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Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 71 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
La formalità di questa razionalità viene in luce con evidenza nel pensiero di Hobbes, che inaugura la nuova scienza politica che si pre- senta nella veste del diritto naturale e che ha una rilevanza nella sua diffusione ben superiore a quanto possono credere coloro che nell’am- bito del giusnaturalismo lo criticano, senza magari accorgersi che la loro critica non tocca Lassetto fondamentale del nuovo pensiero della politica, che ha operato una rottura epocale nei confronti di una tradi- zione

delle opinioni, non puó portare che a situazioni conflittuali e all’im- possibilità di un ordine stabile. Ció a cui tende Hobbes, come dice nella prefazione del De cive, è di giungere ad una concezione univoca del giusto, valida per tutti, e costante, non variabile continuamente a secon- da del contenuto del comando e del punto di vista soggettivo di chi pretende di giudicare. In questa direzione diviene giusto ubbidire alle leggi. Si badi bene che in tal modo si presenta un nuovo concetto di legge

, che, come si vede dalla definizione, è fondamento di questa solu- zione moderna della questione della giustizia. Ha il carattere di legge il comando di colui che è stato autorizzato ad esprimerlo per tutto il corpo politico. Lo sviluppo del ragionamento del Leviatano attraverso tre stadi è noto: dallo stato di natura, in cui gli uomini sono pensati come uguali e liberi, alle leggi di natura, che, me- diante il calcolo razionale, indicano la via della pace e della cessione del diritto a tutto

, âl patto sociale in cui si costituisce nello stesso tempo la persona civile e colui che la rappresenta. È il sovrano-rappresentante che, a partire dal patto, sarà l’unico ad esprimere la volontà della perso- na civile e dunque del soggetto collettivo, del popolo. Questo incarna la figura deWunico giudice, che per tutti i giusnaturalisti costituisce la figura necessaria affinché ci sia pace, ordine e una condizione stabile in cui sia prevedibile che tutti si comportano secondo la legge. Anche se le 47

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Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 334 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
sono funzioni di una conditio humana o dell’“apertura al mon- do” dell’uomo: strutturazione della sua Weltanschauung. Le forme del domandare e del rispondere, sempre realizzate in un modo o in un altro, sono modi dello stabilirsi dell’uomo nel mondo, come cultura. II pro- cesso della cultura in questo modo puó produrre alcune varianti del domandare e del rispondere. Se si concepisce in questo senso una filosofia basata sul concetto di mondo, essa non puó che indirizzarsi verso la questione di una

vissuta comprensione del mondo umano e di se stessi. A questo punto si collega la riflessione di E. Cassirer, il quale nota che “la critica della ragione diviene una critica della cultura”, ripren- dendo e chiosando l’affermazione di Kant: “il nome orgoglioso di una ontologia... deve fare posto all’umile nome di una mera analitica del- l’intelletto puro”. 7 Ma Cassirer aggiunge che questa analitica non è piú una analitica del puro intelletto, ma deve «comprendere l’ambito intero di una “com- prensione

del mondo” di cui l’uomo è capace». Questo “ambito intero della comprensione del mondo” (“ganze Kreis des Weltverstehens”) 8 è la cultura che viene tematizzata nella Critica del giudizio e nella Antro- pologia kantiana. In questa interpretazione Cassirer non parte piu dal semplice fatto della culfura, ma dal fatto della cultura di tutte le possibi- 310

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Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 118 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
piú facilmente usabili” 5 . Autorizzare un pensare che include il rinvio, che accoglie il non- pensato, che vive anche del non-detto, cui peraltro allude, è guardare all’esodo come ad una prospettiva dinamica idonea a nominare e rispet- tare la tessitura complessa del vivere sia materiale che spirituale, all’in- segna di un percorso di libertà che fa tutt’uno con un percorso di sco- perta/costruzione di sé come identità personale; quindi educativo. Come trama emblematica, esso narra, infatti

, la storia avvincente e rischiosa del diventare soggetti e del restare soggetti, del conquistare e del con- servare la titolarità della scelta, disegnando il profilo della inaggirabile tensione che avvolge e qualifica il vivere umano conferendogli una ine- ludibile connotazione educativa. II che sfugge ad un pensiero lineare che impagina la vita entro gli schemi che si è previamente dato e che fa del dopo un inevitabile sviluppo del prima. 2. L’esodo: cifra del vivere consapevole C’é l’esperienza storica

dell’Esodo e c’é la valenza simbolica del- l’esodo. L’esegesi compiuta dalla riflessione teologica è portata a sottoline- are accanto agli aspetti esteriori, alle condizioni storiche specifiche, ció che va oltre, in profondità: il significato dell’esodo, tanto da coglierne la rilevanza permanente e da considerarlo prototipo di tutti i proeessi di liberazione, evento fondante e fondativo, “avvenimento in cui è coin- volta ogni generazione ed ogni persona” 6 . Nell’esodo si coagula in modo incisivo

