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Books
Category:
History
Year:
1904
¬La¬ famiglia Betta dal Toldo.- (Famiglie nobili trentine ; 3)
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Page 52 of 58
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 54 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 1
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/3
Intern ID: 109552
1582 marzo 17. — Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, con cedeva a Francesco Betta la riscossione di una parte dei grani delle campagne di Rovereto. (Da un documento del processo Betta-Betta). 1585 ottobre 21. — Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, con fermava a Francesco Betta tutti i feudi per sè e per suoi nipoti Antonio, Paolo e Alvise di Giuseppe, Andrea e Alvise di Giorgio. (Libri feudali trentini presso l’i. r. Arch. di Luogot. in Innsbruck). 1586 dicembre

14. — Testamento di Francesco Betta fatto a Riva di Trento- (Archivio Congr. di Carità, Rovereto). 1600 marzo 6. —■ Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, investe Andrea Betta dal Toldo dei feudi posseduti dai suoi antecessori, ed elencati nella lettera d’investitura, (Libri feudali trentini presso Ti. r. Arch. di Luogot. in Innsbruck). 1603 aprile 26. — Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, investe Antonio Betta dal Toldo dei feudi posseduti dai suoi predecessori e specificati nella lettera

d'investitura. (Libri feudali trentini presso T i, r. Arch. di Luogot. in Innsbruck). 1604 aprile 12. — Antonio Betta dal Toldo come seniore della famiglia domanda a nome di suo fratello Paolo, e di Andrea ed Alvise suoi cugini, al principe vescovo di Trento Carlo Madruzzo, T investitura dei feudi posseduti dai loro antecessori. (I. R. Archivio della Luogotenenza in Innsbruck). 1609 dicembre 22. — Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, investe Paolo Betta dal Toldo dei feudi posseduti dai suoi

rilasciata dal ginnasio di Trento al giovane Giorgio de Betta, dopo aver per quattro anni frequentato il ginnasio, e ottenuto sempre il primo posto. (Archivio Congr. di Carità in Rovereto). 1632 aprile 19. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, investe Giorgio Betta dal Toldo dei feudi posseduti dai suoi antecessori e speci ficati nella lettera d’investitura. (Libri feudali trentini presso Ti. r. Arch. di Luogot. in Innsbruck). 1634 marzo 29. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo

di Trento, investe i fratelli Andrea, Giorgio, Paolo e i cugini di questi Paolo e Giorgio Betta dal Toldo simultaneamente dei feudi già posseduti dai loro predecessori. (Arch. Congregazione di Carità in Rovereto).

1
Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Page 41 of 47
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/9
Intern ID: 165264
1537 ottobre 24. — Teodoro Rusio seniore della famiglia presta giuramento di fedeltà nelle ninni del principe vescovo di Trento, Bernardo desio, per essere investito dei feudi di famiglia. (Codex 'desiano, XIII, fot. 116, all’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1540 ottobre 7. — Cristoforo Mndruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio per sè e per i suoi fratelli, Ippolito Gio Pel legrino e Gio Francesco il feudo di Nomi. (Libri feudali, XIV, fol

. 15, nell'i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1546 dicembre 11. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio la decima di Campegnaga o il piano de Cam- pegnaga situata sopra divezzano. (Libri feudali, XIV, pag. 249, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1548 giugno 25. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, con cede a Teodoro Castelletti, per la sua villa in Cognola, l’esenzione della giuri sdizione civile e l’asilo

d’immunità. (1. R. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1549 agosto 30. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, asse gna con investitura a Teodoro Castelletti, una cava di marmo sul monte di Pe- denzano nel luogo detto Corona o Camperò in valle di Flemme. (Libri feudali, XIV, fol. 262, nell’ ì. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1549 settembre 5. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento in veste Teodoro de Rusio della miniera di ferro sul monte Fronte nelle pertinenze di Levi

co. (Libri feudali, XIV, folio 262, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck.) 1556 marzo ?. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio una miniera di ferro situala sul monte Fronte nelle pertinenze di Levico. (Libri feudali, XV, pag. 57, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1559 marzo 12. — Cristoforo Madruzzo principe vescovo di Trento, concede per 50 anni a Teodoro de Rusio, signore di Nomi e a Alessandro de Fraceschini

de Castellcttis, proditorio modo. Omnes ad bannum capilaliler damnantur. (Reperlorium Archivi Episcopali Tridentini nella Ribi. Coni, di Trento). 1577 marzo 21. — Lettera scritta dall’arciduca Ferdinando al doge di Ve nezia Alvise Mocenigo per far levare la condanna a Dario Castelletti, reo d’omi cidio nella persona del vicentino Paolo de 'l’essadii. (I, R. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1579 novembre 2. - Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, as segna con investitura a Dario de Castelletti

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Category:
History
Year:
1824
Illustrazione del monumento eretto dalla città di Trento al suo patrono Caio Valerio Mariano
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Page 176 of 198
Author: Tartarotti, Girolamo ; Stoffella DellaCroce, Bartolommeo Giuseppe / opera postuma dell'ab. Girolamo Tartarotti. Supplita nella parte mancante dall'ab. Bart. Gius. Stoffella dalla Croce
Place: Rovereto
Publisher: Stamperia Marchesani
Physical description: XVI, 180 S. : 1 Portr.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Marianus, Valerius Gaius
Location mark: III 39.802
Intern ID: 215787
1:60 C A P .0 5 V I I- S JJ P P L. E M E .,H T 0. accuratamente dal eh. Dr. Labus (sulla Tribù ecc. di Brescia p. 18.) par la di un Decurione di Brescia, eli Verona, e di Trento, ma nello stesso tempo si mostra o -contemporaneo o posteriore ad Adriano , perché vi si accenna una sacerdotessa di Plotina, annoverata fra gli Dei dallo stesso Adriano. Un altro Decurione di Trento e insieme di Brescia ci porge la nostra medesima Iscrizione, la quale non solo L poste riore ad Adriano, ma anche

sicuramente ad Antonino Pio. Trento. è mentovato come patria di un Valerio Veranio in una Iscrizione presso il Or utero (pag. 108. 1-), ma il'Consolalo ivi aggiunto si riferisce all’anno 1Ò0 di Cristo, come ha osservato il Tartarotti in questa stessa dissertazione al capo II. n. 6. Due altre volte in altri sìmili monumenti ivi riferiti si fa memoria di Trento., ma 1’ uno appartiene all'anno 144>, l’altro .a-1 171. di Cristo, e così tutti e ire si mostrano posteriori ad Adriano, il quale morì, nel 138. Ben

ché non nominino Trento, tuttavia mostrano, -che già era Città e avea proprio reggimento, ed era probabilmente Colonia le basi di una statua di Faustina, e l’altra d’ignoto Imperatore sopra riferite. Quella di Faustina è senza dubbio posteriore ad Adriano , 1’altra poi secondo ogni probabilità sembra anch’ella ò posteriore a questo Augusto o al più .contemporanea. Tutti questi Scrittori e monumenti contemporanei o posteriori all Imperatore Adriano, come si é veduto avendo dimenticata la regione

