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Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Das¬ Geschichtsbild im deutschen und italienischen Sprachraum: gegenwärtiger Stand und Probleme im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.

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i sen- tieri di ogni bellezza ». L'altra opera, «Âscetismo e monachesimo prebenedettino» (Edi- trice Studium, Roma) del P. Giuseppe Turbessi, dell’Abbazia di S. Paolo a Roma, benché piccola di mole, è ricchissima di eontenuto, fil- trato da una ricerca assai vasta, acuta e diligente. II lavoro si rifà alle concezioni ascetiche dell'ambiente greco ed ellenistico per pas- sare allo studio dell'ideale, ascetico nel Giudaismo e nel Nuovo Testa- mento, e finalmente alle grandi realizzazioni cristiane

presso « Vita e Pensiero », nel gennaio di que- st'anno e intitolato: « La dottrina dell’amore nei Padri della Chiesa fino a Ireneo ». Esso fa seguito ad un altro suo volume in cui studiava l'amore nella Sacra Scrittura. Barsotti è oggi lo scrittore religioso piu vivo della nostra Italia e il piü noto anche all'estero; infatti la sua opera maggiore: «II mistero cristiano nell’anno liturgico» pubblieato dalla Libreria Editrice Fiorentina, è tradotto neile principali lingue europee. Questo scrittore

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Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft

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1967

Seite 596 von 692

Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige

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opera chiarificatrice di misura europea, propugnando con sagacia e tatto l'inserimento della nostra cultura nella corrente delle due grandi civiltà, la latina e l'allemanica, che sono fulcro e crogiuolo dei progressi dell'umanità, le specole dell'ansia europea. Questa, per noi, è la ragione prima per cui ci sembra, a volte, di risentire nella voce di questi due maestri tremare l'aria del nostro respiro. Impulso incomparabile venne dalla sua prestigiosa autorità, ai fini di una effettiva apertura

del Politecni- co federale di Zurigo. Ivi tre Ticinesi, successori del grande Francesco De Sanctis, svolsero successivamente opera di intelligente propagan- da: Giuseppe Zoppi, Francesco Chiesa, interinalmente, e Guido Calga- ri. Lo Zoppi, stroncato sulla breccia nel pieno delle sue forze, aveva get- tato a larga mano una semente rigogliosa. Per accostarsi al mondo te- desco, egli aveva tradotto un romanzo di Conrad Ferdinand Meyer e pre- parato pei suoi allievi zurighesi un ’Antologia in quattro

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Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft

Jahr:

1967

Seite 651 von 692

Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige

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— alle altre entità del genere, ma allo stesso tempo dotata di valori peculiari e distintivi: una entità quindi che abbia il diritto di essere esaminata e conosciuta in se stessa: fra i nomi di questi maestri faremo solo quello di Hans Rheinfelder. E fra i nomi di coloro che, o per l’attività di espliciti intermediari fra i due mondi, o per la parte da essi data comunque al mondo iberi- co e iberoamericano nella propria opera di studioso, si sono segnalati negli ultimi tempi, ricorderemo qui

, che nella sua geniale opera di esegesi stilistica, notoriamente condotta nella scia dei piü grandi maestri del piii recente passato ma con I’apporto di perso- nali originalissime intuizioni, affrontó da par suo anche temi impegna- tivi, della piü alta spiritualità e creazione d'arte iberica, da El cântico espiritual di San Juan de la Cruz al Don Quijote cervantino, dal baroe- co spagnolo via via fino al « concettismo interiore » di uno dei piü completi poeti spagnoli del nostro tempo, Pedro

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1967

Seite 687 von 692

Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige

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. E' provvisoria; e non potremmo pretendere di piü da una trattazione letteralmente contemporanea alla nascita del suo og- getto; ma ha per lo meno un preciso e forte valore di documento. I compositori, i quali, diversamente dai loro colleghi del passato, sono spesso personalmente dotati di notevoli sussidi culturali, vi indul- gono a un'abitudine che ha pochi precedenti: quella di tendere a stori- cizzare se stessi e la propria opera. Essi amano vedersi e porsi nella storia; e parlano di sé e della propria

ideologia e metodo con una scon- certante lucidità di giudizio. Presso alcuni, questo atteggiamento rag- giunge addirittura la mitizzazione della propria opera e del proprio indirizzo idiomatico, Dico mitizzazione, come proposizione di un modello di valore assoluto, come esaltazione di linguaggi compositivi ad ardui

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Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft

