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Title A - Z
Title Z - A
Books
Category:
History
Year:
1902
¬I¬ luogotenenti, assessori e massari delle Valli di Non e Sole
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Page 40 of 72
Author: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 72 S.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1901/1902
Subject heading: g.Nonsberg ; z.Geschichte<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Location mark: II 102.588
Intern ID: 234973
o del capitano, e l’appello da esse in secónda istanza doveva farsi direttamente ■ ai principe vescovo di Trento. Fu appunto Bernardo desio il primo che concesse una specie di seconda istanza al vicario delle Valli, entro certi limiti, quando cioè si trattasse di una somma non superiore alle 40 lire di Merano. Ili tal modo l'ufficio del- l’assèssoré veniva nettamente a distinguersi da quello del capi tano: quello era tribunale di prima istanza,' questo di seconda è la terza istanza spettava

stabile già nel secolo XIV, sebbene non si faccia cenno di esso che nei privilegi delle Valli del 1476, e non risulti nem meno, quando la nomina dell'assessore siasi cominciata a fare direttamente dal vescovo, anziché dal vicario delle Valli di Non e Sole. «Certo è, scrive l’Inama, che fino al tempo di Bernardo desio l'assessore non fu che un semplice facente - le - veci del vicario nelle còse giudiziarie; uno solo era il tribunale, le sentenze pro nunciate dall'assessore erano sentenze dei vicario

al principe di Trento». «La durata dell'ufficio di assessore era dapprima indeter minata ; il principe vescovo e cardinale Cristoforo Madruzzo nella riconferma dei privilegi delle Valli del 1568 fissò che l'assessore restasse in carica per due anni, colla facoltà; al vescovo di pro lungarla oltre questo limite». Il Tovazzi nella sua Vòllecianea de praefectis p. 84,' dice à proposito che Cristoforo Madruzzo pubblicò il 1 gemi. 1565, 30 capitoli circa le mercedi dei notai del principato e che poi

, il 31 die. del 1568 emise là riforma della tassa sulle mercedi dell’ufficio assessorale. della Nàun'ia'ed il modo di procedura nelle cause criminali e civili per il nuovo assessore, in cui stabilì che l’ufficio dell'assessorato fosse biennale, se altro non parrà al ve scovo di Trento. Queste riforme di statuto e di procedura si dicono ottenute nell'interesse delle Valli e delle pievi per me rito degli egregi notai Giovanni Francesco Oliva di Nano e Got-

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Books
Category:
History
Year:
1901
¬Una¬ congiura a Caldaro : (1322)
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Page 18 of 39
Author: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 37 S.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1900/1901
Subject heading: g.Kaltern <Weinstrasse> ; s.Verschwörung ; z.Geschichte 1322
Location mark: II 102.610
Intern ID: 234972
mu tato le loro leggi abitudinarie in regole scritte, come altrove, ed adot tarono' poi per il civile e criminale lo statuto del principato di Trento, che vigeva per tutto il principato. È strano che la giurisdizione di Mezocorona, passata al tempo stesso con quella di Caldaro sotto il dominio tirolese di Mainardo II, abbia abbandonato il vecchio diritto trentino per abbracciare il tirolese già verso la metà del 1400 (v. Atti deli i. r. Accad, degli Agiati di Rovereto, II, III, IV, 1896, La lingua nel

17 Stando all’Anonimo trentino fra Dàino sarebbe stato a Trento nel 1307 1 Venuto però o no a Trento, Dante era ben informato del dialetto trentino e della sua estensione territoriale. E le condizioni non si sono cambiate durante, i tre anni di sede vacante dal 1307 al 1310, durante la quale era vicario generale del capitolo e della Chiesa di Trento Gualengo di Mantova, pievano di Marninga (Marling), che fu vicario anche sotto il vescovo successivo Enrico di Metz (Alberti, Ann. p. 217 e 221

la caratteristica nazionale, e questo ce lo dicono i più antichi documenti. Nel secolo IX vi troviamo, come negli altri villaggi romani, nomi di persone, e di luoghi italiani o italianizzantisi malgrado ancora qualche professione di legge longo bardica, come a Termeno, ma il dongobardus» a questo tempo signi fica già etnograficamente italiano. Il vescovo di Trento Udescaleo affidò la difesa della chiesa di S-. Maria di Caldaro ad un Regnardo di Fornace. Vi troviamo i vicini, come nei nostri comuni. Nelle

