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Books
Category:
Social sciences
Year:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Page 39 of 139
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 139 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2004,1
Intern ID: 361166
no oelmmi Oggi non sembrano nemmeno italiani. Se le ■'ss foto che ritraggono sideriti italfgni c del capito ssmpn ri: amtglte m proemio o a "tire dai porti della penisola fossero ìl eo lori anziché in bianco e nero, non pense remmo nemmeno di trovarci di fronte agli italiani dei primi del ‘ 900 pronti a salpare per l'America. Li scambieremmo per un qualche gruppo di albanesi o di curdi dei nostri giorni , se non fosse che questi non j ■fmii^H§r:LÉdf Mf^t^ nsatlantico^ l Italia ri é trasformata

msIe'mmfmjiMriBipne <? du > OT non n -*.gi a"'del iCWKQ medagiìriì iere I aire-/ pie La storia del rapporto fra il ’fgnomepo dell'emigrazione e la politica italiana etma^sfo- ria d'incomprensioni e pregiudizi. Si comincili subito, fin dalla prima fase migratoria, quella che va circa dall'unità d'Italia (1861) allo scop pio della prima guerra mondiale (1914). Basta leggere le parole del deputato Leone Carpi per capire come i primi governi del Regno d'Italia interpretassero il fenomeno migratorio. „Ad emigrare

- sostiene Carpi - sono le plebi oziose e turbolente delle nostre popolose città, la ca terva dei malviventi e degli spostati, tor mento e flagello di ogni consor zio civile". Falso. In c]lfesfa' v prima fase ad

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Books
Category:
Social sciences
Year:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Page 78 of 139
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 139 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2004,1
Intern ID: 361166
il Trattato di Libero Commercio dell'America del Nord (NAFTA, nella sua dicitura in inglese e TLCAN in spagnolo), un accordo multila ter ale- che lega l'economia canadese, nord-americana e messicana al modello liberista. I principi ispi ratori sono l'apertura delle frontiere alle merci, la produzione di leggi che favoriscano sicuri guadagni ai grandi capitali e la forte diminuzi one del potere politico degli „stati nazione", i quali, se nella fase negoziale rivestono un ruo lo secondario, non avranno più

la capacità di sindacare le scelte economiche imposte dal trat tato. Da quel momento la contraddizione che si legge nella politica migratoria dei due paesi piu ricchi si fa di giorno in giorno più strìdente. Uno studio del United States General Accounting Office (GAO) del 2001 segnala che, nonostante la spesa per la sicurezza della frontiera sud de gli Stati Uniti sia aumentata negli ultimi sette anni, il flusso migratorio non é diminuito; come conseguenza si é avuto solo un aumento delle morti nel tratto

La storia della migrazione messicana ver so gli Stati Uniti d'America si può' far risalire al 1880 quando due imprese ferroviarie, la Southern Pacific e la Santa Fé, cominciarono ad „importare" forza lavoro a basso costo in mag gioranza indigena Yaqui, Cora e O'otam, dal vicino del Sud, Fino al 1910 circa 20,000 messi cani all'anno erano reclutati dagli agenti delle compagnie ferroviarie. Durante la Prima Guer ra Mondiale i lavoratori messicani giocarono un ruolo centrale nello sviluppo

dell'economia sta tunitense 1 , ma la usuale gratitudine del gover no Nordamericano non tardò a presentarsi sotto forma della più feroce ondata di violenza xeno fobica di cui il popolo messicano sia mai stato vittima. Mentre i veterani di guerra attaccava no i lavoratori e le lavoratrici „alieni" nei posti di lavoro, bruciando le loro case e rubando i loro averi, le imprese agricole, ferroviarie, e la sempre più presente industria automobilistica, continuavano a contrattare i messicani ner un x salario

da fame, lasciandoli in una situazione di permanente illegalità e pericolosa vulnera bilità di fronte alle aggressioni delle classi po vere nordamericane. Da quegli anni fino ad oggi l'ambigua po litica di gestione del fenomeno migratorio da parte del governo americano, non é cambiata, da allora la clandestinità e la pericolosa illega lità sono la normale condizione che i migranti messicani affrontano dal primo momento che mettono piede in territorio USA. 2 Il 1° Gennaio del 1994 entra in vigore