èd i .popoli Tridentini, della sola Città e Colonia di Trento fanno concordemente. menzione, e danno, forza .alla mia conghiettura, che questa mutazion di parlare proven ga dalla mutata .condizione di Trento, che avendo per lungo tem po formato parte del territorio Bresciano fu poi come pare .da Adriano .elevato alla dignità di Colonia. • . XXX. Ma come mai Trento fatto Colonia da Adriano in tempi ne’quali gl’Imperatori Romani rare le Colonie deducevano? E come mai in Trento dedotta una Colonia

, se si é detto, .non essere il suo territòrio opportuno da fondarvi Colonie? Per rispondere a tal di manda faccio ricordare quella terza specie di Colonie di sopra men tovate, delle quali una come molte altre credo, che fosse anche Tren to. Quanto ad Adriano sembra, che questo Imperatore ne’moltissimi viaggi suoi, g co’quali trascorse l’orbe Romano beneficando in diverse maniere con pubblici fabbricati e con varie guise d’onori le Città, che visitava, giunto in Trento e veduto il paese ingrossato e.'prospera

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Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 12 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
e. POSTINO KR — IL CASTELLO J)RL BUON CONSIGLIO (217) 11 Bibliografia, Nelle opere degli scrittori dei secoli XVI, XVII e XVili, che trattano della storia del principato di Trento, trovansi co piose notizie riguardanti il Castello. Primo fra tutti è il D.r Pietro Andrea Mattioli, botanico e medico sanese che fece una descrizione minuziosa del Castello, la quale però per l’am mirazione soverchia da cui 1' autore era compreso, riuscì al quanto esagerata. È scritta in ottava rima e fu stampata dal

Marcolini in Venezia sotto il titolo : // Magno Palazzo dei Car dinal di Trento, i) Pur troppo di quest’opera non restano che due soli esemplari custoditi 1’ uno a Venezia, l'altro a Parigi. Nel 1858 Tomaso Gar, bibliotecarico civico di Trento ne curò una ristampa dal Monauni in Trento, abbreviando l’ampollosa introduzione dell’originale. Anche questa nuova edizione è or mai esaurita. Merita poi menzione il vecchio maestro di scuola in Trento Magister Johanes Pyrrhus Pincius di Mantova, che nell’anno

1546 scrisse il suo Cronicon Tridentinum, che è la storia dei Vescovi di Trento, fino ai suoi tempi. * 2 3 ) Verso la fine del secolo XVI venne il sassone Lorenzo Schrader a visitare la nostra sede vescovile già dovunque famosa per la esuberanza degli ornamenti e per la sua magnificenza. DÌ essa egli scrive nel suo libro: Menu mentori! m Itaìiae quae nostro saeculo a Chrìstianis posita sunt, libri quatuor. Heìm- stadii 1592: « Arx pulcherrima a Bernardo Clesio Cardinale ad ornamentum magis

et splendorem, quam ad tuendam urbem aedificata. » Per la cognizione del Castello servono assai le opere storiche del Prato , ;! ) éeWIppoIiti, *) del Manci, "') del ') Ambrosi Franorsoo •. Note biografiche, di P. A. Mattioli sanese e del suo soggiorno nel Trentino. — Tronto, Marietti, 1882. 2 ) Fu tradotta in italiano sotto il titolo: Annali, omero Croniche di Trento, e stampata in Trento nel 1648. 3 ) (nnochn'/o Prato (1045-1615) Historia triti enti nan ci vitati». Ms. ■*) Baldkssakiv Hippomti : Compendio

della storia del ducato trim tino sotto i re d’Italia, Longobardi, Franchi c Germani ; o: Compen dium rerum Tridenti ex archi vii.s (lesa in pi a rum. Ms. Sioismondo Manci: Annali di Trento fino al 1804. Ms.

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Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Page 40 of 47
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/9
Intern ID: 165264
mila fiorini del Reno, col patto della reluizione. (Miscellanea Alberti, Tomo V, fol. 245 nella Biblioteca civica di Trento). 1500 giugno 8. — Il principe vescovo di Trento, Udalrico IV de Lichien- stein, assegna con investitura a Pellegrino q. Petri Busio de Castelletti il feudo di Nomi. (Miscellanea Alberti Tomo I). 1507 dicembre 2. — Giorgio III di Ncudeck, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Pellegrino de Busio-Castelletti il feudo di Nomi. (Miscellanea Alberti, Tomo ìli, fol

. 222, nella Biblioteca civica di Trento). 1511 marzo 2. — L'imperatore Massimiliano I vende a Pietro de Busio- Castelletti, il feudo di Nomi per l’importo di ragnesi 10.800. (Miscellanea Alberti, Tomo V, fol. 245 nella Biblioteca dì Trento). 1516 ottobre II. — Bernardo desio, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Pietro q. Pellegrino de Castelletti il feudo di Nomi. (Miscellanea Alberti. Tomo !, fol. 69, nell’ i. r. Archivio dì Luogotenenza, innsbruck). 1525 agosto 21. — Bernardo

desio, principe vescovo di Trento assegna con investitura :! feudo di Nomi ai fratelli Teodoro ed Ippolito per sé e per ! loro nateli! Pellegrino e Giantraneesco, rappresentati dai loro procuratori, il medico Girolamo Bre-zio e il dottore Bonaventura Fanzini. (Miscellanea Alberti, Tomo I, fol. 151.) 1524 '"aggio 20. — Pietro Busio-Castelletti informa Antonio Guelfa, con sigliere dei vescovo Bernardo desio, che il conte Andrea Lodimi, aiutante a Sant’Antonio, fabbrica monete false. (Miscellanea

Alberti, ionio VI, fol. 177, nella biblioteca civica di Trento).

