1,310 items found
Sort by:
Relevance
Relevance
Publication year ascending
Publication year descending
Title A - Z
Title Z - A
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
Truden
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/420970/420970_761_object_5513234.png
Page 761 of 783
Author: Pernter, Michael [Red.] / hrsg. von der Gemeinde Truden. [Koordination: Michael Pernter]
Place: Lana
Publisher: Tappeiner
Physical description: 744 S. : zahlr. Ill.
Language: Deutsch
Notations: Literaturangaben. - Beil. 2 u.d.T.: Cronaca di Trodena
Subject heading: g.Truden ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Truden ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III 242.329
Intern ID: 420970
al 1819: le municipalitä furo no pero soppresse e vennero ripristinate le antiche unitä. Trodena fu assegnata al Giudizio di Cavalese, che sottosta- va, come entitä amministrativa, al Circolo di Trento e, dal punto di vista giudiziario, al Tribunale civile e penale e al

il confine meridionale del Paese. Anche in maggio e in giu- gno, quando i Francesi assediarono Trento per breve tem- po, gli “Schützen” di Trodena, inquadrati nei contingenti delle valli di Fiemme e di Fassa, furono impiegati nella parte meridionale del Paese. Subito dopo Parrivo degli Austriaci Pantica Comunitä Generale di Fiemme fu ristabilita con tutti i suoi organi. A Cavalese, sotto la presidenza dello scario, fu istituita una Deputazione di difesa in seduta permanente. Per iniziativa di questa

ehe vennero uniti alTirolo nel 1804. La Val di Fiemme ven- ne allora incorporata, dal punto di vista amministrativo, nel Circolo di nuova creazione di Trento, lo statuto della Comunitä Generale e le sue istituzioni rimasero intatte. Nel 1805 le truppe napoleoniche marciarono nuova- mente da nord verso il Tirolo. Esse occuparono pero solo i centri maggiori lungo la strada del Brennero, cosicche Trodena ebbe solo l’onere della spedizione di legname ver so Egna, ma non di acquartieramenti

anche 19 uomini di Trodena, attacca- rono il nemico a Trento e riuscirono a respingerlo oltre il confine del Tirolo. Tuttavia poche settimane dopo i Fran cesi avanzarono nuovamente verso Trento. La drammatica situazione impose Pintervento delle compagnie della Val di Fiemme. Dalla Regola di Trodena marciarono 67 uomini sull’altopiano di Pine. Il 30 settembre tuttavia le truppe ne- miche riuscirono a sfondare, benche fossero state rinforza- te le difese. Il successivo periodo di occupazione duro

nella Val di Fiemme sino alla fine di dicembre 1809 e fu straordi- nanamente oneroso. I Francesi, per garantire la quiete pub- blica, avevano disposto Pistituzione di una Guardia Nazio- nale di 60 uomini, per la quäle anche Trodena forni 5 uomi ni. Essa fu sciolta nel luglio del 1810. Con la patente del 28 maggio 1810 Napoleone dispose Pannessione alPltalia della parte meridionale del Tirolo fino alla lmea Chiusa-Gargazzone. Il territono venne mdi- cato come “Dipartimento dell’Alto Adige

1
Books
Category:
Pedagogy, Education
Year:
2005
Freiräume = Spazi liberi.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2005, 1)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/403599-200501/403599-200501_101_object_5835162.png
Page 101 of 131
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: [66] Bl. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Location mark: III Z 342/2005,1
Intern ID: 403599
L’importanza dell’opera del teatrino clandestino sta proprio qui, in questa rottura, in questa crepa del mondo odierno, nel bi sogno di porre il teatro come vera testimonianza, nella speranza che con la comprensione, e non solo con il rifiuto, atrocità come l’olocausto, o quello che succede ora in quasi ogni parte del mondo, si possano arginare; cosa che invece il mondo non ha dimostrato di saper fare. La pièce ideata da Fiorenza Menni e Pietro Babina, fondatori alla fine degli anni ottanta del

Teatrino Clandestino, dimostra una grande abilità del gruppo bolognese, la capacità essere attuali; riuscitissimo è stato il tentativo di porre il pubblico di fronte ad in quietanti interrogativi, mettendolo addirittura nella condizione di avere il dubbio di essere partecipe dell’evento in questione; gli at tori per svolgere l’esperimento invitano alcuni spettatori ad essere protagonisti; attraverso un gioco falsato di estrazione gli spettatori casuali vengono scartati e rimangono in scena altri attori

della compagnia precedentemente mischiati al pubblico; tutto questo succede senza che il pubblico si accorga che gli attori in scena sono effettivamente attori, e attraverso una grandissima abilità recitativa questo dubbio rimane in vita anche successivamente allo spettacolo, fuori dal teatro, nella vita di tutti i giorni con quella drammatica riflessione che gli è stata imposta dallo spettacolo. Questo era lo scopo del teatrino clandestino, ed è stato splendida mente raggiunto. Ecco perché ritengo

che sia veramente di rilievo questo lavoro, come lo sono il lavori di altre compagnie di teatro sperimentale quali la valdoca o la Raffaello Sanzio, tristemente snobbate dalle istituzioni italiane ed osannate dalla critica estera. Tutte queste compagnie, che rappresentano dalla fine degli anni delle contestazioni giovanili ad oggi il teatro sperimentale italiano, hanno sempre creduto nel difficilissimo ma fondamentale scopo del teatro contemporaneo: quello di obbligare lo spettatore, pur senza

mezzi autoritari, alla riflessione, al dolore, alla non frivolez za, al riconoscimento della realtà senza alcun velo, e a volte ad dirittura all’azione distruggendo la passività e l’apatia generata dal teatro d’intrattenimento, tanto desiderato da quella classe detta borghese, per costume più che per denaro, che predilige il volto candido del superficiale al volto un po’ austero ma passionale dell’intensità, del profondo, doloroso ma semplicemente vero, del teatro, quello che merita di esistere

2
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
1000 anni di Lagundo
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/609844/609844_95_object_5630577.png
Page 95 of 810
Author: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Place: Bolzano
Publisher: Athesiadruck
Physical description: 801 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Subject heading: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern ID: 609844
di Trento anche dopo il 1816. II XX secolo portö con se profondi mutamenti nella configurazione politica del la zona centrale del le Alpi; alla fine del la I guerra mondiale, il sud del Tirolo fu ceduto all'ltalia insieme alle zone di lingua italiana dell'lmpero Asburgico. L'importanza assunta nel frattempo dai confini per una vera delimitazione di territori e genti, e testimoniata dal fatto che ora risultava quasi impossibile amministrare una diocesi posta al di fuori dei confini statali. I confini

diocesani dovevano, corrispondere a quelli politici: cosi mezzo secolo piü tardi, nell'anno 1964, la parte tedesca del la diocesi di Trento, cui apparteneva anche Lagundo, fu assegnata alla neo-costituita diocesi di Bressanone e Bolzano. Ma torniamo ancora una volta al primo Medioevo. Nella cristianizzazione e nella germanizzazione abbiamo individuato le premesse del la storia medievale. Questi due fattori sono in stretto rapporto con la nascita del feudalesimo, quell'aspetto eco- nomico-politico che

Lxg'undo primA di LAgundo Un tempo il „Bischofskofel" (cima del vesco- vo), sul monte San Vigilio, segnava i confini tra le diocesi di Coira e di Trento. Qui oggi confinano i comuni di Lagundo, Parcines, Lana e Marlengo, le cui iniziali sono stote incise intorno alla croce di demarcazione solo in epoca piü recente. metä del V secolo. II momento preciso, in cui la Venosta ed il Burgraviato entrarono a far parte di questa diocesi, come anche la storia politica, e ancora tema di discussione tra

