciato vergine di universalità) e la coscienza giuridica del neokantismo (pronto ad aggrap- pare l’universalità giuridica al chiodo fisso del valore antistorico); ma che mette radici nella coscienza neohegeliana piu tenacemente attesa a pro- blematizzare, con riferimento alla realtà concreta delle istituzioni giuri- diche e politiche del

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Kategorie:
Geschichte , Sprachwissenschaft
Jahr:
[ca. 1991]
¬L'¬ idea universale di Roma e la sua funzione europea nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XIV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 5 - 10 aprile 1976
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Seite 241 von 292
Autor: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <14, 1976, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Ort: Meran
Umfang: XIII, 271 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ universelle Idee Roms und ihre europäische Funktion in der italienischen und in der deutschen Sprachwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: g.Rom <Motiv> ; f.Kongress ; g.Meran <1976>
Signatur: II Z 759/14(1976)
Intern-ID: 62133
materiali e strutturali in cui l’impresa del Boekler si colloca come momento d’auto- coscienza: basterà, qui, per ragioni di tempo e nello spirito preventivamente indicato di questa nota, osservare soltanto che la proposta scaturisce dalle obiettive condizio- ni poste - nella frantumazione politica del mondo tedesco dopo la guerra dei Trent’anni - àdXYarea di un elettorato cattolico e di tradizione agraria. Posto che «regola dell’arte» sono per Boeckler - seppure in termini critici

- le «an- tichità» riconosciute in una precisa eredità romana, Palladio vien indicato come «non ... soltanto un grande seguaee dei vecchi maestri [cui si deve la consegna del patrimonio culturale di riferimento] ma ... il loro Aemulus e Competitore di onore». La sua é, quindi e necessariamente, mediazione necessaria ai fini del «judizieren» e del «practicieren» l’architettura: in altri termini, in quel Palladio, cui «spetta per giu- stizia e la palma e la piü elevata sede» nella scala dei valori storici garanti

un’esigenza funzionali- sta che pur consentendo un certo campo d’azione all’istanza dello sperimentalismo (significativa, al riguardo, è l’attenzione ai camini e ai tetti «in uso in Germania»), postula il rifiuto energico del decorativismo rappresentato dalle «orrende caricature e satiri ed erme simili» 21) , L’intento di una rifondazione metodologica e pratica, in chiave classicistica e romana attraverso Palladio - entro una congiuntura concreta precisa - è esplicito; e di portata tanto piü rilevante

quando si tenga conto che, quattr’anni avanti la pub- blicazione dell’edizione del Boeckler, nel 1694 e sempre a Norimberga, quello stes- so Johann Joachim von Sandrart che, di quell’opera aveva affrontato il frontespizio nell’evidenza di un autentico manifesto, curava la stampa di una sequenza «palatio- rum romanorum a prestantissimis sui aevi architectis aedificatorum» (trasposta, in realtà, dalla nota serie del Ferrario) in sorprendente associazione, nella pars secunda, con «immortalis gloriae

, al livello operativo il fallimento che s’avverte, anzi, enfatizzato per un riguardo dalla sospensione dell’edizione del trattato palladiano, a dispetto delle speranze del Boeckler e, d’altro canto, dalla completa sfortuna, finan- co editoriale, dell’iniziativa del Sandrart 22) , che vedo richiamata solo, sul finir del ’700, in una nota dello Hirschfeld nella sua «Theorie der Gartenkunst» 23) , Del resto, l’assunzione, da parte del Volkamer - nella sua «Continuation» delle Esperidi norim- bergensi - del

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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
[ca. 1991]
¬Lo¬ hegelismo nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca dal 1831 ad oggi (nel quadro dell'unità culturale europea) : riassunto bilingue delle relazioni del X convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 5 aprile 1970
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Seite 159 von 244
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <10, 1970, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Verlag: [k.A.]
Umfang: XII, 225 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: Der Hegelianismus in der Kulturwelt deutscher und italienischer Sprache von 1831 bis heute (im Rahmen der europäischen Kultureinheit) Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Schlagwort: s.Hegelianismus ; f.Kongress ; g.Meran <1970>
Signatur: II Z 759/10(1970)
Intern-ID: 62122
speculativa della ragione propria deH’hegelianismo, la pena di morte al contrario, quale seconda offesa identica alla prima, consacra l’identità o egualianza speci- fica, la quale non solo è implicitamente in contraddizione con tutto lo spirito dell’hegelianismo, ma è persino esplicitamente oppugnata da Hegel» (pp. 209 - 210). II D’Ercole polemizza anche con l’hegeliano ortodosso A. Vera (La pena di morte, 1863), del quale, forse, qui, potrebbero maggiormente interessare le ri- flessioni sul

