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Books
Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 114 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
altri più celebri, è il Doss Trento, o 'Verruca, guardante la vicina città — di cui già abbiamo parlato — antica sede (dice la Guida dell’Ambrosi) di una rocca eretta dai Romani « a freno dei Barbari ». Purtroppo la rocca romana non ha impedito ai barbari di stanziarsi validamente nella prima gentile città italiana, che é oltre il confine della Germania : e la rocca che sopra il Doss Trento ora sorge, non sta più a freno dei barbari, scendenti dall’Alpe in Italia, ma degli Italiani che

volessero, non salire le Alpi — ché passò il tempo di tali pretese per gli Italiani — ma riunirsi ai loro fratelli di questa vallata, coi quali hanno comuni cielo, avi e lingua. Giungendo dalla strada di Riva — quella da me percorsa — o dalla ferrovia, Trento si presenta nel miglior modo possibile, colle vesti di città elegante, pulita, moderna. Passato il ponte dell’Adige, ed oltre il piazzale della stazione ferroviaria, si offre al vian dante un magnifico squadre a giardini inglesi, nel cui mezzo

serpeggia abbastanza largo, un rivo vegnente dalla montagna, e che muore in Adige. Intorno a questo spazio di giardino, o passeggiata pubblica, ognora verdeggiante per le belle conifere che vi sorgono, pei bei viali, pei tappeti erbosi tenuti con cura estrema, sorgono bellissimi edifici, di recente costruzione, tra i quali — prospiciente la città — il magnifico Hòtel Trento, degno sotto ogni rapporto di ornare la piazza di ben più importante città, e magari d’una capitale. L’orizzonte circuito da monti

, che si gode da questo piazzale, è quanto di più pittoresco si possa desiderare: ed è specialmente dalla stazione o dalla finestra dell’Hotel Trento, che si può ammirare da vicino, senza scomodarsi, nella sua prospettiva migliore, in tutta la stranezza della sua forma il già tante volte menzionato Doss’ Trento. Tutto ciò però é suburbio immediato: non città. Si entra in Trento per una via larga, fiancheggiata da platani alti e fronzuti, detta della Statione, e dopo aver passato, sopra un ponte

in pietre, quasi nel mezzo ad un boschetto di verdura, il rivo più sopra accennato. Oltre questo ponte sorgeva, come evidentemente appare da talune costruzioni comuni •— anche senza dire delle due torri, la Torre verde e la Torre Vanga, che stanno come due capisaldi, agli estremi della città, luna alla sinistra e l’altra alla destra di chi entra — l’antica cinta delle mura di Trento: costrutta, dicesi, da Teodorico, che i disegni e le incisioni di un mezzo secolo fa, ci dànno' ancora diritte, nere

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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 184 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
questa terra che dessa è terra d’Italia sacra agli dei: Haec est Italia Diis sacra. » I Romani in valle Lagarina hanno lasciato prove durature del loro passaggio, della loro dominazione. La via militare romana Claudia-Augusta, che dalla valle del Po metteva in quella del Danubio, percorreva la valle Lagarina in tutta la sua lunghezza; anzi, è accertato che dalla Chiusa veronese fino a Trento, due fossero le strade romane percorrenti questa valle: Luna sulla destra e l’altra alla sinistra dell’Adige

Lagarina passò sotto il dominio feudale dei marchesi di Trento: come appare dal Piacilo temuto da Ludovico II, in Trento nell’845 — rammentato dal Muratori — ed al quale intervennero uomini di Marco, di Avio, Castione, Mori, Tierno e Lenzina, terre tutte della valle Lagarina, che al marchese di Trento facevano atto di vas sallaggio. Per troncare certe questioni che tenevano in armi i valvassori, signorotti di vari castelli della regione, Corrado il Salico nel memorando placito erigente Trento

in principato vescovile, assegnava il dominio della valle Lagarina alla Mensa vescovile di Trento: ed i principi vescovi la divisero in vari capitanati con sedi a Pradaglia, Lizzana, Castelbarco e Scr- ravalle. Ma i capitani una volta installati colle loro famiglie nei ricchi feudi della ridente vallata, tentarono, e vi riescirono il più delle volte, di rendersi indipendenti dalla curia vescovile di Trento: di qui le guerre continue, le interminabili contese delle varie famiglie feudali di valle Lagarina

coi principi vescovi di Trento. Fra le famiglie di questi signorotti crebbe potente per le sue ramificazioni e per le alleanze avvedutamente contratte, la famiglia dei Castelbarco, tanto che verso il 1300 teneva sotto di sé l’intera valle Lagarina: ed il più famoso dei Castelbarco, Guglielmo, fortificò Rovereto e fu chiamato dagli Scaligeri per tre volte al governo di Verona come podestà, ed i principi vescovi di Trento lo nominarono loro capitano generale nelle Giudicane. Morto Guglielmo

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Year:
1889
Medicaeum tridentinum : id est syllabus medicorum civitatis ac dioecesis Tridentinae interjectis etiam chirurgis omnis aevi ac meriti collectum
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Page 188 of 216
Author: Tovazzi, Giangrisostomo / cura et labore P. Ioannis Chrysostomi Tovazzi
Place: Tridenti
Publisher: Marietti
Physical description: 212 S. : 1 Portr.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; s.Medizin ; z.Geschichte
Location mark: II 109.569
Intern ID: 202873
.569 — 1563. — Girolamo de Leonibus detto Baldimg, celebre professore di sacre lettere e dottore in medicina e filosofia, nel 1563 fa a Trento, ove intervenne qual protonotario apostolico al concilio. 570 — 1563. — Agostino da Arco chirurgo nei 1563 al tempo del sacro concilio di Trento. 571 — 1563. — Stefano ...... medicastro e sedicente chirurgo, il quale volendo esercitare durante il concilio di Trento Tarte medica e la chirurgia in quella città, fu esaminato dai con soli della medesima

