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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 63 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
re, sulle passioni, sulla fantasia stessa dell'autore; e che le varie impronte segnate dalPAlighieri nelle sue opere hanno una costante relazione di fatto o di tempo o di luogo coi luoghi da lui ' visitati, coi personaggi cono- (*) V. Appendice , Nota 1 .a. (p EI>.: I. Fried. Abegg. Die Idee der Gerechtigkeit u, die felialrechtìichcn Grundsätze in Dante’ s G. C. - : Dante lahrbuch I, 77. (Il concetto della giustizia e le basi del diritto penale nella D. C.)

6Z — VU*> Nel canto stesso, che s’ apre colla descrizione del la rovina di Marco, Dante ha fissata la sede de’ tiranni e de’ violenti « che diér nel sangue e nell’ aver di pi glio ». Siamo nel primo girone del settimo cerchio, do ve in uno stagno infocato bollono, immersi fino alle ciglia e sotto una grandine di strali, i dannati, custo diti da’ Centauri ; uno dei quali indica ai Poeti variì tiranni di varie epoche ; tra questi Obizzo da Este , che fu a Verona contemporaneo di Guglielmo

di Castelbar- co, e Assolino da Romano : ... E quella fronte c’ ha ’1 pel cosi nero è Azzolino, (Inf. XII, 109 - 1 ro). Forse non a caso il Poeta condanna il Tiranno nel luogo stesso dove la sua fantasia gli aveva poco prima ricordato la terra trentina. La corrispondenza tra il pec cato ed il castigo, tra il peccatore e il luogo e la for ma e il modo della pena è stata in Dante già da altri rilevata (1). Gli studiosi del Poema ben sanno quanto potentemente influirono i fatti contemporanei sul caratte

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 47 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
Ar ce et lacu municipium fuisse et terrete motti abstractum , velpotius casti dirutum (i) ... adirne indigena predicante». Non pareva vero che il testo del .Vannetti fosse l’esatto 1 Certo questi lasciò nella penna il « praesentia », ommesso pure dal Barìow, che mostra anche qui di citare di seconda mano, senza curarsi, in mancanza del le originali, di confrontare altre fonti. Proseguiamo. Un dotto compilatore di memorie storiche della città e del territorio di Trento, il padre Bonetti, il piccolo Muratori

del Trentino, riteneva un cento cinquant’ anni fa, la cosa come indiscussa : E quantunque si . sappia che il famoso Dante Alighieri, di Fazione Ghibellina, ebbe a rifugiarsi nelle nostre contrade, non si sà però che abbia fatto soggiorno in Trento sotto la protezione del nostro Vescovo, ma bensì in Marco, nella Valle Lagarina...» ( 2 ) (1 ) Si badi all’ espressione « terrae mota, vel potius caso, di rutum » che ritrae mirabilmente il dantesco : « O per tremuoto o per sostegno manco ». Pare ima

47 ligeri.e Castrobarcensi. » Ma non basta quest’ultima no tizia, dalla quale pare che Dante amasse di stare al fresco, per confermare che il Franco intendeva celebre il villaggio di Marco non tanto per la menzione che il Poeta fa della sua rovina, quanto per Ì1 suo soggiorno in quei luoghi. Più efficacemente lo prova il testo stesso del Franco, quale lo riporta il Telani ; ed è il seguen te : «... Màrtii pagum, Dantis poetae „ praesentia“ celeberrimium, ubi priscis temporibus amplum cum

perfetta traduzione ! (2) Bonétti', «Notizie storico-critiche della Chiesa di Trento» Trento 1762. (Bissert, II intorno Enrico III vescovo; pag. 47).

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 150 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
» avrebbe detto Dante) propria del volgo, di Trento (città) e non bella di certo —- con quella tal cadenza tra il miaulare e il cantar vespri,^che i Tren tini stessi berteggiano col significativo: <r plèo ». Anzi tutto, nessuno può assicurare che Dante abbia soggior nato , nella città di Trento; ed è risaputo che solo i nati e cresciuti all’ ombra del Doss ’ Trento si addolci scono la bocca del su lodato plèo. Se. poi Dante con danna per la grande sregolatezza d’ accento « le mon tanine e villanesche

