1,381 items found
Sort by:
Relevance
Relevance
Publication year ascending
Publication year descending
Title A - Z
Title Z - A
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_176_object_5635206.png
Page 176 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
nuova tomba di guerrie- ro scoperta a Sesto Calende. Raccolta di scritti in onore di A. Giussani. Como 1944, tav. 27) e L. Franz, v. nota 40, supponevano che queste borchie «proven- gono dalla sponda di un carro da corsa» 579 E.Ghislanzoni, v. nota 8, 436 580 Mechel, Trento, Vadena, Valas, S. Genesio 581 Sesto Calende 582 Ohnenheim in Alsazia 583 Radkersburg 584 Pullach 585 M.Egg, v. nota 578, 208, ci da una rappresentazione errata della situazione di rinvenimento; poiche ne ci e tramandato che

. «Münchner Beiträge zur Vor- und Frühge schichte» 18, 1978, 92 sg. 591 L.Salzani, Il ripostiglio di Campo Paraiso (Breonio). «Bollettino d. Mus. Civ. d. Stör. Nat. Verona» 6, 1979, ad. es. tav. 1.1-6 592 R.Winkler, Der Bronzen-Depotfund von Obervintl. «Schlem-Schriften» 70, 1950, tav. 11.17; R.Lunz, v. nota 42, 133 593 R.Lunz, v. nota 42, 162 sg. 594 R.Lunz, v. nota 42, tav. 82.A; aggiunte in P. von Eies Masi, v. nota 60, tav. 156-159 595 Estremitä della staffa forse rimaneggiata secondaria- mente 596

i tubi provenienti dallo scavo di Pescosta vennero portati alla luce insieme ad un filetto per cavallo, ne il paio di tubi (E. Ghislanzoni, v. nota 8, fig. 98.1) appartiene all'inventario della tomba 148; nello «strato carbonioso» inoltre ne venne ritrovata un'altra coppia, anche se non del tutto uguale 586 Raccolta del Ginnasio dei Francescani di Bolzano 587 R.Lunz, v. nota 42,74,133 588 R.Lunz, v. nota 42,74 589 Circa «Hallstatt D3» 590 L.Pauli, Der Dürrnberg bei Hallein III, Erster Teil band

costolata proveniente da Rumsein - illustrata da F. Orgler-, in base alla quäle si puö supporre che proprio alcuni dei reperti della recente etä di Hallstatt pot- rebbero provenire dalla necropoli (oppure luogo di culto) vicino a Moar in Rumsein P. von Eies Masi. v. nota 60, 240 sg. M. Primas, Die südschweizerischen Grabfunde der älteren Eisenzeit und ihre Chronologie. «Monogra phien zur Ur- und Frühgeschichte der Schweiz» 16, tav. 17.D5 P. von Eies Masi, v. nota 60, nr. 1952 Nuovo ritrovamento G.Rizzi

1975. G.Rizzi, Nuovi rinvenimenti offerti dalla necropoli di Meluno-Reifer Felder. «Bollettino Archeoclub Bolzano» 1/82, tav. 6.13 Analogamente a S. Lorenzo, cfr. P. von Eies Masi, v. nota 60, nr. 415 P. von Eies Masi, v. nota 60, 50 P. von Eies Masi, v. nota 60, tav. 185. 2493 O. -H.Frey, v.nota 184, 20-24 L. Franz, v. nota 40, tav. 6.1, 2 R.Lunz, v. nota 42, 80 E. Ghislanzoni, v. nota 8, 415 sg. R.Lunz, v. nota 42,98 M. Primas, v. nota 604, 61 L.Pauli, v. nota 590, 105 Intomo al 400 a.C. Bisogna

1
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_211_object_5635241.png
Page 211 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
feudo ai conti di Tirolo. Da quel momento ebbe inizio l'ascesa di questi ultimi nell'ambito del principato vescovile di Trento. Nel corso della seconda metä del 12°secolo i Signori di Enna cominciano ad espandere il loro potere ai danni del vescovo sul versante orografico sinistro della Bassa Atesina. 4 Durante il periodo di governo del vescovo Federico Vanga il nipote, conte di Tirolo, non esercitö mai alcuna minaccia nei confronti della Chiesa, anche perche ne era l'«avvocato>>. Ciononostante

il vescovo Federico non aveva dimenticato che proprio suo nipote, durante il biennio di interregno (1205-1207) che precedette la sua elezione, aveva cercato in tutti i modi di approfittare della conseguente vacanza di potere e aveva governato la cittä di Trento in qualitä di podestä (la stessa cosa successe anche dopo la sua morte). Federico era inoltre interessato a rafforzare la potenza del suo principato e quella dei suoi fratelli Albero e Bertoldo. In ciö fu favorito dallo sfruttamento delle rieche

i nostri due castelli. 6 Da ultimo bisogna tener presente che a partire dal 1150 andö sempre piü prendendo piede l'ambizione dei vassalli e dei funzionari ministeriali, incoraggiati in ciö dai loro Signori, di erigere rocche, torri e castelli nei luoghi piü importanti. Fra i ministeriali della corte di Trento, tuttavia, non si annovera nessun Laimburg. Riepilogando si puö concludere che il vescovo Federico Vanga,potendo contare sulla lealtä dei conti di Tirolo ma non su quella degli infidi Signori

di Enna e forse neppure su quella dei conti di Appiano, abbia inteso costruire un solido baluardo a difesa degli interessi della Chiesa di Trento e dei Signori dei Vanga. A questa decisione non fu certamenta estranea neppure la valutazione dell'importanza strategica del vicino transito fluviale e stradale. Secondo Piper, il quäle si basa su un manoscritto del conte Stolberg, conservato nel Museo germanico di Norimberga e contenente la relativa autorizzazione del vescovo di Trento e dei conti

risorse di argento del monte Calisio vicino a Trento. Josef Riedmann ravvisa in questi fatti il motivo che spinse il vescovo Federico ad impegnarsi nella costruzione di fortilizi. s Degno di nota e anche il fatto che il vescovo Federico nel 1214 diede l'autorizzazione a costruire una fortificazione a Castellaz. Gli abitanti di Termeno l'avevano chiesta al loro principe territoriale per poter avere un rifugio in caso di guerra. Non e perciö da escludere che le stesse considerazioni valessero per

2
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_219_object_5635249.png
Page 219 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
di restituire la Pieve ed il Giudizio di Caldaro al vescovo di Trento. Questa restituzione riguardava i territori, fra i quali c'erano anche Laimburg e Caldaro, di cui si era appropriato Ludovico di Brandemburgo, e costituiva l'atto di riparazione preteso fin dal 1357 dal papa, quäle prezzo per l'annullamento della scomunica comminata a Margherita e a Ludovico Wittelsbach. Il prezzo del pegno del 1362 risultava quindi formato in parte dall'equivalente del riscatto dei Giudizi di Caldaro e Termeno in pegno

