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Category:
Literature
Year:
2011
Francesco Petrarca : 1304 - 1374 ; atti del XXVI Simposio internazionale di studi italo-tedeschi Francesco Petrarca nel 700°anniversario della nascita = Akten des XXVI internationalen Symposiums deutsch-italienischer Studien "Francesco Petrarca zur 700. Wiederkehr des Geburtstages".- (Studi italo-tedeschi ; 27 )
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Page 38 of 360
Author: De Gennaro, Ivo [Red.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2004 : Meran) / [ed. curata dall#015#226#128#153Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Ivo de Gennaro ...] #014
Place: Merano
Publisher: Walter
Physical description: XXIII, 329 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Petrarca, Francesco ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 307.659
Intern ID: 555321
cielo in cielo, mentre Beatrice si mostra capace di sostenere, come 1‘aquila, la luce del sole (“aguglia si non li s’affisse unquanco 5 ’ [Par. I, 48]). 33 Alla luce deirintertestualità paradisiaca Laura, riflettendo nel suo viso i “celesti rai”, assume addirittura i tratti di Beatrice se- duta sul suo trono nella rosa celeste: “e vidi lei che si facea corona / reflettendo da sé li etterni rai” (Par XXXI, 71-72). A questo punto, tuttavia, madonna Fortuna rompe l’incanto, accennando non solo

di Laura “che dal ciel ascolta”. Ma, invece di rivolgersi alla donna morta, elogiandone Tanima immortale, torna indietro, al primo incontro, rappresentando la donna come palazzo prezioso e la sua vicenda amorosa come attacco, sconfitta, prigionia. A1 punto in cui il poeta abbandona l’allegorismo sofisticato per ricordare l’apparizione epifanica della donna amata e la sua illusione di trovarsi in paradiso, interviene madonna Fortuna 34 che presenta Laura come essere soprannaturale e vede nell’amore

portatogli dall’io un ri- sultato del suo influsso sulla natura e sugli uomini. La lode di madonna Fortuna è certo piú adeguata di quella dell’io, in quanto ripropone una concezione stilnovistica dell’amore che rende conto della natura divina di Laura, eppure risulta stranamente inconcludente per il proposito del poeta. Egli cerca le parole per “far honore / a la sua donna, che dal ciel n’ascolta” (vv. 3-4) e trova invece solo parole che lodano “la bella pregione” (v. 9), cioé l’apparenza fisica

, di Laura come presupposto obbligato di un amore sia violento che dolce. II discorso di madonna Fortuna, invece di risolvere il dilemma, l’aggrava, perché suggerisce, nella contaminazione di tracce stilnovistiche e paradisiache, un’identi- ficazione di bellezza fisica - terrena - e di bellezza spirituale - celeste - assai problematica. II discorso di madonna Fortuna è inconcludente, perché tace il problema maggiore che la morte di Laura pone al poeta, 12

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2011
Francesco Petrarca : 1304 - 1374 ; atti del XXVI Simposio internazionale di studi italo-tedeschi Francesco Petrarca nel 700°anniversario della nascita = Akten des XXVI internationalen Symposiums deutsch-italienischer Studien "Francesco Petrarca zur 700. Wiederkehr des Geburtstages".- (Studi italo-tedeschi ; 27 )
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Page 34 of 360
Author: De Gennaro, Ivo [Red.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2004 : Meran) / [ed. curata dall#015#226#128#153Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Ivo de Gennaro ...] #014
Place: Merano
Publisher: Walter
Physical description: XXIII, 329 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Petrarca, Francesco ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 307.659
Intern ID: 555321
La donna “di tempo anticha, et giovene del viso” (v. 51) è la per- sonificazione della dea Fortuna. Petrarca si preoccupa di presentarla in veste dantesca (non classica), come strumento della provvidenza divina, rifacendosi alle parole - in verità un po’ anacronistiche - di Virgilio nel settimo canto dell’Inferno. 21 La quarta delle sette stanze segna il perno della canzone. La Fortuna, dopo aver chiesto all’io di ascoltarla, pur continuando a fissare la sua donna: “Tien’ pur li occhi come

aquila in quel sole” (v. 59), comincia, a sua volta, una retrospettiva su Laura, articolata in tre tappe - la nascita, l’infanzia e l’adolescenza 22 - e, anch’essa, intrisa di prestiti danteschi. Nel giorno della nascita di Laura, spiega la Fortuna, le costellazioni ce- lesti e le condizioni naturali erano favorevoli: “II di che costei nacque, eran le stelle / che producon fra voi felici effecti / in luoghi alti et electi” (vv. 61-63). 23 Questo attacco della quinta stanza ricorda non solo, quasi

