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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
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2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 243 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
49) Vedi, ad esempio, CLAUDIO SARTORI, Giuseppe Verdi, in La Musica. Enci- clopedia storica, sotto la direzione di Guido Maria Gatti, a cura di Alberto Basso, Torino, UTET, vol. IV, 1960, p. 747: “A Verdi si rimprovera, attribuen- dogliene la maggiore responsabilità, Eoscurantismo dellTtalia del secolo scorso per la musica strumentale, cameristica e sinfonica, che costó tanta fatica e chi dovette, prima di tutto resistendo e opponendosi a lui e alla sua opera e alla sua denigrazione, risalire

la china. Ed è indubbiamente vero. Verdi fu musicista di teatro, sineeramente ed esclusivamente: prima spontaneamente, rispondendo al richiamo della propria naturale sensibilità di drammaturgo nato, poi per neces- sità di cose, essendogli mancata la preparazione tecnica e culturale necessaria, infine programmaticamente per fedeltà agli ideali della propria giovinezza, quasi ostinandosi a negare agli italiani, come erano state negate a lui stesso, possibi- lità veramente creatrici al di fuori del campo

melodrammatico. E qui il baratro della sua ignoranza si riveló enorme, nella sconoscenza assoluta delle passate glorie strumentali della sua gente”. 50) Vedi sua lettera a Verdi, del 18 gennaio 1895, contenente parole di grande ammirazione per il Falstafe, in F. ABBIATI, op. cit., IV, p. 567. 51) Lettera del 26 dicembre 1883, in G. Verdi, I copialettere cit., p. 629. 52) Lettera del 30 marzo 1879, in Verdi intimo, op. cit., pp. 227-233. 53) A. VON WINTERFELD, Unterhaltungen in Verdis Tuskulum, “Deutsche

Re- vue”, Stuttgart, XII, 1887, pp. 327-332; quindi con il titolo Persönliche Erin- nerungen an Verdi in “Neue Musik-Zeitung”, Stuttgart - Leipzig, XXII, 5, 1901, pp. 57-58; questa testimonianza, raccolta nella primavera del 1883, si puó ora leggere Ín traduzione italiana in M. CONATI, Verdi. Interviste e incontri cit., pp. 146-156. 54) R LEVI, Domenico Morelli nella vita e nell’arte, Torino, Roux, 1906, p. 158. 55) ANTONIO GRAMSCI, Letteratura e vita nazionale, Roma, Editori Riuniti, 1971

, p. 42. 56) A. LUZIO, Carteggi verdiani cit., III, p. 162. 57) Lettera del 14 aprile 1892, in G. VERDI, / Copialettere cit., p. 376. 58) Verdi intimo, op. cit., p. 182. 59) Ibidem, p. 297. 60) Lettera del 15 febbraio 1883, Ín G. VERDI, / Copialettere cit., p. 323. 61) Nel giugno del 1873 al Collegio dei Nobili di Napoli fu eseguita la Cena degli Apostoli, quando Verdi ne era ornai ripartito. Fra dicembre del 1880 e febbraio del 1881 a Milano, alla vigilia dell’arrivo del compositore per il nuovo Simon Boccanegra

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
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2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 239 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
II divario con precedenti giudizi appare abbastanza netto. Tenuto conto che Tintervista fu resa pubblica solo alcuni anni dopo esser stata rilasciata, quando Verdi era ormai morto, il sospetto che qualche espressione sia stata, come dire, enfatizzata, sembra legittimo, tanto piu di fronte alla dichiarazione di Verdi essere stato il Tristano l’opera che aveva “sempre” suscitato la sua piu grande ammirazione: quel “sempre” apre il varco a qualche dubbio. Ma non vi è motivo di dubitare della

sostanza di queste ultime dichiarazioni di Verdi, la cui grandezza di uomo e di artista sta anche nell’aver sempre riconosciuto la grandezza altrui. NOTE 1) Copialettere di Giuseppina Verdi, ms. inedito. 2) FRANK WALKER, Giuseppe Verdi, Siena, Accademia Musicale Chigiana, 1951, al cap. “Verdi a Vienna”, pp. 55-56 (cit. in M. CONATI, Verdi. Interviste e incontri, Torino, EDT, 2000 3 , pp. 109-110 in nota). 3) Cosi Carl Friedrich Glasenapp nella sua monumentale biografia wagneriana, secondo quanto

riporta ALESSANDRO LUZIO, Carteggi verdiani - I e II, Roma, Accademia d’Italia, 1935 - v. vol. II, al cap. “Verdi e Wagner”, p. 198. 4) “Abends das ‘Requiem’ von Verdi, woriiber nicht zu sprechen entschieden das beste ist.” (COSIMA WAGNER, Die Tagebücher 1, 1869-1877, München, R. Piper & Co. Verlag, 1976, p. 946). Quale aria tirasse per Verdi (e piú in generale per i musicisti italiani ed ebrei) in casa Wagner in quell’epoca lo documenta un passo dei Tagebiicher di Cosima alla data del 13 febbraio

1871 (p. 356): “[...] Abends bringt [Richter] das Gesprâch auf Gounod welches [uns] denn eine fiirchterliche Musikliteratur durchwandern lafit, ‘Faust’; ‘Prophet ’; ‘Huge- notten’; Bellini, Donizetti, Rossini, Verdi, alles hintereinander, mir wird phy- sisch Hbel, ich nehme einen Band Goethe (Paralipomena zu ‘Faust) und suche Rettung. Doch nichts hilft, ich leide und leide. Rfichard] wird es auch zu arg und bittet Richter aufzuhören, nachdem dieser ihm zu beweisen gesucht, dafi Verdi