, oppure il poco capiente mezzo utilizzato per il suo trasporto al castello. 65 Dal 1404 al 1410 un certo cavaliere von Weineck, forse Hans von Weineck, fu incaricato dell’amministrazio- ne di Castelchiaro, Laimburg e Kaldiff. 66 Enrico VI al culmine della potenza della sua casata fu invogliato ad allearsi col vescovo Giorgio di Trento e con una parte della nobiltä tirolese per opporsi al principe regionale Federico IV. Li accumunava in questa impresa il desiderio di indebolire lo strapotere

ad Heinrich Campäner ed in parte dal prestito fatto a Margherita, moglie di Mainardo. 58 Nel gennaio del 1363, prima ancora della cessione della regione da parte di Margherita Maultasch, suo figlio il margravio Meinhard III confermö ad Enrico di Rottemburgo tutti i diritti conferitigli da Ludovico di Brandemburgo. 59 Anche dopo il settembre 1363, data di passaggio del Tirolo sotto la sovranitä austriaca, il Giudizio di Caldaro rimase in pegno ai Rottemburgo. Questi, tuttavia, al pari di non pochi altri

nobili locali, dovettero rinunciare a favore del nuovo sovrano Rodolfo IV d'Asburgo a diverse rendite acquisite illegalmente negli ultimi anni di regno di Margherita, fra cui al censo di 640 ettolitri di vino di Termeno. Il vescovo di Trento peraltro nominö Enrico di Rottemburgo suo Capitano regionale. Per via del Giudizio di Caldaro sorse una contesa fra il vescovo ed il principe del Tirolo Leopoldo. La Chiesa di Trento aveva sempre considerato i Giudizi di Appiano, Caldaro-Laimburg ed Enna come

propri feudi imperiali. In un documento del 3 aprile 1391 Enrico V di Rottemburgo dichiarava che il Giudizio di Caldaro gli fu ceduto in pegno per 25 anni dal vescovo Alberto di Trento (1363-1390); tale pegno fu trasformato dal vescovo Giorgio in vitalizio a favore del suddetto Enrico e dei suoi figli. 60 Il duca Leopoldo IV nel 1396 riconfermö ad Enrico V i feudi di Laimburg e Castelchiaro. Secondo Stolz di quest'atto si e conservato solo un frammento. 61 Dal momento che il Giudizio di Laimburg era

3
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_208_object_5635238.png
Page 208 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
i festeggiamenti per il millenario di Vadena avrebbero dovuto tenersi molto tempo addietro. Noi siamo perö dell'avviso che la piü antica notizia concemente Vadena risalga al 950 circa. Agli albori dei Medioevo Vadena apparteneva al ducato longobardo di Trento. Quest'ultimo nel corso dell'VHI secolo cadde sotto il dominio dei regno francone, il quäle era suddiviso in contee. Dal giomo della cessione al vescovo della contea di Trento da parte dell'imperatore Enrico II, avvenuta nell'anno 1004, Vadena appartenne

Vadena prima della costituzione dei «Giudizi» II nome •«Vadena» viene fatto derivare dalla parola latina «vadum» che vuol dire guado. Sembra, infatti, che a Vadena sia esistito un passaggio attraverso l'Adige fin dai tempi dei Romani. Oltre al significato originario di guado il vocabolo «vadum» aveva perö anche quello piü generale di attraversamento di un fiume ; in altre parole i Romani usavano questo termine sia quando suddividevano il corso di un fiume in piü rami per poterlo passare piü

la lettera «d» si e mutata in «t» per effetto della cosiddetta «rotazione consonantica»; l'uso della doppia «t»(tt) e piü recente. Il vocabolo romano «vadum» si trasforma cosi in quello tedesco «Faten». Si diceva perciö «Bei Faten» e poiche il termine che stava a contraddistinguere la caratteristica di un luogo, per un fenomeno allora assai consueto, tendeva sempre piü ad indicare il luogo stesso, ne derivö l'espressione «Pfaten», che in seguito si scrisse «Pfatten» per via della vocale «a» breve. Vatena

Finsterwalder che «il nome e certamente preromano». La prima sicura citazione scritta di Vadena e quella contenuta nella cosiddetta epistola di Vigilio (855-1022), con la quäle un certo Senico di Vadena fece dono alla chiesa di S. Maria in Caldaro di un terreno di 12 iugeri in localitä Muraza («Senico dedit Uattina XII iugera terre a Muraza»). 3 A proposito di questo documento Franz Hüter scrive: «Si tratta di un insieme di atti, riguardanti l'istituzione, la dotazione e la fissazione dei confini della

parrocchia di Caldaro, e attribuibili al periodo che va dall'855 al 1022. Le donazioni alla chiesa di Caldaro risalgono in effetti al secolo decimo.» Hüter, per la veritä, nella sua cortese comunicazione dei 9. 8. 1988 si esprime con cautela e afferma invero che la donazione di Senico da Vadena «potrebbe forse risalire al X secolo». Altri studiosi invece (Reich, Gerola, Santifaller, Atz-Schatz) la ritengono molto anteriore e cioe coeva al vescovo Udalschalk di Trento (855-864). In tal caso

4
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_271_object_5635301.png
Page 271 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
di Stato in base al quäle il giorno successivo le due campane maggiori sarebbe- ro state nuovamente requisite per esigenze belliche. 102 Tale provvedimento non fu eseguito. Dal giorno della sua costruzione, intomo al 1840, l'edificio della chiesa non subi piü alcuna modifica. In conformitä alla disposizione scritta dell'Ordinariato vescovile di Trento del 18.2.1855 la chiesa poteva dotarsi di una fonte battesimale, ma per la relativa acqua benedetta doveva rivolgersi, il sabato di Pasqua di ciascun

anno, come giä avveniva dal 1722, alla chiesa parrocchiale. 103 Per il resto la chiesa curaziale di Vadena godeva di tutti i diritti necessari alla cura delle anime. Essa ottenne perö la completa autonomia solo il 1° dicembre 1925, allorche il vescovo di Trento la elevö alla dignitä di chiesa parrocchiale. Nel 1897 nel matroneo della chiesa fu installato un organo, costruito dalla casa organaria Max Maerz & Sohn di Monaco di Baviera; era un dono dell'Associazione pro cultura tedesca all'estero. Nel

Stando al protocollo datato 11.5.1860, col quäle furono assegnati i lavori, le opere murarie toccarono a Valentino Tomasini di Valfloriana. Degna di segnalazione e anche l'opera del lapicida Sebastian Altmann di Bolzanoj 1827-1894), molto noto per le sue realizzazioni nei dintorni di Bolzano, come ad esempio il pulpito della vicina chiesa parrocchiale di Laives."Al posto del progettato tetto di tegole il Comune ne preferi uno di piastre di porfido di Bronzolo, perche «meno costoso e piü

duraturo». La nuova costruzione consisteva di un pianoterra e di un primo piano; fu collaudata il 7. 4. 1862. 100 Nell'anno 1896 sotto la piazza antistante la nuova canonica fu costruita una cantina ad uso della medesima e del maestro. Nel 1910 la canonica venne sopraelevata di un piano e assunse cosi l'attuale aspetto. Nel campanile della nuova chiesa pendevano tre campane, due piccole ed una piü grande, riservata ai giorni festivi, fusa il 27.11.1845 dal fonditore Josef Grafer di Bolzano. Il giorno

di Tutti i Santi del 1871 la campana piü grande si fessurö. Il 5 dicembre 1874 il borgomastro Matthias Krizek unitamente alla Giunta comunale al gran completo inoltrö al vecchio imperatore Ferdinando I e alla imperatrice Maria Anna una domanda di contributo per una nuova campana con impalcato e per un orologio. Venne assegnato l'importo di 100 fiori- ni. Il 16 maggio 1876 il Comune stipulö un contratto con il maestro fonditore Bartolomeo Chiappani di Trento, mediante il quäle si convenne di forgiare

