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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 199 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
di Vadena presso la vecchia casa del traghetto» (vedi il capitolo: Pesca, caccia e uccellagione). Nel 1185 vien citato anche un «vadum de Formeiano» a nord del guado di Vadena 1 , ma giä nel 1216 esso era stato sostituito da un ponte fisso attraverso l'Adige. 4 Nel Medioevo il piü vicino ponte a valle era quello di Egna, costruito intorno al 1305 al posto anche qui di un preesistente traghetto. 5 Traghetto e ponte in localitä Monte Nel 1220 viene menzionato un «vadum de Mazoco» col quäle s'intende

certamente indicare il guado o il traghetto presso Monte,- il termine Mazoch era il vecchio nome, a quel tempo (1327) non piü in uso, col quäle veniva chiamata la palude di Caldaro. 6 Zani dal canto suo identifica il vocabolo Mazoch con il traghet to di Vadena. 7 Da un punto di vista logistico il traghetto di Monte doveva avere giä nell'antichitä un'importanza notevole se, come oggi si crede, la via Claudia Augusta padana, provenendo da Ora, proprio qui superava l'Adige per raggiungere, attraverso

l'Oltradige e il gradone di Teil, il passo Resia. 8 Nell'ambito di tale percorso il traccia- to piü verosimile sembra essere quello che costeggiava ad Oriente il Lago di Caldaro piuttosto che quello che da Stadio si sarebbe inerpicato su per la impervia salita della sella di Laimburg. 9 A proposito del ponte presso Monte, Viktor Malfer scrive: «Nel 1561 viene citato un traghetto di Monte, il cui proprietario, Pergamos, nel 1570 propose di sostituirlo con un ponte. Ed in effetti la pianta della regione

disegnata da Burglechner nel 1600 riproduce un ponte attraverso l'Adige tra Monte e Ora». 10 Il registro giudi- ziale di Caldaro ha occasione peraltro di occuparsi ancora di traghetti sia nell'anno 1597 che nel 1620. E' possibile che Burglechner nella sua approssimativa riproduzione abbia segnato i piü importanti attraversa- menti dell'Adige senza tuttavia distinguere fra traghetti e ponti. Monte era sicuramente un punto di attra- versamento importante. Sulla carta disegnata da Warmund Ygl nel 1604

, invero, nessun altro ponte figura fra quelli di Castelfirmiano e di Egna. Sul lato sinistro dell'Adige, in corrispondenza di Monte, e segnato invece un casale di nome Urfer. Lo stesso dicasi per la carta di Peter Anich (1769-1774). Sia presso il maso Urfer di sopra che a Monte figura esservi solo un traghetto. Nell'anno 1786 il comune di Termeno fece costruire un ponte «leggero» attraverso l'Adige, il quäle tuttavia giä due anni dopo venne spazzato via dalle acque in piena e, stando ad un resoconto

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 364 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
Monte N. C. 38, 39 P. ed. da 1 a 5 Anche questo maso, ai piedi delle pendici meridionali del Monte di Mezzo, al pari di Piccolongo dovrebbe essere alquanto antico, poiche il suo nome e di chiara origine latina : «(ad)montem» = presso il monte. Giä nel 1291 e documentato il maso ad Munt, quando Gotschalk da Pranzol dona alPospedale di Bolzano un campo sito at Munt e coltivato da Geroldus di Aldino confinante con quello di Cino e Gwerscho nauta (navi- gatore). 1 Il 24 aprile dell'anno 1312

«Wilhalmus de Liechtenstein» vende il maso Monte ad Aebelin von Haselburg, fi- glio di Dietrich von Haselburg e fratello di Otto. 2 Esso si trovava «in pertinentia capelle Tramini, cui coheret circumquaque dominus Hainricus magister curie, praeterquam ab uno latere, cui coheret ei fluvius Atax.» In altre parole significa che il maso confinava da tutte le parti con la proprietä di Enrico di Rottemburgo, mae- stro di corte del principe regionale, e solo da un lato con il fiume Adige. A quel tempo il maso

possedeva vi- gneti, arativi, campi, prati, boschi, pascoli ed era anche titolare di diritti di caccia e di pesca. Il prezzo pattui- to fu di 30 marchi veronesi. In un documento del 2 aprile 1327 il maso Monte viene indicato come il limite meridionale della riserva di pesca, di cui era titolare per decreto principesco il convento in der Au presso Bolzano. 3 Da un elenco dei beni del vescovo di Trento del 1329 risulta che la «curia ad Munte» era un feudo vescovile. 4 I Liechtensteiner erano quindi

i feudatari di questo maso. Negli urbari di Enrico di Rottemburgo del 1350 e citato il maso Peter in localitä Monte. 5 Sempre a Monte vie ne menzionato un campo ed una casa colonica di proprietä di una vedova, la quäle versa per essi 3 libbre vero nesi. 6 Nel 1380 «ze Munt» vengono citati i seguenti masi: «Maier Ulleins Hof, Stichlers Hof, Stauders Hof, Lebzelterin Hof, Hof ze Gagers» e un prato di 100 Tagmahd detto «zu dem Langen Marstall». Nel 1409 Enri co di Rottemburgo da in locazione perpetua alcuni

beni ad un certo Niclas Clausner von Munt. 7 Nell'urbario del principe regionale del 1412 in localitä Monte sono citati: Schogengut, Niel an der Claus zu Munt e Oswalt. 8 Nel 1459 Oswald e Ulrich von Mondt danno notizia di un pignoramento nei confronti dei Fiemmesi che con le loro greggi avevano arrecato danno alla palude dei Caldaresi. 9 Nel 1488 Hilprandt von Mundt Cleusl compare come testimone in un documento notarile riguardante una controversia a Greit in materia di legna da ardere. 10 Notizie