lonta- na [...]/ la qual temo che ‘n pianto si resolve, / se Pietate altramente il ciel non volve” (vv. 73-75). L’accenno alla morte prematura della donna viene ripreso, a livello intertestuale, all’inizio della stanza successiva, quando Fortuna passa all’infanzia di Laura: Com’ella venne in questo viver basso, ch’a dir il ver nonfiu degno d’averla, cosa nova a vederla, già santissima et dolce anchor acerba, parea chiusa in ór fin candida perla (vv. 76-80). Alcuni lessemi e sintagmi di questi versi

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2011
Francesco Petrarca : 1304 - 1374 ; atti del XXVI Simposio internazionale di studi italo-tedeschi Francesco Petrarca nel 700°anniversario della nascita = Akten des XXVI internationalen Symposiums deutsch-italienischer Studien "Francesco Petrarca zur 700. Wiederkehr des Geburtstages".- (Studi italo-tedeschi ; 27 )
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Page 36 of 360
Author: De Gennaro, Ivo [Red.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2004 : Meran) / [ed. curata dall#015#226#128#153Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Ivo de Gennaro ...] #014
Place: Merano
Publisher: Walter
Physical description: XXIII, 329 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Petrarca, Francesco ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 307.659
Intern ID: 555321
, duplice, umana e divina, alla pari di Cristo, della donna-angelo, parafrasando Lultimo verso dantesco (“a miracol mostrare 55 ) nella descrizione dettagliata degli effetti positivi, miracolosi, della presenza di Laura in terra ed insistendo sulla perfezione della giovane donna. Lipotesto stilnovistico conferisce alla lode di madonna Fortuna un carattere molto diverso da quella precedente. Mentre l 5 io petrarchesco si serviva delle metafore marziali dell’attacco, della sconfitta e della prigionia per

spiegare, da un punto di vista egocentrico, Leffetto della donna amata su di lui, madonna Fortuna presenta Finnamoramento dell 5 io come semplice corollario delFinflusso benefico che Laura eser- cita sulla natura e sugli uomini. La lode di madonna Fortuna risolve la paralisi dell’io, col corpo in terra e Fanima in paradiso, proponendo un atteggiamento piú umile nei confronti di una creatura divina: Sí chiaro à T volto di celesti rai, che vostra vista in lui non pó fermarse; 10

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2011
Francesco Petrarca : 1304 - 1374 ; atti del XXVI Simposio internazionale di studi italo-tedeschi Francesco Petrarca nel 700°anniversario della nascita = Akten des XXVI internationalen Symposiums deutsch-italienischer Studien "Francesco Petrarca zur 700. Wiederkehr des Geburtstages".- (Studi italo-tedeschi ; 27 )
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Page 37 of 360
Author: De Gennaro, Ivo [Red.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2004 : Meran) / [ed. curata dall#015#226#128#153Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Ivo de Gennaro ...] #014
Place: Merano
Publisher: Walter
Physical description: XXIII, 329 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Petrarca, Francesco ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 307.659
Intern ID: 555321
dantesco appena citato: Mostrasi si piacente a chi la mira, che dà per li occhi una dolcezza al core, che ’ntender no-lla puó chi no-lla prova; e par che de la sua labbia si mova un spirito soave pien d ’amore, che va dicendo a l’anima: Sospira. (tWXXVI, 4 / Rime XXII, 9-14]) La lode di madonna Fortuna finisce per riecheggiare la concezione stilnovistica del dolce amor come esperienza ineffabile: “Tutte le lin- gue son mute, / a dir di lei che tu sol ne sai” (vv. 97-98), a meno che non intervenga Amore

, come sappiamo dalla definizione dantesca nel Purgatorio (“[...] T mi son un che, quando / Amor mi spira, noto [...]’ ” [Purg. XXIV, 52-53] e come ricorda lo stesso Petrarca nella prima stanza della sua canzone: “Come poss’io, se non m’insegni, Amore, / conparole mortali aguagliar Topre / divine [...]?” (vv. 5-7). 32 Madonna Fortuna, intervenendo al momento dell’estasi, prende il posto di Amore ed insegna afi’io petrarchesco come dovrebbe lodare Laura e parlare d’amore. Nell’esortare Fio a fissare

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