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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 47 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
Ar ce et lacu municipium fuisse et terrete motti abstractum , velpotius casti dirutum (i) ... adirne indigena predicante». Non pareva vero che il testo del .Vannetti fosse l’esatto 1 Certo questi lasciò nella penna il « praesentia », ommesso pure dal Barìow, che mostra anche qui di citare di seconda mano, senza curarsi, in mancanza del le originali, di confrontare altre fonti. Proseguiamo. Un dotto compilatore di memorie storiche della città e del territorio di Trento, il padre Bonetti, il piccolo Muratori

del Trentino, riteneva un cento cinquant’ anni fa, la cosa come indiscussa : E quantunque si . sappia che il famoso Dante Alighieri, di Fazione Ghibellina, ebbe a rifugiarsi nelle nostre contrade, non si sà però che abbia fatto soggiorno in Trento sotto la protezione del nostro Vescovo, ma bensì in Marco, nella Valle Lagarina...» ( 2 ) (1 ) Si badi all’ espressione « terrae mota, vel potius caso, di rutum » che ritrae mirabilmente il dantesco : « O per tremuoto o per sostegno manco ». Pare ima

47 ligeri.e Castrobarcensi. » Ma non basta quest’ultima no tizia, dalla quale pare che Dante amasse di stare al fresco, per confermare che il Franco intendeva celebre il villaggio di Marco non tanto per la menzione che il Poeta fa della sua rovina, quanto per Ì1 suo soggiorno in quei luoghi. Più efficacemente lo prova il testo stesso del Franco, quale lo riporta il Telani ; ed è il seguen te : «... Màrtii pagum, Dantis poetae „ praesentia“ celeberrimium, ubi priscis temporibus amplum cum

perfetta traduzione ! (2) Bonétti', «Notizie storico-critiche della Chiesa di Trento» Trento 1762. (Bissert, II intorno Enrico III vescovo; pag. 47).

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 145 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
— i 4 5 — mo altrove, dal vescovo di Trento nel 1274. Si noti, ancora, che i ricordati monumenti dialettali del seco lo scorso, appartengono, tranne pochi frammenti ripor tati sporadicamente da scrittori di cose nostre, alle parlate di Val d’Adige (centro: Rovereto } e della spon da settentrionale del Benaco (centro : Riva) (i). Ora Dante — mi convien dirlo, finalmente, — di questi ultimi dialetti credo, e con certezza, abbia inteso par lare: non già del dialetto della città di Trento, che

gli Statuti del la città di Riva. I quali ci offrono, con parecchi vo caboli della parlata odierna, ben numerosi esempi di infiltrazione germanica nel dialetto di quel tempo. La lingua degli Statuii non è, a dir vero, nè latina, nè italiana, nè tedesca; nè meno, come bene osserva il ti) In generale si cfr.: D. Reich : « Noti?, e doc. intorno al- 1 ’Ordine dei Crociferi in Trento », Trento.' 1881; e: Schneller : « Deutsche u. Romanen in Südtirol etc. » Ediz. cit. e: Innsbruck Wagner, 1878

tanto bene non potè conoscere; meno ancora de’dia letti delle altre terre o vallate tridentine. Ed è anche tempo, ó io mi permetto, di dire che un dialetto tren tino, inteso come parlata comune agli abitanti del Trentino, non esiste : in vece, è lecito, o parmi, ri tenere le due parlate gemelle di Rovereto e di Riva per le tipiche, le caratteristiche, le più trentine, in somma, se non le più eleganti, del Trentino. Per dare un’ idea di quel dialetto trentino che Dante conobbe e riprovò, basterebbero

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Literaturwissenschaft
Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 69 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
— 6 9 — pari alla fama di colui che poteva- comandarle non che permetterle. Desolato il territorio, Azzolino, dimentico di Ve rona, s' incammina alla volta della sua Lassano per ag guerrirsi di tutto punto; e nella primavera del 1256 rièccolo già, per il canale del Brenta, alle porte della città ribelle. Devasta Pergine. borgata a due ore da Trento ; incendia villaggi ; distrugge fortezze. I Càstel- barco, già riavvicinatisi al vescovo Egnone nell’ora più felice delle prime ribellioni, ora sono

lungo attende re, riuscite a penetrarvi, commisero nefandezze, che la fantasia e la leggenda del popolo certamente esage rò ; ma anche qui stupri, rapine, stragi, incendi. « Tut ti — così il Verci — tutti commiserarono gli infelici cittadini che andarono soggetti a tanti mali.» (2) E non è certo a stupire. Della ribellione di Trento parlano, più diffusamente de’ Trentini, il Monaco padovano , il Cronista estense , il Cronista padovano, Andrea Dandolo , il Muratori , il Dalla (1) V. Gar.\ Annali del

