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Title A - Z
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Books
Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 236 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
reggimento autonomo de’ Bisantini, al governo feudale militare stabilito in tutta Italia dai Lon gobardi.‘Ma questa dominazione non fu molto lunga: dal 752 in cui ebbe principio, al 774, la fortuna longobarda, con Desiderio precipitò. La invasione franca di Carlo Magno cambia faccia alle cose d’Italia, e dell’Istria compresa;' I Franchi si sostituiscono ai Longobardi: la risurrezione dell’Impero d’Occidente nel nome di Carlo Magno e de’ suoi successori, prelude a quel rimpasto di razze e di stati dal

, in cui cancella le ultime traccie del bisantinismo— del .quale vuoisi gli slavi, che sì facilmente eransi stabiliti nell’interno della penisola, fossero gli ultimi difensori. Il trattato di Verdun, fra i successori di Carlo Magno, dovendo por termine alle loro differenze e guerre parricide e fratricide, assegna, insieme al Friuli, l’Istria alla linea carolingia italiana (843). Dopo questo fatto, sul quale neppur Bisanzio pensa a sollevare eccezioni, la italianità futura della regione istriana

e di Trieste, che n’è la capitale, si può dire irrefragabilmente riconosciuta anche nel medioevo — in un’epoca cioè, che la storia ci insegna non esser troppo tenera né ossequiente al principio di nazionalità. Hanno un bel dire i fautori troppo interessati dello slaviSmo in Trieste e nell’Istria: la dieta di Risano — tenuta da Carlo Magno in persona, nell’804, per ascoltare i piati degli Istriani contro il duca Giovanni, fattosi protettore degli slavi contro l’interesse dei nazionali: le deposizione

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Books
Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 282 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
largo venti. Un vero braccio di macigno che' si stende nel mare e lo costringe alla calma, anche quando i fiotti spumosi ed irati si sollevano contro di lui e lo battono con furia. Alla estremità del Molo di San Carlo c’è uno slargo, ove su una lastra di marmo rotonda è scolpita la rosa dei venti: intorno ad essa sonvi dei sedili di marmo, i quali consentono di godere ' della fresca brezza, che anche nelle serate afose colà vi spira, e di godere dello sfondo di quel quadro stupendo, che è dato

dal mare e dalla- costa istriana da un- lato, e dalla punta di Miramar dall’altro. Se il tempo è sereno e l’orizzonte è limpido, dalla estremità delMolo di San Carlo, guardando verso nord, si scorgono le vette bizzarre e nevose delle Alpi Giulie. La massiccia diga, costrutta negli ultimi anni per proteggere il nuovo porto, ha in certo modo nociuto all’ampiezza del quadro che si godeva dalla punta del Molo di San Carlo, ed i buoni Triestini — molti dei quali l’hanno col porto nuovo, fatto a maggior

beneficio della'Com pagnia ferroviaria Südbahn — si lagnano anche di questo. Ma, comunque sia, una passeggiata alla punta del Molo di San Carlo, specie se nelle ore diafane d’un bel mattino, o fra i vividi riflessi d’un tramonto infocato, è largamente compensata dal quadro sorprendente che di là si gode, e da quella boccata di aria marina, pura, fresca, salace, che si può a pieni polmoni respirare. Il nuovo porto si stacca dalla Riva del. Sale e va fino alla punta del nuovo Lazzaretto, verso Barcola

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Books
Year:
1889
Medicaeum tridentinum : id est syllabus medicorum civitatis ac dioecesis Tridentinae interjectis etiam chirurgis omnis aevi ac meriti collectum
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Page 188 of 216
Author: Tovazzi, Giangrisostomo / cura et labore P. Ioannis Chrysostomi Tovazzi
Place: Tridenti
Publisher: Marietti
Physical description: 212 S. : 1 Portr.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; s.Medizin ; z.Geschichte
Location mark: II 109.569
Intern ID: 202873
, « et comperto quod ipse est ignorans et idiota nedum circa artem medicinae verum etiam chirurgi®, mandarunt et commiserunt ei ut non audeat in civitate Tridenti de coetero tali arte uti sub poena statutaria libr. 50 toties quoties », 572 — 1569. — Valentino Biasiolo chirurgo da Borgo Val- sugana nel 1569: viveva come risulta da quell’Archivio comunale anche nel 1616. (p, Maur. Mori zzo.) 573 — 1574. — Marco df.lla Calza dà Venezia, medico in patria. Questi al tempo della peste di S. Carlo (vedi num. 114

) T an> 1574 venne chiamato appositamente a Trento, e vi si trovò anche nel 1575, come potrà vedersi nel bel lavoro fatto dall’egregio Sig. Carlo nob. Giuliani « La Peste dell’anno 1575 in Trento » pub blicato nel VArch. Trentino An. VI. 574 — 1575. — Carlo Faustini da Venezia medico venuto nel 1575 a Trento alla cura dei poveri appestati. 575 — 1575. — Francesco Melchjori ' Clesio da Cles (?) me dico in Trento nel 1575. — Questi, come racconta il sullodato Carlo Giuliani (1. c.), col precedente medico

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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 264 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
' utili grandissimi che sperava trarne, cominciò a blandire di favori e concessioni la città, che in altri tempi, malgrado la protezione giuratale e dovutale, aveva quasi sempre abbandonata a sè stessa, ed alle prese con nemici di lei, più forti e temuti. Per tal modo, forte de’successi riportati sui Turchi, coll’aiuto d’Eugenio di Savoia, altro dei tanti principi di questa famiglia, che misero la loro spada al servizio di sovrani stranieri, l’imperatore Carlo VI, nel 1717, dichiarava — ai danni

feroce che con questi tre fatti, l’un dopo l’altro, l’alleata le por tava al cuore: ma non ebbe la forza nè la volontà di reagire: e l’acquiescenza tacita delfa Serenissima, di fronte all’Europa ' che già ingelosivasi della fortuna austriaca, ratificò i fatti compiuti. Da quel momento incominciò la parabola ascendente della fortuna di Trieste. Messo su questa via, l’imperatore Carlo VI, avrebbe voluto fare di Trieste anche un porto militare ed un arsenale per la flotta che aveva in animo

, Senosechia ed Optcina, facente capo a Trieste. Nel 17.28, l’imperatore Carlo VI visitò la città, che cominciava a rifiorire, e che, in quella circostanza, gli eresse il monumento che ancora si vede sulla Piazza Grande, davanti al palazzo municipale. * Le molte franchigie, accordate al commercio ed a chi vi si dedicava, non tardarono a richiamare in Trieste una quantità di stranieri, greci ed ebrei levantini in special modo: gente tutta attivissima, e in ogni sorta di traffici esperta ed avveduta

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