— 150 no (cap. X), € Di certo » — nota il d’ Ovidio a pro posito « si potrebbero censurare certi aggruppamenti fatti troppo all’ ingrosso e molte ommissioni. » Ma certo è che l’Autore del € De volgari eloquenza » compren deva il Trentino nell’ espressione € Marca Trivisana cum Venetiis », a quella stessa guisa che il cantore di . Cunizza lo comprendeva nella « terra prava italica, che siede tra Rialto e le fontane di Brenta e di Pia va»; tanto più se si osservi che nel « De vulg. el. » ad una

delle Venezie annette l’ Istria, molto più fuori del centro geografico e linguistico che il Trentino. Riassumendo', la causa della condanna del dia letto trentino va ricercata non pur là, dove l’Alighie ri ne fa menzione diretta, ma ancora dove espone le varie ragioni per le quali egli crede dover censurare i dialetti affini. Mi sia dunque lecito dire che il dottis simo nostro Malfatti errò nell’ attribuire la causa di co sì severa disapprovazione -— alla « gorga » o cantilena (« garrulitas

loquele », in generale; quanto toc ca, in particolare, del dialetto trentino, di accenti non fa parola ; si badi, in vece, quanto a diritto censura, ad esempio, i Bresciani « rozzamente aspri nelle paro-

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 69 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
— 6 9 — pari alla fama di colui che poteva- comandarle non che permetterle. Desolato il territorio, Azzolino, dimentico di Ve rona, s' incammina alla volta della sua Lassano per ag guerrirsi di tutto punto; e nella primavera del 1256 rièccolo già, per il canale del Brenta, alle porte della città ribelle. Devasta Pergine. borgata a due ore da Trento ; incendia villaggi ; distrugge fortezze. I Càstel- barco, già riavvicinatisi al vescovo Egnone nell’ora più felice delle prime ribellioni, ora sono

lungo attende re, riuscite a penetrarvi, commisero nefandezze, che la fantasia e la leggenda del popolo certamente esage rò ; ma anche qui stupri, rapine, stragi, incendi. « Tut ti — così il Verci — tutti commiserarono gli infelici cittadini che andarono soggetti a tanti mali.» (2) E non è certo a stupire. Della ribellione di Trento parlano, più diffusamente de’ Trentini, il Monaco padovano , il Cronista estense , il Cronista padovano, Andrea Dandolo , il Muratori , il Dalla (1) V. Gar.\ Annali del

Principato Eccl. eie, sui documenti del Vescovo Alberti eie. Trento , Monauni, 1860; pp. 124 e IZ4. (2) Si. degli Ec. II, p. z2o.

con quei dì Levino i primi ad abbandonarlo: (1) il vescovo dico, che della riscossa era l'anima, la vita, l’iniziatore e il banditore. Egnone, allora, li fulmina colle più severe censure. Ma quelli se ne ridono e più che mai se ne ride Azzolino. Trento si vide perduta. Come il tiranno prendesse la città, e se realmente, anzi, egli o i suoi v entras sero — nè gli scrittori Trentini, nè altri, eh’ io mi sap pia, raccontano. Ma, se chi crede al Verci non s’ ap- pon male, quelle orde imbestialite dal

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 151 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
» 5 * — le e nell’ accento »; che 1’ accento del dialetto brescia no è a dirittura «lacerator di ben costrutti orecchi»: ma a petto del bresciano anche il trentino (di Trento, città) è carezzevole, se non forse effeminato! Resta dunque fisso : Dante chiama « bruttissimo » il volgar tridentino in primo luogo per la mescolanza che ka colle « loquele germaniche » in secondo, per le € bruttissime sincopi » e per le « apocopi », altret tanto numerose quanto noiose'a un orecchio par suo; in terzo

di venir qui ritoccata. Francesco Fumili, nostra simpatica conoscenza, fu il primo e 1' ultimo che pen sò di fare una raccolta di vocaboli della Commedia tuttora vivi nella parlata trentina; ma nè la raccolta è completa, nè, quel che più importa, sono accettabili le conclusioni del raccoglitore ; il quale è d’ opinione, che Dante abbia ricavato dal dialetto trentino una fil za dì vocaboli, nientemeno, che or noi troviamo nella Commedia; opinione — a dir vero — troppo volon-

luogo per la € grande asperità d’ accento ». . * A Ed ora nasce spontanea la questione se nelle o- pere di Dante, specie nella Commedia, si trovino vo caboli d' uso trentino e se codesti vocaboli si possano dire eschcsivamente trentini, fra gli altri non pertinen ti alla parlata toscana ; parecchi dei quali è noto che son veri regionalismi. E una vecchia questione cotesta dei contributi dialettali al vocabolario dantesco, anche rispetto al Tren tino ;■ ma non per questo si troverà forse men de gna

