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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Page 94 of 134
Author: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Place: Milano
Publisher: Ubicini
Physical description: 117 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; f.Reisebericht
Location mark: II A-4.023
Intern ID: 155169
, una volta resi denza dei Principi di Trento, con torre di stile romano, e più sopra il convento dei Cappuccini di costruzione recente, e più lontano ancora il convento ora soppresso dei Carmelitani, ridotto a ricovero dei Trovatelli. La co stiera a mattina di Trento è tutta sparsa di ville, tra le quali è veramente magnifica quella detta di Fontana Santa dei Conti Consolati, Di questa villa cantava Tommaso Gar, tridentino, con sciolti che respirano foscoliana fra granza. A quelle collinette

79 s’arresterà il viaggiatore a contemplare la chiesetta di s. Apollinare di forma gotica che sta in fondo al villag gio. Il volgo tiene questa chiesa per antichissima più assai che noi sia ed eretta sulle rovine di un tempio in titolato ad Apollo. Ma eccoci finalmente al termine del nostro viaggio. Le torri, le mura , le chiese della gentile mia Trento si fanno ad ogni passo vieppiù distinte; già siamo in sol ponte che mette nella città per Porta Bresciana o sia di s. Lorenzo. Prima

di entrarvi soffermisi il viaggiatore, volga lo sguardo a mattina e consideri alquanto quella stupenda scena che gli si affaccia. La città di Trento gli si presenta in semicerchio, gli estremi punti del quale tengono due torri, quella così detta Vanga, e la tor Verde. L’Adige secondando la linea semicircolare, sulla quale sorgono gli edifici, la viene lam bendo, e dalla riva opposta bagna le verdeggianti cam pagne di campo trentino. Innalzasi di fronte, a qualche altezza dal piano della città, il castello

sovrasta il dosso di sant’Agata che sì appunta in guisa delle antiche torri dei Ghibellini, in sul cocuzzolo del quale sta una chiesetta : lontano lon tano monti svestiti che rompono la tinta cilestrina del l’orizzonte. Figuriamo! di considerar Trento da queste pendici, e Treni®

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Page 129 of 335
Author: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Place: Milano
Publisher: Civelli
Physical description: XLVI, XIII, 278 S.
Language: Deutsch
Subject heading: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Location mark: III 154.332
Intern ID: 138326
costituivano il Consilio Scariole, vi erano i Giurali del Ranco ed anche i Giurali del consiglio. Due volte_ all’anno pubblicamente in Ca valese ed in Moena si teneva ragione som maria avanti i Giurati del Banco, e ciò dicevasi tener Piaido, Egnone principe di Trento stretto da tutte le parti, da bisogni e da nemici im pegnò a Mainando II conte del Tirolo la valle di Fiemme per 450 marche di ar gento, nè valsero tutte le rimostranze e le scomuniche dei principi di Trento a redimere questa valle. Solo

il figlio di Mainando, Arrigo re di Boemia e conte del Tirolo, restituì 1’8 giugno 4344 al principato di Trento la valle di Flemme, ì successivi principi furono poi sempre solleciti a confermare gli antichi privilegi di Fiemme, così il principe Giorgio il 5 II Trentino FIE 73 febbraio 4403, il principe Giovanni il 42 gennaio 4469, il principe Bernardo de sio il 40 dicembre 454/. Lo Statuto della valle di Fiemme, elle - porta il titolo « Le consuetudini, ecc. » fu regolarmente compilato nell’anno 4643

; esso è diviso in 6 libri, cioè I dell’Eco nomia comunale di 53 capitoli, II del Civile cap. 83, III del Criminale cap. 25, IV la Costituzione del Fontico cap. 38, V nuovi Ordini dei boschi, VI altre or dinazioni, voti ed accordi ed altre cose stabilite in ordine al buon governo della comunità di Fiemme. L'ultimo dei principi-vescovi temporali di Trento, Pietro Vigilio, tentò decam pare dalle antiche consuetudini della valle di Fiemme proponendo alla comunità un nuovo Statuto, il quale fu dalla

comunità rifiutato. Colla secolarizzazione del principato di Trento furono distrutte le antiche com suetudini della valle di Fiemme, modello in certo modo d’ una piccola repubblica sorretta e tutelata dai propri statuti che fissavano i suoi rapporti coi principi di Trento. Presentemente questa comunità com prende il distretto di Cavalese e per lo stato presente rimettiamo i lettori al vo cabolo Cavalese, Il comune generale esiste ancora per la comproprietà di boschi e di pascoli fra i singoli comuni