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2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 244 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
Literarisches, Berlin, 1890 - vedi al cap. “Othello” von Verdi [1888] pp. 69- 78: 74). 63) In buona sostanza, se per Wagner il dramma è la misura della musica, per Verdi la musica è la misura del dramma. Per Verdi la musica deve possedere il dram- ma. Per Wagner accade il contrario. - È a tal punto radicata in Verdi la con- eezione della musica come misura del dramma che egli sonda, quanto piu a fondo gli è possibile, quelle che costitui-scono le prerogative peculiari del lin- guaggio musicale

un percorso prevalentemente lineare, quello di Verdi come un percorso prevalentemente verticale o meglio stratificato. 64) A. VON WINTERFELD, Unterhaltungen in Verdis Tuskulum cit. (M. CONATI, Verdi. Interviste e incontri cit., p. 149). 65) PAUL FRESNAY, Verdi à Paris, “Voltaire”, 29 marzo 1886 (trad. it. in M. CONATI, Verdi. Interviste e incontri cit., p. 198). 66) M. CONATI, Verdi. Interviste e incontri cit, p. 251. 67) Ibidem, pp. 321 e 322. 68) GINO MONALDI, Verdi nella vita e nell’arte, Milano

, Ricordi, 1913, pp. 179- 180. 69) M. CONATI, Verdi. Interviste e incontri cit, pp. 383-385. 70) Ibidem, p. 259. 71) Ibidem, p. 367-368.

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
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2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 242 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
34) Lettera del 23 gennaio 1870, in A. LUZIO, Carteggi verdiani - III e IV, Roma, Accademia dei Lincei, 1947 - vol. IV, p. 186. 35) Ibidem, p. 209. 36) WOLFGANG OSTHOFF, Verdi e Wagner, in Aa. vv., Giuseppe Verdi: l’uomo, l’opera, il mito, a cura di Francesco Degrada, Milano, Skira, 2000, pp, 115-123: 117. 37) Lettera del 10 luglio 1871, in GIUSEPPE VERDI, / “Copialettere”, pubblicati e illustrati da Gaetano Cesari e Alessandro Luzio, Milano 1913, Comune di Milano, pp. 263-265. 38) Lettera del

8 dicembre 1894, ibidem, pp. 690-691. 39) A. LUZIO, op. cit., vol. II, pp. 217-220. 40) F. ABBIATI, op. cit„ III, p. 512. 41) “Io ho sentito il Lohengrin [in realtà il Tannhâuser] a Vienna e ho sonnecchiato anch’io in quel torpore. Ma vi sonnecchiano anche i Tedeschi!” (M. CONATI, Verdi. Interviste e incontri cit., p. 384). 42) M. CONATI, Verdi. Interviste e incontri cit., pp. 110-111. “Als wir im Gesprâ- che auf Wagner kamen, bemerkte Verdi, daB dieses groBe Genie unberechenba- re Dienste

er sich durch Obertreibung von der idealen Dichtung und verfiel in denselben Fehler, den er ursprüng- lich zu verbessern sich als Aufgabe gestellt hatte. Die Einförmigkeit also, die er so siegreich bekâmptte, droht neuerdings ihn zu beherrschen. [...] Die Aufführung von Tannhauser, der Verdi beigewohnt hat, fand er vorzüglich; besonders Orchester, sowie Chöre und Inscenirung riesen seine Bewunderung wach”. 43) Lettera del 3 maggio 1865, in F. ABBIATI, op. cit. III, p. 14. 44) Lettera del 6 marzo 1868, in Verdi intimo

, op. cit. pp. 83-84. 45) Vedi lettera del 3 ottobre 1887 ad Arrigo Boito, in Carteggio Verdi-Boito, a cura di Mario Medici e Marcello Conati, con la collaborazione di Marisa Casati, Parma, Istituto di studi verdiani, 1978, pp. 129-130. 46) Progettata da Baini, essa veniva realizzata da de Witt e Haberl per la Breitkopf & Hârtel. 47) Nella minuta, datata 4 gennaio, si legge “Torniamo” anziché “Tornate” (cfr. G. VERDI, / Copialettere cit., pp. 232-233). 48) Lettera del 5 gennaio 1871; immediatamente

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
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2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 68 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
8) Riportiamo di seguito i frontespizi delle stampe musicali verdiane conservate nel fondo “Toggenburg” di Bolzano: (721) - CZERNY Carl, Impromptu en Pot pourri sur les motifs favoris de l’opéra: Ernani de G. Verdi, composé pour le Piano à 4 mains par Charles Czerny, oeuv. 398. N° 20. Vienne, A. Diabelli et Comp. Le goút moderne. Nouveau Recueil de Rondeaux, Variations et Impromptus sur les thémes les plus élégants des nouveaux Opéras pour le Piano-Forte à 4 mains. A/I, 120 (917) - MARKS

G. W., Verdi. Attila, Múnchen, Jos. Aibl. Potpourri nach Me- lodien der beliebsten Opern fúr das Pianoforte zu vier Hânden. A/II, 337 (1078) - TESSARIN F., Rivista Fantastica dell’Opera Rigoletto di Verdi per Pianoforte, Milano, G. Ricordi. A/II, 470 (1087) - G. VERDI, Canzone: La donna é mobile. Leicht und verànderlich sind alle Frauen, Wien, C.A. Spina, Auswahl der beliebten Gesânge ftir Sopran oder Tenor, fíir Alt oder Bariton mit Begleitung des Pianoforte. A/II, 480 (1088) - Cavatina Allor che i forti

corrono, Milano F. Lucca. Attila Dramma Lirico [,..] ridotta per Pianoforte solo da Luigi Truzzi. A/II, 481 (1114) - Secondiéme Miniature des Due Foscari de Verdi Ant. Cavigny Op. 4, Milan, J. Canti ed C. Miniature d’Opéras modernes Collection de morceaux choisis pour les Jeunes Pianistes composés et doigtés par Différents Auteurs. (1118) - Un Ballo in Maschera del celebre Cav. Giuseppe Verdi. Due Trascri- zioni variate per Pianoforte di Giovanni Poppi...Op.l8. Canzone di Oscar. Milano, G. Canti

, Firenze, F. Lorenzi; Un Ballo in Maschera Opéra de G. Verdi. Morceau de Salon pour Piano par Albert Jungmann Op. 234. Vienne, C. A. Spina; Melodia nell ’Opera I Masnadieri trascritta e variata per Pianoforte da Carlo Fumacolli Op.28. Milano, G. Canti; Rigoletto de G. Verdi [Op. 25 di H. Stempelmann]. Berlin, Divertissements brillants et instructifs sur des motifs d’Opéra. I numeri fra parentesi e la sigla al termine di ogni singola scheda si riferiscono rispettivamente al suo numero d’ordine e alla

