eventuale riforma della pubblica amministrazione italiana in generale. Per attentare all’autonomia allora, co me oggi, è servito il motto: „Divide et impera,,. E’ pure assai interessante rile vare come, in occasione della costituzio ne della provincia di Trento prima e del la provincia di Bolzano poi, abbiano fat to capolino i criteri informativi di ripar tizione in auge agli albori del Regno d’Ita lia: superficialità, improvvisazione, ar bitrio e prepotere. Ignorato l’imponente problema etnico, vennero
soppressi i due distretti ammini strativi montani (Bressanone e Brunico), cosa questa che dimostra la candida igno ranza dei nuovi amministratori circa i principali problemi inerenti la politica economica montana; mutilata fu la pro vincia di Trento dell’Ampezzano (comu ni di Cortina d’Ampezzo, di Livinallongo e di Colle S. Lucia), senza il preventivo consenso delle popolazioni interessate. Analogo procedimento venne usato quando si separarono dalla provincia di Trento i comuni di Pedemonte, Casotto
, n. 1 — alla riparti zione del territorio della provincia di Trento, costituendo nella parte setten trionale di essa la provincia di Bolzano, a nessuno venne in mente di dare con temporaneamente l’avvio verso una ac cettabile soluzione dello spinoso proble ma etnico, che già stava manifestandosi in tutta la sua gravità, ma si colse questa VII. puntata = 111111 ili ni inni il mi mi Ci sia permesso in questa puntata di rimanere fuori dei margini consentiti dal titolo, per completare in un certo qual modo
di Bolzano, passò ben presto nel dimenticatoio. Il sen. Tolomei poco dopo si convinse e riuscì a convincere anche il governo ita liano che praticamente i sudtirolesi altro non erano che dei latini, in origine, tra- occasione per aggregare definitivamente alla provincia di Trento (forse a titolo di riparazione per le mutilazioni subite), i 15 comuni dell’Unterland bolzanese, le cui caratteristiche etniche e linguistiche erano più che evidenti. Il risultato più rilevante, scaturito da questa per noi
straordi naria, mentre il R.D.L. 11-1-1923, n. 9, estese ai territori annessi la legge comu nale e provinciale del Regno, riducendo ad una larva I autonomia comunale no stra. A coronare quest’opera indegna giunse infine il R.D.L. 21-1-1923, n. 93 con cui si dichiarò costituita la provincia di Tren to comprendente anche il territorio del l’Alto Adige. Allora, come oggi, diversa è solo la forma, ma uguale la sostanza Triste preludio a questi avvenimenti fu il R.D.L. 17-10-1922, n. 1353, che in trodusse