5
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_270_object_5635300.png
Page 270 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
di 612 fio- rini, corrispondente al valore ufficiale di stima della medesima. Come condizione per la munifica donazione del terreno egli pretese che la nuova costruzione non poteva essere alienata se non a lui. L'Ordinariato ve- scovile di Trento esibi un certificato dell'ufficiale sanitario di Laives, Johann Plunger, attestante che la vecchia canonica non era agibile per motivi igienici. Finalmente, il 2 aprile 1860, il capo dell' ufficio distret tuale di Bressanone rilasciö la licenza

nella roccia. Il legname necessario fu fornito da Franz Gerber di Laives,- collaborarono inoltre: il fabbro Anton Brunner di Bronzolo, il falegname Pietro Costa che costrui il pulpito, il lapicida Francesco Adami, il carpentiere Michael Baumgartner; il vetraio Agostino Forabelli che realizzö le finestre. La costruzione pote essere collaudata il 17.7.1841, pochissimi giomi prima della festa in onore della santa patrona S. Maria Maddalena (22 luglio). Mancavano tuttavia ancora gli arredi interni

e i lavori in marmo. Quest'ultimi furono commissionati allo scultore Giuseppe Manzana da Castione di Brentonico dal borgomastro Dr. Giuseppe Ferrari. Il nuovo altare in marmo di Val Caregna avrebbe dovuto essere ultimato entro la Pasqua del 1846. Il vecchio ritratto di S. Maddalena doveva trovare collocazione sul nuovo altare. Il precedente altare di legno venne eliminato. 95 Da ultimo fu costruito il matroneo,- in luogo della finestra piü sopra ricordata fu aperto un passaggio che dal maso Castello

conduceva ad esso e vi fu collocato un banco per tre persone riservato ai proprietari dell'adiacente maso. 96 Ciö fatto, la nuova chiesa curaziale assunse sostanzialmente l'aspetto odiemo. Fin dalla costituzione della curazia nel 1722 alcune stanze del maso fungevano da canonica. Essa consisteva di una Stube, una camera, una cucina e una cantina,- sarebbe stata a disposizione del curato per le 12 messe annuali, fino a quando non si fosse provveduto a costruire una apposita canonica all'esterno del

castello. Dai registri contabili della chiesa degli anni 1751-52 apprendiamo che il curato aveva inoltrato domanda di costruzione di una separata canonica. «La camera serviva alla perpetua sia per consumarvi i pasti sia per dor- mire ; solo la Stube era prowista di finestre e veniva quindi utilizzata dal curato come stanza di lavoro e da letto, ed inoltre per riporvi gli utensili di casa, i cibi e le provviste alimentari.» I lavori di manutenzione dell'edificio divennero col tempo insoddisfacenti

6
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_36_object_5635066.png
Page 36 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
Trentino-Alto Adige, S. 305-321, 8 Abb., Trento. VUILLERMIN F., 1966: 11 giacimento fluoritico „Vallarsa Sud" nella Vallarsa di Laives (Bolzano) - Atti del Symposium Intemazionale sui Giacimenti Minerari della Alpi, vol. 2, S. 505-516, 3 Taf., 13 Abb., Trento. VUILLERMIN F., 1970: Possibilitä e limitazioni della prospezione geoelettrica applicata ad alcuni problemi di geologia generale e tecnica. - Economia Trentina, anno XIX, n. 1, S. 5-14, 7 Abb., Trento. WEBER RITTER v. EBENHOF A., 1892: Der Gebirgs

Bibliografia ANDERGASSEN G., 1981: Die „Warmlöcher" auf den südlichen Ausläufern des Mitterberges bei Pfatten. - Der Sehlem, Jg. 55, Heft 3, S. 158-159, 2 Abb., Bozen. ATZENI F., 1933: Le cave di porfido della Venezia Tridentina. - Relaz. Serv. Min. nell'anno 1931, S. CCCV-CCCXXXVI, 16 Taf., 1 Diagramm, Roma. Bericht des Adjuncten der Venediger k.u.k. Oberbau-Direction Florian Pasetti über die Etschregulierung. - 121 S., 14 Karten, Wien 1845. CASTIGLIONI G.B., TREVISAN L., 1973: La sella

des Zentralraumes von Tirol. - Der Sehlem, Jg. 48, Heft 3, S. 104-107, 2 Abb., Bozen. FUGANTI A., 1965: La geologia dei dintomi del Lago di Caldaro (Bolzano). - St. Trent. Sc. Nat., Sez. A, XLII, Nr. 1, S. 13-54, 3 Taf., 23 Abb., Trento. KLEBELSBERG R. v., 1935: Geologie von Tirol. - 872 S., 11 Beilagen, 1 geol. Karte, Bomträger, Berlin. MALFER V., 1969: Überschwemmungen im Bozner Unterland. - Der Sehlem, Jg. 43, Heft 7, S. 313-318, Bozen. Opere pubbliche nella Venezia Tridentina 1918-1938. - Atesia Augusta

, numero unico giugno 1939, 114 S., zahlr. Abb., Bolzano. PERNA G., 1972:11 Porfido. - Economia Trentina, anno XX, n. 5-6, S. 5-32, 35 Abb., Trento. RITT A., 1892: Die Etschregulierung von Meran bis Sacco. - 4 Blätter, 9 Faltpläne, Innsbruck. RITTMANN A., 1960: Vulkane und ihre Tätigkeit. - 336 S., 2 Taf., Enke, Stuttgart. STACUL P., 1965: Glaziale Schichtstörungen im Interglazial bei der Ruine Laimburg (Unterland). - Der Sehlem, Jg. 39, Heft 11, S. 445-448, 5 Abb., Bozen. STAFFLER R., 1934

: Die Wasserleegen in der Bozner Gegend. - Jb. f. Geschichte, Kultur und Kunst 1931/1934, S. 113-168, 1 Karte, Vogelweider, Bozen. STERNBACH M. Frh. v., 1936: Bericht über eine Reise in das Eisack- und Etschtal anläßlich der Hochwasserkatastrophe im September 1757. - Der Sehlem, Jg. 17, Heft 3 und 4, S. 52-59, Heft 7 und 8, S. 111-121, Bozen. STOLZ O., 1936: Geschichtskunde der Gewässer Tirols. - Schlem-Schriften 32, S. XII und 510, Wagner, Innsbruck. VENZO G.A., 1962: Geologia della regione dalla confluenza val

7
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_218_object_5635248.png
Page 218 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
prese per marito Ludovico Wittelsbach, margravio di Brandemburgo. La casa regnante di Boemia dal canto suo non stette a guardare. Vescovo di Trento era ancor sempre Nikolaus von Brünn e lo sarebbe rimasto fino al 1347; il Giudizio e i castelli di Enna e di Kaldiff nel 1341 erano stati invece occupati dai nuovi padroni. Il govemo di Ludovico di Brandemburgo non si dimoströ meno severo di quello precedente di Carlo e questo fatto suscitö nuovamente il malcontento della nobiltä locale. Carlo nel

prigionieri ed in parte togliendo loro ogni proprietä e distruggendo i loro castelli. Anche Riedmann, infine, ritiene che uno dei promotori della rivolta fosse appunto il maestro di corte Enrico IV di Rottemburgo. 48 La giä citata Cronaca di Bolzano parla di una seconda distruzione di Castelchiaro avvenuta nel 1341. Ciö risulta piuttosto strano perche quell'anno non vi fu alcuna sollevazione dei Rottemburgo contro la dominazione boema ne si verificö alcun fatto d'arme; al contrario, verso

frattempo (1346) era stato eletto sovrano dei regno romano-tedesco. Nel 1347 Carlo IV ordinö al principe regionale di restituire al vescovo di Trento tutti i Giudizi che Mainardo II gli aveva strappato. Tra questi c'era anche il Giudizio di Appiano e quello ««totius plebis Caldarii». Quest'ordine rimase tuttavia inascoltato. 50 Carlo IV prese allora contatto con la nobiltä malcontenta e nel 1347 partendo da Trento attaccö il Tirolo. I Rottemburgo non opposero resistenza,- Bolzano e Merano al contrario

furono saccheggiate. 51 Ludovico perö passö al contrattacco. Nella notte tra il 24 ed il 25 giugno dei 1347 assali a Termeno l'esercito dei vescovo di Trento Ulrico di Coira (Chur), in marcia verso Merano e la Val Venosta per recar soccorso ai forti assediati dal Brandemburgo. Il vescovo fu fatto prigioniero. 52 Sull'onda di questo successo Ludovico prosegui fino a Trento e l'occupö. Fra i suoi oppositori devono esserci stati anche alcuni signorotti di Caldaro, perche nel 1348 egli cedette al proprio

maestro di corte, Enrico di Rottemburgo, le loro proprietä per punirli della ribellione durante il conflitto contro Carlo IV. E infatti noto che il partito boemo aveva potuto contare sulla simpatia di buona parte della Bassa Atesina. 53 Come abbiamo giä detto l'urbario di Enrico IV citato in premessa risale al 1350 e l'urbario seguente di suo fi- glio Enrico V ci fomisce i dati delle entrate relative al periodo 1352-1380. Secondo questo registro Laimburg era sede «urbariale», vale a dire che

