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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1997
Individuo e rapporto comunitario nell'Europa alle soglie del terzo millennio : filosofia, storia, pedagogia, letteratura, sociologia ; atti del XXIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 6 - 8 maggio 1996
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Page 153 of 668
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <23, 1996, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 635 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Das¬ Individuum und die gemeinschaftlichen Beziehungen im Europa an der Schwelle des dritten Jahrtausends Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Jahrtausendwende ; f.Kongress ; g.Meran <1996> s.Jahrtausendwende ; s.Sozialer Wandel ; f.Kongress ; g.Meran <1996>
Location mark: II Z 759/23(1996)
Intern ID: 120377
e complessiva dell’intero mondo sociale. Ogni sua modulazione nuova che lo allontani dalle degenerazioni burocratiche, assistenzialistiche, antieconomiche denunciate, è possibi- le. Ma il suo radicale abbandono sarebbe barbarica regressione, non cer- to progresso. NOTA BIB LIOGRAFICA La crise de l’Etat-Providence, Editions du Seuil 1981, di Pierre RONSAVALLON, è edito in Italia nel 1984 da Armando Editore con il titolo Lo stato Provvidenza tra liberalismo e sociali- smo; sono state molto utili

per me le schede sui cenni storici dell’Appendice, pp. 124-138. Per un primo orientamento, specie sulla presente fase evolutiva, di grande interesse è la voce di Achille ARDIGO, Stato sociale (Welfare State), in Dizionario delle idee politiche, Editrice AVE, Roma 1993, pp. 876-883; la trattazione complessiva di maggiore rilievo resta quella di Salvatore LE- NER S.I., Lo Stato sociale contemporaneo. Lineamenti di dottrina generale, Edizioni «La civiltà cattolica», Roma 1966, pp. 305; per la storia

della sicurezza sociale in Inghilterra v. Giuseppe Franco FERRARI, La sicurezza sociale in Gran Bretagna, in AA.VV. Welfare State; problemi e alternative, a cura di G. ROSSI e P. DONATI, Franco Angeli Editore, Milano 1982, pp. 137 ss.; per l’evoluzione dell’idea di Stato sociale in Germania v. Klaus-Albrecht GERSTENMAIER, Die Sozialstaatsklausel des Grundgesetz.es als Priifungsmassstab im Normenkontrollverfahren, Dunker & Humblot, Berlin 1975, pp. 17 ss,; per la Scandinavia, Ivo COLOZZI, II modello

, 22 marzo 1990; Paolo CAVALERI, L’assistenza tra disciplina pubblica e liber- tà dei privati. Cento anni di giurisprudenza sulla «Legge Crispi», Giuffré, Milano 1992, pp. 236; per una valutazione sociologica, Pierpaolo DONATI, Risposte alía crisi dello Stato sociale, Fran- co Angeli, Milano 1984; dalla prospettiva della politica economica, Federico CAFFÈ, In difesa del «welfare state», Rosenberg & Sellier, Torino 1986; e dell’economia politica, Jan GOUGH, L’economia politica del Welfare State, Loffredo

ed., Napoli 1985; per gli Stati Uniti, Giuliano AMATO, Democrazia e redistribuzione. Un sondaggio nel Welfare statunitense, il Mulino, Bolo- gna 1983; per una visione d’insieme in Occidente, Peter FLORA e Arnold J. HEIDENHEIMER, Lo sviluppo del Welfare State in Europa e inAmerica, il Mulino, Bologna 1983. Carlo COLAPIE- TRO, La giurisprudenza costituzionale nella crisi dello Stato sociale, Pubblicazioni dell’Istituto di diritto pubblico, Facoltà di giurisprudenza, Università di Roma La Sapienza, CEDAM

