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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1896
Nobiliare trentino
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Seite 44 von 49
Autor: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: 46 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio superiore di Trento ; 1896
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adel
Signatur: II 102.473
Intern-ID: 234974
— 42 Preghena. Francesco Sandri e gli eredi di suo fratello; gli eredi q. Pietro del Bernardin; Nicolò e suo fratello del Bernardin ; Biagio, notaio di Scanna; Andrea de Fedrig di Stefani; gli eredi q. Giovanni suo nipote; Pietro Leonardi dalla Torre. Disio (Cis). Sei- Lorenzo, notaio; Leonardo della Veda; Antonio, suo fratello; Valentino q. ser Simone; gli eredi q. Antonio Betta; Guglielmo de Malthè. -Federico Leonardi. Cassana e Salasna. Misser Valentino; Giacomo e fratelli, nipoti del detto

Valentino; Giovanni Mamiol; Pietro, suo nipote; Giacomo Vaino! (sic) ed il fratello Bartolameo ; Giacomo e fratelli Stardi ; Pietro Stardi e nipoti; i fratelli Pietro e Bartolameo ed i nipoti; Manfredo- Geniali; Antonio q. Odorico Garnali. Caldesio. Gli eredi q. ser Bernardini Malauot; Bartolameo q. Ma- lanot Antonio; gli eredi q. Nicolò Malanot; Marinolo q. Paolo Malanot; gli eredi di Paolo Malanot ; la sig. Veronica Pantaleonis; gli eredi q. Pietro Betta; Bonaventura de'Marilifessa (sic)] Marco

Antonio Fova (sic); Giovanni, suo fratello; Michele q. Domenico Mathaei ed il fratello; Giovanni q. Federico Thomas; gli eredi q. Michele Thomas; gli eredi di Stefano Cova; Giovanni di Maria Cova; gli eredi di Vito Cova; quelli di Leonardo Cova; quelli del fu Àutonio Cova; Pietro q. Pel legrino ; Giorgio de Leonardi« Freson ; gli eredi q. Giorgio Zucher ; Antonio e Nicolò de Cassanna; Giovanni diCassanna; gli eredi q. (Mo rfeo di Cassanna ; Marcelius ; Simon Lorengi e suo fratello Gillio ; Federico

e Domenico Lorengi; Simon Loreng; gli eredi q. Baldassare de Mathè ; Bartolameo Begini; gli eredi q. Preti. Samoclevo. Gli eredi q. Giacomo della Gnes; ser Rosario deBer- toldis, dal quale discendono quelli di Cles; gli eredi q. Giovanni Francesco, suo fratello ; Odorico, fratello di Rosano ; gli eredi q. Zorzi, olim Pietro Zorz ; Bartolameo Zorzi ; Michele Marinolli. Terzolas. Gli eredi q. ser David; quelli q. Gasparo David; Gio vanni e Matteo fratelli David, Andrea q. ser Pietro David, della casa

Greiffenberg; ser Visintainer e Baldessare, fratelli; ser Leonardo 'Vi sintainer; ser Melchiore Visintainer; gli eredi di ' Antonio Visintainer ; ser Nicolò Nanchina; Guglielmo Stanchina; Robonello; suo fratello Giacomo; altro, Leonardo; Giovanni de Dona Borga e fratelli; gli eredi q. Mio Batibech ; Giovanni Antonio de Dona Borga. Mortiseli (Ortisè). Bartolameo del Turca; gli eredi q. Vigilio del Turca; quelli di Domenico del Turra; Antonio Besadola, e Pietro Ba sartela ; gli eredi q. Antonio Long

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 1
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Seite 367 von 374
Autor: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Ort: Sondrio
Verlag: Della Cagnoletta
Umfang: XXVII, 342 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Veltlin ; z.Geschichte
Signatur: II 101.215/1
Intern-ID: 118978
Boi termi avvocato Giuseppe di Collari Giacomo Antonio par- Morbegno. foco di Tiolo. Bracchi Gaspare medico e chi- . Con Portola Domenico in Sondrio, targo di Bormio. Confortola Pietro Giacomo pre- Broggi Giuseppe di Sondrio. voslo di Mondadizza. Broggi Carlo Filippo di Sondrio. Corbellini sacerdote Antonio in Bruni avvocato Antonio di Como. Pclcbio. Buzzi Giuseppe in Sondrio. Corti Giovanni perito agrimen sore in Delebio. C Corvi Giovanni Antonio vice consen&tore dell' I. R, Archi- Calmi

Filippo di Sondrio. vio Notarile in Sondrio. Caimi dottor Pietro I. R. Ispet tore provinciale delle scuole D elementari di Sondrio. Cunetta Francesco di Milano. De Carpari Nicola di Sondrio. Cao Francesco dii Sondrio, De Gaspari Gaspare di Bormio. Capanno canonico Giovanni Bat- De Maestri Gioachimo di Fusine. lista di Sondrio. De Magri Giovanni chimico-l’ar- Capararo Pietro di Sondrio. maoista in Sondriot Carbonera nobile Carlo Andrea De Marzi Francesco di Sondrio. di Sondrio. De Poverelli Fioramonte

in Son- Carbonera nobile Giovanni Am- drìo brogio prevosto di Tirano. De Picchi dottor Francesco di Carbonera nob. Azzo di Sondrio. Bormio. Carini Pietro Antonio di Sondrio. De Pìcchi Giambattista arciprete Castelli Costante prevosto di di Bormio. 1 Mantello. De Picchi canonico Alberto di Castelli Costante di Sondalo. Bormio. Cattaneo Giuseppe di Sondrio. De Pianta Pietro Corracìino di Cattaneo nobile Francesco ca- Zozzio.’ no ni co di Villa di Tir ano . De Simoni nobile Antonio di Cattaneo Gio

. Maria di Sondrio. Bormio. Causini Pietro di Brescia. Dò Simoni nobile Giuseppe di Cederna sacerdote Costante di Àrdenno. Montagna. Dea Antonio di Bormio. Chiesa ragioniere Giuseppe in Del Felice Pietro Antonio di Delebio. Sondrio. Chioderà Filippo negoziante di Del Marco Felice di Sondrio. Chiavenoa. Del Pero Agostino di Gravcdona.

