per le comunicazioni nord-sud, quäle appunto la nostra, in un periodo di anar- chia feudale, l’imperatore Corrado II il Salico decise di investire di potere tempo rale i vescovi di Trento e Bressanone donando loro delle contee ed elevandoli al rango di principi del Sacro Romano Impero. In tal modo i due principati furono staccati dal Ducato di Baviera di cui fino ad allora avevano fatto parte. II princi pe-vescovo di Bressanone ricevette cosi nel 1027 la giurisdizione sulla contea delle Valli
, ottenuta anch’ essi l’ereditarieta della loro carica, finirono per controllare di fatto la maggior parte del territorio dei principi- vescovi di cui, formalmente, erano vassalli. L’ awocazia sulla diocesi di Bressanone fu affidata dapprima ai conti di Greifen- stein-Morith, quindi a quelli di Andechs-Meranien e, con l’estinguersi di quest’ ultimo casato, ai conti della Val Venosta che, dal castello da loro edificato sopra Merano, si chiamarono conti di Tirolo. Ottenuta l’awocazia sulla diocesi di Tren
to e poi (1241) su quella di Bressanone, essi tolsero di fatto ai due principi-vesco- vi, feudo dopo feudo, gran parte del principato. Alla morte di Alberto, 1’ ultimo conte di Tirolo che nel 1248 aveva riunito sotto il suo controllo quasi tutte le valli a sud del fiume Inn fino alla Marca Tridentina, il ”paese fra i monti” veniva giä in- dicato come "dominium comitis Tyrolis”, ossia "signoria del conte di Tirolo” (Forcher). Non avendo lasciato Alberto eredi maschi, la signoria fu divisa fra i due
feudale in cui, come annota il Tinkhauser, l’unica legge era quella del "diritto del piü forte”, che Bruno di Bullenstätten e Kirchberg divenne nel 1250 principe-vescovo di Bressanone. Appartenente alla potente fa- miglia sveva dei conti di Kirchberg, era parente (pare nipote) di Mainardo I di Gorizia e Tirolo che esercitava l’awocazia sulla diocesi di Bressanone e che