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1967

Seite 307 von 692

Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige

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al di sopra della società e ne garantisce la libertà. La sociologia deve sapere, in altri termini, se le appartien tutto l’uomo o se c’e un « resto », uh principio spirituale preponderante e determinante che non le appartiene, e al quale la realtà sociale dev’essere ricondotta, con tutti i suoi condizionamenti, corne a suo principio e Bne. Quan- do poi la sociologia vuole istituire una teoria generale della società, deve fare opera di sintesi, deve ricondurre i fenomeni scientifica- mente analizzati a una

loro correlazione, a una unità irnmanente, e in questa opera di interpretazione della realtà, di coordinazione dei fenomeni attorno a un fenomeno fondamentale, sia esso econo- rnico, politico, religioso, culturale, ecc., il sociologo dipende da una sua visione universale della realtà. La subordinazipne della scienza sociologica alla filosofia sociale e alla filosofia generale non pregiu- dica peró l’autonomia intrinseca della sociologia, ossia l’autonomia — 303

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1967

Seite 386 von 692

Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige

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Tuttavia, la storiografia letteraria in uso nella Repubblica Fede- rale dopo il 1945 ha trascurato alcuni punti di vista, che in altri paesi già da lungo tempo si trovano al centro della considerazione. Essa per es., ha dato la facoltà agli studiosi di letteratura di indirizzo marxi- sta nell'altra parte della Germania di indagare intensamente le pre- messe sociologiche, che contribuiscono a formare anche la piü esoíe- rica opera d'arte linguistica (esempio: il « George - Kreis »); ha lasciato

, in modo molto promettente. Interventi sulla relazione A due cose soltcinto il prof. GEORGJ SCHISCHKOFF vorrebbe bre- vemente accennare: « È stato detto che la regola prospettata dal Dil- they sulla base dell’ermeneutica non è poi stata ulteriormente elabora- ta; e in generale questo sarà anche vero. M.i permetto tuttavia di richia- mare l’attenzione sui lavori di Otto Friedrich Bollnow, che purtroppo non è qui presente, e in particolare sulla sua opera « Vber das Ver- stehen ». Proprio in quest’opera

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1967

Seite 492 von 692

Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige

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Testamento è opera di Dio come lo è il Nuovo, le sue realtà sono buone, ma sono provvisorie, appunto perché l'economia della rivelazione divina nel tempo è un'economia progressiva, I giu- dei che non accettano la novità cristiana peccano di anacronismo e di resistenza al magistero divino: « Facile... ad idola reverti, populum erudiebat, per multas vocationes praestruens eos... servire Deo, per ea quae erant secunda ad prima vocans, hoc est per typica ad vera et per temporalia ad aeterna et per carnalia

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1967

Seite 678 von 692

Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige

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, lo stesso soprannome « Walch », che poi valse ad indicarlo nei paesi germanici, presuppone una origine italiana. L’incertezza della nascita lascia peró scoperti troppi decenni della attività dell'artista, se si considera che la sua prima opera datata è ii Sant’Osvaldo del 1500, e che la stessa Pianta di Venezia non è anterio- re al 1498-1500. Eppure ci sono validi elementi per farlo nato non molto dopo la metà del secolo. II ragionamento infatti, non fa una grinza: se nel 1512 la Granduchessa Margherita

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1967

Seite 300 von 692

Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige

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possiamo senzattro dire che quest opera è perfetta, è un’opera compiuta, Se noi ricordiamo 296 —

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1967

Seite 494 von 692

Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige

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- to, in ordine alla preparazione deii'lncarnazione, poiché in essi Dio era « assuescens hominem portare eius Spiritum ». Cosi, egli realizza- va la costruzione della storia della salvezza: « Fabricationem salutis ut architectus delineans, et non videntibus in Aegypto a semetipso dans educationem ». Ed ancora dopo continuava a completare la sua opera pedagogica, istruendo in molte maniere l'umanità, e gli uomi- ni « per typos discebant timere Deum et perseverare in obsequiis eius » (IV, 14,1-2). Un tale

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1967

Seite 652 von 692

Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige

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di tale attività di studio, si potrebbe ricordare che la prima storia della letteratura portoghese apparsa in Italia, qualche anno fa, sta per uscire anche in edizione tedesca, rap- presentando pertanto, tale opera del primo titolare universitario ita- liano di lingua e letteratura portoghese, un simbolico e significativo pon- te gettato fra entrambi i nostri due paesi e i due di lingua portoghese, nell’intento comune di abbreviare le distanze. Gli studiosi italiani e tedeschi, nel contribuire

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1967

Seite 534 von 692

Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige

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manifestazione, dell'essere eterno » (La mia fdosofia, trad. ital., Torino, 1948, p. 164). Sulla base di questa concezione etico-religiosa della storicità si possono comprendere taluni fondamentali concetti storiografici che hanno guidato la ricerca dello Jaspers specialmente nell’ultima sua opera di grande impegno Die grossen Philosophen (vol, I, Monaco, 1957). E' un saggio di storiografia filosofica che presenta questi principali caratteri d'impostazione metodologica: 530 —

