Ladinia : sföi culturâl dai Ladins dles Dolomites ; 8. 1984
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Place:
San Martin de Tor
Publisher:
Ist. Ladin Micurá de Rü
Physical description:
198 S. : Ill.
Language:
Deutsch; Italienisch; Ladinisch
Notations:
Belardi, Walter: Considerazioni in margine a un convegno di studi ladini / Walter Belardi, 1984</br>
Cathomas, Bernard: Minderheiten in der Selbstbesinnung und Selbstbestimmung : Gedanken zum Jahr der Rätoromanen 1985 / Bernard Cathomas, 1984</br>
Doi paroles de ravisa céltiga tl gherdëina: tóch y tucë, 1984</br>
Goebl, Hans: Postille : (J. Kramer) / Hans Goebl, 1984</br>
Gsell, Otto: Unpersönliche Konstruktion und Wortstellung im Dolomitenladinischen / Otto Gsell, 1984</br>
Kramer, Johannes: Entgegnung : (H. Goebl) / Johannes Kramer, 1984</br>
Kuen, Heinrich: Lateinischer oder deutscher Ursprung? / Heinrich Kuen, 1984</br>
Nazzi Matalon, Žuan : ¬I¬ lunaris dal '800 dal Friûl Orientâl / Guan Nazzi Matalon, 1984</br>
Neutralizzazione sintattica delle opposizioni di singolare-plurale e di maschile-femminile, 1984</br>
Rampold, Josef: Sitte und Brauch in Buchenstein (Fodom) / Josef Rampold, 1984</br>
¬Il¬ trattamento sintattico del participio passato, 1984
Subject heading:
g.Ladiner ; f.Zeitschrift<br />g.Ladinisch ; f.Zeitschrift
Location mark:
II Z 1.092/8(1984)
Intern ID:
355044
testo letterario scritto è ”un fatto di cultura” che appartiene immediata mente alla storia della cultura, e che può produrre ulteriore storia. Nella Ladinia centrale i primi testi letterari scritti stanno già producendo questo tipo di storia ulteriore: i due maggiori quotidiani altoatesini riservano ormai per buona consuetudine alcune colonne all’espressione scritta ladi na. Già quattro pezzi sono stati scritti - in badiotto e in ampezzano - dopo il mio primo intervento sulla letteratura
ladina. Nella vita sociale di molte zo ne della Ladinia centrale una notevole parte dei problemi e delle questioni è trattata oralmente nella varietà ladina locale, e convertita, quando occor ra, in scrittura ladina, a meno che per ragioni di provincia o regione o stato non sia necessariamente imposta una ufficialità in altra lingua. È perfettamente inutile appellarsi, nel 1983, a quanto diceva Elwert nel 1976 (p. 154), perché la crescita del senso dell’autonomia è aumentata con ritmo vertiginoso
si legge un simpatico saluto rivolto in ladino ai congressisti dalla sig.ra Irma De Pian, dell’Unione Ladina di Roca, nella Sala consiliare del Municipio di Alleghe. Segue un perfetto commento glottologico di G. B. Pellegrini. Persone di cultura non specialistica, che abbiano un po’ di pratica del ladino centrale scritto, specie del lassano o del livinallese, letto questo ’’saluto”, troveranno in esso la prova materiale, testuale, che l’assunto polemico sotteso ad alcune pagine del volume ha pieno
fondamento: ad Alleghe si parla e si scrive un ladino sostanzialmente identico a quello che si parla e si scrive nella Ladinia centrale. G. B. Pellegrini si augura a p. 7 che il volume degli ’’atti” sia letto ’’anche dai giornalisti, dai politici, dalle persone colte etc. che potranno attingervi notizie ed informazioni come ad una fonte sicura”. Ma Pellegrini è sicuro che tali lettori riusciranno a capire che la lingua scritta usata dalla sig.ra De Pian è il livinallese bello e buono di Roccapietore
? e che è quindi a tutti i titoli ’’ladino centrale”? Nel 1964, in epoca dunque non sospetta, quando il Tosi non aveva ancora raccolto le sue poesie in volume, quando il Dell’Antonio - il grande Dell’Antonio, se il Kramer me lo consente - cominciava a far conoscere a poche persone le sue prime liriche, nel 1964, dico, G. B. Rossi - con l’appro vazione di G. B. Pellegrini - pubblicava una ottima carta dialettale del Cordevole (vedi Flora popolare agordina, Firenze, p. 96-97), distinguendo cinque