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 148 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
centro e del mezzodì, e che oggidì è rimasta, chi be ne osservi, più a cotest’ ultimi che non al lombardo o al veronese. (1) Mnssafia: Monumenti antichi di dialetti italiani — Vienna, Ger&ìd, 1864. (2) Nella sala del consiglio comunale di Riva di Trento è di pinto il busto di fra Bonvesin da Riva tra quelli degli illustri con terranei, — Con quanta ragione s’ abbia in tal modo voluto afferma re 1’ antico poeta - frate (che del resto avea bella moglie e figli pa recchi) cittadino di Riva di Trento

fa menzio ne il p. Tovaszi■ (Vedi anche: Ambrosi : « Scrittori etc. » op. cit. ; Aggiunte e Correzioni — e, oltre a quel poco che di Bonvesin da Riva ne dicono gli editori delle sue Rime, le notizie del Tiraboscht, an cor poco conosciute, a mio credere, in: Vet. Hum. Monum. I, 297) trovo u*,i Bonvesino del secolo XIV custode del castello di Tenne e rammento che certi fratelli Bonvicini si ritengono costruttori della torre Affienale di Riva di Trento (sec. XIII). — Il cognome Bon vicini esiste tuttora

— 148 — poemetti di Giacomino da Verona e dì qualche ano nimo scritto veronese della medesima epoca; (1) minor copia ne’ poemetti del Bescapè, la maggiore in quelli di Bonvesin da Riva (2) ; negli uni e negli altri, non di rado desinenze dialettali, forme avverbiali, voci del latino della decadenza — identiche: una delle più cu riose, per tacer del resto, è quella desinenza in: m an zi che in: n (bom per bona, buono ; som per io sono, e simili) che è caratteristica dei dialetti trentini del

, io non so veramente; questo so che non è firmato ancora che la patria di Bonvesino sia Riva lom barda, come si ritenne per tanto tempo e si ritiene tuttóra e come avrebbe confermato, di recentissimo, il Ronmssi in un suo stùdio sui poeti milanesi; e certo è che ne’ poemetti di fra Bonvesino troviamo non poche voci e forme dell’ uso trentino odierno, alcune delle quali aliene, almeno oggigiorno, dal dialetto milanese e dal lombardo. Del resto, oltre ai Bonvesini o Banvicini « trentini » de’ quali

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 152 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
af fermazione suppone, evidentemente, non • solo una co noscenza perfetta del proprio vernacolo, ma una cono scenza estesa a tutti i dialetti italiani. Impresa non cer to da tutti (i). . ' Così, bastava che il Lunelli consultasse qualche dizionario vernacolo dell’Alta Italia, in modo speciale quelli del Veneto ( Boerìo ) o del Milanese ( Cherubini ) per convincersi che tutti o quasi tutti i vocaboli, ri tenuti da lui trentini in modo esclusivo, nella forma in cui si- presentano nella Commedia, poteva Dante

avere inteso benissimo fuori del Trentino. Si avrebba buon giuoco a mostrare con bella copia d’ esempi i sìngoli errori del diligente dantofilo trentino; al che (1) Un esempio recente degli errori in cui facilmente cade chi vi s 5 accinga, ne dà il prof. SL de Chiara ( Dante e la Calabria, Cosenza, 1895), ^ quale presenta, al par del Lunelli, uno spoglio di « vocaboli calabresi che s’ incontrano nella X). C. » — Ma quante voci comuni ad altri dialetti non ebbi io stesso a notare, pur colla mia

— 152 — tieri accettata dai Trentini e troppo spesso, a quando a quando, ripetuta. Certo non v' ha motivo di dubitare che, le sin gole voci registrate - dal Lunelli sien dell’uso trentino; ma qui sta il nòcciolo della questione : tutti que' vo caboli non si trovano affatto fuori del Trentino ? — Si trovano, certamente, tutti o quasi tutti. . Di regola, non tanto è facile poter affermare co me il Lunelli : — il tal vocabolo dantesco è stato sug gerito o fornito al Poeta dal tal dialetto. Codesta

9
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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 74 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
, . (2) Trento, Monauni 1864. Fu pubblicato prima nella Fenice di Venezia del 1846, e in altri periodici. (3) Cfr. però il sunto delle osservazioni dell’.ab. Gennari sulla Chiarentana ;> in : Ferrassi, Man, dant. V. p, 330.