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Page 571 of 598
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: LXI, 532 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Location mark: II Z 759/8(1967)
Intern ID: 116764
strumentalizzare. La cultura borghese intesa come formazione storica di carattere puramente spirituale e non economico-sociale, non è piü, come tale, legata ad una classe ed ai suoi interessi contingenti. Essa puo ancora denominarsi borghese in quanto, come già si è accennato, trova normal- mente nella borghesia l'ambito piii propizio in cui fiorire; ma, come pure si è accennato, di essa partecipano anche individui appartenenti ad altra classe, e talvolta coloro stessi che osteggiano il predominio della

borghesia come formazione sociale chiusa e intenta alla conser- vazione delle proprie posizioni. Si potrebbe anzi aggiungere che tal- volta partecipano della cultura borghese, intesa in questo secondo sen- so, anche coloro che, appartenendo ad altra classe, e rivendicando i diritti della propria classe, ne rinvengono la giustificazione entro la sfera di quegli stessi valori e di quelle stesse idealità che connotano la cultura borghese come fatto spirituale e non economico-sociale. A questo punto è però

doveroso ammettere che fra i due signifi- cati qui attribuiti all'espressione «cultura borghese» — come fatto stru- mentale, o come atteggiamento che ha il suo fine in se stesso — si ve- rifica tuttavia una parziale coincidenza non nella loro essenza, ma nella loro storica apparenza. La cultura borghese nel significato cate- goriale e non sociale del termine, la cultura finalizzata a se stessa, la cultura tout court, questa cultura, che poi è l'unica vera cultura, è in gran parte retaggio della «classe

» borghese; donde il facile scambio fra i due sensi, e l'apparenza di strumentalizzazione che puó rivestire la cultura borghese anche quando strumentale non è, ma è cultura sem- plicemente, e si denomina borghese solo per il motivo sopraddetto. Indubbiamente la cultura borghese come categoria spirituale puó venire abbassata a strumento di lotta sociale, e cosi tradita e defor- mata; indubbiamente si verifica un processo di osmosi fra le due cul- ture, o meglio fra quella cultura e quella non-cultura

. Ma appunto perció i due significati, e le due realtà loro corrispondenti, debbono esser tenuti accuratamente distinti. La cultura borghese nel signifi- cato categoriale e non strumentale del termine, la cultura che è vera cultura anche se germinante soprattutto nell’ambiente sociale borghese, è quella che tende a preservare certi valori, a intensificame la consa- pevolezza, a comunicarli anche ad altre classi. Quali sono questi valori? Direi che siano essenzialmente i valori umanistici. Mi sia consentito

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1998
¬L'¬ Europa multiculturale : filosofia, pedagogia, metodologia, economia, filologia ; atti del XXIV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 13 maggio 1998 = Philosophie, Pädagogik, Methodologie, Soziologie, Ökonomie, Philologie ; Akten der XXIV. internationalen Tagung deutsch-italienischer Studien, Meran, 11. - 13. März 1998
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Page 235 of 756
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <24, 1998, Meran>/Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Merano
Publisher: Hauger
Physical description: XXII, 728 S.
Language: Deutsch
Notations: Parallelsachtitel: ¬Das¬ multikulturelle Europa Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zs.fassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Multikulturelle Gesellschaft ; f.Kongress ; g.Meran <1998> s.Europäische Integration ; s.Kulturelle Identität ; f.Kongress ; g.Meran <1998>
Location mark: II 172.117
Intern ID: 201519
sociale. Ugualmente, anche se si è diffusa una lingua italiana parlata, unitaria e di uso comune, si deve sottolineare il fatto che le identità comunicative e culturali degli individui e dei gruppi sono molto dif- ferenti fra di loro: non tutti i gruppi hanno nel proprio patrimonio di identità linguistico-culturale quei linguaggi che oggi caratterizzano il centro del sistema di comunicazione sociale. Molti gruppi sociali sono ancora ai margini della società italiana e dei suoi circuiti

di scambio comunicativo: appare del tutto necessario ampliare Tarea dei codici linguistici da immettere in una struttura ricca di scambi comunicativi e sociali, e con ció, a partire dal riconoscimento della pertinenza delle diverse identità linguistico-culturali, immettere i gruppi che in essi si identificano nella rete degli scambi sociali. La conseguenza linguistica di tale situazione scolastica e sociale sembra ovvia: anche se la maggioranza degli italiani ha trovato altri “maestri di scuola