8
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_256_object_5635286.png
Page 256 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
dovevano la decima ad un'altra chiesa e precisamente a quella di S. Biagio di Castel Firmiano. 28 Quest'ultima chiesa viene citata giä nel 1309 col nome di Ecclesia S. Blasii de Formiano in un elenco dei benefici spettanti alla diocesi di Trento. 29 Si puö dedurne che il vescovo di quella cittä, proprietario del castello, aveva provveduto a dotare di congrue rendite il cappellano della chiesa di S. Biagio. Stando al libro urbario del 1632 relativo a tale decima, la suddetta chiesa aveva diritto

di S. Maria Maddalena di Vadena. Il maso Mover, a quel tempo proprietä del vescovo di Trento, non era naturalmente soggetto come gli altri alla decima a favore di Castel Firmiano. I censi a beneficio della chiesa di S. Biagio, quali risultano dall'urbario del 1632, hanno giä formato oggetto di disamina da parte di Karl Franz Zani nella sua opera sui masi di Frangarto e di Cornaiano. 30 ® Il campanile della vecchia chiesa di S. Maddalena presso il maso Birti ® Frammento del primo strato di affreschi del

Mathias Olani. Poiche il canone annuo ammontava a soli 6 Kreuzer, una simile modesta entrata aveva per la chiesa piü che altro valore simbolico. 24 Essa era inoltre beneficiaria del censo dovuto dal «Kirchen- und Gilgenhof>>, in seguito ribattezzato maso Rosi. In base ai registri contabili della chiesa relativi agli anni 1573-74 si apprende che detto maso a quel tempo era ancora di sua proprietä, ma che fu venduto poco dopo. 25 In aggiunta a ciö la nostra chiesa possedeva anche i cosiddetti

censi acquisiti, cioe quei censi che le erano pervenuti da opere pie, da donazioni o da alienazioni. Fra questi c'erano, in Vadena, i beni del maso Birti e i terreni sul fianco della montagna di proprietä del maso Mover. Questi oneri potevano venir riscattati dai ri- spettivi debitori mediante il pagamento di una certa somma in unica soluzione. Alla stregua di molte altre chiese, anche quella di S. Maria Maddalena fin dal sec. XVI soleva dare in prestito somme di denaro piü o meno grosse dietro

. Tale prerogativa, fin dal tempo del Capitolare di Mantova del 787, di carolingia memoria, era appannaggio esclusivo delle cosid- dette «chiese battesimali». 27 La chiesa di S. Maria Maddalena a quel tempo non faceva ancora parte di que- ste. Vadena, come abbiamo giä visto, apparteneva alla parrocchia di S. Paolo e a questa spettava il diritto di riscuotere la decima dovuta dal solo maso Castello, che peraltro era uno dei piü grandi di Vadena. Tutti gli altri masi della zona di Vadena di sopra

9
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_102_object_5635132.png
Page 102 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
tomba 55 (Tav. XV.3) 346 . La decorazione a gruppi di trattini opposti dell'uma della tomba 32 347 potrebbe esse- re valutata per lo piü come indice della possibile sopravvivenza di questa forma nella fase Fe Ha. Le urne delle tombe 55, 142 e 56 sono legate da un ulteriore elemento in comune, e cioe uno Strato nero, catramoso, che copre parti della superficie esterna dei vasi. II profilo dell'urna della tomba 5Ö 348 e senz'altro paragonabi- le a quello dell'urna della tomba 55, anche

se li il fondo e piü largo e la spalla piü pronunciata e piatta. Sembra che anche questa forma abbia avuto un ulteriore sviluppo nel periodo successivo, cosa che risulta da un confronto con l'urna della tomba 11 di Rasun di Sotto 349 . Anche il profilo del boccale ansato della tomba 56 di Vadena 350 si puö collegare con i vasi di corredo della fase Fe Ha (ad es. tomba 79 351 , tomba 59 352 ), cosi come con le forme un po' piü tarde (ad es. Rasun di Sotto, tomba 71 3S3 , Meluno 354 ). In base ai corredi

di bronzo (rasoi lunati e spilloni a doppio disco) anche le urne decorate a gruppi contrappo- sti di trattini o con linee a zig-zag delle tombe 34 (Tav. XIV. 12) 355 , 67 356 e 123 possono essere attribuite alla fase Fe Ha. AH'urna a bocca larga della tomba 34 bisogna aggiungere quella della tomba 35 357 , anche se in questo caso la curvatura della spalla si trova piü al centro dell'altezza del vaso. L'urna panciuta risp. situliforme della tomba 67 358 e affine formalmente al gruppo piü antico delle

urne 81 359 e 19 360 . In base al profilo l'urna - incompleta - della tomba 123 e piü vicina a quella della tomba 34. Infine anche la semplice uma a forma di botte della tomba 92 361 e da collocare, in base al frammento di raso- io rinvenuto insieme, nella fase Fe Ha. Allo stesso periodo potrebbe appartenere anche l'urna decorata a bande di trattini a zig-zag della tomba 147 362 , che trova una buona corrispondenza tipologica nell'uma di Vadena decorata a cordoni ondulati 363 . Sebbene lo spillone

bronzeo con testa a doppio trapezio, rinvenuto nella tomba 147, sia cronologicamente poco significativo 364 , i vasi di corredo, che si possono collegare con una ciotola a spalla rialzata della tomba 79 365 , indicano la medesima direzione. Anche l'urna della tomba 103 (Tav. XIV.5) 366 con quattro bugnette da presa, contrapposte sulla curvatura della spalla, appartiene, per grandezza e profilo delle pareti, allo stesso gruppo di vasi di quelli della tomba 147. Anche qui compare, come vaso di corredo

10
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_24_object_5635054.png
Page 24 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
a precipitazioni intense e prolungate. Questi eventi sono documentati, tra l'altro, da una cospicua e variabile sedimentazione. I depositi dell'Adige e dei suoi affluenti hanno una potenza progressivamente crescente dai fianchi verso l'asse della valle, che a tratti pare superi i 200 m. Tale potenza e stata dedotta dalle risultanze di sondaggi geoelettrici eseguiti nei pressi di Ora e di Trento che tuttavia non hanno potuto accertare la presenza o meno di una coltre morenica tra il basamento roccioso

ed i depositi fluviali. La stratigrafia della parte piü recente dei depositi, che nel loro complesso formano le alluvioni di fondovalle, e relativamente ben nota nell'intera Val d'Adige fino alla profonditä di qualche decina di metri, essendo stata esplorata almeno localmente mediante numerosi sondaggi rispettivamente per acqua e per accertamen- ti geotecnici. Stando ai risultati delle prospezioni geoelettriche e di alcuni sondaggi profondi eseguiti vicino a Trento, i depositi dovrebbero presentare