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Books
Category:
History
Year:
1824
Illustrazione del monumento eretto dalla città di Trento al suo patrono Caio Valerio Mariano
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Page 195 of 198
Author: Tartarotti, Girolamo ; Stoffella DellaCroce, Bartolommeo Giuseppe / opera postuma dell'ab. Girolamo Tartarotti. Supplita nella parte mancante dall'ab. Bart. Gius. Stoffella dalla Croce
Place: Rovereto
Publisher: Stamperia Marchesani
Physical description: XVI, 180 S. : 1 Portr.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Marianus, Valerius Gaius
Location mark: III 39.802
Intern ID: 215787
C A PO X X. S U P P 1 E M- E N T O. 17I che civili, e delle statue alle persone imperiali innalzate, o pure al merito de’ cittadini. Altri pubblici monumenti abbiamo osservato nel basso della città , e precipua attenzione qual Colonia Romana a se richiamava il'Campo . Marzo e l’Anfiteatro. VI. Queste sono cose, che in generale la lapida di Mariano ci 'condusse a cercare. Ma ella stessa di molte altre prerogative della Colonia trentina ci porse diritta notizia. Per lei dicendosi Trento Colonia

abbiam riveriti i Duumviri, i Censori, gli Edili, i Decu rioni, cbe un giorno reggevano questa Città. Conoscevamo un Se viro augustale di Trento, e altri Se viri augustah del territorio Tren tino in Avio, ma la nostra-Iscrizione rende completo il Culto d’Au- gùsto in Trento mostrando in Valerio Mariano il Flamine di Roma e d’Augusto. Niente meno d’onore alla Colonia trentina debbono recare i giuochi Quinquennali, de’ quali Valerio si mostra Prefetto. Queste sono solennità, cbe non a tutte le città

possono convenire, perchè richiedono grande apparato, e grande spesa. Che vi fosse un Collegio d’Auguri in Trento, sapendo che era Colonia si pote va bensì congbietlurarlo, ma la sola nostra Iscrizione ci dà questa notizia precisa. Più e più ragguardevole poi diventa questa Colo nia, perché oltre alle proprie diede anche ricetto alle sacre funzio ni di straniere città, quali furono le Tusculane per antichità e ve nerazione assai celebrate. Una cura singolare poi della nostra Co lonia si può crédere

abbia mostrato Marco Aurelio Imperatore, e insieme gran concetto, di Valerio Mariano destinandolo non solo Sopranten dente in Trento alla militar vettovaglia della terza legio ne italica, ma costituendolo eziandio, come sembra Giudice degli Scelecti nella Colonia. Quanto poi alla Prefettura de’ Fabbri è u- gualmenle onorevole per Trento se la rigirardiam per un corpo ci vile che militare. Se civile 1 , non picciola Colonia vuole essere slata la Trentina, ove tante persone applicate alle diverse

maniere di 1 avori eri, cbe abbraccia la parola fabbro, si trovano, da potersene formare un Collegio ; e Collegio di qualche riguardo e di belle rendite fornito, se un Valerio Mariano ne fu Prefetto. Se jpoi que sto debb’essere un corpo Militare, ciò mostrerebbe, che Trento per 1 opportuna sua situazione, e per la sua ampiezza e stata scelta a sede di una delle principali parti della Legione. Il Titolo di Tri buno dato a Valerio, ove si dovesse intendere Tribuno onorario della Legione nelle Rezie

6
Books
Category:
History
Year:
1900
¬A¬ proposito di certi "diritti storici" : lettere aperte di storia trentina a Sua Eccellenza il Ministro Dr. de Körber
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Page 40 of 43
Author: Pasini, Ferdinando / Ferdinando Pasini
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 43 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; z.Geschichte
Location mark: II 64.468
Intern ID: 242153
— 42 — 11 fatto si trova anche narrato nel libretto troppo poco conosciuto : Il Trentino provincia italiana, studi storico etnografici di un Trentino, "Ve rona,' dalla‘tipografia, di A. Ormino 1867, — Yi è raccolta una gran quan tità di materiale prezioso per una storia del sentimento nazionale nel Trentino, (19) jP. Sgttlmero, Proposta eco. in Ardi. p. Trieste ecc. voi. IV, fase. 8. (20) Trento città d'Italia per origine, per lingua, e per costumi. —- .Ragionamento isterico di Benedetto

Giovanellì, in occasione die i popoli del Trentino vennero riuniti al Regno d'Italia. Seconda edizione riveduta dal l'autore. 1810, Trento, dalla Tipografia Mona uni. (21) Considerazioni di F. V. Barbacani, già cancelliere del Principato di Trento, sulla futura prosperità de’ popoli del Trentino ora riuniti al Re gno d'Italia. Trento, per Giambattista Monsoni stamperia, 1810. (22) « Dissertazione di Francesco Frìsinglteìli Rovereta.no » detta nel l’Accademia degli Agiati Panno 17. — Mas. 2439, in Bihl

. Oiv., Trento. (23) Deutsche Knlftir and Litteratur de. s 18. Jahrlnmcl ini Lichte der mtgenossischen Kritik. Oppeln, E. Franck, 1886. (24) Mns.. presso YAccademia degli Agiati in Rovereto. (25) Lettere inedite di Olem. Vannetti. Rovereto, Sottochiesa, 1869. (26) Ferdinando Pasini. Personalità di Glena. Vannetti. Rovereto, Sot tochic,se. 1899, pag. 28. (27) Autografi vannettiani in possesso de’ chiarissimi signori ex-podestà ■di Cherso. prof. dott. Francesco Coglievina, e avv. dott. Riccardo

Vittori di. Rovereto, che gentilmente me li favorirono. (28) Autografi vannettiani presso la Biblioteca Estense di Modena. •Carteggio Yannetti-Tiraboschi. . (29) Ivi, carteggio Vannetti-Tira boschi, (30) Cfr. Ferdinando Pasini. Nazionalismo e irredentismo, lungo arti colo in parecchi numeri del giornale « Il Lavoratore > Trieste, 1900. . (31) Mna, 2493, a penna, presso la Bibl. Civ. Trento, (8 2) Accademico Valdarnese.. Memorie sul Trentino e sul Tiralo con note ed illustrazioni. (33) Proclami

a stampa 11 e 10 sett. 1809. (34) Fr. Ambrosi., Commentari della Storia Trentina. Rovereto, Sot- tothiesa, 1887, Voi- II. pag. 146. a stampa, 28, agosto 1809. (36) Sk-izzen und Xultnrlnlder aus Tirai, Innsbruck, Wagner 1877, pag. 223-24. (37) Trento, città <? Italia ecc. o. c. pag. 22-23. (38) B. T. lina questione per una carta ecc. o. c. pag. 8. (39) Carteggio mns. Vannetti-Tiraboschi, Bihl. Est. Modena, lettera 20 maggio 1780. (40) Ambrosi. Commentari ecc. II, pag. 84. (41) Ferdinando Pasini. Cadendo

