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Title A - Z
Title Z - A
Books
Category:
Pedagogy, Education
Year:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Page 25 of 152
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: Getr. Zählung
Language: Deutsch
Notations: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Subject heading: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Location mark: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern ID: 319184
quell a clandestina, divisa in due tronconi: uno di carattere politico che riproduceva la struttura del C.L.N. e uno di tipo assistenziale. L’organizzazione clandestina degli internati operava in stretto collegamento con il C.L.N. di Bolzano e, tramite questo, con il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia di Milano. Si può sostenere che la maggior parte dell’attività resistenziale svolta nella città di Bolzano gravi tò proprio intorno al campo di via Resia, con l’organizza zione

di attività assistenziali e la predisposizione di piani di fuga e di favoreggiamento. Gli internati spesso vennero adibiti alla raccolta delle me le, al trasporto da una cava vicina al campo di materiale poi utilizzato alFinterno, ai lavori lungo le linee ferriova- rie per il ripristino di collegamenti interrotti dai bombar damenti, al disinnesco delle bombe inesplose e nella ri mozione di macerie. Decine di internati vennero utilizzati sistematicamte presso una fabbrica di cuscinetti a sfera sfollata

da Ferrara, che aveva trasferito i propri impianti nella galleria del Virgolo. I continui trasferimenti degli internati tra il campo di concentramento ed i luoghi di lavoro costituivano l’occasione per contatti con la popo lazione ed evasioni. Attività di assistenza organizzata venne svolta, oltre che dal C.L.N., dai partigiani della Brigata Bari, della Brigata Giovine Italia, del Gruppo Condanni, e da organizzazioni ecclesiastiche animate dal vescovo di Belluno, monsignor Bortignon. Per una migliore

organizzazione del campo di interna mento di Bolzano vennero realizzati anche alcuni campi satelliti a Campo Tures, Merano, Colle Isarco, Bressano ne, Sarentino, Vipiteno, Moso e Certosa, sotto il controllo, oltre che delle SS, del Corpo di Sicurezza Trentino. La sera del 28 aprile 1945 si sparse nel campo la notizia delle trattative in corso tra la Croce Rossa Internazionale ed il comando del campo per la liberazione degli internati e la sera stessa si svolse una riunione del C.L.N. clande stino del campo

, nella quale un membro del C.L.N. riferì dei contatti col comando delle SS per cercare di garantire uno sgombero ordinato in modo da evitare una rivolta degli internati contro la-trentina di SS poste a loro custo dia. I! 29 ed il 30 aprile gli internati ricevettero un lascia passare, vennero caricati su alcuni camion ed accompa gnati ad alcuni chilometri dalla città. Nel frattempo la documentazione relativa al campo era stata distrutta. Il volume di.Happacher riporta in appendice, oltre ad una

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Books
Category:
Pedagogy, Education
Year:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Page 24 of 152
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: Getr. Zählung
Language: Deutsch
Notations: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Subject heading: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Location mark: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern ID: 319184
settentrionale nel set tembre 1943, i nazisti trovarono quindi elenchi ben detta gliati di ebrei, compilati da funzionari comunali a partire dal 1938, e strutture di internamento precedentemente realizzate; inoltre l’esercito di Salò spesso aiutò le truppe della Wehrmacht nei rastrellamenti. Tra i vari campi di internamento esistenti nel territorio italiano i più importanti furono sicuramente quello di Fos- soli, nelle vicinanze di Carpi, in provincia di Modena, la Risiera di Trieste ed il campo dì Bolzano

. Il campo di Fossoli venne ampliato e ristrutturato alla fine del 1943 e passò sotto il diretto controllo tedesco all’inizio del 1944, rimanendo in funzione per circa sette mesi, du rante i quali vi transitarono migliaia di persone in seguito destinate ai campi di concentramento e sterminio tedeschi. Il progressivo avvicinamento delle truppe alleate e le conti nue azioni dei partigiani furono probabilmente la causa del la decisione di trasferire il campo di internamento, nel quale confluivano persone

provenienti dall’Italia settentrionale, destinate alla Germania. Probabilmente quindi anche per questo motivo venne scelta la località di Bolzano, all’inter no del territorio perfettamnente controllato dalle truppe na zista de,WAlpenvorland e abitato da una popolazione sicu ramente non ostile al nazismo. Nell’altra zona di operazioni nazista dell’Italia settentrio nale, 1’ Adriatisches Küstenland, a Trieste, nella risiera di San Sabba, venne realizzato un campo di concentramento e sterminio, dotato

di un forno crematorio, che entrò in funzione nella primavera del 1944. Complessivamente nel campo transitarono oltre ventimila persone, delle qua li almeno tremila vennero uccise. Si tratta sempre di dati sommari, visto che anche nel caso di Trieste, come per Fossoli e per Bolzano, i nazisti al momento dello sgombe ro eliminarono tutta la documentazione relativa al campo. Tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto del 1944 gli internati del campo di Fossoli, recentemente smobilitato, vennero