rapporto tra Stato e Chiesa (Mélanges philosophiques, Paris-Napoli, 1862, pp. 185 segg.; su cui cfr. G. GENTILE, Le origini della filosofia contem- poranea in Italia cit., III, pp. 293 - 296). In quanto al D’Ercole, bisogna ricordare che egli cerca di fondare una nuova dottrina penalistica nel piu conseguente os- sequio allo spirito della filosofia hegeliana: cfr., di lui, anche V essere evolutivo finale, come testamento di una nuova concezione ed orientazione del pensierofi- losofico, uscente

dall'hegelianismo, in «Atti» del III Congresso Fil. della Società it., Modena, 1910, pp. 87 - 101. 38) A. C. DE MEIS - F. FIORENTINO, I prohlemi dello Stato moderno cit., p. II. 39) G. BOVIO, Filosofia del diritto, Torino - Roma, 1892 2, p. 459, Cfr. M. F. SCIACCA, II pensiero italiano del Risorgimento, Milano, 1963 2, p. 411. 40) L. MIRAGLIA, Filosofia del diritto, Napoli, 1903 3, p. 134. 41)1. PETRONE, II diritto nel mondo dello spirito, Milano, 1910, p. 26. 42) P. PIOVANI, L’ enciclopedia giuridica

di Filomusi Guelfi, in Lafilosofia del di- ritto come scienza filosofica cit., pp. 333 segg., soprattutto pp. 350 - 351, dove si ridimensiona l’hegelismo di Filomusi-Guelfi. 43) FILOMUSIGUELFI, Lafilosofia del diritto in Italia dallafine del secolo XVIII allafine del secolo XIX, in «Rassegna Nazionale», 1911, ora in Lezioni e saggi di filosofia del diritto, a cura di G. DEL VECCHIO, Milano, 1949, pp. 146 - 147. In questo saggio Filomusi Guelfi si dichiara «idealista impenitente» e dichiara che

la «tradizione italiana è idealistica, ed essa si appunta a G. B. VÍco, che sarà sempre la guida e il faro luminoso del pensiero italiano». 44) FILOMUSI GUELFI, Enciclopedia giuridica, 1907 5, p. 457. 45) Ibidem, p. 491. 46) R. Orecchia (La filosofia del diritto nelle Università italiane cit., p. XXIII) parla di un «idealismo trascendentale» o «idealismo sociale» del Solari, che si di- staccherebbe contemporaneamente, e nettamente, dal neokantismo di G. Del Vecchio e dal neohegelismo di Croce e di Gentile

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Kategorie:
Geschichte , Philosophie, Psychologie
Jahr:
[ca. 1991]
¬L'¬ idea di libertà nella cultura delle aree linguistiche italiana e tedesca : storia, glottologia, storiografia, filosofia, pedagogia ; atti del XXI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1989
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Seite 329 von 564
Autor: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <21, 1989, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Ort: Meran
Umfang: XV, 540 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Der¬ Freiheitsgedanke in den Kulturen des italienischen und deutschen Sprachraumes Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Freiheit ; f.Kongress ; g.Meran <1989> g.Italien ; s.Freiheit ; f.Kongress ; g.Meran <1989>
Signatur: II Z 759/21(1989)
Intern-ID: 62158
suo Íibro «Ritomo alla ragione» dei primi anni del dopoguerra, dove raccoglie molti suoi scritti etico-politici. Nel libro c 5 é un articolo su Croce conservatore. La tesi che De Ruggiero sviluppa è questa: essendo per Croce la storia, la vera storia, storia co- me pensiero, quindi storiografia, il punto di vista della storiografo è sempre il punto di visto di uno che ritiene la storiografia conclusiva del discorso, è sempre, quasi per intima necessità, conservatore. Quello che è il dramma della

vita e della vicenda sto- rica con le sue passioni, è la storia come azione. Ma quando la storia è pacificata nel- la consapevolezza dello storiografo, non puó che essere conservatrice perché lo sto- rico, comprendendo, vede tutto pacificarsi, comporsi, diventare intellegibile. De Ruggiero faceva questa riflessione a proposito del volume «La storia d’Europa del liberismo europeo» di Croce, ove la storia sembra che finisca neí punto in cui viene descritta. Mi piacerebbe sentire il parere del Prof

. Lönne sull’argomento». Replica del Relatore Con la sua domanda il Prof. Rigobello ha toccato un argomento che mi permet- te di toccare a mia volta un punto nel pensiero del Groce che mi sembra essere di particolare modemità, direi quasi di attualità. In questo punto il Croce supera le co- munanze con lo storicismo tedesco e giunge ad una correzione dello storicismo, co- me sotto molti aspetti gli richiede anche la consapevolezza della storia. Vorrei bre- vemente accennarvi. Croce lo fa nel concetto

di «storia contemporanea», in cui ri- ferisce al presente la riflessione sul passato, in cui sottolinea con decisione che lo sfudio del passato è stimolato dal presente e dal presente trae i propri impulsi. Se la tradizionale concezione della storia ha la tendenza ad essere conservatrice - nel sen- so che prende atto solo di ciò che è accaduto, divenendo con ció in pratica una mera registrazione di quanto è accaduto - ecco che il Croce cerca, e secondo la mia opi- nione a ragione e con successo

