immediati, la pertinacia del volere fra popoli che si sanno e si sentono usciti da un solo ceppo, c la loro concordia nel volere serbati, rafforzati i loro vincoli di razza e di lingua colla maggior fusione dei loro vincoli d’interesse. E questo è hello, è nobile, è grande. * La strada di Ponale si stacca da Riva, a ponente del lago, in quella località ch’è detta Castello. Di là comincia subito l’ascesa, che si fa poco dopo, affrontando il fianco della mon tagna, subito ripida, toccando
il maximum ' della pendenza regolamentare per le strade carreggiabili. Appena la strada comincia ad alzarsi, .strisciando contro la parete rocciosa del monte portante tuttavia le tracce dei colpi di piccone, dei fori delle mine, e delle leve, e che ben di sovente fa tetto, padiglione alla strada stessa, la grandiosità del panorama si allarga inaspettata mente, per sorpresa, all’occhio del viandante. Poeti e pittori, in questo lembo estremo dell Italia ■— diremo così — austriaca, potete darvi la mano
Baldo, del quale si può ammirare tutto il magnifico imponente gruppo, isolato, il lago disotto, levigato e brillante come uno specchio, che si perde all’orizzonte: R-iva, il monte Brione, la vallata del Sarca ed Arco, somiglianti a giardini incantati, di. sempreverdi, formano un complesso di bellezze naturali, che rare volte s’incontrano addensati in uno spazio relativamente cosi ristretto. - e , . Lungo -la strada di Ponale si trovano tre piccole gallerie, o meglio grotte, parte 'formate dalla
galleria ci sono dei pozzi per le mine. Ih caso di guerra, col filo 'del telegrafo, da Riva si fa saltare la strada, Ma non importa: anche se rompono la strada, se ghe sarà la guerra i passctrà da un’altra parte.... —. Ma chi ? — I nostri: gl’italiani. Perchè eia, ho già capito: la xe- dei nostri, 'U xe italiano, dell’Italia!