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Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 106 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
eorum' divennero in seguito i principali contri della nuova provincia, mentre Avodia- euni. (Epfach) e Veldidena (Wilten) avevano l’importanza di principali luoghi fortificati 2 . Quale provincia imperiale fu retta da procuratori (procuratores Augusti), e più tardi, dopo Traiano, da legati imperiali (legali. A ugusti pro praetores) o presidi (prae sides provinciae Raetiae), il nome di alcuni de’ quali è ricordato dagli scrittori e dalle iscrizioni, ed infine, fra il terzo e il quarto secolo

nelle guerre germaniche fin dal l’epoca di Augusto 1 . È probabile che Druso, al quale si ascriveva il principale merito della conquista, avesse pure avuto l’incarico di sistemare la nuova provincia e met terla in comoda relazione colle attigue regioni italiche. A tale scopo si venne orga nizzando una fitta rete di vie militari (viae publieae militares), 1’esistenza di alcune delle quali risale fino al tempo di Augusto. Nel libro precedente abbiamo parlato delle vie che mettevano in comunicazione

il Danubio da Castra Bcg e va fino alle sue origini formava linea di confine: ma più tardi, cioè al tempo di Domiziano, il confine fu protratto al l ir/ics raeticus, elle congiungeva il Reno col Danubio. Cf. a tale proposito Plaxta, 0. e., pag. 04, segg. e il bel lavoro dell’ In ama, La provincia della Pexia c, i lìdi (in Rendiconti del r. Istit. lomb. di se. e lctt. Serie II, Voi. XXXII, 1899), pag. 2 c segg., uscito alla luce quando giù queste pagine erano in corso di pubblicazione. I 11 ZUMPT

, Abusimi, Veniixamaditro, Parrnduno, Rintana, Codio, Arbona. Quanto a Tcriolis e Foetibus, che dicemmo esser in territorio estraneo alla provincia retica, sono pure annoverati fra le fortificazioni di essa, perchè costituivano ma gazzini e luoghi di rifornimento per la provincia stessa. a C. I. L., III, pag. 867. • 4 Tacit., Ann., Il, 17. 3 L’opinione espressa da gualche dotto, (Cf. Stoffella, 0. e., pag. 12), elle in tempi remoti il passo della Chiusa Veronese fosse impraticabile, mi pare poco

da un dux Raetiarum con attribuzioni militari. Sotto l’aspetto militare, se non ebbe una stabile legione se non che al tempo di Marco Aurelio (la III italica), pure non possono esser mancati fin da’ tempi di Augusto quelle disposizioni militari che garantissero la sicurezza e la tranquillità delle regioni conquistate. Si sa infatti che otto coorti erano arruolate nella provincia, due delle quali con stabile dimora in essa 3 , come pure è noto che le coorti reti eh e e vindelicie diedero prova di valore

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Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 241 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
vano erano i Meditili, gli Aeilavones ed i Oratoceli. Anche i confini di essa erano trac ciati dalla natura. Le giogaie del Monte Bianco, il M. Joly, ed il C. Very ne formano un inarcato contorno, come a mezzodì gli elevati gruppi del Cenisio, del M. Tabor, il Mas des G.ds. Rousses, la dividono dalla provincia dalle Alpi Atrezziane. Solo l’er rore di aver identificata questa provincia con quella delle Alpi Graie, in grazia della presunta vicinanza, che doveva avere colla provincia delle Alpi

Perniine, indusse molti geografi a protrarre i confini della provincia delle Alpi Graie fino al lago di Ginevra, inchiudendovi il territorio occupato dai Nani,ucdi, che, non già lungo il Ro dano, come alcuni credono, ma ivi abitavano (Cf. Mommsen, Hermes, XVI, p. 445). Tuttavia non v’ha dubbio, che, essendo questa popolazione concordemente dagli antichi scrittori ricordata insieme coi vicini Sedani e Veragri, tutte tre queste popolazioni concorrevano a formare la vicina provincia delle Alpi Perniine

), ai confini della provincia, e di lì a Gratianopolis ( Grenoble) e a Vienna; l’altro, lungo la Durance, passava per i principali luoghi della provincia, Ebrodnnmn (Embrun), Ca.turigae (Chorges), Vcipincum (Gap), per passare, presso un’altra stazione Ad Fines, i confini della provincia e di lì a Davìa.imni . (Veynes) ecc. per congiungersi alla via Narbonese, che costeggiava il Rodano. Da Vapincum si staccava verso mezzodì un altro ramo che costeggiava la Drnentia. Un altro ramo di questa via pare che

, staccandosi da Segnsio, passasse il Cenisio, e, lungo 1’ Are, percorresse il lembo meridionale della provincia delle Alpi Graie, passando per Me- dullum (Modano), Arra (8. Michel) ecc. e andasse puro a congiungersi colla via che costeggiava il Rodano. L’ altra via principale era quella che da Fporedia (Ivrea), per la regione dei Salassi (Val d’Aosta), conduceva, passando per Augusta Praetoria, al Piccolo 8. Ber nardo (Alpis Graia), e di lì, lungo l’Isère, passando per Bergintrum (Bourg S. Maurice), Axinia

(Aime), Darantasia (Mòuthiers), Oblinnm (Arbine), alla stazione Ad Publicanos, presso Gonfiane, stazione che col suo nome segna il confine della provincia delle Alpi Graie. Un ramo secondario di questa via per il Gran 8. Bernardo conduceva ad Oetodurus (Martigny), dove si biforcava ; una parte, lungo il Rodano,

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Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 239 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
Entro i confini della provincia delle Alpi Marittime sono segnate le tribù ricor dato dall’iscrizione della Turbia, cioè i Nenia,turi, nella valle del Paglione; gli 0- ratelli, presso Uteile (Ornici far), nella valle della Vesnbia; i Trini lati, nell’alta valle del Cians e in quella del Varo, fino al confluente della Tinca (non come per ommis- sione tipografica fu stampato a pag. 134, nella, valle del Cians confluente della Tinca,); gli Eguiluri (non Equi e Turi), presso Entrevaux (Eguislurum

); gli Edenatcs nella valle della Legno; e finalmente i Brodi,orni presso Pigne (Dima), ed i Soyionzi al di là dalla Durancc, fra la montagna de Chambre e quella de Pure. Benché questi ultimi figurino, nell’iscrizione del trofeo, fra i popoli vinti da Augusto, pure sembra che non fossero uniti alla provincia delle Alpi .Marittime, ma, come i Voconzi, de’ quali, come ci dimostra la flessione del nome e la testimonianza degli antichi scrittori, e- rano una tribù, fossero invece uniti alla provincia

Narbonese. Sorte differente toccò ai loro vicini e consanguinei Brodionzi. Da Diocleziano Dinia, fu aggregata alla pro vincia delle Alpi Marittime, mentre si crede che prima anche i Brodionzi facessero parte‘della NiTrbonese, così che, all’epoca augustea, il confine della provincia delle Alpi Marittime sarebbe stato segnato dal gruppo montuoso Téle de Bronisses, ad oc cidente del fiume Verdon. Dalla via, che, costeggiando in parte il litorale, si dirigeva alla provincia delle Alpi Marittime, alla Turbia

