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Category:
Philosophy, Psychology , Law, Politics
Year:
1836
Del diritto naturale e del suo ordinamento scientifico e sistematico : della influenza di quello sulle dottrine politico-giuridiche ; cenni storico-filosofici
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Page 15 of 23
Author: Rocchetti, G. Giuseppe / di G. Giuseppe Rocchetti
Place: Padova
Publisher: Cartallier
Physical description: 23 S.
Language: Italienisch
Notations: Padova, Diss.
Subject heading: s.Naturrecht
Location mark: 2.401
Intern ID: 188393
16 ■noia compilazione dei Diritti naturali dell'uomo (§§■ ^ 6, ! " ) ì 8 ; Cod. (il V. Un. Austriaco) il perchè si adottò la massima che il diritto positivo civile è lauto più perfetto, quanto considerati i rapporti dello Stato si avvicina più al diritto na turale. Grande fu quindi P influsso del diritto di natura sul diritto positivo civile, il perchè , il di ritto positivo civile divenne più. proprio all’uo mo ed allo stato; alPuomo, perchè vengono ri spettati i diritti a lui concessi dalla

ragione ; allo stato, perchè il cittadino non ha fine diverso da quello che ha lo stato nel quale entrò sotto la condizione della sicurezza dei diritti, che viene esattamente, e coi soli limiti ai diritti imposti dai rapporti dello stesso stato realizzata. Il diritto dì natura, fu perfino a preferenza del diritto romano ricevuto a fonte' sussidiaria' del diritto positivo civile, mentre si riconobbe Pas soluta bontà in ogni riguardo dello stesso, (§. f. Cod.- Civ. Univ. Austriaco), E questo è ancor più

'mirabile riguardo al Cod. Civ. Univ. Austriaco in quanto esso fu compilato da. apposita commissio ne, presi inconsiderazione i singoli statuti, ad al cuni dei quali era sussidiario il diritto romano , accettato in Germania nel i5q5 alla istituzione del Tribunale della Camera del Regno, che for mava la. terza istanza del Regno Germanico, e ad altri erano sussidiar] altri statuti, p. e. al provin ciale statuto' era sussidiario il diritto romano,

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Philosophy, Psychology , Law, Politics
Year:
1836
Del diritto naturale e del suo ordinamento scientifico e sistematico : della influenza di quello sulle dottrine politico-giuridiche ; cenni storico-filosofici
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Page 13 of 23
Author: Rocchetti, G. Giuseppe / di G. Giuseppe Rocchetti
Place: Padova
Publisher: Cartallier
Physical description: 23 S.
Language: Italienisch
Notations: Padova, Diss.
Subject heading: s.Naturrecht
Location mark: 2.401
Intern ID: 188393
▼alo. Mossi, da questa i romani Pretori introdus sero ancora' nuovi - diritti^ per., es-, cogli editti « linde vir et uxor 9 unde cognati » , -aramisero al 'possesso de’-beni del defunto chi era per lo stretto diritto dalP eredità escluso. Anche il no stro''Codice Civile Universale Austriaco concede il -diritto al padre di famiglia necessitoso dì ripe tere il mantenimento dal figlio §. 1 54- Quanto"lo studio di questa scienza - necessario sia -al- cultore delle giuridiche scienze, risulta

da ciò, che il diritto di natura dacché'fu~ ritrovato, si Introdusse come il diritto romano nella forma zione dei codici delle-nazioni presenti. E-come II-diritto romano è necessario per ben compren dere il diritto positivo attuale, così è necessario anche II diritto naturale, per conoscere i nuovi diritti introdotti, che non -dipendono, da partico lari rappòrti di stato, e le modificazioni che eh- ben>'luogo nell’accettazione deb.diritto romano. Quésto Influsso' del diritto di natura è quello che

ora tento di far osservare. Sorto 1 il diritto dì natura, ne sorse-quasi coo- tempora n ea m eh te la filosofia del diritto positivo. Avanti la compilazione del diritto di natura o non esisteva alcuna .filosofia del diritto positivo, o se esisteva, essa confon de vasi colla politica in quanto riferivasi la legge al fine dello stato, ovve ro non estendevasi che all’indagine dello spirito della legge per interpretare la stessa, e quindi