) T an> 1574 venne chiamato appositamente a Trento, e vi si trovò anche nel 1575, come potrà vedersi nel bel lavoro fatto dall’egregio Sig. Carlo nob. Giuliani « La Peste dell’anno 1575 in Trento » pub blicato nel VArch. Trentino An. VI. 574 — 1575. — Carlo Faustini da Venezia medico venuto nel 1575 a Trento alla cura dei poveri appestati. 575 — 1575. — Francesco Melchjori ' Clesio da Cles (?) me dico in Trento nel 1575. — Questi, come racconta il sullodato Carlo Giuliani (1. c.), col precedente medico

, con il Mattioli (num. 93) e con G. Alessandrino (num. 112) eccellentissimi dottori, firmò una dichiarazione in data 22 giugno 1576 con - la quale si assicurava, forse per non ispaventare la gente, che non v’ era ancora la peste in paese ! 1 576 — 1575. — Maffeo dottore .e medico, il quale prestò la sua assistenza agli appestati nel 1575 in Trento, ed in premio ne fu anzi dichiarato cittadino. 577 — 1575. — Santino Cauteri chirurgo .in Trento al tempo della peste del 1575. 578 — 1575. — Anonimo

..... barbiere (barbéro) il quale come narrano le cronache fu adoperato al tempo della peste del 1575 in Trento «per medicar et tagliar».

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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 142 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
di Trento, esso conta parecchi laghi, e sono: i laghi di Toblino, di Cavedine e di Terlago, dei quali abbiamo già parlato passando pel distretto di Vezzano: il lago di Molveno nel distretto di Mezzolombardo: i laghetti montani di Pine, alla Serraia, alle Piazze, a Lases, ed il lago Santo, tutti e quattro nel distretto di Civezzano, e dei quali ci occuperemo in breve, nella rapida scorsa sulle condizioni di quei territori. Se del punto. di vista touristico — mi si perdoni la barbara

, ma necessaria e comprensiva espressione — il circondario di Trento presenta un interesse di primaria importanza, non è per questo meno interessante da studiarsi anche sotto l’aspetto geologico; e la sua confor mazione fu ognora oggetto di accurati studi di scienziati paesani e stranieri. Intorno alla conformazione geologica del circondario di Trento, scrive quell’appassionato cultore delle cose patrie che è T’Ambrosi, nella sua pregevole Guida trentina: «I monti che fiancheggiano e dividono il circondario

di Trento formando, la valle ,del- « l’Adige colle valli inferiori del Fersina, del basso Avisio, del bacino inferiore del Non, del « Buco di Vela, le Sarche, e la valletta di-Vaisorda, constano dì rocce sedimentarie, ad ecce- « zione di quelle che sono ad oriente di Trento e formano le valli del Fersina e del basso « Avisio, che partecipano delle formazioni cristalline di Valsugana, di Fiemme e di Fassa. Colà ■ « il porfido quarzoso domina Estesamente insieme cogli schisti che si dispiegano alla sua

base, « cogli strati di Werfen e il Verrucano che si tengono d’ordinario tra gli schisti suddetti e il « calcare conchigliare; formazione che in direzione di Civezzano, Susà e Ccnta fanno la base k alla massa dolomitica dei monti Maranza, Sconuppia e Lavarone. — La dolomia si estende 1 « a tutti , questi monti; ricompare verso Mezzotedesco, fiancheggia Mezzolombardo e va tra « due linee parallele di giura inferiore a formare le montagne Paganella e Gazza a maèstro « di Trento. — Le alture poi che

sorgono a greco della città, formando le colline di Povo « e di Villazzano, constano invece di strati nummolitici con frequenti affioramenti di porfido « augitico e di melafiro; — il giura inferiore forma i monti che s’ergono ad occidente di « Trento compreso il Bondone;— la scaglia e il calcare nummolitico accompagpano ovunque « questa'vasta formazione, e tra Trento e Vezzano al giura s’uniscono gli strati di San Cas- «'siano. Nel nostro circondario possiamo adunque contare in ordine cronologico

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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 107 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
Giorgio riprese il suo potere: ma il Trentino non ebbe pace, perchè continuò la sua guerra contro i conti del Tiralo. Cosi, anche senza volerlo, i vescovi di Trento difendendo la loro podestà, furono di continuo ostacolo alle mire ambiziose dei conti del Tirolo nella vallata dell’Adige ed impe dirono validamente che una signoria veramente tedesca si stabilisse, sino alla fine del secolo scorso, in questa regione. E mentre dalla parte del nord i vescovi principi'di Trento tenevano testa alla invasione

tedesca, a mezzodì dovevano difendersi contro gli attacchi della Repub blica di Venezia, che dal Veronese e dal Vicentino, aveva cominciato ad insinuarsi nel loro * * ■ ' rr-\ i?| territorio, tanto che nel 1416 era già padrona della valle Lagarina, e minacciava Trento: mentre d’altra parte estendevasi a Riva, nella valle di Ledro, e avanti fino a Brescia ed a Bergamo. I conti • d’Arco, impauriti dallo estendersi della potenza veneta in territori sui quali vantavano diritti feudali, ricorsero insieme

al vescovo di Trento, del quale erano più che di fatto, virtualmente, vassalli, per aiuti al conte del Tirolo: Sigismondo d’Austria. Questi vedendo gli antichi nemici mutarsi in amici non lasciò sfuggire l’occasione: e da lui datò la prima ingerenza diretta degli Austriaci sulle cose del Trentino., La lotta dei Veneziani contro gli imperiali durò parecchi anni sanguinosa, dapprima con fortuna dei Veneti, indi col trionfo degli Austriaci, che inflissero loro, il io agosto 1487 a Calliano, una sanguinosa

sconfitta — nella quale peri il duce dei Veneziani, Roberto Sànseverino — il cui corpo rinvenuto dai vincitori sul campo di battaglia ebbe per deliberazione del Comune di Trento onorevole .sepoltura, nella cattedrale della città, ove anche oggidì presso la porta orientale se ne scorge il mausoleo, eseguito, secondo la fama, da Luca Moro. Al disastro di Calliano i Veneti poterono riparare, con piccole vittorie, negli anni seguenti: ma passata la signoria del Tirolo nelle mani di Massimiliano