” (ad esempio, la TV) e anche se i libri e i giornali sono molto piú diffusi rispetto al passato, la formazione linguistica di base è carente. 5.3 Un caso di conflitto fra testo tecnico-specialistico e funzioni della comunicazione sociale La situazione della comunicazione sociale di fonte istituzionale in Italia è spesso caratterizzata, a nostro avviso, da forti problemi di non comprensibilità noti a tutti i cittadini italiani. II contenuto dei messag- gi spesso si riferisce a settori particolari

di conoscenza: le aree di sapere tecnico-specialistico. Coloro che, inseriti nelle strutture pubbli- che, producono messaggi di comunicazione sociale dominano il lin- guaggio del proprio settore tecnico-specialistico e lo utilizzano ampia- mente nei propri messaggi, Questi messaggi si rivolgono a pubblici non specialistici facendo peró un ricorso ampio, se non esclusivo, al linguaggio tecnico-specialistico. Ne consegue il forte rischio di falli- mento della comunicazione, dell’intento comunicativo, della

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1998
¬L'¬ Europa multiculturale : filosofia, pedagogia, metodologia, economia, filologia ; atti del XXIV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 13 maggio 1998 = Philosophie, Pädagogik, Methodologie, Soziologie, Ökonomie, Philologie ; Akten der XXIV. internationalen Tagung deutsch-italienischer Studien, Meran, 11. - 13. März 1998
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Page 236 of 756
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <24, 1998, Meran>/Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Merano
Publisher: Hauger
Physical description: XXII, 728 S.
Language: Deutsch
Notations: Parallelsachtitel: ¬Das¬ multikulturelle Europa Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zs.fassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Multikulturelle Gesellschaft ; f.Kongress ; g.Meran <1998> s.Europäische Integration ; s.Kulturelle Identität ; f.Kongress ; g.Meran <1998>
Location mark: II 172.117
Intern ID: 201519
Lingua per eccellenza, quella capace di regolamentare i rapporti socia- 11. Se ció puo valere nel caso della legge (ma sentenze della Corte Costituzionale lasciano prefigurare, per fortuna, un quadro diverso), altri ambiti della comunicazione sociale si muovono come se la pro- pria norma linguistica, il proprio sistema di usi linguistici fosse la Norma di ogni possibile uso. Senza averne alcuna potestà, chi produce testi rivolti ai grandi pubblici (avvisi al pubblico, istruzioni per l’uso eec

.) spesso si muove entro tale prospettiva, con la pretesa di imporre il proprio sottocodice a tutta la comunità dei parlanti. In questi casi gli usi TS vengono ad assumere una serie di valori sociolinguistici che marcano i domini di competenza, i ruoli sociali, l’assetto dei valori nei quali si riconoscono i gruppi sociali. Di nuovo, la comunicazione costituisce il mezzo e la forma del conflitto sociale. A nostro avviso, il comportamento comunicativo di chi, nella comunicazione sociale, produce testi

che sono prodotti nell’universo della comunicazione sociale ita- liana; in piú, tale testo ci sembra testimonianza di un veechio analfa- betismo mascherato, riaffiorante pur attraverso il tono formale, alto, specialistico del messaggio. II testo ha un forte ruolo nella comunica- zione sociale: si trova nelle stazioni ferroviarie ed è stato recepito da migliaia di viaggiatori. II testo rappresenta un esempio di analfabeti- smo (nuova forma mascherata) perché manifesta tutta l’incapacità del suo

produttore di esprimere un contenuto informativo sostanzialmente comune e non tecnico: falliscono tutte le funzioni informative, ma ne emergono altre che rimandano alle tematiche del potere di gruppi e di codici entro la rete della comunicazione sociale (e della società della quale la rete è metafora). La nostra tesi è che il testo fallisce le fun- zioni informative che dovrebbe avere in un normale rapporto di comu- 210

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Page 570 of 598
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: LXI, 532 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Location mark: II Z 759/8(1967)
Intern ID: 116764
l’aggettivo, che, essendo destinato a qualificare, meglio denota la gam- ma delle significazioni che nel sostantivo si racchiudono. Noi diciamo «borghese» in tre sensi fondamentali, che sono emer- si, in varie forme, nelle relazioni e negli interventi di questo Congresso. In un primo senso, quell’aggettivo connota una determinata classe so- ciale; esso si riferisce cioé alla «borghesia» come formazione di carat- tere economico-sociale, irrigidita nel coneetto di «classe», e contrap- posta