fondovalle del Comune di Vadena fanno parte un'area di limitata estensione a sud del Lago di Caldaro e, anzitutto, la parte occidentale della Val d'Adige per la larghezza massima di 1 km. circa. Il limite orientale segue sostanzialmente il corso attuale del fiume ma coincide con delle vecchie anse dello stesso nei pressi delle stazioni di Laives e Ora. Il piano campagna e a 236-235 m s. 1. m. nella zona di Ischia-Frizzi e dopo un salto di qualche metro presso il maso Rosi, si abbassa impercettibilmente

fino a 221 m al piede di Monte. In passato la Val d'Adige era caratterizzata da condizioni idrauliche del tutto irregolari e incontrollate. Queste influenzarono profondamente non solo l'evoluzione naturale della valle, ma negli ultimi millenni anche la scelta degli insediamenti, lo sviluppo economico e la viabilitä. L'Adige aveva modestissima pendenza e le sue acque defluivano ostacolate dagli apporti di numerosi afflu- enti, di carattere per lo piü torrentizio. Questi depositavano allo sbocco

le loro enormi portate solide crean- do estesi conoidi di detrito e di mura che a loro volta causavano il ristagno dell'Adige, la formazione di meandri fluviali, di estesi acquitrini e piccoli laghi nonche la risalita del livello della falda freatica; tra Bolzano ed Ora i depositi determinarono il progressive spostamento dell'Adige verso il fianco occidentale della valle. Frequenti erano le inondazioni del fondovalle in seguito a piene in concomitanza con lo sciogli- mento delle nevi o in seguito

11
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_277_object_5635307.png
Page 277 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
. A questi conti sono allegate le fatture degli amministratori della chiesa per gli anni 1592/93. 38 APV, K.R. 1686 39 APSP, Visitationsprotokoll pro Ecclesia Maria Magdalena in Pfatten durch Bischof Johann Graf von Spaur am 24.6.1698 40 APr, Film S. 34, Libro degli Inventari n.7, fol. 141 41 Archivio diocesano di Trento:, Atti visitali 1749, n. 47 fol. 146 42 Weingartner, Josef: Die Kunstdenkmäler des Etschlandes, Wien Augusta 1929, pag. 373 43 APV, K.R. 1743,1763 44 Nothegger, Dr. P. Florentin

la crescita del numero dei fedeli, per cui sorgono parrocchie sempre piü popolate e sempre piü estese. Nel periodo del Barocco i parroci erano perciö molto spesso costretti a girare a cavallo per le loro vaste par rocchie con i libri matricola nelle borse della sella.» Nell'archivio della parrocchia di Vadena esiste una copia di questo documento. Archivio diocesano di Trento, Atti visitali 1749, n. 47, fol. 206 Atz-Schatz, op.cit., pag. 266 APV, Hinterlechner, Agnes: Kirchensperrungen in Deutschtirol

: Acquisizioni e restauri 1980 - 1984, Bozano 1985, p. 63-71 53 APr, K.R. 1609 54 APr, K.R. 1614 55 APr, K.R. 1635 54 APr, K.R. 1646 57 APr, K.R. 1663 58 APr, K.R. 1666 59 APr, K.R. 1673 APV, K.R. 1693 APV, K.R. 1705. Cassepanche con due o tre serrature diverse erano di uso comune,- una delle chiavi era custodita dal preposto alla chiesa e l'altra dal curato o dal rappresentante della «vicinia». In tal modo le cas sepanche non potevano essere aperte da una sola perso na. APV, K.R. 1709. Vfb. K. 1712 fol

fu parroco di S. Paolo dal 1652 al 1664 (Atz/Schatz, op. cit. pag. 190) Grass, Franz : Pfarrei und Gemeinde im Spiegel der Weistümer Tirols, Innsbruck 1950. Quest'opera dedica molta attenzione alla figura del prete ausiliario. In merito al problema della momentanea carenza di voca- zioni vedasi anche Winter, Eduard: Der Josefinismus. Die Geschichte des österreichischen Reformkatholizis mus 1740-1748, Berlin 1962. Vi si legge tra l'altro: «Il numero delle parrocchie non riesce a tenere il passo con

unter Joseph II, Dissertazione dattiloscrit- ta, Innsbruck 1963 APV APSP idem Vfb. K., 1798,fol.284 APS APV, KR 1799-1800 APSP Originale in possesso di privati APV Archivio diocesano di Trento, Atti visitali 67, 68 APV idem entrambi nell' APSP APSP, in base al K. R. 1807/8 esistente nell'APV il cimitero quell'anno era giä «pieno e troppo piccolo». ved. Zani: Überetscher Buch 1, Bolzano 1978, pag. 22 APSP 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93

12
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_189_object_5635219.png
Page 189 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
sicuramente importante per la messa a cultura della Val d'Adige e di conseguenza anche per il risanamento del fiume. O. Stolz scrive 10 : Nel Medioevo (1200) i prati improduttivi latistanti al fiume erano spesso utili- zzati come pascoli. Il numero degli appezzamenti di proprietä dei coloni vennero ricavati in buona parte per dissodamento delle zone sterili costeggianti l'Adige e messi a coltura grazie al progredire dei lavori di argina- tura del fiume. Il prosciugamento dei terreni paludosi

da Merano fino a Trento costituiva uno dei punti cen- trali dell'Ordinamento regionale di Michael Gaismair: «Si dovrebbero bonificare le paludi, gli acquitrini e tutti gli altri terreni incolti e non lasciare che essi vengano sottratti allo sfruttamento comune da parte di poche ed egoistiche persone. Si prosciughino le paludi esistenti tra Merano e Trento e vi si allevino quante piü mucche, pecore ed altri animali possibile, si coltivino inoltre cereali, affinche il paese abbia cibo a suffi- cienza

. Si mantengano invece i vigneti siti sui pendii, per che sorgono su terreni non adatti a produrre cereali.» 11 Uno dei meriti piü qualificanti dello Stato illuministico e quello di essersi accollato e di aver portato avanti il prosciugamento e la bonifica della Val d'Adige a spese delle finanze pubbliche e di aver posto mente per la prima volta al risanamento sistematico dell'Adige. Il Catasto teresiano del 1775, a proposito di opere fluviali presso il maso Castello, ci informa che: «In base al Protocollo

del 22/23 giugno 1742 della Commissione regionale preposta al governo delle Acque, si doveva raddrizzare il tratto navigabile dell'Adige compreso fra Bronzolo e Vadena, fissare e tracciare argini di ampiezza normale, aprire un nuovo canale di scolo adattando- lo ai summenzionati argini, eliminare il ramo principale e quelli secondari per una lunghezza di 490 nuove tese. Benche negli anni successivi l'Erario non abbia mai versato alcun contributo, tuttavia i masi provvide- ro ad aprire a loro spese

la somma di 150.000 fiorini. 13 Tale provvedimento considerava l'impresa di pubblica utilitä perche il prosciugamento delle paludi favoriva la salute della popolazione e perche i lavori di rafforzamento degli argi ni del fiume ne garantivano la navigabilitä e offrivano sicurezza ai rilevati stradali (e piü tardi anche alla fer- rovia). A sud di Bolzano l'Isarco fu risanato a cura della ditta Menz specializzata in opere idrauliche. Sotto il governo di Giuseppe II fu invece realizzata la lingua

