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Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 368 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
o in via d’attuazione (soprattutto al dizionario della Crusca; e pazienza se il bersaglio fu, in partieolare nell’ Appendice la quarta edizione, del 1729/38, mentre erano ignorati i due volumi fino allora usciti dalla nuova Crusca), il Manzoni indicó per modello il Dictionnaire de l’Académie Francaise: dizio- nario «non des auteurs, mais de la langue», come illustravano i promotorí e il Manzoni citava nell’ Appendice. L’importanza data a un nuovo e novo vo- cabolario ci riconduce anche

all’esperienza diretta del Manzoni, già consul- tatore instancabile del dizionario milanese/italiano del CherubÍni, e anche della Crusca del Cesari, allorché elaborava la Ventisettana, e autore egli stes- so nel 1856, in collaborazione con Gino Capponi, d’un Saggio di vocabolario italiano secondo l’uso di Firenze 7). II principio che Firenze potesse svolgere un ruolo analogo a quello di Pa- rigi (e dell’antica Roma) era già stato svolto nella lettera al Carena. Ma ora era evidentemente e ulteriormente

capitale e dopo il fatto dell’Aspromonte), in una lettera al Giorgini, il Manzoni accenna a «un motivo che gli leverebbe una gran parte del coraggio»: e il motivo è «la gran probabilità che la capitale sia per essere altrove che a Firenze»; prima d’ora, scrive il Manzoni, «chi avesse ricono- sciuto che la lingua s’ha prendere da una città, era costretto a nominar Fi- renze. Ma una capitale ha, per la natura delle cose, una grande influenza sul- la lingua della nazione. Sarebbe, credo un caso unico che

il capo della na- zione fosse in un luogo e la sua lingua in un altro.» Ma un dubbio di tale gra- r vità il Manzoni non osó mai manifestare in pubblico, Alla relazione del Manzoni, aggiungo brevemente, faceva séguito una se- rie di altre proposte, stilate dal Carcano e sottoscritte anche dal Manzoni e dal BonghÍ, volte all’incremento della diffusione della lingua unitaria: una diaspora d’insegnanti toscani o almeno educati in Toscana «da mandarsi nelle scuole primarie delle diverse provincie» (ma per

«le cattedre di lingua nelle scuole magistrali e normali», solo insegnanti toscani); conferenze pe- riodiche di maestri o maestre della Toscana per gli altri insegnanti, al fine d’erudirli sull’uso fiorentino; abbecedari, catechismi, primi libri di lettura nelle scuole riveduti da toscani; ecc. ecc, L’opposizione di Raffaello Lambruschini al Manzoni si puó riassumere in due punti. 1. Non l’uso fiorentino, ma il toscano (parlato e scritto) bisogna promuo- vere a Hngua nazionale. 332

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Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 376 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
entinische hàtte jenes an einem bestimmten Ort wirklich gesprochene sein müs- sen) entsprach dem Bedürfnis, die Nachteile aus der Welt zu schaffen, die jetzt dem Einheitsstaat aus der sehr langen Vergangenheit politischer und zum Teil auch sprachlicher Zersplitterung (die Dialekte) erwuchsen. Gegen Manzoni stellte sich Lambruschini, der verlangte, dajl man in die Wahl ein Kriterium des Geschmacks einführte: erzielte mehr aufeine schöne Sprache als auf eine gesprochene (Manzoni beschrànkte

sich darauf die oft ordinàre und entstellte Sprache der untersten Klassen auszuschliefen). Die Opposition des Kol- legen aus Florenz veranlajíte Manzoni zum Rücktritt. Doch Broglio löste die Kommission aufund leitete gleich das Unternehmen ein, das, nach den Ansichten von Manzoni, in der Verbreitung des Florentinischen die grundlegende Rolle ge- spielt hàtte: den Nuovo vocabolario della lingua italiana secondo l’uso di Firen- ze (Neues Wörterbuch der italienischen Sprache nach dem Gebrauch von Flo- renz