ad altre «classi» che svolgono una parte diversa nel gioco dei rapporti e delle funzioni che sono chiamate ad assolvere nel tipo di società che si denomina «capitalistica». In un altro senso, l'aggettivo «borghese» si riferisce non piü ad una determinata formazione sociale come tale, ma ad una formazione di cui si vogliono esplicitare certe caratteristiche spirituali e culturali. Noi diciamo cultura «borghese» non solo per indicare la cultura della «borghesia», ma anche semplice- mente per indicare

retaggio della sola borghesia, ma in quanto tiene a conservare un livello di raffinatezza e di umanità, che trova nell’ambiente sociale borghese le condizioni piü propizie per essere raggiunto, ma non appartiene necessariamente e soltanto a que- sto. Vi è infine un terzo senso, deteriore, in cui usiamo l'aggettivo «borghese»: quando intendiamo bollare, con quella parola, un certo comportamento, o certi atteggiamenti, o un certo modo di sentire e vivere l'esistenza, ritenuti angusti, meschini, privi

di slancio, legati alla legge del comodo e dell'utile grettamente iirteso, Lasciando da parte questo terzo senso deteriore, vorrei concentrare l’attenzione sulla «borghesia» intesa negli altri due sensi; come for- mazione economico-sociale, e come formazione culturale. La borghe- sia considerata come classe sociale non puó avere, in quanto tale, che una cultura di classe: ché se intendiamo la cultura borghese in un senso non ristretto all'ambito di una classe, allora passiamo all'altro significato, non

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Page 335 of 598
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: LXI, 532 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Location mark: II Z 759/8(1967)
Intern ID: 116764
stanza, oggi il pensiero cristiano piü vivo è teso in questa alterna- tiva di ritrovare l'autenticità cristiana nel carattere non mondano del Cristianesimo, cioé nel suo carattere escatologico o puramente sacrale; oppure di impegnarsi hei problemi di questo mondo, in una politica o in una rivoluzione sociale, per esempio, In fondo il Cristianesimo nella misura in cui si è trascritto in termini mon- dani, — in buona coscienza e per ragioni storiche giustificatissime — si è sostituito alle forze

profane, ha surrogato responsabilità uma- ne, e perció ha assunto forme culturali, politiche, ideologiche. Oggi, dopo il Concilio, è in atto una profonda rivoluzione della coscienza cristiana. Si riconosce, da un lato, quell'autonomia delle realtà terrene di cui parlano i teologi. Ció significa che le responsabilità dei cristiani come uomini del proprio tempo sono intere e che il Crstiano non ha un alibi ideologico in una pretesa posizione politica o sociale della Chiesa. II cristiano, come uomo

singolo, deve assu- mersi tutte le responsabilità delle proprie scelte nel campo politico o sociale. Non ci sono dei partiti che possono dirsi cristiani in maniera esclusiva. Non si puó dire oggi per esempio quello che diceva Maritain: la democrazia è cristiana o non è democrazia. II Cristianesimo ha assunto nella sua storia posizioni diversissime nei confronti del problema politico, sociale ed economico. 11 vero pro- blema del cristiano è di ritrovare il Cristianesimo nel suo auten- tico carattere

l'autenticità del religioso. Avevo anch'io detto che il grosso problema è qui: l'autenticazione del messaggio cristiano. E' necessario riproporselo perché precisamente alcune soluzioni che sono state date fino ad oggi nel campo poli- tico e sociale, in nome del Cristianesimo, potrebbero essere anche esse tali da essere inscritte in quella metafisica del fare di cui parlavo. Certe forme, a mio awiso, del primo maritainismo, per esempio. Tútta la discussione in atto oggi per il superamento del- la concezione

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Page 363 of 420
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXI, 393 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Subject heading: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II Z 759/27(2004)
Intern ID: 611993
Platone né Aristotele ignoravano il fatto che l’uomo non puó vivere fuori dalla compagnia di altri uomini; ma questa condizione non è spe- cificamente umana; anzi, la “vita in comune naturale”, “meramente sociale”, ossia il fatto di doversi associare allo scopo di mantenersi in vita, è un tratto che l’uomo condivide con tutte le altre forme di vita animale 12 . La traduzione latina è un costitutivo “malinteso”, un “pro- fondo travisamento”, che prepara il terreno affinché la sfera politica