, ma la sola parte media dell'avvallamento deH’Avisio, e viene così specialmente denominata dal comune generale, il quale comprende il più ampio e il più bel bacino situato fra le due estreme sezioni di Fassa e di Cern irà. Flemme anticamente appartenevo con Udine, Belluno e Feltre alla marca Tre vigiana e si règgeva da sè in uno stato quasi indipendente, ma veggendosi mi nacciata dulia crescente potenza dei Ve neziani si assoggettò spontanea nell’anno 4440 a Gebardo principe di Trento, il quale promise

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Page 149 of 335
Author: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Place: Milano
Publisher: Civelli
Physical description: XLVI, XIII, 278 S.
Language: Deutsch
Subject heading: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Location mark: III 154.332
Intern ID: 138326
L1Y Esso è formato da .due soli comuni, cioè, Livinalongo e Colle di Santa Lucia. Nulla si conosce sullo stato antico di questo alpestre paese; la lingua però co* munemente parlata indica un’età rimo* tissima, sia essa un rimansuglio dell’ an tica romana od italica, sia di radice etru- sca. Nell’anno 1094 l'Imperatore ÀrrigoTII donò la dinastia di Livinalongo ai ve scovi di Bressanone, i quali tennero a mezzo di gastaldi. Verso là metà del se colo XII i principi di Bressanone ne in vestirono

castello sopra il monte che stava di fronte al Ca stello di Prcdaja situato sull-’àltrà sponda, dell’Adige ed : entrambi questi castèlli gUàr- dàvano il passo della valle. Iii Lizzano,’ e probabilmente nel ’ castèllo,'■ alltìggiò l’im-' peratore Arrigo-IP nel 1044 ritornando; dall’ Italia in Germania,’ come si ricava dà un documento dato in Lizzaria e pub- ; blicàto dal Muratóri. In quésto castello risiedevano i capitani dei principi di Trento, ed occupato dai Castelbarchi di venne un feudo di questa

i signori di Scboeneck, i quali nell’ anno 1316 vendettero la dinastia al veneziano Giacomo Guadagnini, Questo Guadagnini tiranneggiò il paese per modo, che l’imperatore Carlo IV diede órdine al suo .capitano in Feltre di cacciarlo dal do minio colla forza dell’armi. Il capitano ottenne poi la metà dèlia dinastia in ri compensa, mentre 1’ altra metà fu ritor nata ai principi di Bressanone. Essi riac quistarono per .compra il rimanente dal capitano, e così la dinastia restò unita sotto al principato

, Calverappa, Sora- rui, Salesei di sopra, Salesei di sotto,’ Palla, Agai, Piano e Castello, La parócchia che è in pari tempo de canato del distretto è nel villaggio di Pieve. Nel decanato si trovano 9 chiese filiali, 43 sacerdoti e 10 scuole elementari. LIVINE. Frazione del comune di Li vinalongo, distretto dello stesso nome, cir colo di Posteria. LIVO. Circolo di Trento, distretto di Cles, comune composto dei villaggi Liyo, Varólo e Siana. Abitanti 700, case 88. Estimò fior, tneran, 85,774 car

. 22.^ Parócchia dipendente dal decanato di Cles, diocesi di Trento. Come parócchia ha curazie filiali, cioè, Bresimo, Baselga, Cis, Prèghena, Bozzana e San Giacomo con 3316 abitanti. LIZZANA. Circolo di Roveredo, di stretto della città dello stesso nome, forma un comune colle frazioni Lizzanella, Na vicello, Cbrnacalda e Favorita. Abitanti 1672, case 357. , Estimo fior, meran. 128,914 car. 36. II villaggio di Lizzana 'giace a mezzo giorno dalia città di Roveredo, dalla quale è poco discòsto. Aveva uri antico