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1907
¬La¬ famiglia Frisinghelli d'Isera.- (Famiglie nobili trentine ; 11)
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Seite 13 von 17
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 12 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/11
Intern-ID: 165266
REGESTO DEI DOCUMENTI CONSULTATI 1565 febbraio 9. — Giovanni Illiprandi di Bolzano, capitano di Castelcorno a nome dei tutori di Costantino, figlio di Giorgio de Liechtenstein signore e ba rone di Castelcorno appigiona a titolo di locazione perpetua a Lodovico Frisin- ghelli in nome dì suo padre Gian Pietro una casa e quattordici appezzamenti di terra situati nella comunità di Lenzìma. A rogiti Gio. Tomaso Insto. (Pergamena presso la famiglia Frisinghelli di Rovereto). 1585 luglio

20. — Il conte Costantino de Liechtenstein, signor di Castel corno investe Lodovico Frisinghelli per sé, per suo fratello Valentino e per suo cugino Ginn Pietro qm. Domenico Antonio Frisinghelli, di una casa e diversi appezzamenti di terra situati a Lenzima e descritti nel documento. A rogiti Vin cenzo Figarolli. (Archivio notarile di Rovereto, Giudizio di Nogaredo). 1585 .luglio 30. —II conte Costantino de Liechtenstein, signore di Castel corno, investe Lodovico Frisinghelli e Drusano qm. Antonio

Frisinghelli, di due case e di quindici appezzamenti di terra situati a Lenzima. A rogiti Vincenzo Figarolli. (Archivio notarile di Rovereto, Giudizio di Nogaredo). 1589 ottobre 20. — Carta di dote d’Elisabetta Fedrigotti de Bosio di Sacco, moglie di Gio. Pietro Frisinghelli. A rogiti Vincenzo Figarolli. (Archivio notarile di Roveréto, Giudizio di Nogaredo). 1596 giugno 25. — Testamento di Caterina, figlia dì Donato Trentini e moglie di Lodovico Frisinghelli. A rogiti Vincenzo Figarolli. (Archivio notarile

di Rovereto, Giudizio di Nogaredo). 1605 dicembre 1. — Testamento di Lodovico Frisinghelli, figlio di Gian Pietro. A rogiti Roberto Malfatti. (Unito al compromesso dell’atto 17 marzo 1649 a rogiti Vincenzo Figarolli). (Archivio notarile di Rovereto, Giudizio di Nogaredo). 1611 gennaio 4. — Testamento di Angela Bertolini dì Limone, védova di Tomaso Cagnoni e moglie in secondi voti di Lodovico Frisinghelli. A rogiti Andrea Pedroni. (Archivio notarile di Rovereto, Giudizio di Nogaredo). 1615 gennaio

1. — Carta di dote di Caterina, figlia di Gio. Pietro Frisin- ghelli, andata sposa ad Adamo Adami di Pomarolo. A rogiti Francesco Pedroni. (Archivio notarile di Rovefeto, Giudizio di Nogaredo). 1615 luglio 30. — Testamento di Gio Pietro qm. Lodovico Frisinghelli. A rogiti Francesco Pedroni. (Archivio notarile di Rovereto, Giudizio di Nogaredo). 1620 maggio 18. — L’arciduca Leopoldo, conte del Tirolo, conferisce a Gio. Pietro Frisinghelli qm. Lodovico e a suo nipote Lodovico qm. Giulio la no biltà dell

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
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Seite 36 von 43
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 38 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/8
Intern-ID: 165263
1579 settembre 24. •— Lodovico dei Signori di Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna un investitura i feudi di famiglia a Camillo Saldante, rappre sentato dal suo procuratore Giuseppe Gaudenzio, per sè e per i suoi fratelli Giovano e Luigi, per Scipione, Gio, Paolo, Felice, Ottavio e Cesare fratelli q. Marc’Antonio, per Orazio, Massimiliano, Paolo, Ottone, Bartolomeo, Girolamo e Mario fratelli q. Pietro, per Giuseppe q. Alberto e Gio. Battista q. Andrea. (Codex Clesianus, XVI, nell

’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1580. — Lodovico dei signori di Madruzzo, principe vescovo di Trento, ac corda a Camillo Saldante per sè e per i suoi fratelli Giovanni e Luigi, per Scipione, Gio. Paolo, Felice Ottavio e Cesare fratelli q. Marc’ Antonio, per Orazio, Massimi liano, Paolo, Ottone, Bartolomeo, Girolamo e Mario fratelli q. Pietro, e Gio. Battista q. Andrea, l’investitura dei feudi con la riscossione delle decime compresa la parte spettante a Giuseppe q. Alberto, morto senza credi

maschi. (Codex Clesianus, XVI, nell i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1583 luglio .12. — Testamento di Faustina q. Alessandro Grandin, moglie di Andrea Saldante, a rogiti Giacomo Lafranchini. (Cannelli, Reg. N. 420). 1584 agosto 21. — Testamento di Orazio q. Pietro Saldante, a rogiti Gio. Battista Bonis, (Cannelli, Reg. N. 293). 1584 febbraio 27. — Istrumento di dote di Lucrezia q. Gio. Battista San guinetti, moglie di Scipione Saldante, a rogiti Lorenzo Bongiovanni. (Cannelli). 1586

gennaio 18. — Testamento di Lucia, figlia di Gio. Francesco Saldante, moglie di Cristoforo Cartolari, a rogiti Gio. Battista de Bonis. .(Cannelli, Reg. N. 37), 1587 novembre 22. — Testamento di Anna q. Paolo Spolverini, moglie di Alberto Saldante, a rogiti Giulio Zucco. (Carinelli, Reg. N. 740). 1587 Marzo 14. — Testamento di Aurelio, figlio legittimato di Luigi Sal dante, a rogiti Ortensio dal Seda. (Carinelli, Reg. N. 154). 1592 dicembre 3 . — Testamento di Paolo Saldante q. Pietro, a rogiti Pier

Antonio Lavori. (Carinelli, Reg. N. 1154). 1597 giugno 15. — Testamento di Camillo q. Gio. Francesco Saldante, a rogiti Bartolomeo Sutori. (Carinelli, Reg. 293). 1598 aprile 14. — Testamento di Lucrezia, figlia naturale di Pietro Saldante, moglie di Pietro Zerdi, a rogiti Girolamo Aliprandi. (Carinelli, Reg. M. 290). 1603 settembre 2. — Testamento di Dionisio fu Andrea Saldante, cittadino di Rovereto e Verona, a rogiti Bonafede Malinverno. (Archivio notarile, Rovereto). 1605 gennaio 24. — Testamento