, ossia il luogo pubblico della comune ricerca della virtus (libertà), fini- sca per coincidere con la sfera sociale, Pambito delle attività che pre- siedono alla conservazione della vita (necessità). Questo malinteso, preparato dal pensiero romano-cristiano, si ag- grava ulteriormente con il sorgere della concezione moderna della so- cietà. In tale concezione, tutte le facoltà dell’uomo sono, dice Hannah Arendt, “assorbite” entro quella che anticamente era la “sfera privata”, cioé Pambito domestico

e familiare in cui erano relegate le attività ne- cessarie al sostentamento della vita - in altre parole, le qttività nelle quali l’uomo non è pienamente umano. La distinzione tra “pubblico” e “privato” muta radiealmente il suo senso. La “sfera privata” diventa ora 1’interiorità, l’umano per eccellenza, e lo “spazio pubblico” diventa in- vece il “dominio sociale”, il quale detta uniformemente la propria legge sostituendo al governo di uno solo “una specie di governo di nessu- no” 13 . Con il sorgere della

società di massa la sfera sociale è giunta finalmente, dopo diversi secoli di sviluppo, ad abbracciare e controllare tutti i membri di una data comunità in maniera uniforme e con la stessa forza 14 . II fulcro dell’analisi storica di Hannah Arendt è costituito dal fatto seguente: il sorgere della società moderna, e il dissolversi delle prece- denti forme di comunità quali la polis greca e la civitas romana, com- porta Lemergere di una nuova determinazione del senso dell’uomo - una determinazione che

costituisce la guida nascosta di ogni sapere e di ogni agire umani. Uuomo è essenzialmente animale sociale attivo, e tale concetto-guida, in tutte le sue possibili varianti, orienta nascosta- mente ogni sapere e ogni fare, senza poter mai giungere esplicitamente 339

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Page 136 of 420
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXI, 393 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Subject heading: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II Z 759/27(2004)
Intern ID: 611993
filosofici - 1867 - 1869, tr. it. Adelphi, Milano, 1993, pp. 21 e 153). L’individuo vive dunque nella società. Tornare al bosco é tanto im- possibile quanto inutile. II suo vivere, crescere e svilupparsi presuppo- ne un dialogo con gli altri, lo scambio, Tinterazione. Anche i fautori piú radicali deirindividualismo estremo e delFautorefenzialità, al limite dell’egotismo e dell’egolatria, devono ammettere che lo stesso proces- so di individuazione è un processo sociale. Si fonda sull’esistenza del

contatto interindividuale, e, nel quadro di questo, offre la possibilità di scegliere l’interlocutore, l’atteggiamento, la linea di condotta. Questo processo sociale di individuazione puó chiamarsi socializzazione, da suddividersi in due grandi settori o fasi: la socializzazione primaria, in cui l’individuo si forma e interagisce nel seno della famiglia o del grup- po dei pari, senza tendere ad alcun fine utilitario in base ad un calcolo razionale esterno al gruppo, familiare o dei pari, poiché

i rapporti della socializzazione primaria hanno valore in sé e per sé; la socializzazione secondaria, in cui l’individuo esce dall’atmosfera calda e comunitaria per entrare nella società extra-familiare ed extra-scolastica, quasi come in una terra straniera, caratterizzata dalla spinta competitiva e dalla lot- ta per la vita, dalla scelta professionale, dal lavoro per procacciarsi i mezzi di sussistenza e per ottenere, insieme con il successo, il ricono- scimento sociale, che aiuta e consolida l’auto

-immagine individuale. È infatti nella scelta che il soggetto si costituisce nella sua indivi- dualità - unica, irripetibile, irriducibile ad altro, e nello stesso tempo condizionata dalle circostanze ambientali. Nessuna meraviglia che la costituzione del Sé, o la formazione del soggetto o dell’attore sociale, come si potrebbe anche dire, comporti un processo laborioso, che rin- via necessariamente alla socializzazione nel suo significato piú ampio, sia primario che secondario, alla famiglia d’origine