, si staccavano due rami: uno portava a Ccmenelnm e di là nell’interno della provincia, dove, diramandosi in due vie, una perla valle della Tinea, l’altra per quella del Varo o del Verdon, si congiungeva coll’altra via princi pale, che da Pedona (Borgo 8. Dalmazzo), per la valle della Stura, conduceva al passo dell’Argenterà e di lì nella valle delI’Ubaye e della Dura irne e del Rodano fino a Mar siglia. Un altro ramo costeggiava il litorale, passando per i principali empori commer ciali come Nizza, Frejus

. (Forum Tuli) ecc. fino oltre Marsiglia. CARTA IL Provincie delle Alpi Atkez/.iaxe, Cozie, Graie e Pennine, e Regione dei Salassi. Si riferisce al libro quinto. Presenta quindi un interesse speciale, non solo per il numero di provincie e d’altre regioni che essa comprende; ma sopra tutto perchè vi sta praticamente segnato quanto fu da noi scritto intorno ai confini del regno o meglio della provincia Coziana, e della provincia delle Alpi A Rezzi a ne, alla quale abbiamo assegnato una posizione

3
Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 164 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
denclovi quindi probabilmente anche le tribù dei Qnariates e dei Savineates, non elio Ebrodunumj che comunemente si erede fosse stata unita alla provincia coziana Se mai vi fu un piccolo ampliamento, questo fu dalla parte di oriente, dove, per arro tondare la provincia, forse Augusto vi aggiunse le valli superiori del Po e della Maira, prima attribuite ai Vagienni. In tal modo la provincia delle Alpi Coz.ia veniva a tro varsi tutta sul declivio orientale delle Alpi. Che. cosa avrà fatto Augusto

perdendo la sua importanza e dal quarto secolo in poi Da.ra.nla.sia o Tarantasia. prese il suo posto come capoluogo della re gione. Questa provincia, come 1’ altre vicine, era retta da procuratori imperiali, di al cuni de’ quali rimase ricordq nelle iscrizioni, come un Grato, procurator Augusti' 1 2 , un T. Pomponio Vittore, che dedicò a Silvano un grazioso canne 3 , un Tiberio Claudio Pollione 4 ed altri di cui non è conosciuto il nome 5 . È ben vero hhe si vuol ritenere questa provincia di fondazione

avvenisse del territorio racchiuso fra essa e la provincia delle Alpi Marittime. Io credo, probabile che qui fosse sorta un’ altra provincia, 1’ esistenza della quale sfuggì agli studiosi della storia di queste regioni. Questa sarebbe la provincia delle Alpi Atrezziane o Atrazziane, della quale, come abbiamo già visto, fanno memoria tre diverse iscrizioni, che ricordano tre suoi procuratori, cioè un Tito Appalto Alpino Secondo, che, fra altre cariche da lui soste nute, ebbe pure quella di procurator

di quella regione occidentale che faceva prima parte del regno cornano e di quel territorio eh’ era giù stato occupato da’ Ceut.roni, Oratoceli e Caturigi? Nella parte settentrionale, cioè nella regione ceutronica, istituì la provincia delle Alpi Graie. Il centro di essa fu da principio Forum Ccutronum, che noi conosciamo dalle iscrizioni e da Tolomeo solo col nome di Forum Claudi, o Forum Glcmdium Ceutronum Axima, come fu denominato poi in onore dell’impe ratore Claudio ; ma più tardi questo venne

posteriore ad Augusto; ma quest’opinione non è suf fragata da validi argomenti, poiché l’aver sicure prove che esisteva in tempi, più tardi, non esclude che possa esser esistita . anche prima. Anzi, se vogliamo tener pre sente il piano d ; Augusto, ch’era quello di circondare l’Italia d’una serie di provin cia alpine, dobbiamo riconoscere che anche questa deve a lui la sua fondazione. Ma certamente i confini d’essa non si spingevano più a mezzodì della valle dell’ Are, per cui resta un mistero che cosa

4
Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 240 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
a questi limiti, come dimostrano le tribù più occidentali ricordato dall’arco di Susa. Lo . tribù quindi che formarono questa provincia, la cui capitale era Embrun (Ebrodnmm), erano i Savincates presso Savines (Savinthm); i Quariatcs presso Queiras (Qua- dratinm) nella valle del Guil;.i Cafurigcs presse Chorges (Cainrigae); gli Alitici presso Gap (Vapincnm); i Trie,ori,i fra i fiumi Drac e Severaisse, a settentrione del . ■l'Saltm Tricorim; gli Ueenni nella valle della Romanche; ed i Brigiani presso

errore a pag. 158), de’ Magri il, presso Macello (Ma- gellum). Ponemmo ancora, benché con qualche esitazione, i libelli sopra Forum Vilri (Cavour), i Vioelli nella valle del Pollice, ed infine i Veni sa mi nella superiore valle del Po. Il confine meridionale della provincia Coziana era probabilmente il contraf forte del Monviso, contrafforte che separa la valle del Po da quella della Varaita, onde probabilmente questa valle, come quelle, della Maira, della Stura e del Gesso, appartenevano alla

provincia delle Alpi Marittime, fino a Busca e a Borgo S. Dal- mazzo, dov’erano le stazioni de’ gabellieri. A settentrione della provincia Coziana e delle Alpi Atrezziane era quella delle Alpi Graie, ricordata dalle iscrizioni, che aveva il suo centro in Aime (Axima), che poi prese il nomo di Forimi Claudi Ccutronum Axima. Le tribù che la forma-

nate Ad Fines, non ce ne dessero una chiara prova. La più settentrionale è 8. Pierre , de Mézage, non lungi da Vizili e sulla Romanche, un’altra non molto ad oriente di La Mure, ed infine una terza fra Vevncs (David numi) e Gap (Vapwcnm). Questa è una nuova prova, se pur fosse necessaria, che qui esisteva una provincia speciale, poiché non è nemmeno da pensare che tutte queste stazioni Ad Fines segnassero i confini occidentali del vasto regno di Donno, non essendosi esso mai esteso fino

; Briançon’ (Brigantimn) ' La provincia Coziami si trovava invece tutta sul declivio italico delle Alpi, dalla stazione Ad Fines (Malano), presso Torino, al Monginevra (Ala,trono Mons). Dice infatti Strabone, che la regione Segusina è già compresa nell’Italia, fj ano Zxiyyogàyov òe rjòr} Tratta léyetat. E dico, contrariamente a quanto aveva asserito a pag. 157, che il Scingomago di Stradone è la città di Susa, non Champlas Seguin come vuole il D’An- ville; non Exilles, che per ragioni strategiche non può