7
Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
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Page 40 of 43
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 38 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/8
Intern ID: 165263
1759 maggio 17. — Francesco Felice dei conti Alberti, principe vescovo ■di Trento, assegna l’investitura dei feudi dei Saibanti a Carlo Antonio Pilati, pro curatore di Giulio q, Giovanni per sè, e Gio. Battista e Zenovello, fratelli q. .Marc’Antonia Saibante di Verona. Codex Clesiamis, XXXII, nell’i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck. 1764 marzo 28. — Cristoforo dei Lizzo de Noris, principe vescovo di Trento, investe dei feudi di famiglia Giulio q. Giovanni, e Gio. Battista e Zenovello

, fra telli q. Mare’Antonio Saibante di Verona. Codex Clesianus XXXIV nelli. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck, 1771 agosto 19. — Cristoforo dei Lizzo de Noris, principe vescovo di Trento, assegna rinvestitura dei feudi di famiglia a Giulio Saibante di Verona, unico supestite della famiglia veronese, rappresentato dal suo procuratore Filippo Alanci, segretario aulico di Trento. {Codex Clesianus XXXIV neil’i. r. Archivio di Luogotenenza m Innsbruck). 1774 ottobre 10. — Transazione fra

i discendenti di Marc'Antonio e quelli di Andrea, figli di Giovanni Saibante per il godimento dei feudi, a rogiti Fortu nato de Faccini. {Biblioteca civica di Verona). 1777 ottobre 4. — Pietro Vigilio del conti Than, principe vescovo di Trento, investe dei feudi di famiglia Giuseppe Saibante di Verona, quale procuratore di suo padre Giulio. (Codex Clesianus XXXV nell’i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1784 novembre 4. — Pietro Vigilio dei conti Thun, principe vescovo di Trento, investe Gio

notarile di Rovereto). 1800-1871. — Incaràanaent© sui feudi appartenenti alla famiglia Saibante, ■dopo la secolarizzazione del principato di Trento. (I R. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck).

8
Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 13 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
12 (218) C. POSTINGER — IL CASTELLO BEL BUON CONSIGLIO Mariani l ) e del minorità Benedetto Boneifi , 2 ) nonché le Miscel lanee raccolte in sette follanti dal Vescovo Francesco Felice degli Alberti (1758-1762) che contengono le copie di docu menti e di altri atti, tratte dall’antico Archivio vescovile. Un po’prima dell’occupazione francese venne a Trento il bolognese Francesco Bartoii che visitò pure il Castello. La descrizione de! suo viaggio data alle stampe nel 1780 col ti tolo : Le pitture

ed architetture della città di Trento e di pochi altri luoghi dei suo Principato t è interessante perchè ci dà una chiara idea della disposizione di ogni parte del Castello e perchè ci dimostra il periodo di decadenza cui ormai si andava incontro, li Bartoii è una delle ultime fonti donde si possa attingere prima della vandalica occupazione francese ; dopo di lui dobbiamo unicamente attenerci ai Diari! del Conte Gra- ziadei e del Pietrapiana che ci narrano con onesta sincerità gli avvenimenti dal 1796 al 1824

. La Biblioteca civica di Trento, che di buon grado si apre alle ricerche degli studiosi, possiede altri lavori di scrittori an tichi e moderni, che trattano del Castello e della città di Trento ; ma di massima importanza sono i documenti originali che ri guardano la fabbrica del palazzo, e gli inventari che fanno parte dell’antico Archivio vescovile, custodito ora nell'Archivio di Stato dell’ 1. R. Luogotenenza in Innsbruck, Avendo otte nuta la liberale licenza di esaminarli, ho potuto accennare in questo

lavoro a molte circostanze finora poco note. Le due vedute più antiche del Castello disegnate da Al berto Dtìrer (Durrero) si conservano nell' I. R. Biblioteca di Corte a Vienna (una si riproduce alla Tav. I), e rappresen tano il Castel vecchio con le loggia prospettanti la città. Fuor della cinta delle mura, dove oggi sta il bastione di mezzo, sorgeva in quel tempo una torre rotonda, robusta e bassa che fiancheggiava V ingresso al primo cortile. Un* altra veduta del *) Michelangelo Mariani ; Trento

con il sacro Concilio oc! altri notabili. — Trento, 1673, 1. voi. ') Bknkortto Bgnblli* Monumenta ccclcsìae indentiti ae. — Trento, 1760-1768, 4 voi, in 4,®

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Books
Category:
History
Year:
1824
Illustrazione del monumento eretto dalla città di Trento al suo patrono Caio Valerio Mariano
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Page 15 of 198
Author: Tartarotti, Girolamo ; Stoffella DellaCroce, Bartolommeo Giuseppe / opera postuma dell'ab. Girolamo Tartarotti. Supplita nella parte mancante dall'ab. Bart. Gius. Stoffella dalla Croce
Place: Rovereto
Publisher: Stamperia Marchesani
Physical description: XVI, 180 S. : 1 Portr.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Marianus, Valerius Gaius
Location mark: III 39.802
Intern ID: 215787
Missioni. Cimbri, jioji fui ojiO' disfatti da 3VI firio a "Vei’celli y ma sul 'Vci'ohgsc* CAPO III'. Delle Tribù Romane, loro numero, e nomi. Trento era' della Fà-- piria, o della Papia, Notizie circa la Papiria. La Papia non fu, che un nuovo no me derivante da famiglia. La sigla PAP. pub significare tanto Luna, che l’altra. CAPO IV. Della forinola HONORES - GMNES - ADEPTV8. Municipium■ ir qualche volta lo stesso-, ehe Polonia. Gli onori nella nostra-Iscrizione accennati, furono da G. Valerio

conseguiti in Trento. Il Muratori difeso contro al MaffeL. CAPO V. Roma tenuta per Dea. Augusto divinizzato in- vita. Dopo morte a- dorato dappertutto qual Dio. Tempj in onore di Roma’insieme, e di Augusto. Del la voce Goncivis. Passo, di Plinio esaminato» Se Pomponio Secondo fosse Veronese. Della voce Civis. Flamine era il Sacerdote destinato al culto di. cadami Dio. Se un Flamine potesse servire a più Dei. Trento ebbe tempio in onore di Roma, e di Augusto. De’ Sodali ,, e S eviri 1 Augustali. Erano