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Category:
Social sciences
Year:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Page 80 of 139
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 139 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2004,1
Intern ID: 361166
municipio di Silte- pec, zona Sierra, si calcola che ogni mese partono 200 persone di un'età compresa tra ì 20 ed i 45 anni e che l'ammontare delle rimes se mensili che giungono dagli Stati Uniti superino il milione di dollari. Nella comu nità di Las Delicias, appartenente al medesimo municipio, oramai non si vedono più uomini, sono rimaste so- stima che circa 380 milioni di dollari l'anno sia no frutto delle rimesse di questi lavoratori, il che risulterebbe essere il 4,5% del Prodotto In terno Lordo

anziani che sopravvh ienaro che i mai iti e -, 14 ne,, saran- ..„, ^ li J n ! H 5 U ! 1 ì 1 r' ci Lei sci ^ 1 4- , -ì f enei al na dopo ii confine e lare oggi, con un aumento considerevole del rischio, deve pagare tra i 1.500 ed i 2.500 dollari, ci si fa una rapida idea del volume di denaro che gior nalmente si sposta da un lato all'altro della fron tiera fomentando il traffico clandestino di lavo ratori e la corruzione degli agenti doganali 12 . Uno degli stati dove la Gringo Coyote Compa

ny ha maggiori connessioni é il Chiapas. Nel municìpio di Comalapa, ad esempio, il 24 Mar zo del 2004, 600 uomini intrapresero il viaggio della speranza verso il vicino del Nord, cont rattati da una delle tante „agenzìe di viaggio" che sono sorte nel municipio. -"Qui a Comalapa non c'épiù lavoro, in ogni angolo di strada c'é una cantina , i prezzi del café e del mais stanno scendendo ed il pinche governo non fa altro che promettere, non sviluppa l'industria e non si accorge che da qui partono ogni mese 2400

dello statori Per meglio comprendere le ragioni di questo esodo imposto ed i suoi stretti legami con il Trattato di Libero Commercio dei Nord America, ci si può soffermare sulle conseguen ze che ha subito il mercato dei mais successiva mente al 1994. Il Chiapas storicamente ha basato la sua sopravvivenza sulla produzione agrìcola, il 45% dei PIL dello stato é dovuto all'attività agricola, per di più il 95% dei produttori di mais, pro dotto a cui é dedicata la coltivazione del 65% del terreno

chiapaneco, lavorano un'estensione di terra inferiore ai 5 ettari 16 . Con l'entrata in vigore del NAFTA si sono aperte le frontiere anche per questo prodotto fondamentale per la sopravvivenza di milioni di contadini, e questo comporta naturalmente una forte competizio ne tra la piccola produzione messicana e la gran de industria agricola statunitense. Infatti: il ren dimento medio di produzione di mais negli USA é di 8 a 10 tonnellate per ettaro, mentre in Messico oscilla tra 2 e 5 e in Chiapas solo tra

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Books
Category:
Social sciences
Year:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Page 46 of 139
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 139 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2004,1
Intern ID: 361166
1 " o hanno nascosto bene, a Lo Bolzano, Passeggiando lungo il Talvera lo si confon do nella schiera di vecchi edifici affacciati sull'argine, ma chi porta il cane proprio sotto il grosso muro di cinta nota subito che si tratta di tiri carcere. E ' una sfnftfutac i ' piccola, poco visibile ,; è ìli lato che dà su.via Dante è coperto dalla caserma dei carabinieri. Sembra quasi che non ci sia nemmeno un in gresso; che i bolzanini non debbano nemmeno temere di' entrarci. La. sensazione

è die i criminali qui da noi piovano musica, teatro, computer... Per gli stranieri c'è poi un nuovo corso, che abbiamo chiamato „analisi dei bisogni e conoscenza del territorio". Di che si tratta? E' una specie di seminario in cui raccogliamo le informazi oni che eli stessi detenuti - extracomunitari ci danno sui bisogni, i disagi, le difficoltà che lo straniero trova arrivan do in Italia. Insieme a me lavorano a questo progetto il dottor Fernando Biague, psicologo della Guinea Bis- sau, un suo collega italiano

e un mediatore culturale dall'alto, come la sabbia del . : Sarah,,Non stupisce allora. : che di quest'isola, nel cuore della città si parli pochissi mo, Il carcere. non organizza : ,,conferenze stampa; le infor- delbarea magrebina, Driss Rashdaoui. Coi dati raccolti allestiremo uno studio sui fattori che portano lo stranie ro a finire in carcere. mozioni non escono e i gior- Certo. Una delle cause princi- nalisti non entrano, Per saperne qualcosa non resta b allora che affidarsi alla voce- di chi vi entra