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Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 398 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
dotto di fantasia, e Tingegno, connettendosi con la prima operazione della mente, diventa “natura”» (p. 353). Ed è allora questa specifica connotazione del senso come ingegno a conferire precisa natura “creativa” alla prima operazione della mente e valore ampiamente estetico al conoscere umano, che si fonda proprio sull’ingegno, che non a caso èpropria sciendi facultas, ovvero “facoltà propria del conoscere con certezza” (De antiquissima, VII, v), “particolar facultà del sapere, [...] perché

con questa l’uomo compone le cose, le quali, a coloro che pregi d’ingegno non hanno, sembravano non aver tra loro nessun rapporto” (Opere filosofiche, p. 138). La prima operazione diviene in tal modo operazione fantastica e creativa, che grazie all’in- gegno è sempre capace di nova invenire, attività che presiede ai proces- si del fare e del creare umani, operazione poetica per eccellenza, che distingue l’uomo dal bruto e lo avvicina in qualche maniera a Dio: “l’in- gegno umano è la specifica

natura dell’uomo; poiché è opera propria dell’ingegno stabilire la misura delle cose; definire il bene, l’utile, il bello ed il turpe, capacità questa negata ai bruti. [...] Come la natura produce le cose fisiche, cosi Eingegno umano dà vita alle cose mecca- niche, sicché come Dio è Eartefice della natura, cosi l’uomo è il Dio delle cose artificiali” (De antiquissima, VII, iv). Posta all’insegna del- l’ingegno, la prima operazione della mente umana si presenta come spon- taneamente creativa, poetica

e veritiera: non sembrano dunque essere la ragione, l’analisi, la deduzione, ma l’ingegno, la sintesi, l’intuizione fantastica a fondamento della natura umana. La conoscenza sensitivo- immaginativa è cioè quella per cui l’ingegno è natura, vale a dire ele- mento spontaneo e naturale, quindi ció che dà carattere inventivo alla nostra basilare esperienza conoscitiva; ma del resto il contemporaneo legame dell’ingegno al verisimile e al senso comune, sottolineato da Vico, è anche ció che fa del nostro

originario modo di conoscere una maniera preriflessiva eppure certissima di fare esperienza della verità. L’ingegno - scrive infatti Pareyson (p. 377) - “è ció per cui il senso comune è lume naturale, ragione naturale: è ciò che dà il carattere di naturalezza e spontaneità alla conoscenza preriflessiva ma certissima della verità”. II fare e il conoscere umani sono d’altra parte concepiti in stretto rapporto analogico con il creare divino, onde poi il criterio del 374

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Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 70 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
ria obbligazione politica e per legittimare il potere, possono creare dif- ficoltà di comprensione e fare pensare ad un approccio totalmente riduttivo al pensiero politico moderno. Preciso che intendo qui riferirmi non genericamente al pensiero moderno, ma solo alla genesi e alla logi- ca di quei concetti che danno luogo ad un vero e proprio dispositivo teorico di costruzione e legittimazione del potere che, nato nel lontano Seicento, trova una sua diffusione a livello della lingua socialmente

usata e dell’immaginario comune nel periodo sopra indicato tra Sette e Otto- cento e appare la base indispensabile per pensare lo Stato e le eostitu- zioni contemporanee, a partire dalla Rivoluzione francese. II modo di concepire la politica che costituisee l’alveo di formazio- ne dei concetti politici moderni è caratterizzato da una razionaiità for- male. II processo logico che caratterizza la scienza del diritto naturale e che si evidenzia nei numerosi trattati assai diffusi in Germania verso

la fine del Settecento è caratterizzato dall’affermazione di partenza dei diritti degli individui, in particolare uguaglianza e libertà e dalla costi- tuzione di un corpo politico all’interno del quale si esercita legittima- mente la coazione, proprio per salvaguardare i diritti dei singoli. In que- sto processo logico, in relazione alla legittimità e all’efficacia dell’agi- re politico e della coazione, perde di rilevanza la questione della giusti- zia dei contenuti del comando: ciò che conta

è la legittimità di colui che dà il comando, cioé la legge. Questi agisce per tutto il corpo politico e basa la sua legittimità sulla volontà di tutti gli individui. È la figura del contratto sociale quella che assolve il compito del passaggio dalla vo- lontà degli individui alla volontà comune espressa da chi è stato da tutti delegato a questa funzione. Una tale razionalità formale, per quel che riguarda le procedure costituzionali, appare ancora oggi presente quan- do si parla di legittimità democratica; ció

beninteso se ci riferiamo alle procedure che fattualmente garantiscono questa legittimazione, che con- sistono sostanzialmente nelle elezioni. Ognuno puó avere criteri diversi per giudicare se le leggi sono “giuste”, ma questo giudizio non puó avere conseguenze sulla necessaria ubbidienza alle leggi; ció che conta per la validità di queste ultime e per l’uso della forza pubblica che deve farle rispettare è che siano il prodotto del popolo, attraverso la media- zione della maggioranza del corpo

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Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 330 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
MARIO SIGNORE IL CONCETTO DI CULTURA NELLTNTERPRETAZIONE DELLA FILOSOFIA MODERNA E CONTEMPORANEA Di fronte alla vastità problematica del tema generale forte è la ten- tazione di riprendere, in chiave storico-filosofica, il concetto di cultura se non proprio dalle origini almeno da Vico, da Herder, Humbold e, ancora, dallo storicismo classico tedesco e da quello contemporaneo con le forti attestazioni di quel contrasto che invoca, in verità, una ri- conciliazione tra Kultur e Natur, con