nella Colonia di Trento, ed anche in qualche suo vico. Della sigla GUAI. Della Dea Feronia, e de’ Sacerdoti Gra tuiti. Gli Augustali non venivano estratti' dall’ Ordine de’ Decurioni. CAPO VI. Delle Sigle PRAEF. Q. Q., e PRAEF. I. D. Q. Q, e come deb bano interpretarsi. De’ òriuochi Quinquennali. Delle Feste dette Quihquutriu. Era no probabilmente in Trento. CAPO VII. Degli augurj de’ Gentili. La dottrina de’ Filosofi intorno a ! mede simi è falsa. Se Aristotile gli ammettesse. Sentimento

dì Cicerone circa gli stessi. Del dubitare. Uffizio degli Auguri, e autorità de’ medesimi. L’ Augurato era carica vitalizia. Trento ebbe Collegio, di Auguri, Come vi si venisse ascritto. Di quanti Sacerdoti fosse composto nelle Colonie. E dell’ultime dignità- da C. Valerio Ma riano conseguite. CAPO Vili. Adlectus che significhi. Adlectus Annonae qual ufficio fosse. No tizie intorno alla Legion III. Italica. Teriolis dèlia No Mia Imperii non è Tiolo in Valtellina, ma Castel Tirolo nel Tirolo. La sigla

ANiNON, può anche significare— Annonarius. Annona militare in che consistesse. Falsa lezione d’un passo di S. A- gostino. Etimologia delle Rezie. Che si debba dire delle trasformazioni d’ uomini in animali. CAPO IX. De’ Sacrifizj- Municipali. I sacrifizj Tusculani erano in Trento. Donde così fossero nominati. Tusculo e sua etimologia. Era ascritto alla stessa tri 1 - -lii di Trento. Toscolano della Riviera di Salò. I sacrifizj Tusculani di Trento non derivano da questo, CAPO X. De’ Giudici Selecti

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Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Page 24 of 28
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/2
Intern ID: 109550
3. — Domenico Bonmartino di Trento rappresenta Mas seria Crivelli vedova di Pantaleone come tutrice di Giovanni Bonifacio per re golare alcune differenze coi sindaci di Malgolo e Salter. 1599 ottobre 13. — Istrumento col quale Pantaleone Betta, coH’isborso di 52 ragnesi, compera il diritto della corte franca delle frazioni di Salter e Malgolo. 1609 gennaio 24. — Rogito del Notaio di Riva Girolamo Saco, relativa alla conferma ed al complemento e rispettivo pagamento di 1000 ducati per titolo di dote

spettante a Margherita di Nicolò Alessandrini, moglie di Girolamo Betta. 1618 maggio 7. — I sindaci delle comunità di Salter, Malgolo e Romeno risolvono di vendere a Masseria Crivelli madre di Bonifacio Betta un appezza mento di terre alla località detta alla Valle, 1632 ottobre 23. — Carlo Emanuele, principe vescovo di Trento, crea Bo nifacio de Betta figlio di Pantaleone regolano maggiore della pieve di San Si- sinio per sè e i suoi eredi maschi. 1633 giugno 20. ■— Carlo Emanuele, principe vescovo

di Trento, conferma a Bonifacio Betta di Castel Malgolo il privilegio di immunità ed essenzione da imposte del castello ed adiacenze riportando il testo della transazione del 12 di cembre 1569 tra Pantaleone padre di lui e le comunità di Salter e di Malgolo. 1634 giugno 2. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, acconsente a Bonifacio Betta di Castel Malgolo che la fiera dei Santi Martiri anauniensi di Sanzeno da un solo giorno, sia portata a tre giorni di durata. 1637 marzo 9. — Carlo

Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, conferma a Bonifacio de Betta di Pantaleone di Castel Malgolo, i diplomi dell'ar ciduca Ferdinando del 21 luglio 1525 e dall’imperatore Carlo V dell’11 giugno 1545 e nomina Bonifacio e tutti i suoi legittimi discendenti nobili del principato vescovile di Trento. 1644 marzo 5. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, nomina Bonifacio de Betta Massaro delle valli di Non e di Sole. 1645 ottobre 7. — Papa Innocenzo X consacra sacerdote Giovanni

Betta di Castel Malgolo. 1650 aprile 25. — Giovanni Pantaleone Betta fu laureato in Padova nel palazzo episcopale a voti unanimi in jure Pontificio et Cesareo. ; 1650 maggio 22. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, nomina Giovanni Pantaleone Betta arciprete di San Lorenzo di Lomaso. 1650 ottobre 6. — Bonifacio Betta sborsa 80 ragnesi per liberarsi da un aggravio verso la chiesa del santo Rosario di Sanzeno addossandolo ad Alberto Pellegrini. 1653 maggio 5. — Francesco Simone Betta

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Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Page 25 of 28
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/2
Intern ID: 109550
1697 settembre 28. — Giovanni Michele conte di Spaur, principe vescovo di Trento, mentre conferma a Antonio Betta il diploma del suo antecessore principe vescovo, Carlo Emanuele Madruzzo, e quelli di re Ferdinando e Carlo V imperatore, gli conferisce dei privilegi estendendoli, compresa la nobiltà del principato, a Gio. Battista e Bartolomeo de Betta di Revò e loro di scendenti legittimi. 1698 gennaio 22. — Giovanni Michele conte de Spaur, principe vescovo di Trento, conferma a Antonio de Betta

figlio di Bonifacio, la regolaneria mag giore della pieve di San Sisinio per sè, suoi figli e loro discendenti legittimi. 1738 marzo 29. — Domenico Antonio conte de Thun, principe vescovo di Trento, conferma a Giovanni Bonifacio de Betta figlio del fu Antonio come an ziano della famiglia il diritto di esercitare la regolaneria maggiore della pieve di San Sisinio. 1758 dicembre 6. — Francesco Felice dei conti Alberti di Enno, principe e vescovo di Trento, conferma a Giovanni Bonifacio de Betta qual