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Philosophy, Psychology , Law, Politics
Year:
1836
Del diritto naturale e del suo ordinamento scientifico e sistematico : della influenza di quello sulle dottrine politico-giuridiche ; cenni storico-filosofici
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Page 14 of 23
Author: Rocchetti, G. Giuseppe / di G. Giuseppe Rocchetti
Place: Padova
Publisher: Cartallier
Physical description: 23 S.
Language: Italienisch
Notations: Padova, Diss.
Subject heading: s.Naturrecht
Location mark: 2.401
Intern ID: 188393
’ uomo. La filosofia del diritto positivo perfeziono il diritto positivo civile, perchè se vi era in esso qualche diritto che si opponeva ai diritti conces si dalla ragione all’uomo, o se a caso questi di ritti dalla ragione dedotti non erano introdotti., oppure erano introdotti ma non modificali , o modificati ma non secondo il rapporto vario de gli stati ; mentre i popoli nelle loro legislazioni., come ce lo dimostra la romana, vennero confusa- ménte a conoscerli j tosto ella ne conobbe il di fetto

confondevasi coli'* interpretazione filosofica o te leologica. Didatti pria che si conoscesse il diritto di Datura era inutile F investigare la .giustizia e bontà assoluta della legge, perchè, se noti erano cogniti i diritti dedotti dalla ragione dell’uomo, non era possibile F osservare, se questi Diritti ri trovava n si immutali o modificati secondo i dati rapporti dello stato nella legislazione positiva, o se i diritti positivi accordati erano compatibi li o no coll 7 attività giuridica dell

, ed alla scoperta del difetto ne seguì la cor rezione. Di fiat ti noi vediamo tolta la schiavitù e la proprietà di corpo, ammessi i diritti innati, a meno che non venga provala la giusta limitazio ne rapporto allo stato, confermato il diritto di necessaria difesa sotto ì limiti richiesti, ristretta la patria podestà alla sola educazione, posti fuori di attività i moltiplici, e di sovente inintelligibili statuti, e sostituiti tali codici civili, che sembra-

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Category:
Philosophy, Psychology , Law, Politics
Year:
1836
Del diritto naturale e del suo ordinamento scientifico e sistematico : della influenza di quello sulle dottrine politico-giuridiche ; cenni storico-filosofici
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Page 10 of 23
Author: Rocchetti, G. Giuseppe / di G. Giuseppe Rocchetti
Place: Padova
Publisher: Cartallier
Physical description: 23 S.
Language: Italienisch
Notations: Padova, Diss.
Subject heading: s.Naturrecht
Location mark: 2.401
Intern ID: 188393
si po tessero. Quanto in queste deduzioni erano-rigo rosi i filosofi, dai quali fu appellato il diritto' 'di' natura jus philosophicum^ altrettanto larghi ne furono i giuristi che a questa: scienza si ap plicarono, sicché fu converso - il diritto di natura in una terminologia del diritto'"positivo, che Senkenberg- chiamò jus civile n a tu va hs aturti. I primi aveano per fine il semplice sviluppo, della

che si divide in interna ed esterna, secondo' che l’uomo nell’ intenzione sola trattiensi, ovvero ol tre l’intenzione eseguisce anche F azione. L’uomo poi agendo' esternamente deve limita re la sua attività, o libertà in modo, che non renda inattivi i suoi simili, dal qual dovere di giustizia si dedusse il sommo principio:di diritto,' dal quale, e dalle verità da questo dedotte, si ven- ? ne alla compilazione della scienza del diritto di natura. La conclusione quindi della pratica filo- sofia

si è: solo colle più frequenti possibili azióni religiose buone e giuste può F uomo realizzare il suo fine. ■ Solo in tal modo si giunse alla compilazione del diritto di natura, perchè esaminando la va ria direzione dell’attività dell’uomo si pervenne a ritrovare la verità principale, ossia il sommo principio di’ questa scienza, ritrovato il quale non fu difficile di dedurne altre verità; o il connettervi le già ritrovate che ri mancano staccate per non avere la verità principale, alla'quale riferir