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Seite 49 von 250
Ort: Rovereto
Verlag: Tipogr. Roveretana
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Schlagwort: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Signatur: II 102.602
Intern-ID: 330812
— 44 alVatto pare che la, seconda campagna in località “ a pozzo „ fosse stata lasciata per testamento al Comune da certo Pietro Zu~ perio padre del notaio Antonio. Udito identico trovasi anche a carte 18 del volume, e da questa seconda copia risulta che il testimonio Giovanni fabbro era figlio del fu Bald essane da Gres - zana in Valpantena, Così pure risulta che i massari del Comune incaricali della locazione in parola eremo Donato detto Concelino fu Conzio da Rovereto, Pietro Paolo fu Bonomo

da Gardmno, Conzio fu Pietro da Mar ostica abitante a Rovereto, Mastro Ni colò Barbiere fu Martino speziale dì Rovereto, nonché il notajo Antonio fu Mastro Pietro. I confini della campagna “ a pozzo „ sono: la via comune, le ragioni della chiesa di S. Margherita e Pietro Antonio fu segata, veronese, abitante a Rovereto. N, 110. — 1439. — Novembre ? — Rovereto. Nella casa nuova in Rovereto e precisamente nella loggia ubi jus redditur, dinanzi a Lio nardo Marcello, podestà di Ro vereto e capitano di Val

- lagarina vengono eletti a sindaci di Rovereto Donato detto Concelino fu Oonzio da Rovereto, Pietro Paolo fu Bonomo da Gardumo Mastro Marco Gobbo fu Baldano da Rovereto, Nicolò barbiere fu Martino speziale di Rovereto. I sindaci nominano quindi a loro massaro dal 29 Settembre antece dente pel corso di 9 anni Mastro Antonio Cimatore fu Pietro. Rag. di Antonio Notajo. - Miscellanea I Cari. 54. Da una annotazione in margine fatta posteriormente, (forse nel secolo XVIII) si osserva che questo documento

5
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1907
¬La¬ famiglia Frisinghelli d'Isera.- (Famiglie nobili trentine ; 11)
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Seite 6 von 17
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 12 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/11
Intern-ID: 165266
« * # La famiglia Frisinghelli fu debitrice della propria agiatezza ai de Liechtenstein, signori di Castelcorno, sotto la protezione e benevolenza dei quali potè fiorire e prosperare. Le prime notizie documentate della famiglia Frisinghelli si trovano al principio del cinquecento nel paese di Lenzima, che appartenne alla giurisdizione di Castelcorno. Vi figura un Gian Pietro, figlio di Lodovico del qm. Antonio, persona benestante. Lodovico, che è già scomparsole!" 1524, lasciò dietro

di sè i figli Domenico Antonio, Francesco, Antonio e Gio. Pietro; quest’ultimo diede origine alla nobile famiglia Frisinghelli estinta con la morte del sacerdote Francesco Giuseppe, socio dell’Accademia degli Agiati, nel marzo del 1758, i. Gian Pietro ebbe due figli Valentino e Lodovico e una figlia Lucia che nel 1581 andò sposa a Giannetto Malfatti di Tierno. Lodovico è cancelliere di Casfehiuovo e di Castelcorno nel 1558, anno in cui dà principio come notaio ai suoi rogiti che si estendono fino al 1608

. Il capitano di Castelcorno, Giovanni Illiprandi di Bolzano, a nome dei tutori di Costantino, figlio di Giorgio di Liechtenstein, signore di Castelcorno, appigionava, con documento 9 febbraio 1565, a rogiti Gio. Tomaso losio, con locazione perpetua, a Lodo- vico Frisinghelli, in nome di suo padre Gian Pietro, una casa con quattordici appezzamenti di terra, situati nella comunità di Lenzima. Di un’altra casa e diversi appezzamenti di terra fu investito Lodo- vico per sè, per suo fratello Valentino e per suo

cugino Gian Pietro qm. Domenico Antonio, da Costantino Liechtenstein con documento 2 luglio 1585, a rogiti Vincenzo Figarolli. Una terza investitura di due case e quindici appezzamenti di terra fu concessa dal sud detto conte a Lodovico e Drusano qm. Antonio Frisinghelli, con atto dei 30 luglio 1585, a rogiti Vincenzo Figarolli. Lodovico prese domicilio ad Isera e abitava la casa oggi pro prietà de Probizer. Fece testamento a rogiti Roberto Malfatti, in data 1 dicembre 1605, lasciando eredi della sua

sostanza il figlio Gian Pietro e suo pronipote Lodovico, figlio dì Giulio, premorto al padre testatore. Nel caso che Lodovico fosse morto senza figli,

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Seite 48 von 250
Ort: Rovereto
Verlag: Tipogr. Roveretana
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Schlagwort: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Signatur: II 102.602
Intern-ID: 330812
— 4:-ì — L’atto viene esteso sull’aja della casa d’abitazione di Bonomo fu Gerardo da Gardumo alla presenza di esso Bonomo, di Pietro Paolo di lui figlio, dì Giampietro fu Giampietro Dalle Mule (?) di Rovereto. N. 107. — 1439. — 6 Febbraio. — Rovereto. Risultano quali sm elaci ed amministratori del Comune di Rovereto Antonio detto della Fina, Donato detto Concelino fu Conzio da Rovereto, Giovanni tessitore fu Ramengo di Verona, Mareo fu Rad dano, Antonio Cimatore, e Mastro Pietro. Era podestà

Pietro Cuppo. — Miscellanea I Cart. 6 s 11. N. 108. — 1439. — 7 Febbraio. — Rovereto. Il Comune di Ro vereto a mezzo dei suoi massari e coll’intervento del Podestà Pietro Cuppo definisce una questione per rimanenze di pa recchi soldi dovute da mastro Antonio Cimatore alla città per sale consegnatogli, ed affìtta quindi ad Antonio fu Gio vanni dalle Aste di Vallarsa una campagna (vigneto) prima tenuto in conduzione dal suddetto Antonio Cimatore. Rog. di Antonio Notajo fu Mastro Pietro Zuperio

si trovasse questo vigneto, che era di proprietà del Comune. N. 109. — 1439. - 15 Febbraio. - Rovereto. Il Comune di Ro vereto a mezzo dei suoi massari affitta a Conzio figlio di mastro Nicolò da Folgaria dimorante a Rovereto due cam pagne site, Tuna a Pozzo, l’altra a S. Giorgio. Rog. Notajo Antonio fu Pietro. — Miscellanea 1 Cart. 11 e 18. L’atto vien esteso dinanzi alla casa di Marco fu Baldano alla presenza dei testimoni Benvenuto detto Durian fu Giovanni Chareto (?) da Pordenone nel Frhtli, dì Donato