seniore della famiglia la regolaneria maggiore della pieve di San Sisinio per lui e per il nipote Giuseppe Francesco, figlio postumo di Francesco Antonio fratello di lui. 1759 maggio 23. — Francesco Betta viene laureato nel collegio di Santa Agnese di Mantova e nominato dottore di diritto canonico e civile. 1764 ottobre 6. — Cristoforo Sizze, principe vescovo di Trento, conferma a Giuseppe Francesco de Betta il diritto di esercitare la regolaneria maggiore della pieve di San Sisiìiio in nome anche del

fratello Giovanni Bonifacio. 1772 settembre 29. -- Cristoforo Sizzo, principe vescovo di Trento, con ferisce a Francesco de Betta seniore e procuratore di Giuseppe de Betta la regola neria maggiore della pieve di San Sisinio. 1776 settembre 11. — Genealogia fedele della nobile famiglia de Betta di Castel Malgolo proveniente da Milano, Arco e Revò, coll’elenco dei documenti relativi esistenti nell’ archivio del Castello, vidimata dai notai Domenico Widmann di Coredo e Michele Alvise Mendini di Sanzeno

al- terius D. Iosephi de Betta de Castro Malgulo, Patriicii Civisque Tridenti. 1798 agosto 8. — Francesco II, imperatore, nomina Giuseppe de Betta dì Castel Malgolo Capitano dei Bersaglieri di Trento autorizzandolo a formare dei battaglioni ed a nominare gli ufficiali in caso di guerra. 1899 agosto 22. — Decreto ministeriale Italiano col quale viene ricono sciutoli titolo di nobile dell’ I. R. Impero ai discendenti di Edoardo de Beila di Castel Malgolo, residenti in Verona.

13
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Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
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Page 39 of 43
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 38 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/8
Intern ID: 165263
LA FAMIGLIA SAIBANTE DI VERONA E ROVERETO 37 1679 ottobre 28 e 1681 settembre 18. — Testamento di Alberta di Alberto dal Gaio di Verona, moglie di Michele Saibante, a rogiti Bern. e Gio. Antonio Benvenuti de Chiusole. (Archivio notarile, Rovereto). 1680 aprile 1. — Francesco degli Alberti, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Carlo Saibante di Rovereto la decima che spettava prima di diritto a suo padre Giuseppe. (Codex Clesianus, XXV, nell' i. r. Archivio di Luogotenenza

in Innsbruck). 1681 novembre 30. — lstrumento di dote di Paola, figlia di Marc’ Antonio Saibante, moglie di Antonio Gianfilippi, a rogiti Francesco Bernardi. (Cannelli). 1695 giugno 22. - Giuseppe Vittorio degli Alberti di Brino, principe ve scovo di Trento, trasmette a Gio. Antonio Martinelli, quale procuratore di Marc’An- tonio q. Marc’ Antonio Saibante, per se e Gio. Paolo canonico e Tomaso fratelli q. Giovanni, Bailardino, Alberto, Dionisio canonico e Giovanni fratelli q. Gio. Battista, l’investitura

dei feudi appartenenti alla famiglia Saibante (Pergamena N. 3 nella Biblioteca Civica di Verona). 1698 aprile 21. — Giovanni Michele dei conti di Sporo, principe vescovo di Trento, assegna con lettera d’investitura i feudi della famiglia Saibante a Gio. Antonio Martinelli, quale procuratore di Marc’Antonio q. Marc’ Antonio Saibante, per sè, il canonico Gio. Paolo e Tomaso fratelli fu Giovanni, Bailardino, Alberto, canonico Dionisio e Giovanni fratelli q. Gio. Battista. (Pergamena N. 4 nella

Biblioteca Civica di Verona). 1699 luglio 26. — Testamento di Carlo Saibante fu Giuseppe, a rogiti Matteo Voltolini senior. (Archivio notarile, Rovereto). 1701 aprile 21. — Testamento di Pellegrina Rizzardi, vedova di Carlo Sai bante, a rogiti Andrea Tabarelli. (Archivio notarile, Rovereto). 1726 dicembre 18. —Gio. Benedetto Gentilotti, principe vescovo di Trento, assegna l’investitura dei feudi di famiglia a Gio. Battista de Chiusole, quale pro curatore di Giovanni q. Gio. Batta Saibante, per sè e Gio

. Battista, Francesco, Bailardino e Zenovello fratelli q. Marc’ Antonio. (Pergamena N. 5 nella Biblioteca Civica di Verona). 1731 gennaio 12. — Domenico Antonio dei conti Thun, principe vescovo- di Trento, investe dei feudi ecclesiastici appartenenti alla famiglia Saibante, An tonio Rizzi di Trento, quale procuratore di Gio. Battista, per sè e Gio. Francesco, Zenovello Carlo venerabile, fratelli q. Marc’ Antonio, per Giulio q. Giovanni quale curatore di Carlo e Lorenzo suoi fratelli. (Pergamena

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Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 36 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
i . l'i i>tiN i• r.i; — u. > astki.i.u I»I-'.I. ui'un eu.NsKU.in successori non ismentirono la fiducia in essi riposta, restarono sempre fedeli alia causa ghibellina, accompagnarono l’Impera tore nei suoi viaggi a Roma, e ne ebbero in compenso mai sempre la grazia e la protezione imperiale. Nel 1220 il Vescovo Alberto III di Ravenstein accompagnò a Roma Federico II, lasciando intanto l’amministrazione temporale del vescovado, durante la sua assenza, all’avvocato della Chiesa di Trento, il Conte

Alberto III del Tirolo. Ben presto la benevolenza imperiale piegò, per i vescovi di Trento, alla peggio. Ritornato che fu Federico II dalla cro ciata nel 1228, si riaccesero le lotte con le città lombarde. All’Imperatore premeva che i valichi delle Alpi, tanto necessari per le calate dalla Germania, fossero aperti ed affidati ad una mano forte e fedele. Aldrighetto di Castel Campo in Giudicane, eletto Vescovo nei 1232, era uomo energico ed ancora devoto al partito imperiale, ma si temeva già che

la prossima ele zione avesse potuto dare un’altra piega alle convinzioni poli tiche del successore. Si veniva ormai formando una corrente contraria alla sovranità territoriale del Vescovo, certamente per gli influssi di Ezzelino da Romano, e forse anche del Conte del Tirolo che procurandosi di continuo infeudazioni nei vesco vadi di Bressanone e di Trento, era divenuto un potente dinasta, ed avvocato arrogante insieme anzicchè sommesso, dei Principi Vescovi. Cosi avvenne che Federico li nell’Aprile del