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 366 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
ed il be- stiame che intende vendere. Deve anche trasportare ogni anno un carro di fieno e di grumereccio a Paschpach e a Termeno. Meta del vino sia bianco che rosso spetta al padrone. Il fittavolo si obbliga a corrispondere 175 fiorni a titolo di canone d'affitto per il maso e la locanda; a garanzia di adempimento del contratto sottopone a pegno tutti suoi beni presenti e futuri. Nei 1695 «oste a Monte« e Jacob Florian, nei 1744 Johann Lochmann. 19 Nei 1749 i Mörl non compaiono piü come proprietari, al loro

posto troviamo invece i Johanneser di Salorno. Nei catasto tributario la propritä e descritta in dettaglio come segue: Johann Isac Johanneser von und zu Salurn e proprietario per metä del maso di sopra in localitä Monte. La casa colonica sorge nei pressi dell'argine dell'Adige. Ad essa appartengono l'ovi- le, situato un po 1 in disparte, e i connessi «diritti di pascolo» dei Fiemmesi. Nelle vicinanze della palude di Caldaro c'e una profonda cantina e presso la chiesetta di Monte una torre e una

piccionaia. Al maso appartie- ne il boschetto estendentesi nella parte bassa del Monte di Mezzo e al di sopra dell'ovile si trova un vigneto «attualmente invaso dalle erbacce». I campi e i prati sono contraddistinti ognuno con un proprio nome e quel- lo chiamato Kandl ricade sotto la giurisdizione di Termeno. Sull'intero maso gravano i seguenti oneri: 9 orne e 2 Pazeiden di vino all'ufficio di Caldaro, 7 orne di vino, 2 capponi e 48 Kreuzer alla Parrocchia di Caldaro; alPamministratore di Caldaro sono

e precisamente: la locanda, la stalla per i buoi e i cavalli, un piccolo casolare per i giornalieri ed una minuscola distilleria, la cantina esti- va presso la palude di Caldaro, diversi campi, prati e vigneti. Nei catasto teresiano del 1775 e scritto: «Gli eredi di Anton von Johanneser e Carl Franz von Luterotti pos- seggono congiuntamente il Mayrhof in localitä Monte, formato da una casa colonica con stalla e fienile ed un secondo casale anch'esso con stalla e fienile detto «an der Clausen«. 20 © L’osteria

di Monte al tempo della prima guerra mondiale © L’osteria di Monte intorno al 1920 ® L’osteria di Monte negli anni trenta. Il 13 settembre 1944 essa fu distrutta da un attacco aereo alleato ® Capanna e reti (tratta) ad uso uccellaggione nei pressi del ponte di Vadena verso il 1920 © Il maso Masetta visto da sud (1920) ® La grande inondazione del 1882 presso Stadio (TLA Baudirektionsplan, F 30) 1 2 3 4 5 6

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 252 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
a S. Giorgio,versando in compenso metä del formaggio e quattro agnelli. Alla stessa stregua i Fiemmesi con- ducono le loro in quel di Monte per due libbre e quattro agnelli. Anche gli abitanti di Malosco presso Fondo portano le loro pecore a Monte verso pagamento di sei libbre e quattro agnelli». I Nonesi di Fondo erano perciö titolari di diritti di pascolo nella parte settentrionale di Vadena, il comune di Malosco e i Fiemmesi per contro avevano analoghi diritti da Monte fino a Greit. Questi

i Nonesi potevano pascolare le loro pecore su tutti i prati di Vadena di sopra da metä marzo fino a S. Giorgio. 14 Nel 1740 questi diritti di pascolo vennero soppressi ma in luogo di essi i masi di Vadena dovettero per molti anni versare un corrispettivo a quelli di Fondo tramite l'ufficio dell'amministratore di Caldaro. 15 I Fiemmesi arrivavano fin su a Greit. Secondo un contratto di locazione del 1601 il contadino del maso Monte aveva diritto di riscuotere da essi un canone annuo per il pascolo sulle

paludi comuni e per l'uso della stalla e della casera (vedasi il capitolo dedicato al maso Monte). Quest'ultime, alquanto discoste dal maso, si trovavano piü verso la palude di Caldaro. Nel 1745 un pastore fiemmese addisse le vie legali per vedersi riconoscere a titolo di usucapione il diritto di ospitalitä per 100 capre, dai primi di marzo fino a Pentecoste presso il maso Greit. 16 Riguardo alla soppressione di tali diritti non sono riuscito a reperire alcu- na notizia sicura,- presumibilmente perö

essi - al pari di quelli dei Fiemmesi da Bronzolo fino ad Ora - sono stati eliminati solo nel corso di questo secolo (1927-1947). I diritti in argomento hanno sempre dato luogo a contese. Giä nel 1459 ebbe luogo una causa presso il giudice di Caldaro e il Giudizio di Laimburg perche quelli della Val di Fiemme facevano pascolare i loro ovini lungo l'Adige a sud di Monte su terreno paludoso di proprietä dei Caldaresi. 17 In tempi non molto remoti alcuni contadini hanno tentato di liberarsi di queste

loro qualitä di proprietari del suddetto maniero, risultarono titolari di diritti di pesca in quel di Vadena fino ah'anno 1911 .“In occasione della vendita del maso in localitä Auelein (vedasi maso Quercia), avvenuta nel 1371, assieme ad esso furono alienati anche i rispettivi diritti di pesca. Quelli in posseso del convento «in der Au» presso Bolzano, in base aha concessione principesca del 1327, si estendevano fino a Monte (vedasi capitolo dedicato al maso Monte). All'atto del passaggio del

