tri ste, afflitto, vedendo che il Demonio impedi- sce li miei santi disegni; et non tutti Canoni ci sono contrarii, ma alcuni, che fanno poi il nome di Capitolo“, wo doch die Kapuzi ner als „veri imitatori del Santissimo Fran cesco, loro fundatore“ von so großem Nutzen in der Welt sind „con la loro vita santa“A Den Domdekan von Trient und Domherrn von Brixen Aliprando oder Hillebrand v. Madruzzo 65 als einen der abwesenden Domherren ersuchte der Fürstbischof am 28. Mai 1602, dem Vorhaben
„difabricare qui in Bressanone un monasterio a ‘ Reverendi Padri Capuci ni, al che fare, era necessario l’havere la Chiesiola di Santa Catherina qui in Run- catto come luogo per tal’effetto commodo“ und dem diesbezüglichen Breve zuzu stimmen. 66 Am 30. Mai 1602 bat der Fürstbi schof den Agenten Fabritio Decio, er solle den Kardinal Paravicino darüber informieren, „che il mio Capitolo non ha voluto consentire per adesso al Breve di Sua Santitä di eriger il Convento per li Reverendi Padri Cappuccini
“, sie würden dem Papst schreiben, „che essi pensano il contrario, et perciö non hanno consentito, ma se pur Sua Santitä vorrä, che sia eretto, che finalmente obediranno“. Der Kardinal Paravicino solle beim Papst insistieren, dass er „commettei alli Canonici, che consentino a talopera santa, che senz’altro obediranno, et sarö poi consolato, altrimente dovendo essi otteneP il loro cattivo intento contra di me, io sareo tutto confuso, ne‘potrei maipiü con honor mio far cosa buona nel mio Vescova- do, et lascierei andar
le raccomando di nuo- vo con ogn’affetto, poiche quello cipreme as- saissimo “A Fabritio Decio schrieb auch am 8. Juni 1602 an den Fürstbischof Chris toph Andreas v. Spaur nach Straßburg/ Gurk, „me dispiace molto, che li Signori Ca nonici vogliano differire un ’opera si santa et molto utile per salute delle anime de tutti quelli popoli, sP della cittä, come ancho de tutti li convicini, io non mancaro de consul- tare questo negotio co ‘ il Signor Cardinale Paravicino et gli darrö aviso; in tanto quella