trasferiti nel nuovo campo di Bolzano, in località Gries, sulla strada per Merano, Fattuale via Resia. Dal 24 ottobre 1944 al 1 febbraio 1945 partirono da Bolzano nu merosi convogli ferroviari contenenti complessivamente migliaia di persone destinate soprattutto ad Auschwitz e Mauthausen; complessivamente transitarono per il Lager di Bolzano 11.116 persone. La popolazione del campo di concentramento era costituita da bambini, donne e uomini. I bambini, in prevalenza ebrei e zìngari, vivevano con le madri

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Books
Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Page 26 of 32
Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
Solo due parole Come redattori di questo numero di skolast abbiamo volutamente evitato di scrivere qualsiasi editoriale o presentazione. Due cose però vogliamo dirle a questo punto del giornale. L'ultima parte di Skolast è lasciata interamente ad alcune testimonianze di sopravvissuti al lager di Bolzano e vogliamo spiegare perchè. Più di 11.000 persone sono transitate dai campo di con centramento di via Resia. Erano ebrei, antifascisti, soldati italiani allo sbando: gente comune di ogni

estrazione ed età. Persone accomunate da un unico destino: il trasferimento in Germania. La città di Bolzano ha voluto dimenticarsi di quelle atroci sofferenze eliminando di fatto nel dopoguerra ogni segno di quanto è accaduto. Oggi non esiste che un piccolo ceppo a ricordare che lì c'era un campo di con cent ra mento. I giovanissimi neanche immaginano che dalla zona industriale, da via Pacinotti, partivano i convogli per Au schwitz, Mauthausen, Dachau. Per questo motivo riteniamo opportuno - anche

se forse usciamo un po’dal tema centrale della mostra - chiudere con le parole di chi ha tanto sofferto e vissuto quei giorni terribili. E' banale dirlo, ma la difesa della memoria rimane l'unico modo per evitare che su tutto cada l'oblio. Luca Fregona, Barbara Rottensteiner e1 campo di con ce ntramento di Bolzano si è det to e scritto poco. Eppure vi sono stati internati migliaia e migliaia di uo mini , di dorme, resisten ti per la maggior parte, catturati dai nazisti e dai fascisti repubblichini

nelle città, nelle valla te, nelle montagna. Era un campo di transito (Durchgangslager) , tappa intermedia per un succes sivo avvio ai campi di sterminio di oltralpe. Ma molti degli internati di Bolzano e di Trento furo no tenuti a lungo nel cam po con il proposito di estorcere loro notizie sull’organizzazione clan destina locale. Una volta usciti sono rimasti spes so in silenzio. Ragione di fondo di questa ecces siva riservatezza dei su perstiti ex internati va individuata nella consa pevolezza

più timore , io , italiana antifascista, figlia di una famiglia colpita dal fascismo, di ricordare le durissime prove a cui la criminali tà nazista sottopose tan ti miei compagni e compa gne di lotta e me medesi ma in carcere, al campo di concentramento. Perché so che i 1 democratico sudtirolese è oggi in con dizioni di credere alla sincerità delle mie de nunzie e non fa differen za di distinzione tra le SS e le brigate nere. Ho l’animo tranquillo allo ra nell’unire la mia voce a quella di quanti

3
Books
Category:
History
Year:
2003
Schnee von gestern : che storia.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2003,2)
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Page 22 of 110
Author: Harder, Philipp [Red.] / [Redaktionskollektiv ; Philipp Harder ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 109 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: g.Südtirol ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2003,2
Intern ID: 331963
sussulto passava per il corpo martoriato. Rimase cosi sino a sera. Poi fu slegato e portato nelle celle di punizione. Per tutto il giorno nessuno ebbe il coraggio di passeggiare, come al solito, su e giù. Alla sera ci privammo di parte della nostra razione. Da un pacco potemmo togliere un po’ di pane bianco. Due vecchi operai riuscirono a gettargli nella cella questa poca roba da un finestrino collocato non so dove. Erano vecchi del campo e non era la prima volta che sfidavano le SS per recare aiuto

a un compagno. lì settembre. Nel campo corre voce che presto ci sarà una partenza. Probabilmente stavolta toccherà a noi. Ormai non c’è più speranza che tutto finisca prima della nostra volta. Verso il Brennero il cielo è sempre imbronciato. Alla sera quando il sole tramonta le montagne sembrano una paurosa muraglia rossa di sangue. Di là c’è la Germania di Hitler. Un giovane detenuto ha chiesto oggi ad un operaio addetto ai lavori nel campo se lo avrebbero portato presto in Germania. L’altro gli rispose