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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 184 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
in principato vescovile, assegnava il dominio della valle Lagarina alla Mensa vescovile di Trento: ed i principi vescovi la divisero in vari capitanati con sedi a Pradaglia, Lizzana, Castelbarco e Scr- ravalle. Ma i capitani una volta installati colle loro famiglie nei ricchi feudi della ridente vallata, tentarono, e vi riescirono il più delle volte, di rendersi indipendenti dalla curia vescovile di Trento: di qui le guerre continue, le interminabili contese delle varie famiglie feudali di valle Lagarina

coi principi vescovi di Trento. Fra le famiglie di questi signorotti crebbe potente per le sue ramificazioni e per le alleanze avvedutamente contratte, la famiglia dei Castelbarco, tanto che verso il 1300 teneva sotto di sé l’intera valle Lagarina: ed il più famoso dei Castelbarco, Guglielmo, fortificò Rovereto e fu chiamato dagli Scaligeri per tre volte al governo di Verona come podestà, ed i principi vescovi di Trento lo nominarono loro capitano generale nelle Giudicane. Morto Guglielmo

questa terra che dessa è terra d’Italia sacra agli dei: Haec est Italia Diis sacra. » I Romani in valle Lagarina hanno lasciato prove durature del loro passaggio, della loro dominazione. La via militare romana Claudia-Augusta, che dalla valle del Po metteva in quella del Danubio, percorreva la valle Lagarina in tutta la sua lunghezza; anzi, è accertato che dalla Chiusa veronese fino a Trento, due fossero le strade romane percorrenti questa valle: Luna sulla destra e l’altra alla sinistra dell’Adige

Lagarina passò sotto il dominio feudale dei marchesi di Trento: come appare dal Piacilo temuto da Ludovico II, in Trento nell’845 — rammentato dal Muratori — ed al quale intervennero uomini di Marco, di Avio, Castione, Mori, Tierno e Lenzina, terre tutte della valle Lagarina, che al marchese di Trento facevano atto di vas sallaggio. Per troncare certe questioni che tenevano in armi i valvassori, signorotti di vari castelli della regione, Corrado il Salico nel memorando placito erigente Trento

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Page 237 of 335
Author: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Place: Milano
Publisher: Civelli
Physical description: XLVI, XIII, 278 S.
Language: Deutsch
Subject heading: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Location mark: III 154.332
Intern ID: 138326
e la giu risdizione di Levico fossero congiunte a quella di Caldonazzo, di cui era signore ' Jacopo Trapp ^ ma di là a non molto tro viamo Levico in potere dei principi di Trento, e nel 4495 il vescovo Udalricó' di Lichtenstein fece riStaurare il fastello cò me accennava un” iscrizione che stava so pì a la porta. ‘Qualche aggiunta vi fece il vescovo Giorgio, di Naidech, come accen navano due iscrizioni del 4547. Ma quello che più contribuì a ornamentare questo castello fu 1 Bernardo Clesio, e ci, piace

il quarto sopra alla lamanca, dove sta monsignor di Claramont francese, il'-qunie andò jeri con il cardinalediTrento a detto loco; oltre li quali appartamenti vi sono molte altre stanze per officiali a gentiluomini, a tal che tutti boi forestieri e la maggior parte'di quei di Trento vi stemmo comodamente ». Da questa descrizione' si rileva con quanto splendore avesse Bernardo Clesio ridotto questo edilizio, ove i principi di Trento continuarono a mantenere un capitano o luogotenente por la cura del