la proposta (non priva di intenzio- ne epistemologica) di quella Kulturwissenschaft (per Dilthey Geistwissenschaft), che nella scuola del Baden e in particolare in Windelband e Rickert, trova i suoi esponenti di maggiore rilievo: siamo nell’orbita di un ramo interessante del Neukantianismus. Se poi faecia- mo memoria della spengleriana distinzione tra Kultur e Zivilisation (sia pure all’interno di una visione troppo organicistica della storia), si capi- sce la rilevanza del problema per quasi tutta

la fine del XIX e per il XX secolo; si coglie pure che siamo agli esordi di una rivoluzione che co- struisce le fondamenta, per continuità e differenziazione, alle interpre- tazioni del concetto di cultura sviluppatesi poi nella filosofia contem- poranea, che esamineremo tra poco, ma non prima di aver insistito, sia pure a mó di premessa, su un momento di svolta della filosofia moder- na, che si presenta irrevocabile anche come una svolta della valenza semantica del concetto di cultura. Facciamo

questo riferimento perché partiamo dal presupposto (e chi non parte da presupposti) che tematizzare il concetto di Kultur significa andare alle radici del pensare (ed è qui la fatica del filosofare), qualunque sia poi l’esito di questa fatica. Nel saggio Über die Frage: Was heisst aufklaren?, apparso nel 1784 sulla rivista “Berlinische Monatsschrift” insieme al saggio kantiano Beantwortung derFrage: Was ist Aufklarung, Moses Mendelsohn ritie- ne che la parola “Kultur”, insieme ad Aufklarung

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¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 28 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
e creativitàneirinsegnamento e nell’educazione, nel modo di concepire i loro rapporti in svariate ed inquietanti situazioni antropologiche, ed inoltre sul terreno economico ed etico-politico e nelle stesse espressioni letterarie ed artistiehe? Que- sti problemi vanno affrontati con specifiche competenze disciplinari. Da parte nostra possiamo esemplificare la questione riferendoci ad una pertinente considerazione contenuta in una pagina della Critica del Giu- dizio di Kant: l’appendice alla seconda parte e precisamente il paragra

- fo 60: Della metodica del gusto. A differenza di ciò che è possibile nella Critica della Ragion Pura, non si puó fondare, in sede di Critica del Giudizio, la distinzione tra “dottrina trascendentale degli elementi” e “dottrina trascendentale del metodo”. La “critica del gusto”, infatti, non è “determinabile mediante principi”, dato che non vi è scienza del bello. Le belle rappresentazioni hanno una loro verità, ma non è ciò che costituisce la loro natura artisti- ca. Non vi potrebbero quindi essere norme

oggettive e costanti come principi direttivi di una educazione estetica. Per 1’ “arte bella” vi è quin- di “solo una maniera (modus), non una regola (methodusY, ove “modus” indica la dinamica di uno stile personale e “methodus” le regole di un procedimento scientifico. Ne consegue che l’educazione del gusto non puó procedere dall’insegnamento di norme. Si deve ricorrere a esem- plificazioni di contenuti, ma accompagnate dal costante avvertimento della loro parzialità. Caduto il rigore di un metodo

, occorre affinare la sensibilità, un “esprit de finesse” potremmo dire, accompagnato da una immaginazione creativa e disinteressata. Come efficace propedeutica a questa educazione artistica, Kant indica gli studi umanistici (humaniora studia) per mezzo dei quali la gratuità del godimento estetico si intrec- cia con l’impegno di liberazione morale. Non quindi “vita estetica”, ma “via estetica alla vita morale”. 4

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¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 340 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
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Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
tra civilizzazione e cultura, mai sanato dal sillogismo del progresso, il quale continua tuttavia ad essere il paradigma di riferimento, il metro di valutazione, il valore con cui si valutano valori ed esperienze. E la filo- sofia contemporanea è in massima parte impegnata da un lato sul fronte dello smascheramento deH’inadeguatezza della pretesa di comprensio- ne della realtà ostentata dal sillogismo del progresso (che, a conti fatti, non mantiene le sue promesse!), e dall’altro a elaborare

nuovi concetti di cultura, meno rassicuranti ma certo piu adeguati a dare conto della complessità e della pluralità del mondo. Ed è proprio la filosofia con- temporanea che ci ha consentito una piú profonda lettura della tradizio- ne culturale, cioè dello smascheramento del sillogismo del progresso. A proposito del ‘900 si è parlato di “secolo breve”. In verità nessun tem- po, come quello che abbiamo vissuto di recente (il sec. XX) e che stia- mo vivendo senza soluzione di continuità

, ha sperimentato tanta ric- chezza di idee, tanto coraggio di sperimentazione, tanto senso del ri- schio e capacità di osare oltre ogni limite. Eppure, ad una meno ovvia, piu profonda e piú libera lettura di questo secolo, dobbiamo (con onestà intellettuale) prendere atto del fat- to che tutto è nato da una frattura. Una cesura forse dolorosa, un distac- co, un commiato da un’epoca ritenuta felice solo perché ogni elemento appariva collocato al suo posto, ogni dissimmetria risolta grazie ad un utilizzo della