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 17 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
generalmente di piccole dimensioni e di colore variabile, quarzo in moderata quantitä e rari minerali femici; la massa di fondo e costituita in parte da vetro nero. In corrispondenza della sella a sud del colle di Leuchtenburg inizia l'area di diffusione di un altro complesso litico che costituisce la parte sommitale del Monte di Mezzo e le porzioni meridionali delle sue pendici, salvo la dorsale di Monte. La parte basale risponde a una coltre ignimbritica di tonalitä lilla ed e interessata

sud, la roccia passa gradualmente a un litotipo ricco di ciottoli e blocchi che forma dei gradoni verticali particolarmente evidenti a monte della polveriera, ma che affiora anche in prossimitä della sella di Monte e localmente sopra Piccolongo. Al litotipo grossolano teste descritto si sovrappone con limiti a tratti sfumati il termine piü elevato della Serie. Occupa la sommitä della parte meridionale del Monte di Mezzo che culmina nei Denti di Cavallo e forma un piastrone moderatamente inclinato

troncone meridionale del Monte di Mezzo il particolare aspetto che trova riscontro nel nome locale di Denti di Cavallo (fig. 7). Un'altra particolaritä dell'area in esame e rappresentata dalla morfologia morbida a forme arrotondate. Essa e si la conseguenza dell'erosione glaciale ma viene ulteriormente esaltata dagli agenti meteorici tuttora atti- vi. Il principale fattore morfogenetico attuale va ricercato nelle escursioni termiche sia giornaliere che annue, le quali sono molto notevoli sulle

, quello grossolano e quello fine, trovano prosecuzione sulle pendici del Monte di Ora, a est dell'Adige, dove si immergono verso sudest.

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 19 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
Entro i tronconi menzionati sono sviluppate altre faglie minori, la cui posizione spaziale e messa in eviden- za rispettivamente da fasce di intensa fratturazione e da fitta fessurazione parallela - p. es. in corrispondenza di Monte e nei pressi di Maso Stadio - nonche a volte dallo spostamento relativo di blocchi minori, in cor rispondenza dei Denti di Cavallo,- spesso tuttavia e appena accennata da elementi morfologici quali avvalla- menti e gradoni. L'altitudine notevolmente minore del Monte

di Mezzo rispetto ai rilievi vulcanitici ad est dell'Adige non e imputabile a eventi tettonici bensi all'attivitä erosiva; ciö e dimostrato dal fatto che determinati litotipi affiorano alla stessa quota su ambedue i fianchi vallivi. Il versante orientale del Monte di Mezzo presenta in dettaglio andamento a zig-zag dovuto all'intersezione di due sistemi di fessure subverticali diretti rispettiva mente verso nordest-sudovest e nordovest-sudest. Le fessure delle vulcaniti di cui si e fatto cenno trattando

i singoli litotipi, rispondono in parte a fessure di contrazioni e in parte hanno origine tettonica. L'attribuzione e raramente univoca, in parte perche le fessure di contrazione sono state riattivate dalle sollecitazioni tettoniche durante l'orogenesi. Tipiche fessure di contrazione sono quelle che determinano la suddivisione colonnare delle coltri ignimbritiche, specialmente del troncone settentrionale del Monte di Mezzo; di origine indubbiamente tettonica sono invece le fitte fes sure parallele

dai loro bacini e si saldarono lateralmente formando una vasta calotta di ghiaccio le cui lingue terminali si spinsero rispettivamente fino al margine meridionale delle Alpi e sull'avampaese nordalpino. Nella conca di Bolzano confluirono i ghiacciai dell'Adige e dell'Isarco per proseguire affiancati verso sud, il primo a ovest, il secondo a est del Monte di Mezzo. Essi sommersero la regione sotto una placca di ghiaccio spessa 2000 m, dalla quäle emergevano solo le vette del Roen, del Corno Nero

la morfologia glaciale e conservata solo sulla sommitä del Monte di Mezzo, in parti- colare del troncone meridionale. Quivi la superficie della roccia e spesso modellata in dorsali parallele, mon- tonate, striate ed orientate nel senso del movimento dei ghiacciai, che era diretto da nord a sud. Degno di nota e qualche elemento morfologico trasversale, quäle il profondo solco nei porfidi in corrispon denza di Kreith (Novale), la blanda depressione glaciale che a monte di Vadena si estende verso il Lago

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 28 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
riscalda all'interno fino a 10° C circa e fuoriesce dalle aperture superiori in periodo tardo invernale, prima che, passata una seconda fase di Stasi, si instauri nuovamente il regime di flusso discendente. Anche il moto dell'aria contenuta negli interstizi intercomunicanti delle estese ed alte falde detritiche e dovuto a cause dinamiche. A differenza di quanto riscontrato nella zona sommitale del troncone meridiona- le del Monte di Mezzo, perö, in questo caso ad essere accessibili

il piede del troncone settentrionale del Monte di Mezzo, tra la parte nord dell'Ischia Frizzi e la stazione di pompaggio dell'acquedotto di Appiano. 28 Agli sbocchi delle cavitä si sono misurate temperature dell'aria in uscita di 0,7°-l° C nel mese di marzo 1987 e di 9°-17° C nel mese di settembre dello stesso anno, valori sempre notevolmente inferiori a quelli dell'aria esterna; nel mese di gennaio 1988, invece, in assenza di cir- colazione, sia l'aria esterna che quella interna avevano temperatura