SEL Sgomberata Ia Valsugana dalle schiere di Eccellilo il castello di Selva fu ritornato ai discendenti della casa di Caldonazzo. Nel 4285 lo tenevano Leone e Rizzando e nel 4340 Guglielmo, figlio di Rizzardo, lo rinunziò a Nicolò di Bruna, vescovo di Trento, colla ferma fiducia che i vescovi di Trento fossero per aver' cura di lui e 'della sua posterità nei loro bisogni in con siderazione della fedeltà e divozione sua e de’suoi 'antenati n quella chiesa. Questa linea di Caldonazzo si chiamava

dal ca stello de Silva. Nel 4349 il castello fu oc cupalo da Jacopo da Carrara, signore di Padova, e nel 4350 fu ceduto .al marchese di Rrandeburgn da Alberteìlo da Parma , ivi capitano per Francesco-da Carrara. Il principato di Trento fu ritornato dal Bran- deburgo ai. vescovi nel 4359, e sembra che fosse restituita anche la giurisdizione di Levico, essendovi nel 4374 Arrigo di Cal daico, capitano e reggente in nome del ve scovo. Da un documento dell’ anno 4474 parrebbe che,il castello di Selva

di qui riportare fa descrizione che ne fa mon signor Angelo Massarelio, ' segretario del concilio di. Trento. « Il 43 settembre 4545 4. reverendi car dinali Santa Croce e Polo alle 49 ore si partiremo da Trento alla volta di Lievego- • per andar a trovare il cardinale di Trento il quale li aveva invitatila'! suo castello. Li,accompagnava N signor Nicolò illadrutio, fratello maggiore di esso cardinale di Tren to, e il signor Sigismondo d’Arco, con'dieci cavalli. Detto Lievego è lontano da Trento dieci

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Page 25 of 134
Author: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Place: Milano
Publisher: Ubicini
Physical description: 117 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; f.Reisebericht
Location mark: II A-4.023
Intern ID: 155169
22 Veneti il di 9 maggio 4440, nel potere dei quali rimase, perchè nella susseguita pace di Cremona dell'anno 4 444, Riva colle sue pertinenze venne giudicata alla Repubblica. Il prìncipe vescovo di Trento non intervenne a quel trattato di pace, nè punto acconsentì alla cessione di Riva; ma egli non aveva forze per ricuperarla, ed essa rimase in potere de'Veneti fino al princìpio del secolo seguente, in cui, dopo la famosa lega di Cambra!, Riva colle sue pertinenze ritornò nuovamente in potere

de’ve- seovi di Trento ». In questi ultimi tempi navigli guerrieri solcarono le acque del Garda in occasione dell’assedio di Peschiera del 1800, il ix.° anno della Repubblica francese. In quanto ai confini delle provinole di Verona, di Brescia e di Trento, andarono del contìnuo soggetti ad alterazioni. Il principato di Trento, per darne un esempio, si protendeva assai più dentro nel lago di Garda che noi faccia al presente, sia da parte della riviera bresciana che della veronese. I commentatori

di Dante spiegando quel suo passo dell'Inferno Luogo è nel mezzo.là dove il Trentino Pastore, e quel di Brescia e '1 Veronese Segnar potria ciascuno in suo cammino ; fissano i confini della provincia di Trento (ai tempi di Dante s’intende) al Prato così detto della Fame vìcin di Campione. Il principe di Trento possedette eziandio la contea di Garda nella riviera veronese. L’ imperator Bar barossa la diede in feudo ad Adalberto principe di Trento li 4 7 settembre 4 4 56 , eolia condizione: « JVe

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Page 284 of 335
Author: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Place: Milano
Publisher: Civelli
Physical description: XLVI, XIII, 278 S.
Language: Deutsch
Subject heading: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Location mark: III 154.332
Intern ID: 138326
attributi -di po tere anche sotto il reggimento dei, vescovi : esso creava i suoi consoli ed alcuni giu dici minori : presentava ài principi vescovi i progètti di legge ed i giureconsulti da nominarsi alla carica di pretore; anzi Ab berlo duca d’ Austria con lettera dei 21 settembre 4481 gli raccomandava per la. pretura di Trento Lodovico da Vercelli : faceva proclami in oggetti di commèrcio, di annona, di vini, di fiere, di sanità, di guardie civiche e di milizie: stabiliva i pesi e le misure, il corso