I, imperatole d’Austria, questi con forze preponderanti scese nella valle dell’Adige, e li fece sgomberare dal territorio della valle Lagarina, che ancora conservavano. Ciò avveniva nel 1509, e nel frattempo, Giorgio III, di Neidech, per le influenze dell’imperatore fatto vescovo e principe , di Trento, concludeva con Massimiliano quel trattato che dall’anno, in cui fu sottoscritto fu detto libello dell’Undici, per il quale si inaugurava una specie di protettorato dell’Austria sul Trentino, col pretesto

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Books
Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 138 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
di fare stazione per qualche giorno a Trento, ove è sicuro di trovare molte occasioni di svago per la mente e di benessere per il corpo. Allora, nella stagione estiva, la città a cui ogni arrivo di corriera, dalla vai Sugana, dalla valle di Non, da Tione, e dalla ferrovia, apporta sempre nuovi forastieri, prende una fisonomia più gaia del consueto. I suoi esercizi prolungano la chiusura fino alle ore tarde della notte : la banda musicale del reggimento di. presidio suona, or sulla spiinata

boemi nel gergo viennese ed in quello di Praga. Le passeggiate allora sono affollate: tutta Trento vi si riversa: e vi abbondano i gruppi numerosi di ragazze d’ogni ceto, allegre, cinguettanti —perchè anche in Trento, le ragazze hanno l’abitudine, passeggiando, di riunirsi in gruppi, in file di- amiche, quasi per agevolare ai giovanotti, nel confronto di tanti allegri e graziosi visetti, la scelta dei più belli e simpatici. Io, che scrivo, sono capitato in Trento quando la giuliva stagione delle

serate all’aria aperta era finita da un pezzo: quando il passaggio dei forastieri era cessato: quando il teatro era chiuso: le birrarie avevano spenta l’illuminazione dei loro giardinetti, ed erano- rientrate nei locali chiusi, impregnati di fumo di tabacco, di vapori eterogenei: quando insomma Trento riprendeva la sua veste invernale, calma e malinconica. Cosi non ho potuto osservare questo lato attraente della vita tridentina, il cui ricordo quando vien suscitato illumina di un nobile gaudio

le faccie rotonde e paffute dei birrai e degli albergatori, per la maggior parte degni discendenti di Arminio e di Re Gambrino. Sono capitato in una Trento condensata e seria: pulitamente borghese: che va per una parte di buon mattino alle funzioni in chiesa: per un’altra parte in piazza delle Erbe, ove c’è mercato di ortaglie, di pesce, di carne macellata di castrato e di maiale; di frutta, di castagne e di ogni altro genere che entri nella grande categoria delle cose mangereccie: mercato variopinto

, caratteristico, perchè ti dà agio a vedere i tipi delle bellezze muliebri delle valli circostanti: bianche e rosee, bionde e cogli occhi bene azzurri: e quelli delle servotte, delle popolane e delle signore, non dissimili nella loro espressione generale, dal tipo e dal linguaggio di quelle dònne che fanno si bello, vario e curioso il mercato nella mirabile piazza delle Erbe di Verona. Son capitato infine, in una Trento pulitamente-borghese, che fa i suoi affari come tutte l’altre città: ove i ragazzi, come

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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 109 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
ebbe ad albergarli nel suo castello, nel suo palazzo, con tale munificenza che ne rimase fama nella storia. Ciò portò molto in alto il prestigio e la potenza di casa Madruzzo: sicché, alla morte del cardinale Cristoforo, avvenuta in Tivoli presso Roma nel 1567, gli fu nominato a suc cessore nel principato vescovile di Trento, il suo congiunto Lodovico, che tenne il vescovado per la bellezza di trentadue anni. A lui succedettero, come per diritto di eredità acquisita, altri membri di casa

al 1772). Poi si ritornò ai tedeschi col conte Antonio Domenico di Wolkenstein, per oltre trent’anni. Il terzultimo ed il penultimo dei principi vescovi di Trento furono ancora italiani, cioè, un Francesco Felice dei conti di Enno, ed un Cristoforo Sizzo di Noris: e l’ultimo, Pietro Vigilio conte di Thunn, fu un tedesco — e sotto il governo di costui, il dominio temporale venne tolto ai vescovi di Trento senza che avessero a fare lo strepito che per uguale cagione fecero i papi. Le bandiere gloriose

della rivoluzione francese, sotto il cui passaggio si sfasciavano le putredini della vecchia Europa monarchica e semi-feudale, giunsero a Trento il 5 settembre 1796, ultima tappa di quella marcia epica, cominciata a Dcgo e Montenotte, che fondò la fortuna di Bonaparte e collocò in alto il suo nome gettando le basi del cesarismo moderno : marcia trionfale, che nella storia del nostro secolo non ha peranco avuto riscontro, e speriamo per bene dell’umanità non l’avrà più; e se mai dovesse averlo, sia

per lo stesso principio, contro la coalizione dei privilegi e delle reazionarie dinastie d’Europa. Le necessità della guerra in Lomba.rdia e nella Venezia, fecero ritirare dopo due anni d’occupazione le truppe francesi da Trento: e tosto gli Austriaci vi si insediarono, «istituendovi-uh I. R. Consiglio d'ammini strazione- Ma pochi mesi dopo, vinti gli Austriaci a Rivoli (1 6 gennaio 1797), Bonaparte mandò Joubert a rioccupare Trento: che rimase.cosi sotto il governo dei Cisalpini, con un Consiglio

centrale per gli affari interni e della regione, altri tre mesi-Rialzatasi, colla partenza di Bona parte dall’Italia, la fortuna degli Austriaci, Trento fu nell’aprile del 1797 di nuovo sgombrata dai Francesi e rioccupata dagli Austriaci, che vi stettero per più di tre anni, fino a che la eco e le (Conseguenze luminose della vittoria repubblicana di Marengo, non li ricacciarono G. Chiesi — Italia Irredenta. H

