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Books
Category:
Social sciences
Year:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Page 46 of 139
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 139 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2004,1
Intern ID: 361166
, per lavoro, come Franca Berti, la psico ioga che si occupa di coordi nare le attività didattico- culturali del carcere. Dottoressa Berti quali sono le attività che organizza nel carcere di Bolzano? Abbiamo delle lezioni penile completamento della scuola dell'obbligo e dei corsi prò- A fessionali per diventare : ? A elettricisti e commis di cuci-;t pali è l'interruzione del percorso migratorio, causata : dalla mancanza di una casa o d.un lavoro. L'altro fattore è ? la loro visibilità, che rende

1 " o hanno nascosto bene, a Lo Bolzano, Passeggiando lungo il Talvera lo si confon do nella schiera di vecchi edifici affacciati sull'argine, ma chi porta il cane proprio sotto il grosso muro di cinta nota subito che si tratta di tiri carcere. E ' una sfnftfutac i ' piccola, poco visibile ,; è ìli lato che dà su.via Dante è coperto dalla caserma dei carabinieri. Sembra quasi che non ci sia nemmeno un in gresso; che i bolzanini non debbano nemmeno temere di' entrarci. La. sensazione

e un mediatore culturale dall'alto, come la sabbia del . : Sarah,,Non stupisce allora. : che di quest'isola, nel cuore della città si parli pochissi mo, Il carcere. non organizza : ,,conferenze stampa; le infor- delbarea magrebina, Driss Rashdaoui. Coi dati raccolti allestiremo uno studio sui fattori che portano lo stranie ro a finire in carcere. mozioni non escono e i gior- Certo. Una delle cause princi- nalisti non entrano, Per saperne qualcosa non resta b allora che affidarsi alla voce- di chi vi entra

il loro arresto estremamente semplice. Quali sono le difficoltà specifiche che lo straniero incontra quando viene arrestato? Spesso l'immigrato arrivato da poco non ha dietro di sè un nucleo famigliare che lo può aiutare. Quindi gli viene a mancare un supporto affettivo, ma anche un sosteg- na. Inoltre teniamo un adde- no economico. Infatti in stramento al volontariato,: carcere è possibile acquistare visto che è un'attività che ha sigarette e altri beni voluttua- un importante valore riedu cativo

chip còlrie alcuni di loro,

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Books
Category:
Social sciences
Year:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Page 20 of 139
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 139 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2004,1
Intern ID: 361166
, dopo la sanatoria del 2002, hanno questa difficoltà. Un altro problema è il contrat to CoCoCo, la gente che ha quel contratto ha difficoltà. Pa gano solo il 10 per cento di tas se, ma a fine anno devono fare una dichiarazione dei redditi (moello 730). Non lo sanno, non viene spiegato, anche dal le cooperative non viene spie gato, così non sanno come fun ziona. Non hanno diritto di fare ferie e nemmeno di amma larsi. Poi a Bolzano, l'affitto costa molto, particolarmente in cen tro. Per esempio una

indignazione Anwar aggi unge un racconto: poliziotti lo fermano con la sua macchina, chiedono i documenti, poi fan no "Questa macchina di chi è?" "Ma per favore" risponde, "se ha i documenti in mano, si vede che è miai" Si, facciamo un radiogiornale su Radio Vox. Due volte alla settimana per un'ora. Martedì e giovedì alle nove diamo in formazioni su leggi ecc. Al mo mento trasmettiamo in sei lingue: urdu, bangali, spagno lo, albanese, russo e arabo, for se tra un po' aggiungiamo an che il senegalese. Prima

, su tutti i temi interessanti. Sarà una bella cosa, cosi al meno possiamo portare i nos tri problemi davanti alia comu nità e possiamo dare consigli come questi problemi si posso no risolvere. In diverse provin ce hanno fatto delle consulte e molte volte non ha funzionato molto bene. Non è facile rapp resentare tutte le diverse nazi oni e culture; qui a Bolzano vo gliono fare la consulta con una specie di proporzionale delle nazioni e anche per le donne che è un bene. Può solo dire "Questo è il pro