, per lavoro, come Franca Berti, la psico ioga che si occupa di coordi nare le attività didattico- culturali del carcere. Dottoressa Berti quali sono le attività che organizza nel carcere di Bolzano? Abbiamo delle lezioni penile completamento della scuola dell'obbligo e dei corsi prò- A fessionali per diventare : ? A elettricisti e commis di cuci-;t pali è l'interruzione del percorso migratorio, causata : dalla mancanza di una casa o d.un lavoro. L'altro fattore è ? la loro visibilità, che rende

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Books
Category:
Social sciences
Year:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Page 42 of 139
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 139 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2004,1
Intern ID: 361166
trovarsi sul fronte opposto a quello di tutti questi paesi latino-americani. Con il regime fascista l'indifferenza della poli tica nei confronti del fenomeno migratorio si trasforma in sfacciata negazione. Nei fatti però Mussolini si interesserà del fenomeno più dei suoi predecessori e sostituirà il loro laissez faire con una strategia di emigrazione pilotata. Uno dei suoi strumenti sarà l'Icle, Istituto di credito per il lavoro italiano all'estero. Tutto questo però ad una condizione: „bisogna abolire

con le sue due mete,. Parigi e Mosca, e quella coloniale dopo la conquista dell'Etiopia nel 1936. Con la seconda guerra mondiale la situazione degli emigrati italiani cambia ancora e natural mente in peggio. Negli Usa l'Fbi compila una lista dei cittadini da internare nel caso di un at tacco sul suolo americano, la Custodial Detenti- on List, nella quale compaiono anche gli italia ni. Le navi dei pescatori italiani vengono seques trate e alcuni equipaggi sono internati. Anche i consolati italiani

chiudono e il corpo diplomati co viene rimpatriato. A salvare dall'intemamento la popolazione italiana sarà la commissione Tolan. La motivazione ufficiale dello sconto fatto alla popolazione italiana è una vera assurdità: italiani e tedeschi essendo di razza caucasico hanno facce che permettono di distinguere i buoni dai cattivi, al contrario dei giapponesi. Tutto cambia però nell'ottobre del '42, quando il ministro della giustizia Biddle annuncia: „Gli italiani non sono più nemici". „Riprendete le vie

del mondo". Con questo in vito del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi riparte nel dopoguerra il flusso migra torio italiano. Dalle sue parole traspare l'idea dell'emigrazione come rimedio alla povertà e soprattutto alla disoccupazione a lungo termi ne del dopoguerra. A non avere un posto è il 6,7% della forza lavoro in Lombardia, i'8,4% in Veneto e un'uguale percentuale nel Friuli Ve nezia Giulia. La popolazione migrante si indirizzerà verso il Canada, l'Australia' e alcuni paesi europei

i confini solo con un contratto di lavoro in mano. I numeri sono nuovamente impressionanti: dal '46 al '72 lasciano l'Italia sette milioni di perso ne. Ancora una volta gli italiani all'estero finan ziano lo sviluppo, in questo caso il boom, eco nomico del proprio paese. L'ondata continua fino al '70. Poi ci sarà un altro brusco calo e solo cinque anni dopo i rimpatri supereranno gli espatri. Curiosamente il '75 è proprio Tanno della 1° Conferenza nazionale sull'emigrazione. Ancora una volta la politica

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Books
Category:
Social sciences
Year:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Page 126 of 139
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 139 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2004,1
Intern ID: 361166
ditore, e Muhammad Bashir. A dir poco sororendente lo score delle due candidare più giovani: Fahima Hussein Ratti e Rukshana Begum. Originarie entrambe del Bangladesh queste due ragazze hanno star- cato di molte lunghezze i loro connazionali maschi ed hanno probabilmente ottenuto di versi consensi tra i giovani. Infatti, solo 86 ci ttadini bengalesi avevano diritto al voto ma Rukshana e Ratri hanno ottenuto 120 voti in due. Vestita con un elegantissimo saari blu cobalto, Rukshana Begum, 19 anni