Principato Eccl. eie, sui documenti del Vescovo Alberti eie. Trento , Monauni, 1860; pp. 124 e IZ4. (2) Si. degli Ec. II, p. z2o.

con quei dì Levino i primi ad abbandonarlo: (1) il vescovo dico, che della riscossa era l'anima, la vita, l’iniziatore e il banditore. Egnone, allora, li fulmina colle più severe censure. Ma quelli se ne ridono e più che mai se ne ride Azzolino. Trento si vide perduta. Come il tiranno prendesse la città, e se realmente, anzi, egli o i suoi v entras sero — nè gli scrittori Trentini, nè altri, eh’ io mi sap pia, raccontano. Ma, se chi crede al Verci non s’ ap- pon male, quelle orde imbestialite dal

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Literaturwissenschaft
Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 150 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
» avrebbe detto Dante) propria del volgo, di Trento (città) e non bella di certo —- con quella tal cadenza tra il miaulare e il cantar vespri,^che i Tren tini stessi berteggiano col significativo: <r plèo ». Anzi tutto, nessuno può assicurare che Dante abbia soggior nato , nella città di Trento; ed è risaputo che solo i nati e cresciuti all’ ombra del Doss ’ Trento si addolci scono la bocca del su lodato plèo. Se. poi Dante con danna per la grande sregolatezza d’ accento « le mon tanine e villanesche

— 150 no (cap. X), € Di certo » — nota il d’ Ovidio a pro posito « si potrebbero censurare certi aggruppamenti fatti troppo all’ ingrosso e molte ommissioni. » Ma certo è che l’Autore del € De volgari eloquenza » compren deva il Trentino nell’ espressione € Marca Trivisana cum Venetiis », a quella stessa guisa che il cantore di . Cunizza lo comprendeva nella « terra prava italica, che siede tra Rialto e le fontane di Brenta e di Pia va»; tanto più se si osservi che nel « De vulg. el. » ad una

delle Venezie annette l’ Istria, molto più fuori del centro geografico e linguistico che il Trentino. Riassumendo', la causa della condanna del dia letto trentino va ricercata non pur là, dove l’Alighie ri ne fa menzione diretta, ma ancora dove espone le varie ragioni per le quali egli crede dover censurare i dialetti affini. Mi sia dunque lecito dire che il dottis simo nostro Malfatti errò nell’ attribuire la causa di co sì severa disapprovazione -— alla « gorga » o cantilena (« garrulitas

loquele », in generale; quanto toc ca, in particolare, del dialetto trentino, di accenti non fa parola ; si badi, in vece, quanto a diritto censura, ad esempio, i Bresciani « rozzamente aspri nelle paro-

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Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 148 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
centro e del mezzodì, e che oggidì è rimasta, chi be ne osservi, più a cotest’ ultimi che non al lombardo o al veronese. (1) Mnssafia: Monumenti antichi di dialetti italiani — Vienna, Ger&ìd, 1864. (2) Nella sala del consiglio comunale di Riva di Trento è di pinto il busto di fra Bonvesin da Riva tra quelli degli illustri con terranei, — Con quanta ragione s’ abbia in tal modo voluto afferma re 1’ antico poeta - frate (che del resto avea bella moglie e figli pa recchi) cittadino di Riva di Trento

fa menzio ne il p. Tovaszi■ (Vedi anche: Ambrosi : « Scrittori etc. » op. cit. ; Aggiunte e Correzioni — e, oltre a quel poco che di Bonvesin da Riva ne dicono gli editori delle sue Rime, le notizie del Tiraboscht, an cor poco conosciute, a mio credere, in: Vet. Hum. Monum. I, 297) trovo u*,i Bonvesino del secolo XIV custode del castello di Tenne e rammento che certi fratelli Bonvicini si ritengono costruttori della torre Affienale di Riva di Trento (sec. XIII). — Il cognome Bon vicini esiste tuttora