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1967

Seite 625 von 692

Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige

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cerca di un determinato tipo di uomo italiano « jenseits von Gut und Böse » in cui natura e spirito si fondono per il trionfo della « perso- nalità ». * * * L'altra opera scaturita dal periodo triestino della scrittrice, e pre- cisamente nel 1901, è il lungo racconto Aus der Triumphgasse che sem- bra un poema epico della natura sotto forma umana. Non dunque natu- ra sotto forma di paesaggio, bosco montagna mare laghi o miniere che sia, in cui l'uomo compare come spettatore o interprete nella

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1967

Seite 630 von 692

Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige

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compaia nella storia italiana del sec. XIX, cioè Garibaldi. II suo scopo è dunque la esaltazione di questa figura che lei dichiara di voler liricamente can- tare, come annuncia già di fronte alla sua opera: « Wir wollen alle Lie- der singen, um den Toten der Insel zu beschworen... Wir wollen alle Lieder singen, um den Löwen der Insel zu beschwören. » 33 ) Si tratta dunque non di voler narrare fatti ai fini di una ricostru- zione storica, ma di voler cantare « Lieder », inni, Da questo proposito

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1967

Seite 495 von 692

Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige

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di esporre questo piano divino... ed esibisce dei frammenti, meglio dei monoliti che richiamano quelli di Baalbek e di Karnak: solo una ma- no possente poteva sollevarli e metterli in opera » (Cfr. La connaissan- ce de Dieu, Revue de Sc. Rel., 1926, pag. 395-396). II Lebreton soggiun- ge che uno dei piü splendidi « frammenti» è costituito dal capitolo 38 del Libro IV, ed è tempo che noi lo riferiamo, almeno per som- mi capi: « Quid enim? Non poterat ab initio Deus perfectum fecisse hominem

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Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige

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finora il miglior agiografo di S. Caterina de’ Ricci era stato un francese, il Bayonne, cosi finora lo studioso piü ferrato di S. Caterina da Genova era stato uno straniero filomodernista, il ba- rone Federico Von Hügel. Ma, da quando P. Umile Bonzi da Genova ha varato la sua grande opera in due importanti volumi il primato è tornato all'Italia. Sono piü di trenta anni che questo bravo cappuccino sta indagando sulla vita e sulla dottrina di questa mistica, la quale forse è la piü grande che la Chiesa

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: il grado della servitu del- l'Antico Testamento, che ha preparato quello della figliolanza nel Nuo- vo ( x )- Ma se i Due Testamenti costituiscono i due punti estremi di riferimento generale, non è detto che questa personalizzazione dei rapporti non abbia avuto luogo anche nell'antichità: possiamo anzi arguire che delle schiere intere di giusti ottennero questa manuduzione all'amore, ad opera del Messia che essi sospirarono e che, Verbo eterno, eternamente ha compiuto il suo ufficio di via al Padre

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all’inizio dell'ultima sua opera d’impegno filosofieo, La critique de la raison dialectique; tomo I, Parigi, 1960. Ció che manca al marxismo, secondo Sartre, è un'antropologia fondamentale che si distingua senza equivoci dal naturalismo dogmatico della odierna « scolastica » marxista. Marx, denunciando la mistificazione ideologica del sapere come teoria pura, ha raggiunto il concetto della praxis come « metodo progressivo » che spiega i concetti umani attraverso i loro risultati. Questo movimento

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di Cristo è la lettura abituale dello stanco e deluso Federigo che comincia a rifugiarsi nella medesima conclusione del mistico di Kempen citata da Melzi d’Eril in quel lon- tano colloquio: « In girum imus nocte et consumimur igni ». Che que- sta opera apra la biografia del Confalonieri e spiritualmente la chiuda è un indizio molto significativo; non tanto per la convergenza delle con- clusioni del vecchio presidente della Cisalpina con quelle del giovane capo del partito liberale lombardo, quando per

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anche esplicito per opera di alcuni di essi e quindi ci permetta attraverso la stessa comprensione, di fondare un supe- riore giudizio, che abbia sempre valore e carattere comprensivo. lo credo di si: se la storia della filosofia non tradisce sé stessa, come mi sembra che fra i nostri contemporanei proprio non voglia piíi fare; se la storia della filosofia, cioé, non dimentica mai che essa è per la verità e per l'amore della verità, in cui sta la saggezza, e questa verità è sempre in sè stessa

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