, il suol”; Atto Terzo. Scena edAria “Addio del passato bei sogni riden- ti ”; Scena e Duetto “Parigi, o cara, noi lasceremo numeri di catalogo 1089 - 1095, eollocazione A/II 482 - 487. 10) Muzio, Donnino Emanuele (Parma, 1825 - Parigi, 1890), allievo e collaboratore di Verdi a cui il maestro aveva fatto pervenire quel celebre messaggio in cui gli riferiva del presunto fiasco della prima di Traviata il 6 marzo 1853. 47

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
Year:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 235 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
lettera con la quale Verdi scrive a Ricordi per ordinargli della carta da musica, precisandone la qualità: è l’inizio della revisione di Don Carlo e fors’anche della composizione di Otello... II che significa il ritorno di Verdi, dopo anni di assenza, al teatro, La romanzesca immagine di Franz Werfel, che nel suo Verdi. Roman der Oper fa coincidere la morte di Wagner con la rinascita di Verdi, non sembra affatto arbitra- ria, ma anzi basata su dati di fatto, anche se enfatizzata dall’estro

dello scrittore... Fino a quell’epoca la conoscenza delle opere di Wagner da parte di Verdi si reggeva con tutta probabilità solo sull’ascolto in teatro di Lohengrin e Tannhàuser, due opere che in Italia venivano recepite come modello avanzato e riformato del grand opéra di Meyerbeer, e forse anche su qualche brano strumentale udito in concerto. 61 Ma delle opere successive, nelle quali si sviluppa e si sostanzia la concezione drammaturgica di Wagner, dal Tristano al Ring, e che in Italia appa- iono

con forte ritardo (fatta eccezione per la tournée del Ring nell’anno della morte di Wagner) - Tristano a Bologna nel 1888, I Maestri can- tori a Milano nel 1890, la Walkiria a Torino nel 1892, II crepuscolo degli dei a Torino nel 1896) - cosa realmente conosceva Verdi, quel Verdi che - come s’é visto - giudicava le opere non sullo spartito bensi in teatro? Secondo un’opinione espressa da Hanslick nel 1888 a pro- posito della rappresentazione di Otello a Vienna, Verdi non conosceva nulla delFultimo

corso degli anni Fatteggiamento di Verdi nei confronti di Wagner non sembra mani- festare sostanziali mutamenti: crescente rispetto per Fartista, ai confini delFammirazione, ma un rispetto molto distaccato. E questo non tanto per istintiva difesa della propria attività di musicista ‘italiano’ quanto, piuttosto, perché nell‘opera di Wagner vedeva “Fopposto... totalmente Fopposto” (sono parole sue, come s’é visto) della sua concezione del 214

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2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 132 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
endgültig gefestigt, die Begeisterung des Premierenpublikums, rein musikalisch begründet, hat aber Verdi, fast möchte man sagen: tragi- scherweise, dazu verleitet, in nàchster Hinkunft, dem Publikum viel “populàres” zu schenken. (Hinsichtlich des Premierenapplauses muB noch hinzugefugt werden, daB alle die Geschichten vom patriotisch begründeten Applaus Jahrzehnte spâter, erfunden wurden: die Zensur- akten - und die Zensur wurde sehr sorgfaltig ausgeübt - geben keiner- lei Hinweis

auf irgendeine politische Unterströmung für die Begeiste- rung der Mailànder!) 4 Der verdiente Erfolg des “Va pensiero” hatte zur Folge, daB von nun an Verdi, soweit möglich, einen effektvollen Chor, der Applaus sicherte, einbaute: “O signore, del tetto natio” in Lobardi, wo den Holzblàsern die Aufgabe zugeteilt wird, Naturschilderung (man hört förmlich lombardisches Vogelgezwitscher) zu geben, Ernani (“se ridesti il leone di Castiglia”), bis zum zündenden “Viva Italia” aus “Battaglia di Legnano

”. Hatte schon Bellini in der Chorbehandlung kràftige Farben bevorzugt, hatte nicht weniger Mercadante dasselbe in “Bravo” und “Giuramento” getan, so vertieft Verdi noch den volks- tümlichen Zug. Aber nicht nur in den Chören, auch in den reichlich vorhandenen Mârschen greift Verdi offensichtlich auf seine Wirkungs- zeit als maestro di Banda in Busseto zurück, und es ist die Hypothese erlaubt, daB Verdi von den nach Abbiati 5 der fönfziger Jahre Anleihen in seinen Öpern gemacht hat (Klarheit könnte leicht

geschaffen wer- den, wenn diese Mârsche der Forschung zugànglich gemacht werden würden). Trotz dieser Zugestàndnisse an den Geschmack des Publi- kums hat sich in den Jahren, “welche Verdi rückblickend “Galeeren- jahre” genannt hat, der Beifall nicht überzeugend eingestellt, woför Verdi überall, nur nicht bei sich, die Schuld gesucht hat. So etwa war Verdi der Auffassung, vom Libretto wesentlich mehr zu verstehen, als die Librettisten, darum suchte er sich auch mit Vor- liebe “gefögige” Librettisten

aus; nun ist leider seit es die Oper gibt, der Erfolg eines Werkes nicht nur von der Musik, sondern auch vom Libretto abhângig, zunâchst vom Sujet im allgemeinen, dann von der Bearbeitung des Sujet als Obernlibretto. Die “ausgefallenen” Stoffe, die “kühnen” Stoffe, wie Verdi sie wünschte, wünschte aber offen- sichtlich nicht so sehr das Publikum. Wenn dann noch die musikali- sche Diktion mit dem Libretto absonderlich kontrastierte, wie etwa in 111