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Seite 21 von 47
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/9
Intern-ID: 165264
in Trento ai 14 luglio. Lo Zotti (') prese a soggetto d’un dramma storico l’infelice fine di Pietro Busio-Castelletti, per far risalire, lavorando di fantasia, al diritto del Ius primae noctis , la causa di quell’atroce delitto. Agostino Perini (-) pubblicò della guerra rustica un romanzo storico, soggetti del quale sono Matilde (nome inventato) figlia di Pietro Busio, sua zia patema Beatrice e il dottor in legge Giacomo Nelli di Nomi. Esiste tuttora ben conservata la torre, dove Pietro perì

mi seramente in mezzo alle fiamme. Unito alla torre vi è il palazzo vecchio, residenza di Pietro, ora abitazione di contadini, nei sot terranei del quale si possono vedere con senso d’angoscia le ter ribili prigioni simili ai Pozzi di Venezia, vere topaie umide prive di luce e quasi dì aria. Vicino all’ultima cella si dava mano alla tortura dei poveri prigionieri c un’ apertura in terra raccoglieva le povere spoglie degli infelici. Pietro aveva circondato il suo castello e podere annesso d’un alto muro

merlato, per difendere la sua proprietà dagli estranei, come si rileva dalla seguente iscrizione murata nel palazzo nuovo: t 1 ) Zotti Rait-aelu: Pietro Busio ccc. {-] Perini Agostino: Matilde di Nomi ccc.

8
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1907
¬La¬ famiglia Frisinghelli d'Isera.- (Famiglie nobili trentine ; 11)
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Seite 16 von 17
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 12 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/11
Intern-ID: 165266
Albero Gemalogieo della Famiglia frisinghelli d’Isera DOMENICO Domenico Antonio I Domenica Gio. Pietro Cn Antonio Rodigeno ^.onovico GIAN PIETRO untano di Lenzima Giannetto Malfatti Cai LODOVICO tifalo 1ÓSS-1608 ■elliere di Castelmiovo e Castdcom«. moglie Caterina figlia di Donato Trentini moglie 1399 Angela di Benedetto Elisabetta coniugata 1593 con Girolamo di Vicenni, Cartelle; luogotenente di Castel Alto Anna Maria GIAN PIETRO Boni i. 7. Vili. 1564 n. i'J V. 1592. v 162S n. 13. X notaio

15S4-1C2S • nobilitalo ]62() Cancelliere di Casteleorno e Caslelr.uovo Eiisabelta di Giovanni Fedrigotli de Boti,, coniugata n 22. VIl"i 570, f 160(5 n lacobo Bordogn.t notaio a N'ogaredo di Trento moglie Bartolomea di Giovanni Madctnini Lucrezia n. 3. VI. 1604. | 1640 con Gian Giacomo I’izzii Parroco d'Isera il. 28. X. 1602 v 26. VII. 1667 nobilitato 1620 Caterina ^ Dot con Adamo" Adami LUDOVICO n 11. I 1596, t 1640 Dottor in legge -Commissario in Tergine Domenica Camelli di Gio. Batta Gio. Pietro

di Casteleorno coniugata moglie con Andrea di Michele Andrcoli la di Francesco Mazzolili di Mori ,,y2. ÌvL T 1625 Gio. Pietro _ Margarita u 29. XII. 1627 ì. 23* 1 \' A 163D già t 16-16 4 11). IX. 1668 Toglie 1668 Cecilia Pedrazzi CATTERINA r Francesco Salvatori speziale a Mori Eleonora a. 14. 1). 1637 Antonio Marzam Orsola n. 12. III. 1639 coniugata 1669 i Cristoforo Torri di Elisabetta p Francesco bambino CARLO FRANCESCO notaio 1670-1699 Cancelliere indi Vicario di Casteleorno c moglie Margherita del D.r

Giordano Frapporti n. 19. IX. 1647 + 17. III. 1713 coniugala 1682 Veronica^ Candida Margarita Elisabetta Giulio Silvestro Gio. Ignazio Gin. Ignazio FRANCESCO GIUSEPPE coniugata n. 16. IV. 1675 n . 2- I. 1680, r 17 X 171(1 n. 13. VI. 1682 n. 22. Vili 1685 n. 25. V. 1690 con Pietro Antonio Lauretta sacerdote t a Rovereto 18. 111.1758 di Verona Sacerdote Ultimo Rampollo Tf.odora manto 1695, Costano Carpentari marito Ciò. Battista Rii eie n. IMX. '"iCCC. coniugata 1689 Giuseppe Somaglia

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 1
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Seite 236 von 374
Autor: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Ort: Sondrio
Verlag: Della Cagnoletta
Umfang: XXVII, 342 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Veltlin ; z.Geschichte
Signatur: II 101.215/1
Intern-ID: 118978
2:07 » Pietro Ferrano, Giovanni del fn ser Pagano De Fustella, » Giovannolo del fu Leone della Piani a, Tornaselo detto Mat to tebono di Castello del fu Malliolo, Badogaldo del fu Andrea » d ? Imola , Giovanni del fu Egidio di Faenza , Giovannoìo del » fu Pietro di Desio, Osta eco del Torgìo fu Litardo, Antoniolo » figlio di Andreolo di Àrgenio, Bartolomeo del fu Lapo di S. » Gommiate, Tomeo figlio di maestro Bertramo di Carugo, An to toniolo del fu maestro Lorenzo Buzzi, Giorgio Del Pelo del

fu w Pietro Bono di Tramezzo, Martino e Simone fratelli e figli » del fu Antonio di Marlinnico, Cristoforo del fu Gerardo Laviz- » za ri, Àlbertolo da V im create del fu maestro Giovanni, Fran to chino del fu Sondemiro Tramacela di Sondrio, il comune, gli » uomini, i nobili, i cittadini, i vicini e le singolari persone » di Sondrio, Rovoledo e Maidico; Guglielmone e fratelli figli » del fu sor Gasparini degli Interi ortoli, Ruggero del fu sei- Ar- „ rigone degli Interiortoli, Giovanni del fu ser Mìatto

degli In to ìcriorloli, Micio del fu ser Lorenzo dette Pavazzo di Prata, » Tognolo del fu ser Martino detto Prata di Prata, Maffiolo del to fu ser Giovanni di Piata, Domenico detto Nosino del fu Gra to cornino del Pietro di Pcndolasco, il comune, gli nomini, i » nobili, i cittadini, i vicini e le singole persone di Montagna5 » Gola de’ Passagi del fu Pietro di Trcsivio, il comune, gli uo vi mini, i nobili i cittadini, i vicini e le singole persone di Tre- » sivio; il comune, gli uomini, i nobili