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Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
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Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
rativo: le due opere vengono definite dallo stesso autore come “opere gemelle” nelle quali si realizza una “sintesi deH’eterogeneo”, un accostamento del fenomeno della metafora e della narrazione intorno alla produzione dell’innovazione semantica da parte del soggetto che parla, scrive e si racconta. Se nel caso della metafora “finnovazione consiste nella produzione di una nuova pertinenza semantica mediante una attribuzione impertinente, [..] con il racconto, l’innovazione semantica consiste

nell’invenzione di un intrigo [..]. È questa sintesi dell’eterogeneo che avvicina racconto e metafora. In entrambi i casi qualcosa di nuovo - di non ancora detto, di inedito - sorge nel linguag- gio: da un lato la metafora viva, cioé una nuova pertinenza nella predi- cazione, dall’altro un intrigo simulato, cioé una nuova congruenza nella connessione degli accadimenti” 17 . La referenza metaforica è quindi af- fine alla funzione mimetica del racconto: anche il racconto infatti è un proeedimento

riconfigurazione dell’esperienza del tempo, a quella che Ricoeur definisce come aporetica della temporalità: i rac- conti di finzione, neutralizzando il tempo oggettivo e storico del calen- dario, «sono aperti ad ogni specie di “variazioni immaginative”» com- binando nell’intrigo narrativo sia aspetti cosmologici che fenomenologici della costitutiva Zeitlichkeit dell’uomo. I racconti di finzione, dall’epopea al romanzo moderno, nei quali lo schematismo narrativo è generato dall’immaginazione (facultas fingendi

), vengono dunque considerati come «una specie di laboratorio per esperienze del pensiero, nei quali l’immaginazione “prova” alcune soluzioni possibili per gli enigmi della temporalità» 18 . Se a proposito della metafora, si parlava soprattutto del- la possibilità di una ridescrizione della realtà, a proposito del racconto viene particolarmente messa in evidenza la sua capaeità di “rifigurazione narrativa”, la sua potenzialità di riorganizzare l’esperienza temporale 386

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Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
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Sprache: Deutsch; Italienisch
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Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
/moderno) del sapere sem- bra consumare le proprie capacità di comprendere e intendere se stesso. Albert Camus (prima e F. Cassano dopo) aveva intuito questa necessità, quando aveva ipotizzato l’esistenza di un “pensiero meridiano”, che corre come un fiume carsico sotto la storia visibile dell’Occidente. Solo che si tratta, ora, di ricercare le tracce, guardando attraverso l’appannato cristallo della modernità, rompendo le simmetrie del progresso, ricono- scendo le asimmetrie di un pensiero che non

è ancora, divenuto memo- ria (quanta smemoratezza eufemisticamente nell’arroganza del pensie- ro unico, frutto dello scarso coraggio col quale si affronta il problema delForigine della nostra “cultura”). Michel Serres immagina due soli che illuminano la nostra epoca che si inoltra verso la fine del Mihennio (ormai stiamo dentro il Nuovo Millennio). II primo è il sole visibile della scienza e del sapere. Anche l’altro è un sole (l’altro fuoco di un’orbita planetaria), che però è invisi- bile, oscuro

. E questo è il sole delle culture, delle forme di credenza con le quali gli uomini tentano da sempre di elaborare il male o di esorciz- zarlo. Da un lato avremmo il sole luminoso del sapere, dell’esattezza, dall’altro il sole buio della fede, delFirrazionale, necessario a sopravvi- vere. Questi due astri ci governano, anche se in modo diverso. La scien- za ci rende universali abitatori di un mondo unificato, nel quale le mer- ci, le informazioni, i capitali possono circolare restando, per cosi dire

, alFinterno della stessa geografia, nella quale si parla lo stesso linguag- gio. La metafora di questo mondo è la rete, il complesso delle autostra- de informatiche che rendono possibile Fevento della globalizzazione. 12 Rispetto alla luce abbagliante del sapere, la cultura crea zone di oscuri- tà, luoghi di differenza, territori di confine. Ogni cultura affronta a suo modo Finestinguibile questione del male; ció comporta, come conse- 313

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 411 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
umana: il racconto, sia esso storico o di finzione, viene considerato come un’articolazione della nostra esperienza del tempo, ed il tempo stesso nel racconto viene portato al livello del linguaggio, della narra- zione. L’originalità della posizione di Ricoeur potrebbe quindi essere rinvenuta nella reciprocità da esso evidenziata tra il discorso narrativo e l’esperienza temporale, una reciprocità analizzata anche a partire dalla “sorprendente corrispondenza” tra la nozione agostiniana

. Anche nel caso del racconto Ricoeur aprirebbe una via alTontologia e alTetica a partire dalla scrittura, dalla capacità narrativa quale “riconfigurazione della realtà” in ordine al sen- timento morale delTautore e del lettore: il racconto è descrizione del reale ma anche sua intima critica. La realtà descritta nel racconto di finzione puó infatti divenire anche espressione letteraria di un’ideale tensione etica e politica di rinnovamento: nella stessa struttura narrativa potrebbe essere trasposta

Tesigenza di un ideale dover essere. II raccon- to avrebbe la capacità di dischiudere sia alTautore che al suo pubblico uno spazio di apertura a nuove interpretazioni della realtà, a nuove ed inedite visioni del rnondo e della vita. L’immaginazione narrativa si tra- sformerebbe quindi in immaginazione stessa della libertà: interpretan- do alcuni passi centrali della Critica del Giudizio, Ricoeur parlerebbe della possibilità di un itinerario etico e speculativo che dalla “libertà deirimmaginazione

” giungerebbe ad un’“immaginazione della liber- tà”. L’immaginazione di cui parla Ricoeur si configura dunque come anello di congiunzione tra il teoretico e il pratico, e diverrebbe essa stessa organo produttivo di quella capacità narrativa che esprimerebbe con forza Tistanza di una trasformazione del reale, di una sua ideale riconfigurazione. Lermeneutica ricoeuriana dei testi si caratterizza quindi per un espli- 387