), der zwischen 1870 und 1897 veröffentlicht wurde. Manzonis Schwieger- sohn Giovan Battista Giorgini, Jurist und Folitiker, leitete als Vizepràsident de facto das Unternehmen, Fràsident war Broglio selbst). Trotz seines Rücktritts fuhr Manzoni fort, mit weiteren Schriften seine These zu verteidigen: vor allem in Appendice alla Relazione intorno all’unità della lin- gua e ai mezzi per diffonderla (Anhang zum Bericht über die Einheit der Sprache und die Mittel zu ihrer Verbreitung) (1869). Die Folemik weitete

, die im berühmten Vorwort zum »Archivio glottologico italiano« (italie- nisches glottologisches Archiv) (1873) aufgestellt wird. Ascoli wird behaupten, dafi es nicht möglich ist, von der Geschichte der Sprache abzusehen und vom Ein- flufi, den die Hochsprache selbst auf den Gebrauch hat. Für Manzoni (in dieser Hinsicht Aufklàrer oder sogar, wie gesagt wurde, »]akobiner«) bleibt die Uber- zeugung von der völligen Vertragsmàjlígkeit der sprachlichen Wahl bestehen; für Ascoli ist sie ein geschichtliches Erzeugnis

. Verwandt mit den Argumenten von Ascoli sind jene von Napoleone Caix, der sie in der Abhandlung darlegt La formazione degli idiomi letterari in Íspecie del- l’italiano dopo le ultime ricerche (1874), dann auf deutsch zusammengefaft in: Die StreÍtfrage iiber die italienische Sprache (K.Hillebrand, Italia III, Leipzig 1876, S. 121-134). Francesco d’Ovidio machte einen Versuch, die Thesen von Manzoni und von Ascoli in Einklang zu bringen, Versuch, dem Bruno Migliorini in seiner Storia della lingua italíana

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Law, Politics , Social sciences
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1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 367 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
II Broglio a sua volta sciolse la commissione, e nominó il 24 ottobre 1868 una giunta incaricata della compilazione d’un «Dizionario della lingua del- l’uso fiorentino»: il dizionario si chiamerà poi Novo vocabolario della lingua itahana secondo l’uso di Firenze; cominciato a pubblicarsi a dispense nel 1870, non sarà concluso, stancamente, che nel 1897, II Manzoni vedeva ap- punto nel vocabolario lo strumento fondamentale per la diffusione della lin- gua, Lo stesso Broglio assunse personalmente

(non cioé in quanto ministro) la presidenza della giunta per assicurarne la continuità anche dopo la deca- denza del suo incarico ministeriale: «In questo caso mi parve (racconta Emi- lio Broglio), che il novo ministro, trovando viva una Commissione, presiedu- ta dal suo antecessore, si sarebbe astenuto, per cortesia, dall’ammazzarla, e l’avrebbe lasciata stare. «Vicepresidente e «presidente vero» (dice ancora il Broglio) fu eletto Giovan Battista Giorgini, lucchese, genero d’Alessandro Manzoni

, giurista e uomo politico nonché inventore di macchine (inclusa quella che, applicata alle macine consenta la riscossione della famosa tassa sul macinato 6) ): l’innominato «bel parlatore» celebrato da Edmondo de Amicis in una prosa di di Pagine sparse. Morto peró il Manzoni nel 1873; di- missionario il Giorgini nel 1886; morto Emilio Broglio nel 1892 - il Novo vo- cabolario ebbe periodi di rallentamento, e l’interesse generale intorno a esso fu ben presto o sempre scarso, se già in una lettera del

13 marzo 1872 al Giorgini il Manzoni lamentava la «mostruosa indifferenza per il Vocabola- rio»: e Ruggero Bonghi ne dava conferma l’anno dopo nella Lettera a Carlo Landriani 24 giugno 1873), allorché notava che esso si andava pubblicando «con assai lentezza, è vero, ma con anche minori incoraggiamenti» (Lettere critiche, a c. di E. Villa, Milano, 1971, p, 60). La tesi del Manzoni era ispirata, è noto, a un fiorentinismo intransigente e, purché se ne accogliessero le premesse, ben motivato. La lingua

incolto, deformante e triviale) e non un idea- le di fiorentinità aveva a cuore il Manzoni; né la sua adozione avrebbe com- portato alcuna perdita di quel tanto d’italiano già esistente (esistente quindi nella stessa Firenze): ció si sottolinea nell’ Appendice. Firenze potrà assume- re in Italia (questo è il voto del vecchio Maestro) il ruolo che già ebbe Roma nei suoi territori e Parigi in Francia. Strumento fondamentale per la diffu- sione del fiorentino, come s’é detto, un vocabolario «del