Sabiona, originaria- mente parte del distretto ecclesiastico di Aquileia, dipendeva daIl'arcidiocesi di Salisburgo, divenendo cosi territorio del la chiesa regionale del la Baviera. Come abbiamo giä visto, la presenza bavarese nella nostra zona all'inizio del IX secolo era giä consistente. Si suppone, pertanto, che i Bavaresi abbiano tentato di annettere anche ecclesiasticamente il Burgraviato e la Venosta alla loro sfera culturale. Coira, che fino ad allora apparteneva alla provincia ecclesiastica

di Milano, iniziö, ad orientarsi proprio in quest'epoca verso l'occidente franco, e nel corso del IX secolo venne assegnata alla provincia ecclesiastica di Magonza. 39 Qualunque fosse la situazione, a partire dall'inizio del IX secolo la diocesi di Coira giungeva fino a Merano, dove confinava con la diocesi di Trento. Ancora oggi sul monte San Vigilio si trova una pietra di demarcazione che porta eloquentemente il nome di "Bischofskofel" (dosso del vescovo); essa separa i comuni di Lana, Marlengo

3
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
Truden
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/420970/420970_765_object_5513238.png
Page 765 of 783
Author: Pernter, Michael [Red.] / hrsg. von der Gemeinde Truden. [Koordination: Michael Pernter]
Place: Lana
Publisher: Tappeiner
Physical description: 744 S. : zahlr. Ill.
Language: Deutsch
Notations: Literaturangaben. - Beil. 2 u.d.T.: Cronaca di Trodena
Subject heading: g.Truden ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Truden ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III 242.329
Intern ID: 420970
dell’estate del 1943, le province di Bolzano, di Trento e di Belluno furono riunite in una nu- ova unitä amministrativa, la “Operationszone Alpenvor land” [Zona di operazioni delle Prealpi, n.d.t.], e sottoposte al Gauleiter Franz Hofer. Questi riuni la Bassa Atesina, i co muni di lingua tedesca delle Valli di Fiemme e di Fassa e i ter- ritori ladini di Ampezzo e di Livinallongo con la provincia di Bolzano. Anche Trodena fu scorporata dal distretto della Pretura di Cavalese e incorporata nella Pretura

l’introduzione di una tassa comunale. Per fortuna il turismo non cessö del tutto; nel 1932 a Trodena, accanto agli esercizi alberghieri, c’erano anche 57 affittaca- mere privati, che potevano affittare agli ospiti una o due stanze. A partire dal 1935 l’economia si riprese. Politica- mente mvece si stava andando incontro a tempi peggiori, perche si verificö un inasprimento del clima nazionalistico. Quando nel 1935 otto giovani di Trodena ricevettero l’or- dine di chiamata alle armi nella guerra d’Abissinia

il cui mandato nel 1939 fu inaugurata la Casa del Fascio. Gli succedette nel 1940 Vincenzo Bardi, un commissario prefetto equilibrato, prima che nel 1942, con Josef Gabrielli, subentrasse addirittura un commissa rio originario del luogo. Negli anni Trenta i nomi delle strade di Trodena furono cambiati con quelli di personaggi, cittä, regioni e date signi- ficative italiani. Le denominazioni storiche di luoghi e ter- reni del Sudtirolo dovettero essere convertite nella forma italiana in base

di Egna, di- pendente dal Tribunale di Bolzano. Alla guida del Comune Nikolaus Pernter subentrö al commissario prefetto Josef Gabrielli, accanto al quäle egli aveva operato per breve tem- po come commissario. Il tedesco e l’italiano furono equipa- rati come lingue ufficiali. La tradizionale vita culturale co- nobbe una ripresa - sicuramente non esente da ideologie - e si svolgeva di nuovo alla luce del sole. Gli uomini nati tra il 1894 e il 1926 furono chiamati in guerra ancora a cavallo tra il 1943

comunali, osti e artigiani dovettero iscriversi al partito fa- scista per poter mantenere il proprio lavoro. Nel 1928 il Partito Nazionale Fascista contava a Trodena 18 iscritti e nel 1939 quasi 40, che dovevano indossare l’uniforme in oc- casione di determinate festivitä. La vita culturale nella pro- pria madrelingua, che era vietata, avveniva segretamente, soprattutto in ambito privato ed ecclesiastico e in mezzo alla natura (Leger, Hornalm, Cisloner Alm). In seguito all’unificazione dei

4
Books
Category:
Pedagogy, Education
Year:
2005
Freiräume = Spazi liberi.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2005, 1)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/403599-200501/403599-200501_100_object_5835161.png
Page 100 of 131
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: [66] Bl. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Location mark: III Z 342/2005,1
Intern ID: 403599
Il Teatro che interroga Teatrino Clandestino porta in scena il progetto Milgram Oggi come non mai il mondo necessita di confondersi con l’arte. In assenza di sensibilità, di intelletto e di umiltà una societàs non ha modo di esistere; senza espressione artistica questi tre fonda menti non hanno modo di formarsi. È dietro questa riflessione, forse un po’ troppo romantica, che sono mossa dal desiderio di parlarvi del teatrino clandestino e del suo FANTASMA dentro la MACCHINA, ultima produzione

dell’ormai consolidata compagnia bolognese. Presentata in prima nazionale alla ventesima edizione del noto festival di teatro contemporaneo DRODESERA come tappa in termedia del progetto Milgram, Il fantasma dentro la macchina prende ispirazione dal celebre esperimento sul rapporto tra au torità ed obbedienza, condotto nel 1962 dallo psicologo sociale Stanley Milgram, che nasce dalla necessità di comprendere cosa possa spingere un uomo a commettere delle atrocità. Tra il 1960 e il 1963 Milgram effettuò

scariche elettriche di voltaggio via via più elevato ai loro compagni. Ad ogni risposta sbagliata che i primi avessero dato, i secondi avrebbero potuto (e dovuto) infliggere una scarica sempre maggiore, consapevoli che oltre un certo livello il rischio era la vita. I risultati degli esperimenti furono del tutto inattesi: oltre il 60% degli allievi a cui fu ordinato di proseguire fino alle scariche più pericolose portarono avanti l’esperimento sino alla fine (cioè, figuratamente, portarono i loro

compagni alla morte); attraverso questi esperimenti, Milgram fa emergere una verità crudele quanto banale nella lettura di atrocità come l’olocausto. Egli stesso dice: ”La novità più terribile rivelata dall’olocausto e da ciò che si era appreso dai suoi esecutori non era costituita dalla probabilità che qualcosa di simile potesse accadere a noi, ma dall’idea che fossimo noi a poterlo fare [ripetere]”, che ognuno di noi trovandosi in condizioni di obbedienza, potrebbe compiere atti inimmaginabili nella