228 TRE una specie di ambasciatore con autorità di potere che i conti del Tirolo tenevano alla corte del'principe di Trento per sor vegliare , esercitare un’influenza sul go verno e mantenere un diritto che traeva origine da invasioni fatte eolia forza det rarrai. Il magistrato consolare di Trento era ini corpo assai ragguardevole ed antico, che secondo le ricerche storiche' del Cre scer! ebbe un tempo il governo della città, come lo avevano i consoli di alcune città d’Italia. Conservò mòlli

e il valore delle monete : aveva l’ispezione delle carceri, esercitava per consuetudine e per lo'sta tuto altri diritti, non senza una specie di potere legislativo, dal che bene spesso na scevano dei conflitti coi principi vescovi. Esso teneva la giurisdizione inferiore ed economica ed aveva ufficj subalterni, come quello dei sindnci, dei giudici delle concor die, delle tutele, ecc. Il magistrato era composto di sette consoli, un cancelliere, un procuratore ed un tesoriere, che tutti venivano eletti dalla

cittadinanza e con fermali dal principe. La pretura, le cui attribuzioni furono esposte analizzando lo statuto, estendeva la sua giurisdizione in tutto il distreiioi che dalla carica stessa si chiamava la pre tura di Trento, La sede era nel fabbri cato situato fr» la torre e I» cattedrale ove si trova al presente I’1. R. corte di giustizia. I / ufficio sindacale, le cui attribuzioni sono tracciate nel libro dei sindaci dello statuto. Queste attribuzioni erano però limitate all’interno della città

. AH’ufficio massariale eompeievanò gli stessi oggetti per I’ esterno o pei comuni rurali della pretura. II giudizio delle aste aveva cura di tutti i pùbblici incanti risguardnnli oggetti messi al fasta in seguito nd un pignoramento. L’ufficio dei pegni custodiva tutti gli og getti mobili pignorati : a questa istituzione la legislazione austriaca non seppe sosti- TRE tuire un provvedimento che valga a ga rantire i diritti, per cui è sentita ancora a dì nostri in Trento la mancanza di quella istituzione

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Page 136 of 335
Author: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Place: Milano
Publisher: Civelli
Physical description: XLVI, XIII, 278 S.
Language: Deutsch
Subject heading: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Location mark: III 154.332
Intern ID: 138326
80 GIU un nembo di pietre esso morì in quella valle pregando per i suoi lapidatori ad imitazione del primo martire S. Stefano. Poco o nulla si conosce dello staio delle Giudicane ne’tempi di mezzo ; esse passarono col rimanente del principato iti potere dei vescovi di Trento in forza della donazione dell' imperatore Corrado del l’anno -1027, I principi di Trento tene vano il loro vicario generale nel castello di Stenico, ma verso ponente si fecero forti i signori dì Lodrone ed allargarono

il loro dominio in quasi tutte le Giudi- carie interiorij e ad oriente i signori d’Àrco estesero il loro potere nelle este riori. I principi di Trento cercarono in vari tempi di frenare la potenza di que sti casali valendosi di quella dei signori di .Cnstelbarco, ed ora in lega ed amici zia eoll’una, or coll’altra di queste fami glie sostennero per fazioni il loro domi nio, per modo, che le Giudicarle furono sempre turbate da discordie e tumulti di guerra, i quali erano sovente fomentali dai conti del

presero il piano di Riva e per Nago e Mori discendendo per la valle del l’Adige giunsero in quattro giorni in Ve rona con tre mila cavalli e due mila fanti. Le Giudicane ritornarono poi in po tere dei principi di Trento e vi restarono fino a questi ultimi tempi. Colla secola rizzazione del principato furono istituite le tre giudicature di Stenico, Tione e Condino conservando la piccola dinastia di Lodrone, la quale fu poi rinunziala al governo e incorporata al distretto di Con dino. GIUSTINO. Circolo

Tirol® che cercavano in que sta guisa ii affievolire la potenza dei prin cipi di Trento. Tra i fatti d’armi, il più importante per la storia delle Giudicane è il passag gio dei Veneziani nella guerra insorta nel l’anno 4438 fra la Repubblica ed i Vi sconti di Milano. Il Sabellico scrittore Ve neto ed il Caprioli Bresciano descrivono questo passaggio, ma il Franco cronachi sta di Arco ne paria con più precisione di luoghi. Alla Repubblica di Venezia in teressava di sostenere Verona messa in pericolo

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