, i cittadini, i vicini e » le singole persone di Bianzonej il comune, gli uomini, i rit to ladini, i nobili, i vicini e le singole persone di Brusio e di » Villa; Cornoto del fu Orsino Della Porta dimorante in Villa, » Bozzo del fu Luigi detto Branda De Catane! di Staziona, » Gabrio Mazzonc del fu Gasparolo, i comuni, gli uomini, i » nobili, ì cittadini , i vicini e sìngole persone di Stazzona e di » Coseto ; Antonio detto Togoo del fu ser Egidiolo Bazzi, An to tomo detto fogno del fu ser Pietro Bazzi

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1902
¬I¬ luogotenenti, assessori e massari delle Valli di Non e Sole
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Seite 10 von 72
Autor: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: 72 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1901/1902
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Signatur: II 102.588
Intern-ID: 234973
di Cles innominato nel Rep., 2, 3 ; mentre nel documento (Kink, 1 . c. N. 47 ) pure dell'anno 1191 , Bertoldo di des è chiamato espressamente vicedomino. Anche il Festi ( Genealogia Clesiana in Archivio Trent., XV, p. 49) dice che Bertoldo di Cles figura come vicedomino nel 1191. Questo sarebbe il primo vicedomino o luogotenente vescovile delle Valli accertato. Il secondo, molto ben conosciuto, è il vicedomino Pietro di Malosco. L’Inama dice che tenne l'ufficio di vicedomino deH'Anaunia

dall’anno 1208 fino al 1224 e forse anzi qualche anno di più, fino al giorno della sua morte avvenuta in sul fine del 1228, e crede che sia detto di Malosco non perchè appartenesse all’ antico casato dei proprietari di castel Malosco estintosi nel secolo XVI, ma perchè era nativo di Malosco. Di fatti non si trova alcuna relazione fra Pietro e la casa di castel Malosco. Però Pietro è chiamato nei documenti dominus, perchè era uno dei grandi feudatari del principato e per la carica che occupava

di iurisconsultus, iurìspe- rìtus, causidicus e iudex, come risulta da molti documenti contemporanei. Certamente era possessore di feudi. 0’ era in Malosco, oltre del noto castello, un altro castello situato nella estrema parte sud-est del villaggio, che rimase per anni ed anni un mucchio di rovine, che furono impiegate ultima mente a costruire una casa detta «al G-ius». Il D.r Äusserer (p. 74 e sgg.) ritiene che questo sia stato di proprietà del vicedomino Pietro, il quale nel 1211 era contemporaneamente

comproprietario col vescovo Federico Vanga e coi signori di Porgine di una parte del colle detto di Tomazolo (Kink, Cod. vang., X. 99), sul quale sorse più tardi il castello di Buseno, colle che è alla sinistra dell'entrata nella valletta di S. Romedio, e che si chiama oggi dosso del Gaslir presso 8. Zeno. Di questo castello di Malosco non si hanno, dopo la morte di Pietro, che poche notizie: una del 1347, secondo la quale Enrico di Boymont diede in pegno ai figli del defunto suo fratello per il debito di 600

marche veronesi la sua «sede con torre a Malosco in Val di Non», ed un'altra degli 11 settembre 1522, secondo la quale il p. v. Bernardo desio conferì a Giacomo Fuchs «un'antica corte sopra Malosco» confinata da tre parti dai beni dei Fuchs cugini del vescovo. Pietro, continua l'Inama, faceva parte della Curia vescovile

11
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 2
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Seite 259 von 347
Autor: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Ort: Sondrio
Verlag: Della Cagnoletta
Umfang: 344 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Veltlin ; z.Geschichte
Signatur: II 101.215/2
Intern-ID: 118980
^7 Giovanni Pietro Mingartlmì; Anastasia di -Ini sorella; Lorenzo Pich assassinato sui ponte del Mollerò, e in questo fiume pit tato ; Andrea suo figlio al quale fu prima amputato il naso j Giovanni Lardi d’ anni §5 venne massacrato giacente nel letto; Andrea figlio di Pietro N. N. sur nomato il Luier , Cadde presso il macello di Sondrio; Giovanni Osvaldo legnajuolo di Coira presso il palazzo di giustizia e di governo; Daniele Neumbeckcr presso il Mail ero nel quale, semivivo, fu giusto

; Giovanni Lo- renzini presso la chiesa degli evangelici ai Mossiti!; Gaudenzio Mossini coi di lui figli Battista ed Andrea; Cristina moglie al- F ucciso Vincenzo Bruni; Antonio Samaden; Paolo e Giacomo Domenegoni ; Andrea di Pietro Don chi ; Domenico suo fratello ; Pietro di lui figlio; Giovanni Stefano Morena ; Hicoìa Franatolo; Paolo Zanni; Domenico Za noli di Posebiavo; Stefano sn© figlio; Stefano Carati; Giuditta sua moglie; Battista Carati; Gaspare suo fratello, Giorgio Maria Main, suo figlio tutti

e tre di Fra taiolo ; Tempioo De Tempioi di Gardone domiciliato in Sondrio; Giovanni Antonio Coìombcra ; Giacomo Ortolano di Padova do miciliato in Sondrio; Stefano dì lui figlio; Àbramo di Alberto Capelli; N. R. moglie a Guberto Girardoni; Maddalena Meri ini moglie a Giovanni Antonio Mossini ; Giovarmi Fracajolo; Gio vanni Andrea Mossini ; Giovanni De Monaci fratello ali’ ucciso Teofilo ; Giovanni Pietro e Giovanni figlio allo stesso Teofilo j Lorenzo De Prati; Antonio Forni; Giovanni Vincenzi» del

a quest’ultimo ; Battista loro figlio per anche alla poppa; Andrea Tognoli; i fratelli Paolo e Do menico Berti; Andrea Cagnoletti; i fratelli Antonio e Domenico Mossinellt ; Pietro Mariani detto il Piz ; Giacomina sua moglie e Giovanni loro figlio; Caterina Gualtieri e Maddalena di lei figlia; Giacomo Brugo oli ; i fratelli Domenico ed Andrea Yanoni; Pie tro Tare!» Pradellatli; Giacomo, Giovanni ? Lorenzo e Cesare Grilli ; Domenico Rossaf.ti ; Giovami ina moglie ad Andrea Mos sivi e la figlia Margherita