, di sostenere che questa registrazione del passato con- tiene un elemento del presente, e dunque anche una prospettiva per il futuro. La for- mulazione deirinterrogativo sulla storia sorge in un uomo che è mosso dai problemi del proprio tempo, che è spinto da interrogativi della propria epoca e che dunque nel passato sottolinea ció che corrisponde ad un vivo bisogno del presente. Facendo que- sto, stimola al chiarimento dei fondamenti del pensiero odiemo, dell’agire odiemo in riferimento ai problemi attuali

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Kategorie:
Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Philosophie, Psychologie , Sprachwissenschaft
Jahr:
[ca. 1991]
¬L'¬ influenza del Rinascimento italiano nella cultura di lingua tedesca e in rapporto al mondo culturale europeo : riassunto bilingue delle relazioni del XII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 12 - 17 ottobre 1972
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Seite 239 von 254
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <12, 1972, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Verlag: [k.A.]
Umfang: 43 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Wirkung des italienischen Rinascimento auf die Kultur deutscher Sprache und innerhalb der europäischen Kulturwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: s.Renaissance ; g.Italien ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972> g.Italien ; z.Geistesgeschichte 1420-1600 ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972>
Signatur: II Z 759/12(1972)
Intern-ID: 62128
La concezione dell’Amore indispensabile alla comprensione della poesia lirica del barocco è già vagheggiata dall’Opitz: per Weckherlin si pone invece come preoccu- pazione esistenziale trasformatasi in poesia in vita e morte della moglie diletta che è passata alla letteratura col nome di Myrtha. Non insistiamo sul simbolismo del no- me. Basta notare che dalle poesie di Weckherlin dedicate a Myrtha risulta un ordi- namento di versi amorosi corrispondente all’idea biografica del Canzoniere

. Trovia- mo fra Í Weltlichen Poesyen 7) di Weckherlin (del 1641) un gruppo di sonetti (oder Klinggeseng von seiner Liebsten), e nella edizione del 1648 fra le elegie qualche sestina, che richiamano gli accenti petrarcheschi non solo nei temi dell’amore cru- dele, malinconico, nell’elogio della bellezza femminile, del rammarico per Tasprezza della donna; ma comprovano soprattutto nel vocabolario e nella tecnica metrica e retorica quel manierismo per cui il Petrarca stesso prefigura il sistema con

- cettistico barocco. 8) Penetrando nel complesso di questa poesia del Weckherlin - poesia che nelle sue pretese spirituali e mondane continuerà a far scuola con Fleming e Gryphius - non basta rilevarne le apparenze del preziosismo foggiato sugli impegni del principio dell’imitazione che risale non solo al primo rinascimento ma perfíno all’estetica medievale. Con i precursori di Opitz, con lui stesso e la sua scuola, con Weckherlin e altri poeti accademici del tempo il petrarchismo tedesco segna

un mo- mento di riforma nella storia della letteratura, riforma che ricalca i modelli latini nel- la funzione di rendere conscio ai letterati di lingua tedesca il valore poetico del pro- prio linguaggio. Su un piano piü vasto e considerate alla distanza storica, queste ten- denze del primo barocco dimostrano un andamento di riprese ben piu significative. Si tratta di percepire, attraverso il convenzionalismo formale straripante di simboli, miti e figure il pensiero trascendente, mistico del Barocco. Questo

tendenza non si esprime se non mediante i chiaro-scuri, i trapassi dalla materia all’idea, i diversi pia- ni che riuniscono le concezioni antitetiche di vita e morte. Si ripete ancora l’espres- sione già preformata nell’atteggiamento religioso di Sant’Agostino, rivissuta dall’inquietudine del Petrarca, riaffermata nel movimento neoplatonico rinascimen- tale e nel misticismo spagnolo maturando quindi nell’ambiente culturale e letterario tedesco tanto tormentato dagli eventi del secolo barocco. In certo

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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
[ca. 1991]
¬Lo¬ hegelismo nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca dal 1831 ad oggi (nel quadro dell'unità culturale europea) : riassunto bilingue delle relazioni del X convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 5 aprile 1970
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Seite 154 von 244
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <10, 1970, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Verlag: [k.A.]
Umfang: XII, 225 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: Der Hegelianismus in der Kulturwelt deutscher und italienischer Sprache von 1831 bis heute (im Rahmen der europäischen Kultureinheit) Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Schlagwort: s.Hegelianismus ; f.Kongress ; g.Meran <1970>
Signatur: II Z 759/10(1970)
Intern-ID: 62122
«Giornale critico della fil. it.», 1964, II, pp. 161 - 169, dove si condanna l’«iso- lamento», che sí verifica attraverso la filosofia del diritto o la scienza giuridica di tipo accademico, «di problemi positivamente giuridici» e si auspica, soprattutto in forza della lezione gentiliana e spiritiana sulla fondamentale unità dello spirito, la presenza piena della filosofia nella filosofia del diritto, il cui titolare che si ri- spetti non coltiva un orto specialistico, bensi è un filosofo