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1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 364 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
Siamo fuori del limite letterario entro cui erano state condotte le precedenti discussioni e polemiche sulla «questione della lingua». E non ultimo, tra gli «altri problemi» (conviene aggiungere), fu quello deir«ammodernamento»: 10 stato unitario rappresentó infatti per l’Italia, fra Taltro, un ulteriore e bru- sco avanzamento del processo di burocratizzazione caratteristico degli stati moderni. Ma non voglio sostenere, s’intende, che in un Manzoni le intenzio- ni andassero aldilà dell’onesto

finale a cui miravo, era troppo naturale, che la si dovesse comporre (la commissione), in maggioranza, di fiorentini, e che la sua sede fosse Firenze. D’altra parte, ne volevo, certo, a Presidente il Manzoni, che doveva essere 11 gran maestro di cappella, e dirigere lui la sua sinfonia. Egli stava a Milano, e aveva ottantatre anni; potevo io pensare, neanche in sogno, a farlo venire, e dimorare Firenze, per tutto il tempo, certo non breve, che avrebbe durato il lavoro della Commissione? Feci, dunque

, cosi : divisi la Commissione in due sezioni: che una, avesse residenza a Milano, col Presidente Manzoni, e membri il Bonghi e il Carcano, domiciliati laggiu ; l’altra, assai piú numero- sa, con sede a Firenze, Vicepresidente Íl Lambruschini.» (Gli altri membri della sezione fiorentina erano: Gino Capponi, Niccoló Tommaseo, Giusep- pe Bertoldi, Achille Mauri). Emilio Broglio in materia di teoria linguistica era seguace del Manzoni; e il Manzoni, si sa, aveva già dato un’esposizione sistematica del

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Law, Politics , Social sciences
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1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
L’Ascoli - e qui è il punto che profondamente lo distanzia dal Manzoni - vede nella lingua un prodotto storico, laddove nella concezione manzoniana (concezione che affondava le sue radicí nel XVIII secolo) essa è invece un «complesso di segni sui quali si possa convenire, e che importa scegliere tra i piú semplici, costanti e univoci» (Croce): al fondo vi è il consueto e asto- rico contrattualismo settecentesco, appunto. L’Ascoli rivendica, com’é stato detto, i diritti della tradizione contro

naturale». Nei seguaci del Manzoni - proprio di quel Manzoni estirpatore, con la sua opera letteraria, dell’«antichissimo» e ben italiano «cancro della retorica» - fíniva col prodursi una nuova e fatua «preoccupazione della forma»: l’«ideale della tersità popolana». Se è vero in parte che l’Italia non possiede una lingua «ferma e sicura», la causa risiede, secondo l’Ascoli, «nella scarsità del moto complessivo delle menti, che è a un tempo effetto e causa del sapere concentrato nei pochi, e nelle

e ottobre 1874, vol. XXVII). Secondo il Caix, «la quistione teorica» si riduceva «in ultimo ad una quistione stori- ca». Egli sostenne l’importanza dell’italiano letterario (la «tradizione» che non puó essere disconosciuta), a sua volta non meramente derivato dall’an- tico fiorentino; pur ammettendo per il futuro, nella chiusa del saggio, la pos- sibilità di un perdurante e prevalente inílusso del «dialetto toscano»: tosca- no, scriveva, non fiorentino, e anche in questo restava lontano dal Manzoni