— 148 — poemetti di Giacomino da Verona e dì qualche ano nimo scritto veronese della medesima epoca; (1) minor copia ne’ poemetti del Bescapè, la maggiore in quelli di Bonvesin da Riva (2) ; negli uni e negli altri, non di rado desinenze dialettali, forme avverbiali, voci del latino della decadenza — identiche: una delle più cu riose, per tacer del resto, è quella desinenza in: m an zi che in: n (bom per bona, buono ; som per io sono, e simili) che è caratteristica dei dialetti trentini del

, io non so veramente; questo so che non è firmato ancora che la patria di Bonvesino sia Riva lom barda, come si ritenne per tanto tempo e si ritiene tuttóra e come avrebbe confermato, di recentissimo, il Ronmssi in un suo stùdio sui poeti milanesi; e certo è che ne’ poemetti di fra Bonvesino troviamo non poche voci e forme dell’ uso trentino odierno, alcune delle quali aliene, almeno oggigiorno, dal dialetto milanese e dal lombardo. Del resto, oltre ai Bonvesini o Banvicini « trentini » de’ quali

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 112 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
di Mez, che alcuni autori tedeschi (3; affermano — e creda chi vuole -— abbia imposto al popolo di Trento di giurar fedeltà.. . in lingua tedesca. E fu a punto a Trento che Ezzelino da Romano e il fratello Alberico, mossero nel 1236 a ricevere con gran pompa l’ imperatore Federico li, che per la via del Brenner scendeva in Italia. (4), Si noti ancora che il ricordato vescovo Enrico di Mez era stato can- cellarhis dell * * 3 4 5 imperatore Arrigo di Lussemburgo (5), la grande speranza di Dante, la cui

Adalpreio , terzo vescovo trentino di questo no me. L’ Ughelli , inoltre, riporta un documento, dal quale appare che Enrico, 1 ’ antecessore del vesco vo Buonaccolsi , fu testimonio a Salisburgo in certo diploma dell’imperatore Rodolfo; e riferisce un Atto, col quale Adolfo di Nassau, concedendo al Buonac colsi regalie e privilegi, lo chiama « principe nostro carissimo ». (i) Esempi di vescovi trentini Vicari dell ’ impero, ve n’ha parecchi: non primo il Wanga stesso (2), nè ultimo Enrico

storia nel perio do dell 5 esilio si annoda costantemente colla figura e colf autorità di quell’ imperatore. Già nel 1027 Corrado il Salico , che avea da tèmpo ridotto il « trentino pastore » a sèrvo umilissimo, (il Ughelli : «Italia Sacra» t. V p. 623. {2) Cfr: Bottelli- « Mommi. Ecd. triJ. » 52;, « Notiz. ètc. » II.' p. 536. (3) Per. es. lo Schncller op. cit. (4) Coi fratelli da Romano si trovava in quella occasione a Trento anche Torello di Strada (non Torello d'Istria) protagonista della'famosa

novella del Decamerone. . (5) Bottelli'. Noiia. II, p, 577.

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 113 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
o, come un tempo si diceva, a vassallo immediato- dell’ Impero, investiva il vescovo della Contea di Tren to. Ma la Diocesi di Trento — come fu rammentato altrove — verso il mezzodì della contea si estendeva a torno la riva settentrionale del Benaco, e, quanto a territorio lacustre, fino al noto trifinio fra il « trenti no pastore e quel di Brescia e il Veronese »; verso la Marca Trivigiana, abbracciava quella piccola parte della « terra prava » che ripetutamente fu indicalo; e però, tra

preziosi pel caso nostro ; ma chi non volesse sobbarcarsi a quella monotona e prolissa lettura, per la quale facilmente le mascelle dolgono dagli sbadigli, potrebbe consultare con profitto 1 citati « Annali » del vescovo Alberti, reintegrati dal Gar, o 1 documenti raccolti dal nostro Gentilotti, per convincersi che la comunità d’interessi politici e religiosi tra le genti trentine e il vescovo di Trento e i conti del Tirolo, e — per 1’ uno e per gli altri — gli imperatori, non cessarono affatto, dopo