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 335 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
li, effettuaii e vissute comprensioni del mondo, Quando Kant nella let- tera a Jakob Sigismund Beck del 1° luglio 1794 scrive che “possiamo comprendere e comunicare agli altri solo ció che noi stessi facciamo”, sembra vicino a Vico, naturalmente non quanto Cassirer, per il quale Vico ha sempre avuto grande rilevanza. In ogni senso, Kant è un filosofo della cultura, avant la lettre, e questo appare fecondo per la nostra riílessione. 9 Ma preso atto di questa fecondità di pensiero che

fa in verità da elemento di cerniera, di collegamento con le istanze della filosofia con- temporanea, bisogna chiedersi se la modernità ha mantenuto la promes- sa, espressa in modo esemplare da Kant di restituirci un concetto di cultura, anche filosoficamente in grado di mettere in atto un’ermeneu- tica del nostro tempo. Che è come chiedersi (ed è domanda filosoficamente rilevante) in che modo oggi ci vengono restituite le questioni che sono state indagate da Kant, in che modo la domanda filosofica sulla

Kultur, oggi faccia ritorno e di quali ulteriori significati si faccia carico. Ancora, per dire meglio, da dove bisogna partire e come bisogna orientarsi filosoficamente per dare conto della questione della cultura, che già a prima vista e tanto per iniziare pare invocare il ricorso al plurale, cioé “alle culture”? II richiamo cassireriano al “ganze Kreis des Weltverstehens ,, (l’am- bito intero della comprensione del mondo), indicato come chiave erme- neutica dell’elaborazione del concetto kantiano

di cultura (in particola- re della Critica del giudizio), è indicativo, da un lato, della forte urgen- za espressa da Cassirer di riproblematizzare la cultura dopo tutto l’im- portante esercizio dell’età moderna fino ai primi decenni del XX 0 seco- lo, e, dall’altro, della sterilità (quasi indefinibilità) di una cultura senza un’adeguata, direi completa, relazione al mondo. Quasi in anteprima si potrebbe affermare che il radicale cambio di segno registrabile nel confronto post-moderno con la “cultura

” è tutto nel coerente affidamento della cultura alVambito intero della comprensione del mondo, che è come dire che la cultura si fa decisa- mente “relazione”, legandosi a doppio filo a quel processo di risemantizzazione della “ragione”, che dall’autoreferenzialità dell’eser- cizio apofantico della modernità, si converte gradualmente in “ragio- 311

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Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 81 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
to pare piuttosto quello di trovare uno spazio di comunanza non relativizzando, ma valorizzando e passando attraverso le differenze, di cultura, di fede, di costumi. Con queste indicazioni, che alludono a un compito assai arduo, si puó riscontrare come l’angolatura particolare e limitata da cui siamo partiti, che si poneva la questione di pensare l’Europa come realtà poli- tica, confluisca nel piú ampio problema di pensare in modo nuovo la cultura europea, del metodo e della creatività oggi

necessarie, almeno per quello che riguarda la tematica politica. Un rinnovamento dunque in chiave europea della filosofia politica, dei principi del vivere comu- ne, del senso della costituzione. NOTE 1) Si veda a questo proposito D. Grimm, Braucht Europa eine Verfassungl SÍemens- Stiftung, München, 1994 (ora anche in tr. it., IIfuturo della costituzione, a cura di G. Zagrebelsky, PP. Portinaro, J. Luther, Einaudi, Torino, 1996, pp. 339 ss.). 2) Sui problemi teorici del cammino attuale verso una

caratte- rizza la costituzione nell’arco della storia dello stato moderno si vedano i lavori di Elasso Hofmann, in particolare, Vom Wesen der Verfassung, Humboldt- Universitat, Berlin, 2002, e Riflessioni sull ’origine, lo sviluppo e la crisi del con- cetto di Costituzione, in Sulla storia dei concetti politici e giuridici della costitu- zione dell ’Europa, a cura di S. Chignola e G. Duso, Franco Angeli, Milano, 2005. 3) Cfr. Si vedano ad esempio gli ultimi lavori di Maurizio Fioravanti, che culmina

- no in un tentativo di porre in modo nuovo il problema di una costituzione per l’Europa (cfr. M. Fioravanti, Stato e costituzione, in Lo stato moderno in Europa, a cura di M. Fioravanti, Laterza, Bari-Roma, 2002, pp. 3-36., e dello stesso, La scienza del diritto pubblico, Giuffré. Milano, 2001, tomo II, pp. 835-906, sp. 835-853). Ho discusso questa proposta e il senso del ripensamento della dottrina di Althusius in L’Europa e la fine della sovranità, in “Quaderni fiorentini per la storia del pensiero giuridico

