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Title A - Z
Title Z - A
Books
Year:
1919
Piave, Cadore, Carnia.- (Guida dei campi di battaglia); 3)
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Page 318 of 337
Physical description: VIII, 327 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Location mark: II 219.331/3
Intern ID: 402919
si volta a sinistra, indi, alla seconda via, a destra, per riprendere il corso dell' itinerario. La strada corre in leggere discese, si mantiene sui declivi che degradano dal Cornosega verso la pianura, ed attraversa la frazione di Gherla, poi quella di Santa Eulalia, che sta quasi tutta sulla sini stra, spingendosi alquanto verso il monte. Alle case di Olmo si lascia la strada che scende direttamente a Bassano, e si volta invece a destra, per salire sul Grappa. Semonzo (6 - 69,2) Paesetto

di poche case, all'inizio della salita. Dopo la chiesa, al bivio, tenere la destra, che la strada a sinistra scende al villaggio Genghia. Con diciotto risvolti, la strada, arrampicandosi su per la parete ripidissima dello sperone meridionale del Cornosega, arriva quasi al dorso dello sperone, e, costeggiandolo, passa a cento metri sotto la vetta (millecentoventotto metri) offrendo alla vista un paesaggio ma gnifico sulla pianura e sulle colline dell'Asolano. Indi prosegue, aggrappandosi ai fianchi del

monte Boscon, fino ad attraversare la valle dei Lebi; poco dopo, al bivio, anziché segui re la strada, svoltare a destra, e, oltrepassato il risvolto, ad un se condo bivio, abbandonare di nuovo la strada e voltare ancora a de stra. La strada seguita ora sui fianchi dei Colli Vecchi, Ìndi sui fian chi del monte Meda, che sorpassa passando un poco sotto la vetta, per spingersi verso la sommità del Grappa. A mezzo chilometro circa dal Meda, dopo un piccolo risvolto, si trova un quadrivio; occorre

svoltare a destra e prendere la strada che si spinge verso nord. In pochi minuti si arriva vicinissimo alia vetta (millesettecentosettantasei metri) del Morite Grappa (15,4 - 84,6) Il Grappa, che fu scelto come simbolo della nostra meravigliosa resistenza del finire dell anno 1917, è maestoso colle sue groppe roc ciose bianche di neve nell' inverno.

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Books
Year:
1919
Piave, Cadore, Carnia.- (Guida dei campi di battaglia); 3)
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Page 27 of 337
Physical description: VIII, 327 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Location mark: II 219.331/3
Intern ID: 402919
Passo di monte Croce della Carnia (5,7-41,2) Prima della guerra, una mulattiera a fondo sassoso, larga da uno a due metri, congiungeva Timau col passo di monte Croce, lungo la vai Grande. Si valicava il rio Collina, raggiungendo prima Mercato Vecchio, indi il passo già detto. Oggi la strada è allargata e resa, come dicemmo, carrozzabile, sebbene non tutta. Essa costeggia il Pai Grande, il Freikofel, e il Pai Piccolo. In fondo torreggia, gigantesco e dirupato, il Zeìlonkofel, che è però

ricoperto dalla dentellata e capricciosa cresta del Pizzo Collina, con i suoi canaloni profondamente incisi e scoscesi. Il passo di monte Croce è una profonda spaccatura nella cresta delle Alpi Carniche, tra il Zeìlonkofel e il Pai Piccolo. Fin dai più lontani tempi, il Passo di monte Croce, fu una importante via di comunicazione fra le genti italiane e le germane. Pietre miliari ed iscrizioni roma ne, rivelano come di là passasse una strada romana. Una iscrizione del 373 d. C. - regnanti sull'impero

di Roma Valentino e Valente - narra di restauri stradali com piuti dal Curatore di Giulio Gamico. Il nome di vai Valentina, dato alla valle che conduce a Nauthen, è certo dovuto al fatto che le riparazioni della strada furono eseguite sotto il regno dei due predetti imperatori. Anche nel Medio Evo la strada dovè essere frequentata dai mercanti d'ol ir alpe, i quali, seguendola, evitavano le dogane della Pontebba e della Chiusa. Gli ospedalieri di Rodi, i quali costruirono l'ospìzio di San Nicolò degli