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2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 106 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
resta- va fedele, va precisato, Pambiente conservatore austriacante, non piú la nuova intelligenza rivoluzionaria lombarda. Unita l’Italia, se Bazzi- ni poteva dominare la nuova cultura e la nuova scuola lombarda, Verdi si trovava impreparato ad una tale verifica strumentale, criticata ma osservata ed infine tentata con quel Quartetto d’archi, definito distac- catamente come prodotto d’ozio ma pure inserito in un “gioco pre- suntuoso”, se infatti Verdi ne segui le esecuzioni europee prima che

italiane, quasi a sollecitare “un nuovo attestato di stima daH’arringo internazionale” 24 . Rassicurato dai successi di quQWAida che aveva replicato pronta- mente alla prima operazione wagneriana di Mariani in Italia, Verdi scrive dunque “nei momenti d’ozio di Napoli” il Quartetto d’archi in mi minore facendolo eseguire per pochi amici a casa sua “senza dargli la minima importanza”; e continua nella lettera del 16 aprile 1873 all’Arrivabene: “Se il quartetto sia bello o brutto non so... so peró che

è un quartetto!” 25 . La notizia è tosto riferita dalla “Gazzetta musica- le”, ma Verdi non ritiene opportuno pubblicare il lavoro, seppure dopo un’esecuzione a Parigi (1876) da parte di Sivori ed altri che incanta Escudier, Verdi comincia a considerarlo come opera non trascurabile. Dopo un altro successo a Vienna (telegrafatogli da Giulio Ricordi) e dopo una proposta di eseguirlo a Londra da un’orchestra di 80 archi, Verdi ne consente la presentazione a Milano nel 1876 da parte del Quartetto fiorentino

guidato da Giovanni Becker: ma si raccomanda ancora a Ricordi per una buona interpretazione, prima che esecuzione, netta, chiara e leggera. E qui Eatteggiamento di Verdi cambia, almeno provvisoriamente: “l’interno non vale Eesterno” scrive con modestia a Ricordi, aggiungendo: “e lo valesse anche, è convenuto che noi italiani non dobbiamo ammirare questo genere di composizioni se non porta un nome tedesco. Sempre l’istessi!” 26 . E nel febbraio 1878 Verdi, scri- 85

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Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 186 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
MANFRED HERMANN SCHMID SUONI WAGNERIANI NEL QUARTETTO DI GIUSEPPE VERDI 1 Nel 1873 Verdi scrisse il suo Quartetto quasi “in assenza di con- correnza”. All’inizio non volle nemmeno pubblicarlo trattandolo quasi fosse un’opera privata. Nel contesto di un genere impregnato di mu- sica tedesca, il Quartetto di Verdi fa lo stesso effetto di un corpo estraneo: come un “trovatello” in territorio tedesco-boemo, nel quale egli vedeva la naturale patria di questo genere, allorquando dinanzi a Bettoli

egli affermó che in Italia la pianta del quartetto non avrebbe mai potuto germogliare, notando come “il quartetto in Italia” fosse “pianta fuori di clima” (cfr. Franco Abbiati, Giuseppe Verdi, Milano 1959, vol. III, p. 628). Le ricerche degli ultimi decenni - mi riferisco agli studi di Sergio Martinotti (Ottocento strumentale italiano, 1972) e di Guido Salvetti (/ quartetti di Beethoven nella ‘rinascita strumentale italiana’ delTOttocento, 1984) - hanno dimostrato che in Italia la musica stru

- mentale non era assolutamente morta e che, a partire dal 1861 con l’Unità d’Italia, proprio nel settore del quartetto d’archi si assiste ad un notevole sviluppo, sostenuto, peraltro, da un entusiasta appassiona- to di Verdi, Abramo Basevi, al quale si deve il primo libro sulle opere del compositore di Busseto (Studio sulle opere di Giuseppe Verdi, 1859). Nel 1861, quattro anni prima di Milano, questi fondó a Firenze una Società del quartetto collegandogli nel medesimo anno un concor

- so di composizione (Concorso per un quartetto) che fu effettuato quat- tro volte consecutivamente dal 1861 al 1864, con circa 90 partecipanti ed 8 premiati, di cui sette italiani tra i quali figura anche Giulio Ri- cordi. Basevi, cui Ugo Piovano ha dedicato uno studio di recente (Abramo Basevi, Studio sulle opere di Giuseppe Verdi. Ediz. critica, Milano 2001) si preoccupó perfino che gli elaborati dei vincitori fos- sero stampati in edizione tascabile nella collana Musica da camera in partitura dall’editore

fiorentino Guidi. II sorprendente contesto italiano ha permesso una nuova visuale per ció che concerne il genere qui approfondito. Ma sarebbe erroneo cercare di capire la composizione di Verdi facendo affidamento esclu- 165

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
Year:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
Zusammenfassung in deutscher Sprache JOHANNES STREICHER DIE INSZENIERUNGEN VON VERDI IN DEN DEUTSCHSPRACHIGEN LÂNDERN: EINE (UN)GLÜCKLICHE LIEBE? Die Beziehung von Verdi zu Deutschland oder vielmehr diejenige der Deutschen zu Verdi kann wohl zumindest zeitweilig als HaBliebe bezeichnet werden. Der Beginn seines Wirkens in deutschspraehigen Landen war von der scharfen Ablehnung durch die oftmals grundsâtz- lich anti-italienisch eingestellte Kritik úberschattet (man denke an die Satiren

eines Carl Maria von Weber, oder Schumanns und Mendels- sohns Skepsis der italienischen Musik gegeniiber), wenn auch der Publikumserfolg von Anfang an nicht auf sich warten lieB. Trotz allem jedoch hatte Verdi jahrzehntelang keinen leichten Stand, da die Erwartungen der Publizisten und besonders der Intellektuellen stark durch Wagner, als dessen Antipode er zeitweilig in Betracht gezogen wurde, und dessen geistige Welt(en) beeinfluBt waren. Erst kurz vor der Nazi-Zeit hat die sogennante „Verdi