in corrispondenza delle fessure beanti della parte meridionale del Monte di Mezzo sono pertanto solo quantitative e pare riguardino soprat- tutto la maggior durata ed intensitä della corrente discendente all'interno delle falde detritiche. Ciö puö essere messo in relazione con l'ubicazione dei depositi su versante, con la loro potenza relativamente mode- sta e quindi con la maggior esposizione agli influssi esterni nonche forse anche con la presenza di acqua frea- tica pochi metri sotto gli sbocchi dei vani

intercomunicanti. Caratteristiche idrogeologiche Alla diversa costituzione litologica rispettivamente del Monte di Mezzo (rocce vulcaniche) e del fondovalle nonche della zona di Kreith (terreni incoerenti) e ovvio corrispondano situazioni idrogeologiche differenti. Le rocce della piattaforma porfirica infatti, benche fessurate, sono praticamente impermeabili. Le precipita- zioni, di per se modeste ed ulteriormente ridotte per effetto dell'evaporazione, defluiscono pertanto in super- ficie per infiltrarsi

infine nel detrito che cinge il piede degli affioramenti rocciosi. La sommitä ed i versanti del Monte di Mezzo sono perciö privi di sorgenti. L'unica sorgente di qualche importanza e ubicata sul basso versante a ovest del maso Stadio, al contatto meridionale con il basamento roccioso; e alimentata dalle acque che filtrano attraverso i terreni sciolti della depressione di Kreith. Del tutto diversa e la situazione idrogeologica della Val d'Adige il cui riempimento prevalentemente ghiaio- so e sabbioso

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 365 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
un imbuto per fare lo Strauben, da un orologio con suoneria, da un letto a rotelle e dallo stemma dei Prett in- comiciato a mo' di quadro. Nel ruolo delle imposte del 1633 il maso Monte viene descritto per la prima volta in maniera particolareggia- ta: casa d'abitazione con annessa locanda, 25 iugeri di arativi e vigneti, 18 Tagmahd di prati senza viti e 2 Tag mahd con viti, 20 Tagmahd di prati e 3 iugeri di terreno rivierasco,- per questi prati il maso versa aH'ammini- strazione di Caldaro

padre Christof, al quäle e pervenuto tramite il matrimo- nio con Anna Leis. 16 Nel 1601 il maso venne affittato a Georg de Iheronimi, detto Stadler, e successivamente a Lorenz Selva. Entrambi vengono definiti «fittavoli e osti a Monte». Selva deve al proprietario un canone an- nuo pari a 475 fiorini, da corrispondersi in tre rate e precisamente nei giorni della Candelora, di S. Giorgio e di S. Giacomo. Il locatario non puö tenere piü animali di quanti non ne servano per il fabbisogno del maso

e in ogni caso non puö allevare animali da macello. A sua volta incassa il canone annuo che quelli della Val di Fiemme debbono pagare quäle compenso per il diritto di pascolo sulla palude di proprietä comune e per l'uso della stalla e della cucina. Ogni anno egli deve mettere a dimora nuove viti; deve curare la manutenzione del la cappella e tenere in ordine i terreni recintati. 17 La sagra di Monte si celebra il giorno di Pentecoste. Alla chiesa di S. Valentino di Termeno l'affittuario deve 25 fiorini

di subaffitto e all'ufficio di Caldaro il censo fon- diario e le imposte. Nell'inventario dei beni mobili vengono elencati: 16 letti in svariate camere, 85 staia di sementi di segala, 4 di frumento e 12 di avena. Uno staio di segala viene valutato 1 fiorino e 12 Kreuzer. Nel- la chiesetta vi sono 11 statue. Nel 1620 proprietario del maso Monte e un non meglio precisato signore An der J,an di Cortaccia. Da tempo doveva esserci un apposito traghettiere, il quäle abitava nelle vicinanze del maso Monte

ha affittato ad Hans Pedranz di Campi al Lago un podere in Monte. Il locatario ha l'obbligo di raccogliere i bruchi. La Ruedlin riserva per se il ricavato della ven- demmia, che dev'essere portato a Caldaro dal fittavolo. Il prodotto dei campi e dei prati rimane invece di spettanza di quest'ultimo. Per la buona conduzione del maso egli riceve anche una remunerazione, ma a sua volta deve interrare annualmente 300 tälee di vite. Nel 1671 figurano proprietari del maso i figli minori del defunto Franzisg Paris

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 18 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
La dorsale di Monte (fig. 1), infine, e costituita da un'ignimbrite riolitica ricca di quarzo, di feldspati rosa e di biotite, immersi in una matrice grigia dall'aspetto vetroso; corrispondono al litotipo che affiora a Castelvetere presso Ora. E' fragile ed interessata da fitti sistemi di fessure molto inclinate con direzione nordest e sudest, intersecate a tratti da piani di separazione moderatamente obliqui. Caratteristiche strutturali Verso la fine del Permico inferiore l'attivitä vulcanica

orientazione con prevalenza , pare, della compressione di direzione nordnordest-sudsudovest. Oltre alle fessure 12 le sollecitazioni meccaniche hanno generato nelle vulcaniti numerose faglie. 17 Le mag- giori determinano la suddivisione strutturale della parte rocciosa del territorio comunale in tre tronconi alli- neati in direzione nord-sud, ma lievemente spostati gli uni rispetto agli altri (fig. 1). Il troncone settentrionale risponde al Monte di Mezzo a nord della sella di Laimburg