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Books
Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 128 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
Si sa che in questa sta la parte più povera della popolazione tridentina: ma la più povera è anche la più densa, e un Municipio oculato come per molte prove ha dimostrato d’essere quello di Trento, non può, non deve tardare .nell’opera di salutare trasformazione cui tende la civile e gentile sua città, di volgere la sua attenzione sui sacrilegi igienici, edilizi, che ognuno può di leggieri riscontrare visitando il quartiere dei meno abbienti, massime quando la cattiva stagione fa trasudare

l’umido da quelle meschine casupole: ed un po’di pioggia cambia in torrentelli le stradicciuole in declivio, e le piccole piazze in gore stagnanti. Toltone questo inconveniente della parte bassa, che ci dà purtroppo un’idea della Trento del passato, quando ancora la chiudevano tutto all’intorno le alte mura di Teodorico, e. quando nessuna cura o ben poca si aveva dei precetti fondamentali dell’igiene pubblica — inconve niente del resto comune, ed in proporzioni ben più allarmanti e tristi, a tante

altre città italiane, anche di quelle più famose che potrebbero contenere la piccola Trento, dieci, venti, quaranta volte nell’orbita delle loro mura — toltone questo punto nero, ripeto, l’impressione che si prova passeggiando per le vie di Trento, animate, popolose, movimentate, si fa sempre migliore. Man mano che prendete pratica per le vie, e che l’occhio si immedesima nello ambiente, trovate nuove particolarità che vi fanno piacere i luoghi, nuove ragioni per sentirvi attratti da una viva

simpatia per il soggiorno di questa città attiva e laboriosa, nella quale- sentite d’essere in patria e fra . gente della vostra gente. E se il visitatore vuol convincersi meglio che qui tutto spira il sentimento della patria italiana, non - deve obliare di fare una breve visita al Municipio, ove tra il Museo, la Biblioteca e gli Archivi, sono raccolti quanti documenti si ponno desiderare sulla italianità non mai smentita di Trento e delle popolazioni e terre che la circondano. . Il palazzo municipale

di Trento, detto nuovo, perchè la prima sede del Comune fu da molti anni abbandonata e trasformata in istituto scolastico commerciale, sorge in via Larga, nella località ove un tempo sorgevano le case della famiglia Bellenzani — una fra le più illustri che siano rammentate nella storia tridentina, e dalla quale usci quel Rodolfo, già da noi menzionato, tribuno del popolo contro .la tirannide vescovile del Lichtenstein, proclamatore della repubblica trentina, eppoi vinto, decapitato sulla piazza maggiore

10
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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 106 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
che in un editto del 1182 gl’imponeva di non eleggere più i suoi consoli, di cessare da ogni , atto di sovranità e di prendersi un vicario imperiale. Trento non obbedì alla volontà impe riale, e ventura fu per lui che altri eventi distogliessero il fulvo imperatore dai propositi di vendetta formati contro questo ed altri comuni, del pari gelosi di lor prerogative e disob- . bedienti alla suprema autorità imperiale. Molti anni dopo, Federico II, ad imporre ai trentini le volontà dell’avo

, soppressi i consoli, vi mandò de’vicari suoi, dei quali il più famoso fu .Ezzelino da Romano, Costui fu il primo che introdusse in Trento un presidio di tedeschi, costringendo il vescovo Aldrighetto dei signori di Campo ed altri cospicui cittadini ad esulare. Morto Aldrighetto ed eletto a principe vescovo Egnone conte di Piano, nel 1248, questi riuniti i fuorusciti trentini, ed accor datosi coi cittadini, mal sofferenti l’odiosa tirannia, riuscì a cacciare Ezzelino. La fortuna di Egnone non durò molto

, perchè alla sua' volta venne cacciato da Trento da un nuovo vicario imperiale, Mastino della Scala. Questo periodo, forse il più turbolento ed agitato della storia tridentina, è parallelo, a quel periodo di lotte intestine, di convulsioni politiche, che segna per tutto il secolo tredicesimo in Italia, il punto acuto della discordiafra Guelfi ,c Ghibellini; del dissidio, cioè, fra la podestà chiesastica, che retrocedeva e la podestà civile, che sentivasi tratta dal progresso nato colla libertà

comunale a più grande avvenire. Siamo sempre nella grande orbita della storia nazionale; ed il guelfismo dichiarato dei principi vescovi di Trento, contro i vicari imperiali e contro i tedeschi conti del Tiralo, che avrebbero voluto stabilire la loro supremazia nel Trentino, sfata le argomentazioni di coloro che a questo punto vor rebbero attaccare il Trentino alla. tradizione ed al diritto imperiale. Per circa un secolo (il XIII) Trento fu soggetta a tutte le. alternative delle fazioni che allora

di Baviera tenne in Trento nel 1327 un parlamento, ove convennero i capi del partito ghibellino, ed i loro delegati, compresi,, quelli, di Gastruccio Castracane, che allora teneva nel suo pugno le sorti di Toscana. Gli avvertimenti ed i con sigli dei Ghibellini italiani non giovarono nelPanimo basso e repulsivo di quel principe, che rimarrà sempre nella storia con una nota di vergogna, per non dire d’infamia,, e nel quale ben presto i Ghibellini stessi s’accorsero d’aver riposto-a'torli) le loro speranze