le chiese della diocesi di Feltre parecchie eran soggette alla Contea del Tirolo ; in fine, verso settentrione, comprendeva, si badi, una parte quasi totalmente germanizzata del Trentino, sotto Bolzano fino a Bressanone (ted. Brìxen, lat. Prisma), della quale città Paolo Diacono, contemporaneo dell’ Alighie ri, scriveva: «...Post Tridentum et Bolzanum, haec prima civitas reperitur Italiae quasi contigua ». £ * Il tomo quinto della voluminosa opera citata del- V Ughelli contiene documenti veramente

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 153 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
danteschi del nostro Lunelli : « Quella lista lascia indurre che Dante avrà nel Tren tino incontrato vestigi più che adesso non paia della favella materna » (2). Ecco tutto. E non è poco. Mol te delle voci registrate dal Lunelli -— dice anche il Tommaseo — si possono udire, ad ogni passo, tra’ Toscani, che mai non videro Trento (3). Assodata la difficoltà di accertare — quale con tributo possa aver fornito al vocabolario dantesco il dialetto di questa o di quella regione, faccio or seguire (1) T11

: « Studi di filo], rom. » dirett. dal Monaci. Voi. I! p. 135 e segg. ' • (2) Lettera a Nicolo Filippi di Trento. Si trova nell’ edizione milanese illustrata (cosi detta di lusso, in folio) del 1865. Vedi: voi. I p. 214. (3) E qui possiamo aggiungere che in fatto, anche nel Boccacci, nel Lippi e in altri Toscani si trovano parole e forme di uso tren tino. — Tra i vocaboli « trentini n del Lunelli, poi, abbiamo ui a quantità-di vocaboli del dialetto veneto, che ritengo superfluo il 1 - gistrare qui. Così

— 153 — utilissimo riescirebbe il noto lavoro del prof. Zìnga- 7 ‘ellì, sulle € Parole e forme della Divina Comedia a- liene dal dialetto fiorentino» fi); ma, non che di prendere il largo, a me par tempo di « calar le vele e raccoglier le sarte ». La fatica letteraria del Lunelli giova, tutt’al più, alla storia del dialetto trentino : prova il carattere ita lico del dialetto trentino più antico, depone in favore della sua nobiltà . Ben disse il Tommaseo , che del re sto apprezzava gli studi

calcagno per tallone è di Crusca; così cionco par mozzo è calabrese; così barba per zio è il barbanus del latino deh,» decadenza. Ancoi per oggi (hanc hodie) è, sotto forme affini, di mez za Italia. Etc. etc.

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Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 68 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
— 68 — annoverano i signori di Castel Campo, di Le'vicò, — e Nicolò di Terlago ; ciò che anche il Ver ci confer ma (i). Anche i maggiori di Guglielmo: Aldrighetto, Federico ed Azzone di Castelbarco, furono, ad ora ad ora, della parte di Azzolino (2). e ancora, qual più, qual meno, i signori d’Arco, di Beseno e di Godrone; ma, più di ' tutti — e questi, per quanto 1' espressione sappia di sarcasmo, erano i veri amici del Vicario del- 1 ’ Impero — Mainardo del Tirolo, succeduto ad Al berto

, Sodegerie, pretore imperiale in Trento, o come ancor si dicea, podestà, e, terzo ,'Enrico signore di Egna, che fu primo marito di Sofia sorella di Azzolino e di Cunizza (3). E però Trento, prima tra le; città di Azzolino ed esempio a tutte doveva alla fine dare il segnale della riscossa. Già quando era vescovo Aldrighetto, pare che Azzolino, di stanza a Verona, fosse a quando a quando co stretto a mandare o ad andare di persona a sedarvi qual che ribellione. Ma visti riuscire vani i tentativi contro

la città, eroicamente disposta a ricevere ben più fieri attacchi e preparata all * 1 2 3 estrema resistenza, Azzolino, nel furore della prima disillusione, cambia tattica : si avventa co' suoi scherani contro il territorio e blocca la città. Gli storici si diffondono con compiacenza ne’ particolari del le ladrerie e delle violenze commesse; a ine basti dirle Kìnk, Vienna 1852; V. I. p. 40. (In questo Codice sono raccolti i documenti più importanti per la storia del Trentino del XIII secolo.) (1) l-erti