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Philosophy, Psychology , Law, Politics
Year:
1836
Del diritto naturale e del suo ordinamento scientifico e sistematico : della influenza di quello sulle dottrine politico-giuridiche ; cenni storico-filosofici
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Page 9 of 23
Author: Rocchetti, G. Giuseppe / di G. Giuseppe Rocchetti
Place: Padova
Publisher: Cartallier
Physical description: 23 S.
Language: Italienisch
Notations: Padova, Diss.
Subject heading: s.Naturrecht
Location mark: 2.401
Intern ID: 188393
dell’ uomo. I primi che estendonoia-filosofìa teoretica alla sola '■metafìsica, considerano la psicologia e la lo gica come due scienze preparatorie alla ■ filosofìa,: in. quanto 1 'quella'dà la' materia, e questa la forma alle filosofiche indagini. ■ - -'Nella filosofìa pratica si tratta-del-., realizza meli to dell’ultimo fine dell’uomo; quindi de ve si osservare■ come l’uomo.'.possa dirigere la sua at tività a questo fine ,~ qual ■ unico mezzo onde arri vare a questo' suo sublime intento

. Le relazioni nelle'quali Fuomo si ritrova, e giusta le quali può egli dirigere solamente la sua attività,-sono tre; relazione verso Dio, verso se stesso-, e rela zione verso i suoi simili. Considerando 1’uòmo- agente nella relazione-con Dio, i do veri che se ne deducono costituiscono 1 la.'Scienza di religione; considerandolo nella relazione con se stesso e coi suoi simili, in quanto trattasi del perfezionamen to-, i doveri dedotti formano- la filosofia morale.

sensuale, ' ultimo fine dell 7 uomo; e secondo 1 altri si'Comprende anche la psicologia, che insegna dagli effetti quali sienole parti integranti dell’uo mo,'le facoltà dell’animarla direzione dì queste, ed il mutuo loro influsso; ci descrive cioè il sog getto destinato alla realizzazione del metafisico-,: Da alcuni'▼enne estesa la .filosofìa teorica ezian dio alla logica, perchè essa, non insegna che. le regole atte--a'dirigere l’intelletto nelle sue-fun zioni, che è pure una delle facoltà

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Category:
Philosophy, Psychology , Law, Politics
Year:
1836
Del diritto naturale e del suo ordinamento scientifico e sistematico : della influenza di quello sulle dottrine politico-giuridiche ; cenni storico-filosofici
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Page 11 of 23
Author: Rocchetti, G. Giuseppe / di G. Giuseppe Rocchetti
Place: Padova
Publisher: Cartallier
Physical description: 23 S.
Language: Italienisch
Notations: Padova, Diss.
Subject heading: s.Naturrecht
Location mark: 2.401
Intern ID: 188393
«MA va, attività, ; ■ i .secondi, per, contrario' ila giustifi cazione d’ogni, diritto-positivo, ancorché dalla ra- gione trarre non- si potesse, ed-unicamente' alle; relazioni di stato si riferisse; errore condonabile, non conoscendosi ancora su che si appoggiano le leggi .positive l.ii tutta la. estensione loro. Ma quan? torfir facile ai giuristi di cadere nella 'teoria dèi diritto, positivo in modo, che alcuni il prese ro per'un diritto 1 , positivo universale, e-come ta le, il trattarono