è slata an che la donna più votata con 61 preferenze. Notevole anche il risultato raggiunto dall'egiziano Hany Abd el Karirn, Segretario del centro islamico, Hany è stato più volte ac cusato da Magdi Àllam, editorialista, del Cor riere della sera, di essere un membro delTorganizzazione dei Fratelli Musulmani. Da quando è entrato nel Centro culturale is lamico, Hany ha dato prova, di essere un gran de organizzatore e di essere in grado di atti rare i voti della comunità magrebina. I proba bile che Hany

abbia ottenuto diversi consensi nella comunità tunisina. Il grande escluso è infatti il tunisino Harrabi Ferjani, discusso presidente dell'associazione famiglie tunisine. Accusato di essere un membro dei servizi se greti incaricato di sorvegliare e denunciare i tunisini troppo „filoi.sla.mici", Ferjani non è riuscito a. farsi eleggere dai suoi connaziona li, che pur essendo una. delle comunità più numerose in città, non avranno rappresentanti in consulta. Anche il senegalese Mamadou Gaye, 95 voti

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Books
Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 316 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
, di questa verità, la quale non si puo a patto alcuno chiamar in dubbio; che questo mondo civile egli certamente è stato fatto dagli uomini, onde se ne possono, perché se ne debbono ritmovare i principi dentro le modificazioni della nostra medesima mente umana”. (ivi, pp. 541-542). 7) Qui si possono naturalmente richiamare le ben note “degnità” VI e VII. “La filo- sofia considera l’uomo quale dev’essere, e si non puó fruttare ch’a pochissimi, che vogliono vivere nella repubbllca di Platone, non

rovesciarsi nella feccia di Romolo. La legislazione considera l’uomo qual é, per fame buoni usi nell’uma- na società” (cf. ivi, pp. 496-497). 8) La teoria del vemm-factum, si presenta, nella sua originaria formulazione, all ’ In- temo della fondazione metafisica del sapere, annunciata già nel De nostri temporis studiorum ratione e ripresa e piu teoreticamente rielaborata nel Liber metaphysicus del De antiquissima italorum- sapientia. Già nel De Ratione, comunque, si profi- la, dal punto di vista

gnoseologico, la critica di alcuni presupposti della filosofia cartesiana. Tuttavia, la questione del metodo, come ben sanno i lettori e gli stu- diosi di Vico, non è finalizzata soltanto ad una presa di distanza dal criterio eono- scitivo delle idee chiare e distinte, ma anche e soprattutto all’esigenza di rinveni- re una organizzazione metodica ed epistemica del sapere civile (la pedagogia, la storia, la scienza delle umane utilità). “La scienza umana - scrive Vico nel De Antiquissima - è nata dunque

íuttavia le “pruove filologiche servono per farci vedere di fatto le cose meditate in idea d’intorno a questo mondo di nazioni (...); ond’é che, per le pruove filoso- fiche innanzi fatte, le filologiche, le quali succedono appresso, vengono nello stesso tempo e ad aver confermata Fautorità loro con la ragione ed a confermare la ragione con la loro autorità” (ivi, pp. 553-554). 6) Le “dense tenebre” sono quelle che awolgono le antichità remote dei primi popoli greci e che nella diplntura

da un difetto della nostra mente, ossia dalla sua estrema limitatezza, per cui è fuori da tutte le cose che aspira a conoscere, e, poiché non le contiene, non traduce in effetto le cose vere che si sforza di rag- giungere. Ma scienze certissime sono quelle che espiano il vizio di origine, e per mezzo delle operazioni diventano simili alla scienza divina, in quanto vero e fatto si convertono. Da quanto si è sinora dissertato, si puó senz’altro concludere che il criterio e la regola del vero consiste nell

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Books
Category:
Social sciences
Year:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Page 20 of 139
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 139 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2004,1
Intern ID: 361166
un contratto di tre o quattro setti mane, di un mese, di due mesi. Se noi portiamo un contratto così in questura, non lo accetta no. Per ì cittadini italiani che non hanno bisogno di rinnova re il permesso di soggiorno, non è un problema. Ma per i cittadini extracomunitari è un grande problema. A coloro che hanno un contrat to indeterminato danno il per messo per due anni. Ma quelli che non trovano un contratto così, quelli che lavorano nella cooperativa o i ragazzi nuovi, che sono arrivati qua da poco