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Kategorie:
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Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 104 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
antico del Trentino, tra i più antichi d* Italia — Riva di Trento — che così e non altrimenti si do vrebbe ancor oggi chiamare (3) — era tal città da ben meritare lo sguardo d’ uno storico, d’ un artista e d'un poeta. (1) Ughellì, op. cit. V, p. "46. (2) V. Bamffetidi'. « Lo stemma, la rocca e la torre Apponile di Riva di Trento ». Riva, Miori 1895 ; passim e in particolare p. 17 e p. 30. (3) « Del suo nome » — ben dice il nostro Ambrosi ne’ Com mentari citati (T, p. 66) — « è chiara la provenienza

— 104 sai nota città, che con Salò si contendeva il primato sopra le altre terre del Benaco. Di certa importanza, già ai tempi romani — come appare dalla famosa lapide funeraria, apposta da Claudia Severa al marito, al figlio ed al suocero, che ella raccomanda alla pietosa cura d’ un collegio di nocchieri benacensi —; menzionata m diplomi imperiali del secolo X; (i) agognata, prima ancora della venuta di Dante, dagli Scaligeri ; contesa, vivente il Poeta, — per la felicità della sua postura

e per la mitezza del clima e per la feracità del suolo — non pur dalle genti imperiali e tirolesi ma ancor dai grandi vassalli de’ Comuni di Padova, di Brescia e di Mantova, oltre che dalla famiglia de' primi ospiti di Dante; munita di una rocca e di due torri, che in quel tempo non avean solo importanza strategica, ma un indiscutibile pregio artistico (L) ; fiera d’ uno Statuto proprio, conferitole da Enrico, Principe Vescovo di Tren to, nel 1274 — monumento pregevole di leggi statutarie, il più

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Kategorie:
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Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 77 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
valli di Serrada e di Lavarone, raggiunge le rive dei due laghetti menzionati ; compiendo così, più brevemente, F ipotenusa (solo il grande amore per Dante mi può far ricorrere alle matematiche) del triangolo, i lati del quale sarebbero dati dalla via lungo VAdige (da Rove to a Trento), e da quella lungo il Fèrsina (da Trento fin presso alla Chiarentana); un po’ alla buona, inten diamoci. Ma siamo sempre nel campo delle supposizio ni; e chi mai vorrebbe provare? Forse il simpatico autore di « Dante

— 77 — triottica partigianeria, pur mossa, in materia dantesca, al veronese autore della Merofie; che vorrei affermare, (per ora soltanto di volo) che Dante non fu nemmeno a Trento, per la qual città avrebbe dovuto ragionevol mente passare se si fosse recato alle « fontane di Bren ta » e alla Chiarentana, durante questo viaggio nel Tren tino. A meno, che non avesse preferito — anche que sto non è , impossibile —— quella magnìfica escursione alpina che rallegra chi da Rovereto, per le amene

Alpinista ». (i) E non so, veramente, quali ragioni abbiano in dotto il Barlow a ritenere per provato che il Poeta, nella sua prima dimora a Verona non solo « ebbe occasione di conoscere le vicinanze, Val Lagarina, Rovereto, il lago dì (!) Ben a co », ma anche « Trento etc. » E tutto questo — come appare, in parte, anche dalla breve cita zione, — con tanta disinvoltura, senza nemmeno un bri ciolo dì discussione, sorvolando anzi — questa è poi (i) Ottone Brentarii « Dante Alpinista » Padova, Drucker

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Kategorie:
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Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 51 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
Lombardia, dal momento che Dante volle chiamar Lom bardo anche Bartolomeo Scaligero e Lombardi a li pa renti » del mantovano Virgilio ; andiamo avanti.) « E dicono alcuni, che là dov’ è quella mina fu una mon tagna, su la quale fu una città (sic/), nome l’Adice ->. (Non c' è male). « Altri — è sempre l' Ottimo che par la — dice die l’Adice è un fiume (— finalmente ha fatto la scoperta ! — ) lo quale per la continova del corso ha roso la montagna di Trento da piede ...» E mi pa re che basti