12
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Seite 29 von 250
Ort: Rovereto
Verlag: Tipogr. Roveretana
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Schlagwort: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Signatur: II 102.602
Intern-ID: 330812
e con Aitino dalla Fontana : una campagna a Samporo confinante con Ognibene fu Morando, con gli eredi di Ser Iacopo e con la via, : una cam pagna vignata l. d. al caboseto confinante con Pietro Mana li aro s con Montanaro di Ser Alberto: una arativa al li alt am confinante con Varano, con Iacopo di Ser Guglielmo e con la via: una campagna l. d. alla spina confinante con Guidotto di Ser Ailino con Aldrighetto di Ser Bartolomeo notajo e con Sempre- bono detto Frùttola, finalmente un’'altra casa

Pietro Zuperìo da Rovereto, som presentì Franceschino fu Crespino (?) di Nogaredo, Nicolò fu Bontempo da Castellano abitante a Marano, Tomaso fu An tonio da Chiusole abitante a Nogaredo, Bortolo fu Alberto da Marano, Giovanni fu Domenico Gastaldo di Castellano e Bortolo fu Pietro pure di Castellano. Ambedue le campagne vendute tro vami nella località detta al porto (?) e confinano, la prima con Giovanni fu Bolfàcino da Castellano, con Pietro fu Pace da Ca stellano, con gli eredi del fu Delaido detto

Ravagni di Castellano e con la via coni., Valtra con Giovanni fu Pietro detto Carnesali, con Delaido detto Monulia fu Gerardo, e con Bolf acino fu Gio vanni dalla Nogara, tutti da Castellano. N.. 55. - 1393. - 3 Marzo. - In Rovereto. Pietro fu Bortolo da Trambileno per il prezzo di Lire veron. pica. 312, avute da Anzio detto Collegllino fu Trentino da Trambileno, rinunzia

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Seite 41 von 250
Ort: Rovereto
Verlag: Tipogr. Roveretana
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Schlagwort: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Signatur: II 102.602
Intern-ID: 330812
— 36 — è scritto in parte dal D.r Gioì), Parolino che viveva verso il mil lecinquecento, ed in parte dal notajo Giannantonio fu Mastro Pietro che viveva pure nell’epoca suddetta. Le annotazioni dì questo Uhm comprendono Vepoca dal 1432 al 1452 circa, e di quanto ovvi di importante viene fatta menzione nei seguenti Numeri del ■regesto. N. 84. — 1482. - 4 Ottobre. — Rovereto, Risultano Massari del Comune Donato detto Razegino fu Bortolo, Giovanni tessi tore fu M° Ramengo di Verona abitante

a Rovereto, Pietro Paolo figlio di Bonomo da Gardumo, M° Antonio sartore fu Guglielmo di Manzano, Antonio della Fina fu Giov. Groppi (!) di Rovereto. — Miscellanea I. — Cari. II. L’elenco di questi ufficiali del Comune .viene desunto dal rogito segnato al N. 35. N, 85. — 1432. - 4 Ottobre. — Rovereto. Il Comune di Rovereto per mezzo dei suoi massari (V. N, 84) affitta a Giovanni Cordone figlio di m. Marco Cordone di Rovereto una casa presso la via comunale ed una campagna in Vailunga. Rog. Antonio Notajo

fu mastro Pietro da Rovereto. - Miscellanea I. — Cari. IL Il importo è fissato in lire 6 veronesi piccole, da pagarsi ogni anno a S. Michele. N. 86. — 1433. — Accenno al documento delle divisioni fatte fra i signori Castelbarco dove apparisce che il territorio rove- retano incominciava al dosso di Salomone che giace fra 8. Bario ed il Comune di Volano. — Processi Voi. 12. — CaH. 162. — (Processo per le ragioni di S. Ilarìo). N. 87. — 1433. — 30 Marzo. — Rovereto. Risultano savi (sapìentes) e rettori

di Rovereto Tomeo fu Mastro Ramengo tessitore, Alvise Cordone, Pietro Antonio e Bartolameo notajo. — Mi scellanea 1. — Cari. 8. Questi dati vengano desunti dal rogito di e'gual data segnato ad N. 88. N. 88 — 1433. — 30 Marzo. — Rovereto. Il Comune affitta a Battista dai Chiodi fu Antonio un campo alla Croce, una volta posseduto da Pietro Marzario. — Miscellanea I. - Cari. 8. Latto che sembra eretto da certo Bortolo notajo vieti stipulato in casa di questi alla presenza di Domenico di Stefano Pesca

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
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Seite 22 von 43
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 38 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/8
Intern-ID: 165263
di presidente dell'arte della seta, nel 1565 e 1567 di presidente della Carità, nel 1567 di elettore della 8. Casa di Pietà e nel 1573 di governatore del S. Monte. Pietro, Giovanni, Camillo e Luigi sono nominati nella lettera d’investitura del 1553 e 1558. Pietro, dottor in legge, fece testamento in data 15 ottobre 1575, a rogiti Gio. Battista Nascinbeni, istituendo eredi i suoi figli Orazio, Massimiliano, Paolo, Ottone, Bartolameo e Gregorio; si ricordò pure delle due figlie, Angela, monaca

nel monastero di S. Domenico sotto il nome di Domicilia e Caterina, moglie di Cristoforo Pec carla. Altri suoi figli che non furono però menzionati nel testamento, erano Mario, arciprete di Lazise, Girolamo, nel 1596 capitano in Fiandra al servizio dei tedeschi, e due figli naturali, Lorenzo e Lucrezia moglie di Pietro Zerbi. Di tutti i figli di Pietro, soltanto Ottone ebbe discendenti. Di Orazio esiste un testamento in data 21 agosto 1584, a rogiti Gio. Battista Bonis, nel quale lasciò eredi

e 1627 di gover natore del S. Monte. Rappresentato dal suo procuratore Giuseppe Saibante di Rovereto, Ottone fu investito dei feudi di famiglia dal cardinale Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, in data 26 ottobre 1615 per sè, per Bartolomeo qd. Pietro, per Marc’Antonio, Tomaso, Giovanni e Felice fratelli qd. Cesare, per Pietro qd. Mas similiano, per Andrea e Giulio qd. Gio. Battista e per Marc'Antonio e Carlo qd. Scipione.