, al ceto sociale, alla 112

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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1997
Individuo e rapporto comunitario nell'Europa alle soglie del terzo millennio : filosofia, storia, pedagogia, letteratura, sociologia ; atti del XXIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 6 - 8 maggio 1996
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Page 466 of 668
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <23, 1996, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 635 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Das¬ Individuum und die gemeinschaftlichen Beziehungen im Europa an der Schwelle des dritten Jahrtausends Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Jahrtausendwende ; f.Kongress ; g.Meran <1996> s.Jahrtausendwende ; s.Sozialer Wandel ; f.Kongress ; g.Meran <1996>
Location mark: II Z 759/23(1996)
Intern ID: 120377
che se dal punto di vista pratico essa è ineludibile, In tal modo, «in luogo deirintegrazione degli opposti, che pone un dilemma insuperabile, la forma sociale dello straniero propone il riconoscimento di equilibri sem- pre precari, di risultati instabili per definizione, Uambivalenza genera processi ’autonomi 5 , oscillatori e che non consentono di prefigurare una soluzione ’ottimale’ del dilemma» (28) . 3 - Estraneità ed amicizia II tema dello straniero costituisce pertanto una sfida alEidea

moderna di democrazia, alla capacità deirOccidente di integrare il diverso nella polis, L’immigrato «extra-comunitario» costituisce, sia come singolo che come membro di un gruppo etnico, la figura dell’estra- neo. Lo è per una serie di fattori: la lingua, la condizione sociale, la cultura, la religione, il fatto di costituire in determinate situazioni un potenziale nemieo interno nel mercato del lavoro, il colore della pelle, Tra queste condizioni, contrariamente a ció che usualmente si crede, non

è la razza quella che fa maggiormente problema quan- to piuttosto, come mostra in The declining significance of race uno dei piú noti sociologi afroamerieani, William Wilson, la condizione sociale. La razza diventa elemento di estraneità e di discrimina- zione solo a partire dalla differenza sociale e culturale. Di qui Timportanza, sul piano di una politica di recezione degli immigrati di una serie di regole atte a rimuovere gli ostacoli che si frappongono ai processi di integrazione, Tra esse, in primo

ragionevole deve prevedere, in secondo luo- go, in accordo con le nazioni e Stati di provenienza, una formazione linguistica e professionale di base che offra gli strumenti essenziali per potersi inserire nel contesto sociale di un Paese moderno. Deve, in terzo luogo, indicare le modalità di passaggio dalla condizione di ospite a quella di cittadino tali da permettere di isolare il fenomeno della erimi- 442

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 654 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
rebbe «addomesticato« 6 . Ad accentuare la contrapposizione genetico-strutturale tra Natur e Kultur, ovvero tra Es e super-io, concorre la tesi che vede nella dimen- sione sociale non una modalità spontanea o un’esigenza connaturale all’uomo, ma un’istanza coatta. L’uomo, per natura antisociale, diventa sociale, ovvero associa in un secondo momento l’amore all’odio, sol- tanto per necessità e calcolo, perché essere amati è vantaggioso e rende piü sicura la soddisfazione libidica

7 . È da interpretare in tale contesto l’espressione: «Eros e Ananke sono i presupposti della civiltà umana» 8 . UAnanke denoterebbe la triste necessità della dimensione sociale incul- cata all’uomo. Com’è facile arguire, è sempre e soltanto la ricerca intenzionale del proprio soddisfacimento che è alla base costitutiva sia della tendenza aggressiva, detta anche «egoistica» (connaturale all’uomo) sia di quella «altruistica» (innaturale). Non inganni pertanto l’uso del termine «ten- denza altruistica» adoperato

quale sinonimo di «tendenza sociale»: la tendenza alla socialità è detta «altruistica» non perché in-tende la ricer- ca del bene altrui, ma in quanto mira alla ricerca della propria libido in misura realistica e ottimale, nei limiti cioé consentiti dall’inevitabile in- serimento nel tessuto sociale. L’unica e autentica essenza originaria dell’uomo è la tendenza «egoistica», ovvero l’Es. In altri termini, l’altro sarebbe da tollerare o da subire per un princi- pio di avvedutezza o di economia bio