. Ma il Vellutello , secondo il commento a stampa edito a Venezia già nella prima metà del cinquecento, disse pur chiaro: « Assi miglia, la mina della sponda di questa valle a quella di certo monte, che si trova ve nendo da Trento a Verona di qua da Roverei » ; e le cognizioni geografiche del Vellutello sono quasi sempre esatte e chiare. Ora dal Vellutello in poi, a nessuno poteva cadere in mente di cercare fuori della Lagarina la € mina » dantesca (i). Ma venne Scipione Maffei , che, abituato a spingere quella

sua strana tendenza al provincialismo, o, come si vorrebbe dire oggidì, al cam panilismo, giustamente rimproveratagli dal Foscolo, fino ad attribuire alla sua Verona ogni non ben certa allu sione, ogni notizia oscura del Poema (2); un bel gior no uscì a dire che per la mina « sull' Adige di qua (1) Stefano Taìice da Rìcaldone con cèrto suo latino noioso com menta a lungo questo passo e le sue conclusioni non contraddicono per nulla a quelle che si esporranno qui ili seguito; credo meglio però

risparmiare al lettore tutta quella prosa, che sa. del brodo di lasagne parecchio. {Cfr; il suo commento al c. XII — Ediz. di To rino, Bocca, 1886.) (2) Cfr. «Verona illustrata» Milano 1825; parte II p. 97.

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Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 48 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
- 48 - E un altro scrittore di cose storiche, il Barbaco- vi (i; scriveva: «Fu intorno a quest’epoca» (data della morte del Vescovo Buonaccolsi, dicembre 1303; (2) eh e il sommo poeta Dante Alighieri, esiliato da Fi renze sua patria soggiornò lunga pezza (?) in Verona presso il signore della Scala ; e sembra che egli abbia visitato durante il suo esilio anche Trento e i suoi dintorni », Sono il primo a non annettere grande importan za a quest’ultime notizie che del rimanente si trovano

della Lagarina, con buona pace del compianto Zotti) ci manchi ; nè so quando qualche avvocato si deciderà a regalarcela. Ma è tempo anche per noi d’alzare un po’ le vele e d’ entrare in alto mare dantesco. fi) Barbacani r Memorie storielle -letti ci Uà e rie! terri torio eli Tremo » Trento 1814; p. 40, (21 E qui si badi specialmente alla data. Il Barbacani è dei pochi, fra i Trentini, che l'abbiano imbroccata, in questa notizia per si di poco corno e senza pretese, anzi in parie errata.

in iscritti, che colla critica dantesca non hanno nulla a che fare e che anzi si escludono, in parte, a vicenda. Ma se le singole notizie riportate non poggiano sopra argo menti speciali, non sarà però chi neghi a quelle, prese in complesso, un qualche valore ; tanto più che gli auto ri rispettivi vanno nel Trentino, in fatto di storia, per la maggiore : anzi non di rado si ode e si legge di loro come di veri e riconosciuti « storici » ; benché, a dir vero, una storia del Trentino (non men che una storia

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 76 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
che le/ sorgenti, le fonti, in generale, di quel fiume? Lascio ad altri il rispondere., sf: # A L’ Adige, che il Poeta ricorda tre volte nella Com media, che fu chiamato da Virgilio « ameno » e « splen didissimo tra i fumi » da Enodio —trae del pari le sue origini presso i laghetti alpini delle terricciuole di Re- schen e Heid, nel gruppo dell* Or iter; nel Trentino toc ca Trento, lascia a sinistra Rovereto , la rovina di Marco e, in fine, Ala. Il Piave, invece, (Par. IX) non appar tiene, per

sè, al Trentino ; ma il Cordevole, suo mag gior confluente, che gli dà largo tributo, nasce dagli alpestri gioghi della valle trentina di Passa. Quanto alla « Chiarentana », volendo anche ac cettare la mia timida interpretazione delle « fontane di Brenta », è certo che mancano i particolari della rovi na € di quà da Trento » come pur quelli, che ora co nosceremo, del Benaco -— per aver sufficienti ragioni a supporre che Dante 1' abbia veduta, da presso o da lon tano. Anzi se vai la pena di dirlo qui, son

