80 rivoluzioni noi abbiamo avuto secondo Lombroso e Laschi, dal 1872 al 1880. Dopo la Spagna noi siamo quindi il paese piü rivoluzionario del mondo, Ebbene, dopo la Spagna noi siamo anche il paese piü misero, piü tassalo, mieno libero, piü mal governato di lutto il mondo. Quäle prova migliore, adunque, per dimostrare che il benessere del popolo non deriva affatto dalla attitudine ad insorgere? E se anzi troviamo che il benessere e di gran. lunga maggiore presso i popoli nordici, dove minori sono le tendenze
politici che si moltiplicano come i funghi velenosi dopo la pioggia, con le leite nazionali spinte ad oltranza, subentrö la diffidenza, le discordie, le piccole guerricciuole quotidiane a colpi di spillo ira gli stessi compatrioti della citta del „melon". Quando poco.dopo mi portai in una modesta trattoria di piazza Barbacan allo scopo di rifo- cillarmi alquanto, presi posto presso a un tavolo ove siedevano due simpatici vecchietti, veri tipi del triestino d'antico stampo. Discorrevano sul piii e sul
meno a proposito dell' invasione continua, persistente dell' elemento regnicolo a Trieste, mentre, — diceva uno di essi -— ai veri triestini „ghe toca star senza lavor e patir la sgranosa". A cui l’altro, dopo aver rievocato con un sospiro di sconforto ai bei tempi quando „Trieste iera veramente dei triestini", soggiunse: — „Asicureve compare che a Trieste no ghe xe piü triestini; tuto sa bastardä, e dopo el setanta no se capjsse piü gnente! . . Poco dopo rn'allontanai da quel locale, e meditando
asicurado pan e lavoro, e no che i gabi de ’ndar ‘torno disocupadi, afamadi, mentre al incontrario ai 'taliani regnicoli ghe se da i posti migliori! Xe a Trieste piü de quarantamila regni- coli/ E tuti i xe meio alogai: dei triestini, Ande in Municipio: ghe ne trovare una zinquantina: romagnoi, veneziani, napoletani e perfin .... calabresi, Persin el ciapa-gati xe un regnicolo da Napoli. E fra i scovastrade ghe ne xe due nativi dela Siciliaf Ande per „citta vecchia": regnicoli ghe ne trove per tuti
, pregate per i martiri caduti. Ma plauso, gloria, onore, agli eroi. Emma Giaconi. Arauen und Mädchen! Tiützet die langen Winter, abende und strickt kätteschuhmMel sür unsere braven ..Soldaten! in quel rpomento s'avvicinava al nostro tavolo un simpatico vecchietto, che, dopo aver messo la mano al herretto, ci rivolse il convenzionale saluto; „Bon giorno signori" e prese posto presso al nostro tavolo. — Finalmente — incominciö a dire, — la Logotenenza ghe da el sfrato a quei pelandroni de regnicoli. Fora