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Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 405 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
soggetto palante “si dirige” verso la realtà e coglie in essa il suo nucleo di senso. Seguendo le riflessioni di Merleau-Ponty, che sottolinea la posizione centrale assegnata da Husserl al linguaggio, Ricoeur afferma che la fenomenologia ha avuto il grande merito di eliminare una conce- zione meramente strumentalistica del linguaggio caratterizzandolo come creativa “costituzione di senso” da parte del soggetto parlante: il lin- guaggio, in prospettiva fenomenologica, in una fenomenologia

lo spazio della significazione, e dunque del linguaggio, tematizzando per la prima volta Pattività intenzionale e significante del soggetto incarna- to, che percepisce, agisce e parla” 4 . Ad avviso di Ricoeur, la validità speculativa di una filosofia del linguaggio fondata su alcune nozioni centrali della fenomenologia husseliana, quali la riduzione eidetica, l’intenzionalità della coscienza e la Sinngebung, sarebbe da ricercare proprio nella salvaguardia del ruo- lo assegnato da questa prospettiva

parlanti. Tentando di far emergere ‘Taspet- to vivo, concreto, attuale del linguaggio” 5 , il filosofo, nel ripercorrere la via lunga d’un’ermeneutica dei segni e dei simboli della cultura, cer- ca di mostrare le strutture ontologiche del linguaggio, il radicarsi stesso delle capacità linguistiche nelle potenzialità creative della soggettività: “LHo sono è piú fondamentale dellh’o parlo. Bisogna dunque che la fi- losofia si metta in cammino verso Yio parlo a partire dalla posizione 381

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 141 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
J.J.Rousseau - e ehe, al di là del comportamento strumentale pragmaticamente finalizzato, si realizza nei comportamenti espres- sivi in cui è possibile fondere, almeno in via di principio, esigenze etiche e atteggiamenti estetici, virtú e piacere. Qui è forse possibile cogliere una debolezza mortale dell’individuo moderno in quanto le due verità — quella scientifica, o verificata o sti- pulata come procedura pubblica, e quella legata alla consapevolezza interiore -, vengono a confondersi

, ponendo in essere il rischio dell’ap- piattimento scientistico con la riduzione drastica del pensiero “medi- tante”, libero, non finalizzato e in permanente tensione, al pensiero “cal- colante”, rivolto ai problemi tecnici, solubili caso per caso, previa l’esatta applieazione delle istruzioni per l’uso. Con la caduta della consapevolezza problematica e il predominio della mentalità tecnica e dQWespritpolytechnicien, l’individuo e le sue “libertà”, consacrate negli “immortali principi” dell’89, hanno

potuto essere considerati come scontati nei termini di una acquisizione peren- ne. Persino un sociologo problematico ai limiti delPangoscia e della nevrosi, come Max Weber, non sembra rendersi conto della loro fragili- tà. Non prevede né si accorge dell’incombente notte totalitaria del regi- me hitleriano. Si noti: non siamo nella steppe russe o alle foci del Nilo faraonico o in Mesopotamia. Non si tratta del “dispotismo orientale”, di cui si occuperà Karl Wittfogel con la sua “teoria idraulica del

potere”. Ci troviamo nel cuore dell’Europa occidentale, a poche centinaia di chilometri da Parigi, la “ville lumière”. Eppure, Pindividuo dei Lumi è fragile. Le sue libertà sono labili. LFn’opera come Dialettica dell 'llluminismo di Max Horkheimer e Theodor Adomo ne è una temibile conferma. Non vi è grande trasformazione storica che non abbia un suo prez- zo. Da un tradizionalismo magico-religioso, quindi da una visione della vita e del proprio destino come essenzialmente trascendente, tanto da poter

dire con Goethe “Alles Vergângliche /ist nur ein Gleichnis” (Ogni cosa apparente / è soltanto una similitudine), siamo passati ad una so- cietà caratterizzata dal processo di industrializzazione, e quindi di razionalizzazione, su scala sempre piú vasta, che ha l’ambizione, espli- citamente affermata, di produrre da sé i propri valori e che del resto non 117

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Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 119 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
ripetere, obbedendo ad una logica di possesso e di uso - il compito fondamentale, ma l’esistenza come viaggio, cammino. Uesistere é, in altre parole, posto sotto il continuo, insistente richiamo all’esercizio della responsabilità - quella responsabilità che non ha modo d’essere quando si sta, inerti ripetitori di un ordine già dato -, della presa in- carico del vivere, trasformandolo cosi in scena e orizzonte dei proprio consistere nella scelta e nella decisione. Si è a patto di intraprendere

un permanente andare, che condensa il dinamismo creativo dell’essere nel- l’esercizio di una alternativa radicale ricorrente: quella di declinare o meno il senso dell’esistenza umana e del suo rapporto con il mondo nell’ordine dell’essere o dell’avere; del dono o del possesso. È la condi- zione paradossale che ci identifica: si é, infatti, in virtú della scelta, della dolorosa e stimolante consapevolezza di ciò che non si é. Doloro- sa per la sperimentata impossibilità di essere tutto; stimolante, perché

nell’ordine del possibile e del rischio, ma sempre nell’attenzione a che le possibilità offerte dalla concretezza non perdano di vista l’inte- ro, cosi come la pedagogia é “un sapere che... si muove e non possiede, va e non sta” perché “il referente é il processo stesso della vita umana, anzi della vita di ciascun uomo” 8 . È attenzione che avanza in termini espliciti nelle scansioni del- l’Esodo, tappe o fasi che - come per le tappe o fasi della vita - si presentano interdipendenti, facendo si che ognuna

contribuisca in modo specifico al profilarsi della ‘successiva’, nella quale permane con un apporto peculiare. Quattro momenti o aspetti tipicizzano la vicenda esodale: l’uscire, il camminare, il deserto, la terra promessa. Ma, for- se, sono piuttosto dimensioni che cercano di dire le complesse stratificazioni del vivere, i labirintici itinerari dell’esserci senza pre- tendere di metterli a distanza di sicurezza, ma scavando in essi per 95