ed ha sostanzialmente conservato il suo primitivo assetto suborizzontale. Quello centrale comprende la parte del Monte di Mezzo che va dalla sella di Laimburg a quella di Monte, e sollevato rispetto ai tronconi attigui ed inclinato di 30° circa a sud (fig. 1). La depressione di Kreith e di indubbia origine tettonica ed e ubicata in corrispondenza dell'intersezione di due o piü faglie il cui anda- mento e mascherato dai terreni incoerenti che lo colmano. La faglia maggiore pare abbia posizione subverti- cale

e direzione nordovest passando attraverso la Stretta di Maso Stadio e collegandosi con quella che, al di lä dell'Adige, separa, con identica posizione spaziale, il Monte di Ora dall'altipiano di Aldino. Lungo un'altra faglia e ovviamente impostato il ripido versante settentrionale del colle di Leuchtenburg orientato in direzione est-ovest. Il troncone meridionale e il meno esteso e coincide con la dorsale di Monte, prominente verso sudest (figg. 1 e 4). E' a sua volta abbassato rispetto al troncone

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 200 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
fu eretto un ponte in ferro, il quäle senza poggiare su piloni attraversava il fiume con un'unica campata lunga 95, 34 m. La strada ferrata era in origine a binario unico. Durante la prima guerra mondiale quest'ultimo fu raddoppiato, ma il ponte di Monte rimase con un solo binario fino a quando nel 1927, per colpa di una errata manovra di scam- bio, si verificö una grave sciagura. Le Ferrovie dello Stato provvidero allora a costruire un nuovo ponte in ferro a doppio binario e a due campate. Il vecchio

. Vi e allegato il piano del ponte in legno. ® Giossa zatteia attiaccata al pontile della Dogana di Bronzolo e merce accattastata (anno 1774) (TLA, carta n. 5214). © Disegni facenti parte del progetto per la costruzione del ponte ferroviario di Monte (1858). ® Il ponte ferroviario in pietra costruito a Monte nel 1859 (Acquerello di Gottfried Seelos, da: Das Südtiroler Unterland, pag. 52). ® Il neo costruito (1889) ponte ferroviario di Monte e a fianco il traghetto. ® Il ponte ferroviario di Monte intorno

al 1920. © Il terzo ponte ferroviario di Monte costruito nel 1929. 1 2 3 4 5 6

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 16 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
La roccia che forma le pareti in oggetto risponde ad un'ignimbrite riolitica attribuita ad uno degli espandi- menti piü recenti, estesi e potenti, che costituisce pressoche l'intero piastrone porfirico ad est dell'Adige ed affiora verso ovest nel Monte Ganda per immergersi quindi sotto la Mendola. La matrice e di color prevalentemente rosso-brunastro ma assume a tratti tonalitä rossa, rosata o grigia,- con- tiene numerosi cristalli di quarzo vitreo, frequenti individui rosa o bianchi

stesse carat- teristiche chimiche estendentesi fino al maso Stadio e alla sella di Laimburg. Questa vulcanite e caratteriz- zata da chiazze di tonalitä violacea ed arancione, da fessurazione irregolare e a tratti poco evidente, da con- tenuto rispettivamente alto in feldspato rosa e modesto in quarzo. Corrisponde al litotipo che affiora di tanto in tanto ai margini della conca di Bolzano e che costituisce i contrafforti settentrionali del Monte di Mezzo nei pressi di Castelfirmiano. A sud del maso

Camel il detrito di falda oltre agli elementi della roccia in esame, contiene anche dei blocchi di un litotipo simile a quello che affiora alla base del Monte Göller presso Bronzolo. La parte meridionale del Monte di Mezzo e costituita da una serie di litotipi, mediamente inclinati di 30° verso sudsudovest che si attraversano nell'ordine, salvo quello basale, percorrendo la cresta della dorsale dalla sella di Laimburg a Monte (fig. 1). Il litotipo basale affiora soltanto sotto i 400 m di quota sui

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 368 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
In questo atto il maso Monte viene quindi chiamato Mayrhof; benche non si sia in grado di reperire alcuna altra fonte che chiami il maso con questo stesso nome, non si puö escludere che il maso Monte fosse chia mato Mayrhof quando apparteneva al vescovo di Trento oppure al Principe regionale. Nel quarto volume del menzionato catasto e scritto anche: «Franz Karl von Luterotti di Salorno possiede metä del maso Monte di sopra. Non lontano dall'abitazione c'e una chiesetta dedicata a S. Anna che

appartie- ne a tutto il maso ed e sovvenzionata da entrambi i proprietari. Gli eredi di Ferdinand Pangraz von Johanneser di Salorno posseggono la metä inferiore del maso Monte con annessa locanda e con il magazzino merci nel quäle vengono depositate le mercanzie destinate al trasporto via fiume. Nelle vicinanze si trova una casetta per i lavoratori e la cappella di S. Anna. Nel 1819 il maso Monte superiore viene comperato da Sebastian Rai ner il quäle acquista anche la licenza delPosteria. 21 Giä nel