: - Imbecille, ci sei già in Germania. 14 settembre. Da parecchi giorni avevo notato una strana figura di detenuto;; Alto, magrissimo, con un paio di pantalóni tutti rotti che gli arrivano alle ginocchia. Sifaggira per il campo appoggiandosi lad liti lunghissimo bastone. Sembra uno squilibrato. Oggi è entrato nel blocco A per parlare al capocampoeParla cóh una distinzione ed un tratto eccezionale. Ho chiesto chi fosse. Era il più noto avvocato di Trieste. Nei primi mesi di detenzione i tedeschi gli facevano

fare dieci giri al giorno intorno al campo con urfijlimtate: sullespalle.iQuanclq cadeva lq Jacqvanó i rialzale a nerbate. IL’hanno ridottdeosi fd .1:5 settembre. : Alle noverò adunata straordinaria. Tutti in fila. Un maresciallo delle SS ha incominciato l’appello. Ci siamo. Vedo parecchi dei miei compagni di viaggio uscire dalle file ed incolonnarsi in fondo al campo. ; 11 generale Tricoli. Ropoio, Lino. I numeri danzano attorno al mio. Finalmente: 3648. Esco camminando a stento, il maresciallo

grida: - Los. los ! - - Tento di correre. Ma non mi è possibile. Siamo circa duecento. C’è anche un avvocato di Cuneo con una larga cicatrice sul capo. E successo nel '22. E Giovanni Campagne. Ora i fascisti completano l’opera. E pieno di coraggiosa rassegnazione. Alle due usciamo tutti incolonnati dal campo dirigendoci verso lo scalo merci. Parecchie persone si fermano a guardarci. Qualcuno ci getta del pane e delle sigarette. Specialmente nei pressi degli stabilimenti Lancia. Alcuni operai

4
Books
Category:
Pedagogy, Education
Year:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Page 29 of 152
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: Getr. Zählung
Language: Deutsch
Notations: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Subject heading: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Location mark: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern ID: 319184
Italiane. Nella prima metà di luglio 1944, a Bolzano, in via Resia, fu istituito un campo di concentramento - o meglio un campo di transito, se consideriamo la funzione alla quale avrebbe dovuto assolvere. Nei dieci mesi in cui rimase attivo, vi transitarono 11.116 fra ebrei, avversari politici, zingari, par tigiani, militari italiani, prigionieri, sbandati, disertori, ostaggi, indiziati di reati comuni. Fin dal marzo del 1943 il comandante del Lager di Reichenau, Mott, aveva compiuto alcune ispezioni

poi da Hans Haage. Due ucraini, Otto Sain e Misha Seifert, si resero responsabili delle peggiori atrocità, le responsabili del reparto femminile, Else Lächert, Anne Schmidt e Ly dia Heise, non furono però da meno in quanto a crudeltà. La pulizia, le liste dei lavori interni ed esterni e l’ordinaria gestione erano affidate al capo-campo ed ai capiblocco scelti fra gli internati. Vi erano anche dei campi-satellite, nei quali i prigionieri lavoravano e soggiornavano: a Sarentino, Merano, Cer tosa

, Vipiteno, Campo Tures, Colle Isarco, Bressanone, Moso. 11 campo satellite di Sarentino era comandato da un sottufficiale della Wehrmacht, le guardie erano tren tine ed SS tedesche e bolzanine, i reclusi erano circa 200; a Merano, in una caserma di Maia Bassa, i reclusi erano circa 400, a Certosa 50. Il 21 luglio 1944 furono trasferiti a Bolzano da Fossoli circa 80 tra prigionieri politici ed ebrei, ma la prima immatricolazione di Bol zano documentata è la n. 81. dell’8 agosto. In seguito furono portati

a Bolzano, con gli autobus dell’Azienda Municipale Milanese, anche gli ebrei lombardi, piemon tesi e liguri. Testimonianze Scrive Enrico Zamatto: “Giungemmo nella notte al Campo di con centramento di Bolzano e dopo l’appello noi ebrei fummo messi in un piccolo blocco, al mattino ed alla sera veniva data una ciotola di acqua calda dove vagava qualche chicco di orzo; si passa la giornata sdraiati su dei tavoli di legno, non ci si muoveva e d’altra parte dopo qualche setti mana di totale digiuno

si cominciava a ridursi male, solo due volte al giorno si andava all’appello al mattino prestis simo sì faceva un immenso quadrato assieme alle migliaia di altri prigionieri del campo e bisognava stare anche un’ora fermissimi sull’attenti perché se alla fine il saluto che dove va essere fatto “cappello giù” non risultava alle SS sincro nizzato bisognava ripeterlo; quell’inverno era freddissimo ed a quella adunata doveveano venire tutti anche gli amma lati anche chi non si reggeva in piedi, guai grossi