, dopo la sanatoria del 2002, hanno questa difficoltà. Un altro problema è il contrat to CoCoCo, la gente che ha quel contratto ha difficoltà. Pa gano solo il 10 per cento di tas se, ma a fine anno devono fare una dichiarazione dei redditi (moello 730). Non lo sanno, non viene spiegato, anche dal le cooperative non viene spie gato, così non sanno come fun ziona. Non hanno diritto di fare ferie e nemmeno di amma larsi. Poi a Bolzano, l'affitto costa molto, particolarmente in cen tro. Per esempio una

nostra socia che ha trovato apparta mento al quinto piano, senza ascensore, con riscaldamento autonomo, vaga 1140 euroe ne • A O ^ guadagna 1300. E una casa grande, dì 60 metri quadri, lo doveva fare per u congi ungimento familiare, perche eie ve dimostrare di avere a dispo sizione i metri quadri per le persone che vor rebbero venire. Adesso è in cri si: a dicembre è arrivata la bol letta del gas, 160 euro e non ce la fa. Spese condominiali, ac qua, luce, gas: non dovrebbe più mangiare... Con

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Books
Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 301 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
centro del ragionamento vichiano si pone il concetto di “fiiosofia civi- le”, si pone, cioé, l’esigenza di fondare un metodo di studio ed interpre- tazione della realtà non solo fisico-naturale ma anche morale. II nesso tra filosofia pratica e filosofia civile costruito da Vico vuol significare che la dottrina morale non ha ad oggetto soltanto le passioni, la virtú e la condotta di vita degli uomini, ma anche la politica e lo Stato. II nesso tra filosofia e filologia è, com’é noto, tra

. Essi hanno bisogno di potersi riferire alle strutture concettuali del pensiero, cioé al lavoro del- la filosofia. La verità del fatto non è separabile dal farsi storico del vero. La storia ideale eterna non resta immobile nel cielo della metafi- sica, ma si svolge, come afferma Vico, lungo le determinazioni tempo- rali delle nazioni umane. I principi stessi deH’incivilimento delle socie- tà (religione, famiglia, diritto) hanno certamente un carattere universa- le, ma essi si traducono nella

storicità dei costumi umani e delle istitu- zioni civili. Per questo, uno dei motivi fondamentali dell’ermeneutica filosofica di Vico sta nel concetto di senso comune 9 il quale, piú di ogni giudizio di carattere astratto e matematizzante, aiuta a capire l’indi- spensabile relazione tra filosofia e filologia. II tema del senso comune è presente già nelle prime opere di Vico (specialmente nelle Omzioni inaugurali) e testimonia anch’esso, anco- ra una volta, della centxalità che assumono, nella

riflessione del filoso- fo napoletano, ie questioni della filosofia pratica, considerata nel dop- pio aspetto della definizione del vero - cioè di ció che appartiene alla scienza del giusto - e del ritrovamento del certo - cioè di ció che appar- tiene alla storia, al diritto e all’equità naturale. Per Vico la socievolezza della natura umana si fonda sul diritto naturale delle genti e questo di- ritto, pur avendo come ogni altro aspetto della realtà una origine divina, si radica nella consuetudine

i percorsi fonda- tivi del pensiero vichiano, quello che ha maggiormente focalizzato — forse anche troppo in relazione agli altri principi ispiratori - l’attenzio- ne degli interpreti. Per capire tale nesso, bisogna partire dal generale principio che sta a base della teoria vichiana della conoscenza: la convertibilità veruni/fcictutn 8 . II ritrovamento dei fatti della storia e, in generale deiragire umano, il loro significato, non restano legati soltan- to ad una pur necessaria dimensione filoiogica

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Pedagogy, Education
Year:
2004
¬L'¬ educazione nel nuovo millennio in prospettiva europea: la complessità, i valori, la conoscenza scientifica : atti del XXVI Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 11 - 13 ottobre 2002
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Page 99 of 452
Author: Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri]
Place: Meran
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 422 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Erziehung im dritten Jahrtausend im Blick auf Europa: Komplexität, Werte, Wissenschaft Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Subject heading: g.Europa ; s.Erziehung ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Location mark: II Z 759/26(2002)
Intern ID: 611992
quella deH’altra. La filosofia, il pensiero, l’Io non si consegnano piu alla trascendenza, ma a se stessi. La pretesa smodata del pensiero si rovescia nel suo contrario. II pensiero si tiene fermo a se stesso; dove c’é libertà dal trascendente, dalla realtà, li precisamente si è prigionieri in se stessi”. 6 Diventa quindi decisivo per poter “essere nella verità” il riconoscimento di quel Dio che si offre a noi in Cristo; solo in tal modo le mie affermazioni cessano di essere affermazioni