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Books
Category:
Social sciences
Year:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Page 47 of 139
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 139 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2004,1
Intern ID: 361166
sono le condizioni del carcere? Come quasi tutte le prigioni italiane, anche quelle di Bolzano sono sovraffollate. I pQsthprèvisti sono ottanta, ima-ih realtà ci vivono dai 150 :'ài'180. detenuti, che devono scontare una pena di massi mo cinque a imi. Il 60% circa di loro sono stranieri: la percentuale è più o meno la stessa in tutta Italia. Qual è il reato-che più spes so porta all'arresto dello straniero? Senza dii nido io spaccio di droga. Ma non si tratta certo di una. predisposizione cultu

viene da paesi in cui si prati- : ca ancora la tortura e dove le - procedure che attendono _ -1 d'incarcerato sono molto ;■ diverse. E' im problema Igrave, perché non sapere che cosa ti sta per succederne g: indubbi amente fonte di un., .vi terribile disagio. ;‘d : In effetti sexnbra;imdiìCìibo::;ri kafkiano. Non si può far./'.toto nulla per porvi rimedio? Basterebbe avere nel carcere dei mediatori culturali che possano comunicare con ì detenuti per spiegargli qual è la loro posizione. Come

rale, come qualcuno pensa. Il motivo è un altro. Essendo le frange più fragili della società ;pér la condizione di precarie- é tà e smarrimento in cui vivono, alcuni immigrali vengono assoldati dalia malavita italiana per svolgere attività illegali di basso profilo. A fare lo spacciatore, prima dello straniero, c'era infatti il tòssicodipendente, sempre un elemento fragile. Comunque molti stranieri che spacciano finiscono ben presto per diventare anche. . , loro assuntori. Nel carcere abbiamo

un'alta percentuale di dipendenti da alcol e droga. Figuriamoci cosa succederà se passa la propos ta di legge Fini sulle droghe Era gli stranieri del carcere di Bolzano ce ne sono anche di appartenenti alla seconda generazione (figli di immi- Sono pochissimi, perché là maggior parte non è ancora maggiorenne. E' vero però che fra gli adolescenti figli di stranieri si diffondono facil mente comportamenti illega li. D'altronde vivono un forte disagio per la conflittualità fra la cultura famigliare

e quella del paese in cui vivo no. E'una doppia identità che per alcuni di loro diventa un macigno e a volte tentano di scaricare questo peso con un,a era ve trasgressione. Per , ' . capire meglio basta immagi nare un ragazzino musulma no che vive in un paese che- diffida della sua religione perché ha paura, mentre alle spalle ha una famiglia che per reazione si chiude a riccio, radicalizzando gli elementi di diversità culturale. Frali fattori di disagio si può annoverare anche la dispari tà di risorse

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Category:
Social sciences
Year:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Page 19 of 139
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 139 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2004,1
Intern ID: 361166
Anwar Mehmood: Mi chiamo Anwar Mehmood, sono pa chistano e vivo a Bolzano dal '96. La mia madrelingua è hurdu, che è la lingua nazio nale del Pakistan. Prima di ve nire qua mi sono laureato in gi ornalismo, ho lavorato per dei giornali scrivendo in urdù e anche in inglese. C'erano elei problemi con la libertà di stam pa, e la mìa famiglia era nume rosa. Così ho deciso di venire in Italia. Sono arrivato qua perché c'era già mio cugino che lavorava qui, e mi sono trovato bene. Ho girato

un po' tutta l'Italia, Mar che, Abruzzo, Genova, ma mi è piaciuta quest'area e sono tor nato. Qua c'è tranquillità, meno casino che nelle grandi città, e più lavoro. Ho lavorato prima come aiuto cuoco e aiu to pizzaiolo, e dal '99 sto lavo rando in una fabbrica a Bolza no. Avevo un contratto stagio nale, ma non volevo tornare in Pakistan, così sono rimasto qua perché ho sentito che sarebbe arrivata la sanatoria. Dovevo aspettare fino al '98 per avere i miei documenti. Adesso sto qui, sto lavorando