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Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 250 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
mente ai rischi di disagio o di malattia, ma sono considerate come op- portunità di arricchimento e di crescita personale e collettiva. Uapproccio interculturale mira al superamento sia delle tesi del- l’universalismo culturale (o delle uguaglianze, che fonda le proprie ra- dici nell’educazione cosmopolitica di Kant, nell’universalismo della rivoluzione francese, nel modello pedagogico dell’educazione alla mondialità, che si manifesta come “aggiuntivo”, detentore di una visio

- ne irrealisticamente unitaria), sia di quelle del relativismo culturale (delle differenze, del riconoscimento dellapluralità culturale, del modello del- l’educazione multiculturale, che rischia di considerare ogni cultura come qualcosa di statico ed indivisibile, dichiarando come assoluti i valori di ognuna di essa), integrandole in una nuova sintesi. Laddove la multi e la pluricultura richiamano a fenomeni di tipo descrittivo, riferendosi alla convivenza, piu o meno pacifica, gli uni accanto agli aitri, tipo

“condo- minio”, di persone culturalmente diverse, e la transcultura pone unilate- ralmente in risalto gli elementi comuni, Paggiunta del prefisso “inter” presuppone la relazione, l ’interazione, lo scambio, con lo scopo di met- tere in contatto, in interazione, i singoli soggetti o gruppi di persone con le loro differenze. La pedagogia interculturale, in tal modo, rifiuta espres- samente la staticità e la gerarchizzazione e puó essere intesa nel senso di possibilità di dialogo, di confronto

paritetico. Come ricorda L. Sec- co 11 , essa si fonda sul confronto del pensiero, dei concetti e dei precon- cetti, divenendo una pedagogia dell’essere, dove al centro è posto il soggetto nella propria interezza, a prescindere dalla cultura di prove- nienza: l’uomo è colui che costruisce la cultura, di essa puó servirsi senza esserne asservito. Egli puó modificare la propria cultura. Nell’ambito della pedagogia interculturale, la famiglia è da consi- derare come luogo priviiegiato 12 per feducazione

contro il pensiero prevenuto. Pur non essendo possibile eliminare stereotipi e pregiudizi (uno dei piü grandi pregiudizi è quello di credere di non averne), peda- gogicamente è necessario imparare a riconoscerli e a gestirli opportu- namente. Poiché il pregiudizio non è congenito, bensi acquisito durante i primissimi anni di vita, nelPambiente domestico puó essere attuata “la prima e piu efficace profilassi dell’etnocentrismo e del pensiero preve- 226

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Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 365 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
II earattere ludico <cioè: liberamente configurante> dell’attività dell’ar- tista è supposto assolvere la stessa funzione, nel processo vitale lavorativo della società, del gioco del tennis o di un hobby nella vita di un individuo. [...] Dal punto di vista del “lavorare per vivere”, ogni attività non connessa al lavo- ro diventa un hobby 19 . Cosa accade, in questo quadro, agli istituti che disciplinano la remunerazione del lavoro creativo? Si dissolvono e si trasformano di eonseguenza

. Da questo punto di vista è particolarmente istruttivo os- servare il modo in cui l’economia politica, fin dai suoi albori, affronta la questione posta da quella particolare categoria di animali sociali che non agiscono in funzione del processo lavoro/consumo. Adam Smith parla a questo proposito di “quella sterile razza di uomini, comunemen- te chiamati uomini di lettere”: In ogni parte d’Europa, la maggior parte di essi è stata educata per servire la Chiesa, ma varie ragioni li hanno poi distolti

dall’entrare in un ordine reli- gioso. Dunque sono stati generalmente educati a pubbliche spese, e il loro numero è ovunque cosi elevato da far si che il prezzo del loro lavoro si riduca a un’esigua ricompensa 20 . Dal punto di vista del lavorare per vivere, l’uomo di lettere si dedi- ca a un’occupazione sterile (unprosperous). Educato, a pubbliche spe- se, per svolgere una determinata professione, ha scelto per varie ragioni di fare dell’altro. II suo lavoro, esattamente come ogni lavoro, ha un “prezzo

” che dipende dalle leggi della domanda e dell’offerta. II fatto che tale prezzo sia generalmente esiguo, lo si deve all’abbondanza del- l’offerta rispetto alla domanda. Ma Tesiguità della ricompensa è in parte compensata da un altro elemento, senza il quale l’esistenza di uomini siffatti sarebbe semplice inspiegabile: L’ammirazione pubblica, che si tributa a queste abilità fuori dal comune, costituisce sempre una parte della loro ricompensa - una parte che è propor- zionalmente maggiore o minore