nella Apologia pro vita sua la dimensione fondamentale del trovarsi di fronte a Dio, solus cum solo} II richiamo all’autenticità assume una valenza programmatica, come impegno per la verità nelle piu diverse circostanze della vita. Ce lo testimoniano alcuni passi delYEtica, e in particolare il saggio Eredità e decadenza, nel quale si denuncia il clima di ipocrisia che il nazionalsocialismo aveva portato nella vita della società tedesca: “A1 posto delle “grandi eonvinzioni” e della ricerca della

puramente logiche e diventano affermazioni esistenziali: “Se l’esistenza è nella verità esclu- sivamente nell’atto in eui è colta da Dio, questo significa che essa si trova già sempre nella situazione di essere decaduta nella non-verità. E poiehé non è in grado di porre se stessa nella verità, allora essa “é” sem- pre e soltanto nella decisione di Dio in suo favore [...]. Solo l’esistenza che sta nella verità, cioé nella decisione, si autocomprende; e in modo tale da sapere di essere stata posta nella

verità da Cristo, nel giudizio e nella grazia. Solo in questo contesto risulta vera l’asserzione: io sono un peccatore, oppure: io sono un graziato. A1 di fuori della decisione si tratta di “verità saputa”, ma non di verità per me”. 7 II tema dell’autenticità trova nella prospettiva teologica bonhoeffe- riana uno spessore certamente singolare in questa decisione dell’uomo che è chiamato a corrispondere alla decisione originaria di Dio nei suoi confronti; in modo analogo anche Newman aveva ricordato

del 75

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Pedagogy, Education
Year:
2004
¬L'¬ educazione nel nuovo millennio in prospettiva europea: la complessità, i valori, la conoscenza scientifica : atti del XXVI Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 11 - 13 ottobre 2002
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Page 442 of 452
Author: Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri]
Place: Meran
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 422 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Erziehung im dritten Jahrtausend im Blick auf Europa: Komplexität, Werte, Wissenschaft Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Subject heading: g.Europa ; s.Erziehung ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Location mark: II Z 759/26(2002)
Intern ID: 611992
che si occupa, in senso lato, della formazione scolastica, ma un campo di riflessione e di elaborazione che si estende a tutti gli ambiti della mediazione formativa, e ció significa: in misura crescente, a tutti gli ambiti della nostra esistenza, nella misura in cui l’accesso a tali sfere tende sempre piú a passare per una previa acquisizione formatica del nostro rapporto con esse. Per un verso, dunque, la pedagogia puó rispondere nella modalità del rispondere a, ovvero dell’ignaro assecondare

competenze in costante via di aggiornamento - quale fattore di implementazione neirorientamento-guida che ingiunge la traduzione del senso delle cose in format valoriali - sia mediante la riconduzione di tale senso al valore per il vissuto, sia mediante il suo prevalente inquadramento nella valutabile effettualità performativa. In tale funzione, la pedagogia - nel- Pelaborare sempre piú efficaci procedure e strumenti metodologici di addestramento - attinge alle diverse forme del sapere umano nell’ottica

di una loro storieizzazione informatica, ovvero della loro traduzione in format conoscitivi strategicamente fruibili e operativi. Per altro verso, la pedagogia puó rispondere nella modalità del rispondere di, ovvero dell’insistenza che presta ascolto alla genesi del tratto nascostamente orientante. In tal caso, “pedagogia” diventa il nome di un contegno pensante che, assumendo fino in fondo il tratto enigmatico del tempo, impronta la formazione deH’uomo, innanzitut- to, alla ricerca. Un simile

contegno si radica nella consapevolezza che l’esplicita riconduzione alla problematicità del senso - la sua origine e il modo in cui l’uomo vi partecipa - è l’unico modo di mettere al lavoro le giovani generazioni. Tale consapevolezza risulta da una trasformazio- ne del “so di non sapere” socratico, di cui, a sua volta, prefigura una versione moderna riassumibile nella formula: “so il no (della notte)” 418

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Pedagogy, Education
Year:
2004
¬L'¬ educazione nel nuovo millennio in prospettiva europea: la complessità, i valori, la conoscenza scientifica : atti del XXVI Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 11 - 13 ottobre 2002
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Page 404 of 452
Author: Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri]
Place: Meran
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 422 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Erziehung im dritten Jahrtausend im Blick auf Europa: Komplexität, Werte, Wissenschaft Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Subject heading: g.Europa ; s.Erziehung ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Location mark: II Z 759/26(2002)
Intern ID: 611992
formazione ed addestramento. È bene ricordare che la distinzione platonica tra i tipi di educazione nella Repubblica consisteva nella pre- senza di epistéme, di scienza, Ueducazione dei technites, dei produttori, cosi come quella dei guerrieri era priva di quella conoscenza, volta alla ricomprensione nelFanima deH’armonia strutturale del cosmo, In tale formazione manea del tutto la conversione diretta alla contemplazione del mondo vero delle idee, il mondo della luce dell’idea del bene, da cui il logos