11
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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 102 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
municipali — e questo non fu poco nello sviluppo civile, morale ed economico di cotesta regione chiusa fra i monti — furono riconosciute a Trento, come per tutte l’altre città italiane obbe dienti a Roma. Memorie antiche e monumenti rinvenuti parlano dello splendore cui era salito il municipio di Trento ai tempi dell’imperatore Claudio. Vedi, fra gli altri, la famosa tavola clesiana, trovata nei Campi neri di Cles, in valle di Non o Anaunia nel 1869, e spiegata da uno che é troppo in. alto

nelle scienze' della storia e della archeologia per soffrire di parti- gianerie o prendere abbagli: nientemeno che Teodoro Mommsen. È un editto di Claudio conferente la cittadinanza, romana ai popoli dell’Anaunia, emanato l’anno 46 di Cristo, ai 15 di marzo, e nel quale il Municipio di Trento, a cui gli panauniesi dovevano sempre restare obbe- ■ dienza, è qualificato per splendido. ' Nel travolgimento dellTmpero Romano, la sorte del .Trentino non è disgiunta per nulla a quella, di tutta l’Italia

, dell’arte, del piacere, della vita di questo mondo, della natura. Ed il Cristianesimo, portato fra i pagani della Gallia Cisalpina da predicatori venuti- dall’Oriente, è introdotto nella valle trentina da Ermagora d’Aquileja : ed un tal Giovino è il primo vescovo di Trento — continuatore dell’opera d’evangelizzazione di Ermagora, e precursore del famoso Vigilio, canonizzato protettore dei Trentini. Il Cristianesimo non salva il mondo romano dalle invasioni dei barbari e dalla.barbarie susseguente: anzi

affretta le une e completa l’altra. -Goti, Visigoti, Ostrogoti, Unni, scorrazzano pei campi italiani e giungono a Roma, scen dendo da ogni parte delle Alpi, orientali. ■ : ' Caduto l’Imperó d’Occidente, il regno dei poti fa di Trento une delle sue provincie: e delle piu: importanti, perchè antemurale alla irruzione di altri barbari,' più barbari dei Goti, che a questi invidiavano' già la ricca preda fatta in Italia',, E ricacciati i Goti dai Greci, oltre l’Alpi, e venuti i Longobardi — non meno barbari

nè 'bellicosi dei Goti ■—chiamati dalla .vendetta di Narsete, l’eunuco che assaporata.la voluttà della,gloria e del potere non voleva ritornare al gineceo, Trento diventa con tutto il resto dell’Italia superiore, Longobardia: ed Alboino, a guardare il passaggio delle. Alpi, vi mette per duca Evino, uno dei suoi più fidati ' generali. Continua sempre, come si vede, indissolubile il nesso fra la storia particolàre di Trento e il gran quadro della storia generale d’Italia.' , Nè diverso accade per l’irruzione

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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 145 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
famiglia ed al suolo della patria che nel pensiero, per quante sieno state le delusioni degli ultimi anni e le pressioni del domi natore austriaco, non può disgiungere dalla gran patria italiana: e sospira ad essa come ad un bene che si sa proprio, che si vede lì a portata della mano e non si può, trattenuti dalla possanza di un inesorabile destino, toccare. Amministrativamente il circondario di Trento è diviso nei distretti seguenti: il distretto capitanale di Trento: ed i distretti giudiziali

dr Porgine, divezzano, Cembra, Lavis, Mezzo lombardo e Vezzano — del quale ultimo s’é già estesamente parlato. AH’infuori del capoluogo, i paesi del distretto di Trento non presentano per loro stessi grande interesse nè importanza.. Gardolo, Monte Vaerino, Villamontagna sono piccoli paesi, cui unico pregio è l’amena posizione nella quale sorgono : il primo, verso il piano di Lavis, e non molto lungi del punto di confluenza dell’Adige: il secondo, sovrastante al primo, nel declivio settentrionale del

Monte Calisio: il terzo invece nel declivio meridionale dello stesso monte, verso Trento — in posizione amenissima fra tutti, e ricco di. graziose villette, fresco e gradito soggiorno dei ricchi trentini durante i calori estivi; Povo, che prende il nome dalla famiglia dei signori di Povo, che teneva l’antico castello eretto sul Dosso di Sant’Agata a cinque- centocinquantotto metri sul' livello del mare, e del quale oggidi non rimangono che i ruderi: Povo comprende nella sua giurisdizione i paesi

di Panté, Gabiolo, Oltrecastello, Sprè e Salè, tutti sui colli che si innalzano ad oriente di Trento, sulle estreme falde della cupa Maranza. La strada di Val Sugana corre fra questi colli, fiancheggiando il Fersina, e prima di arrivare ad Oltrecastello, la vallata passa sul famoso Pontalto (346 metri) da cui si gode completo 10 spettacolo della bolgia nella quale, con spaventoso ribollimento e spumeggiante, si. precipita 11 Fersina,. per uscirne azzurro e limpido a valle, nella piana detta il Deserto

è un’antica magnifica villa dei Madruzzo, già. minata, ora rimessa a nuovo dal proprietario appartenente ad una delle piu cospicue famiglie della Trento moderna. Cagnola, Villazzano, Ravina e Romagnano: sono paeselli sorgenti qua e colà nei dintorni di Trento) costellati tutti di villette e meta di continue escursioni. Mattarello, sulla strada di Rovereto di fronte alla Sconuppia, è interessante per la gita

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Year:
1889
Medicaeum tridentinum : id est syllabus medicorum civitatis ac dioecesis Tridentinae interjectis etiam chirurgis omnis aevi ac meriti collectum
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Page 44 of 216
Author: Tovazzi, Giangrisostomo / cura et labore P. Ioannis Chrysostomi Tovazzi
Place: Tridenti
Publisher: Marietti
Physical description: 212 S. : 1 Portr.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; s.Medizin ; z.Geschichte
Location mark: II 109.569
Intern ID: 202873
an. 1570. — De eo autem dictum fuit sub datum ultima die Decemb. 1580 quod « il Dottor Schiavo ha lasciato un legato alli Poveri del Contado d’ Arco». 135. — 1565. — Iulius a Tridento. — « Maistro Julio Chi rurgo in Trento l’ an. 1565 medicò il figliol de Donna Justina moglie già d’Antonio ditto dalli Passi longhi ». 136. — 1568. — Ludovicus Tramenus PEROzzr, Archiater Ar- ciducalis (Eniponti an. 1590. Sed cum judicetur ceu scriptor, sic de eo enarravi in mea « Biblioteca » (Art. 249) : « Lodovico