5
Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 138 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
rittime 1 2 . Dalla posizione occupata dalle varie tribù vinte da Augusto si può anche approssimativamente dedurre quali fossero i confini assegnati alla nuova provincia. Ad oriente il confine è così chiaramente segnato dalia natura, che parrebbe non dover esser dubbio, dove questo si trovasse. In nessun’altra parto infatti, come qui, le Alpi formano una sì netta e formidabile barriera da dover apparire già tigli antichi come un muro di difesa, onde le magnificarono come il vero confine della

degli Albini da quello dei Catungi. Se non è cosa facile segnare in generale il confine della provincia, dovendo il più delle volte lasciarsi guidare dalle induzioni, le diffi coltà crescono poi a dismisura nella ricerca del confine meridionale. Il Mommsen 8 pone tale confine al mare, inchiudendo nella provincia delle Alpi Marittime tutta la spiaggia, che, ad occidente di Ventimiglia, va fino al fiume Loup. Egli è costretto ad ammettere nel tempo stesso che i municipi e le colonie, che si trovano

, anche in questo tratto, lungo la spiaggia, si consideravano come fuori della provincia. Infatti tutte le iscrizioni che riguardano Nizza e le altre città litoranee ce le mostrano come dipendenti non già dalle Alpi Marittime, ma bensì da’ magistrati massiliensi o dal proconsole della Gallia Narbonese. 8’ aggiunga a ciò che tutte le numerose te- 1 Cf. Mommsen', C. I. L., V, 2; pag. 902 segg. ; De Ruggiero, Dixion, epigrafe Alpes . Maritimac. 2 Cic., De prov. cons. 14; in Piu.. 34; Plix

il confine era formato dallo sprone che, partendosi ad occidente del colle di Tenda, si protende fino alla Turbia (Alpe-Maritima 3 , Alpe Snmmaj che è designata, nell’itinerario di An tonino, come il punto, che divideva la Gallia dall’Italia 5 * . Il confine occidentale risulta abbastanza chiaramente dalle parole di Tolomeo s , che, ascrivendo alla provincia delle Alpi Marittime le città Kxpevéhov (Cimiez) e Zavvuov (Senez) dei Vedianzi, Oòlvuov (Vence) dei Nerusi e Zallvai (Castellane) dei Suettri

, ci dimostra che quest’ ultima era la più occidentale, come del resto si desume dalla de scrizione da noi fatta degli abitatori delle Alpi Marittime. Quindi il confine va ri cercato non molto ad occidente del Verdon, cioè ai contrafforti più meridionali della montagna du iCheval Blanc fra i fiumi Issole e Asse, ma per portarsi poi a mezzodì del Biscione, alla Durance, che formava confine fin sopra al confluente dell’Ubaye 7 . Il confine settentrionale è segnato dal monte Parpaillon che divideva il tenere

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Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 142 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
la provincia in nuove comunicazioni coll’Italia, una per il colle dell’Argenterà e la Amile di Stura, e 1’ altra per la valle della Maira, com’ è dimostrato dalle stazioni dei gabellieri, poste a Borgo S. Dalmazzo e presso- Busca. La prima di queste è proba bilmente quella che fu percorsa, nel 680 d. R., da Pompeo, il quale, in una sua let tera al senato, afferma d’ aver passato le Alpi, per una via differente da quella che era stata percorsa da Annibaie e per lui più comoda 1 2 . Queste erano

le condizioni della provincia delle Alpi Marittime, istituita da Augusto. Da Nerone, nel 64 d. Cr., i suoi abitanti ottennero il diritto latino 3 4 . Ma sostanziali cambiamenti non avvennero fino a Diocleziano. In questa epoca, nel nuovo ordinamento dato alla provincia, pare che essa fosse stata privata della piccola parte che teneva su’ declivi orientali, portando il confine fra la Gallia e l’Italia precisamente alla sommità delle Alpi; in compenso la provincia delle Alpi Marittime fu ampliata ad occidente

e a settentrione. Ad essa infatti fu aggiunta anche Binda \ Ama 5 * (Pigne), che forse prima apparteneva alla Narbonese Q ed Eburodu- ■num (Einbrun) de’ Caturigi, che venne ad aquistare tale importanza, da togliere a Cerne,nedum, l’onore d’essere la capitale della provincia 7 , come si vedrà più diffusa- mente nel prossimo libro. 1 II Possi, St. deliri città c diocesi d’Albenga, pag. 61 seg., sogna questo percorso, che fe reso certo dagli avanzi dell’antica via; a Villa Faraldi p. e. una fontana, ed un ponte

. Anche dopo Albenga, sebbene la via proseguisse più accosto alla riviera, pur non seguiva com pletamente il percorso attuale, ma correva ad una certa altezza, e, dopo aver salita la cresta della Rama, per il monte Tirazzo, giungeva ad Andora; per mezzo d'un ponte passava la Menila, passava nella valle del Cervo, quindi per Villa Faraldi, per Diano S. Pietro, giungeva all’Eveno, e, passato questo, per mezzo d’un ponte, a Diano Castello, nelle cui vicinanze sarebbe stato il Lucus Bormanni Giunta

la strada alla Furbi a, entrava, come s’è detto, nella provincia delle Alpi Marittime, per ' giungere alla capitale di essa, Cemcnelum. Di lì, come appare dagli itinerari, un ramo scendeva alle foci del Varo, donde proseguiva per Antipoli, e Mass ali a ; un altro invece s’internava nella provincia, risalendo il Varo, ed internan dosi, alcuni rami secondari penetravano nelle principali valli formate da’ suoi mag giori affluenti. Dal ramo principale partivano senza dubbio due vie, che mettevano

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 139 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
stiinonianze- degli scrittori antichi assegnano appunto Nizza ai Marsigliesi 1 * 3 , non solo, ma conviene anche osservare che essa, con tuttala spiaggia adiacente, riconosceva, già da tempo, l’alto dominio dei Romani, e godette, perciò de’ privilegi, che non erano consentiti agli abitatori della provincia delle Alpi Marittime \ Tutto insomma fa ritenere che la spiaggia non appartenesse alla provincia, e che quindi i confini meridionali di questa fossero a breve distanza dalla costa, pur

mantenendosi Nizza in stretti rapporti colla vicina Cemenelo, come dimostra il fatto che in quest’ ultima città si trovava una cokors nautarwm z . Così si spiega benissimo, il che del resto era inesplicabile, che si ponga all ’ Alpe. Mariti-ma il confine d’Italia, come lo era difatti in riguardo della vicina provincia, e insieme concordemente si ritenesse il Varo come confine, quale era in realtà, fin da’ tempi di Siila 4 , e si spiega pure come, dal terzo secolo in poi, avesse Nizza un vescovo suo proprio

, benché un altro fosse nella vicina Cemenelo,'che precedentemente però estendeva la sua autorità anche su Nizza 5 . Capitale della provincia delle Alpi Marittime, dov’era perciò custodita dai fla mini 1’ ara provineiae 6 , ' fu ^Cemcnelum (Keuevéieov) , Cimella o Cimiez, villaggio oggi pressoché distrutto, ma città cospicua ne’ tempi antichi, come dimostrano i ruderi d’un anfiteatro, di templi, e d’altri vetusti monumenti 7 * . Era ascritto alla tribù Claudia. Oltre alle città della provincia