-Renaissance“ die Eigenstândigkeit Verdis gegenüber andersartigen Theaterkonzepten verdeutlicht. Diese Renaissance ist vor allem auch dem Schriftsteller Franz Werfel zu verdanken, der Verdi einen Roman widmete („Verdi. Roman der Oper“, 1924) und dessen deutsche Bearbeitungen der „Forza del destino“ (1926), des „Simon Boccanegra“ (1929) und des „Don Car- lo“ (1930) - die aufgrund der anscheinend furchtbaren Qualitât der existierenden Übersetzungen notwendig geworden waren - sehr zum Erfolg dieser Opern

beitrugen. Dabei griff Werfel jeweils in erhebli- chem MaBe in die ursprüngliche Fassung des Librettos ein, was ihm auch schârfste Verrisse eintrug. Seit der Nachkriegszeit ist Verdi der in Deutschland meistaufge- führte Opernkomponist, ein unumstöBliches Fakturn, dessen für einge- fleischte Verâchter der „Gesangsoper“ schmerzliche Tragweite in den letzten Jahren noch durch den Siegeszug des „Regietheaters“ unterstri- 30

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
Year:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 72 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
d’Arte di Mosca, dove il 31 gennaio sarebbe andato in scena, prima volta, Tre sorelle di Cechov [...] Stanislavskij annuncia agli attori in febbre di ultime prove la morte di Verdi e Masa (Olga Knipper) si mette a canticchiare YAddio del passato di Violetta, Quando Visconti mise in scena la sua famosa Traviata con la Callas nel 1955 [...] introdusse, elemento incongruo, accessorio muto, un organo di Barberia. Forse nel secondo atto? La spiegazione si trova probabil- mente in Ascolto il tuo

di Francesco Maria Piave!” Bobbio, nella lettera inviata al sottoscritto e datata Torino 13 aprile 2001, concorda con Cero- netti; “Sono totalmente d’accordo con Guido Ceronetti sul ,librettaccio‘ di Pia- ve. Mi sono domandato spesso come abbia potuto Giuseppe Verdi scrivere musica sublime come l’aria di Violetta morente, Íspirandosi a versi tanto brutti.” 31) “La composizione di “Addio del passato” sembra essere stato il compito piu impegnativo affrontato da Verdi nel 1853 durante il processo di redazione

della partitura autografa de La traviata. II manoscritto testimonia la tormentata ge- nesi del brano, e consente in molti punti di ricostruire la successione delle redazioni, successivamente erase e sostituite.” G. VERDI, La traviata. Introdu- zione storica e note critiche. Appendici musicali, volume II, a cura di F. DEL- LA SETA, The University of Chicago Press - Ricordi, Milano 2001, p.XL. 32) Questa sintonia melodica era già stata rilevata dal Mila: “Violetta è colpita; “E vero! E vero!” ripete

si sostiene per una battuta alla stessa altezza, poi comincia a scendere lentamente, prima d’un semitono, poi d’un tono intero, poi d’una quarta.” M. MILA, Verdi, a cura di P. GELLI, Rizzoli, Milano 2000, La prima perfezione. Rigoletto, Trovatore, Traviata. Cosi anche il Budden: “L’apertura in minore è una variante della sezione E del duetto con Germont (“Cosi alla misera”) dove per la prima volta Violetta capisce che la sua situazione è senza speranza. II tema in maggiore che segue nel 1853 era una

melodia completamente nuova anche se ritmicamente derivata dalla precedente. In forza della revisione del 1854, ora diventa una reminescenza della sezione C del duetto con Germont, trasfígurato dalla serenità che viene dalla rassegnazione di Violetta.” J. BUDDEN, Le opere di Verdi, vol II, La Traviata, EDT/Musica, Torino 1986, p.172. 51

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
Year:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 214 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
MARCELLO CONATI VERDI VERSUS WAGNER Io sono vecchio e codino,,, cioé: vecchio si, ma codino non tanto (a Giulio Ricordi, 6 novembre 1891) “Verdi [...] non conobbe mai Wagner, neppure di vista. Wagner, questa grande individualità ora seomparve, non fu mai afflitto dalla piccola prurigine della vanità, ma divorato da un orgoglio incande- scente, smisurato, come Satana o Lucifero il piu bello degli angeli caduti dal cielo!” 1 Cosi seriveva Giuseppina Verdi a Cesare Vigna all’epoca della morte

delTautore del Parsifal. Che i due compositori non si fossero mai incontrati né mai avessero manifestato desiderio di farlo, lo si è sempre supposto; e dato magari anche per scontato. Ma apprenderlo direttamente dalla consorte di Verdi contribuisee certa- mente a fugare eventuali dubbi residui. Eppure i due grandi maestri in almeno un’oecasione erano giunti, per cosi dire, quasi a sfiorarsi. Era accaduto a Vienna nella primavera del 1875 quando la loro fama era al culmine. Wagner vi era giunto in maggio

per dirigere al Hofoperntheater tre concerti sinfonici. Partito- sene Wagner, in giugno subentrava Verdi per dirigere la sua Messa da Requiem, nuova per Vienna, e YAida, con una compagnia di ‘grande cartello’ comprendente Teresa Stolz, Maria Waldmann, Angelo Masini e Paolo Medini. La coincidenza non era sfuggita a un corrispondente del “Monthly Musical Record”, che nel successivo agosto cosi anno- tava: Wagner e Verdi diressero quasi contemporaneamente nella stessa città e tutti e due richiamarono

tanto pubblico da esaurire il Tea- tro, Chi l’avrebbe supposto dieci anni fa? Questa volta Verdi ha superato Wagner, poiché al terzo concerto del Maestro tedesco (e cio avveniva già ai primi di maggio) vari posti rimasero vuoti, mentre allo spettacolo verdiano nonostante il caldo di giugno e l ’aumentato prezzo dei posti, l ’afjluenza del pubblico fu tale da riempire per sei volte il teatro. 2 193