15
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1902
¬I¬ luogotenenti, assessori e massari delle Valli di Non e Sole
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Seite 12 von 72
Autor: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: 72 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1901/1902
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Signatur: II 102.588
Intern-ID: 234973
11 — cedettero poi m Burcardino di Cagno, marito di Àdeieita, sua figlia. Burearclìno vendette poi la casa al p. v. Aldrighetto di Campo (In am a, p. 187). Anelie il Tovazzi dice presso a poco la stessa cosa; non conosce discendenti maschi di Pietro, e pur parlando della famiglia dì castel Maloseo, che si est in se nel 1512, non la mette in nessuna relazione con esso. ] ) ’) All’ ultima, ora ini viene favorito «Ini eliinris. prof, don Vigilio Za- nolini, collega desiderato dì ricerche di storia

patria, il testamento «li Pietro «li Malosco, che egli copiò «lall/originale esistente nelParcliivio capitolare. È un documento interessante sia perchè illustra la persona e la famiglia di Pietro, sìa, perchè getta degli sprazzi «li luce sulle condizioni piuttosto oscure del suo tempo. — Profitto «Iella libertà concessami per notare «pii alcuna cosa nuova e di rettifica intorno a Pietro di Malosco. Lasci«'» la sua casa murata in Trento per una terza parte all 1 ospitale di S. Maria Vergine «lei

èssere stata una vera fortezza in città, ed il fedele ministro dei vescovi, «die con poche parole ci trasporta in un tempo di stato d’assedio e «li pericoli interni ed esterni, pensa all’ incolumità dei suoi principi. La casa era in Borgonuovo (Kixk, 1. c. p. 347). Pietro fa altri legati di pubblica, beneficenza della sua ricca sostanza per l’ospitale di 8. Croce, per la fabbrica del duomo ecc., e nomina, erede sua figlia Àdeieita, cui lascia, tra il resto anche tuia, casa, che dalla vendita

die ne fece nel 1234 al vescovo Aldrighetto insieme con suo marito Burcar- dino di Cagliò, era situata in Borgonuovo (Inama, p. 187). A donna, Marta, sua moglie, lascia un .inolino ed il corrispondente della dote di lei. Dalla successiva disposizione veniamo a sapere che Pietro era, della famiglia dei castellani di Malosco, perchè fa erede suo fratello Bertoldo in illa domo de castro Malfischi, che egli comperò da lui stesso, infra muros (■) domus, eo salvo quod possit imbeve scalas aseendendi

etica altro suo nipote Odorici» «li Caldaio; lascia il .»imo nuovo alla chiesa di Renale; due campi a Malese o luogo detto in Dm- gara al suo agente Odelrieo coll’obbligo di som ministrare olio alla, chiesa di 8. Maria della pieve, a quella di S. Lorenzo e di R. Tecla; il ina so de burgóf?) alla figlia (non è nominata) del defunto suo figli«» Pietro; un altro mulino situato nella valle di S, lloniedio di nuovo al nipote Iìemperto....

16
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1909
¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Seite 8 von 61
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 56 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/17
Intern-ID: 165296
un de cretò col quale riconobbe nella famiglia Lodron il patronato sulla chiesa di Villa. Quantunque il principe vescovo avesse infeudati di CasteL nuovo e Castellano ambidue i fratelli Pietro e Giorgio, solo il primo ne ebbe il reale possesso, e perciò egli è il fondatore della linea lodroniana di Castelnuovo e Castellano, mentre Giorgio continuò la linea dei Lodron di castel Lodrone. Il feudo di Castelnuovo comprendeva : Sasso, Noarna, Folas, Reviano, Brancolino, Nogaredo, Villa, Piazzo, Savignano

, Aldeno e parte di Pomarolo e di Nomi; Castellano: Castellano, Cimone, Gardumo e Pederzano. / ■ Pietro cercò di allargare i confini delle sue giurisdizioni mirando ad impadronirsi di Castelcorno e si servì in quell'impresa dì Marco di Caderzone ; senonchè l'impresa fallì, Marco fatto pri- gionero, ebbe mozza la testa e Parisotto di Lenzima ed altri colti sul fatto pagarono il fio colla vita. . Matteo e Giorgio di Castelbarco, figli di Giovanni e Pras- / sede, non si adattarono alla perdita dei loro

beni e non tollerarono la sventura toccata ai loro genitori di essere caduti prigionieri - dei Lodron, ma pensarono a vendicarsi dell'onta patita. Mentre Pietro Lodron si trovava ai bagni di Bormio, (1477) fu catturato e non fu rilasciato fino a tanto che per ordine del duca Sigismondo, conte del Tiralo, non fu conchiusa la pace fra le due potenti famiglie, il giorno 14 giugno 1479. Nella pace si stabiliva che i Castelbarco dovessero rilasciare in libertà Pietro, il quale era tenuto a sborsare

sedicimila fiorini del Reno per i feudi di Castelnuovo f e Castellano. Pietro si sposò in primi voti con Margarita, figlia di Vito Della Porta (Niederthor) e in secondi con Orsola contessa d’Arco, lasciò dietro di sè i figli: Elisabetta sposata in primi voti a Bur-