in questa fabbrica, non sono ancora spo sato e sto cercando di aiutare la mìa famiglia in Pa kistan. All'inizio non c'era questo nome, ma l'idea di creare un'associazione di amici, di creare un'area amichevole per tutti gli immigrati. L'idea è nata al tempo quando facevo i corsi d'italiano qui a Bolzano. Eravamo tanti stu denti di diversi paesi in una classe, allora ho pensato che potremmo fare un'associazione. Dono con al- x ermi amici, tra i quali anche Talib Hussein, (attuale presiden te di The

a casa, e anche qui vengono let tere. L'obiettivo era quello di risol vere i problemi che ci sono. I problemi più grandi sono quel li dell'alloggio, dei documenti e del lavoro adeguato. Qui stanno dei medici o ingegneri, laureati, che fanno lavori di pulizia, che non è solo una per dita per la stessa persona, ma anche una perdita per questa comunità. Se un ingegnere la vora come lavapiatti, non per de solo lui, ma anche la comu nità viene privata delle sue ca pacità.

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Category:
Social sciences
Year:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Page 90 of 139
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 139 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2004,1
Intern ID: 361166
ohammed Iqbal Kursheed Gtlani to il Pakistan per cercare la sua Î le deir Alto Adige. L/ha trovata in un n baldi, bulla storia, Finte orazione e i pr< rato a Bolzano. Gilani: Ciao, grazie sto bene. Si, sono venuto dal Pakistan, dalla città Lahore, sono nato a Labore il 15 novembre 1968, ho 37 anni. Poi ho studiato, ho fat to le scuole superiori, sono an che andato all'università d'economia. Ho quasi finito l'università, ma poi sono anda to in Italia, nel 1989, sono ri masto per dieci giorni

e poi sono andato in Svizzera per lavorare come barista. Sono ri masto in Svizzera, a Berna, per sette, otto mesi, e poi sono di nuovo tornato in Italia. Ho pre so un permesso di soggiorno e ho lavorato un po' a Roma in un negozio dove vendevano cibi pakistani. Nel 1991 sono venuto a Bolzano e ho subito incominciato a lavorare in un albergo a Montagna vicino a Egna, come tuttofare, cucina, camere, dove c'era bisogno. Ho lavorato nell'albergo per cinque armi, poi ho lasciato e sono andato

all'ospedale di Bolzano. Per quattro anni ho lavorato per l'ospedale come autista. Sono andato con un camion a portare medicine, robe per mangiare. Ho lavora to bene li. Poi ho lavorato per sei mesi nella cucina della scuola di polizia. Poi ho inco minciato l'attività. Qua (in Via Garibaldi) ho incominciato nel 1999 con il negozio Western Union e di telefoni. Si, ho sempre lavorato. Sono anche responsabile della comunità pakistana. Nel 1993 ho dato inizio ad una comuni tà pakistana, di cui sono

l città, Bolzano, che è carina, e la gente è come nella Svizzera. Allora siccome io ho visto la Svizzera e anche Roma, Bolza no mi è piaciuta di più. E poi c'è lavoro. Chi vuole lavorare, trova lavoro perché i lavori ci sono. Io sono arrivato a Bolza no e dopo tre giorni ho trovato lavoro. In un giornale ho visto qualcosa e sono subito andato e mi hanno preso. C'è lavoro, ma però non è or ganizzato bene. E per trovare un posto, per esempio un ne gozio, devi conoscere grandi persone, come dottori

o ingeg neri. Per quello ci sono tanti che sono usciti dal Pakistan, tante persone che durante il loro studio lasciano il loro pa ese e trovano subito lavoro in altri paesi. Perché l'America, la Germania, l'Inghilterra, l'Olanda, la Danimarca, sono pieni di Pakistani. In Italia i Pakistani sono solo venuti adesso. Anche il Giappone è pieno. C'era un tempo, nel qua le in Norvegia, a Oslo, c'erano