5
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
1000 anni di Lagundo
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/609844/609844_552_object_5631034.png
Page 552 of 810
Author: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Place: Bolzano
Publisher: Athesiadruck
Physical description: 801 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Subject heading: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern ID: 609844
il commissario civile che il loro comportamento era perfettamente in linea con l'ordinanza del commissariato civile di Merano del 28 maggio e con le disposizioni del comando di divisione di Bolzano. La stessa piccola bandiera del la corpo- razione degli sbandieratori di Lagundo non era rosso-bianca, ma a strisce lilla e bianche, simile aH'"Union Jack" degli stati Uniti d'America. Poiche nessun altro Stato del mondo possiede una bandiera con questi colori, non si tratta di una bandiera politica, bensl di una

in base a questa argomentazione assolutamente logica, i convocati sono tornati a casa convinti che il colloquio con il commissario civile avesse risolto la questione! Ma i conti erano stati fatti senza i Carabinieri di Quarazze! II 4 luglio, in occasione del concerto del la banda musicale a Foresta, furono nuovamente invitati ad esibirsi gli sbandieratori Wolf e Hölzl. Mentre si recava al concerto di Foresta con la bandiera arrotolata, Wolf fu fermato al ponte di Foresta da tre Carabinieri del

la caserma di Quarazze insieme al loro interprete, un anziano gendarme austriaco in pensione. Essi confiscarono immediata- mente la bandiera che il commissariato civile di Merano aveva permesso. Wolf protesto con tutta calma e si appellö al giudizio del commissariato civile di Merano che aveva dichiarato lecita l'esibizione degli sbandieratori, ma ogni obiezione fu vana. E ben strano come dei subordinati possano ignorare la decisione dei propri superiori! Si spera che il comando civile dia delucidazioni

all'intervento dei maggiorenti del comune di Lagundo, il 5 corrente mese, e la stessa e stata riconsegnata ad Hölzl a Lagundo. La popolazione ha accolto con gioia il comportamento comprensivo del commissariato civile di Merano. I Carabinieri, un po' troppo zelanti, dovrebbero ricordarsi che l'esperienza insegna che "Io zelo cieco procura solamente guai". "Der Burggräfler", martedl 27.7.1920 Pessimo surrogato di carne. Qualche giorno fa al maso Stücklwieser si e pre- sentato un vecchietto per chiedere

"Der Burggräfler", giovedi 8.7.1920 Cosa si permettono i Carabinieri di Quarazze. II 24 giugno il noto sbandiera- tore Wolf e altre 16 persone di Lagundo eranostati invitati a com pari re davanti al commissariato civile di Merano: Wolf, per essersi esibito pubblicamente il 6 giugno dopo la processione a Maria Steinach, gli altri perche avevano esposto bandiere bianco-rosse durante quel giorno processione. Con una interessante discussionedurata due ore, i convocati sono riusciti a convincere

6
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
Truden
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/420970/420970_372_object_5512845.png
Page 372 of 783
Author: Pernter, Michael [Red.] / hrsg. von der Gemeinde Truden. [Koordination: Michael Pernter]
Place: Lana
Publisher: Tappeiner
Physical description: 744 S. : zahlr. Ill.
Language: Deutsch
Notations: Literaturangaben. - Beil. 2 u.d.T.: Cronaca di Trodena
Subject heading: g.Truden ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Truden ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III 242.329
Intern ID: 420970
, Gerhard: Feuernacht. Ein zeitgeschichtliches Lesebuch, 2. Auflage, Bozen 1992. Benedikter, Rudolf (Hrsg.): „Ich will nicht Gnade, sondern Recht.“ Josef Noldin, Vorkämpfer für die deutsche Schule Südtirols. Sein Leben, seine Zeit, sein Tagebuch auf Lipari, Bozen 2000. Benvenuti, Sergio: 11 fascismo nella Venezia Tridentina (1919-1924) (Col- lana di monografie, edita dalla Societä di Studi Trentini di Scienze Storiche 28), Trento 1976. Bertoldi, Franco: Appunti per una storia dell’economia della

, Pubblicazioni di verifiche 3/3), Trento 1978. Cembran, Rolando: „Baon Auer“. Die Odyssee des Standschützenbatail lons Auer Nr. IX (1915-1918), Calliano 1993. Cembran, Rolando: Die Fleimstalbahn - auch ein Stück Auerer Geschich te, in: Kotznloater 6 (1993) 1, 14-17. Colocci-Vespucci, Adriano: Diario del commissariato „lingua e coltura“ (1918-19), Seconda edizione fuori commercio, Roma 1935. Corsini, Umberto: La politica interna italiana per l’Alto Adige negli anni 1945—1946, in: Studi Trentini di Scienze

Storiche 67 , Sez. I, Nr. 4, 1988. Corsini, Umberto: L’introduzione della toponomastica italiana in Alto Adige, in: Problemi della toponomastica italiana in Alto Adige, Me- morie della Societä Geografica Italiana 38 (1985), 57-74. Corsini, Umberto: Celestino Endrici e il suo tempo, in: Celestino Endrici (1866-1940) vescovo di Trento. Atti del convegno: Trento 23 maggio 1991, Centro di cultura „A. Rosmini“, 13-37. Corsini, Umberto/Lill, Rudolf: Südtirol 1918-1946, Bozen 1988. De Felice, Renzo: Mussolini

Censimento generale della Popolazione del Regno, Tabella della popola- zione residente o legale, censita nei singoli comuni del Regno al 21 aprile 1931 - IX Roma, in: Supplemento ordinario alla Gazzetta Uffi- ciale N° 92 del 20 aprile 1932 - X. Handels-, Industrie-, Handwerks- und Landwirtschaftskammer Bozen: Der Obstbaumbestand in der Provinz Bozen (Ergebnisse einer ersten Erhebung), bearbeitet von Jakob Lezuo, Bozen 1966. Istituto Centrale di Statistica del Regno: VIII censimento della

popolazio ne 21 aprile 1936 - XIV, Volume II, Fascicolo 22: Provincia di Trento, Roma 1937. Istituto Centrale di Statistica, Elenco dei comuni al 30 giugno 1948 e loro popolazione, Roma 1948. Istituto Centrale di Statistica: IX censimento generale della popolazione 4 novembre 1951, Volume I, Fascicolo 17: Provincia di Bolzano, Roma 1953. Istituto Centrale di Statistica: X censimento generale della popolazione 15 ottobre 1961, Volume III, Fascicolo 21: Provincia di Bolzano, Roma 1964. Istituto Centrale

7
Books
Category:
Pedagogy, Education
Year:
2005
Freiräume = Spazi liberi.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2005, 1)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/403599-200501/403599-200501_13_object_5835074.png
Page 13 of 131
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: [66] Bl. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Location mark: III Z 342/2005,1
Intern ID: 403599
tortuose fino a sbucare in giganteschi altopiani che si estendono all’infinito, sovrastati da un celo sempre blu e con piccole nuvole bianche. Solo una mon tagna si distingue dalle altre, l'Ara rat, la montagna simbolo degli armeni, sacra e enorme, che con la sua cima perennemente colma di neve si fa vedere fino a Yerevan. L’unico problema è che gli armeni possono solo guardarla, essendo l’Ara rat per pochi chilometri al di la del confine turco. Capita viaggiando tra questi ambianti di girare l’angolo

e trov arti davanti a piccoli monasteri antichissimi e con un’architettura unica in tutto il mondo. Le chiese sono fatte come torri, fine e slanciate, con interni spogli da ogni tipo di ornamento tranne scritte scolpite sulla roccia vecchie di migliaia di anni. L’ Armenia è riuscita a mentenere nella storia una cultura, una religione (cristiana apostolica) e un’alfabeto uni co al mondo, un enorme patrimonio che è riuscito a sopravvivere attraverso secoli di guerre e invasioni, piu potente di confini

e dittature. Ce ne andiamo dallArmenia di notte, come siamo arrivati. Le grandi strade vuote ci accompagnano all’aereoporto e ci ricord ano le mille facce di un paese bellissimo, a volte triste e malin conico, a volte pieno di vita, che vuole farsi conoscere, scoprire. Accoglie a braccia aperte e lascia un senso di pacata serenità, la cosapevolezza che nonostante le difficoltà passate e presenti all’Armenia non manca proprio niente, immersa nelle sue grandi pianure, nella sua storia e nei suoi libri