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Books
Category:
History
Year:
1901
¬Una¬ congiura a Caldaro : (1322)
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Page 23 of 39
Author: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 37 S.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1900/1901
Subject heading: g.Kaltern <Weinstrasse> ; s.Verschwörung ; z.Geschichte 1322
Location mark: II 102.610
Intern ID: 234972
Egò riberius de rally na imp. auet. not. hiis interi oi et rogata» seripsì». Riberto di Rama è probabilmente lo stesso notaio che pochi anni prima, nel 1322, rogò il costituto della congiura contro il Rottenburgo., Cai darò entra nella lista dei possessi e dei fitti del vescovo del 1335 con Mezo Vecchio, Nuovo, Pinè ecc. (Rep., 28, 15); nel 1376 Nicolò di Roccabruna, canonico di Trento, pievano di 8. Lorenzo (Sar- nonico) e chierico del elencato di. 8. Vittore di Taio, ed Ulrico di Cal- daro

capitolo di Trento riuscì ad ottenerne il patronato. Il Tovazzi {Parochìale Trid. C. 16) dice che già il vescovo Àltemanno la conferì al capitolo di Trento nel 1147,. lo Schneller Feder, asserisce invece che fu Clemente VI ad incorporarla, al capitolo {Beiträge zur G. des B. Trient , Zeitschrift, des Ferd. III 40, p. 275). I parrochi noti sono':' Nolperto (1191), Isenardo, pievano di Dambel e vicario di Caldaro (1242), G-islimberto di Erentonico (1307), Bernardo, che nel 1336 intervenne al concilio

diocesano, e che è detto vicario, perchè vi faceva le veci del capitolo, Bussello di Parma (1353), Cesio di Piacenza (1362) — dopo di questi, i nomi dei parrochi sono per lo più tedeschi, specie dopo che il conte del Tirolo ottenne il pa tronato contrastato a lungo col capitolo di Trento (v. Rep. 46, 38 e NI seguenti). Il Tovazzi (1. c.') scrive che visitò Caldaro ai 21 luglio del 1753 e dice caratteristicamente «comnniòr eins lingua est germanica». Credo che se l’avesse visitato un trecento anni prima

avrebbe trovato come lingua più cornane l’italiana. L’Inama ( Archiv. treni. , XIII, p. 236) parlando d’nn matrimonio civile fra Leonardo e Bàita l’uno e l'altra della nobile famiglia dì Malosco conchiuso nel 1373 riferisce, che fra i beni situati in Caldaro, che la sposa portava In dote al marito uno era alla pontara, uno a. pozo J ) e conciando che «Caldaro difatti era in quel tempo paese schiet tamente italiano, che solo verso la fine del secolo XVI e XVII co i) Illalosco avevano nel 1391 anche

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Category:
History
Year:
1902
¬I¬ luogotenenti, assessori e massari delle Valli di Non e Sole
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Page 13 of 72
Author: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 72 S.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1901/1902
Subject heading: g.Nonsberg ; z.Geschichte<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Location mark: II 102.588
Intern ID: 234973
Di altri vicedomini delle delle Valli, dopo di Pietro di Ma losco, non si trova cenno. Dopo la morte di questo ultimo vicedomino anche il prin cipato di Trento venne travolto nelle «briglie* dei partiti dei Guelfi e dei Ghibellini, nelle quali la decadenza dell'autorità imperiale indarno sostenuta dall’imperatore Federico II trasse con sè anche quella del principe vescovo di Trento, non più sostenuto dal supremo signore feudale. Il, suo avvocato, Alberto III, ultimo dei conti di Tirolo

di Trento. Morto lui (1253) gli successe il genero Mainardo I di Gorizia-Tirolo ed a questo il figlio Mainardo II, che perseguitò con maggior accanimento dei suoi antecessori i principi vescovi Egnone di Piano ed Enrico II pei* metter stabile piede nel principato, che fu da lui, cacciati i vescovi, occupato e sconvolto fino alla sua morte (1295). Durante questo periodo di lotte, che non finirono che sotto ! figli di Mainardo II, cioè Ottone, Enrico e Lodovico nel 1302, l’antica divisione politica delle

Valli fu cambiata: scompaiono le gastaldie, perchè molti territori furono usurpati al vescovo, che li dovette per forza concedere in feudo ai conti di Tirolo, ed all’ antico vicedomino o luogotenente vescovile subentrarono i capitani installati o dai vescovi, o dai conti a nome proprio, o dagli uni e dagli altri insieme per convenzione. I capitani o luogotenenti installati in questi tempi dì guerre hanno carattere più militare che civile. II primo capitano delle Valli ve lo trova F Inalila nel 1272

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