piccola cosa, rna per salutare in me il rappresentante del Governo Fascista, quassü in questa giovane provincia di confine, che Benito Mussolini segne con retto e sincero amiore. Venendo per la prima volta a Caldaro, in questo incantevole gioiello alpino, la cui accoglienza fu superiore alle mie piü grandi aspettative, ho avuto modo di consta- tare come il cuore e la mente della popolazione for te, operante e produttiva di questo Comune siano sa- ni, discip.linati,, e rispettosi di tutte le forme
, e dico, quäle rap presentante ufficiale deü’Italia fascista e quäle capo della Provincia, a tutti i cittadini, che io sono qui in mezzo a voi, come un fratello per aiutarvi e compren- dervi, non per farvi ricordare il passato, ma per far- vi lieti ed orgogliosi di essere entrati a far , parte del la grande Italia, di un grande popolo. Di questa Ita- lia che che ha per capitale Roma, il cui nome risuo- na in tutte le pagine della storia, in cui <jal Vaticano il Sommo Pontefice governa e regge una
, ed assistiti, con onera di lealtä, di affetto, di giustizia. A soddisfare questa necessitä aspiriajno tutti, perche ö un desiderio legittimo e onesto, un’a- spirazione giusta, di cui si rende conto il Governo Centrale. O cittadini di Caldaro, il Vostro Podestä ha espo- sto le opere fatte, ha detto quali saranno le opere del futuro e ha parlato quäle Capo del Comune, quäle educatore e gentiluomo perfetto. Egli ha reso con to della sua opera a voi e a me. Ehbene, io raccolgo il suo programma e lo faccio mio
Religione, che. illumina tutti i popoli civili del mondo. Anche nel fatto della conciliazione tra il Gover no Nazionale ed il Vaticano, cosa che nessun altro Governo prima pote compiere, anche, in questo fatto, Voi vedete la realizzazione di un sogho che lende ad affratellare i popoli nella fede che governa le anime umane, nella credenza che rende piü huono e perfet to lo spirito. Compiacendomi della Vostra numerosa presenza ehe vuol essere un’atto di omaggio, di devozione e di riverenza all’opera
insonne deH’Uomo meräviglio- so che governa l’Italia, man dato da Dio all’Italia per illuminarne la via della franchezza nella vita politi ca, economica e sociale, io vi ringrazio e vi saluto. Con ciö mi date la possibilitä jdi comunicare al Grande assente Benito Mussolini, all'Homo che sen- za riposo governa l’Italia e dirige lo spirito di. tutti i popoli d’Europa, che le popolazioni dell’Alto Adige, che egli con particolare affetto segne e cura, lo sen- tono, e seguono la sua opera, la sua fatica