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Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
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¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 181 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
Interventi sulla reiazione Intervento del Prof Agostino Portera: Ringrazio il Prof. Secco per Pintervento ricco di stimoli per la ri- flessione. Ho apprezzato soprattutto la Sua indicazione a non conside- rare la questione del metodo come disgiunta da altri due concetti di fondamentale importanza per la pedagogia: i contenuti e le finalità. Oggi il rischio piú grande è di voler separare il metodo dalla pedagogia. Un secondo problema è quello di riuscire ad individuare una metodo- logia che

di religio- ne islamica. Inoltre, dopo piú di cinquanta anni dall’approvazione di tali diritti, oggi in una stagione della complessità e del “tutto è permes- so”, è ineludibile tenere conto anche dei limiti, magari mediante una carta - da scrivere - dei doveri umani. Intervento del Prof Mario Signore: Mi complimento con il prof. Secco per la sua relazione che, guardando intelligentemente nella “cultura europea”, ne evidenzia i dinamismi intemi ed estemi, di fatto sperimentati, anche in modo conflittuale

, non solo nella plurisecolare storia del continente “antico”, ma anche nelPultimo scorcio del secolo XX e agli inizi del nuovo millennio. Un elemento viene fuori, direi virtuosamente, dalla relazione Secco, e cioé il carattere “plurale” del- Pidentità europea, che mette in crisi ogni rigida referenza semantica. Peró, mi pare che il Prof. Secco, indulgendo alla tentazione peda- gogica e alla sindrome metodologica, si ponga alla ricerca di un “meto- do” per mettere ordine in tanta costitutiva

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Bücher
Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 412 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
cito esito pratico: la stessa funzione mimetica del racconto coinvolge direttamente la sfera dell’agire umano ed è riconfigurazione della no- stra esperienza del tempo. La riflessione sulla costitutiva Zeitlichkeit dell’uomo, elemento centrale intorno al quale è articolato lo schematismo narrativo sia del romanzo che dell’opera storiografica, diviene invito a pensare il tempo della dimensione terrena come kairós, come “tempo opportuno”, tempo in cui le azioni umane e le vicende storiche si cari

- cano di significati che vanno oltre le intenzioni dei singoli agenti e di- vengono oggetto di una piú ampia attività ermeneutica: a questo propo- sito emblematica è la raffinata analisi ricoeuriana dello Zauberberg di Thomas Mann, opera definita come Zeitroman, come romanzo nel qua- le “il tempo raccontato e l’esperienza del tempo trovano insieme il loro culmine” 19 , e nel quale le aporie del tempo non trovano una soluzione speculativa bensi una loro “Steigerung, una loro elevazione di grado

” 20 . La costitutiva ambiguità del tempo rimane per Ricoeur enigma che dà a pensare, invito a “penser plus” e a “dire autrement”: “II mistero del tempo non equivale a un interdetto che pesa sul linguaggio; esso suscita piuttosto Tesigenza di un pensare di piú e di un dire altrimenti” 21 . Lo schematismo narrativo, frutto delYinventio delTimmaginazione produt- tiva costituirebbe per Ricoeur un’efficace ermeneutica dell’esperienza umana temporale e storica, si porrebbe come un invito a ridescrivere le molteplici

e racconto è l’intento presente in entrambe le opere di proporre una filosofia del linguaggio che si qualifichi come concreto impegno ontologico: sia l’impertinenza semantica della metafora che la riconfigurazione deil’esperienza nello 388

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Bücher
Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Seite 97 von 420
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XXI, 393 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Schlagwort: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Signatur: II Z 759/27(2004)
Intern-ID: 611993
quale già si vede (e si puó raggiungere, unificando la strada dell’educa- zione) il terzo sentiero intitolato - per l’appunto - all’orizzonte âdVinten- zionalità. 3.2.3. II sentiero dell ’intenzionalità Due sono le identità pedagogiche del sentiero dell’intenzionalità. La Pedagogia della scelta e la Pedagogia deWimpegno. 3.2.3.1. La pedagogia della scelta Si è detto. II Pp opta per i sentieri di una educazione in situazione. Cioé a dire, intende espugnare la vetta educativa dalla quale

si possono osservare, con uno sguardo d’insieme, sia il cielo del possibile (che apre all’universalità infinita delle direzioni educative), sia la terra della contingenza (che è rivolta alla concretezza del contesto socioculturale entro il quale si trovano a vivere le singole stagioni generazionali: l’in- fanzia, l’adolescenza, l’età giovanile, adulta e anziana). Dunque, il Pp opera all’interno del binomio possibilità-fattibilità. Come dire, esprime contestualmente attenzione educativa sia verso il piano

deWidealità senza confini, sia verso il piano della realtà storico- sociale. Evitando, sempre, l’adattamento delpiano teoretico (“ideale”) alla contingenza del piano empirico (“reale”). Questo perché la pro- spettiva adattiva porterebbe al consolidamento e alla legittimazione dei valori, delle fedi, dei comportamenti, delle conoscenze consacrati dalla “sociocultura” storicamente egemone nei diversi contesti ambientali. La scelta del Pp va interpretata, invece, come impegno a modifica- re la realtà nella

direzione del possibile. Come dire, se il modello educativo ideale intende storicizzarsi, preservando il suo orizzonte di “possibilità” e di “utopia”, deve costruire un progetto educativo - dalle copiose cifre pedagogiche - che sappia ripristinare e valorizzare quelle dimensioni dell’esperienza esistenziale e sociale che, nelle varie latitu- dini geografiche, soffrono di palesi mutilazioni e/o esclusioni. È per l’appunto inoltrandosi nei sentieri della possibilità e della realtà che il Pp si carica

di forza contestativa. Ergendosi contro tutto ció che porta a paralizzare lo sviluppo multidimensionale del soggetto- persona. Ne consegue che il Pp è sempre rivolto ad ampliare i confini 73

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