— 76 — Valsugana ; entra nel Veneto, lambe a pena Primo latto, dove riceve il Cismone, che del pari nasce nel Trenti no, dalla Cinta di Pagarci del gruppo della Marmolata ; a Padova è già un bel fiume é di qui « corre la Bren ta al mar tacita e bruna ». Sarebbe ora manìa di nuove interpretazioni, se si dicesse che Dante, coll’ espressione già ricordata nel- 1’ antecedente capitolo : « fontane di Brenta » abbia vo luto intendere, più esattamente, i due laghetti di Levi no e di Caldonazzo, anzi

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 25 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
25 — Dalla Corte dice il vero! non cessarono le conquiste del Castelbarco; nè si troncò, nè si affievolì la sua re lazione cogli Scaligeri successori, ai quali con troppo saldi vincoli di cuore, di interesse e di tradizioni era legato. Costante alleato della casa scaligera; amico, so pra tutto, di Bartolomeo, noi lo troviamo, d' ora in nanzi, federato con quest’ ultimo contro i signori di Arco, in breve lotta col vescovo Filippo di Trento, quindi con tutti in pace, quindi in più aperta guerra

che più dovette renderlo popolare a Verona — chè notissimo era già — è la pace da lui conchiusa, pochi mesi prima dell’ arrivo del Poeta, tra lo Scaligero e il vescovo tridentino Perchè pare che tra quei di Trento e quei di Verona non corresse sem pre il miglior sangue.- Il Dalla Corie narra, tra le al tre, che un bel giorno, dopo certe contese coi Vero nesi, i Trentini, dimenticando « 1’ ambasciato!" non por ta pena » se la presero senza cerimonie coi pacieri in viati loro da Alberto, i quali non

col vescovo stesso per le signorie di Riva e di Tenno (che di lì a non molto dovean passare ai Castelbarco ed agli Scaligeri in un coll’alpestre dominio di Agre sto, oggi Gi-esta ), quindi con tutti di bel nuovo in pa ce. Prima della venuta di Dante a Verona, durante i primi anni del breve governo di Bartolomeo, lo vedia mo ancora accrescere i .suoi territori al di qua e al di là dell’ Adige, sia per mezzo di matrimoni felici, sia per fortuna d’ armi, sia per prepotenza di ricchezze. Ma il fatto

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 92 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
di Monica e il Pennino, per mezzo di mille fonti e credo più ancora. » (3) Per me, quando proprio si voglia spassarsi dell’ idea d’ un « lago » che (1) lama Pyrrhus Pincms : « Cronicon Tridentinnm » (pubbli cato già nel 1564 — luogo? — e più tardi col titolo: « Annali,- ovvero croniche di Trento® Trento Zanetti 1648; pag. 37). (2) V. in proposito, in op. cit., la curiosa osservazione del Baroni. (3) Così secondo il testo proposto dalla Crusca e, se ben ricor do, secondo il codice Bartoliniano. Anche

— 9 1 2 3 — moderni professori d’ Italia, chiama Alpi perniine quelle che stanno tra Italia e Germania. E un antico cro nista tridentino, Giano Pirro Pincio ■ (i), che non so se abbia mai potuto leggere un testo di Dante, dice più chiaramente ancora « il monte Pennino essere di verso dalle Pennine Alpi » e : « dalla Rhetia per gli Pennini si passa nelle Valli del Trentino. » Che si . vuo le di più ? -— Il nostro Baroni poi, parla di un colle sopra il villaggio d' Isera, che ha nome Pennino

(2) ; e Pennino chiama ancora lo Zolli — un monte tra Isera e Mori, nella continuazione dello Stivo, il quale separa la valle dell’Adige da quella del Sarca. Questo significato di Pennino, in fine, è quel che meglio torna ad ogni testo; anche a quelli in cui la •lezione è, a mio vedere, la più scorretta. Coloro, poi, che preferiscono leggere : tra Garda, "Val di Monica e Pennino, possono spiegare facilmente, benché con una certa sten tatezza, così: « Il Benaco (sògg. sottinteso) si bagna tra Garda, la Val

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