1236 nomina Governatore imperiale a Trento il Conte del Tirolo, ed ai 12 di Agosto di quell’ anno stesso nega al Vescovo in presenza dei fratelli Ezzelino ed Alberico da Romano e di Alberto Conte del Tirolo il diritto di infeudare, vendere o di mettere a pegno i beni del Principato, <) stacca il principato di Trento dall’Im pero germanico e lo incorpora con la Marca Trivigìana. Nel 1237 venne come giudice imperiale a Trento un tal Rolando, nel 1238 gli sussegui Lazzaro de Lucca, e nel 1239

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Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Page 43 of 47
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/9
Intern ID: 165264
1610 luglio 18. — Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura ai fratelli Ferdinando e Cristoforo Dario Castelletti rappresentati dal loro procuratore Gio Antonio Geremia, il feudo di Nomi. (Libri feudali, XVIII, fol. 1, nell' i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1610 luglio 18. — Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura ai fratelli Ferdinando e Cristoforo Dario Castelletti, rappresentati dal loro procuratore, Gio Antonio Geremia

, la cava marmorifera sul monte Pe- denzana in vai di Flemme. (Libri feudali, XVIII, fol. 2, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1610 luglio 18. — Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura ai fratelli Ferdinando e Cristoforo Dario Castelletti, rappresentati dal loro procuratore Gio Antonio Geremia, La miniera di ferro sul monte Fronte. (Libri feudali, XV111, fol. 1, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1612 aprile 10. — Ferdinando e Cristoforo Dario

de Castelletti vendono a Paolo Ceschi di Santa Croce, una casa con molino situata nella contrada delle Beccherie a Trento. (Biblioteca Comunale di Trento). 1613 giugno 12. — Ferdinando de Castelletti vende diversi poderi sul tenere di Volano, Chiusole e Nomi, a Baldessare Costioli di Rovereto, a rogiti Gasparo Paganini. (Archivio notarile di Rovereto, Giudizio di Rovereto). 1614 ultimo gennaio. — Divisione di beni tra i fratelli Ferdinando e Cri stoforo Dario de Castelletti. Al primo toccò la giurisdizione

di Nomi, al secondo quella di Kònigsperg. (i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1643 aprile 20. — Lettera con la quale Ferdinando conte Castelletti con ferisce il diploma di nobiltà coi predicato di Grienperg, a Rocco Reicli. (Presso la famiglia Reich in Trento). 1644 febbraio 12. — Lettera con la quale si conferisce lo stemma da Fer dinando conte Castelletti al cittadino negoziante di Bolzano, Giorgio Oberi. (Museo Ferdinandeum in Innsbruck). 1646 maggio 25, — Testamento di Ferdinando conte

16
Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 9 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
8 (214) C, POSTINOER — II- CASTELLO BEL BUON CONSIGLIO Quell’ombra di poter temporale che ancora restava si di leguò del tutto all’ingresso in Trento dì Napoleone I, nel Set tembre del 1796, dopo che l’ultimo dei Principi e Vescovi di Trento, Pietro Vigilio dei Conti di Thun, nella notte dei 20 Maggio di quell’anno, era fuggito a Passavia. I vincitori sban darono per la città e per il castello, nel quale si piantò il quartier generale francese: si penetrò in ogni canto dell’edificio mettendo

i Francesi; Trento cadeva così in potere or dell’una or dell’altra fazione, finché poi nel 1803 in appendice alla pace di Lune vii! e (1801), tutto il Vescovato venne secolarizzato ed incorporato alla Contea del Tirolo. 3 ) L’ archivio vescovile ri posto in 16 casse venne trasportato nel Luglio del 1803 a innsbruck. 4 ) La guerra fu indi ripresa, ma già nel Dicembre del 1805 si venne alla pace di Presburgo per la quale il Tirolo ') Le argenterie, proprietà del Vescovo, erano già state messe al sicuro

ai primi di Giugno del 1796 dalla Reggenza insediata du rante l’assenza del Vescovo. Tuttavia in Castello era ancor rimasta qualche suppellettile d*argento che ì Francesi assieme ad altri og getti di valore trasportarono a Verona. (Vedi Diario del Piotrapiana 3 Luglio e fi Settembre 1796. Ms. Biblioteca C. T.) -) Vi grande interesse per la storia di Trento durante le guerre francesi sono le Memorie storiche, o Cronaca della città di Trento dal 1796 al 1824 del O.tc Girolamo Grazi a, lei che fu Podestà

di Trento dal 1810 al 1812. 3 ) Convenzione tra l’ Imperatore Francesco I e la Repubblica francese del 6 Dicembre 1802. (Nota del Traduttore), '•) Per le ulteriori vicende dell' Archivio veggasi : Schonhcrr D.r Davide: Die Archi ve von Tyrol, nelle Mittheilungoo der k. k. Centralcommission, Vienna, Anno XI, 1885.

17
Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Page 18 of 47
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/9
Intern ID: 165264
Bernardo Clesio, principe vescovo di Trento, assegnava, con lettera d’investitura degli 11 ottobre 1516, il feudo di Nomi al detto Pietro. Le discordie fra i Lorìron e i feudatari di Nomi durarono anche quando i beni passarono nella famiglia dei Castelletti. I Lodron pretendevano, che la giurisdizione di Nomi terminasse al Covelo di Àldeno, e sostenevano che il territorio sopra di esso verso Trento fino al ponte di Plmitander, e al termine di Preabot spettava alla Giurisdizione di Castellano

e di Castelnuovo, di pro prietà della casa Lodron. La pretesa era fondata sul fatto, che nelle divisioni fatte il 23 giugno 1333 fra i fratelli Federico, Marcabruno, Azzone e Guglielmo q. Aldrighetto di Castelbarco, i confini del feudo di Nomi erano già stati fissati al Covelo di Al deno, e questi erano stati ratificati nell'atto dei 25 e 26 agosto 1494 anche dal canonico Giovanni Repar, delegato del principe vescovo di Trento, Udalrico di Lichtenstein. Pietro Busio-Castelletti da parte sua sporgeva denunzia

al vescovo di Trento, Bernardo Clesio, contro i fratelli Giovanni Fran cesco, Nicolò, Agostino ed Andrea di Lodron per atti violenti com piuti da questi nel paese di Aldeno e nei luoghi circonvicini. Bernardo Clesio, principe vescovo di Trento, tenuto conto della denunzia, con sentenza 2 maggio 1520 risolse la litea favore del Busio giudicando che la giurisdizione di Nomi dovesse abbrac ciare i confini dal Rivo di Piazzo fino al Plantander e Preabot. Ma i Lodron non si dettero per intesi e continuarono

le rappre saglie e guerricciole, in una delle quali riuscirono a smantellare il castello Covali o Castelbarco nuovo, che esisteva sul dosso del Covelo di Aldeno. ( J ) Pietro Castelletti con lettera 20 maggio 1524 informava An tonio Quetta, consigliere del vescovo Bernardo Clesio, che il conte Andrea Lodron, abitante a Sant’Antonio di Pomarolo fabbricava monete false e le spacciava, a mezzo dei suoi sudditi in Trento e altrove. Nel 1525 dilagò in tutto il nostro paese la sollevazione dei contadini