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
Year:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 92 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
Riassunto in lingua italiana PETER MARIA KRAKAUER ESISTONO DELLE STRUTTURE DIALOGICHE NELL’OPERA TARDA DI VERDI OTELLOl La lunga amicizia tra Giuseppe Verdi ed Arrigo Boito, di trent’anni piu giovane del maestro, ed il loro intenso epistolario sono delle fonti preziose per poter cogliere Tapproccio di questi due artisti, In un simile contesto, deve essere restituita ad Otello, che li impegnó per circa sei anni dal 1881 al 1887, una notevole importanza sotto diversi punti di vista. In questo

caso, infatti, Verdi sottopone il libretto di Boito ad una critica puntuale parola per parola. Anche la situazione drammatiea suscita a Verdi riflessioni che ebbero influenza sul proprio elaborato artistieo e sulla propria condotta compositiva (si pensi che, dopo essersi confrontato con Boito, Verdi accorció la prima scena delTopera in modo significativo). Non diverso fu l’intervento sulToriginale di Shakespeare che fu ridotto da einque a quattro atti lasciando da parte diversi personaggi secondari

. Esclusivamente a Boito si deve invece Tideazione dell’intera sce- na del Credo di Jago, uno dei momenti piu geniali delTopera. Sia Verdi, sia Boito lavorarono soprattutto in direzione della ricer- ca della sintesi, cercando di calibrare al massimo il mezzo musicale e quello testuale, come si puó constatare chiaramente alla fine del primo atto, cosi come nelle diverse scene dialogiche, nelle quali la condotta orchestrale è uno degli ingredienti di maggior interesse dimostrandosi in grado di caratterizzare con

puntualità, sia le situazioni che i perso- naggi. Cio rese possibile a Verdi di sviluppare un linguaggio assolu- tamente nuovo “con un piede nel passato e Taltro nel futuro” - per usare le sue stesse parole - , ravvisabile nella scelta di un andamento dialogico, ormai molto lontano dal complesso drammaturgico della grande scena, come era invece avvenuto nel caso di Aida, composta pochi anni prima. 71

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
Year:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 18 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
PREFAZIONE Nessuna f ’orma di espressione ha, come la musica, la possibilità di superare confini e pregiudizi. Questa idea è convalidata leggendo le re- lazioni del Simposio che è stato dedicato a Giuseppe Verdi nel pensiero europeo, nel novembre 2001, e che è stato organizzato dall’Accademia per ricordare il 100° anniversario della morte del Compositore. Diverse le tematiche prese in esame. E stata considerata, in modo particolare, l ’importanza dell ’influenza di Wagner su Verdi, che non

si conobbero di persona, ma che contribui a maturare ulteriormente l’arte musicale e drammatica di Verdi: fu una “presa di coscienza” che si concluderà con l’ “Otello ” - scrive Marcello Conati. Cosi è stato anche ricordato, da piú relatori, il rinnovarsi dello stile operistico verdiano per l’influenza esercitata da Shakespeare. Leopold Kantner ha invece evidenziato come Verdi, inizialmente, nelle sue opere sentisse una forte dipendenza dalla virtuosità dei contrasti e dal gusto del pubblico e che solo

il riconoscimento, ali ’estero, delie sue opere io rendesse sempre piu indipendente sia dai contenuti sia dal pubblico. II grande successo popolare di Verdi in Germania, anche se inizial- mente considerato dai critici con severità; quello del “Quartetto in mi minore ” in Europa; la collaborazione di Verdi con Boito, che nella com- posizione di “Otello ” iavorano cercando di caiibrare al massimo ii mezzo musicale e quello testuale, sono stati gli argomenti svolti dagli altri rela- tori. Concludiamo accennando

ad altre due conferenze. Quella di Bianca- maria Brumana che anaiizza in alcuni passi significativi dell’ “Aida” il rapporto tra esotismo e filologia e come puó essere realizzato scenica- mente: in particolare sono stati presi in considerazione i flgurini per i costumi dei personaggi principali dell’opera. E quella di Jorg Murschin- ski che considera la “Messa da Requiem ” di Verdi “la piü importante messa in musica di una messa funebre, ma che, inoltre, offre uno sguardo affascinante sulla sensibilità

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
Year:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 134 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
abgenommen haben. Wiederum war es Verdi selbst, der einer gerech- ten Beurteilung dieses Meisterwerkes im Wege stand, indem er selbst die Oper herabsetzte. 7 Von “Vépres Siciliennes” bleibt Verdi im Banne der Grand Opéra, Meyerbeer und Halevy sind seine Vorbilder, was er natürlich heftig dementiert (das Kapitel Verdi und die Wahrheit gehört nicht hierher, es hâtte seinen Platz bei einem Symposium über Psychologie). “Simon Boccanegra” in der leider nur selten (im Verdijahr überhaupt

als der Höhe- punkt von Verdis Opernschaffen angesprochen werden, nur hatte sich Verdi ein zu ehrgeiziges Ziel gesetzt; er glaubte, nun nach Meyerbeers Tod, diesen in den Schatten stellen zu können, die Beliebtheit von Meyerbeers Opern aber hielt über dessen Tod hinaus an; andererseits kann aber absolut nicht von einer kühlen Aufnahme des Werkes die Rede sein, es hatte groBen Erfolg, nur Verdi erhoBte einen noch gröBeren! Die 16 Jahre zâhlende Pause zwischen Aida und Othello, eine Schaffenskrise

des Meisters, wird oft mit dem Erfolg der Wagneropern in Italien begründet; aber: so gewichtig war der Erfolg der Wagner- opern in Italien doch nicht, Bologna war am eifrigstem 8 : 1871 Lohen- grin, 1873 Tannhâuser, 1877 Fliegende Hollànder, 1888 Tristan, je- doch im ganzen keine Revolution des Operntheaters. Was aber Verdi persönlich getroffen hatte, war die neuere italienische Schule, nâher- hin, daB er eigentlich keine ernstzunehmenden Schüler hatte, welche sein Erbe fortgesetzt hàtten, hingegen

A. Ponchielli, auch er orientiert an der Gran Opéra, einen neuen Weg eingeschlagen hatte, der sehlieBlich unmittelbar zu Mascagni, Puccini, Leoncavallo führte. In Othello nun wollte Verdi zeigen, daB aueh er “modern” sei, hat aber nicht an der Grundlage der Grand Opéra geriittelt. (Das Credo des 113