8
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
Truden
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/420970/420970_777_object_5513250.png
Page 777 of 783
Author: Pernter, Michael [Red.] / hrsg. von der Gemeinde Truden. [Koordination: Michael Pernter]
Place: Lana
Publisher: Tappeiner
Physical description: 744 S. : zahlr. Ill.
Language: Deutsch
Notations: Literaturangaben. - Beil. 2 u.d.T.: Cronaca di Trodena
Subject heading: g.Truden ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Truden ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III 242.329
Intern ID: 420970
un’usanza del 5 dicembre: all’imbrunire ragazzi e ragazze si trovano con campanacci all’ingresso di Trodcna e irrompo- no in paese col massimo fragore possibile. Sembra che que- sto comportamento selvaggio in tempi antichi dovesse scacciare il male. Una bella usanza di Trodena e quella del “Brautnachtsingen”, nella quäle la sera prima del matrimo- nio veniva dedicata alla sposa, da amici e conoscenti, una malinconica canzone. In tempi remoti a Trodcna era anche usuale che i giovani del paese

del fuoco volontari) e stata probabilmente fondata nel 1898, anche se una prima documentazione scritta della sua esi- stenza risale al 1899. Dal 1881 i vigili del fuoco erano nel Ti- rolo un’istituzione comunale e venivano controllati da ispettori regionali. Nel 1914 la squadra di Trodena com- prendeva 43 uomini, ma la prima guerra mondiale fece an che nelle file dei vigili del fuoco di Trodena numerose vitti- me; la fine del conflitto significö una cesura nella storia dei vigili del fuoco

rolo. Nel 1978 le competenze per il corpo dei vigili del fuo co passarono alla Provincia. Nel 1959 il Comune di Trode na decise l’istituzione di una propria sezione per San Luga no, che alla sua fondazione contava dieci uomini. Dal 1966 venne data sempre maggiore importanza alla formazione e all’addestramento. Vengono tenute anche esercitazioni in collegamento con le istituzioni della protezione civile (Croce Bianca, Soccorso Alpino). Da molti anni ci sono inoltre esercitazioni comuni con i corpi

potessero mangiare a sazietä l’uva pestata nei tini di legno dei proprietari di vigneti. Ancora oggi il giorno di S. Marco, il 25 aprile, e per quelli di Trodena un giorno importante: si va al mercato di S. Marco ad Ora. Ora come un tempo sono usuali anche alcune que- stue e pellegrinaggi: nella settimana dell’Ascensione di Cristo alla cappella Maria Hilf presso il Maso Pausa, alla chiesa di S. Giuseppe a Fontanefredde e alla Via crucis a Pichala. Il giorno di S. Giovanni (Battista, 24 giugno

) si va in pellegrinaggio a Pietralba, da quando una catastrofe cau- sata dal maltempo nel 1767, nella frazione Mühlen, costö la vita a 17 persone. Un tempo si faceva inoltre un pellegri naggio di due giorni a Pine nel Trentino. Una processione strana e rimasta oggi relegata solo nella storia: Trodena era un tempo uno dei principali luoghi di coltivazione di cavoli cappuccio; per rendere efficace la lotta antiparassitaria fu istituita una “processione contro i pidocchi”, i partecipanti peregrinavano attraverso i campi

9
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
1000 anni di Lagundo
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/609844/609844_87_object_5630569.png
Page 87 of 810
Author: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Place: Bolzano
Publisher: Athesiadruck
Physical description: 801 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Subject heading: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern ID: 609844
del la Raetia Curiensis franca e del la diocesi di Coira. Ora siamo in possesso del primo punto di riferimento sicuro per delimitare i confini nella conca di Merano. In effetti in essa si individuano facilmente i confini tra le diocesi di Trento e di Coira, cosi come rimasero fino al 1807. Ma se, giunti a questo punto, diamo un breve sguardo al passato, dobbiamo

conto ai Franchi. Anche in questo caso, come in molti altri, i pareri degli storici sono discordanti. 6 Riguardo alla situazione politica dopo il 591, sappiamo con certezza solo che i Baiuvari dominavano la zona di Bolzano nella seconda metä del VII secolo, dunque quasi ioo anni piü tardi. DaIla biografia di San Corbiniano apprendiamo, inoltre, che nell'anno 710 essi possedevano anche il castrum Maiense, l'odierno castello di San Zeno, e che in quegli anni la Venosta era frequentata da "funzionari

Arbeo, vescovo di Freising, nativo di Maia, trasferi a Freising le spoglie di San Corbiniano, suo predecessore la val d'Adige faceva nuovamente parte del ducato dei Baiuvari. Questo cambio di potere, che nell'VIII secolo gettö la popolazione del territorio meranese nell'incertezza e nella miseria, non sarebbe certo stato l’ultimo. I Franchi che, guidati da una dinastia merovingia sempre piü debole, avevano rinunciato momentaneamente alla politica espansionistica, ripresero infatti vigore nel corso

, nell'anno 784 il duca bavareseTassilo seppe difend- ersi, anche se per l'ultima volta, con successo a Bolzano, da un attacco del franco Hrodbert, allora duca di Trento. Ma quando, tre anni piü tardi, Pipino, re d'ltalia e figlio di Carlo Magno, giunse a Bolzano, il duca bavarese dovette sottomettersi al potere dei Franchi per terminare la sua vita in convento, come giä aveva fatto il re longobardo Desiderio. Cosi la zona centrale del le Alpi si trovö per la prima volta daIla fine dell'lmpero Romano

d'Occidente, sotto un unico dominio. Le associazioni politiche esistenti non vennero sciolte, ma continuarono ad esistere anche sotto il dominio dell'lmpero franco. Per la prima volta, dopo l'istituzione del le contee, nell'anno 806 si riescono a individuare confini territoriali ben precisi. Trento, che apparteneva al regno franco-longobardo, arrivava fino a Marlengo sul lato destro delI'Adige, mentre l'altro lato del la valle rimase al ducato bavarese; la conca di Merano fino al Passirio faceva ora parte

10
Books
Category:
Pedagogy, Education
Year:
2005
Freiräume = Spazi liberi.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2005, 1)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/403599-200501/403599-200501_68_object_5835129.png
Page 68 of 131
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: [66] Bl. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Location mark: III Z 342/2005,1
Intern ID: 403599
di documentari sui cambiamenti urban istici nella città di Bolzano. Lavorando su questo progetto e facendo delle ricerche sono venuto a conoscenza della storia delle famiglie che a metà degli anni settanta occuparono alcune semirurali vuote. Il lavoro che abbiamo fatto alla scuola poi non si è concentrato su questo tema, non avevamo tempo, alla fine facemmo una cosa più generale, sul quartiere Don Bosco, le semirurali ecc. Una volta finito il progetto ho continuato per conto mio ad approfondire il tema delle

occupazioni, e forse si riesce pure a fare un film... Come lo stai immaginando? L’idea è quella di fare un documentario per raccontare la storia e l’esperienza di queste famiglie, e poi in generale il contesto storico in cui queste iniziative hanno avuto luogo. Ma stiamo an cora in fase di scrittura del progetto: stiamo contattando delle persone coinvolte in questa storia: le famiglie, un avvocato, uno storico, un sindacalista... Vuoi raccontare un po’ chi erano gli/le occupanti, da dove venivano, come

erano organizzati? Dunque. Stiamo parlando di più o meno 50 famiglie che occupar ono delle semirurali vuote a partire dal maggio del 75. Questi spazi erano vuoti perché dovevano essere abbattuti a causa dei cambiamenti in corso a Don Bosco. Le famiglie venivano da situazioni diverse: alcune di loro avevano vissuto nelle vecchie semirurali, ma in condizioni particolari, tipo due famiglie in uno spazio adatto per una soltanto ecc. Oppure altri vivevano in alloggi di fortuna, o “impropri” come