5
Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
[ca. 1905]
Von Bozen bis an den Gardasee
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Page 127 of 211
Author: Kerausch, Josef / von J. Heimfelsen
Place: Bozen
Publisher: Deutsche Buchhandlung
Physical description: 180 S.
Language: Deutsch
Notations: In Fraktur
Subject heading: g.Trentino-Südtirol ; f.Führer
Location mark: I 297.962
Intern ID: 548618
S gewesen sein, Rast. Jnschriftell, eine zu St. Stefano am Zugänge ins Genovatal, eine andere im Val Camonica, er-- Wlen von Herrn Karls Marsch durch letzteres Tal und der Überschreitung des Tonalepasses, dann der Einsattlung von ^wnpiglio im Weitervordringen nach Judikarien. . Auch eine Art „Rosengarten-Sage" gibt es, deren Land- 'Ehaftsszenerie dein Campo benachbart ist. „Einstmals kam eine Königin mit großem Gefolge in ■ le fe Gegend. Ihre Und ihrer Dienstleute Gewandung war so ^8 zerfetzt

." auch Friedrich Rotbart über das „Campo h öe dg wmmen, nnd zwar im Jahre 1162, als er auszog, Mailand ^ strafen, dantr ein andermal um 1166. 2. Ueber die Mal'n-Wiesc zur Leipziger Bank nnd Baren- Man schaut dabei einen Toil des Lares-Gletscher nnd Adamello-Gruppe. Die Barenhohle hat ihren Namen da- \ man daselbst bei Anlage des Weges (1893) ein Petz gehbrtes Lager fand. 3. Zur Walga di Mambillo (1623) abet am Panorama- Aea iimi €( 1 finfi ml Touren. (Einige von den vielen ausgehoben.) Mach West und Südwest

: Zur^Malga di Nanlbino, zur Mlga Pataseos und Ritorto: Atlfsuchen der gleichnamigen "beetu , Wach Ward: Campo di Carlo Magno, Malga Malghetto A Soppra (Sotto); Malghetto-See (1882 m). Zur Enzianhütte. aw Mach Mordost: Zur Malga Montagnolli (1802 m), zu ^wndifra (1634 m), zum Groste-Paß (2440 m), ills Val

6
Books
Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Page 24 of 32
Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
cate gorie razziali. 11 16 aprile del 1945, quando l’Italia era. ormai da conside rare liberata, nel corso dell’ultima se duta del Consiglio dei Ministri della repubblica sociale fu ordinato anche lo scioglimento dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane. Nella prima metà di luglio 1944, a Bolzano, in via Resia, fu istituito un campo di concentramento - o meglio un campo di transito, se consideriamo la funzione alla quale avrebbe dovuto assolvere. Nei dieci mesi in cui rimase attivo

. La pulizia, le li ste dei lavori interni ed esterni e l’or dinaria gestione erano affidate al capo campo cd ai capi-blocco scelti fra gli internati. Vi erano anche dei campi-satellite, nei quali i prigionieri lavoravano e sog giornavano: a Sarentino, Merano, Cer tosa, Vipiteno, Campo Tures, Colle 1 sarco, Bressanone, Moso. 11 campo satellite di Sarentino era comandato da un sottufficiale della Wehrmacht, le guardie erano trentine ed SS tedesche e bolzanino, i reclusi erano circa 200; a Merano, in una

caserma di Maia Bassa, i reclusi erano circa 400, a Cer tosa 50. 11 21 luglio 1944 furono tra sferiti a Bolzano da Fessoli circa 80 tra prigionieri politici ed ebrei, ma la prima immatricolazione di Bolzano documentata é la nr. 81. dell’8 agosto. In seguito furono portati a Bolzano, con gli autobus dell’Azienda Munici pale Milanese, anche gli ebrei lombardi, piemontesi e liguri. Testimonianze Scrive Enrico Zamatto: "Giungemmo nella notte al Campo di concentramen to di Bolzano e dopo l’appello noi

ebrei fummo messi in un piccolo blocco, al mattino ed alla sera veniva data una ciotola di acqua calda dove vagava qualche chicco di orzo; sì passa la gior nata sdraiati su dei tavoli di legno, non ci si muoveva e d’altra parte dopo qual che settimana di totale digiuno si co minciava a ridursi male, solo due vol te al giorno si andava all’appello al mattino prestissimo si faceva un im menso quadrato assieme alle migliaia di altri prigionieri de! campo e biso gnava stare anche un’ora fermissimi

ce li avevano tolti a Milano San Vittore) per le strade della città; qualche santa donna ci affiancava e cercava di darci delle mele che poi si dividevano alla sera al rientro; la cosa riusciva se chi conduceva era della Wehrmacht (con le SS no!); ricordo anzi che qualche volta se la guardia era Austriaca que sto erano umani e ci permettevano di entrare in qualche negozietto a com prare qualcosa...Nel campo vi era una piccola costruzione, il carcere; questo era il terrore di ognuno di noi, infatti chi