). Tenaci proseliti il Manzoni ebbe tra gli insegnanti. E ancora nel 335

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Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 366 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
preoccupazione che in Manzoni si concentró invece sull’esigenza di fondare una lingua unitaria per la eomunicazione famihare e per la prosa che a essa avrebbe dovuto attingere: una prosa (a questa egli pensava) che avesse larghissima diffusione tra i diversi strati sociali. Per la comunicazione fami- liare orale non c’erano allora che Í dialetti. E quanto alla prosa scritta cor- rettamente, essa gli pareva attingere a una lingua imbalsamata (l’italiano let- terario), arbitraria e eterogenea: inadeguata

e incoerente. Un quadro sostan- zialmente vero, ma semplificato. II bisogno che assillava il Manzoni, come osservó Benedetto Croce 4), con- divideva con la scuola romantica italiana il «carattere nazionale ed educati- vo». E’ bene non dimenticarlo. Alla sua relazione replicó, a nome della sezione fiorentina della commissione, Raffaello Lambruschini, l’illustre pedagogista e, secondo alcuni (incluso il Gen- tile 5)), precursore del cattolicesimo modernista: di nascita genovese ma cru- scante. La relazione

del Lambruschini usci sulla «Nuova Antologia» nel maggio dello stesso 1868 (vol. VIII). Proprio da Firenze veniva al Manzoni un’oppo- sizione che lo indusse a presentare prontamente al ministro, con la lettera del 26 maggio, le dimissioni da presidente della commissione. II gran lombardo non si díede peró per vinto. Nel maggio del 1869 pub- blicava in opuscolo presso il Rechiedei di Milano l’Appendice alla Relazione intorno att’unità detta lingua e ai mezzi per diffonderla; tornó a replicargli

il Lambruschini con l’articolo Della unità detta lingua. A proposito dett’ultimo scritto di A. Manzoni, uscito sulla «Nuova AntologÍa» nel settembre dello stesso anno (vol. XII). Un ultimo scritto sulla lingua, edito peró postumo nel 1874 da Luigi Morandi, fu la Lettera al Marchese Alfonso detta Vatte di Ca- sanova del 30 marzo 1871, in cui il Manzoni si diffondeva sulle difficoltà lin- guistiche incontrate nel corso dell’elaborazione dei Promessi sposi: lettera che idealmente si collega, molto post factum

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Page 137 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
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Physical description: XXXIII, 413 S.
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Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
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Intern ID: 62150
a compiere un altro passo definitivo per la lingua e per la nazione ita- liana, quando decise appunto di scegliere un preciso programma lin- guistico per la sua realizzazione letteraria. II Manzoni, rispetto a tutti i suoi predecessori e in chiara sintonia con gli ideali romantici del tempo, volle che la lingua italiana - che è la lingua dei letterati e so- prattutto perció la lingua scritta - potesse essere piú vicina alla realtà delluso e al carattere del parlato. E, pur conformandosi

ai modelli precedentemente accolti, il Manzoni pervenne a quella scelta defini- tiva del fiorentino non popolare e non becero, ma del fiorentino della media borghesia che volle porre a base dei Promessi Sposi, La scelta del Manzoni ebbe consensi persino governativi, come ben sappiamo, tanto che fu messo in cantiere e fu realizzato nel 1873 un vocabolario voluto dallo stesso MÍnistro della Pubblica Istruzione Broglio. Ma fu proprio la pubblicazione di questo vocabolario a scatenare la reazio- ne polemica

di un linguista, di quel Graziadio Isaia Ascoli, che nel medesimo 1873 fondava l’«Archivio Glottologico Italiano». Da allo- ra, dai tempi del Manzoni e dell’Ascoli, la «questione della lingua ita- liana» tenderà a svolgersi su due fronti opposti - schierati con ammic- camenti di compiacimento o di riluttanza - quello dei linguisti e quel- lo dei letterati. L’Ascoli ripudiava il ricorso ad una parlata viva come aveva cercato il Manzoni, fosse anche il fiorentino, perché diceva e sosteneva che la lingua

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Page 138 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
soltanto gli atteggiamenti estetici, si era sentito in dovere di rivolgere questa critica piuttosto violenta agli ideali linguistici manzoniani, Tuttavia nel quadro della polemica tra TAscoli e il Manzoni va citato un altro linguista che mori giovane, ma che fu di grande talento, Na- poleone Caix, il quale giunse a scrivere un’operetta intitolata «La for- mazione degli idiomi letterari in ispecie deil’italiano, dopo le ultime ri- cerche» (1874); e poi - perfino in tedesco - un opuscolo