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Books
Category:
Social sciences
Year:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Page 93 of 139
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 139 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2004,1
Intern ID: 361166
con loro. Ma, noi siamo quasi sempre fra di noi. A volte ho ben contatto con dei Bolzanini, ma non tan to. E un po' una difficoltà, ma ci vuole tempo. Perché come in Inghilterra, è da 50 anni che ci sono tanti Pachistani e li sono integrati bene, vivono insieme, sono nel parlamento, sono nati in Inghilterra. Qua in Italia in izia adesso e forse hanno an cora paura, non ci conoscono. Si, è una buona idea, perché da 14 anni che sono qui, non ho mai sentito una cosa così. Qua nel comune di Bolzano

dobbi amo risolvere i uroblemi di i tanti extracomunitari sai, per ché non lo so cosa ci daranno in mano quando la consulta sarà pronta. Ma alcuni dicono che loro giocano solo e che non cambia niente. Però la maggi oranza degli extracomunitari è contenta, perché è la prima volta che fanno questa cosa. Noi dobbiamo entrare e porta re tutti i problemi che ci sono, così guardiamo come risolve re i problemi. Secondo me il comune di Bolzano ha visto che ci sono sempre più immi grati e che bisogna fare

no paura di noi. Ma se ci sono le persone cattive queste ven gono trovate dalla polizia. Ma guarda che durante i 14 anni che sono qui, non ho mai visto gente così, tutti lavorano e bas tai Sì c'è qualcuno che vende droga e così, ma questa è brut ta gente e la polizia li trova. Anche a me non piace questa cosa, ma a chi piace questo? Ma io dico sempre che se abbiamo lasciato il nostro paese per vi vere e lavorare qui, dobbiamo vivere qui come i Bolzanini, come loro vivono con noi, noi dobbiamo vivere

6
Books
Category:
Social sciences
Year:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Page 126 of 139
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 139 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2004,1
Intern ID: 361166
Finalmente anche crii immigrati residenti a O c J Bolzano hanno i loro rappresentanti. Anche se avrà poteri solo consultivi, la consulta po trà difendere i diritti dei cittadini, stranieri, che finalmente avranno una voce in consi elio. O Le elezioni sono state un'esperienza molto in teressante per la città, tantissimi stranieri sono venuti alla festa organizzata dal comune e la partecipazione alle elezioni è stata a dir poco straordinari: 43%. Un tasso di partecipazione superiore a tutti

eletti: Salali Rachid, Fatima Azil e Bahija Gaz- iaoui. I pachistani meno numerosi dei marocchini, hanno invece concentrato quasi tutte le loro preferenze su pochi candidati. Muhammad Kursheed Gii ani, 36 anni e gestore di una vi deoteca e pilone center di via Garibaldi, è sta to il più votato con 102 preferenze. „Ho un contratto con la Western Union e ormai tutti vengono da me per telefonare e spedire i sol di ed io aiuto tutti" ci ha detto al telefono. Dietro di lui Iqbal Tasswar, anche lui impren

ditore, e Muhammad Bashir. A dir poco sororendente lo score delle due candidare più giovani: Fahima Hussein Ratti e Rukshana Begum. Originarie entrambe del Bangladesh queste due ragazze hanno star- cato di molte lunghezze i loro connazionali maschi ed hanno probabilmente ottenuto di versi consensi tra i giovani. Infatti, solo 86 ci ttadini bengalesi avevano diritto al voto ma Rukshana e Ratri hanno ottenuto 120 voti in due. Vestita con un elegantissimo saari blu cobalto, Rukshana Begum, 19 anni