integrale. 3) K. MARX, Critica della filosofia hegeliana del diritto pubhlico, in Opere filoso- fiche giovanili, trad. it. di G. DELLA VOLPE, Roma, 1950, p. 90: «Non è da bia- simare Hegel perché egli descrive Eessere dello Stato modemo tale qual é, ma perché spaccia ciò che è come la essenza dello Stato. Che il razionale è reale, ció è precisamente in contraddizione con la realtà irrazionale che dovunque è il con- trario di quel che esprime e esprime il contrario di quel che è». La quale è una

obiezione che investe il succo piü conservatore di quella che, si vedrà subito do- po, è la lezione di Hegel, che i filosofi del diritto dell’Università (volendo mutua- re da Schopenhauer) in particolare son chiamati a eomprendere. 4) Cfr. E. WEIL, Hegel e lo Stato, in Filosofia e politica, trad, it. di L. MORRA, Fi- renze, 1965, p. 210: «Si, Hegel ha «giustificato» lo Stato moderno, lo Stato rap- presentato dalla Prussia del suo tempo; si, è la Prussia che ha prodotto la coscienza di questa tappa del

divenire dello spirito, della realizzazione della li- bertà. Si, la Prussia è giustificata in quanto Stato del pensiero...» 5) L’espressione è di P. PIOVANI (Vattuale momento della filosofia del diritto in Italia, in Momenti dellafilosofia giuridico-politica italiana, Milano, 1951, p. 34), il quale ironizza finemente su quanti ironizzano la filosofia del diritto come una filosofia in sessantaquattresimo. La mira del filosofo del diritto è sempre quella di non passare per un filosofo

in sessantaquattresimo; ma è una mira non rag- giunta, si deve dire, semplicemente cambiando cattedra. In realtà, la mira è effet- tivamente raggiunta solo quando il filosofo del diritto, o il filosofo di quaisiasi al- tra specificazione, sa diventare, proprio come teorizza il Piovani in Lafilosofia del diritto come scienza filosofica cit., filosofo integrale. Se le cose stanno cosi, resta una rivendicazione solo estema il sostenere, ad esempio, che «eppure, tra i primi in Italia ad opporre idealismo e positivismo

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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
[ca. 1991]
¬Lo¬ hegelismo nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca dal 1831 ad oggi (nel quadro dell'unità culturale europea) : riassunto bilingue delle relazioni del X convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 5 aprile 1970
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Seite 145 von 244
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <10, 1970, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Verlag: [k.A.]
Umfang: XII, 225 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: Der Hegelianismus in der Kulturwelt deutscher und italienischer Sprache von 1831 bis heute (im Rahmen der europäischen Kultureinheit) Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Schlagwort: s.Hegelianismus ; f.Kongress ; g.Meran <1970>
Signatur: II Z 759/10(1970)
Intern-ID: 62122
nato momento) del positivo mondo storieo del diritto - e questo susciterà subito le obiezioni, prima che di Marx, di Ruge (12) ma che resta pur sempre una lezione di dialettica sotto la specie di filosofia del diritto, Si tratta di una lezione recepita criticamente, eome si avvertiva, nella filosofia del diritto italiana piú refrattaria, in un momento storico preciso in cui essa non puó non porsi in decisi termini di filosofia politica cui non restano estranei gli umori dei problemi concreti

del nostro Paese in pieno processo di unificazione nazionale, a subire l’involuzione scolasticistica. E non è detto che a recepirla cosi siano unicamente quelli che, in una sto- ria della filosofia del diritto italiana fornita di tutti i crismi accademici, possono qualificarsi come hegeliani. Basti pensare al caso, estremamente eloquente e che è fatto oggetto di studi particolari (13), di A. Rosmini, at- tentissimo a scagliare, contro ogni forma di giusnaturalismo astratto, la freccia perforante

della dialettica hegeliana, come quella che, bene scoc- cata, liquida l’isolamento del concetto del diritto in un sovrano limbo an- tistorico: «Tutte le storie delle umane generazioni sono documenti di ció che le umane generazioni opinarono: la storia, in una parola, come osser- va Hegel, è la realizzazione del diritto, della concezione del diritto» (14): dove, il riferimento alla definizione hegeliana del diritto, fatta interveni- re, è evidentissimo. È che il Rosmini, antilluministicamente aperto