«Die Streit- frage üher die italienische Sprache » (1876). Egli sosteneva che la lin- gua letteraria divenuta italiana era una realtà non solo qualitativamen- te ma quantitativamente distinta da ogni dialetto, nella cui formazio- ne ogni dialetto come tale era stato abbandonato e l’accordo s’era fat- to sopra un terreno neutrale che era quello della comune tradizione letteraria. Tra le tesi opposte dell’Ascoli e del Manzoni medió Francesco D’Ovidio, un altro linguista che scrisse nel 1878 «Detla questione

del- la nostra lingua », dove aveva Índividuato i punti deboli tanto della posizione del Manzoni, quanto di quella dell’Ascolí. Per cui il D’O- vidio concludeva: «II Manzoni con la sua larga esperienza letteraria di scrittore e di artista aveva un concetto piú preciso e un sentimento piú vivo e impaziente di ció che per la lingua fosse il desiderabile», ma «l’Ascoli con la sua vasta conoscenza scientifica della storia di tante diverse lingue era piú in grado di tracciare pazientemente i limiti del

possihile» . Questo breve «excursus» sul punto a cui era giunta la «questione della lingua» con il Manzoni e con l’Ascoli ci consente adesso di con- centrarci sugli aspetti del dibattito che si è riacceso in questi ultimi tempi a partire dagli anni Sessanta. Esattamente nel 1960 veniva pub- blicata la «Storia della lingua italiana » di Bruno MigliorinÍ: era final- mente una sintesi scientifica di tutto il quadro storico dello svolgi- mento della lingua italiana da prima di Dante fino ai suoi giorni

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Page 375 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
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Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
Zusammenfassung in deutscher Sprache ARNALDO DIBENEDETTO 1868: EINE WENDE IN DER »QUESTIONE DELLA LINGUA« Im Jahre ernannte Emilio Broglio, damaliger Unterrichtsminister, eine Kom- mission, die beauftragt tvurde, »die einfachsten Arten ausfindig zu machen, um in allen Schichten unseres Volkes die Nachricht der guten Sprache und der guten Aussprache zu verbreiten« (so erzàlte spater Broglio selbst). Zum Prà- sidenten wurde Alessandro Manzoni erannt, zum Vizepràsidenten Raffaello Lambruschini

, ein bekannter Pàdagoge und Politiker (und, nach der Meinung einiger, Vorlàufer des katholischen Modernismus). Broglio teilte die Kommis- sion in zwei Sektionen: eine mailàndische, der Manzoni, Giulio Carcano und Ruggero Bonghi angehörten, und eine florentinische, die sich aus Raffaello Lambruschini, Gino Capponi, Niccoló Tommaseo, Gmseppe Bertoldi, Achille Mauri zusammensetzte. Manzoni stürzte sich trotz seiner dreiundachtzig Jahre mit Eifer in die Sa- che. Die Kommission war am 14. Januar ernannt worden

: schon im Februar sandte der würdige Meister dem Minister den Bericht Deirunità della lingua e dei mezzi per diffonderla (iiber die Einheit der Sprache und die Mittel, sie zu verbreiten), der im Màrz in der »Perseveranza« von Mailand und in der »Nuova Antologia« veröffentlicht wurde. Eine derartige Promptheit erklàrt sich aus den langen Studien über die Sprache, die schon die literarische Pro- duktion von Manzoni begleitet hatten; Studien, die im Brief an Giacinto Ca- rena Sulla Ungua italiana

(über die italienische Sprache) (1847) ihren Höhe• punkt erreicht hatten. Die These der Wahl des von den gebildeten Leuten ge- sprochenen Florentinischen ist schon zur Gànze dort enthalten. Darin liegt die Neuheit des Vorschlages von Manzoni, der beabsichtigte, die »Angelegenheit der Sprache» aus den literarischen Grenzen zu befreien, inner- halb welcher sie jahrhundertelang debattiert worden war. Dies kam unleugbar einem Bedürfnis entgegen, das der Einheitsstaat hatte aufkommen lassen. Auch der Versuch