Trameno Perotti di Trento si mette nel ruolo degli Scrittori Tirolesi da Giac. Tartarotti. A me non consta che cosa abbia egli scritto. So bene che nel 1568 fu Console di Trento un «Lodovico Perotio Medico», nel 1569 Arciconsole un «Lodovico Tremeno de Perotii», e so inoltre che il dì 6 Nov. 1570 dai Consoli e Provveditori della Città di Trento fu scritta una lettera « Al Ma gnifico ed Eccell. Amico nostro st.mo il Sig. Lodovico Tremeno de Perotii dignissimo Nontio della Città di Trento in Corte

Cesarea ». Pu poi di nuovo Console nel 1574, —- Mi è noto finalmente, che in Trento nella Chiesa Parrochiale de’Santi Apostoli Pietro e Paolo stà eretta una pietra presso la porta settentrionale, alla destra di chi entra, con questa Iscrizione, oltre lo stemma gentilizio : - D. 0. M. « Nicolosae Bonomae, nobilitate, venustate, morumque ac vitae integritatae insigni, Ludovicus Tramenus de Perotiis Serenissimorum Caroli, Mariae atque eorum XII. Liberorum Archiducum Austriae eto., a Con- - siliis intimus

Medicus, Conjugi dilectissimae P. M. P. Obiit Kalendis Maji MDXC1. Io non credo d’mgannarmi supponendo che questo Lodovico Trameno sia stato figliuolo di quel Trameno Perozzi di cui abbiamo parlato (Vedi Num. 98). — La famiglia Perozzi fu cittadina di Trento prima del 1528 ed ebbe varii consoli,

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Year:
1889
Medicaeum tridentinum : id est syllabus medicorum civitatis ac dioecesis Tridentinae interjectis etiam chirurgis omnis aevi ac meriti collectum
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Page 79 of 216
Author: Tovazzi, Giangrisostomo / cura et labore P. Ioannis Chrysostomi Tovazzi
Place: Tridenti
Publisher: Marietti
Physical description: 212 S. : 1 Portr.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; s.Medizin ; z.Geschichte
Location mark: II 109.569
Intern ID: 202873
Habere locum inter nostrates scriptores debet, qua de re memoratur in mea « Biblioteca tirolese » (Art. 182) bis verbis : « Tessari Ant. Giuliano medico fisico , fu console di Trento nel., 1708, ! 22 e ’29 trovasi come medico del monastero di s. Chiara ossia di s. Michele in Trento, nonché del castello del Principe Ve scovo. Fu anzi giubilato dell’aula principesca quattro anni avanti di morire, il che successe dopo F an, 1744, ma quantunque giubi lato rece vette il solito salario intero. Egli

diede alla luce un’ ope retta col titolo : Delle virtù delle acque acidule di Pei e BaU nova- mente poste in luce da Ant. Giuliano Tessari medico fisico di S. A. B. Vescovo e Principe di Trento (Trento 1715), cui aggiunse: V Itine rario per andar a detti luoghi , — Noto che in quest’ anno 1780 ■ Gasparo Storti libraio in Venezia tien vendibile un libro intitolato.: Tessari : Sanguinis fluxus multiplex. Forse è del nostro medico. Aggiungo per memoria di questa famiglia orionda da Pinè, che nel 1577

un Giovanni de’ Tessari ottenne la cittadinanza tren tina ; che nel 1681 « Ser Ioannes f. q. Andreae de Tessadris . de Barbaniga » fu investito d’una tenuta alla Velia presso Trento; die , un Odorino Tessari nel 1645 fu console di Trento, e così pure nel 1672, 1684, e 1702 un Giulio Tessari. Ora tale famiglia non sussiste più, ma è passata la di lei roba di circa ottantamila fiorini insieme eoi cognome nel nobile sig. Giambattista Sardagna di Hochenstein, die perciò si chiama : Sardagna-Tessari, e più

volgarmente : il sig. Tessari ». - Sepulcrum fratrum de Tessari cum inscriptione rudi est in coemeterio s. Mariae m,, quod ibi positum fuit an. 1620. 253. — 1709. — Valerianus Pozzi Tridenti medicinae doctor perillustris an. 1709. — «Il molto illustre sig. dottor Valeri Pozzi medico, del convento di s. Michele in Trento». Notetur quod an, 1572 in matriculà reformata civium tri- dentinorum recensita fuit inter antiquas «la Famiglia dal Pozzo». Anno 1711 fuit dira boum mortalitas, seu pestis bovina, quae

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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 108 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
sussidiate dalle tedesche spedite subito dal Tiralo: mentre i capi di essa finivano misteriosamente nelle prigioni ed in pubblici supplizi. Il punto culminante dello splendore per il principato di Trento fu durante il reggimento del cardinale Cristoforo Madruzzo, conosciuto nella storia più specialmente pel soprannome di Cardinale del Concilio (1539-1567)- Il Cattolicismo, minato da un lato dalla Riforma che in Germania e nei Nord guadagnava terreno a passi di gigante, e dall’altro dai costumi

anche per opera di Giovanni Morone vescovo di Modena, nuncio pontificio alla corte imperiale, si stabili di fissare in Trento. Il Concilio, sui fasti e sull’opera del quale — deleteria per ogni progresso ijmano — rimandando i lettori a quello che ne dice fra Paolo Sarpi nella sua storia immortale, mi astengo di portare un giudizio diffuso, perché non entra nell’oggetto di quésto librò,'s’aprì il 15 dicembre 1545 e si chiuse nel 1563 nel di 4 dicembre: dopo molte interruzioni e sospen sioni: dopo

esser stato traslocato una volta, nel 1547, a Bologna — per suggestione di papa Pàolo IIP Farnese, e perchè a molti padri non conveniva il soggiornare in Trento: poi per la volontà perentoria di Carlo V e per l’accondiscendenza del nuovo papa, Giulio III, succeduto al Farnese, riportato a Trento nel 1550. In questo periodo del Concilio, al cardinale Cri stoforo Madruzzo, toccò l’onore di ospitare nella suà Trento, al Castello di Buon Consiglio, nella sua villa sontuosa delle Albere, pontefici

e cardinali, i vescovi ed i prelati più insigni ■ del Cattolicismo e di distrarli dalle noie delle lunghe discussioni teologiche e metafisiche, con trattenimenti e sollazzi notturni che ben di sovente non erano in armonia coi deliberati e le proposizioni risolute dai padri nelle riunioni diurne del sacro Concilio. Papi, imperatori, principi, passarono per Trento durante i lunghi dibattiti del Concilio, ed il cardinale Madruzzo