13
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_62_object_5635092.png
Page 62 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
« 32 in un pezzo con elemento intermedio e tratteggio proveniente da Volders 33 , la decorazione del dorso a linee parallele puntinate e croci in diagonale su un coltello della stessa necropoli 34 , la decorazione tratteg- giata ad archetti inclinati con circoletti del «coltello di Vadena» proveniente da Trento 35 e del coltello di Missiano 36 , sono certamente da considerarsi nel senso di una Stretta connessione tra le officine del Tirolo, che fabbricavano i «tardi coltelli di Matrei» e quelle che producevano

il largo elemento intermedio, che si conclude con un rigonfiamento finale, posto tra lingua da presa e l'inizio della lama e il dorso slanciato leggermente serpeggiante. La lingua da presa ha solitamente un unico foro per ribattino vicino alla parte intermedia, ma sono testimoniati anche esemplari fino a quattro fori. Il pezzo intermedio puö presentare una sezione roton- da, arrotondata oppure a spigoli. Non rara e la sua decorazione con gruppi di linee incise di contorno o sim- metriche. Come elementi

decorativi della lama compaiono essenzialmente file di archetti, festoni e cer- chietti. Come ha giä rilevato Hermann Müller-Karpe, bisogna distinguere per questi coltelli una «Variante di parten- za mediodanubiana» e «una Variante secondaria tirolese«. Soprattutto nei campi di urne del Nordtirolo e comune un coltello con elemento intermedio a torciglione e rigonfiamento, lama larga e arcuata e caratteri- stica decorazione di linee, ghirlande e cerchietti paralleli al dorso. Per l'area sudalpina

si possono mettere a confronto con questo tipo di coltelli i ritrovamenti di Borgo- S.Pietro, Calceranica e «Trentino» 26 , in cui alcuni particolari tipologici, come la forma dell'elemento inter medio, fanno presupporre l'esistenza per lo meno di una fabbrica nordalpina e di una sudalpina. Anche il coltello di Vadena, che ha dato il nome «tipo di Vadena», sarä certamente stato fuso in un'officina di bronzi della Valle dell'Adige. In questo caso la forma semplice dell'elemento intermedio

ed il rigonfiamento tras- versale ricordano ancora fortemente la forma di partenza dell'area danubiana 27 . La decorazione della lama a cerchietti e sottostanti linee a zig-zag tratteggiate con (presumibili) protomi di uccelli e certamente singola- re, ma puö essere paragonata a simili motivi decorativi di coltelli nordtirolesi 28 del »tipo di Vadena«. Relativamente all'origine ed alla collocazione cronologica Müller-Karpe ha giä rilevato certe relazioni di parentela di questo coltello con i «tardi coltelli

14
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_179_object_5635209.png
Page 179 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
. «Cultura Atesina» 6, 1952, 8, fig. 27.2 758 Nel Museo d'antichitä di Berlino. Cfr. R. Lunz, v. nota 698, 212 759 R. Perini, Il cacciatore della Busa Brodeghera (Nago- Torbole Trento). «Studi Trentini d. Sc. Stör., Sez. II», 1980, 187 segg.; R. Perini, L'Alto Garda nella preisto- ria. 1988, fig. 43 (carta della diffusione) 760 J. Nothdurfter, v. nota 706, tav. 2.25 761 Cfr. Katalog Ergrabene Geschichte. Die archäologi schen Ausgrabungen im Fürstentum Liechtenstein 1977-1984 (1985), Frontespizio 762

schichtliche Haus in Ranggen. «Schlern-Schriften» 116, 1953, tav. 8.36 731 Cfr. R. Lunz, Scavi archeologici sul Doss dei Pigui in Val di Fassa. «Beni culturali nel Trentino» 4, Contri- buti all'archeologia. 1983, 76, fig. 9.17-20 732 Tazze con pieduccio e orlo rientrante ad angolo, anche se per lo piü non accentuato, compaiono nelle culture di Este e Golasecca dal 5° -4° sec.a.C. Da li potrebbe essere uscito un determinato impulso alla creazione della nostra forma di tazzine 733 R. Lunz, Neue

6°- 5° sec.a.C. 735 Manca soltanto la parte anteriore dell'ago della fibu- la ; le spirali sono state evidentemente piegate di pro- posito e spezzate (distruzione rituale?), eppure i due pezzi si trovavano vicini 736 Cfr. infine per questo problema St. Demetz, Spätlate- ne - und frührömerzeitliche Fibeln im Alpenbe reich. Studien zu Almgren 65-67. Magisterarbeit Univ. München. 1986 737 St. Demetz, ibid., 29 sg., elenco 7 738 Leggermente differente 739 R. Lunz, v. nota 698, tav. 136.2 740 Cfr. la sonda

di Pautasso: 152 (Pavia), 348 (Zuri- go), 409-410 (coli, privata), 411 (Bema), 414 (Como), 416 (Verona), 420 (Bema). La maggior parte di queste monete dovrebbe provenire dalla stessa zecca e cor- rispondere ampiamente anche nella cronologia 748 Ad es. Castel Sottosengia e Monte Loffa (L. Salzani, id., 101, 123) 749 Ma non sarebbe da escludere del tutto anche la pre- senza temporanea di individui della Valpolicella (pel- legrini?) 750 In confronto ai 3,80 g delle dramme di Massalia, documentabili dal 400

K. Sinnhuber, Die Altertümer vom «Himmelreich» bei Wattens. «Schlern-Schriften» 60, 1949, tav. 7.5 763 F. Zorzi, Necropoli della Civiltä Atestina a Cä del Ferro di Oppeano. «Atti d. Accad. d. Agricolt., Sc. e Lettere di Verona» 3, 1951-52 (1953), 30, tav. 7.6 764 Ad es. Padova-Ognissanti, tomba 46. Catalogo della mostra Padova Preromana 1976, tav. 68. 36, 37; Este- Casa Alfonsi. A.Rieth, Die Eisentechnik der Hall stattzeit. «Mannus-Bücherei» 70, 1972, fig. 27.6 765 K. Kromer, v. nota 489, tav. 133.1 766

15
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_258_object_5635288.png
Page 258 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
del Benificio ai Gesuiti di Trento in cambio dell'impegno decennale di dire messa e tenere funzioni religiöse in tutti i giorni festivi comandati; il vescovo emise a tale scopo un apposito atto di investitura. Zeiler si trovö di fronte ad un urbario in pessime condizioni, in quanto non erano chiaramente indicati quali fossero i beni gravati e inoltre mancava qualsiasi riferimento ai rispet- tivi confini. Egli chiese pertanto al principe regionale il permesso di procedere alla compilazione ex novo

i seguenti 5 masi di Vadena: Cervo, Frizzi, Birti, Castello e Rosi. Il 12 dicembre 1634 i succitati masi vennero convocati ad una riunione e solo dopo lunghe trattative la contesa fu appianata in senso favorevole al Beneficio. Una simile dipendenza dei masi di Vadena da Castelfirmiano si spiega solo rammentando che durante il Medioevo i vescovi di Trento erano stati proprietari di terreni in Val d'Adige. Castel «Formigar», piü tardi detto Castelfirmiano, era infatti la fortezza piü importante del

Vescovato di Trento nella zona di Bolzano. 32 A norma dello statuto di fondazione il Beneficio di Castelfirmiano era obbligato a far officiare la santa messa a Vadena 12 volte all'anno. Ulteriori dettagli riguardanti la proprietä del vescovo di Trento sono trattati nel capitolo dedicato al maso Mover. Rivolgiamo ora nuovamente la nostra attenzione alla vecchia chiesa di S. Maria Maddalena. Per prima cosa colpisce la sua ubicazione sull'indifeso fondovalle che non fu mai risparmiato da nessuna delle

numerose inondazioni del fiume Adige. La maggior parte dei masi piü antichi, al contrario, sorgono ai piedi del Monte di Mezzo, in posizione per quanto poco elevata. Non a caso il Birti fu il maso piü duramente colpito dalle tracimazioni verificatesi nel corso del secolo scorso. Benche l'Adige nel Medioevo seguisse un tracciato diverso da quello odiemo ed esistessero numerosi spazi incolti, atti a ricevere le esondazioni del fiume, cio- nonostante la posizione della nostra chiesa, in un punto

non fu mai proprietä del maso Birti, bensi del principe regionale da oltre 400 anni. 34 Se cosi fosse, la nostra chiesa sarebbe stata effettivamente costruita all'inizio del XIV secolo, proprio come si deduce dal testamento di Enrico IV di Rottemburgo del 1337. Il patrimonio della chiesa era amministrato dalle persone preposte ad essa. Tale incarico di sovrintendenza toccava ciclicamente per un biennio a ciascun singolo maso. Per tacita consuetudine essi si succedevano in tale compito osservando