, altrettanto facile riesci ai filosofi il-cadere ne*'precetti-della morale perda tenue linea, di distinzione, e non di separazione, come alcuni intesero', che passa fra l’attività, morale* e giurìdica dell*.uomo;• Quindi; a buon 'diritto di remo 1 èssere assai difficile il,comporre no. sistema di.diritto naturale* che distingua il diritto dina- tura .dalla morale ; e ‘ distinto' : da : - questa non lo confonda colla : teoria del diritto positivo.' : : fi‘dissi testé, passare-.fra il diritto dì natura

' e la morale.una linea di distinzione,'e non di se parazione, perchè traendo il diritto di natura .i suoiprincipii dalla'stèssa fonte, dalla, quale trag gono i prìncipri loro e la scienza di religione e la morale*- cioè dalla pratica ragione, queste tre scienze presentano un tutto* cioè Fumana atti vità "nella quale non vi può- essere.contraddizio ne; se è diretta dalla- ragione. Filosoficamente poi una.scienza -deve' essere dall’altra distinta,, sebbene alle volte di scienze ausiliario trattisi, per-

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Category:
Philosophy, Psychology , Law, Politics
Year:
1836
Del diritto naturale e del suo ordinamento scientifico e sistematico : della influenza di quello sulle dottrine politico-giuridiche ; cenni storico-filosofici
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Page 20 of 23
Author: Rocchetti, G. Giuseppe / di G. Giuseppe Rocchetti
Place: Padova
Publisher: Cartallier
Physical description: 23 S.
Language: Italienisch
Notations: Padova, Diss.
Subject heading: s.Naturrecht
Location mark: 2.401
Intern ID: 188393
ladini romani come i piu favoriti godevano tali diritti, che a quelli della ragione del tutto oppo~ nevansi p. e. il dominio sui figli, il patronato ec. Finalmente sebbene lo schiavo sì considerasse qual cosa, i figli d’una ancella non erano pro prietà dell’usufruttuario^ come lo erano i degli animali. La ragione riportata dalla Legge si è : Inst. 2 f if 3 A 3. absurdum enim videbatur - hominem in fructu esse cum omnes /ructus re rum gratia hominis c o inp a va ve rit. L’uomo vie ne ad una cosa

equiparato, indi si fanno per esso delle eccezioni. Se l’uomo stabilì che cosa sia frutto, stabilì pure che non possa egli divenire proprietà de' suoi simili. Come da un canto la legislazione romana quindi a sè tira lo sguardo del giurista, dei poli tico, e del filosofo, dall’altro mostra essere piena zeppa di errori che sì facilmente non andavano a prendersi. Era il romano diritto lungi da un perfezionamento, perché le nazioni europee use piuttosto a governarsi colle proprie leggi, F ac cettarono afonie

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Books
Category:
Philosophy, Psychology
Year:
[ca. 1991]
¬Lo¬ hegelismo nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca dal 1831 ad oggi (nel quadro dell'unità culturale europea) : riassunto bilingue delle relazioni del X convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 5 aprile 1970
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Page 160 of 244
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <10, 1970, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Place: Meran
Publisher: [k.A.]
Physical description: XII, 225 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Hegelianismus in der Kulturwelt deutscher und italienischer Sprache von 1831 bis heute (im Rahmen der europäischen Kultureinheit) Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Subject heading: s.Hegelianismus ; f.Kongress ; g.Meran <1970>
Location mark: II Z 759/10(1970)
Intern ID: 62122
, su Hegel, che un articolo, peraltro assai importante, scritto nel ‘31 in oc- casione del centenario hegeLiano per la «Rivista di filosofia», il che lascia pensare che, se quella occasione non si fosse presentata, molto probabilmente neppure una pagina di Hegel - che fu, insieme con Vico, Kant e Savigny, uno dei suoi quattro autori, e di tutti e quattro il prediletto gli sarebbe mai uscita dalla penna» (L’ insegnamento di Gioele Solari, in «II Ponte», V, 1949, pp. 1124 - 1131, ora in Italia civile