8
Books
Category:
Pedagogy, Education
Year:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Page 55 of 113
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: Getr. Zählung
Language: Deutsch
Notations: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Subject heading: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Location mark: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern ID: 319184
nel campo di concentramento di Wcslerbork, un cam po di smistamanto ( Durchgangslager ) in Olanda orientale, dove sono transitate più di centomila persone. Da lì, dopo un periodo di internamento, i prigionieri venivano tra sferiti nel campo di sterminio dì Auschwitz. Il campo fu istituito nel 1942 all’indomani cieli’occupazione nazista, anno in cui Etty venne assunta in una delle sezioni del Con siglio Ebraico di Amsterdam. I Consigli Ebraici furono una delle invenzioni più “diaboliche” del

be osservato Primo Levi). Lavorare per il Consiglio poteva rappresentare una speran za in più di sopravvivenza, perché permet teva di godere dì una certa libertà di movi mento. Etty chiese, però di poter svolgere funzioni di assistenza e venne assegnata a svolgere questo compito nel campo di We- sterbork. Come funzionarla del Consiglio poteva lasciare periodicamente il campo per tornare ad Amsterdam, una possibilità che Etty sfruttò tenendo i collegamenti tra i pri gionieri e le famiglie. Nel giugno del

’43 la situazione precipita ed Etty non può più uscire dal campo sino alla deportazione per la Polonia. Etty Hillesurn rifiutò sempre tut te le vie di fuga che gii amici le proponeva no insistentemente. Un rifiuto pesante, vi sto che era perfettamente consapevole di trovarsi in una situazione senza scampo. Le Lettere raccolgono la fitta corrispondenza che Hillesurn riuscì a tenere per due anni con i moltissimi amici che aveva ad Am sterdam; due di queste lettere furono pub blicate e diffuse dalla resistenza

9
Books
Category:
History
Year:
2003
Schnee von gestern : che storia.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2003,2)
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Page 21 of 110
Author: Harder, Philipp [Red.] / [Redaktionskollektiv ; Philipp Harder ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 109 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: g.Südtirol ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2003,2
Intern ID: 331963
. Mi è venuta la tentazione di raccoglierla. Poi ho avuto vergogna della mia debolezza. È passato un po’ di tempo e non ho piu potuto resistere. Stavo per chinarmi a raccoglierla quando un altro passando mi ha preceduto. 7 settembre. Nel campo c’è anche un mio allievo al Liceo. Mi usa tutte le premure. Si chiama Ropolo. Aveva ancora cento lire e le ha divise con me. Mi ha dato anche un fazzoletto. Essendone sprovvisto mi ero tagliato la fodera d’una tasca dei pantaloni. Quando se n’è accorto me n’ha portato

a Mathausen. Un vecchio che è fra ì partenti mi ha chiesto: - Si starà peggio di qui a Mathausen? - Gli ho risposto che non lo so proprio ma che spero di no. Partiranno domattina. Nel campo cerchiamo tutti di aiutare i partenti. Fra questi c’è un giovane tubercolotico che è senza camicia. Gli do la mia. Olivelli sostiene tutti con il suo coraggio, le sue buone parole ed il suo aiuto. Alla sera c’è un’atmosfera di angoscia nell’animo di quelli che partono e di quelli che restano ad aspettar di partire

nel pomeriggio riparte con la scorta. 12 settembre. Stamane un detenuto ha tentato di fuggire. È un ragazzo di diciott’anni ed ha agito come un pazzo. Faceva parte d’una squadra di lavoratori che scavavano ima galleria nelle vicinanze del campo. Improvvisamente se l'è data a gambe per i campi. I tedeschi gli hanno scaricato le armi addosso senza colpirlo. Quando i suoi compagni sono ritornati nel campo la notizia si è diffusa in un baleno. Tutti pensavano che non poteva riuscire, ma pregavano Dio

perché lo aiutasse. Le ore passavano lente. Le motociclette delle SS andavano e venivano ininterrottamente. Improvvisamente, verso le cinque, un camioncino è entrato nel campo e ne è sceso il fuggiasco complètamente nudo e pieno di lividi. Le SS lo sospingevano fra uria e staffilate. Era un ragazzo di media statura molto magro. 1 tedeschi piantarono un palo in mezzo al campo e ve lo legarono con le mani unite alla sommità in modo che toccasse terra solo con la punta dei piedi. Lo . 2003 SKOLAST 21