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1991
¬L'¬ unità d'Europa e il mutamento del quadro culturale: "Le scienze umane" . atti del XIX vonvegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 22 - 27 aprile 1985
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Page 306 of 554
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <19, 1985, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XLIX, 498 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas und der Wandel des Kulturbildes: "Die Humanwissenschaften" Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Geisteswissenschaften ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1985>
Location mark: II Z 759/19(1985)
Intern ID: 62155
- tese. Esse, naturalmente, non si propongono di dimostrare che gli studi e le sco- perte psicologici sono di scarsa importanza per lo scienziato sociale. Esse signi- ficano piuttosto che la psicologia - la psicologia dell’individuo - è una delle scien- ze sociali, anche se non è la base di tutta la scienza sociale. Nessuno vorrà negare l’importanza per la scienza politica di fatti psicologici come la brama del potere e i vari fenomeni nevrotici con essa collegati. Ma la ‘brama del potere’ è senza

dubbio una nozione sociale oltre che psicologica: non dobbiamo dimenticare che, se noi studiamo, per esempio, la prima comparsa nell’infanzia di questa bra- ma, noi la studiamo nel contesto di una certa istituzione sociale, per esempio quella della nostra famiglia moderna (la famiglia esquimese puó dar vita a feno- meni alquanto diversi)»: K.R. POPPER, La società aperta e i suoi nemici, cit., vol. II, pp. 129-30. 38) Ivi, p. 126 39) Ibidem. Cfr. sempre su questi argomenti, K.R. POPPER, Previsione

e profezia nelle scienze sociali, cit., p. 580. 40) K.R. POPPER, La società aperta e i suoi nemici, cit., vol. II, p. 127. 41) Ibidem. 42) Ibidem. Che questo compito sia essenziale per le scienze sociali si puó capire se pensiamo al fatto che «un’azione che si attui in piena armonia con l’intenzione non crea problemi per la scienza sociale (a meno che non si imponga la necessità di spiegare perché in quel determinato caso non si siano avute ripercussioni inin- tenzionali di alcun genere)». 43) K.R

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1998
¬L'¬ Europa multiculturale : filosofia, pedagogia, metodologia, economia, filologia ; atti del XXIV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 13 maggio 1998 = Philosophie, Pädagogik, Methodologie, Soziologie, Ökonomie, Philologie ; Akten der XXIV. internationalen Tagung deutsch-italienischer Studien, Meran, 11. - 13. März 1998
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Page 155 of 756
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <24, 1998, Meran>/Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Merano
Publisher: Hauger
Physical description: XXII, 728 S.
Language: Deutsch
Notations: Parallelsachtitel: ¬Das¬ multikulturelle Europa Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zs.fassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Multikulturelle Gesellschaft ; f.Kongress ; g.Meran <1998> s.Europäische Integration ; s.Kulturelle Identität ; f.Kongress ; g.Meran <1998>
Location mark: II 172.117
Intern ID: 201519
mercato del lavoro interno. L’immigrazione ci appare, cosi, come un regolatore della stratificazione sociale e occupazionale e, in ultima analisi, della mobilità sociale. Ritorneremo su questo punto. La seconda falla è di prospettiva storica. Pensare che tutti i futuri problemi di allocazione delle risorse mondiali possano essere risolti sia con la mobilità di un solo fattore (il capitale, e nella sua forma piü astratta di capitale finanziario), sia con quella dei beni prodotti, sembra essere, alla

luce dei fatti, una esasperazione. Certo, la mobilità del capitale è effettivamente cresciuta, e anche il know how e la tecnologia incorporati nel capitale fisico si trasferiscono con relativa (talvolta molto relativa) facilità da un paese all’altro. Dov’é dunque l’errore? Nei paesi industriali avanzati l’evoluzione demografica, la struttura dei consumi, la stratificazione sociale stanno evolvendo sempre piü verso assetti che comportano una espansione sia dei servizi localizzati (alle persone, agli

edifici, al territorio, all’ambiente), sia degli investimenti in capitale fisso sociale (infrastrutture). All’interno di queste ampie categorie pren- dono sempre maggiore peso le occupazioni “non meccanizzabili”, che sono a struttura professionale molto polarizzata: professioni elevate e servizi “quaternari” ad elevato contenuto intellettuale, da un lato; “bas- si” servizi e professioni dequalificate, dall’altro lato. In questo quadro trova di nuovo un ampio varco la ripresa dei movimenti migratori

, poiché evoluzione demografica e della stratificazione sociale non sem- brano in grado di fronteggiare con forze di lavoro nazionali queste grandi trasformazioni. 3. Le determinanti economiche dei movimenti migratori L’emigrazione è per sua natura fenomeno multivariato. Economia, società, cultura, politica, religione, sono i piani sui quali si possono 129

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