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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 141 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
CAPITOLO UNDECIMO. Il circondario di Trento — Fisonomia e indicazioni generali —■ Divisione amministrativa — Il distretto di Trento — Pergine — Disqui sizione dantesca — La Val Sugana — Levico e lloncegno — Strade e speranze — Civezzano — Cembra — Lavis — La fortuna di un alluvione — Mczzolombardo — Castelli e storie — Cima Tosa e Cima Roma. l circondario di Trento, è come chi dicesse il nocciuolo della dominazione austriaca al di qua delle Alpi, del Brennero. Si estende nella valle dell’Adige

, ed imbocco di taluna delle valli minori adiacenti, per una superficie di circa novecentoquarantanove chilometri quadrati e forma nel complesso una specie di conca oblunga, il cui asse potrebbe dirsi il letto dell’Adige, ed il centro virtuale e topo grafico i tre Dossi, entro i quali si stende la città di Trento! Confina a settentrione coi distretti di Cles (Anaunia) e di Bolzano — alta valla dell’Adige: ad occidente colla valle del Sarca . e le Giudicarip: ad' oriente colla Val Sugana ed il Regno

d’Italia: a mezzodì col distretto capi tanale di Rovereto. Quella che chiude l’orizzonte del circondario di Trento è tutta una corona di monti di varia altezza, parecchi dei quali anzi imponenti, per modo che il paese mantiene costantemente, in ogni sua parte, un aspetto alpestre e pittoresco. . L’Adige, il fratello maggiore del gran padre Eridano, I’Athesis dei latini e YEtsch dei tedeschi, che scende dalle ghiacciaie del Pizzo Bianco, dà Resca, percorre il circondario di Trento nella sua maggiore

lunghezza, e vi riceve alimento cospicuo di acque da tre grossi tributari,. il Non a destra e l’Avisio ed il Fersina a sinistra — senza dire del numero gran dissimo di rivi che da una parte e dall’altra de’ suoi fianchi, scendono da ogni sbocco di valletta minore e da ogni crepaccio di montagna che si presenti; e fra questi rivi i più noti sono: Rio di Vela,, il Rio di Sardagna, che fa una bella e copiosa cascata, quasi davanti a Trento, conte a riscontro di quella del Fersina a Pontalto, il Rio Bondone

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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 110 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
nuovamente oltre le Alpi.. Il trattato di Luneville seguito poco dopo, e nel quale Bonaparte dettò i patti della pace, ritornò Trento all’Austria, mentre ne sopprimeva per sempre il prin cipato ecclesiastico. Cosi Trento veniva, per mezzo d’un trattato riconosciuto dalle potenze, . abbandonata all’Austria ed aggregata alla contea del Tiralo, con tutto il territorio della regione •prealpina designata col nome comprensivo di Tiralo italiano. Per le tumultuose vicende di quel periodo di guerre

colle quali il cesarismo sorto dalla rivoluzione si sosteneva contro il cesa rismo sorto dal diritto divino, dal 1805 al 1809, Trento passò sotto la dominazione franco bavarese : finché dopo la grande battaglia dei tre imperatori, o d’Austerlitz, che segnò il culmine della epopea napoleonica, Trento ed il suo territorio furono chiamati a far parte del Regno d’Italia. Alla prima caduta di Napoleone, nel 1814, gli Austriaci la rioccuparono, ed il Con gresso di Vienna nel 1815 ribadiva sul Tiralo

italiano, su Trento, come sulla Lombardia e la Venezia, l’oppressione austriaca. Sotto l’Austria, mentre la Lombardia ed il Veneto avevano un’amministrazione autonoma, il Trentino venne incorporato all’amministrazione prettamente tedesca del Tirolo, la quale, da settantacinque anni a questa parte, lavora a tutt’uomo per soffocare tutto quello che nel Trentino può conservare di carattere nazionale, di italiano: lingua, pensiero, costumi, tradi zioni, leggi, istituti. L’oppressione del governo

. Sotto questo rapporto Trento ed il Trentino formano la regione più sacrificata, più umiliata più esposta ai capricci, alle violenze della razza dominatrice, che vi sia nell’Impero Austro- Ungarico: forse più ancora di Trieste e dell’Istria. I trentini sono troppo pochi, troppo poveri Li

18
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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 130 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
dell’età passata e di un effettivo valore storico, è la famosa lapide o tavola clesiana — rinvenuta nei Campi Neri di Cles, in valle di Non — della quale abbiamo fatto cenno, e che oltre aver fornito materia di studi'agli scienziati ed archeologi di Trento, meritò di essere illustrata da Teodoro Mommsen. Dopo vengono alcuni vasi e- stoviglie etrusche ben conservati: piatti di Faenza: vetri di Murano, ecc., ecc. La sala giapponese del Grazioli non manca d’interesse per molte particolarità: ma dopo

l’odierna invasione di cose giapponesi, sui nostri mercati, non fa impressione. In fatto di pittura il Museo di Trento non è guari ricco: nei pochi quadri che possiede, nulla che si elevi dal mediocre ed anche meno. Fra le opere di scòltura, nelle moderne é notevole un busto di f)ante dello scultore trentino vivente, Andrea Malfatti: e nelle antiche un Mercurio acefalo, dell’epoca romana decadente, rinvenuto a Cortaccia. Tutto sommato, per essere, si può dire, in formazione, questo Museo onora Trento