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Seite 124 von 250
Ort: Rovereto
Verlag: Tipogr. Roveretana
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Schlagwort: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Signatur: II 102.602
Intern-ID: 330812
— 41 — Dì questo Pietro Antonio calzolaio, o cerdone, altro non ci risulta dai documenti tranne che egli nel 1450 era esecutore testamentario di Marco Gobbo da Rovereto (Reg. 1. 165). a) La casa è nella Terra ; peri confini veggansi le p. 35. a. e 33, a. b) È questo il primo stabile dove si accenni ad un esercizio indù striale. Non si può desumere però se la conceria fosse esercitata da Pietro Antonio o da altri. La casa doveva trovarsi nella località della Campagnola, oppure all 1 estremità

del Borgo verso Sacco, oppure alle Ghiaie, ed io propenderet per questi ultima, tanto più che in certo qual modo la stessa viene indicata dalla pari. 4. d, che è confinante. Il pruno confinante Nicolò Tamieto non offre coi suoi stabili alla posta 83. dati sufficienti per stabilire quale rosse la tenuta adiacente a quella di Pietro Antonio. c) Veggansi per i confini le poste 111. h, 108. d. s 63. o. d) Veggasi per il confine la pari. 71. c. ©) Veggasi per il primo confine la pari. 76. g. Per

il secondo almeno stando alla località potrebbe corrispondere la posta 28. b ; f) Gli eredi eli Marco Gobbo appariscono come possessori di stabili alle Ghiaie soltanto col. prato, che risulta alla pari. 90. d, dove però non si fa cenno di Pietro Antonio calzolaio: lo stesso di casi del Concelino per il suo stabile alla pari. 84. g, s di Ze none dàlie Chiasere per il suo arativo alla posta 110. b. 35. Beni di mastro Boiizano calzolaio. a) Per il diritto che ha in una casa in Rovereto confinante da un lato

con mastro Pietro Antonio calzolaio, dall? altro coi diritti del Comune, davanti con la strada com. Per tale diritto paga ad Azzo lino beccaio Libbre 8 , L. 1 s. IO b) Idem per una campagna arativa e vignata in Valle conf. da un lato con mastro Gianpace pelizzaro dall' altra con Bonaventura da Lizza- neìla, da un capo coi diritti del Comune. Mi sura circa 1 piovo . . . . . . L. — s. 8 c) Idem per una campagna ortiva a S. Catterina , conf. da un lato con mastro Battista, dall' altro con la via

18
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1907
¬La¬ famiglia Frisinghelli d'Isera.- (Famiglie nobili trentine ; 11)
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Seite 14 von 17
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 12 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/11
Intern-ID: 165266
1626 dicembre 10. — Testamento di Gio. Pietro, figlio di Lodovico Frisin ghelli. A rogiti Pietro Pedroni. (Archivio notarile di Rovereto, Giudizio di Nogaredo). 1641 febbraio 8. — Carta di dote di Susanna, figlia di Gio. Pietro Frisin- ghelli andata sposa ad Andrea Andreoli di Mori. A rogiti Vincenzo Figarolli. (Archivio notarile di Rovereto. Giudizio di Nogaredo). 1655 novembre 30. — Testamento di Lodovico Frisìnghelli qm. Giulio, curato di Isera. Eredi ne furono i nipoti Orazio e Giulio

palatino dottor Nicolò Tonezza crea notaio Carlo Francesco di Giulio Frisinghelli. A rogiti Vincenzo Figarolli. (Archivio notarile di Rovereto, Giudizio di Nogaredo). 1670 luglio 28. — Gio. Pietro, figlio di Costantino, cede allo zio Giulio i suoi beni mobili e stabili a titolo di fedeeommesso. A rogiti Vincenzo Figarolli. (Archivio notarile di Rovereto, Giudizio di Nogaredo). 1670 ottobre 20. — Testamento di Vittoria Marinari di Verona, vedova di Domenico Bollini e moglie in secondi voti di Costantino

, Giudizio di Nogaredo). 1674 marzo 16. — Testamento di Giulio, figlio di Pietro Frisinghelli, e di sua moglie, Elisabetta, figlia di Francesco Mazzoldi di Nago. À rogiti Vincenzo Figarolli. (Archivio notarile di Rovereto, Giudizio di Nogaredo). 1682 febbraio 2. — Carta di dote di Teresa, figlia di Giulio Frisinghelli, sposata a Carlo Frizzi di Grumo. A rogiti Vincenzo Figarolli, (Archivio notarile di Rovereto, Giudizio di Nogaredo). 1714-1720. — Documenti di divisione dei fratelli Gio. Ignazio

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Seite 53 von 250
Ort: Rovereto
Verlag: Tipogr. Roveretana
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Schlagwort: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Signatur: II 102.602
Intern-ID: 330812
— 48 — N. 121. - 1441. - ITebbi'aio 25. — Rovereto. II Comune di Ro vereto a mezzo del suo sindaco, notajo Antonio fu Pietro, che agisce con licenza degli altri sindacì, affitta a Donato fu Oi gali no da Rovereto una campagna a 8. Giorgio. — Mi scellanea I Cari. 15. La località a S. Giorgio chiamasi in valdo (?) Come affitto non è esposto pel primo anno alcun importo, essendo trascorso il tempo per la coltivazione della campagna . Pel tempo futuro dovrà indicare annualmente se intenda o meno

lavorarla, e pagare, nel caso la lavorasse, l’annuo canone di 15 soldi. N. 122. — 1441. — Sfarzo 19. — Rovereto. Il Comune di Rovereto a mezzo del suo sindaco, notajo Antonio fu Pietro, che agi sce con licenza di Donato Concelino, altro sindaco, affitta a Giovanni Lautsdorfer tessitore di Àiemagna un vignale. - Miscellanea I pag. 14. Non consta dove fosse questa campagna la quale una volta era lavorata da Baldino di Trento. Le singolari condizioni del contratto sono che Raffittitale per il primo anno

non debba pagare nulla, s che debba però sotto vincolo dei suoi beni lavorarla a dovere, come da dichiarazione che egli fa alla presenza di Pietro (?) genero di da Gardumo e di altri. Se trascorso il primo anno vuol lavorare la campagna debba pagare un certo affitto % che dal documento non apparisce chiaramente. Se non lavorasse poi il vigneto secondo le “ usanze e le consuetudini nostre „ debba ri sarcire i danni coi suoi beni tanto presenti quanto futuri. N. 123. - 1441. - Maggio 4. - Rovereto

. Il Comune di Rovereto a mezzo dei suoi smelaci Pietro Paolo fu Bonomo da Gar dumo, Mastro Ricolò barbiere fu Martino speziale di Rove reto e Conzio dalle pecore, genero del fu Nicolò dalle pe core affitta a Gasparino fu Matteo da Corgnano abitante a Rovereto, una campagna situata nella regola di S. Giorgio. — Miscellanea 1 pag. 14. La campagna h a per confini : la via comune, la via consor- sortale s Pietro Paolo (da Gardumo?). L’affittanza segue per anni 9, rinnovabile di anno in anno, ed il locatario

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