16
Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1991
¬L'¬ unità d'Europa e il mutamento del quadro culturale: "Le scienze umane" . atti del XIX vonvegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 22 - 27 aprile 1985
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4892/4892_531_object_5794573.png
Page 531 of 554
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <19, 1985, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XLIX, 498 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas und der Wandel des Kulturbildes: "Die Humanwissenschaften" Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Geisteswissenschaften ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1985>
Location mark: II Z 759/19(1985)
Intern ID: 62155
accompagnato anche dallo studio dell’economia e della erematistica. La phi- losophia practica divenne cosi materia di insegnamento ufficiale e rimase tale quasi sino alla fine del XVIII. Molteplici e complesse sono le ragioni di questo perdurare: nell’Ímpos- sibilità di esaminarle in questa sede, sarà sufficiente nominare quelle essen- ziali, che sono, anzitutto, l’enorme Ínflusso del processo di aristotelizzazione del pensiero riformato ad opera del Praeceptor Germaniae Filippo Melanto- ne e, inoltre

si è svüuppato in modo assai articolato e com- plesso, eoinvolgendo nella discussione un po’ tutte le principali scuole filo- sofiche tedesche e registrando, in merito ai problemi accennati, le prese di posizione e le proposte teoriche di soluzioni piú diverse. Tuttavia, in un sen- so piu stretto e almeno alle origini, l’elemento caratterizzante la riabilitazio- ne della filosofia pratica è stato il riferimento alla tradizione della philoso- phia practica, a lontano fondamento della quale sta

, sostanzialmente, la de- terminazione aristoteÜca del sapere pratico e la sua demarcazione rispetto al sapere teoretico e rispetto al sapere poietico. In realtà , indipendentemente da un rigoroso riferimento al modello ari- stotelico, la tradizione disciplinare della filosofia pratica si costitui e venne mantenuta viva soprattutto nella cultura scolastica e nel sistema del sapere prodotti nelle università tedesche. A partire dal tardo medioevo - quando, ! con la riscoperta dell’Etica e della Politica

di Aristotele, si inverti la tendenza sino allora dominante a metafisicizzare morale e politica e a trattarle in ap- pendice e in stretto legame con la teologia, e si posero le condizioni per il costituirsi di un’autonomia, se non altro disciplinare, della filosofia pratica 5) - nelle università tedesche lo studio della filosofia includeva accanto alle lezioni dell’organicus, nelle quali si studiavano Í testi delV Organon, anche quelle dell’ethicus, cioé lo studio deVVEtica e della Politica, successivamente

, il fatto che la cultura politica tedesca fu fortemente refrattaria nei confronti dell’espansione e della penetrazione dell’idea moderna di Stato di tipo machiavelllano o hobbesiano, che rappresentava l’antitesi piu poten- te alla concezione aristotelica della politica come sapere pratico. Ma anche il diffondersi in Germania di altri elementi innovativi, antitetici alla philoso- phia practica,come il pensiero giusnaturalistico e, successivamente, la eamera- 479

17
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_13_object_5636323.png
Page 13 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
soltanto nell'area cen trale, ed in particolare ad est dell'Adige tra Merano e Ponte Gardena a nord , Trento e la Valsugana a sud; gli affioramenti a ovest dell'Adige sono invece limitati alla dorsale del Monte di Mezzo, al basamento della Mendola tra Lana e Termeno, al Monte Luco, alla Val Rendena e alla zona del Lago d'Iseo. Il vulcanismo era attivo 270 milioni di anni fa, durante il Permico inferiore, e si manifestö prevalentemente in eruzioni lineari di carattere esplosivo. Causa ne furono le forti

Paul Stacul Costituzione geologica del territorio II Comune di Vadena nella Bassa Atesina, con i suoi 13,51 km 2 di superficie, e uno dei meno estesi dell'Alto Adige. Comprende la parte occidentale della Val d'Adige tra la foce dell'Isarco a nord e Monte a sud estendendosi, in corrispondenza delle stazioni ferroviarie di Laives e di Ora, anche ad est dell'Adige; fanno parte del terri torio comunale, inoltre, l'erto versante orientale della parte settentrionale del Monte di Mezzo, la zona

di Kreith (Novale), che mette in comunicazione la Val d'Adige con l'Oltradige, nonche l'intero tronco meridio- nale del Monte di Mezzo (fig. 1); con due strette propaggini il territorio comunale si estende anche al di lä della sella di Laimburg fino alla sponda nord-orientale del Lago di Caldaro ed entro la piana bonificata a sud dello stesso. Le quote sono comprese tra i 215 e i 675 m. A torto l'area in esame non ha richiamato sinora la particolare attenzione dei geologi, tant'e vero che pochis- sime

sono le pubblicazioni scientifiche che ne trattano alcuni aspetti. Nonostante la sua modesta estensione e benche sia costituito da terreni di due soli periodi geologici 1 , il ter ritorio di Vadena presenta tuttavia una grande varietä di rocce e terreni di diversa composizione mineralogi- ca e genesi nonche qualche fenomeno naturale di notevole interesse. Le vulcaniti della piattaforma porfirica atesina Il basamento roccioso del territorio del Comune di Vadena e costituito dalle vulcaniti della

piattaforma por firica atesina che rappresenta il complesso eruttivo piü esteso dell'arco alpino. La piattaforma porfirica copre una superficie di oltre 6000 km 2 ed e di forma grossolanamente triangolare con vertici in corrispondenza di Merano, del Lago di Idro e della Valle del Gail; raggiunge una potenza mas- sima sui 2000 m. Le rocce eruttive 2 , tuttavia, sono in parte ricoperte da quelle sedimentarie 3 piü recenti delle Dolomiti e dei gruppi montuosi a ovest dell'Adige; esse affiorano estesamente

18
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_214_object_5636359.png
Page 214 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
Laimburg, Heinrich Lajan, venne invece fatto prigioniero insieme ad altri tirolesi dalle truppe del vescovo e da questi detenuto fino al 1280. 21 L'arbitrato emesso dal giuri nominato dalle parti contendenti ne dispose in seguito la liberazione. Il castello di Laimburg viene di nuovo menzionato nel 1280; dopo essere stato occupato dal vescovo Enrico di Trento, pare sia stato completamente ricostruito dal Laian all'indomani della sua liberazione. Solo cosi si possono comprendere le lamentele del

, vassalli nella rocca di Waltema all'entrata della Val di Sole e un Gregor in particolare nel 1517. Lo stemma dei Laimburg presenta uno scudo diviso da una fascia obliqua destra munita di tre stelle. 26 Il primo dei Rottemburgo compare a Caldaro fin dal 1286: ««Dominus Henricus des Roatenburgo magister curie domini Meinhardi ducis Carinthie et comitis de Tirolo capitaneus Caldarii et Trameno». 27 Enrico I di Rottemburgo, originario della bassa Valle dell'Inn, era maestro di corte di Mainardo II a Castel