, Tacito 15 ricorda un Mario Maturo, come pure sono menzionati un Annio Rufo 16 , un C. Giunio Elaviano 17 , un L. Valerio Procolo 18 . Tali erano pure, secondo il Mommsen 19 , quei viri egregi nominati in varie iscrizioni. Così pure queste nominano 1 Tolom., Ili, 1, 2. Strab., IV, p. 180, 184. Pomi*. Mela, II, 70. 5 È ben vero che anche Barca, città posta entro i confini della provincia Tarraconesc, era ascritta a Betica (Plin., Ili, 1, 12) ma qui non si tratta di una sola città

ricordate da Tolomeo, le iscrizioni ricordano un vicus Guntinus % (Contes), un pagus Licirrus, un vicus- Navelae 9 che non si sa con quali luoghi odierni si debbano identificare, come pure sono sconosciuti gli Almanicenses ricordati da un’iscrizione 10 * . La provincia delle Alpi Marittime, come quella che dovette essere sottomessa colle armi,non ottenne diritti e privilegi da Augusto; ma, come ci attesta 8trabone “,era retta, come terra straniera, da un prefetto dell’ ordine equestre. Di questi anzi

8
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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 171 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
tempi della repubblica, dalie somme creste delle Alpi, per cui la provincia delle Alpi Cozie rimase inclusa completamente in. Italia. Ma nel tempo stesso essa andò perdendo la grande importanza che aveva avuto »fino a-qnesto termine. Nuove fazioni di guerra tennero bensì deste ancora una volta le valli coziane, quando Costantino, marciando contro Massenzio, sconfisse i Se gusini che gli erano ostili, prendendo a discrezione la città 10 , ma della provincia eoziana non rimase che il nome, con

un significato molto più esteso, se vogliamo, come sem plice definizione geografica 11 , ma senza importanza politica o amministrativa. Susa, aggregata prima alla diocesi Torinese, passò poi, per opera di G entrando, sotto 1’ e- piscopato della Morienna. Così pure considerevoli cambiamenti avvennero sul declivio ■ occidentale delle Alpi. Della provincia delle Alpi Attrezzane, scomparso perfino il nome, parte fu ag gregata alla provincia dell’Alpi Graie, e parte a quella delle Alpi Marittime, compre sevi

le città di Briançon, ed Embrun, la quale ultima divenne il centro della provincia così ampliata. . 1 Ornami, I. n. 215(3. 2 O. I. L., XII, ,1.1856. 3 C. I. L.. V, 2; n. 7251. ' C. I. U, V, 2 ; 11. 7253. C. I. L., V, 2; n. 7250. 11 C. /. L.. V, 2 ; ». 7234, 7235. 7 G.I.L., V, 2; n.7247, 7248, 7241, 7250. , s G. /. L, V, 2; ii. *23fi, 7200. Vi scarseggiano però le lapidi che ne ricordino i magistrati. Hi nominano solo i II viri (C. /. L., 2; n. 7233, 7236, 7260), un vilieus sumarum (n. 7264

le lapidi frammentarie non lasciarono il nome, è ricordato un flamen Augusti provinciae Cottiarum 5 . Anche dopo la completa estinzione del regno, durante l’ultimo periodo del quale Susa erasi ornata di nuovi monumenti, fra’ quali una statua a Claudio istau ratone della monarchia segusina, fiorì sempre più, e venne a prendere un grande sviluppo* e mentre ancora all’epoca neroniana era un semplice viens, più tardi, forse all’epoca di Flavio, fu innalzata al grado di municipio 6 , sebbene continuasse

9
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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 165 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
indubitatamente così, e non provincie delle Alpi Atrezziane, era chiamata la regione eeutronica, così pure mi sem bra poco probabile che, come suppone alcuno, tale nome provenisse a quella provincia da un L. Atrectus Quielus, o da un Titus Flavius Adrettìo di un’iscrizione di Susa e .di Cannes 1 2 , personaggi del resto affatto sconosciuti; ma ritengo piuttosto, come si verifica in altri casi, che il nome personale derivasse da quello della regione 3 . Dicemmo già che monti di nome Adrets non sono infrequenti

di Diocleziano, fosse stata essa alla testa della provincia atrezziana. Egli è ben vero che Strabone 6 dice che il regno di Cozio giungeva fino a questa città ; ma evidentemente egli si riferisce a quel tempo, nel quale il regno conservava ancora la sua antica grandezza, cioè prima che da Augusto fosse stato ridotto a provincia entro più modesti confini. Così pure l’asserzione di molti scrittori moderni, che s’ occuparono della storia di questa regione, che Embrun fosse stata aggiunta alla provincia coziana

in questa regione alpina, dove forse anche il fiume Drac, che potrebbe corrispondere ad un Adrax o Adractim an tico, conserva traccia del nome assegnato a questa provincia. Ma una ragione ben più forte mi conferma in questa mia opinione. L’iscrizione detta des Escoyeres, trovata presso Queyras, ricorda un Bmullm, che era praefectus CapU(latorum) Savinca(tium), Quarta (tium), e d’un altra popolazione sconosciuta (Oricianormn) 4 . Ora non è questa una prova che in quella regione esisteva una pro vincia

speciale, sotto un proprio prefetto? Infatti Heron de Villefosse 5 riteneva che il prefetto Busullo doveva avere un’ autorità eguale a quella del prefetto delle Alpi Ma rittime, il che verrebbe a confermare sempre più resistenza di una provincia speciale, cioè quella delle Alpi Atrezziane, il cui centro dove fosse non è tanto facile ad asse rire. - 'Luoglìi~ popolosi e atti a essere la capitale d’una provincia erano parecchi. Briançon, da semplice viens, era giunta ad ottenere il diritto latino

e 1’ onore d’ esser fatta municipio; Chorges era d’origine antichissima e fu un centro di qualche im portanza all’ epoca imperiale ; ma le iscrizioni trovate nel territorio di queste due città non sono tali da autorizzarci a crederle il capoluogo d’ una provincia. Più con siderevole di tutte era Embrun. Essa ricevette il diritto latino da Augusto, salì più tardi al grado di 'municipio, e fu sempre considerata come luogo centrale, dove met tevano capo diverse vie, onde tutto fa credere che, fino al tempo