al sen- so della storia, di questo cioé avvertito in una situazione di pensiero in cui pesa la forza deila tradizione del costume, puó fare spontaneamente pro- pria la collera contro Tastrazione giuridica che è di Hegel, del quale pur rifiuta, per sollecitazioni cattoliche, l’immanentismo, ed al quale, ancora, dà una mano a giustificare, su tutt’altre basi si capisce, il principio, ahimé illuministico e borghese, di proprietà privata (15) che, come si vedrà in prosieguo, costituisce una rovinosa

spina contraddittoria nell’universo giuridico e politico di Hegel. Ed il caso di Rosmini ci mette già sulla strada che bisogna seguire nella nostra ricerca. 11 Rosmini, si è detto, ha il senso della tradizione e della storia: ce l’ha, e non puó non averlo, perché è un pensatore cattolico. Lo stesso senso della tradizione e della storia hanno gli hegeliani d’Italia; ed è questo, soprattutto, a fare della loro filosofia del diritto, per spiriti he- geliani che abbia, anche una filosofia politiea del

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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
[ca. 1991]
¬Lo¬ hegelismo nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca dal 1831 ad oggi (nel quadro dell'unità culturale europea) : riassunto bilingue delle relazioni del X convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 5 aprile 1970
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Seite 156 von 244
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <10, 1970, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Verlag: [k.A.]
Umfang: XII, 225 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: Der Hegelianismus in der Kulturwelt deutscher und italienischer Sprache von 1831 bis heute (im Rahmen der europäischen Kultureinheit) Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Schlagwort: s.Hegelianismus ; f.Kongress ; g.Meran <1970>
Signatur: II Z 759/10(1970)
Intern-ID: 62122
hegeliani, parte II, nuova ed. riveduta da V. A, BELLEZZA, Firenze, 1957, p. 84: «B. Spaventa non fu come Vera, Ceretti, Tari, un animale apolitico; ma partecipó con l’animo ai moti spirituali del Risorgimento italiano, e dal 1870 al ‘76 fu deputato al Parlamento; né gli studi e le cure delTinsegnamento attutiro- no mai in lui né scemarono l’interesse per la cosa pubblica. A differenza degli he- geliani di cui abbiamo discorso nei precedenti capitoli, senti vivamente i maggiori problemi nazionali

contemporanei e fu uomo di parte; ancorché alieno dallo sehierarsi in prima fila tra i combattenti, fu alienissimo dalTideale del filosofo che, messosi al di sopra della vita, della soeietà, della storia, la contempla apati- camente dal cielo delle idee, dove muore ogni senso del concreto e del particola- re». Ma v.; ora, G. VACCA, La filosofia politica di B. Spaventa, Bari, 1968. 17) In sintesi il Perticone: «Perció i teorici del diritto e dello Stato, che tendevano a prender coscienza di questi programmi

di azione politica e relativa disciplina giuridica - erano fermati imperiosamente al limite del formalismo, che era in ve- rità il limite della scienza naturalistica del diritto» (II diritto e lo Stato nelpensiero italiano contemporaneo, cit., p. 40). II Perticone osserva anche che che «la dottri- na generale del diritto e dello Stato che la pubblicistica tedesca offriva alla nostra letteratura come modello di rigore costruttivo... contribuiva a respingere fuori del piano tecnico e a negare

giustificazione e fondamento alle esigenze non solo for- mali, cui deve rispondere la disciplina giuridica della vita di relazione». 18) HEGEL; Filosofia del diritto, Introduzione, 31, ann.. 19) P. PIOVANI, Lafilosofia del diritto come scienzafilosofica, cit,, p. 258. 20) Lo mette in evidenza ben presto G. Gentile, che, nel 1899, scrive a proposito di Spaventa: «Togliete, dice lo Spaventa, Tintelletto pratico; fate come fa Kant, il quale dal semplice intelletto (teoretico) si eleva alla ragione', e voi

arriverete al concetto dellTncondizionale, ma non all’oggetto (alla oggettività) come l’Incon- dizionale. Questo concetto dallo Spaventa lucidamente esposto, é, per nostro avviso, la chiave d’oro della gnoseologia dopo Kant; ed è merito grandissimo del Nostro Taverlo rilevato e maturato nella Fenomenologia hegeliana. Esso fu pure una delle vedute piü profonde di uno degli epigoni tedeschi piü celebrati del filo- sofo di Stoccarda, ignoto certamente, per questo rispetto, allo Spaventa, dico di Carlo Marx