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Year:
1919
Piave, Cadore, Carnia.- (Guida dei campi di battaglia); 3)
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Page 316 of 337
Physical description: VIII, 327 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Location mark: II 219.331/3
Intern ID: 402919
rone monte Tomba—Monfenera catturando oltre mille pri gionieri, e seppe mantenere la posizione contro i contrat tacchi del nemico. Dopo Vettorazzi si attraversa la parte principale del Comune di Cavaso, graziosamente adagiato ai piedi delle pendici del Tomba e del Pallone, nella bella conca formata da questo con le colline del l'Asolano, Scorre nella conca il torrente Ponticello, che si getta nel Piave di fronte a Bigoline: un affluente di esso solca il vallone risalito dalla strada che

va da Vettorazzi all'osteria Monfenera, ed è descritta in questo itinerario. Attraversato il paese di Cavaso, la strada prosegue per Possa- gno, lasciando a destra il paesello di Qblede, che si arrampica colle ultime case sulle pendici di monte Pallone, mentre con le altre si sten de sul leggero declivio che raccorda il monte al fondo della valle del Ponticello. Anche da questa strada si gode un pittoresco paesaggio: a destra molte casine sparse sulla montagna; davanti, il colle che unisce i monti dell'Asolano

dov'è il tempio di Canova. Possagno fu la patria del grande scultore Canova, il freddo e vigoroso segua ce dei puri artisti greci, e quel tempio, nella sua solitudine, con il suo gran colon nato dorico, sembra racchiuderne l'idea. Oltre Possagno la strada scende un poco, indi, attraversato il gruppo di case di Rover, risale per oltrepassare il colle che dal ver-

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Year:
1919
Piave, Cadore, Carnia.- (Guida dei campi di battaglia); 3)
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Page 13 of 337
Physical description: VIII, 327 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Location mark: II 219.331/3
Intern ID: 402919
Attorno a Cedarchis, durante la guerra, si affollarono numerose baracche in legno per ricoverare le truppe in ri poso e quelle addette ai servizi di retrovia. La strada che vi giunge da To 1 mezzo è oltremodo pittoresca. I dossi verdi di pinete e di faggi si aprono quasi a ventaglio nella val le. Numerosi villaggetli, santuari e conventi spiccano tra i boschi sul le alture e a ridosso del fiume. Durante la guerra, la strada fu movimentata di carreg gi, autocarri, truppe m assestamento

. A Cedarchis si apre la valle del Chiarzo. E chiamata Canale In- carojo ed è tra le più leggiadre e boscose che si insinuino tra le ca tene alpine. Da Cedarchis la strada si biforca subito fuori del paese. Mentre il ramo sinistro prosegue per Arta e Tirnau, il destro, che è appunto quello da seguirsi, pieno di gironi e risvolti pericolosi, s'inerpica ver so Paularo. Cedarchis è sulla confluenza tra il But e il Chiarzo. Ebbe, durante la guerra» una notevole importanza per i suoi depositi di legname

. Di fronte a Cedarchis, di là dal fiume, spicca il paese di For- measo. Sulle alture intorno, s'isolano alcune cascine e qualche chiesa di bella architettura. La rotabile che conduce a Paularo è molto alta sul livello del fiume il quale ripido e gonfio spumeggia, e i prati che lo fiancheggiano paiono specchiarvi si. La strada si solleva su rocce al te e a picco. Boschi di conifere e di abeti si aggrappano ai fianchi scoscesi dei monti folti alla base, più radi via via che l'ascesa diventa impervia

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