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 13 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
Paul Stacul Costituzione geologica del territorio II Comune di Vadena nella Bassa Atesina, con i suoi 13,51 km 2 di superficie, e uno dei meno estesi dell'Alto Adige. Comprende la parte occidentale della Val d'Adige tra la foce dell'Isarco a nord e Monte a sud estendendosi, in corrispondenza delle stazioni ferroviarie di Laives e di Ora, anche ad est dell'Adige; fanno parte del terri torio comunale, inoltre, l'erto versante orientale della parte settentrionale del Monte di Mezzo, la zona

di Kreith (Novale), che mette in comunicazione la Val d'Adige con l'Oltradige, nonche l'intero tronco meridio- nale del Monte di Mezzo (fig. 1); con due strette propaggini il territorio comunale si estende anche al di lä della sella di Laimburg fino alla sponda nord-orientale del Lago di Caldaro ed entro la piana bonificata a sud dello stesso. Le quote sono comprese tra i 215 e i 675 m. A torto l'area in esame non ha richiamato sinora la particolare attenzione dei geologi, tant'e vero che pochis- sime

soltanto nell'area cen trale, ed in particolare ad est dell'Adige tra Merano e Ponte Gardena a nord , Trento e la Valsugana a sud; gli affioramenti a ovest dell'Adige sono invece limitati alla dorsale del Monte di Mezzo, al basamento della Mendola tra Lana e Termeno, al Monte Luco, alla Val Rendena e alla zona del Lago d'Iseo. Il vulcanismo era attivo 270 milioni di anni fa, durante il Permico inferiore, e si manifestö prevalentemente in eruzioni lineari di carattere esplosivo. Causa ne furono le forti

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 188 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
spesso costituite da semplici banchi di sabbia improduttivi ma qualche volta anche da terreno coltivabile. Isole di questo ultimo tipo, dette Mitterling, ce n'erano ai piedi di Castelfirmiano, presso Vadena paese, Piccolongo e Monte. Nel Catasto teresiano del 1776 ne appare riportata ancora qualcuna. La regolazione idraulica del fiume venne imposta dalla colonizzazione del fondovalle, permanentemente minacciato dalle inondazioni. In precedenza il fiume divagava volentieri cambiando sovente

all'Adige (p.f. 2731/1,2). Subito dopo la confluenza dei due fiumi si era formata un'ampia ansa in direzione di Laives che tornava a volgere di nuovo verso il Monte di Mezzo a nord del ponte di Vadena. L'attuale confine fra i comuni di Laives e di Vadena segue proprio uno dei rami di questa ansa, verosimilmente quello piü ad Oriente. Il perche i terreni dei masi Ischia-Frizzi e Rosi si estendo- no abbondantemente al di lä dell'attuale letto dell'Adige, lo spiegheremo nel capitolo dedicato alla loro sto

- ria. Un simile decorso confinario in Val d'Adige non e per nulla usuale perche di regola i confini comunali seguono il tracciato del fiume/' Anche dagli atti del Consorzio di bonifica di Laives e San Giacomo del 1833 si ricava che la zona a sud del maso Mondschein era detta «Il vecchio letto dell'Adige». 7 Quest'ultimo for- mava altre grandi curve in corrispondenza di Stadio, presso Piccolongo e a sud di Monte. I primi e piü antichi interventi furono rivolti non tanto alla cosiddetta rettifica

dell'asta dell'Adige, vale a dire al suo raddrizzamento, quanto soprattutto a costringere la sua massa d'acqua entro precisi e sicuri argi- ni. Antesignani di siffatti lavori di bonifica furono i contadini proprietari dei terreni e dei masi latistanti, i quali si associarono in consorzi. Se ne deduce che il fondovalle non era affatto coperto interamente da prati sterili o acquitrinosi, come si propende a credere. Al contrario, i piü vetusti masi del fondovalle, situati fra la foce dell'Isarco e Monte

, si fanno risalire addirittura al Medioevo. Alla colonizzazione del fondovalle e legato sia l'ampliamento delle aree coltivabili a danno dei suoli impro duttivi, sia la realizzazione delle opere a protezione dei terreni dai pericoli dell'acqua alta. Nel nostro terri- torio a tale scopo sono sorti i Consorzi dell'Agruzzo e piü a sud quello di Laives e San Giacomo. I masi siti fra Rosi e Monte erano anch'essi interessati al risanamento idraulico dell'Adige; non a caso nei contratti di affittanza

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 242 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
Rottenburg, sia come feudi sia come beni allodiali. I coloni dei vari masi dovevano dare i censi al proprio signore. Tali censi dovuti dai singoli ma si erano registrati negli urbari dei Rottenburg. Piü numerosi appaiono in questi urbari i censi nella parte bas- sa di Vadena, da Stadio a Monte, mentre nella parte alta troviamo solo tre masi. Gli urbari dei Rottenburg 1350-1380 II primo urbario e del 1350, riporta al foglio 98 i masi di Vadena, Piccolongo e Monte. 2 Nella parte di Vadena sono

identificabili i masi al Cervo (Unger) e Birti (Tudisch e Pfister), mentre il terzo (Tonigen) e di localizza- zione incerta. A Piccolongo troviamo giä i quattro masi trattati nell'apposito capitolo. A Monte e da notare la menzione di un «Mair», dal latino maior, che indica appunto l'amministratore dei terreni di un importante signore, laico eppure ecclesiastico. Sempre a Monte e menzionato l'«Urfar», cioe il targhetto per attraversare l'Adige. Da notare in questo urbario e un censo fondato dal vescovo

con ti di Appiano. Qui troviamo tre masi a Castelchiaro, i masi attorno a Laimburg (Greit), Stadio, Piccolongo, Monte e Vadena. Un maso a Monte deve un censo alla cappella di Laimburg (a proposito vedasi il capitolo sul castello). Un grande prato paludoso (Au) verso Stadio viene diviso dal Rottenburg in cinque porzioni date a coloni diversi in enfiteusi. Sempre all'altezza di Stadio vi e un maso «presso il lago secco», il che fa pensare all'esistenza di un lago nel fondovalle. A Vadena vi e nel