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 170 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
provincia, come fecero Svetonio 10 * e Vi travio " e la tavola Peutingeriana, dove la denomina zione di regno di Cozio è data alla regione delle Alpi Oozie 12 . D’ allora in poi la provincia fu costantemente retta da procuratori dell’ ordine equestre, la cui amministrazione rendeva cento mila sesterzi 13 Della maggior parte 1 0. pa<r. 148 seg. - C. I. L„ V, ». 783«. 8 In Pus., Ili, 47, pag. 535. A Dizionario, Al pes Cottiae, pag. 430. 8 C.T.L., V, 2; n. 7344, 734.6. 6 C. L L., V, 2; n. 7814 dove

conferito il potere, non essendo avvenuti in seguirò de’fatti speciali, ciré giustifichino questa determinazione dell’imperatore. Soggiunge Dione che nel tempo stesso fu au mentato il territorio coziano. Il Rev 1 ritiene che tale ampliamento si effettuasse sul de clivio occidentale delle Alpi e che quel prefetto Bussullo, il quale precedentemente dicemmo esser stato preposto alla provincia delle Alpi Atrezziane, governasse, quale rappresentante del re Cozio, le nuove regioni, mentre questi

si sarebbe più diretta- mente occupato della parte del regno che guarda l’Italia. Ma quest’opinione è cosìcon- , traria ad ogni probabilità, avuto specialmente riguardo agli usi antichi, che difficil mente troverà de’ seguaci. Il regno coziano era ridotto a sì piccole proporzioni, da non poter assolutamente ammettere la necessità di un prefetto, che ne amministrasse una parte, ih che sarebbe stato oltre tutto un dare prova d’ insipienza all’imperatore, che l’aveva ampliato e di incapacità per chi l’aveva

, come fa appunto il Mommsen, che avendo Plinio aggiudicato alla-Traspadana la parte italica della regione coziana, anche Cavour si può aggiungere alla medesima, non sapendosi altrimenti dove il regno coziano si possa esser esteso da questa parte, poiché in quest’ occasione pos sono essere state- aggiunte al regno le valli superiori del Chisone e della Varaita, ma non già fino al territorio di Cavour, che, aggiunto al nuovo regno coziano, a- vrebbe perduto quei diritti, che aveva goduto fino allora

. Più di vent’ anni regnò Cozio il giovane senza agitazioni di sorta, continuando a godersi il tradizionale affetto de’ suoi sudditi. Venuto a morte senza eredi, nel 64 d. Cr., Nerone cambiò ancora, e questa volta definitivamente, il regno in provincia, come ci attestano Svetonio 7 , Eutropio 8 ed altri 9 . Questi ripetuti cambiamenti da re gno in provincia e da provincia a regno furono causa che anche gli antichi scrittori e le stesse iscrizioni denominarono regno questa regione anche quand'era

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 54 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
di Augusto e de’ suoi successori si rivolse alle Alpi fondando tutt’ intorno ad esse una cerchia di provincia, che mentre dovevano essere difesa della penisola, erano an- 1 La prov. rom. dell’ Ossola, ossia delle Alpi Atrczaiane, pag. 11 segg. , 2 Una di esse è nel "palazzo Municipale di Fermo e fu pubblicata dal Mommsen, C. I. L., IX, n. 5357. E dedicata a un Tito Appalio Alpino Secondo, che, fra gli altri titoli, porta quello di procurator Alpium Atrcdia- narum. La seconda fu scoperta verso il 1883

zi. Per cui srpuò senz’ altro escludere che essi fossero stati coinvolti nel tempo stesso coi Salassi nelle guerre contro i Romani; tanto più che fra gli uni e gli altri è l’alta valle della Sesia, che apparteneva già alla giurisdizione romana, rendendo per tal modo difficile ed improbabile la congiunzione di questi due popoli. Lo stesso non si può dire dei rapporti che possono essere stati fra i Leponzi ci Vennoneti. Questi popoli erano fra loro confinanti, era facile 1' accesso da una regione

all’ altra, tanto che qualcuno li riteneva della medesima origine. Infine la spedizione di P. Silio è narrata in modo affatto incompleto da Dione, che, come vedremo nel seguente capi tolo, vi dedica poche parole. È pure certo, che in questa stessa spedizione furono sottomesse, delle tribù, come quella dei Trumplini, che dallo storico greco sono pas sate sotto silenzio. Nulla quindi più probabile che lo stesso sia accaduto per i Le ponzi, che in realtà sarebbero stati vinti in questa stessa guerra

. Sembra però che essi non avessero opposto una valida resistenza, e che non siano accaduti fatti d’ armi di primaria importanza, e tali da meritare una speciale menzione dagli storici. Il tempore il modo come queste genti furono sottomesse, ci conduce, per la stessa analogia, convalidata però da qualche monumento, a definire 1’ ardua questione della organizzazione data dai Romani a questa parte delle Alpi. Il De Vit *, basato su tre iscrizioni, che fanno parola di un procuratore delle Alpi Atrezziane

, perchè in una di esse sono queste Alpi nominate accanto alle Pen- nine (Alpium Atractiancir. et Poeninar.) 1 2 , viene alla deduzione che le Alpi Atrezzia ne fossero quelle che sono tra le Retiche e le Pannine, che ora si chiamano Lepon- zie, e ché quindi~ia regione dei Leponzi fosse costituita fin da’ tempi di Augusto, e precisamente fin dall’anno 740 d. R., in provincia speciale, col nome di Provincia delle Alpi Atrezziane, con un procurator iure giacili. Tutta la dimostrazione del De Vit è- più

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 140 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
le coste. Augusto, a fine di facilitare le comunicazioni della Liguria litoranea colle regioni attigue e colla provincia delle Alpi Marittime, cercò che da Vada Sabatia partissero vari rami df comode vie allacciando questo porto, attraverso i monti, per la valle della Bormida con Aqui e Tortona, e per la valle del Tanaro con Pollenzo e Alba Pompeia. Ma la via principale condotta da lui in queste regioni è la Julia, Augusta da Vado al Varo, che fu eseguita l’anno 742 d. R. (12 a. Or.), ed è così segnata

la Dalmata eques. (7893), le legioni IH Italica, Vili Augusta, XIII gemina Mortici rietrix (7873), la XVm e XXII- ■primigenia pia fidelis. Ma, osserva il Mommsen (l. c.J, che questi non appartenevano al presidio della provincia. 5 XXXIV, 10, 18. “ Piovono, V, 39; Livio Ital., III; Amm. Ma.rc., XV, 10. 7 Strab., IV, 6, p. 202. 8 Si ricordino a tale proposito gli accenni di Dante, Purgatorio c. III. v. 48 seg. Fra Larici e Turbia la piò diserta, La più romita via è una scala, Verso di quella agevole

un liberto d’ Augusto, coinmentavwnscm Aipivm mnrìtimarunt 1 e dei flauti?! es pro- vinciae, dei quali uno è detto provineiae patronus *. Come tutte le provinole di confine, anche questa ebbe le sue stabili guarnigioni, poiché oltre la cohors nauta,rum, della quale precedentemente abbiamo parlato, vi aveva residenza stabile una cohors Ligurum 3 * , che Tacito * 1 chiama vetus lori auzilium. Coll’ordinamento amministrativo e militare procedette di pari passo la fabbricazione e il riattamento

delle vie. Nella quale opera l’attività di Augusto non si limitò alla nuova provincia, ma anche ai paesi limitrofi e principalmente alla Liguria Alpina litoranea. Che una via, fin da tempi remoti, attraverso le Alpi Marittime, met teva in congiunzione la Calila meridionale coll’Italia, vicino al litorale, come abbiamo già detto altrove, non è solo asserito da Polibio 5 , che, fra le note quattro vie alpine, nomina anche questa, ma ben anco dalla concorde tradizione, che ne ascriveva la costruzione

ad Ercole 6 7 , essendo questa un prolungamento della via erculea della Calila Narbonese. E che fosse costruita fra roccie inaccessibili, e fra infinite difficoltà ce lo dimostra il fatto che,.come già al tempo di 8trabone', sebbene anche allora non si trovasse più al suo stato primitivo, ancora nel secolo docimoquarto apparve questa una strada delle meno comode 8 9 . Abbiamo già altrove osservato, che fu Emilio Scauro colui che, nel 645 di Poma, cioè dopo la sottomissione degli Inganni e degli Intemeli