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
Year:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 11 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
LEOPOLD M, KANTNER “Verdis Weg von der populâren italienischen Sângeroper zur anspruchsvollen Grand Opéra” “II percorso verdiano dalla popolare Sângeroper alla piú impegnativa Grand Opéra” BIANCAMARIA BRUMANA‘Mií/u tra esotismo e filologia” “Die Aida zwischen Exotismus und Philologie” ALBERTO FASSÖNE “‘Dass der Dichter an seinen Trâumen Erfahrungen ansstellf’, Verdi, Wagner e la teoria del dramma di August Wilhelm Schlegel” “‘Dass der Dichter an seinen Traumen Erfahrungen ansstellf: Verdi

, Wagner und die Dramatheorie August Wilhelm Schlegels” MANFRED HERMANN SCHMID “Suoni wagneriani nel Quartetto di Giuseppe Verdi” “Wagnersche Klânge im Streichquartett von Giuseppe Verdi” GIACOMO FORNARI “Un ‘epigono’ di Giuseppe Verdi: Luigi Mancinelli” “Ein ‘Epigone’ von Giuseppe Verdi: Luigi Mancinelli” MARCELLO CONATI “Verdi versus Wagner” “Verdi versus Wagner” 109 116 117 136 138 163 165 175 176 191 193 224 VII

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
Year:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 180 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
speare per i giochi di parole, messa in fortissimo rilievo da Schlegel, la si ritrova in Boito, il quale nella stesura del libretto del Falstaff “aveva contagiato Verdi con la sua predilezione per storpiature ed ingegnosi giochi di parole” (Julian Budden 31 ). Questa presa di distanza trova la sua espressione nei Musikdramen di Wagner a partire dal Ring des Nibelungen nel “Beziehungszauber” (Thomas Mann 32 ), vale a dire in quella rete di Leitmotive che permette al drammaturgo musicale

” e “dargestellte Zeif\ La ‘verita’ drammatica invocata da Schlegel include, infine, anche la romantica “Geisterwelt”: u [sie] lafit Gespenster heraufsteigen, He- xen ihren wüsten Unfug treiben, bevölkert die Luft mit scherzenden Elfern oder Sylphen”. Questa dimensione, che parlava al cuore della sensibilità della Romantik tedesca, Schlegel non intendeva giustificar- la (come Verdi stesso pare credere) con il rimando alle credenze po- polari del XVII secolo: egli vi scorgeva piuttosto “die Ahnung

der nachtlichen Seite der Natur und Geisterwelf. Nel Macbeth Verdi in- terpretó Telemento fantastico, cosi come Shakespeare a suo tempo e Meyerbeer in Robert le diable - un lavoro ch’egli ammirava molto -, come semplice metafora. Anche Timpiego, desiderato da Verdi, della cosiddetta ‘fantasmagoria’, vale a dire di proiezioni con la lanterna magica, dovrebbe dunque considerarsi un espediente al servizio dell’espressione drammatica. Tutto ciò è evidente soprattutto nelle parti delle streghe e nell’apparizione

degli otto re nella terza scena del terzo atto: Verdi voleva che questi ultimi comparissero sulla scena “in carne ed ossa”, come si espresse in una lettera a Cammarano: “Das Prinzip der zwischenmenschlichen Auseinandersetzung - als Auslösung von Affekten - cosi puntualizza Dahlhaus 34 - und das des übernatürlichen Eingriffs stehen quer zueinander , \ Verdi, il cui teatro si basa senza dubbio sul primo dei questi due 159

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Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 241 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
Morgan Library di New York, dove è custodito l’autografo, 18) Lettera del 31 luglio 1863, in F. ABBIATI, op. cit., 11, p, 755. 19) Verdi intimo, op. cit., p. 61. 20) La definizione è di FILIPPO FILIPPI Ín Musica e musicisti, Milano, Brigola, 1876, p. 270. 21) Un confronto fra Verdi e Wagner, o meglio, piú in generale, fra lo stato della musica italiana e quella di area germanica a metà Ottocento, non puó andare disgiunto da un esame dello stato di avanzamento tecnico e artistico delle or- chestre

tedesche a paragone con quelle italiane. Basterebbe citare, a solo titolo indicativo, un passo ‘diíficile’ per viole e violoncelli nell’Introduzione della prima versione del Simon Boccanegra (1857) che Verdi fu costretto a semplifi- care perché, come egli stesso precisava a Ricordi, “questi Istromenti sono quasi sempre nelle nostre orchestre razze di cani ” (cfr. M. CONATI, II “Simon Boc- canegra” di Verdi a Reggio Emilia, [1857]), Reggio Emilia, 1984, pp, 41-43). 22) Numero 22 del 3 giugno 1865

, pp. 173-174. 23) Era andata in scena il 2 maggio 1865, avendo a Ínterpreti principali Isabella Galletti Gianoli, Lodovico Graziani e Francesco Pandolfini. 24) MINA CURTISS, Bizet et son temps, Genéve - Paris, La Palatine, 1961, p. 163. 25) Lettera del 1° aprile 1867, in F. ABBIATI, op. cit., III, pp. 131-132. 26) Lettera del 17 aprile 1872, in A. LUZIO, op. cit., I, p. 149. 27) Lettera del 9 aprile 1873, in G. VERDI, Autobiogrqfia dalle lettere cit., pp. 423- 424. 28) Lettera del 4 aprile 1875

, in F. ABBIATI, op. cit., III, p. 749. 29) Ibidem, IV, p. 56. 30) II volume di UTE JUNG, Die Rezeption der Kunst Richard Wagners in Italien, Regensburg, Gustav Bosse, 1974, non reca informazioni precise sulla presenza di musiche di Wagner nei concerti strumentali tenutisi in Italia nel ventennio 1860-1880. 31) Lettera del 29 marzo 1869, in F, ABBIATI, op. cit., III, p. 314. 32) Lettera di Giuseppina Verdi a Escudier del 29 aprile 1869, in A. LUZIO, op. cit, II, p. 31. 33) EDWART, Mendelssohn, Meyerbeer