, Manduria, 1964, pp. 160 - 161. 48) N. BOBBIO, op. cit., p. 183. 49) G. SOLARI, II concetto di società civile in Hegel, in Studi storici difilosofia del diritto, con prefazione di L. EINAUDI, Torino, 1949, p. 360: «La società civile si presenta pertanto come un sistema di reciproca dipendenza e di relativa eticità». Come «sistema di relativa eticità», soprattutto, la società civile si distingue dallo Stato come sistema di assoluta eticità. 50) G. SOLARI, Diritto astratto e diritto concreto, in «Giom

forme e nei limiti delTindividuo con- creto, singolo o associato che sia, Lo Stato è etico non perché vive in inferiore homine, ma perché è esso stesso realtà e sostanza etica che non si concreta solo negli individui, ma progressivamente nella famiglia, nelle associazioni, nella na- zione, nell’umanità». Intanto, il Bobbio: «Con questa formula (idealismo sociale) egli intendeva dire anche la sua concezione era, si, idealistica, ma si distingueva da quella di Croce e da quella del Gentile, che erano

presenta per lui un autore fondamentale. Scrive N. Bobbio: Non vi fu forse filo- sofo del passato che Solari abbia studiato piü di Hegel (come sa bene chiunque abbia avuto la fortuna di valersi della sua biblioteca, dove si trovano rari testi e saggi hegeliani dalle Theologische Jugendschriften del Nohl allo Hegels Lexi- con): eppure, a parte un corso di dispense, quello del 1931 - 1932, dedicato e- sclusivamente al filosofo di Stoccarda, in tutta la vasta produzione di Solari non si trova

., crit. d. fil, it.», 1948, pp. 42-81, 51) G. SOLARI, Stato corporativo e Stato etico, Lettera aperta al prof. A. Volpicelli, in «Nuovi Studi di diritto, economia e politica, vol. III, fasc. II, marzo - aprile 1930, pp. 119 -120: «Credo errore del neo-idealismo aver deviato dalla tradizione hegeliana (almeno quale io la intendo) circa la natura e i fini dello Stato. II neo- hegelismo tende, a mio credere, verso un individualismo idealistico quando con- cepisce lo Stato non in sé e per sé, ma nelle

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Books
Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 316 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
, di questa verità, la quale non si puo a patto alcuno chiamar in dubbio; che questo mondo civile egli certamente è stato fatto dagli uomini, onde se ne possono, perché se ne debbono ritmovare i principi dentro le modificazioni della nostra medesima mente umana”. (ivi, pp. 541-542). 7) Qui si possono naturalmente richiamare le ben note “degnità” VI e VII. “La filo- sofia considera l’uomo quale dev’essere, e si non puó fruttare ch’a pochissimi, che vogliono vivere nella repubbllca di Platone, non

rovesciarsi nella feccia di Romolo. La legislazione considera l’uomo qual é, per fame buoni usi nell’uma- na società” (cf. ivi, pp. 496-497). 8) La teoria del vemm-factum, si presenta, nella sua originaria formulazione, all ’ In- temo della fondazione metafisica del sapere, annunciata già nel De nostri temporis studiorum ratione e ripresa e piu teoreticamente rielaborata nel Liber metaphysicus del De antiquissima italorum- sapientia. Già nel De Ratione, comunque, si profi- la, dal punto di vista

gnoseologico, la critica di alcuni presupposti della filosofia cartesiana. Tuttavia, la questione del metodo, come ben sanno i lettori e gli stu- diosi di Vico, non è finalizzata soltanto ad una presa di distanza dal criterio eono- scitivo delle idee chiare e distinte, ma anche e soprattutto all’esigenza di rinveni- re una organizzazione metodica ed epistemica del sapere civile (la pedagogia, la storia, la scienza delle umane utilità). “La scienza umana - scrive Vico nel De Antiquissima - è nata dunque