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 242 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
Unii Ine (Annecy),, si allacciava colia via clic costeggiava 1’ (sère. - - CARTA III. lÌEOTCNE RkTIOA. Questa carta rappresenta la regione etnograficamente abitata dai Moto-italici, e che poi restò, in massima parte, sempre aggregata all’Italia, mentre la parte più settentrionale forma il lembo meridionale della vasta provincia (letica (GL Libro terzo). Il confine di essa è nettamente segnato dalle somme creste delle Alpi (Mona Adula), al di là dal quale erano le tribù dei Viberi (Leponzi), dei

de’ Vnmtlet o degli Jsarai. erano le più meridionali della provincia retina.'Nella regione.occidentale o Repontina, oltre alle tribù de’ C'ulucouex, in Vai Palanca, e de’ Metiales in Val di Mesocco. ho segnato le valli o regioni enumerate dal geografo Ravennate, cioè Oxilla (Valle dell’ Ossola), Sua liana (Val Vigezzo'f), Moietta (Val Maggia), Lupo alia (Val Reventina). Ad oriente di esse abbiamo segnato i BergaleÀ in Val Bregagiin, e i Vennoneti nella Valtellina e nelle adiacenti regioni dell’ Engadina

di Bressanone, sono segnati i Tridentini con Trillimi n in loro capoluogo, ai quali erano ascritti gli Ananni della Val di Non, i Shuhmi della Va! di Sole, ed i Tnliiattet, che ponemmo in Val di Rendei)a. Non nego però che la posizione di questi ultimi, come diede già luogo a molte contestazioni, così ad altre possono offrire occasione, poiché pia le stesse ragioni che si pongono in Val di Rendena, potrebbero altri situarli in quella di Ulten, nei qual caso il confine della provincia retica dovrebbe esser

Brixentes, dei liugusci e dei Sanai eli. E però accertato che al Corno de’ Tre Signori, dove ha o- rigine il Nosio, il confine cessava di seguire le più alte vette, che segnano i due differenti pioventi, ma correva ira la Venosta e la valle del Nosio, quindi-, quasi in linea retta, proseguiva da Merano a Klauson, dove le stazioni de’ pubblicani ne in dicano chiaramente il confine, o di lì segnava lo spartiacque della Rienz da una parte, dell’Adige e della Piave dall’altra. In questo tratto le tribù

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 137 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
immediatamente a contatto con re gioni non ancora conquistate ed incognite, qui per lo contrario avevano da fare con un nemico molto più facile a debellare, poiché era tutto ravvolto da regioni di pro prietà romana. Non è quindi assolutamente a pensare ad una marcia fatta progres sivamente da settentrione verso mezzodì ; ma è assai più verosimile, che, fatti in pre cedenza nella provincia i necessari preparativi, vari corpi d’ esercito abbiano risalito le valli de’ principali affluenti della Druentia e dell

de’ Vedianzi e degli Albici, che abbiamo ricordate, fra quelle che furono ostili e sottomesse da Augusto, ce ne fu pur qualcuna appartenente alla popolazione dei Voconzi, cioè i Sogionzi (Sogiontii) ed i Brodionzi (Brodionti ), I primi probabilmente vanno posti nelle vicinanze di Sécleron, a settentrione quindi delle montagne de Bure. È facile che i Sogionzi, nella nuova ordinazione data da Au gusto, non fossero uniti alla provincia delle Alpi Marittime, ma bensì alla Gallia Nar- bonese, come vedremo

in seguito. Accanto ad essi verso oriente, cioè lungo il Bicone, erano i Brodiozi, detti Bodiontici da Plinio 1 , che aveano in Dinia (Digne) il loro luogo principale. Il posto che. tengono nell’ iscrizione della Furbi a esclude affatto che si possano confondere cogli abitatori di Ebroduno, come credette qualcuno, in dotto unicamente dalla somiglianza del nome. Quanto all’ordine della spedizione ho già notato che mancano affatto le fonti, poiché la stessa iscrizione della Turbia, se enumera i popoli

vinti in ordine geogra fico, non può nel tempo stesso seguire, come generalmenle si crede, anche 1’ ordine della spedizione. Sarebbe questa una puerilità contraria ai più elementari dettami della strategìa. •D’altra parte, per ciò che riguarda la campagna contro le Alpi-Occidentali, conviene notare, che i Romani si trovavano in condizioni differenti da tutto il resto di quel sistema, poiché mentre nelle Alpi Centrali avevano a combattere un nemico' che offriva loro aperto solo un fianco, trovandosi

’ Bara, mentre dalle vie principali dell’ Alpe Graia, dell’ Alpe Cozia, e del litorale marittimo altre legioni venivano ad avvolgere completamente.i nemici, rendendo in tal modo facile e sicuro l’esito della spedizione, che in tempo brevissimo poteva così essere condotta a termine, con un numero di forze abbastanza limitato. Infatti, se ben si osserva, quest’ordine di spe dizione par confermato dalla stessa iscrizione del trofeo, che, enumerando i popoli da nord a sud, segue per quelli che si trovano

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Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 243 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
Valle d’Ampezzo alle origini della Piave. Quanto ai vari luoghi abitati, alle vie che percorrevano questa regione, ho a sufficienza parlato a suo luogo. Solo un piccolo particolare intendo qui rettificare a proposito della direziono delia via che da Verona via correva, toccando Vernimi (forse. Belluno Veronese), lungo la sponda destra del l’Adige; a! Vò ( Vai/mi) presso Avio Ira imitava il fiume e restava sulla sua sinistra, passando per Palatiliw (Ala) almeno fino sopra Serrava!le; continuava

quindi fino a Trento sulla riva destra, così clic dal Vò (Padani di Trento) fino a Verona la via non una, come abbiamo detto a pag. 92, ma due volte passava probabilmente il fiume. In tal modo sarebbe anche tolto il dubbio intorno ai posto della stazione Sarais della tavola Pentingeriana, poiché la direzione della via e la sua distanza da Ve rona la farebbero più ragionevolmente identificare con Serravalle, come dimostrò già Girolamo Tartarotti. Serve d’illustrazione al capitolo IV del libro terzo

. Delle popolazioni segnatevi o che figurano nell’iscrizione del trofeo, cioè dei Svelivi, Genaunes, Foennatcs, Licaf.es 'colla loro cittè^Damasia, de’ Galena,ter, Rueiiuiles, Consuanetes, come pure dello vicine tribù noriche degli Ala-uni, A-aibimafes ed Ambidrnvi nulla abbiamo d’ag giungere. Cosi pure dicasi delle molte vie che percorrevano la provincia, vie che riescono abbastanza chiaramente dalla carta senza ulteriori spiegazioni. Così pure podio cose sono da dirsi di questa carta

di Trieste. per Trento conduceva ad Augusta. Con molta probabilità, da Verona .ad Avio, la CARTA IV. . Provincia Retjca. CARTA V. Regione (Arnica eii Istriana.