(Verdinglichung) dell’uomo: “II gioco con il fuoco prometeico - scrive Finlc - non è privo di pericoh” 15 . I mezzi tecniei allora, lungi dall’essere un mero strumento nelle mani dell’uomo, vanno considerati nella loro rilevanza ontologica, ossia nella loro pervasività all’interno dell’esistenza dell’uomo, che si dimostra nella scoperta del mondo che ci circonda e, conseguentemen- te, nella progettazione del mondo che vogliamo, Tale progettazione, secondo Fink, sorge sempre in maniera comunitaria, attraverso

chiamati eselusivamente coloro i quali non lavoravano 14 , neirepoca contemporanea, con la pervasività del potere manipolativo deiruomo, si ò chiamati ad una educazione che vede nel lavoro la meta finale di ogni formazione, Fink, pur riconoscendo che la civiltà umana non puó essere presa in considerazione a preseindere dal continuo rapporto con le cose, dall’irruzione dell’uomo in esse per trasformarle mediante il lavoro, ritiene pericolosa questa confusione tra Bildung ed Ausbiidung, tra

umano riesce ad attingere. Ma la confusione odierna si palesa come il segno di una trasformazione destinale della storia dell’uomo, con il rischio peró che la confusione tra i concetti di formazione ed addestramento ci porti a presumere di essere diventati padroni delle cose, quando ormai siamo solamente schiavi di esse. L’umanizzazione delle cose attraverso la pervasività della trasformazione, attraverso l’atto lavorativo, porta, come una dantesca legge del contrappasso, ad una cosalizzazione

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Books
Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 72 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
assiste ad una maggiore ampiezza e liberalità nella ricerca, che si cerca di fondare con strumenti nuovi che non rientrano nel cosiddetto naturalismo wolffiano del primo Kant. E prima di passare ad una valu- tazione storico-critica di questa nuova posizione kantiana, merita forse di essere segnalato un piccolo fatto che, ad un esame superficiale, puó apparire una anomalia e che invece, a nostro modesto awiso, è una conferma probante del nostro precedente discorso. I Grundsâtze, questo è noto

, sono principi fondamentali di applica- zione (Anwendung è il termine kantiano) delle categorie; meno noto, forse, è il fatto che esistono, per Kant, anche principi fondamentali di applicazione del “presupposto trascendentale” (anche questa espressio- ne è di Kant) della finalità, di cui Kant parla nella “Introduzione” della Kritikder Urtheilskraft e che aveva già anticipato nel 1789 nella “Prima Introduzione”, pubblicata successivamente dapprima nel 1794 sotto for- ma di un estratto-riassunto dello

“scolaro” Jacob Sigismund Beck e poi, come testo completo, nel 1914 da O. Buek neiredizione delle opere kantiane del Cassirer. Tali principi vengono definiti da Kant come “sen- tenze della saggezza metafisica” 37 e sono stati usati piú o meno incon- sciamente dagli scienziati nelle loro ricerche, tra cui Kant annovera il naturalista “cavalier” Linneo. L’ esemplificazione che ci viene data nel- la Erste Einleitung è la seguente: “La natura prende la via piu breve, non fa niente invano, non compie nessun

salto nella molteplicità delle forme (continuum formarum), è ricca di specie, ma proprio per questo scarsa di generi” 38 ; e nellTntroduzione definitiva Kant, recuperando anche la “celebre regola della scuola” che va sotto il nome di “rasoio di Ockham” ci dà ancora un altro elenco di “regole”, e precisamente: “La natura prende la via piú breve (lexparsimoniae); essa non fa alcun sal- to, né nella serie dei suoi cambiamenti, né nella giustapposizione delle sue forme specificamente diverse (lex

continui in natura); la sua grande molteplicità nelle leggi empiriche (in empirischen Gesetzen: il corsivo è mio) costituisce tuttavia una unità sotto pochi principi (principia praeter necessitatem non sunt multiplicanda)” 39 . A noi non interessa tanto notare e documentare Timportanza metodologica che tali formule ebbero nella tassonomia e nella sistema- tica sette-ottocentesca, e inparticolare in scienziati quali Kaspar Friedrich 46