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Books
Category:
Social sciences
Year:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Page 138 of 139
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 139 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/2004,1
Intern ID: 361166
MELOTTI Umberto: Migrazioni intemazionali. Globalizzazione e culture politiche; Mondadori 2004, Tutti i paesi hanno tentato di rispondere all'immigrazione formulando specifici progetti sociali a partire dalla loro particolare cultura politica, L'Italia, che affronta ora questa problematica, potrà forse dare una risposta originale, utile anche al resto dell'Europa, attingendo al suo particolare retaggio di Paese da sempre multiculturale. DAL LAGO Alessandro: Non persone - L'esclusione dei

migranti in una società globale; Feltrinelli 2004 Nel descrivere gli umori più profondi della società italiana Dal Lago sì schiera in modo deciso, in un libro polemico e documentato, perché in gioco sono i contenuti più profondi su cui si regge la democrazia. SIGONA Nando: Figli del ghetto. Gli Italiani, i campi nomadi e l'invenzione degli zingari. Come interagisce oggi la società' italiana con i Rom? Qual e' il senso dei campi e del loro orrore architettonico ed umano? I campi-ghetto sono opera nostra

: una rappresentazione architettonica di come noi vediamo loro, gli zìngari. Quattro cronache dalla periferia di Napoli sono lo spunto per indagare i soggetti, le forme e i modi di quello che viene definito il „problema zingari".

8
Books
Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 150 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
i Lessini, verso occidente. Verona rimane a sud-ovest. Ciò posto, risulta, secondo il Cipolla, dai documenti, che codesto tratto meridionale e occidentale dell’altipiano dei Lessini (') era noto agli uomini della Val Pantena, della Val di Tregnago e della pianura veronese, i quali vi si recavano a tagliar legna e a pascolare le mandre ; che quei pascoli e quei boschi avevano, almeno in parte, i loro padroni, cioè i monasteri di S. Maria iti Organis, di S. Zeno, di S. Michele in campagna, di S. Nazaro

Prevedendo eziandio che altri loro compagni vengano nel territorio veronese, si stabiliscono i diritti sui possessi, in cui essi dovrebbero entrare. I coloni tedeschi debbono un fitto al vescovo, eccettuati per altro i primi due anni dalla loro venuta, durante i quali non sono obbligati che al pagamento delle decime. 11 gastaldione o capo ha il diritto di pronunziare sentenze e con danne fino alla somma di soldi cento. Gli animali, le legna e le Made sono i prodotti di cui si fa menzione

in una parte del territorio dei Sili Comuni alcuni Teutonici del Vicentino, sui Lessini e nell’annesso alti piano non y’erano Tedeschi, Ma c’è da notare a questo proposito, che il tratto di territorio, 'al quale si riferiscono tutti i documenti citati del Cipolla fino al secolo Sili, abbraccia soltanto i Comuni a occidente e a mezzodì, proprio dalla parte di Verona; vale a dire Badia Calavena, Ròvere di Velo, Porcara, Saline, a mezzogiorno: Cerro, Bosco Frizolane e piu al nord Erbezzo, fino a toccare

, di S. Teresa, dì Badia Calavena, i canonici di Verona e private persone vero nesi; che il monastero di Badia Calavena non legavasi coi Lessini a setten trione, ma con Tregnago a mezzodì, e si giovava pei suoi pochi possessi nelle Alpi di conduttori delle colline; che Erbezzo e la Prizolana dipendevano dal Comune di Verona e dai canonici, i quali pure vi mandavano conduttori di propria scelta;.che appena forse in Erbezzo (così il Cipolla) vi era traccia di popolazione non del tutto avventizia; che tutto

il resto non era abitato che da pastori vaganti; che di nessuna popolazione tedesca stabile c' è il minimo cenno nei documenti fino al seeolo XIII ; che infine i nomi locali son quivi sempre italiani. (') Mi permetto di chiamare altipiano dei Lessini il territorio montuoso dei XIII Comuni, perchè le montagne che lo formano sono diramazioni della catena dei veri e propri Lessini, la quale divide esso altipiano dal Trentino.

