¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
Page 24 of 32
Author:
Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place:
Bozen
Publisher:
Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description:
32 S. : Ill.
Language:
Deutsch; Italienisch
Notations:
Text dt. und ital.
Subject heading:
g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark:
III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID:
331945
cate gorie razziali. 11 16 aprile del 1945, quando l’Italia era. ormai da conside rare liberata, nel corso dell’ultima se duta del Consiglio dei Ministri della repubblica sociale fu ordinato anche lo scioglimento dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane. Nella prima metà di luglio 1944, a Bolzano, in via Resia, fu istituito un campo di concentramento - o meglio un campo di transito, se consideriamo la funzione alla quale avrebbe dovuto assolvere. Nei dieci mesi in cui rimase attivo
. La pulizia, le li ste dei lavori interni ed esterni e l’or dinaria gestione erano affidate al capo campo cd ai capi-blocco scelti fra gli internati. Vi erano anche dei campi-satellite, nei quali i prigionieri lavoravano e sog giornavano: a Sarentino, Merano, Cer tosa, Vipiteno, Campo Tures, Colle 1 sarco, Bressanone, Moso. 11 campo satellite di Sarentino era comandato da un sottufficiale della Wehrmacht, le guardie erano trentine ed SS tedesche e bolzanino, i reclusi erano circa 200; a Merano, in una
caserma di Maia Bassa, i reclusi erano circa 400, a Cer tosa 50. 11 21 luglio 1944 furono tra sferiti a Bolzano da Fessoli circa 80 tra prigionieri politici ed ebrei, ma la prima immatricolazione di Bolzano documentata é la nr. 81. dell’8 agosto. In seguito furono portati a Bolzano, con gli autobus dell’Azienda Munici pale Milanese, anche gli ebrei lombardi, piemontesi e liguri. Testimonianze Scrive Enrico Zamatto: "Giungemmo nella notte al Campo di concentramen to di Bolzano e dopo l’appello noi
ebrei fummo messi in un piccolo blocco, al mattino ed alla sera veniva data una ciotola di acqua calda dove vagava qualche chicco di orzo; sì passa la gior nata sdraiati su dei tavoli di legno, non ci si muoveva e d’altra parte dopo qual che settimana di totale digiuno si co minciava a ridursi male, solo due vol te al giorno si andava all’appello al mattino prestissimo si faceva un im menso quadrato assieme alle migliaia di altri prigionieri de! campo e biso gnava stare anche un’ora fermissimi
ce li avevano tolti a Milano San Vittore) per le strade della città; qualche santa donna ci affiancava e cercava di darci delle mele che poi si dividevano alla sera al rientro; la cosa riusciva se chi conduceva era della Wehrmacht (con le SS no!); ricordo anzi che qualche volta se la guardia era Austriaca que sto erano umani e ci permettevano di entrare in qualche negozietto a com prare qualcosa...Nel campo vi era una piccola costruzione, il carcere; questo era il terrore di ognuno di noi, infatti chi