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Kategorie:
Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Philosophie, Psychologie , Sprachwissenschaft
Jahr:
[ca. 1991]
¬L'¬ influenza del Rinascimento italiano nella cultura di lingua tedesca e in rapporto al mondo culturale europeo : riassunto bilingue delle relazioni del XII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 12 - 17 ottobre 1972
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Seite 235 von 254
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <12, 1972, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Verlag: [k.A.]
Umfang: 43 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Wirkung des italienischen Rinascimento auf die Kultur deutscher Sprache und innerhalb der europäischen Kulturwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: s.Renaissance ; g.Italien ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972> g.Italien ; z.Geistesgeschichte 1420-1600 ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972>
Signatur: II Z 759/12(1972)
Intern-ID: 62128
sca. Basta accennare agli eventi della riforma e della controriforma per capire come Tarte, la poesia, la cultura non potevano che svolgersi su un secondo piano di inte- ressi, trascurandone anzitutto le innovazioni formali che stentavano a superare le barriere dei risentimenti politici e religiosi fra i singoli paesi europei. Scarseggiano pure le possibilità degli scambi culturali fra l’Italia e i paesi nordici, scambi del resto attivissimi fra l’Italia e la Francia. Chi potesse intermediare

fra i movimenti culturali dei paesi doveva dunque recarsi in Italia per ragioni politiche, diplomatiche ed uni- versitarie, oppure accettare tramite rare interferenze gli impulsi provenienti dalla poesia volgare italiana, anche perché l’intesa internazionale si confermava nella la- tinità. Ci troviamo allo scorcio del ‘500 e ai primi del ‘600 prima che il petrarchismo potesse giungere a conoscenza di pochi letterati tedeschi chiamati a servirsene a van- taggio della propria poesia. Le derivazioni

petrarchesche che s’impongono al nuovo stile 4) della letteratura tedesca risalgono in parte alla poesia del Petrarca stesso, de- notano peró d’altronde le influenze piii svariate che comprendono e i petrarchisti ita- liani, i poeti della Pléiade, la poesia neolatina, le indicazioni teoriche dei trattati poe- tologici. La petrarehizzazione della letteratura tedesca si svolge costantemente su un piano che porta dalla teoria alla pratica. Ai tempi di Martin Opitz, l’iniziatore di una nuova poetica tedesca del

barocco, il petrarchismo si era ormai filtrato attraverso le varie correnti di cui si era servito nel suo sviluppo, mentre resta tuttora viva la testimonianza del Petrarca stesso. Prova ne siano alcuni documenti alle primizie della letteratura barocca che confermano la tendenza del nuovo stile: nel 1601 Theobald Hoeck pubblica la sua poetica Schönes Blumenfeld in difesa della lingua tedesca. Segue nel 1616 un Sinnreichespoetisches BUchlein di Ernst Schwabe von der Heyde, un trattato che non

si conserva alla conoscenza dei posteri se non at- traverso la testimonianza di Martin Optiz che, attingendo alle tesi dello Schwabe, presenta a sua volta un primo trattato di poetica: Aristarchus sive de contemptu lin- gua teutonicae del 1617. Vi include come esempio degno di considerazione la nota traduzione, e piú che traduzione il rifacimento, del sonetto introduttivo del Canzo- niere petrarchesco: Voi ch’ascoltate in rime spars’il suono (Ihr die jhr höret an.„) In- sieme a una seconda versione della

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Kategorie:
Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Philosophie, Psychologie , Sprachwissenschaft
Jahr:
[ca. 1991]
¬L'¬ influenza del Rinascimento italiano nella cultura di lingua tedesca e in rapporto al mondo culturale europeo : riassunto bilingue delle relazioni del XII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 12 - 17 ottobre 1972
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Seite 56 von 254
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <12, 1972, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Verlag: [k.A.]
Umfang: 43 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Wirkung des italienischen Rinascimento auf die Kultur deutscher Sprache und innerhalb der europäischen Kulturwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: s.Renaissance ; g.Italien ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972> g.Italien ; z.Geistesgeschichte 1420-1600 ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972>
Signatur: II Z 759/12(1972)
Intern-ID: 62128
Giacomo Acconcio ed il francese Jean Bodin; ma spesso si è messo in dubbio il va- lore delle ricerche di questi teorici. Non si è posto attenzione al fatto che già un mez- zo secolo prima, in concomitanza con l’introduzione della storia come disciplina au- tonoma nelle scuole e nelle università, si eran poste le basi di una metodologia che postulava dei principi che ancor oggi sono vincolanti per gli storici. La cronaca mondiale del cancelliere delLUniversità di Tubinga Johannes Naucier

- stampata per la prima volta nel 1516 dopo la morte dell’autore - vien considerata generalmente come la prima opera storica dell’umanesimo tedesco. Quest’opera ha un significato decisivo per Tinstaurazione di una critica sistematica delle fonti e co- mincia con una premessa metodologica sulla credibilità delle fonti storiche. Ma i criteri di critica delle fonti esposti dal Naucler non sono originali in quanto egli li aveva derivati da una delle piü notevoli opere del Rinascimento italiano e cioé dai