9
Books
Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 57 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
). Tutti i Bugi d’Italia formavano dunque un sol popolo, quando il re loro congiurò ai danni di Teodorico e disgustatosi con alcuni dei traditori, li combattè e li vinse, sebbene ci perdesse la vita.— Cesare Balbo (Storia d’Italia sotto i barbari L. I, c. 7) pone a questo punto che i Bugi ribelli furono mandati fuori d’Italia alle antiche stanze e che poi, ribellatisi di nuovo, furono cacciati più lungi, o spenti, o spento almeno il loro regno e tratti essi in Italia. Ma senza dar troppo peso al fatto

di Teodorico, nella colpa del suo re, e di codesta colpa pagasse il fio, quando quel re era di già caduto combattendo contro coloro coi quali area congiurato. Ài Bugi superstiti e vincitori rimaneva pur sempre il merito d’aver conquiso gli altri ribelli. Il passo di Ennodio è del resto così oscuro e indeterminato, che non si giunge nemmeno a sapere chi fossero i nemici di Teodorico, che il re dei Bugi favorì per suo danno. —In tanta incertezza si può collocare la ribellione di Federico sìa prima, sia dopo

brighe che Teodorico ebbe fuori d’Italia coi (lepidi, coi Bulgari, coi Greci e coi Franchi. Ma in ogni modo, qualunque sia stato il vero (') Anon, Valesiano: «Eo anno missus est Tufa magister militum a Theodorico con tra Odoacretn Ravennam. Veniens Faventia Tufa, obsedit Odoacrem cum exercitu cum quo directus fuerat; et exiit Odoachar de Ravenna et venit Faventiam, et Tufa tradidit Odoacri comites Patricii Theodorici; et missi sunt in ferro et adducti Ravennam». — Cfr. Ennodio. Vita s. Epiphanii

14
Books
Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 222 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
, per istiga zione dello stesso fratello di Cunizza, Ezelino, la rapi nel 1224. O Dal 1260, anno in coi Martino della Scala fu creato podestà perpetuo, fino al 1387, anno in cui s’ impadronì di Verona Gian Galeazzo Visconti. — Risulta da documenti che gli antenati della famiglia della Scala professavano la legge romana, e in una vendita nel territorio di Molitorio, fatta il 4 aprile 1180, Arduino della Scala si dichiara di romana stirpe « ex genere Romanorum ». Un della Scala fu console di Verona

provincia, p. 402) si mantennero, è vero, i marchesi creati dall’ impero e tedeschi; ma'la loro presenza non era continua, la loro azione spesso debole e nulla, la loro successione interrotta ; e per colmo fimi tra quelli stessi dii, o per alterezza d’animo, o per inimicizia di casato, diede esempio di re sistenza al monarca », « si mantennero anche i conti, ma nativi del luogo sentironsi meglio italiani che nou -ministri imperiali ». —Verona fu inoltre la città cui si dovette fra

, trovò buona accoglienza la poesia occitanica ('). Verona infine non scelse fra i Tedeschi i consoli e i podestà del Comune, e se di sangue ger manico erano i duchi di Carinzia e gli odiati signori da Romano, da stirpe latina sorsero gli Scaligeri, ai quali i Veronesi obbedirono per 127 anni ( 2 ). — E qui mi fermo, che l’italianità di Verona dal 1300 in poi credo che nes suno vorrà metterla in dubbio. Aggiungerò soltanto che fra i documenti ve ronesi fin qui pubblicati, compresi quelli dati