11
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
1000 anni di Lagundo
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/609844/609844_217_object_5630699.png
Page 217 of 810
Author: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Place: Bolzano
Publisher: Athesiadruck
Physical description: 801 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Subject heading: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern ID: 609844
di funzionari, cioe di messi comunali: „Weinmesser" (ispettori del vino), „Saltner"(guardie dei vigneti e dei campi) e guardie forestali. Ma, accanto alle incombenze di amministrazione interna, il comune fungeva anche da a nel Io di congiunzione tra la comunitä rurale e il primo gradino dell'istituzione politica, vale a di re, cioe il tribunale principesco. Abbia mo giä ricordato che i tribunali, un tempo, non solo si occupavano del la giurisdizione, ma assolvevano anche funzioni amministrative. I giudici

dovevano pertanto provvedere anche alla riscossione del le tasse, alla leva militare e a I l'a I logg io del le truppe di passaggio. Affinche i suoi ordini venissero eseguiti nei singoli villaggi, il giudice nominava tra la popolazione locale un Anwold (procura- tore) che operava in nome del tribunale e, accanto al capopaese, rappresen- tava la massima autoritä in paese. 286 A partire daIla seconda metä del XV secolo, abbiamo notizia di procuratori nel Burgraviato. 207 II primo procura- tore di Lagundo

a noi noto e Vilg Hörmann nel 1544, proprietario del maso Toller a Plars. 288 All'inizio i procuratori venivano nominati all'occorrenza, per la gestione di determinati affari legali, e solo daM'inizio del XVII secolo rimasero in carica permanente per un determinato periodo. 289 La prassi voleva che si ricorresse agli avvocati in qualitä di rappresentanti dei giudici, soprattutto nel disbrigo di affari di diritto civile quali testamen- ti, donazioni 0 compravendite. 290 Invece nei processi civili piü

importanti e negli affari di maleficio, cioe nei processi penali, competeva decidere al „Stadt- und Landrichter" (giudice del la cittä e del contado) di Merano. A questo scopo una volta l'anno, in ogni paese, si teneva un'assemblea chia- mata „Ding" oppure „Ehehafttaiding". AI tribunale di Merano facevano capo quattro comuni autorizzati a tenere assemblee di questo genere (Dingge meinden), che il giudice visitava quasi sempre d'estate, uno dopo l'altro,

ContAdini e mAsi di LAgundo all'ambizione politica dei conti del Tirolo (vedi sopra "Rio Lagundo e Novale L'intromissione di questi Ultimi nel processo di formazione dei comuni della zona, sembra essere stata all'ordine del giorno, constatazione in pieno accordo col fatto che i conti del Tirolo erano - come si e visto - titolari del baliato su alcuni comuni del Burgraviato. E dunque credibile che i conti, nel loro duplice ruolo di balivi del vescovo di Bressanone e del convento di Sankt Mang

12
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
1000 anni di Lagundo
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/609844/609844_671_object_5631153.png
Page 671 of 810
Author: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Place: Bolzano
Publisher: Athesiadruck
Physical description: 801 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Subject heading: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern ID: 609844
24 settembre 1945, archivio provinciale di Bolzano 15 Scritto del commissario straordinario all'ONAIR di Bolzano del 2 luglio 1946, archivio provinciale di Bolzano 16 Scritto dell'ONAIR di Bolzano all'ONAIR di Trento del 30 maggio 1946, archivio provinciale di Bolzano 17 Scritto del commissario straordinario dell'ONAIR al comune di Lagundo del 2 luglio 1946, archivio provinciale di Bolzano 18 Rapporto dell’ONAIR di Trento del 19 maggio 1947, archivio provinciale di Bolzano 19 Delibera del consiglio

comunale di Lagundo del 29.9.1949 20 Rapporto finale della maestra Marcoiina Perini Travanut, luglio 1956, archivio provinciale di Bolzano 21 Rapporto della direttrice dell'ONAIR di Trento del 7 ottobre 1 955- archivio provinciale di Bolzano 22 Rapporto della direttrice dell'ONAIR di Trento del 23 dicembre 1 953. archivio provinciale di Bolzano 23 Delibera del consiglio comunale di Lagundo del 19.6.1958, archivio comunale di Lagundo 24 Scritto del sindaco Gamper all'ONAIR di Trento del 26 agosto 1958

, archivio provinciale di Bolzano 25 Scritto del 27 giugno 1959 del presidente dell'ONAIR al comune di Lagundo, archivio provinciale di Bolzano 26 Scritto del 28 agosto 1959 dell'ONAIR di Trento alla direzione regionale dell'ONAIR, archivio provinciale di Bolzano 27 Delibera del consiglio comunale di Lagundo del 19.12.1962, archivio comunale di Lagundo 28 ibid. 29 Festschrift Schulzentrum Algund del 30.10.1983, senza impaginatura 30 »Dolomiten« 21./22.723.4.1973 n. 93 1 Schöne, 1969, pag. 8 2 Zieglauer

Moosbrugger, 1982, pag.io 3 »Der Burggräfler« 12.2.1921 n. 35 4 Bonfioli, Rita, direttrice del l'ufficio regionale dell'ONAIR, Trento, lettera del 11.10.1927 al segretario generale dell'ONAIR 668

di Lagundo 81 Chronik des Klosters Maria Steinach, parte 3, pag. 65 82 Delibera del podestä del 27 novembre 1931, archivio comunale di Lagundo 83 In un contratto del 1879 gli abitanti di Rio Lagundo si erano impegnati a fornire al curato 12 cataste di legna da ardere l'anno; per l'insegnamento scolastico il pane di uno staro di segale per ogni scolaro; per ogni giorno 1/2 litro di latte accordo tra il curato di Rio Lagundo, la parrocchia di Lagundo, il comune e i proprietari di Rio Lagundo, il 2 aprile

13
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
Truden
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/420970/420970_213_object_5512686.png
Page 213 of 783
Author: Pernter, Michael [Red.] / hrsg. von der Gemeinde Truden. [Koordination: Michael Pernter]
Place: Lana
Publisher: Tappeiner
Physical description: 744 S. : zahlr. Ill.
Language: Deutsch
Notations: Literaturangaben. - Beil. 2 u.d.T.: Cronaca di Trodena
Subject heading: g.Truden ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Truden ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III 242.329
Intern ID: 420970
1981. Menestrina, Francesco: La legislazione civile nel Dipartimento dell’Alto Adige, in: Venezia Tridentina nel Regno Italico, Roma 1919. Morandini, R.: La Comunitä di Fiemme negli ultimi 170 anni: 1807-1977, Trento 1978. Moriggl, Alois: Der Feldzug des Jahres 1805 und seine Folgen für Öster reich überhaupt und Tirol insbesonders, Innsbruck 1861. Perini, Augusto: Statistica del Trentino, 2 Bände, Trento 1852. Pedrotti, Pietro: I contingenti di leva, gli ufficiali, soldati del dipartimento

- und St. Ge orgordens. Ein Beitrag zur vaterländischen Geschichte in den letzten Jahren des vorigen und den ersten der gegenwärtigen Jahrhunderts, in: Zeitschrift des Ferdinandeums 3 (1854), 1-161. Condö, Anna: Chiesa e societä in Val di Fiemme tra antico regime ed etä napoleonica. Tesi di laurea, Trento 1987/88. Corsini, Umberto: 11 Trentino nel secolo decimonono, vol. I (1796-1848) (Collana di Studi del Museo Trentino del Risorgimento e della Lotta per la Libertä), Rovereto 1963. Degiampietro, Candido: Le milizie

locali fiemmesi dalle guerre napoleoni- che alla fine della L guerra mondiale (1796-1918), Villalagarina 1981. Degiampietro, Candido: Storia di Fiemme e della Magnifica Comunitä dalle origini all’istituzione dei comuni, Cavalese 1997. Delfrancesco, Silvio: L’ordinamento amministrativo e triburatio del Di- partimento dell’ Alto Adige, in: Venezia Tridentina nel Regno Italico, Roma 1919, 192-224. Del Vaj, Giorgio: Notizie storico-statistiche sulla Valle di Fiemme, Trento 1891. Derrecagaix, Victor: Nos

in der Franzosenzeit, in: Margreid, Entstehung, Entwicklung und Gegenwart, Auer 2001, 69-122. Fontana, Josef: Montan in der Franzosenzeit (1796-1814), in: Montan, Bd. II, Auer 2003, 139-184. Gänsbacher, Johann: Denkwürdigkeiten aus meinem Leben, hg. von Walter Senn, Thaur/Tirol 1986. Girardi, Silvio: Storia del Tirolo dal 1300 al 1918, La Confederazione del Tirolo, Trento 1984. Gorfer, Aldo: Le Valli del Trentino, 2 Bände, Calliano 1975 u. 1977. Grandi, Albert: Neumarkt und das Südtiroler Unterland im ersten