10
Books
Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Page 30 of 32
Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
Questa lettera, venne scritta il 2 aprile 1945, da Ermenegilda Rocco di Belluno e da Mariangela Moltini di Genova, Risucirono ad evadere dal campo ai primi di mar zo, grazie all ’organizzazione clan destina di Bolzano. Compagni che siete liberi e che combattete, voglia mo sappiate come si vive nel campo di concentra- mento, perché si accresca il vostro odio contro que ste belve infami, che strappano i figli alle madri, le mogli ai mari ti, che cacciano qui a morire e a marcire nel su diciume

migliore ; al l’ultima partenza esse furono gettate senza al cuna difesa, nel vagone dei pazzi furiosi» Eppure più doloroso ancora del viaggio è il momento del l’addio» Allora si vedono padri, madri, sorelle, spose, far miracoli d’astuzia sfidando la fru sta e la cella di segre gazione per far giungere al caro partente l’ultimo pezzo di pane, la scatoletta di carne com prata in campo a prezzi fantastici, la fettina di marmellata che i tedeschi hanno disdegnato rubare nel pacco de 1 detenuto. Frattanto

i partenti nel cortile antistante ai blocchi vengono perquisiti fra calci e ceffoni. An che nei mesi più freddi alcuni sono in mutande, scalzi fra ,la neve perché la divisa del campo deve essere in ogni modo re stituita . Finalmente partono; quando le file interminabili co minciano a muoversi si vedono madri disperate lanciarsi contro le in ferriate delle finestre, percuotere le porte sbar rate per vedere ancora il figlio che parte verso la morte e che non hanno po tuto per l’ultima volta baciare. uopo

e a colpirlo a sua volta» Stanchi di tale vita i. prigionieri di un blocco scavarono una galleria che portava all’esterno del campo. Una spia riferì ogni cosa al comando e il castigo venne tremendo. Otto uomini si presenta rono spontaneamente come responsabili per evitare i 1 castigo collettivo. Essi furono bastonati e frustrati a sangue dal maresciallo tedesco che non pago di ciò rovesciò a terra con un calcio le barelle con cui i feriti venivano portati all’in fermeria . Ma le loro sofferenze era

11
Books
Category:
History
Year:
2003
Schnee von gestern : che storia.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2003,2)
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Page 41 of 110
Author: Harder, Philipp [Red.] / [Redaktionskollektiv ; Philipp Harder ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 109 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: g.Südtirol ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2003,2
Intern ID: 331963
“Lager”, Un titolo scarno ed essenziale, nell’esigenza di arrivare al dunque senza fronzoli retorici, senza sbavature enfatiche. Un tìtolo in cui c’è già molto dei brano teatrale sui campo di smistamento di via Resia scritto da Andrea Felis, prodotto .dai Teatro Stabile di Bolzano e diretto da Marco Bernardi nel ’38, Abbiamo intervistato Fautore del testo, Andrea Felis, professore dì storia e filosofìa ai Liceo classico Carducci, Intervista: Stefano Gelmini skolast: Com’è nata l’idea

di un lavoro teatrale sul lager di Bolzano? Andrea Felis: Era un po’ di tempo che avevo incominciato ad interessarmi di teatro e ad impilare qualche foglio nel cassetto. Stavo anche scoprendo l'opera di Peter Weiss, drammaturgo tedesco considerato l’erede di Brecht nel campo del teatro storico. A parte le affinità di carattere politico culturale che ci legano, il mio interesse per Weiss sì concentra soprattutto sul suo peculiare approccio alle tematiche storiche, che supera il didascalismo del maestro

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Books
Category:
History
Year:
2003
Schnee von gestern : che storia.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2003,2)
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Page 20 of 110
Author: Harder, Philipp [Red.] / [Redaktionskollektiv ; Philipp Harder ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 109 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: g.Südtirol ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2003,2
Intern ID: 331963
zucchero. Giro per il campo ed incomincio ad informarmi. Il triangolo rosso indica i detenuti politici, quello rosa i «liberi» lavoratori, il giallo gli ebrei. Non riesco a capire perché a noi non sia stato dato il triangolo. Sarà un buono o un cattivo segno? Guardo con angoscia le montagne che circondano tutta la conca di Bolzano. Non sono molto diverse da quelle che circondano il paese dove sono nato e dove mio padre e mia madre vivono ignari della mia sorte. Da Bolzano a casa mia non ci sono più