18
Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Page 23 of 47
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/9
Intern ID: 165264
Teodoro fatto maggiorenne, quale seniore della famiglia, ai 24 ottobre 1537 prestava nelle mani del principe vescovo di Trento, Bernardo Clesio, giuramento di fedeltà, per essere investito dei feudi di famiglia. Dopo la morte del Clesio il successore Cristoforo Madruzzo confermava a Teodoro de Busio per sè e i suoi fratelli Ippolito, Gio Pellegrino e Gio Francesco il feudo di Nomi con documento 7 ottobre 1540. Gio Francesco un valoroso soldato, morì a vent’anni pu gnando nelle Fiandre. Ippolito

fu famigliare del vescovo di Trento, Cristoforo Madruzzo. Egli intervenne all’apertura del concilio di Trento. Sposatosi con Angela contessa Capra di Vicenza, morì senza lasciar discendenti. Teodoro si unì in primi voti a Maria de Sparir (Sporo), in secondi ad Elisabetta a Prato dei signori di Segonzano. Anch’egli come il fratello non lasciò eredi. Da Cristoforo Madruzzo, prin cipe vescovo di Trento, Teodoro ebbe diverse investiture. Con atto 11 dicembre 1546 gii fu assegnato la decima di Campegnaga o piano

lettera d’investitura del 1 ottobre 1559, assegnò la miniera anche ad altre persone, che sono citate nel documento. À Cognola Teodoro aveva comperato una villa perchè ser visse alla sua famiglia di soggiorno estivo. Nel 1545 vi ospitò il cardinale de Monte, che era venuto a Trento, per prender parte alle sedute del Concilio. In data 25 giugno 1548, Cristoforo Ma druzzo concedeva alla dimora di Teodoro l’esenzione della giuris dizione civile, e asilo d’immunità a’ rei di omicidio non preme ditato

. Da questo documento si rileva che Teodoro occupava la carica di capitano della valle di Flemme. Quando nel 1551 fu riconvocato il Concilio nella cattedrale di Trento, Teodoro Castelletti era presente alle sessioni di quel- l’illustre assemblea.

19
Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
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Page 35 of 109
Author: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 104 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: II 7.075
Intern ID: 204191
34 (240) C. POSTINGER — ir, CASTELLO del buon consiglio dopo la regolazione dell’Adige venne a trovarsi sulla sponda sinistra, mentre ancora nel secolo scorso a ragione si poteva dire vicino al Doss Trento. Fin verso la metà del secolo XIII non vi è documento attendibile che accenni ad un Castello sulla riva sinistra del l’Adige; appena nel 1250 si ha una investitura con cui il podestà Sodegerio de Tito « tanquam Rector et Provìsor Epi- scopatus Tridenti, in Domo nova Domini Imperatoria

» investe d’un pezzo di terra il Magister et Physicus Spinello. <) Fabbrica del Castello del Buon Consiglio. Da un documento redatto quattro anni dopo, cioè ai 2 di Gennaio dei 1254, nel quale Sodegerio de Tito viene dalla città di Trento investito per sè ed eredi della casa nuova sul Dosso del Malconsiglio, -) si può argomentare che questa sia la domus nova Imperatoria ; tuttavia non è lecito di escludere ogni dubbio. Una sola cosa è certa, che cioè la casa di Sode gerio, descritta nella investitura

del 1254 come domus nova in ci vi tate Tridenti, in contratti S. Martini super Dossum po sila juxta murum civitatis, qui vocatur Dossus de Mai Consilio, è il Castello del Buon Consìglio. Per viemmeglio comprendere la personalità di Sodegerio de Tito, ed il suo titolo fastoso, mi sia lecito di scorrere suc cintamente la storia del Principato di Trento. L’Imperatore Corrado II, separata la Contea di Trento dalla Marca di Verona, l’aveva data al fedele e valoroso Udal- rico II Vescovo di Trento (1027

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Books
Category:
History
Year:
1904
¬La¬ famiglia Betta dal Toldo.- (Famiglie nobili trentine ; 3)
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Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 54 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 1
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/3
Intern ID: 109552
DOCUMENTI. 1537 aprile 28. — Bernardo dei Signori di Cles, principe vescovo di Trento, investe Alvise Betta di Rovereto dei feudi e delle decime dei dintorni di Rove reto, Lizzana e Lizzanella, che prima appartenevano ai Castelbarco. (Libri feudali trentini presso T i. r. Ardi, di Luogot. in Innsbruck). 1541. — Cristoforo Madruzzo, cardinale e principe vescovo di Trento, con fermava ad Alvise Betta, i feudi concessi dal suo predecessore Bernardo desio. (Da un documento del processo Betta-Betta

legittimi eredi. (Archivio dell'i. r. Consulta Araldica in Vienna). 1567 aprile 10. — Cristoforo Madruzzo principe vescovo di Trento, investe Francesco Betta della quarta parte della Daera di Terragnolo. (Libri feudali trentini presso Ti. r. Arch. di Luogot. in Innsbruck). 1570 aprile 9. — Testamento di Giorgio figlio di Alvise Betta, a rogiti Giu seppe Rosmini. (Archivio Congr. di Carità in Rovereto). 1579 settembre 24. — Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, concesse a Francesco per sè e suoi

nipoti Antonio, Ottavio, Paolo e Alvise figli di Giuseppe, il privilegio e i diritti della quinta parte dei grani e uve di Marco. (Libri feudali trentini presso Ti. r. Ardi, di Luogot. in Innsbruck). 1580 febbraio 3. — Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, in- veste Francesco Betta di Rovereto delle decime di campagna nei dintorni di Ro vereto descritti nella lettera d’investitura. (Libri feudali trentini presso Ti. r. Ardi, di Luogot. in Innsbruck).

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