-Wien-München 1957. Königlich-baierisches Regierungsblatt 1806-1809. Lentner, Ferdinand: Kriegspolitische Denkwürdigkeiten aus Tirols Be freiungskämpfen. Das Jahr 1797, Innsbruck 1899. Magnifica Comunitä di Fiemme, Inventario dell’archivio (1234-1945), a cura di Marcello Bonazza e Rodolfo Taiani (Archivi del Trentino: Fonti, strumenti di ricerca e studi 2), Trento 1999. Magnifica Comunitä di Fiemme dal Mille al Duemila. Atti del convegno di Cavalese (Trentino) 30 settembre - 2 ottobre 1988, Trento

14
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
Truden
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/420970/420970_775_object_5513248.png
Page 775 of 783
Author: Pernter, Michael [Red.] / hrsg. von der Gemeinde Truden. [Koordination: Michael Pernter]
Place: Lana
Publisher: Tappeiner
Physical description: 744 S. : zahlr. Ill.
Language: Deutsch
Notations: Literaturangaben. - Beil. 2 u.d.T.: Cronaca di Trodena
Subject heading: g.Truden ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Truden ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III 242.329
Intern ID: 420970
Friedrich Hohenauer Leonhard von Liebener Sintesi Leonhard von Liebener e uno dei figli piü famosi del Comune di Trodena. L’eccellente tecnico e successivamen- te Direttore generale per l’edilizia del Tirolo e del Vorarl berg nacque nel 1800 nella locanda e maso “Zur Pausa” nel casale Kaltenbrunn. Egli era il sesto dei nove figli di Johann Liebener e di sua moglie Maria, nata Braito, di Daiano. La famiglia Liebener proveniva da Cavalese ed era di madre- lingua italiana. Lo zio di Leonhard

, Francesco, uno stimato comandante degli “Schützen” e impiegato forestale a Primiero, suscitö nell’adolescente l’amore per la geologia e per la mineralogia e si fece anche promotore della sua for- mazione al ginnasio a Bolzano. Nel 1818 Leonhard Liebe ner entrö come praticante nella Commissione edilizia di Bolzano, nel 1821 sostenne l’esame di ingegnere. Nel 1828 morirono a Kaltenbrunn tutti e due i suoi genitori; nello stesso anno Liebener sposö Giulia Menapace, figlia di un commerciante di Trento, che

gli diede quattro figli. La sua carriera professionale portö la famiglia da Bolzano a Tren to e ad Imst ed infine ad Innsbruck, dove Liebener lavorö dapprima come assistente del direttore edilizio Josef Duile. Nel 1848 divenne direttore generale per l’edilizia del Tirolo e del Vorarlberg provvisoriamente, dal 1850 definitivamen- te. Egli costrui una Serie di strade alpine, per esempio la strada Katzenberg presso Reutte, le strade nella Valsugana e da Merano a Teil e la strada scavata nella roccia

giugno del 1845). Intraprese grandi viaggi di Studio attraverso di- versi paesi europei, che egli registrö in lettere e annotazioni dettagliate e si occupö scientificamente di geologia e di mi neralogia. Ebbe parte importante nella realizzazione della cartina geognostica del Tirolo (1849) e pubblicö la prima monografia scientifica su “Die Mineralien Tirols” (1852, supplemento 1866). Ad un minerale da lui scoperto fu dato il nome di “liebenerite”, un tipo di fossilizzazione da lui trovato si chiama

in modo ag- gressivo e anche vulnerabile. Anche nei suoi ritratti Bonell e alla ricerca della profonditä: scopre e mette in luce l’ineso- rabilitä della vita. Nella sua pittura l’artista si occupa anche della musica ed ha illustrato il “Viaggio invernale” di Schu bert, nel quäle e riuscito a trasfondere la sua profonda sen- sibilitä per i suoni ritmici. Egli usa costantemente colori smorzati, il nero e tutti i toni del grigio, che qualche volta vengono caricati con forti contrasti di colore. Che

15
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
Truden
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/420970/420970_760_object_5513233.png
Page 760 of 783
Author: Pernter, Michael [Red.] / hrsg. von der Gemeinde Truden. [Koordination: Michael Pernter]
Place: Lana
Publisher: Tappeiner
Physical description: 744 S. : zahlr. Ill.
Language: Deutsch
Notations: Literaturangaben. - Beil. 2 u.d.T.: Cronaca di Trodena
Subject heading: g.Truden ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Truden ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III 242.329
Intern ID: 420970
da mettere in collegamento con la ristrut- turazione gotica della chiesa parrocchiale di S. Biagio. Josef Fontana Trodena al tempo dei Francesi ( 1796 - 1814 ) Sintesi Per quanto riguarda la difesa del Paese, Trodena appartene- va, unico comune tedesco del Tirolo, alla Comunitä Gene rale di Fiemme. Le compagnie di Trodena erano incorpora- te nelle formazioni di difesa di Fiemme. La Val di Fiemme sottostava alla diocesi di Trento che, per diritto statuale, era indipendente dal Tirolo ma che, per la difesa

, le Carte di regola) diversi regolani eletti an- nualmente; a Trodena erano tre. Quando nel 1796 le truppe napoleoniche si avvicinaro- no al confine meridionale del Tirolo, anche la Comunitä Generale di Fiemme dovette prendere provvedimenti per la difesa del Paese. Giä nella primavera del 1796 dovette re- clutare una compagnia di 120 uomini, a fine settembre se- guirono altre unitä. Infine scesero in campo quattro com pagnie, che furono dislocate in Val di Cembra. Trodena do- veva fornire in tutto otto

uomini. All’inizio di novembre del 1796 i contingenti fiemmesi difesero con successo le loro posizioni al Monte Sover e a Bedollo. La maggior parte degli “Schützen” delle quattro compagnie presero parte anche alla battagha presso Calliano del 6/7 novembre, che terminö con la ritirata dei Francesi. I Fiemmesi furono poi dislocati alla difesa del confine sul Monte Baldo e, alla fine di dicembre, nella Vallarsa. Per l’offensiva del gennaio 1797, ordinata dall’imperatore Francesco II, la Comunitä

Generale di Fiemme doveva for nire tre compagnie; questa volta Trodena form dieci uomi ni, San Lugano uno. Le compagnie avanzarono nella Vallarsa ma, dopo la sconfitta delle truppe austriache a Rivoli, dovettero ritirarsi e, insieme con le compagnie del Welschtirol [Tirolo italiano, n.d.t] e con reparti dell’eserci- to regolare, dovettero approntare le posizioni presso Bedollo, dove si verificarono parecchie scaramucce. Alla fine di marzo il fronte in Val di Cembra cedette; le compa gnie fiemmesi

raggiun- sero Trento. In Val di Fiemme il vicario e lo scario invitaro- no la popolazione alla calma e alla consegna delle armi agli occupanti. Questi pretesero dai comuni, economicamente deboli, generi alimentari, foraggio, acquartieramento e molto denaro, che venne pagato ratealmente con aiuti pri- vati. In seguito alla pace di Luneville (09.02.1801) le truppe francesi lasciarono il Tirolo. Dalla Val di Fiemme si ritira- rono il 29 marzo. In virtü delle decisioni del trattato di pace di Luneville

