¬L'¬ idea universale di Roma e la sua funzione europea nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XIV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 5 - 10 aprile 1976
, una carta d’archivio datata dell’ottobre 1552 e prodotta dallo Schöner 2) , at- testa che, in quel tempo, Andrea si trovava in Trento presso il Cardinal Cristoforo Madruzzo, il quale si preoccupava anzi di predisporre un viaggio del «Kiinstleri- schen Baumeister zu Vincenza» ad Innsbruck, con compiti non specificati dal docu- mento ma, da alcuni studiosi, riferiti alla costruzione della Hofkirche nella città au- striaca. Convien avvertire che la notizia del viaggio è attendibile: anzi
, indubitabile. / libri di spesa per la costruzione delle logge della Basilica vicentina, infatti, ricor- dano, il 24 dicembre 1552, un versamento di dieci ducati pagato a Giacomo Anga- rano, amico stretto del maestro, «per tanti prestadi a... meser Andrea... quando andó a Trento dal reverendo Cardinale» 3) . Per altro riguardo, sappiamo dei legami del Madruzzo con Vicenza, attraverso Giangiorgio Trissino il quale, nel gennaio 1548 lo invitava a tomare ad Augusta dove, forse, l’aveva conosciuto l’anno avanti
ragionevolmente, far caso che, proprio tra 1552 e 1553, il Madmzzo aveva promosso l’innalzamento di un piano della propria residenza suburbana, detta delle Albere, presso Trento 7) e, in particolare, tener conto che, dell’andamento dei lavori, il cardinale dovette aver mo- tivi, a un certo momento, di dolersi, siccome si evince da una lettera di giustifica- 220
LIONELLO PUPPI L’IDEA DIROMA, ATTRAVERSO PALLADIO, NELLA CULTURA ARCHITETTONICA DEL MONDO AUSTRIACO E TEDESCO DEL XVIE XVII SECOLO È abbastanza singolare che l’incidenza di Palladio sul momento classicistico della cultura architettonica del mondo di lingua tedesca (ch’é momento, in realtà, artico- lato, complesso: e di tempi lunghi quantunque di differente accentuazione ed im- pronta) non sia stata studiata in maniera sistematica. Pure, e alla luce dei contributi, parziali ma stimolanti
, offerti, in ispecie da Erich Hubala e da Gunther Schweikhart 1) , io credo sia possibile sviluppare qualche nuova riflessione in forma di appunti, nella prospettiva di ulteriori approfondimenti e di un’auspicabile sintesi organica, dalla quale potremmo attenderci chiarimenti importanti ai fini di una com- prensione piü ampia della vicenda storica della civiltà architettonica tedesca tra XVI e XVIII secolo. È, per l’intanto, da non trascurare la notizia di un diretto approccio di Palladio. In effetti