16
Books
Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 167 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
che da immigrati tirolesi (v. cap. X). — Si noti inoltre che tutto quello ch’io son venuto dicendo nei precedenti capitoli è di per se sufficiente ad impugnare la tesi del Cipolla. Come avrebbe potuto formarsi, a ragion d’esempio, nel secolo XIV e forse prima la leggenda dei Cimbri vinti da Mario, se fosse vero che la venuta dei Tedeschi nel territorio vicentino rimon tava al secolo precedente? Si sarebbe perduta la memoria della lor provenienza in men d’un secolo? — Da ultimo tra i documenti

voglia trasportare, come ha fatto il Cipolla, al secolo XIII. Ma non è alle sole argomentazioni che si contengono nel libro Le popol. dei XIII Com. 1882, ch’io debbo rispondere. L’illustre prof, dell’Università torinese ha riassunte le sue conclusioni nell’Àrchivio glottologico dell’Ascoli (Voi. Vili, 2 a puntata, 1884. Appunti storici, p. 259-262), e dopo aver ricor dati di preferenza i documenti di Folgaria (1216), di Rovere di Velo (1287) e di Selva di Trissino (1288), ne ha tratto questa decisiva

conseguenza «Resta pertanto determinato, che verso il principio del secolo XIII, singole tribù tedesche, appartenenti al ceppo bavarese (Bolzano), vennero a stabilirsi, per concessione del vescovo Wanga, in Folgaria; che di là passarono, verso la metù del secolo stesso, nel Vicentino, donde, prima del cadere del secolo, giunsero nel Veronese, e vi si fermarono con sedi stabili ». — Queste parole determinano con maggior precisione l’epoca e la provenienza delle tribù nomadi di Tedeschi dal prof. Cipolla

immaginate, ma non rispondono per fermo alle esigenze della questione. Senza ripetere infatti quanto ho già detto altrove sulla dubbia provenienza di tutti i teutonici di Folgaria dal tenére di Bol zano, io qui mi limiterò ad osservare: 1° che del passaggio di tribù tedesche da Folgaria nel Vicentino non esistono documenti: 2° che nello spazio di 70 anni appena, a partire dal 1216, i Teutonici di Folgaria si sarebbero moltiplicati a tal segno, da poter lasciare discendenza nella lor sede primi tiva

,- occupare le montagne al nord di Vicenza e buona parte del territorio all’intorno, e quinci fornir coloni a Rovere di Velo (1287), e a Selva di Tris sino (1288), per tacer di Montecchia (1300), pur lasciando sulle dette mon tagne del Vicentino (VII Comuni e adiacenze) larghissima traccia di se. Con fesso che di tutto questo io non viescivò mai a convincermi. Tuttavia, e mi è grato dichiararlo, se i documenti pubblicati dal dotto Professore veronese lasciano insoluta la questione delle origini, non per

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Books
Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
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potevano alienare il loro campo nè abbandonarlo, quantunque, soggetti com’erano alla leva, entrando nella milizia, potessero con pieno diritto percorrerne tutta la carriera. I Leti erano barbari offertisi da se stessi ai Romani e detti perciò peregrini. Essi conservavano in gran parte i costumi barbarici, e il terreno in cui vivevano era di loro proprietà, sebbene non potessero nè abbandonarlo nè venderlo. Aveano l’obbligo del ser vizio militare, ebe adempivano formando corpi a parte coi loro prefetti

di Leti. Una torma di Grutungi (Ostrogoti) alla quale Teo dosio aveva assegnato delle terre letiche nella Frigia attorno alla città di Nacolia, moriva di fame nella più fertile contrada dell’Asia minore. Cattivi e irrequieti lavoratori quali erano, i Grutungi spezzarono alla prima occa sione i loro attrezzi rurali e insorsero col loro capo Tarbigilo, che pure aveva il grado romano di tribuno, mettendo a ferro e a fuoco le circostanti provincie (*). Hos p arvae poterunt impellere causas — In scelus

e ammorbidirono per la predica zione del vescovo Ulfila la loro ferrea natura ; taut’ è vero che non vollero , prender parte alle invasioni e alle battaglie dei loro connazionali. — Chi dun que vorrà credere che quei Goti, ai quali non garbava il possesso di terre (') Dedilitii o Coloni erano i vinti datisi alla mercé dei Romani vincitori. Distribuiti nei terreni incolti dellTmpero e addetti al dominio imperiale, essi pagavano canoni e tasse al fisco, rimanevano affissi alla gleba colla loro discendenza e non

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