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Page 369 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
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Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
il lessico della «vera lingua parlata e da parlarsi». Ce n’era a sufficienza per provocare l’impennata del Manzoni. Se si esaminano le ragioni della tesi del LambruschÍni, la sua distanza dal- 10 scrittore milanese appare ancor piú incolmabile. Convinzione del Manzo- ni era che una lingua «non è, se non è un tutto; e a volerla prendere un po’ di qua e un po’ di là, è il modo d’immaginarsi perpetuamente di farla, senza averla fatta mai». Perció la sua opposizione al «volgare illustre» del PertÍcari e dei

suoi seguaei; perció anche il suo rifiuto del «toscano» per il fiorentino. Raffaello Lambruschini aveva in mente invece un ideale di «lingua buona» 11 cui lessico fosse aperto ai vari idiomi toscani, ammettendo anche la coe- sistenza di piu sinonimi (esclusa esplicitamente dal Manzoni). Non solo. L’i- deale del Lambruschini era una sorta di neo-purismo (che del vecchio pu- rismo alla Cesari conservava l’esterofobia, se non il richiamo esclusivo ai te- sti toscani del Trecento): e l’uso fiorentino

gli sembrava troppo aperto ai fo- restierismi e ai neologismi (le “barbare innovazioni“). Si teneva insomma stretto a un principio di gusto, da cui il Manzoni invece aborriva. Lo stesso «Vocabolario usuale» (come lo ehiamava) avrebbe dovuto essere non lo specchio d’una determinata situazione linguistica (come voleva il Manzoni) ma un’opzione di «buona» lingua in cui tra l’altro forestierismi e neologismi fossero registrati solo per impedirne meglio l’impiego notandoli «come tali». (Non si ometta

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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 365 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
Casa Savoia (artefice deirunità italiana come in parallelo gli Hohenzollern di quella germanica), appunto linguistico ben piu che scientifico. Nominata la commissione, Tottantatreenne Manzoni «con un’alacrità, quasi direi una furia, dawero prodigiosa in quell’età, scrisse subito, e d’ac- cordo coi suoi due colleghi (Ruggero Bonghi e Giulio Carcano), mi presentó quella mirabile Relazione, ch’io m’affrettai, s’intende, di pubblicare»: cosi ancora il BrogHo, La relazione manzoniana Dell’unità

centrata Lettera intorno al libro «De vulgari eloquio» di Dante Alighieri edita sulla «Perseveranza» il 21 marzo 1868, e diretta contro la tesi trissiniana del «volgare Íllustre» sovra e interregionale ripresa dal genero di Vincenzo Monti, Giulio Perticari; e una Lettera intorno al vocabolario edita ancora sulla «Perseveranza» Íl 30 aprile, in cui il Manzoni ribadi la propria scelta fiorentina e non toscana. Non è certo Íl caso dí ripercorrere qui le fasi della concezione linguistica manzoniana (col

antichi trattatisti, aveva la facoltà d’in- nalzarsi fino al sublime e di scendere al livello umile. Non soltanto i Promessi sposi, ma anche le altre opere Ín prosa (la poesia, secondo il Manzoni - come e díversamente che in Leopardi, possedeva un particolare linguaggio), vennero sottoposte a una revisione che fu insieme linguistica e stilistica: alludo alla Morale cattolica e al Discorso sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia. E’ vero peraltro che l’Ínteresse linguistico fini con

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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 373 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
studio su Gino Capponi e la cultura toscana nel secolo XIX. 6) Cfr. la Lettera a Giovan Battista Giorgini di Aurelio Gotti premessa al vol. IV del Novo vocabolario, p. III. Un breve efficace ritratto del Giorgini si legge nei Mo- ribondi del Palazzo Carignano del Petruccelli della Gattina (a c. di F. Portinari, Milano, 1982, pp. 195-96; a p. 196 un ritrattino del Broglio). 7) A. Manzoni-G Capponi, Saggio di vocabolario italiano secondo l’uso di Firenze, saggio introduttivo, testo critico e note

in Italia dal Manzoni al neocapita- lismo: testi e commento Torino, 1977; Rassegna distudi e interventi sulla questio- ne della lingua nell’Otto-Novecento, in «Lettere italiane», 1979 (estratto). 9) Gli scritti linguistici del Manzoni a cui ho fatto riferimento sono stati da ultimo ristampati da M. Martelli in Tutte le opere, vol. II, Firenze, 1973; C. Grassi ha curato un’edizione degli Scritti sulla questione della lingua dell’Ascoli, Torino, 1973; P. Bianchi quella degli Scritti linguistici