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 32 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
e blenda associati a caratteristici minerali di ganga, dei quali la fluorite ha assunto note- vole interesse economico dall'inizio di questo secolo. I giacimenti piü vicin^alla zona in esame, che furono oggetto di coltivazione o lo sono tuttora seppur su scala assai ridotta, sono quelli di Castelvecchio a monte del Lago di Caldaro e della Vallarsa di Laives. Nel territorio di Vadena l'azione dei vapori si limitö alla locale irregolare depigmentazione della roccia, quella delle soluzioni acide alla

locale formazione di vistose fasce parallele alle fessure, di colore variabile dal rosso al giallo per processi di ossidazione ed idrossidazione di ferro. Soltanto sul versante orientale della porzione meridionale del Monte di Mezzo vi e qualche adunamento di minerali riferibile ai processi di mineralizzazione citati in precedenza; le manifestazioni sono del tutto insignificanti dal punto di vista eco nomico e rivestono al massimo un certo interesse mineralogico. 500 m a sud del maso Stadio

la rimozione di una falda detritica ha fatto affiorare sul basso versante un filone subverticale con direzione nord-sud di circa 20 cm di spessore, che attualmente tuttavia e occultato dal detrito che continua a staccarsi dalle rocce sovrastanti. Il filone si estende in modo discontinuo attraverso pendici accidentate fino alla sella di Monte. E' costituito da fluorite prevalentemente massiccia e di color verde mela, da calcite bianca e da barite rosata; non si sono invece osservati ne galena ne blenda

secoli addietro. Dapprima evidentemente il materiale veniva prelevato dalle estese falde detritiche che cingono il Monte di Mezzo e soltanto in un secondo tempo furono aperte delle cave in roccia. A causa dell'estesa copertura detritica le cave sono raramente ubicate al piede del versante bensi a quote variabili sopra il fondovalle. Pietre e lastre grezze di porfido trovarono inizialmente impiego nell' edilizia locale. Basta pensare all'edifi- cio piü antico del comune, il campanile della chiesetta

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 253 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
annualmente otto libbre di buon pesce. Egli ricevette dal barone Firmian una nuova barca e una rete da pesca con l'obbligo di restituirle alla scadenza del contratto. 23 I vasti terreni rivieraschi formavano a loro volta ambite riserve di caccia. Qui dimoravano fra l'altro anche i cinghiali. Quando si parla di diritti di caccia il discorso cade poi spesso sul bosco di Castelchiaro, estenden- tesi da Greit fino a Monte. Il toponimo «Le tane dei lupi», citato nel 1380 e localizzato nella parte meridio- nale

del Monte di Mezzo, testimonia che a quei tempi doveva esserci pure quel genere di predatore (vedasi il capitolo dedicato al maso Monte). Il cinghiale della boscaglia di Castelchiaro era protetto fin dal 1570 da una disposizione del principe regionale. Per la popolazione agricola il bosco rivestiva una importanza fondamentale. Oltre a ricavarne legna e ad esercitarvi la caccia della fauna piü minuta, vi pascolava il bestiame e raccoglieva ogni sorta di prodotti: bacche, radici tuberöse, mele

- no a piante e boschetti e opportunamente preparate,- ciö fatto, vi si attiravano i volatili con dei speciali richiami e poi li si faceva fuggire improvvisamente spaventandoli e cercando di imprigionarli nelle reti. Simili roccoli venivano predisposti a monte del maso Castello, fra il maso Caneve e il fiume Adige, e nei pressi del maso Camel. Un altro modo per catturare gli uccelli era quello di appendere ai rami degli alberi numerosi cappi, nei quali andavano ad impigliarsi i pennuti di passaggio

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 30 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
in parte conservate ed incorporate nelle opere murarie piü recenti che si ergono in sponda sinistra dell'Adige, a monte e a valle del ponte di Vadena. Nell'ambito del progetto di sistemazione dell'Adige, redatto nell'anno 1805 dal maggiore dell'imperial-regio Genio militare Novak ed approvato nell'anno 1822, vennero eseguiti, tra il 1818 ed 1826, soprattutto sei tagli a sud di Bolzano, tra questi i drizzagni delle anse del maso Stadio e di Piccolongo. Il primitivo sviluppo delle anse e tuttora

evidenziato dal confine comunale che nei pressi della stazione ferroviaria di Ora si pro- tende verso est al di lä dell'attuale alveo dell'Adige. In seguito alla rettifica del corso ed essendo l'alveo generalmente largo e relativamente profondo, il tratto fluviale compreso tra la foce dell'Isarco e Monte venne ritenuto sufficientemente sicuro e pertanto stralciato dal progetto generale di sistemazione. Nell'anno 1879 venne finalmente emanata una legge concernente il piü stretto coordinamento degli inter

venti di carattere tecnico lungo l'intero corso dell'Adige dalla foce del Passirio a Sacco. In seguito il tronco compreso tra la foce dell'Isarco e Monte venne reinserito nel progetto di sistemazione dell'Adige. In corrispondenza del tronco suddetto, infatti, nel frattempo si erano andati aggravando due vecchi proble- mi, rispettivamente l'apporto solido da parte dell'Isarco e il rallentamento del deflusso delle acque dell'Adige a Monte, provocato ora non tanto dal conoide di Ora quanto dai piloni