«Commentaria super opera diversorum autorum» del domenieano Giovanni Nanni, detto latinamente Annius Viterbiensis. Questi, falsificando i dati, era riuscito a in- ventare tutta una nuova storia dell’umanità primitiva e per dare forza persuasiva alla sua invenzione aveva posto in bocca ad uno dei suoi pseudo-autori (Metastenes) delle regole metodiche che ogni storico deve seguire. Naucler si rifece a queste pa- gine ed al commento relativo del Nanni; quelle furono pertanto il punto di partenza per

lo sviluppo della sua particolare metodologia. L’opera del Nanni ha perció un valore immenso per lo sviluppo della scienza della storia in tutta l’Europa. Cano ed altri si riallacciarono alle sue riflessioni ed ai suoi postulati. Nello stesso tempo cominció la discussione sulla autenticità o meno degli «auctores» e per generazioni in tutto l’occidente gli storici esercitarono praticamente su questo tema la loro metodologia critica, almeno finché in Francia non si posero le basi della critica storica delle

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Kategorie:
Geschichte , Philosophie, Psychologie
Jahr:
[ca. 1991]
¬L'¬ idea di libertà nella cultura delle aree linguistiche italiana e tedesca : storia, glottologia, storiografia, filosofia, pedagogia ; atti del XXI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1989
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Seite 394 von 564
Autor: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <21, 1989, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Ort: Meran
Umfang: XV, 540 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Der¬ Freiheitsgedanke in den Kulturen des italienischen und deutschen Sprachraumes Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Freiheit ; f.Kongress ; g.Meran <1989> g.Italien ; s.Freiheit ; f.Kongress ; g.Meran <1989>
Signatur: II Z 759/21(1989)
Intern-ID: 62158
Problemi, questi, non risolvibili mediante categorie prefissate in sede normativa, tanto che non di rado la legge si limita a indicare gli elementi di soluzioni empiriche e contingenti, facendo anche rinvio a valori ad essa estemi, quali quelli inerenti alla comunità sociale ovvero a beni che si col- locano sul piano della morale, del costume, del «comune sentire». Ció perché al fondo di ogni politica del diritto e delle istituzioni si contrappo- ne la visione di chi concepisce la libertà come

un elemento coessenziale e strutturale della persona e di chi, invece, vede nella libertà un semplice dato della vita di relazione, che l’ordinamento positivo riconosce entro spazi determinati, sicché l’«imperare», il «vetare», il «permittere» di- scendono dalla particolare visione che è posta a base della vita associata. In questo modo il discorso sul rapporto tra legge e libertà porta a con- siderare quello del rapporto tra legge e potere che la produce e la ordina. La elaborazione concettuale del

diritto privato come potestà dei singoli e del diritto pubblico soggettivo come potestà dei soggetti nei riguardi del- lo Stato ha trovato nel secolo scorso le sue monumentali elaborazioni nel- la dottrina tedesca: sotto il primo profilo, quello dei diritti privati, da parte del Von Savigny e del Windschei e sotto Laltro profilo, quello pubblici- stico, del Gerber, del Gierke, del Jhering e, soprattutto, dello Jellinek (Sy- stem der subjektiven öjfentlichen Rechte). In tali dottrine, che in Italia

tribunali amministrativi regionali, previsti dall’art. 120 della costituzione. Si sono, cosi, completati gli istituti propri di quello «Stato di diritto» che, partendo dagli enciclopedisti francesi, era andato via via estendendo i suoi principi, per il tramite della Grande rivoluzione dell’89, all’intera Europa occidentale. Ma accanto alle concezioni riguardanti alla legge come alla espressio- ne sovrana e esclusiva dello Stato, si ponevano le dottrine dell’Hauriou e del Santi Romano, affermanti

la pluraiità degli ordinamenti giuridici, la non necessaria statualità del diritto inteso come regola di condotta degli individui e dei gruppi sociali, che si fa valere anche in via di fatto, e met- 376

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Kategorie:
Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Philosophie, Psychologie , Sprachwissenschaft
Jahr:
[ca. 1991]
¬L'¬ influenza del Rinascimento italiano nella cultura di lingua tedesca e in rapporto al mondo culturale europeo : riassunto bilingue delle relazioni del XII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 12 - 17 ottobre 1972
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Seite 64 von 254
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <12, 1972, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Verlag: [k.A.]
Umfang: 43 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Wirkung des italienischen Rinascimento auf die Kultur deutscher Sprache und innerhalb der europäischen Kulturwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: s.Renaissance ; g.Italien ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972> g.Italien ; z.Geistesgeschichte 1420-1600 ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972>
Signatur: II Z 759/12(1972)
Intern-ID: 62128
italiana. Dalla presenza del Petrarca riceve un grande impulso lo studio dei classici e dal Petrarca gli studiosi francesi sono avviati alPuso di nuo- vi metodi filologici e interpretativi. Mentre le biblioteche di Avignone e di altre località della Francia fomiscono al Petrarca e ai suoi discepoli una notevole quantità di nuovi testi degli antichi scrittori, dal Petrarca e dagli umanisti italiani vengono le nuove idee per studiarli e imitarli e gli stimoli a una personale costruzione