. Ho conosciuto Olivelli. Ne avevo sentito parlare dai comunisti del blocco A. Faceva parte di nn movimento democratico cristiano di resistenza molto attivo nel bresciano. Catturato venne condotto a Fossoli. Una sera gli ebrei uscirono con picchi e pale. Àrea dove sorgeva il Lager, oggi con palazzi stomaco. Non sono più che un animale affamato. 4 settembre. Nel campo circola la voce che gli Alleati sono entrati nel territorio tedesco. Anche in Italia avanzano. Tutti si scambiano queste notizie con

trepidazione e speranza. Alla nostra sinistra c’è il blocco E. Sono i più allegri. Alla sera cantano e durante il giorno giuocano con una palla. Dopo il loro blocco c’è quello delle donne. In gran parte sono ebree. Le altre sono madri, sorelle e mogli di partigiani. Le SS di guardia non hanno Olivelli intuì che scavavano anche per lui. Al mattino mancava al tragico appello. D’accordo con alcuni compagni si era nascosto sotto un enorme mucchio di paglia in un angolo del campo. Costoro si privavano ogni

giorno di parte della loro razione per fargliela avere. Le ricerche si facevano sempre più attive. Parecchi non ebbero più il coraggio di portargli i viveri. Nel campo già troppi lo sapevano. Solo due vecchi operai comunisti continuarono a sfidare la morte pur di non abbandonarlo. Erano già due mesi che la cosa andava quando i tedeschi lo scopersero. Chissà perche non lo fucilarono. Ora è qui, fra la vita e la morte. Lo sa ma non trema. Passa tutto il giorno a prestare aiuto a questo ed a quello

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Books
Category:
History
Year:
2003
Schnee von gestern : che storia.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2003,2)
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Page 17 of 110
Author: Harder, Philipp [Red.] / [Redaktionskollektiv ; Philipp Harder ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 109 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: g.Südtirol ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2003,2
Intern ID: 331963
Durante ii periodo dell’occupazione nazista, dal ’43 al ’45, Bolzano divenne il capoluogo òeW’Operationszone Alpenvorland, la zona operativa prealpina. In quest’epoca, più precisamente dalla primavera del '44 al 3 maggio ’45, la città ospitò anche il più grande campo nazista di prigionia in Italia, un centro di smistamento con una capienza dì 3 mila prigionieri. Dei circa 11 mila deportati che vi passarono, oltre 7 mila proseguirono il loro viaggio verso le tragiche mete dei lager d’oltralpe

, incontrando il loro destino a Mauthausen, Flossenburg, Dachau, Ravensbruck o Auschwitz. Non ci è dato di conoscere la storia di tutte le vittime che hanno attraversato il lager di Bolzano. Ne tantomeno di comprendere cosa questo luogo, quasi inesistente nella memoria storica di noi che gli siamo lontani nel tempo, ma cosi vicini nello spazio, abbia rappresentato per le vite che vi si sono incrociate. Quello di Bolzano non era un campo di concentramento. Ma era comunque parte integrante di quel percorso

15
Books
Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Page 28 of 32
Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
riempita zeppa di carne nostra ancora vivente e poi lasciata andare a fra cassarsi in fondo al fos sato, da dove partiva la scala della morte. Ma sono ancora vivo. Con la vista annebbiata, le ossa ricoperte di pel le, il cervello spento arrivammo al 5 maggio. Golpi di cannone, confu sione nel campo. Qualcuno impazzi. Gli americani. Yi ringrazio ° vi ringra zio di una sola cosa. Quando sento dire che il sacrificio dei morti e degli scampati all’inferno dei vivi no è stato, non sarà vano. Questa

testimonianza è stala scrina nel 1946 per la pubblicazione deIVAMPI dì Bolzano PERCHE'. Testimonianza comparsa sulla pub blicazione PERCHE' edita dall'- ANPI provinciale nel 1946. Questa definizione si ri feriva ad una lunga e bas sa costruzione posta al campo di concentramento di Bolzano, nel luogo più sorvegliato e perciò più sicuro. Potrebbe far sorridere l’idea di un luogo di pu- Dizione in un lager te desco ove tutto è puni zione e terrore. Eppure è cosi; il blocco celle era riservato agli elementi più

pericolosi che per punizione venivano appunto allogati in quel in quel piccolo inferno. Quel che si svolse nelle tragiche celle non ha nulla da in vidiare alle infamie com messe dai nazisti nei loro lager, sebbene, quantitativamente, in mi sura ridotta, llon dimen tichiamo che il campo di Bolzano era riservato allo smistamento e al eonvogliamento nei campi di eliminazione “specia lizzati” di Lachau e di Mauthausen . Ben poco pos siamo dire di quello che avvenne nel blocco infame dal giorno della costitu

zione del campo, fino al nostro arrivo avvenuto nel dicembre del 1944. Coloro che non furono assegnati alle celle furono avviati alla volta della Germania ove sopravvissero nella .ridotta misura del 10 per cento. Possiamo però ben dire ad alta voce quello che abbiamo visto, udito, sofferto, noi sopravvis suti che avemmo la sorte di essere liberati dopo cinque mesi di cella iso lata, possiamo ben dire ad alta voce l’orrore di quei 14 assassinii com piuti nelle celle nel modo più infame e di cui fummo