16
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
1000 anni di Lagundo
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/609844/609844_448_object_5630930.png
Page 448 of 810
Author: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Place: Bolzano
Publisher: Athesiadruck
Physical description: 801 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Subject heading: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern ID: 609844
venerdi del mese) e il giorno del Cuore di Maria (primo sabato del mese). Le sculture colorate che adornano oggi l'arca dell'altare, raffigurano la Regina del Rosario con, aIla destra, Santa Caterina da Siena in ginocchio, col capo circondato da spine, e San Domenico aIla sinistra. Le figure esterne del l'arca rappresentanoSant'Agostino con cuore fiammantea sinistra, e, a destra, San Tommaso D'Aquino, con libro e sole sul petto. Nella nicchia del fastigio e raffigurato il Padre Eterno come

Giudice Universale; sotto di lui si libra Io Spirito Santo in sembianze di colomba. AIlineati da destra a sinistra nella zona del tabernacolo vediamo Santa Rosa di Lima con corona di spine, Sant'Antonio da Firenze col dito suIle labbra, San Vincenzo Ferrer con la tromba e Sant'Agnese con l'agnelIo. I due altari laterali e il pulpito di questa chiesa vennero, invece, progettati da Michael Stolz e realizzati da Gasser Roli di Merano. Furono montati nel 1862 e decorati nel 1867. 74 Anche la chiesa

di Riolagundo, costruita nel 1890, venne dotata di una mensa con colonne e rilievi dei quattro evange- listi e di un tabernacolo con lavori ad intaglio dorati e fasce istoriate, il tutto finanziato dal deputato imperiale Franz von Zallinger. 75 Nel 188g Rohregger e Schwienbacher rinnovarono e arricchirono di ornamenti l'altare barocco nella cappella laterale del la vecchia chiesa parrocchiale. 76 Tra le statue singole di Lagundo va ricordata la statua di San Giovanni sul tonte battesimale del la vecchia

chiesa parrocchiale, decorata da Rohregger, e una statua di Gesü Risorto per la quäle vennero pagati 65 fiorini, decora- zione compresa. 77 Nella sacrestia del la vecchia chiesa parrocchiale troviamo, inoltre, una statua neogotica del Sacro Cuore scolpita dal gardenese Ca- jus Perathoner, due medaglioni col Sacro Guore e il Guore di Maria, e una Maria con Bambino su lla luna falcata con serpente. Nella sacrestia del la nuova chiesa parrocchiale ci sono invece una statua da processione di un angelo

custode che protegge un ragazzo in calzoni di pelle, e una Sant'Anna Madre con la piccola Maria. Entrambe le sculture potrebbero essere opera del Io stesso artista. Anche una Santa Notburga con vestiti in stoffa, che nella mano levata regge una falce, viene usata come statua da processione. Un'elegante Immacolata e sistemata nel Wohnhofer-Bildstöckl che venne posto sull'angolo dell'edificio quando venne costruita la latteria sociale nel igoo; 78 la statua e presumibilmente di origine gardenese

17
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
Truden
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/420970/420970_764_object_5513237.png
Page 764 of 783
Author: Pernter, Michael [Red.] / hrsg. von der Gemeinde Truden. [Koordination: Michael Pernter]
Place: Lana
Publisher: Tappeiner
Physical description: 744 S. : zahlr. Ill.
Language: Deutsch
Notations: Literaturangaben. - Beil. 2 u.d.T.: Cronaca di Trodena
Subject heading: g.Truden ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Truden ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III 242.329
Intern ID: 420970
21 uomini del territorio del Comune di Trodena, per lo piü sul fronte orientale. Dopo la fine della guerra le truppe italiane occuparono il Tirolo a sud del Brennero e fu introdotta un’amministrazione mili tare italiana. Il problema piü urgente del dopoguerra era l’approvvigionamento alimentäre della popolazione. Il di- vieto dell’uso della lingua tedesca nella vita pubblica e nella scuola, per Trodena e Anterivo imposto ancora dal gover- natorato militare, fu revocato dal governo civile, introdotto

elettrica. Dopo la presa di potere dei fascisti nell’ottobre 1922, fu intrapresa l’italianizzazione del Sudtirolo sotto il prefetto della Venezia Tridentina Giuseppe Guadagnini. A diffe- renza che nella maggior parte delle localitä del Sudtirolo, gli interventi sulla libertä del Comune colpirono nella loro to- talitä gli abitanti di Trodena solo negli anni Trenta: il segre- tario comunale Josef Gabrielli, in servizio da molti anni, fu sostituito nel 1932 da segretari italiani, che si sforzarono pero

, aperto nel 1979, si trasferi nel 1983 in una costruzione annessa alla scuola elementare. Dalla metä de- gli anni novanta la flessione del numero degli scolari minac- ciö l’esistenza della scuola di Fontanefredde, che nel 2003 dovette essere chiusa. L’edificio scolastico di Trodena ven ne rinnovato nel 1961, quello di San Lugano nel 1965. Dal momento dell’introduzione della scuola media unificata, nel 1962, la maggior parte degli alunni di Trodena tra gli 11 e i 14 anni frequentava la scuola media

. Gli uomini idonei al servizio militare furono impiegati nelle formazioni dei “Kaiserjäger”, dei “Lan desschützen” e dei “Landstürmer” soprattutto in Galizia e in Serbia; di quelli rimasti molti furono reclutati come “Standschützen” e, dopo la dichiarazione di guerra del- Lltalia nel maggio del 1915, furono mandati sul fronte delle valli di Fiemme e di Fassa. Nel ristretto teatro di guerra, in cui rientrava anche Trodena, la libertä di movimento du- rante gli anni della guerra era estremamente

limitata: per i viaggi, ma per esempio anche per poter coltivare i campi si- tuati nei comuni vicini, agli abitanti di Trodena occorreva un’autorizzazione. A causa delle difficoltä di approvvigio- namento e della scarsitä di materie prime per l’industria bellica, dovettero essere consegnati anche attrezzi contadi- ni come pure il ferro vecchio e, tra il 1916 ed il 1917, addi- rittura cinque campane del campanile della chiesa. Per velo- cizzare l’avanzata ed il rifornimento del fronte fassano fu prima

18
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
Truden
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/420970/420970_759_object_5513232.png
Page 759 of 783
Author: Pernter, Michael [Red.] / hrsg. von der Gemeinde Truden. [Koordination: Michael Pernter]
Place: Lana
Publisher: Tappeiner
Physical description: 744 S. : zahlr. Ill.
Language: Deutsch
Notations: Literaturangaben. - Beil. 2 u.d.T.: Cronaca di Trodena
Subject heading: g.Truden ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Truden ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III 242.329
Intern ID: 420970
le dalla navata. Forse esisteva giä l’annesso sul lato sud. La breve navata laterale, secondo le monete rinvenute, e pre sente dal XIV secolo. Intorno al 1400 l’abside viene affre- scata. A metä del XV secolo, come attestano le ultime mo nete trovate nella navata e nella navata laterale, potrebbe es- sere stato sostituito il pavimento di legno con uno di malta. Nel primo quarto del XVI secolo compare la navata nella sua odierna larghezza e con il pavimento di malta di calce ormai completo

un elevato introito di offerte e lo sforzo del la popolazione per realizzare una degna chiesa. Sulla base della datazione delle monete del pavimento in legno nella navata, si deduce che la maggior parte dei grani di rosario, degli ornamenti di metallo, dei bottoni e di altri elementi di abbigliamento perduti risale al tardo Medioevo. I piccoli dischi di osso indicano la diffusione in questo periodo delle antiche coroncine per preghiere . Grazie agli anelli di osso sul pavimento d’argilla della prima

piü che tutte queste appartengono all’a- rea economica del “Berner”, che aveva corso anche nel Ti- rolo. Quindi non fa meraviglia che quasi il 94% delle mo nete piü antiche trovate (fino al 1295) siano giunte da quelle zone vicine e che monete di Trento e Merano compaiano appena. Solo dopo la morte di Mainardo si inverte la pro- porzione: ora entrano in circolazione in modo crescente monete di piccolo conio della zecca di Merano, che cercava - rispetto agli “Zwanziger” [grossi tirolini, n.d.t