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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 374 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
la ricca bibliografia), la Storia linguistica dell’ltalia unita del De Mauro; - inoltre: C. Dionisotti, Per una storia della lingua italiana, in Geografia e storia della let- teratura italiana, in Geografia e storia della letteratura italiana, Torino, 1967; M. e gli studi manzoniani di F. Forti, L’«eterno lavoro» e la conversione linguistica del Manzoni e Discussioni sul Manzoni linguistica, in Fra le carte dei poeti, Mila- no-Napoli, 1965, e Intorno alle idee linguistiche delManzoni

, in Lo stile della me- ditazione, Bologna, 1981; di R. Amerio, Studio delle dottrine, in A. Manzoni, Os- servazioni sulla morale cattolica, Milano- Napoli, 1966, vol.III, pp.91-117; di M. Martelli, Introduzione a tutte le opere, cit., pp. XIX-XXXI del I volume. 338

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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1990
San Giovanni Bosco = Sankt Johannes Bosco : 1815 - 1888 ; nel 1. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 13 )
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Page 8 of 72
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 52 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Bosco, Giovanni ; f.Kongress ; g.Meran <1990>
Location mark: II 128.061
Intern ID: 62104
Nicolò Machiavelli nel V centenario della nascita 1970 Georg Wilhelm Friedrich Hegel nel II centenario della nascita 1973 Alessandro Manzoni nel I centenario della morte 1975 Michelangelo Buonarroti nel V centenario della nascita 1977 Benedetto Croce nel 25. anniversario della morte 1980 Andrea Palladio nel IV centenario della morte 1982 Johann Wolfgang von Goethe nel 150. anniversario della morte 1982 Pubhus Vergilius Maro nel bimillenario della morte 1983 Raffaello Sanzio nel V centenario della

G. W. Friedrich Hegel (zur 200. Wiederkehr des Geburtstages) 1973 Alessandro Manzoni (zur 100. Wiederkehr des Todestages) 1975 Michelangelo Buonarroti (zur 500. Wiederkehr des Geburtstages) 1977' Benedetto Croce (zur 25. Wiederkehr des Todestages) 1980 Andrea Palladio (zur 400. Wiederkehr des Todestages) 1982 Johann Wolfgang von Goethe (zur 150. Wiederkehr des Todestages) 1982 Publius Vergilius Maro (zur 2000. Wiederkehr des Todestages) 1983 Raffaello Sanzio (zur 500. Wiederkehr des Geburtstages) 1983 Karl

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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 372 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
dell’Ascoli sia riuscita in tutto vincitrice. Sull’italiano moderno hanno agito e agiscono ben altre componenti che la sola circolazio- ne del sapere prevista o auspicata dal fondatore dell’«Archivio glottologi- co». Quanto alla piu importante letteratura del secondo Ottocento (intendo la narrativa; ché la poesia costituiva, per lo stesso Manzoni, come s’é detto, un caso a parte), essa si muove tra il regionalismo verista o realista, l’espressi- vismo di alcuni «scapigliati» e la prosa sobriamente colta

libri di carattere didascalico, pratico e politico, e altresi nel giornalismo, che, alcuni anni dopo, ebbe un modello di urbanità stilistica e linguistica nel Fanfulla. La fiorentinità di stile, cioé la forma nitida e garbata, e di lingua, cioè il discernimento nell’uso delle parole, entró come elemento nella nuova cultura italiana - come uno degli elementi, di certo, e non come guida unica e criterio supremo; - e il Manzoni trionfò , non in ció che aveva chiesto nelle sue formule, ma in quello che

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