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 194 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
nell’Istria si erano già riprese le ostilità, poiché i consoli dell’anno precedente M. Giunio e A. Manlio Vulsone, dopo , aver svernato ad Aquileia, in sul fare della primavera del 177 a. Or., condussero 1’esercito nell’Istria, devastando il paese, in punizione del tumulto dell’anno precedente. Gli Istri, benché vedessero esser follia opporsi a due eserciti riuniti, pure, inaspriti al vedere il loro campo devastato e le loro proprietà messe a sacco e a ruba dai Romani, raccolto tumul tuariamente

un esercito, si opposero accanitamente ai due eserciti romani; ma fu maggiore il coraggio della fortuna, poiché circa quattromila Istri caddero nel com battimento, gli altri, vedendo che la continuazione della battaglia non sarebbe stata che un’inutile carneficina, si ritrassero ognuno nei propri paesi; quindi mandarono dei messi per implorare la pace, e consegnarono gli ostaggi che a loro erano stati imposti dai Romani. Questi prosperi successi, annunziati da lettere dei proconsoli, nel mentre fu rono

causa di grande gioia a Roma, non riuscirono molto graditi all’orecchio del console G. Claudio, il quale temeva che, terminata da altri la guerra contro l’Istria, spirasse 1’ anno del suo consolato e quindi perdesse 1’ esercito e la provincia, senza aver compito—alcunché degno di encomio. Perciò, entrato in grande inquietudine, senza attendere a quelle formalità eh’ era necessario eh’ egli compisse a Roma, senza dir nulla ad alcuno de’ suoi intendimenti ed avvertito solo il collega, la notte stessa

che seguì al giorno ch’eran giunte le lettere dei proconsoli, senza nemmeno aspet tare che gli fosse consegnato l’esercito, partì in fretta in furia per Aquileia, e di lì su d’una nave, nella provincia che gli era stata assegnata. Ivi, raccolta 1’adunanza de’soldati, proferì aspre parole contro 1’esercito, che l’anno prima avea abbandonato il campo in mano degli Istri, e specialmente contro A. Manlio Vulsone, che incolpava come responsabile di quel disdoro. Non risparmiò nemmeno 1’ altro

proconsole, M. Giunio, che, a suo dire, unendosi al collega, s’era reso solidale col disonore di lui; infine intimò ai proconsoli di consegnargli l’esercito e di ritirarsi immediatamente dalla sua provincia. Quelle parole e quegli ordini inconsulti, come aveano punto l’amor proprio de’ soldati, che, se in un momento di panico aveano commesso una viltà, l’aveano di poi riparata con altrettanti atti di valore, riempì eziandio di sdegno i due proconsoli, i quali risposero che avrebbero ubbidito ai comandi

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Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 55 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
che l’anello di congiunzione fra questa e la Gallia, la Germania e l'Illudo. Essi per ciò fondarono nelle Alpi occidentali le provinole delle Alpi Marittime, quella del regno di Oozio, la provincia delle Alpi Graie ; le due prime a cavaliere delle Alpi, ma in modo da protendere di preferenza verso il declivio occidentale, e l’ultima tutta sul territorio gallico. A settentrione erano le provinole delle Alpi Perniine, della Rezìa e del regno Norico. Ora le due prime essendo finitime in modo, che

, per qualche tempo, la prima fu unita sotto lo stesso procuratore della Rezia, non si capisce perchè a- vrebbe dovuto essere anche una provincia sul declivio meridionale delle stesse Alpi. Del resto nemmeno alcun dato toponomastico ci può autorizzare a porre le Alpi Atrezziane al posto delle Lepontiche o Somme, perchè se nelle Alpi Marittime, si tro vano parecchi monti di nome Adrcts 1 * , ed in quelle regioni era pur noto il cognome Adrcttio' 1 , e a Susa la gente Atrectig 3 4 ; nulla di simile

si riscontra nelle Alpi Repen tine. Per il contrario, in mancanza di attestazioni storiche, lè epigrafi, e l’attuale circosòrizione delle diocesi ci inducono ad una conclusione differente. Infatti le iscri zioni, che sono fra il lago d’ Orta e il lago Maggiore, col rispettivo pagum Agami- num*, ci fanno fede che quel territorio apparteneva all’agro novarese. È verosimile che anche tutta la valle della Toce fosse ascritta al Municipio di Novara, poiché se vi mancano iscrizioni, che ce lo dichiarino

, è abbastanza comprovato dal fatto che tutta la valle dell’ Ossola, fin da tempi antichissimi, dipende dalla diocesi di Novara. Se Domodossola fosse stata il centro di una provincia, non v’ha dubbio, che, come avvenne semprè"m casi consimili, sarebbe anche divenuta poi il centro di una dio cesi particolare. Invece la sponda sinistra del Ticino e quella orientale del lago Mag giore, fino ad un certo punto, ed il territorio circostante al lago Varese, appartene vano alla pertica mediolanese. Ad essa

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 108 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
Tiberio, essendo però stata trovata a Magonza par più probabile che fosse un ricordo onorifico delle due provincia vinte da Tiberio. 6 DlON'E, 54, 22, to' re xgàzwzor xai zò x/.eìozor zfjo fjhxlag avzmv ègr/yayov, xazahxóvzes zoaoiizovg, oaoi ztjv ftkv yyonc.r otxeTv txavol, veoy/iòioai òz zi aòvvaziot goav. " • Fu chiamata in origine provincia della Rezia e Vindelicia (Vell., II, 09. Suet., Aug., 31. Aurei,. Vitt., Epit., 1 , seg.) per cui si credette erroneamente che fossero due proviucie distinte

valle del Reno fra Feldkircli e Bregenz, sconfiggendo, nel territorio di Dornbirn, i Brigantii, dopo di che si sarebbe recato a Kempten (Cambodunum) e quindi a 'Damasio, dove avrebbe raggiunto l’esercito di Druso 3 . Superate così le maggiori difficoltà e le innumerevoli insidie che potevano pre sentare le vallate delle Alpi, gli eserciti riuniti, in pochi scontri,possono aver sottomessi iVindeliei, spingendosi fino al Danubio, cioè al naturale confine della Germania, limite al quale doveano