di pensiero. La generazione di studiosi fran- cesi che scende in Italia verso la fine del Quattrocento è ormai filologi- camente preparata e già viene a cercare nelle scuole italiane non solo i maestri di lingua latina e di filologia testuale, ma i rappresentanti di un nuovo pensiero. Lefévre d’Étaples, uno dei piú illustri umanisti francesi, che scese in Italia verso il 1491, «se a Firenze e a Pico chiedeva i mezzi per costruire una nuova mistica cristiana, a Padova, e presso Ermolao Barbaro,... cercava

i fondamenti storici del razionalismo aristotelico op- portunamente conciliato con lo spiritualismo platonico e il Vangelo». Già la cultura letteraria francese del sec. XV, in armonia con uno degli atteg- giamenti piú caratteristici dell’umanesimo italiano, si era sforzata di ria- bilitare la retorica di fronte alla logica, i valori estetici rispetto alla pura espressione scientifica. I primi amici francesi del Petrarca, Clamanges, Jean de Montreuil, avevano sostenuto il concetto che il bello è ornamento

indispensabile del vero. La piú giovane generazione di umanisti francesi, la generazione di Fichet e di Gaugin, senti la necessità di ricorrere ai me- todi piú raffinati del Guarino e del Valla. II Fichet, rettore della Sorbona, si fece editore delle Elegantiae del Valla e di altri manuali della filologia italiana e si vantó di essere il primo ad aver insegnato nell’università pa- rigina la retorica accanto alla filosofia. Naturalmente l’assimilazione della nuova cultura non avviene in modo meccanico

e passivo, e senza contrasti. La cultura francese reagisce ori- ginalmente a quella italiana, utilizzandola in armonia con la propria tra- dizione e ai propri fini. Com’é noto, le prime opere del Petrarca e del Boc- caccio diffuse in Francia furono quelle latine a carattere moralistico ed erudito: il De remediis utriusque fortunae, il De casibus virorum illu- strium, il De genealogia deorum gentilium. Le opere volgari, di carattere piú spiccatamente letterario, furono conosciute piú tardi: mentre

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Kategorie:
Philosophie, Psychologie
Jahr:
[ca. 1991]
¬Lo¬ hegelismo nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca dal 1831 ad oggi (nel quadro dell'unità culturale europea) : riassunto bilingue delle relazioni del X convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 5 aprile 1970
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Seite 164 von 244
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <10, 1970, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Verlag: [k.A.]
Umfang: XII, 225 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: Der Hegelianismus in der Kulturwelt deutscher und italienischer Sprache von 1831 bis heute (im Rahmen der europäischen Kultureinheit) Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Schlagwort: s.Hegelianismus ; f.Kongress ; g.Meran <1970>
Signatur: II Z 759/10(1970)
Intern-ID: 62122
gnoseologia» (Lafilosofia del diritto come scienza filosofica cit., pp. 282 - 283). E per questo che altra volta (cfr. n. 2) ho detto al Piovani: De re nostra agitur. Ma, per farla nostra, bisogna saper complicare il sapere specialistico, in un itinerario di ricerca che, di recente, ho cercato di esemplificare (cfr. il mio L’ attività storio- grafica infilosofia e la categoria marxiana della totalità, nel «Giom. crit,. della fil. it.»). 79) Cfr. l’esemplificazione, suggeritami da U. Spirito

, relativa al diritto penale, nel mio Spirito del tempo e costume speculativo, Firenze, 1962, pp. 173 segg.. 80) Per una bibliografia essenziale sull’argomento, oltre all’Orecchia, al Pericone ed al Piovani cit.: S. ALLOGGIO, Le nuove teorie del diritto, Milano, 1925; F. BATTAGLIA, Filosofia del diritto ed economia, in Cinquant' anni di vita intel- lettuale italiana, a cura di C. ANTONI e R. MATTIOLI, Napoli, 1950, vol. II; N. BOBBIO, La filosofia del diritto in Italia nella seconda metà del secolo XIX

, in «Boll. dell’Ist. di Fil. del diritto della R. Università di Roma», 1942, n. 3, pp. 73 - 94 e n. 4, pp. 109 - 119 e Lafilosofia del diritto in Italia, in «Jus», 1957, fasc, VI, pp. 183 - 198; W. CESARINISFORZA, Lineamenti storici della filosofia del diritto, Pisa, s. a.; G. DEL VECCEIIO, Storia della filosofia del diritto, Milano, 1965 3; E. OPPOCHER, Considerazioni sugli ultimi sviluppi della filosofia del diritto italiana, in «Riv. intem. di fil. del diritto», 1951, fasc

. I, pp. 40 - 57; E. PA- RESCE, La filosofia del diritto in Italia nel secolo XIX, in «Rivista intern. di fil. del diritto», 1951, fasc. I, pp. 31 - 39; A. POGGI, II concetto di dirítto e dello Sta- to nella filosofia giuridica contemporanea, Padova, 1933. 148

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