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
Year:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 209 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
10) Lettera di Luigi Mancinelli al commendatore Marini, Meina 2 agosto 1818, in: MARIANI, Luigi Mancinelli cit., p. 95 e Epistolario, pp. 334-335: 334. 11) Lettera di Giuseppe Verdi ad ignoto [Giulio Ricordi?], Milano aprile 1878, in: I copialettere di Giuseppe Verdi, a cura di Gaetano Cesari e Alessandro Luzio, Milano, Comune di Milano, 1913 (cit. da: Giuseppe Verdi, Autobiografia dalle lettere, a cura di Aldo Oberdorfer. Nuova edizione rivista da Marcello Conati, Milano, BUR, 20013, pp. 426

, concordi ed incessanti”, lettera di Carlo Pedrotti a Luigi Mancinelli, Torino 9 giugno 1878, in: MARIANI, Luigi Mancinelli cit., p. 17 e Epistolario, pp. 38-39. 18) Lettera di Giuseppe Verdi a Luigi Mancinelli, Genova 8 [gennaio] 1882, in: Epistolario, p. 69. 19) Lettera di Giuseppe Verdi a Luigi Mancinelli, s. 1. 1890, in: Epistolario, p. 139. È difficile capire a quale opera si riferisca il compositore di Busseto: probabil- mente i motivi del suo lamento vengono suscitati dall’insieme delle

esecuzioni nelle quali - come si è visto anche all’inizio del presente studio - Mancinelli era solito adattare le partiture proposte alle proprie esigenze od a quelle dei suoi interpreti, relegando in un secondo piano l’aspetto critico-testuale. 20) Cfr. PIERLUIGI PETROBELLI, La fedeltà al testo - una lettera verdiana, in: Festschrift Wolfgang Rehm zum 60. Geburtstag, hrsg. von D. Berke und H. Heckmann, Bârenreiter, Kassel 1989, pp. 234-237. 21) Lettere di Giuseppe Verdi a Luigi Mancinelli, risp. Genova

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
Year:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 187 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
sivamente alle circostanze nazionali, In fondo, il Quartetto di Verdi è trasversale sia rispetto alle tradizioni italiane che a quelle tedesche. Si tratta di una composizione sui generis, un vero e proprio monolite. II Quartetto di Verdi occupa un ruolo del tutto particolare grazie all’utilizzo di elementi esterni, tutti provenienti dal mondo dell’opera, come d’altra parte sarebbe lecito aspettarsi. Percettibili sono le allusioni operistiche al centro del terzo tempo (Prestissimo), ove risuona

relazioni ed il ristretto ambito melodico. La cosa piú intimamente grottesca sta nel fatto che Verdi contrappunta il suo tema nello stesso movimento di crome di modo che ritardo e risoluzione si svolgono nei piú piccoli spazi di note possibili. Tutto ció genera una contraddizione crassa tra battuta e stae- co di tempo estremamente rapido (Allegro assai, minima = 100; nelTautografo di Verdi si trovava addirittura: minima = 120). II brano rende piu difficile un ascolto armonico-funzionale attra- verso

disparità tra tecnica contrappuntistica secondo le regole e tempo delPesecuzione. Esso produce un’operosità senza traguardi, ma frene- tica che ha ovviamente in sé qualità gestuali, se non addirittura sceni- che. È per questa ragione che Verdi non costruisce la sua fuga in modo scolastico con ‘sviluppp ed ‘episodi’, strutturandola invece drammati- camente in compressione e sospensione, in azione e riflessione. Nella prima zona di sospensione, per quasi 18 battute, il primo violino suona un mi2 con

indicazioni dinamiche particolari: prima di tutto aumenta il volume tramite un lungo crescendo e, in seguito, la nota risuona tre battute in forte come fosse un’esclamazione, perden- dosi dopo su un’eco tirata a lungo in pianissimo. Probabilmente Verdi ha reagito ad un passo del Lohengrin di Wagner, di cui un buon anno prima egli aveva assistito ad una rappresentazione a Bologna. 166

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
Year:
2001
Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
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Page 220 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Verdi, Giuseppe [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (22 : 2001 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XVII, 266 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Verdi, Giuseppe ; f.Kongress ; g.Meran <2001>
Location mark: II 341.266
Intern ID: 611990
stre). 21 Verdi tuttavia non immaginava forse che pochi mesi prima, sulla “Niederrheinisehe Musikzeitung” 22 era apparso, guarda caso, un articolo intitolato Verdi und Wagner (forse il primo di una lunga serie di articoli che vedranno accoppiati i nomi dei due compositori), che riproduceva al suo interno, ricavato da un giornale viennese, un lungo brano di recensione alla Forza del destino di recente rappresentata nella capitale austriaca (ovviamente ancora nella versione pietroburghe

- se) da una compagnia italiana, 23 articolo nel quale il recensore vedeva confermata in Verdi la tendenza, già segnalata in Un ballo in masche- ra, a basarsi essenzialmente sulla Situationsmusik e a trasformare la struttura tradizionale dell’opera italiana in opera-dramma, tendenza che il recensore giudicava comune a quella del suo collega Wagner, con la differenza peró che questi andava percorrendola con maggiore consapevolezza e presunzione. L’opinione del critico viennese non era affatto isolata. Due

anni piu tardi, ad esempio, di fronte a Don Carlos, il giovane Bizet osserverà in una lettera all’amico: “Verdi n’est plus italien, il veut faire du Wagner. II n’a plus ses défauts. Mais aussi plus une seule de ses qualités”. 24 Ed era questa l’opinione espressa da una buona parte della critica francese intorno a Don Carlos; invano Verdi protestava scrivendo a Escudier: Infine sono un wagneriano quasi perfetto. Ma se i critici avessero fatto un po’ piü d’attenzione avrebbero visto che le stesse

inten- zioni vi sono nel terzetto dell’Emani, nel sonnambulismo del Macbet ed in tanti altri pezzi... 25 Che Verdi con il Don Carlos si fosse intedescato per seguire le orme di Wagner era anche il parere di alcuni critici napoletani; di rimando il compositore: Gran parrucche che siete!!!... Cosa mi parlate di melodia, di ar- monia! Wagner; nemmeno per sogno!!!... Al contrario, se si voles- se ascoltare e capire bene si troverebbe l’opposto... totalmente l’opposto ... 26 Poté tuttavia gioire del

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