e naturale confine all’Italia, sia perchè si apriva l’adito.ad imprese nuove e da lungo vagheggiate nella Germania, fu causa >di grande giubilo a Roma; per aderire al desiderio di Augusto 4 , il maggior lirico di quelFepoca-torneggio al valore dei fortunati vincitori; poeti e storici ne tesserono le glorie, e le vinte provincia offrirono al vincitore Tiberio una splendida spada ono rifica coll’impressione dell’immagine sua che presenta all’imperatore la vittoria 5 . Sorte non bella toccò ai vinti, poiché

quindi di essa uiia vasta provincia col nome di Rezia e Vindelicia, che comprendeva tutto il territorio dalla sommità delle Alpi al Danubio, dal lago Lemanno ai confini del Nerico 7 . Curia ed Augusta Vindeli- 1 Dioxz 54, 22; Strais., VII, 1, 292, 5. Kallee, 0. e. pag. 6. Altri suppongono ohe eiì> sia avvenuto presso Reichenuu. 3 Questo piano di battaglia, descritto dal Kallee, e dall’ Arsoli), nelle opere pii! volte citate, sarebbe stato secondo gli stessi autori, organizzato da Agrippa, occupato

. (Cf. Forjurger, 0. Ili, pag. 438 segg.j Alla fine del primo secolo si chiama semplicemente provincia retica, elle poi probabilmente sotto Diocleziano, fu distinta in Radia prima, cioù la vera regione retica, e in Radia scarnila die corrisponde alla Vin delicia (cf. Cellario, Oeog. ani., II. pag. 422. Clcveri, Vindelicia, III, 2). In origine v’ora aggiunto anche il Vailese, che poi fu staccato' ed insieme coi declivi occidentali delle Alpi Graie formi) la provincia procuratoria delle Alpi Graie e Perniine

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 158 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
formavano la provincia coziana all’ epoca di Augusto, nell’ arco di Susa ne sono nominate altre sei, che appariscono pure nell’ iscrizione della Turbia, fra le tribù ostili ai Romani, e che furono vinte e sottomesse da Au gusto. ■Queste-seno le tribù degli Adanates (Edenates), dei Caturìges, degli Ecdifii,- dei Medulli, dei Veamini e dei Vesubiani (Esubiani), delle quali precedentemente abbiamo stabilito la posizione ed i confini, ed abbiamo anche cercato a quale popo lazione appartenessero. Questo

ci indica che, nel tempo della maggiore sua potenza e sviluppo, il regno Coziano aveva raggiunto a danno dei popoli e regni vicini circa il, doppio dell’ esten sione che aveva prima, e ch’ebbe poi quale provincia a’ tempi augustei. Parlando precedentemente de’ regni de’ Ceutroni, Graioceli e Caturigi, ho pure accennato al tempo e alle ragioni che possono aver determinata la diminuzione di questi stati a vantaggio del regno vicino. Ma altri problemi ci si presentano intorno ad esso ed alle successive sue

LE «UKKKK DI AUGUSTO CONTIMI LK AU’I COZIE K GRAIE 1Ò!) polazioni diverse, la regione di Cozio, i Ceutroni ed i Salassi; quest’è la Cima Bousson, il cui contrafforte orientale divideva la superiore valle dell’ Orco (Salassi), dalla Stura , di Lanzo, dov’ erano i Tebavi (Coziani), e, verso occidente, il confine setten trionale era formato dal Moncenisio e dal Mt. Tabor, che separavano i Medulli (Ceu troni) della valle dell’ Are dai Belaci (Coziani). Il confine occidentale poteva essere

. Un vero confine geografico non esi steva dalla parte d’oriente, ed è probabile che tutti i declivi alpini appartenessero al regno coziano. La stazione ad Fìnes, presso Malano, e la stazione de’ gabellieri a Fiasco ci sono chiara prova che il regno coziano arrivava sino a questo punto nella valle della Dora e in quella della Varaita, onde, per analogia, possiamo stabilire che anche in tutto il resto del lato orientale il confine giungeva fino agli ultimi declivi delle Alpi. Ma oltre alle civitates, che

trasformazioni, problemi che apparvero molto oscuri e perfino insolubili anche a quelli che s’occuparono di proposito della storia di questa regione. Prima d’ accingerci a trattare di essi, crediamo opportuno di accennare a quei pochi fatti storici che si riferiscono ad essa, prima che per opera di Augusto avesse subito un sì radicale cambiamento. Il primo gran fatto storico, nel quale furono coinvolte anche le Alpi Cozie, fu la discesa dei Galli in Italia, avvenuta appunto attraverso ad esse, come

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Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 154 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
completamente della loro indipendenza, fossero stati aggiudicati alla provincia Narbonese. Ma varie considerazioni c’ inducono a ripu diare senz’ altro questa ipotesi. Prima di tutto è noto che i limiti della Narbonese non si protrassero mai più in là dai confini orientali degli Allobrogi e dei Voconzi !5 , in secondo luogo i Romani non avrebbero tollerato che, come più innanzi vedremo che realmente avvenne, sulle spoglie delle loro conquiste, e quindi nel seno stesso della Pro vincia, s’ estendessero

Caturigi. 14 Roman., Dict. topogr. des H.-A., p. 25. Herzog, Qaul. Narb. p. 135, dimostra infatti, che i limiti della provincia Narbonese non si protrassero mai verso oriente più in là dai territorio dei Voconzi.

celi, erano divisi in varie comunità, il cui nome ci fu tramandato dalle fonti antiche. Fra queste vanno anzitutto ricordati i Caturigi propriamente detti, centro della po polazione, che ne’ tempi primitivi riconosceva come sua capitale la città o borgata Cafurigae 1 * * , detta anche Caiorimagus -, e corrottamente Cand.nrìbagus che corrisponde all’attuale borgo di Chorges, dove appunto fu trovata un’iscrizione che ricorda il nome di questa civitas. Altre città o borgate appartenenti ad esso

contestazione nel circondario di Avantjon, che pare fosse un antico Avanticum'*. Però in tempi più antichi i Caturigi si estendevano anche su parte del declivio orientale delle Alpi M , diffondendosi nelle alte valli della Maira, del Po, del Chisone, venendo a contatto coi Vagienni, onde si spiega come per attestazione di-Plinio questi riconoscessero i Caturigi quali loro progenitori. Ma probabilmente quelle loro varie tribù, che abitavano sul declivio italico delle Alpi, furono staccate per tempo dal

nucleo principale della popolazione e coinvolte poi in nuove formazioni politiche come più innanzi vedremo. Quale fosse la forma di governo di queste popolazioni, prima che Cesare le sot tomettesse, non.è alcuno che lo dica, però, se si tien conto dell’uso generale dei Galli, si può supporle*, che queste avessero forma di tre piccoli regni, o di repubbliche federa tive. Nemmeno ci fu in alcun modo tramandato quali condizioni fossero loro fatte dopo la disfatta. Qualcuno suppone che, privati

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