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Books
Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 68 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
e trascritte da Kant nei Metaphysische Anfangsgründe del 1786. Infatti nella terza parte di quest’opera, dedicata appunto alla meccanica, trat- tando delle tre leggi del movimento, egli definisce la prima come “leg- ge della sussistenza , secondo la quale “in tutti i cambiamenti della natura corporea, la quantità della materia nel tutto resta la stessa, non aumentata e non diminuita” 24 ; la seconda come “legge deirinerzia”, secondo la quale ogni cambiamento della materia ha una causa ester

- na” 25 ; la terza come “legge della reazione delle materie”, secondo la quale “in ogni comunicazione del movimento, l’azione e la reazione sono sempre uguali tra loro” 26 . Proseguendo nella sua analisi, Kant afferma anche che non c’é bi- sogno di grossi sforzi per capire che “queste leggi, e quindi tutti quanti i teoremi della presente scienza, rispondono esattamente alle categorie della sostanza, della causalità e della reciprocità, nella misura in cui questi concetti sono applicati alla materia

” 27 . Ed anche noi, dopo un attento esame testuale che non solleva difficoltà alcuna, possiamo af- fermare, usando le stesse parole di Kant, che “non necessita di nessuna ulteriore spiegazione la connessione di queste tre leggi della meccani- ca con i tre Grundsàtze derivati dalle categorie della relazione, cioé con quelle “analogie” dell’esperienza come vengono formulate e descritte nella seconda edizione della Critica della ragion pura. Infatti Kant af- ferma, a proposito della prima “analogia”, cioé del

“principio della per- manenza della sostanza”, che “m ogni cangiamento dei fenomeni la sostanza permane, e la quantità di essa nella natura non aumenta né diminuisce” 28 ; a proposito della seconda analogia, cioé del “principio della serie temporale secondo la legge di causalità”, che U tutti i cangiamenti avvengono secondo la legge del nesso di causa ed effet- to” 29 ', ed infine, a proposito della terza analogia, cioé del “principio del- la simultaneita secondo la legge dell’azione vicendevole

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Books
Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 606 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
in Aristotele; infatti, dietro alla equiparazione aristotelica di tempo e numero sta, nascostamente, un pensiero dell’analisi del tempo sviluppata nel Timeo platonico, che Heidegger non ha notato. Inoltre, Pesclusione del numero dal fenomeno originario del tempo è fenomenologi camente insufficiente rispetto alla struttura del tempo stes- so. Husserl e Heidegger non hanno visto che, nella definizione aristotelica del tempo, il numero è inteso come identità mossa o in mo- vimento. Ciò è potuto accadere perché

essi non hanno svolto in modo fenomenologicamente radicale Panalisi fenomenologica della defini- zione del tempo in Aristotele. Quest’ultimo pensa il tempo come rap- porto fra due poli. Se si intende in questo senso il carattere numerico del tempo, si deve dire, contro Heidegger e Husserl, che tale carattere non è una determinazione secondaria del tempo, ma, al contrario, ne costituisce il nucleo essenziale. Dunque, Heidegger e Husserl non han- no visto come nella definizione del tempo, fornita

unidimensionale del tempo neH’antichità”, proposta da Antonio Ponsetto. Nelle loro analisi temporali, rilevava il relatore, Husserl e Heidegger distinguono, dal tempo vissuto in modo originario o autenti- co, una forma derivata o inautentica del tempo. In Husserl, si tratta del tempo oggettivo, a differenza del tempo della coscienza temporale inte- riore, mentre in Essere e tempo di Heidegger si parla del tempo volgare, a differenza del tempo estatico del Dasein autentico. II tempo oggettivo

e il tempo volgare sono accomunati dal fatto di essere misurabili. II tempo misurabile ha il carattere del numero, e proprio tale carattere è il segno della sua non-originarietà. Per questo motivo, la definizione aristotelica del tempo, in cui quest’ultimo viene determinato come nu- mero, è citato da Heidegger come esempio paradigmatico del concetto volgare di tempo. Tuttavia, affermava Ponsetto, tale svalutazione del carattere numerico del tempo resta alla superficie della comprensione del tempo

da Aristotele, sia contenuta la concezione del tempo della fenomenologia. In altre parole: la comprensione fenomenologica del tempo si pone in una continuità rispetto a quella dell’antichità. Con il contributo di Roberto Cipriani, “La concezione sociologica 580

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