pel buon volere dei cittadini che concorsero ad istituirlo, ed il Municipio che costantemente si adopera per ordinarlo, arricchirlo di nuovi oggetti ed accrescerne il lustro. E giacché sono in argomento, non posso tenermi dallo spendere qualche parola intorno alla istituzione municipale di Trento, istituzione del tutto-italiana, la quale forma il presidio maggiore, che moralmente e materialmente lo spirito nazionale della cittadinanza possa opporre all’invadenza soverchiarne dello straniero. Per

in cuore l’orgoglio della razza offesa, e sulle labbra la lingua della Patria: quei migliori insomma che senza nominarli, queste popolazioni conoscono e sanno, e dai quali, nella comune sventura, se non il meglio, sanno di potere sperare il meno peggio. 1 Comuni italiani del Trentino, ed in ispecie quelli maggiori di Trento e di Rovereto — i più cospicui della regione — divennero quasi istintivamente centro e focolare di quella resistenza or latente or attiva, che ne’ suoi atti di assimilazione trovò

sempre la politica del governo di Vienna. I Comuni, e quello di Trento in ispecial modo, a controbilanciare l’influenza dello straniero che per tante ragioni, non escluse quelle di fortissimi interessi, si impone, si adoperarono con costanza — ammirabile di fronte ai pericoli ed agli ostacoli ogni di sorgenti — in tutti i modi onde tenere vivo ed alto

19
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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 104 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
gente a nuova vita con un nuovo popolo — popolo multiforme perché ad ogni città era diverso — sentivasi attratta. L’Impero die mano valida ai vescovi nel compiere la loro rivoluzione — e tra i favoriti fu Udalrico li che vide dall’imperatore Corrado il proprio vescovado di Trento trasformato in principato, con dominio temporale, con giurisdizione estesa per tutta la valle dell’Adige e dipendenze, dalla Chiusa di Verona a quella superiore di Bressanone. E di questa importante fase della storia

italiana, preparatrice dell’era comunale, il principato vescovile di Trento è forse l’unica istituzione che sia sopravvissuta fin quasi ai nostri tempi: cioè sino alla fine del secolo scorso. Sotto il governo dei vescovi, conti o marchesi o principi, a seconda dell’importanza delle loro città o chiese, cominciarono vitalmente a sorgere le istituzioni comunali, preludio al periodo più glorioso dei tempi di mezzo nella storia della vecchia Europa. Ed in Trento, come nelle altre città dell’Italia

romane eransi conservate in maggior purezza ed integrità che non altrove, ond’è che le istituzioni municipali di Trento — siccome risulta dalle antiche memorie e dagli Statuti — ritennero in gran parte del carattere liberale e popolare del municipio latino. Infatti, per molto tempo, non Comune fu detto — come nel rimanente d’Italia — bensì, Magistrato consolare come s’usava ai tempi di Roma: cosa bella anche questa a sapersi per coloro che si fanno beffe del diritto storico, od impugnano quello

di razza. Il Magistrato consolare di Trento, godeva diritti stabiliti e riconosciuti in precedenza di quelli dei principi vescovi: prendeva con questi parte ai pubblici affari, a seconda della loro natura con voto consultivo o deliberativo: aveva un proprio e largo statuto riconosciuto e confermato dagli imperatori che succedettero a Corrado il Salico, esclusi però Barbarossa e Federico II di Svevia .suo nipote, i quali, nelle peculiari circostanze in cui si trovò l’Impero, per causa loro, di fronte

al movimento comunale, credendo, salvare le prerogative imperiali coll’opporsi ad esso, attirarono invece sull’Impero e su di loro medesimi quei mali, quelle disgrazie che tutti sanno e che condussero in Italia ed in Germania all’estrema rovina la casa di Svevia. T Delle franchigie di cui godeva il Magistrato consolare di Trento di fronte all’autorità •vescovile, la più gelosa era quella del diritto di presentare al principe vescovo la terna delle

20
Books
Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 105 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
per la prima volta in Trento. Insistiamo su queste, consuetudini comunali, che in Trento durarono ancora più che non nelle altre città italiane, perocché esse rivestono un carattere di si aperta italianità, che gli stessi stranieri, oggi padroni di Trento, non ponno contestare o negare. Secondo il sistema adottato dal maggior numero dei Comuni italiani, la persona scelta al supremo grado di podestà, doveva essere nata non solo fuori del Comune, ma ben anco della diocesi principesca, né doveva

avere attinenze di parentela, di affari, d’amicizia con alcuno dei cittadini. Una volta nominato, il podestà entrava in Trento al suono dell’antica campana del Comune, detta retigli: preceduto da trombetti, araldi e littori coi fasci consolari d’argento — continua la tradizione romana — dai consoli, e seguito dai banderali colle imprese e gli stemmi del Comune, delle terre a questo soggette, del casato del podestà, degli anziani, del clero e del popolo. Percorrendo la via maggiore della città

della propria amministrazione ad un sindacato di tre cittadini anziani e censiti, due dei quali venivano nominati dal Magistrato-consolare e l’altro dal principe vescovo. Insieme al podestà, fungeva da vicepodestà un dottore in diritto del Collegio dei giureconsulti tridentini. La giurisdizione podestataria di Trento comprendeva un vasto territorio, e si distingueva in interna, per la città colle frazioni o terre di Piedicastello, Ravina, Romagnano, Mattarello, Columello, Vaisorda, Sardagna

che gli davano sì grande autorità e considerazione nei cittadini, e facendone un consiglio comunale ordinario, con poteri puramente amministrativi ed edilizi. L’antico Municipio di Trento, vanta nei suoi fasti, quello d’aver secondato il movimento dei comuni italiani in rivolta contro l’Impero e d’avere resistito alle intimazioni di Barbarossa,

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