. Sopra questo vengono eretti i pilastri ro- tondi per la volta ed il rinforzo per il muro sud. Di conse- guenza la trasformazione gotica della navata (innalzamento e copertura a volta) avvenne in un secondo momento, i muri lunghi vennero mantenuti. Dei numerosi piccoli reperti rinvenuti si deve rendere grazie al lungo periodo di utilizzo del pavimento di legno. Le monete sono importanti aiuti per la datazione, e rivela- no per la seconda metä del XIII secolo e per la prima metä del secolo XIV

chiesa si puö far risalire la corona per preghiere di grossi anelli al XII secolo. Perle di vetro sono spesso presenti, che sono invece molto rare altrove. Le perle di legno, di cui non e stato idcntificato lo strato di provenienza, si sono potute identi- ficare come elementi di un rosario del XVII secolo, che probabilmente e finito sotto il pavimento durante un piü tardo intervento, cosi come e successo per alcuni pendenti a croce e forse per le medaglie votive. Tra gh oggetti da met- tere

19
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
1000 anni di Lagundo
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/609844/609844_342_object_5630824.png
Page 342 of 810
Author: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Place: Bolzano
Publisher: Athesiadruck
Physical description: 801 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Subject heading: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern ID: 609844
ni del XVIII secolo. I busti dorati, dell'altezza di 40 - 50 cm, furono trafugati nell'aprile dehg36. 87 Nel maso Nutzö\ Lagundo vieneconservata ancora oggi una statua in Stile barocco scolpita nel legno, raffigurante il Padre Eterno e proveniente, con ogni probabilitä, dalla diroccata chiesa di San Cass/ano. La „Himmelskönigin" (Regina Coeli) nella nicchia del maso Huber unterm Baum (oggi restaurata in Stile neogotico) potrebbe avere la stessa provenienza. In quell'epoca fu costruito anche

un nuovo altare per la chiesa di Sankt Ulrich a Plars. Questo altar maggiore, che per Io Stile dev'essere opera di un artista formatosi in Germania meridionale, 88 presenta una struttura neobarocca con l'impiego di elementi piü antichi. L'altare potrebbe essere stato costruito nel 1730, poiche, secondo la contabilitä del la chiesa, documentata nella cronaca parrocchiale," nel 1730 vennero spesi a Plars 223 fiorini e 40 kreuzer per la costruzione del la chiesa e per un nuovo altar maggiore, e, nel 1738

, altri ng fiorini e 57 kreuzer.” 89 Cuore dell'altare e la pala del pittore Josef Wen- genmair, raffigurante Sant'Ulrico davanti aIla Madonna, mentre sulle ancone laterali sono collocate due preziose sculture, una del Santo Franz Xaver che battezza uno schiavo di colore, l'altra del Santo Magnus che combatte col drago. Entrambe le statue, scolpite nel 1745, sono di Johann Baptist Förster di Meßkirch, che nel 1740 divenne cittadino di Merano dove mori nel 1748. 90 Anche nella chiesa del convento

di Steinach esistevano, prima della sua chiusura, quattro altari barocchi: l'altar maggiore sulla parete est, due altari laterali sulla parete nord ed un altro sulla parete sud; un quinto altare si trovava nella cappella dei defunti. 91 Nel 1848, aIla riapertura del convento, „gli altari erano ormai distrutti e le pietre vennero utilizzate per costruire stufe e cucine”. 92 Nel Io stesso anno, il convento ebbe in dono da Sebastian Verdroß i tre altari ancora esistenti della chiesa di Monte San Giuseppe

in bianco-alabastro, in uso nella vaIle dell'lnn dal 1760, proveniente daIle accademie, non ha invece incontrato fortuna nel Burgraviato. 95 L'altare della cappella del maso Mair im Korn, dell'anno 174g, con un pilastro laterale e due colonne che termina con una trabeazione spezzata,con la parte superiore formata da sezioni di timpano arricciate, e anch'esso in bianco- alabastro ed oro. Altre due statue di questo tipo, quelle di San Martino e San Vigilio con palma e libro, si trovano ancora oggi sulla

20
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2005
Truden
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/420970/420970_756_object_5513229.png
Page 756 of 783
Author: Pernter, Michael [Red.] / hrsg. von der Gemeinde Truden. [Koordination: Michael Pernter]
Place: Lana
Publisher: Tappeiner
Physical description: 744 S. : zahlr. Ill.
Language: Deutsch
Notations: Literaturangaben. - Beil. 2 u.d.T.: Cronaca di Trodena
Subject heading: g.Truden ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Truden ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III 242.329
Intern ID: 420970
di Trodena nella sua forma odierna fu co- struita all’inizio del XVI secolo e fu piü volte rinnovata. Il cimitero fu ampliato, in parte nel 1946 e ancor piü nel 1985. Nel 1964 tutta la parte di lingua tedesca della Dioce si di Trento fu riunita con Bressanone nella Diocesi di

co Trodena e Montagna erano legate a differenti organizza- zioni. Entrambe le localitä appartenevano alla Diocesi di Trento; ma mentre Montagna da sempre faceva parte della parrocchia di Egna-Enna, Trodena era parte del distretto di Fiemme (sede a Cavalese). Nel XII e XIII secolo i signori di Enna costituivano un legame tra le due localitä. Questa casata non nobile aveva nel territorio di Montagna, nel castello da cui prese il nome, il proprio centro di potere e disponeva anche di beni a Tro

sacerdoti. A partire dal XVII secolo regolari visite pastorali nelle curazie, la fondazione di conventi e l’attivitä missionaria dei Gesuiti portarono alla ri- fioritura della vita ecclesiastica. Nel XVIII e XIX secolo a Trodena furono fondate numerose confraternite. Di parti - colare importanza per il piccolo paese era il fatto che da se coli il sacerdote del luogo veniva scelto dai capifamiglia che pagavano le tasse. Il decano di Cavalese confermava la scelta e la comunicava all’Ordinariato di Trento

dena, che infine perse a vantaggio del conte Mainardo II con tutti gli altri diritti e proprietä. Nelle fonti scritte del tardo Medioevo e dell’inizio del- l’etä moderna, nei rapporti fra Trodena e Montagna domi- nano due tematiche: da un lato dalla condizione di vicinato sorgevano sempre nuovi litigi sull’esatto andamento del confine tra i due comuni e problemi riguardo all’utilizzo comune di grandi Zone boschive (legname, esercizio del pa- scolo), soprattutto sul Monte Cislon; dall’altro lato gli

abi- tanti di una localitä disponevano spesso anche di diritti nel comune vicino. Cio riguardava soprattutto gli abitanti di Trodena che, non cosi favoriti dal clima come quelli di Montagna, spesso acquistavano dei vigneti a Gleno. Giä al- l’inizio del XV secolo c’e testimonianza di un concentrato complesso di poderi a Gleno, che notoriamente giä da lun- go tempo appartenevano agli abitanti di Trodena. In conse- guenza di cid aumentarono da parte del Comune di Monta gna le pretese

21