íuttavia le “pruove filologiche servono per farci vedere di fatto le cose meditate in idea d’intorno a questo mondo di nazioni (...); ond’é che, per le pruove filoso- fiche innanzi fatte, le filologiche, le quali succedono appresso, vengono nello stesso tempo e ad aver confermata Fautorità loro con la ragione ed a confermare la ragione con la loro autorità” (ivi, pp. 553-554). 6) Le “dense tenebre” sono quelle che awolgono le antichità remote dei primi popoli greci e che nella diplntura

da un difetto della nostra mente, ossia dalla sua estrema limitatezza, per cui è fuori da tutte le cose che aspira a conoscere, e, poiché non le contiene, non traduce in effetto le cose vere che si sforza di rag- giungere. Ma scienze certissime sono quelle che espiano il vizio di origine, e per mezzo delle operazioni diventano simili alla scienza divina, in quanto vero e fatto si convertono. Da quanto si è sinora dissertato, si puó senz’altro concludere che il criterio e la regola del vero consiste nell

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Books
Category:
History , Philosophy, Psychology
Year:
[ca. 1991]
¬L'¬ idea di libertà nella cultura delle aree linguistiche italiana e tedesca : storia, glottologia, storiografia, filosofia, pedagogia ; atti del XXI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1989
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Page 219 of 564
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <21, 1989, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XV, 540 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Der¬ Freiheitsgedanke in den Kulturen des italienischen und deutschen Sprachraumes Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Freiheit ; f.Kongress ; g.Meran <1989> g.Italien ; s.Freiheit ; f.Kongress ; g.Meran <1989>
Location mark: II Z 759/21(1989)
Intern ID: 62158
dal Prof. Veneruso, e che aveva la sua valenza politico-civile nella figura e nel gruppo che lavorava in- torno al Tamburini; basterebbe citare il Degola, il Natali, il Palmieri, che, pur geno- vesi, erano strettamente legati al gruppo pavese del giansenismo lombardo. Emerge quindi il bisogno di dare alla storiografia un piü ampio ambito di ricerca, di rifles- sione, di consapevolezza e quindi di testimonianza culturale. L’altro aspetto si traduce in un sottile antifascismo. II voler trovare

e proporre invece una storiografia che affondasse le sue radici molto piü profondamente nella vita culturale e nella vita intellettuale del Paese. Di qui allora l’interesse di Rota per i problemi anche letterari che lo portarono a studiare, da storico, la poesia di Carlo Porta. Ma lo qualificano soprattutto i suoi interessi di tipo etico-religioso tradotti nei suoi studi sul giansenismo lombardo. Ed è sul giansenismo lombardo che s’innesta poi anche il giansenismo ligure molto opportunamente ricordato

Interventi sulla relazione II Prof. Italo BERTONI svolge le seguenti considerazioni: «L’ampia, dettagliata, approfondita e non distaccata, anzi appassionata, relazione del Prof. Veneruso mi ha indotto a riflettere su esperienze personali. Pur non essendo io uno storico, ho ripercorso la mia formazione universitaria, il mio impegno con la storia come settore di studi. E ho ripensato con profonda serietà alle lezioni di Ettore Rota che era allora, il mio professore di storia. Ora, proprio come

testimonianza di stima e di rispetto per il Prof. Veneruso, vorrei contribuire al chiarimento del problema da lui posto proponendo un’interpretazione, indubbiamente complessa, delTatteggiamento storiografico di uno storico come Et- tore Rota, del mondo cioé in cui la storiografia di Rota si svolgeva Ci potrebbe essere infatti, da una parte un problema di metodo storiografico - e il Prof. Veneruso va- luteràpoi, da storico, quanto valgaquesto mio contributo - dall’altra una verae pro- pria presa di posizione

nei confronti di un problema che che va molto al di là del Ri- sorgimento in quanto tale. II programma di metodo mi pare possa essere inteso come uno sforzo di liberarsi da un atteggiamento storiografico allora autorevolissimamente rappresentato dal Silva: l’esigenza cioé di allargare consapevolmente l’ambito del senso della storia, di ampliare l’orizzonte del significato dei singoli elementi costitutivi della storia stessa. Reagire cioé a quella che potremmo chiamare una storia diplomatica

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