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Books
Category:
Pedagogy, Education
Year:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Page 56 of 113
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: Getr. Zählung
Language: Deutsch
Notations: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Subject heading: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Location mark: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern ID: 319184
che da li a poco sarebbero state can cellate per sempre. Come quel monaco cattolico di origine ebraica che si ritrova va per la prima volta nel “mondo” dopo quindici anni di vita in clausura, o quel ragazzo ebreo che si vantava di avere la testa più dura del muro della prigione, o la ballerina che, anche nel campo, non po teva fare a meno del suo smalto per le unghie, o quella donna anziana che non riusciva a capacitarsi di dove fosse finita ad ottantasette anni di età, alla fine di una lunga vita

le individualità. A Etty però non sfuggivano le gerarchie, le strutture di potere, le divisioni che si ricreavano all’interno del campo tra le stesse vittime :“... non si può certo parlare di una comunità dallo sviluppo organico e dal respiro regolare, - scrive nell e Lettere - e tuttavia - cosa stupefacente- vi si pos sono trovare gli aspetti, le classi, gli “ismi”, i contrasti della società odierna (...) ogni volta si è colpiti dal fatto che in una situazione di comune necessità i con trasti permangano

” (Lettere 1942-1943, pag. 48). in questo libro troviamo forse una delle più lucide ed efficaci descrizioni di una campo di concentramento che si possano ritrovare nella letteratura concentrazio- naria. Hillesum è perfettamente cosciente della situazione paradossale in cui si tro va, dove Normalità e Assurdo si intreccia no: “Un ufficiale della gendarmeria racco glie lupini con aria rapita, il fucile gli penzola sulla schiena. Se guardo a sinistra vedo innalzarsi bianche nuvole di fumo e sento sbuffare

17
Books
Category:
History
Year:
2003
Schnee von gestern : che storia.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2003,2)
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Page 42 of 110
Author: Harder, Philipp [Red.] / [Redaktionskollektiv ; Philipp Harder ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 109 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: g.Südtirol ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2003,2
Intern ID: 331963
stato fornito dal circolo culturale dell’ANPI, di cui faccio parte, inoltre all’inizio degli anni ’90 erano state pubblicate alcune lettere inedite, scritte dal lager di Bolzano. L'idea di Bernardi era proprio quella dì lavorare a stretto contatto con l’ANPi, anche perché conosce molto bene Andrea Mascagni, il leader della resistenza in Trentino. Sua moglie passò per il campo di via Resia. Torniamo a Weiss. C’è una sua opera in particolare cui ti sei ispirato? Sì. La sua “Istruttoria” era

la pratica sul campo di via Resia, raccogliendo nuove testimonianze che hanno permesso l’individuazione di Seifert e Sein. Purtroppo d un racconto come quello ire e delia sua bambina quando scrissi il mio testo non ne era ancora stato pubblicato niente. Hai lavorato per un paio di mesi su testimonianze a dir poco sconvolgenti. E’ stata dura? Beh, direi di sì. Quando ti trovi di fronte ad un racconto come quello della morte di una madre e della sua bambina handicappata, prese a secchiate d’acqua gelida

, sei sconvolto come uomo e in difficoltà come scrittore. Poi lavori totalmente immerso nelle ultime parole lasciate da persone che poi si sa che fine hanno fatto. Ma è ancora peggio quando bisogna fare i conti con chi queste parole non le ha potute nemmeno lasciare, come la maggior parte dei prigionieri ebrei transitati nel campo. E’ un silenzio tremendo che non ho voluto riempire, ma che ho dovuto far percepire in tutta la sua terribilità. Raccontare la shoà è stato un compito che ha causato

18
Books
Category:
Pedagogy, Education
Year:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Page 40 of 152
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: Getr. Zählung
Language: Deutsch
Notations: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Subject heading: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Location mark: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern ID: 319184
di essere un La ger ubicato in una delle due zone d’occupazione sottopo ste alla diretta amministrazione militare e civile tedesca e di fatto sottratte allo Stato italiano. Il complesso industriale della ex-pilatura del riso, che sorge a Trieste nei pressi dello stadio comunale nell’immediata periferia della città, in prossimità del popoloso rione di Sor vola, fu infatti trasformato in Polizeihaftlager (campo di detenzione di polizia) già nell’ottobre del 1943, a pochi giorni dall’occupazione della

regione e dalla costituzione della Operationszone Adriatisches Küstenland, sottoposta all’autorità dell’alto commissario Friedrich Rainer, Gaulei ter di Carinzia. Il sinistro Lager triestino funzionò fino alla liberazione, come campo misto, di transito per gli ebrei destinati alla deportazione e come campo di detenzione e di eliminazione per resistenti, partigiani catturati e ostaggi ci vili. Per quest’ultima spaventosa “attività” fu dotato di un forno crematorio, ottenuto dalla trasformazione del

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