Tirolo e suo capitano a Caldaro e a Termeno. I Rottemburgo risultano al servizio di Mainardo II fin dal 1274. Fra i vari beni di Enrico figurano anche i forti di Laimburg e di Castelchiaro. 28 A quel tempo Mainardo II aveva quindi giä strappato i Giudizi di Laimburg e Caldaro al vescovo. Non trova conferma invece la notizia, riportata da Troyer nella sua Cronaca di Bolzano, secondo la quäle nel 1295 entrambi i castelli furono distrutti dal vescovo di Trento Filippo. Oswald von Wolkenstein peraltro

ci riferisce che la distruzione di Casteifeder avvenuta nel 1296 fu opera del vescovo trentino ed anche Zingerle in un suo scritto (Die tirolischen Weisthümer) accenna all'abbattimento dei due castelli. Alla morte di Mainardo II (1295), che a ragione viene considerato il fondatore della contea del Tirolo, gli subentrarono i suoi tre figli Otto, Ludovico ed Enrico. Poiche Ludovico ed Otto morirono rispettivamente nel 1305 e nel 1310, dopo tale anno Enrico regnö da solo. Con la scusa di aver sposato

1410 persero il Giudizio di Laimburg. Margherita Maultasch nel 1330 era andata sposa a Giovanni di Boemia della dinastia dei Lussemburgo. Alla morte di Enrico, essendo Margherita e Giovanni ancora dei fanciulli, la reggenza fu assunta dal fratello di quest'ultimo, cioe dal margravio Karl, meglio noto come Carlo IV imperatore. A differenza di re Enrico, Carlo, per conto del fratello e della cognata, regnö con rigore e provvide ad incassare con inflessibilitä ogni rendita ed entrata dovuta. Benche

19
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_238_object_5635268.png
Page 238 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
Proprietä terriera ed affittanze Le liste tributarie del Vescovo di Trento (cfr. capitolo dedicato al maso Mair/Mover), e quelle dei signori di Rottemburgo e del Principe regionale ei forniscono utili notizie circa la proprietä fondiaria dei masi di Vadena. Giä verso il 1181 ci imbattiamo nei primi proprietari, i conti di Appiano, i quali si sottomettono al Vescovo di Trento e vengono da questi infeudati. Nei documenti del XIII secolo 1 sono ancora citati il «mairus» e il «villicus

di Trento in quel di Bolzano e Firmiano viene esautorato dal preposto all'amministrazione dei beni vescovili. Dai castaldi derivano i giudici locali. 3 In tale veste di preposto vesco- vile a Bolzano incontriamo nei 1237 un certo Emesto. Per conto del Vescovo egli amministra anche i tributi di numerosi masi di Vadena, retti da fittavoli, anche se non e chiaro se trattasi o meno di affittuari ereditari. Come coeredi degli Ultimi conti di Appiano i nobili di Egna diventano proprietari di entrambi i masi

«beim Urfahr» (= presso Urfahr) in Vadena, i quali nei 1270 passano a Hainricus Laianus 4 e successivamente, tra- mite Mainardo, pervengono ai Rottemburgo. Nei XIII secolo, contemporaneamente al consolidarsi della potenza dei conti di Tirolo e Gorizia, gli uomini del loro seguito, primi fra tutti i Rottemburgo, diventano ben presto proprietari terrieri nella zona di Bolzano. Nei 1304 il duca Otto sembra aver ceduto ad Enrico II di Rottemburgo il maso Castello di Vadena 5 e nei 1350 Enrico IV figura

lungo il fiume». 9 Il proprietario terriero ha diritto al censo, a donazioni e a corve. Il censo era costituito dai prodotti della terra, come: segala, frumento, miglio, avena, orzo, canapa, fieno e vino. Assai singolare al riguardo e la ricor- rente menzione del miglio nelle sue molteplici varianti: panico (Setaria italica) - nei dintomi di Bolzano -, oppure cannarecchia (Sorghum halepense). Il miglio vero e proprio (Panicum miliaceum), inoltre, viene anche chiamato Prey. La coltivazione del miglio

nei corso della seconda metä del sec. XVI venne soppianta- ta da quella del mais o granoturco. 10 Una particolare forma di soggezione legava poi i servi della gleba ai padroni." Essa consisteva anzitutto nella fomitura di prodotti dell'allevamento zootecnico: polli, uova, capponi, oche, maiali, prosciutto, capretti e agnelli.

20
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1991
Vadena : paesaggio e storia
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/134910/134910_171_object_5635201.png
Page 171 of 404
Author: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Place: Bolzano
Publisher: Casa Ed.Athesia
Physical description: 395 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1 Karte
Subject heading: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: II 122.101
Intern ID: 134910
.C2 294 V. Podborsky, v. nota 85, 165, fig. 28; H. Müller-Karpe, v. nota 293 tav. 331.G3 295 V. Podborsky, ibid., 170, fig. 29.7 296 Un filetto si trova nella raccolta del Vincentino di Bressanone, l'altro nel Museo di Trento, cfr. E. Ghis lanzoni, v. nota 8, fig. 107a, b 297 In entrambi i filetti di Vadena, in parte fusi, la con- giunzione tra estremitä estema e anello della briglia e rotta 298 Giä E. Ghislanzoni (1940), F.-W. v. Hase (1969) e l'Autore (1974) hanno messo in rilievo le analogie tra

e Golasecca. «Origines» 1975, tav. 6.B4; cfr. anche il catalogo della mostra Padova Preromana 1976, tav. 46.Bl 266 Cfr. St. Kanzian-Brezec. Catalogo della mostra Prei- storia del Caput Adriä. 1983, 144, tav. 41. 2,4 267 Ljubljana. I. Pus, Das vorgeschichtliche Umengräber feld in Ljubljana. 1982, tav. 20.8; tav. 45.2, 5, 6 268 Ad es. Bismantova. H. Müller-Karpe, v. nota 37, tav. 85.D17, 18 269 Ad es. Fontanella. L. Salzani, v. nota 48, fig. 14.9 270 Ad es. Tomba 20; cfr. anche L. Franz, v. nota 40, tav

. 12.8 271 Cfr. anche Rasun di Sotto. R. Lunz, v. nota 42, tav. 58.2 272 Un esemplare nella raccolta del Convento Muri- Gries 273 Cfr. Fontanella. L. Salzani, v. nota 48, fig. 3.10; fig. 15.1-3, 5, 6, 13; Angarano. E. Bianchin Citton, v. nota 49, 188, fig. 127-129; Garda. L. Salzani, v. nota 146, fig. 13.A5 274 Vadena, tomba 100 e reperto sporadico della raccolta del Convento Muri-Gries 275 H. Müller-Karpe, v. nota 37, tav. 60. L. Degna di nota e la grande concordanza dell'ornamento lineare

, v. nota 40, tav. 13.8 309 E. v. Sacken, v. nota 304, 188, fig. 11 310 L. Franz, v. nota 40, tav. 15.1, 2 311 R. Pincelli-C. Morigi Govi, v. nota 101, tav. 130-131; tav. 222.6 312 C. Morigi Govi, v. nota 123, 231, fig. 2 313 Nella raccolta del Vincentino di Bressanone 314 Cfr. la bella illustrazione a colori della cintura della tomba bolognese 543. C. Morigi Govi, v. nota 101, fig. pag. 28 315 Roma. Cfr. J. Dechelette, Manuel d'archeologie II, 1928, 131, fig. 177.3 3,6 C. Morigi Govi, v. nota 101, fig

. pag. 28 317 Este. G. Kossack, Über italische Cinturoni. «Prähi storische Zeitschrift» 34-35. 1949-50, 132 segg., tav. 2.6; Baldaria (VR). Catalogo della mostra 3000 anni fa a Verona. 1976, fig. 14.1 318 G. Kossack, ibid., 132 segg. 319 Queste «guamizioni di bacchettina», che tra l'altro vengono considerate «bacchette divinatorie» (cfr. L. Zemmer-Plank, Bronzene Stäbchengarnituren im Ferdinandeum. «Veröffentlich, d. Tiroler Landesmus. Ferd.» 60, 1980, 211 segg). sono diffuse dalla val di Non oltre

21