Egna : Alto Adige - Sudtirolo ; [nel passato e nel presente]
IB. 23. 5. 1926 Acta Endrici, 1926, 422 Lettera del Ministro della P. I. Fedele al vescovo Endrici in data 30. 9. 1926, in Acta Endrici, 1926, 249 lettera ad Endrici in data 7. 7. 1924, in Acta Endrici, 1904, 301 IB. 26. 8. 1926 Ettore Tolomei, Le due province Trento e Bolzano, in «Gerarchia» 1927, n. 8 in Acta Endrici, 1921, 88 II memoriale conservato in Acta Endrici, 1925, 298, e giudicato dall’autore del Regesto «venato di nazionalismo sciovinista». La questione dei cognomi non era per altro
il gran cuore e Tardente patriottismo. E Camillo Zancani. Nato da umile gente in Egna nel 1820, si diede al commercio in Trento e poi a Milano. Fece le Campagne di Lombardia e di Roma nel ’48-’49; nel '59 si arruolö con Garibaldi e fece quella campagna nei Cacciatori delle Alpi; nel '66 fu della leggendaria schiera dei Mille e venne ferito a Calatafimi e a Palermo; nel '64 prese parte alla congiura maz- ziniana per la liberazione del Trentino. Lo Zancani, osserva Ettore Tolomei nel suo <Archivio per
nuova. Giä nel 1920 «La Libertä», il quotidiano liberale di Trento, polemizzando nel numero del 5 maggio con un articolo di Pietro Nenni, aveva scritto: «e mai stato il signor Nenni a Salorno, ai Pochi, ai Laghetti, a Cortina, ad Egna, a Bronzolo, a Laifers, a Vadena od a Magre? Provi ad andarci e poi faccia un viaggetto in val di Cembra, nei dintorni di Trento, in Fiemme e in val di Non e ve- drä quanti cognomi di queste vallate troverä anche nella valle dell’ Adige». cfr. A Agnelli, E. Lucchetti
, E. Siri, Similarita culturali e biologiche tra popolazioni attraverso i cognomi in La conta delle anime, il Mulino, Bologna, 1989 Josef Gelmi, Kirchengeschichte Tirols, Tyrolia, Innsbruck-Wien; Athesia, Bozen, 1986, pag. 245 Acta Endrici, 1922/424, Bozza di relazione in data 29. 11 IB, 29. 7. 1925 lettera al vescovo in data 4. 5. 1925, in Acta Endrici, 1925, 195 Don Rizzardi informava mons. Endrici in data 11.2. 1929 (in Acta Endrici 1929, 43) che Tolomei aveva caldeg- giato l'erezione della chiesetta
di Olmi per motivi politici. Lo stesso Tolomei in una lettera al decano, e per cono- scenza al vescovo, in data 14. 2. 1929 (in Acta Endrici, 1929, 43) scriveva di «deplorevole fenomeno di sacerdoti che mettevano al secondo posto il dovere religioso e al primo gli interessi politici e nazionalisti, per non dire pan- germanisti». Tolomei riassumeva le vicende della chiesetta di Olmi per ammettere che «finalmente si entrava nella buona strada» e concludeva: «questa assimilazione e voluta, assolutamente