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 250 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
ad un contratto di locazione del 1601 il massaro del maso Monte non poteva tenere piü animali di quelli strettamente necessari ai lavori dei campi e in nessun caso poteva allevare bestiame da macello (vedi il capitolo dedicato al maso Monte). In epoca piü recente, ovverossia a partire dal XVIII sec., si affermö invece un altro criterio e cioe quello di pretendere che i fittavoli allevassero un numero minimo di bovini. Verosimilmente si cominciö allora a riconoscere, in base a criteri piü razionali,che

,da impiegare come cavalcature o per il traino di carrozze da viaggio. Il maso Monte nel 1601 possiede 19 bovini e tre cavalli. Interessante al riguardo e anche il contratto datato 1669 e concemente il maso Campi al lago di proprietä del Comune di Caldaro. L'affittuario e tenuto a mantenere per conto del Comune un cavallo e all'occorrenza metterlo prontamente a disposizione, «sellato» di tutto punto. I famigli non possedevano alcun terreno. Essi guadagnavano di che sostentarsi prestando la loro opera come

artigiani o come lavoratori giomalieri,a domicilio, ecc. Essi potevano al massimo allevare qualche animale da cortile: galline, pecore e capre. Queste ultime venivano lasciate pascolare nei prati improduttivi lungo il fiume o nei boschetti del Monte di Mezzo. Particolarmente ricercato era il burro di capra, in quanto lo tro viamo fra le regalie destinate ai proprietari dei masi; probabilmente questa sorta di burro veniva usato come medicinale. I proprietari di boschi perö non vedevano di buon occhio

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 15 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
caratterizzate in netta prevalenza da struttura porfirica, risultando costituite da fenocristalli immersi in una pasta di fondo non risolvibile ad occhio nudo." Il Monte di Mezzo compreso nel Comune di Vadena e interamente formato da rocce della piattaforma porfi rica (fig. 2) ed interessato da una vistosa soluzione di continuitä in corrispondenza della zona di Kreith, risultandone suddiviso in due tronconi, uno settentrionale ed uno meridionale, a costituzione litologica piü uniforme il primo, piü varia

il secondo. Il Monte di Mezzo a nord della sella di Laimburg e particolarmente caratterizzato dalle alte pareti che dal ciglio orientale precipitano ripidissime verso la Val d'Adige (figg. 1, 2 e7) raggiungendo l'altezza di 400 m presso il maso Carnel in vicinanza dell'abitato di Vadena e all'estremitä settentrionale dell'Ischia Frizzi; generalmente tuttavia il piede delle pareti e occultato da estese falde detritiche. © Panoramica della paite meridionale del Monte di Mezzo dal Sasso Rosso sopra Ora

. Da destra a sinistra si notano il Varco di Kreith alle spalle del maso Stadio e dell’Azienda agricola Laimburg, il colle di Leuchtenburg, la cresta dei Denti di Cavallo e la dorsale di Monte. © Veduta parziale della parte meridionale della cava di ghiaia sulla strada Lago di Caldaro-Sella di Kreith. Sulla sinistra si nota un deposito di morena di fondo sovrapposto lungo una superficie di erosione a banchi suborizzontali di ghiaia, ai quali sono intercalate delle lenti di sabbia. © Morena di fondo

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 37 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
Maria Luise e Josef Kiem Flora e vegetazione 1. Introduzione Al comune di Vadena appartiene quella parte del Monte di Mezzo a sud della Sella di Laimburg che si esten- de fra il Lago di Caldaro e l'Adige, nonche i pendii del medesimo rivolti ad Oriente e degradanti verso il fiume che vanno dalla suddetta sella fin oltre la confluenza con l'Isarco. L'altitudine del territorio varia da 215 a 650 m, per cui in esso e presente solo la vegetazione tipica delle zone submediterranee. Anche

geologicamente il nostro territorio e assai uniforme; tutto il Monte di Mezzo e formato da porfido quarzifero atesino. In presenza di identiche condizioni ambientali troviamo quasi sempre le stesse piante che formano quindi una associazione vegetale. Ogni pianta ha le proprie esigenze rispetto al terreno (profonditä, umiditä, con- tenuto di humus, sostanze nutritive minerali, reattivitä del suolo), al macroclima (precipitazioni e loro di- stribuzione nell'arco dell'anno, temperatura media annuale e minimo

invernale) e al microclima (esposizio- ne e pendenza determinano l'intensitä del calore e della luce). NeH'ambito di ciascuna associazione si svi- luppa una continua concorrenza fra le varie specie per la conquista della luce, dell'acqua e dei sali nutritivi. Ogni specie compare perciö lä dove riesce ad imporre il proprio predominio sulle altre. Per questa ragione sulle aride pendici del Monte di Mezzo crescono soprattutto piante che prediligono il caldo, come la boscaglia cedua di Ornielli e di Carpini

cioe l'acqua e temporaneamente o perennemente in abbondanza. Per quel che si riferisce all'aspetto botanico il Monte di Mezzo e oggetto di insufficienti studi e solo in HANDEL-MAZZETTI (1957) troviamo alcuni dati floristici sui bosco di Leuchtenburg (Castelchiaro). 2. Associazioni vegetali 2.1. Boscaglie termofile I boschi cedui di tipo submediterraneo, le cui piante si rinnovano prevalentemente in seguito a tagli periodi- ci, occupano in Alto Adige le zone piü basse. Queste boscaglie termofile

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