' autore fece il Tommaseo e la concordia che non par vero — colla quale I commentatori moderni, dal Bianchi al Terrazzi e allo Scartazzihi, e italiani e ]- (li Nella Bibliografia del Batines si possono trovate i titoli del le fatiche letterarie di tutti costoro e nel Manuale del troppo paziente Ferrassi anche qualche estratto delle medesime non die delle quat tro o cinque lettere dello Scolari, il quale ebbe, almeno, il pudore di nascondercisi sotto il grazioso pseudonimo di Veladonì Gerolamo

per giustificare le mie espressioni forse vivaci citerò so lamente lo Scolari e lo Scarabelìi] perchè saper <P alcuno è buono ; degli altri fia laudabile il taccici. Lo Scarabelìi spiegò Chiarentana con « regione alpina tra il Tirolo, 1’ Umbria (!) la Stiria e la Carin- zia. » Oh padre Dante! — E. lo Scolari (i) sentenziò: « Chiarentana non è voce geografica; ma designa la regione del monte ( ! ) che, se è bel tempo (quando è chiaro ) è pronostico di bel tempo [sic] per l'agricoltore

»! Fu appunto quando tra lo Scolari e il Dembscher si impegnò più accanita e piazzaiuola la bega, che un Tren tino, Francesco Lune Ili,' modesto e onesto studioso di Dante e della geografia della sua terra, infastidito, del lo spettacolo di quella batracomiomachia dantesca, si decise a pubblicare il suo eccellente studio « Sulla vó ce Chiarentana di Dante » ( 2 ), È questo il lavoro più autorevole, o, a meglio dire, 1' unico autorevole sull'ar gomento (3) : e basti ricordare le lodi che dello scritto e dell

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Category:
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Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 45 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
dabben frate pa re cosi categorica, e, se non m’ inganno, ha un tal sa pore di schiettezza e di disinteresse, che, anche prescin dendo dalla data, rimane documento di un certo valore. Il secondo scrittore che ci offre un accenno al sog giorno di Dante nel Trentino, è Ambrogio Franco (i) € tridentino di Arco » che fiorì nella seconda metà del cinquecento. Il Franco in un suo M. S. intitolato « De ar- censis castri fondanone » sovente ricordato dagli scrittori trentini, parlando dell'uccisione del

-, « Scrittori cd artisti trentini ». Trento, Zippel 1883. (2) Secondo VAnonimo Trentino (ms.) citato dall’Ambrosi ( Com- mcnt, d. Storia Treni. 1887, p.81 del I v.) l’uccisione del véscovo sareb be avvenuta là dove ora sorge il Convento dei Riformati di S. Francesco, -

45 rata » si divertono poi a confermare, la notizia con certe piacevoli osservazioni che, se alcuno ci prende gusto, esporrò in seguito. Ma, per dirla schiettamente fin da questo momento, se, come sono convinto, que st’ innamoramento del Poeta nel Trentino non è che una frottola, giova però a riconfermare la presenza di Dante in quella terra ; presenza tanto prolungata da da re agio alla fantasia popolare e pettegola di ricamarvi sopra un’ avventura galante. Detto questo, l’attestazione del

vescovo Alberto, avve nuta quel di Rovereto per opera di un Azzone di Castelbar- co (?), scrive che il delitto fu consumato precisamente « in locum apud Martii pagum Dantis poetae celeberrimum. »( * 2 .) Il Vannetti osservò giustamente che 1’ interpreta zione dello scorretto testo latino (e però altrettanto e- legante quanto la stia prosa italiana) non implica ne- cessariamenie un soggiorno di Dante nella terra di {i ) V. per notizie biografiche e letterarie dei Trentini ricorda li: F. Ambrosi

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 50 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
; — la rovina del € Cengia rosso »; — la rovina dì Rìvoli . Quest’ ultima si trova nel Veronese ; le due prime nel Trentino, e precisamente nella valle Lagàrina. I commentatori antichi, T ignoranza dei quali, in fatto di geografia dell’Italia settentrionale, desta spes so il sorriso, nell’ interpretare il luogo citato o non di cono il nome della rovina intesa dal Poeta o indicano a bastanza chiaramente la rovina di Marco. Fa ecce zione (e che eccezione !) 1 ’ Ottimo; trascrivo qui ben volentieri

— 50 — Da tutte parti 1 ’ alta valle feda tremò ... (ibid, 40-43'. Questa vecchia roccia qui ed altrove tal fece riverso. (ibid. 44 - 46). Io movo li passi miei per sì selvaggia strada . (ibid. qt e 92). Conviene assodare, in prima, che la « ruina » qui ricordata dal Poeta è la rovina . di Marco , nella Laga- rina, conosciutissima nel Trentino colla denominazione popolare : gli € Slavini di Marco ». Tre sono le rovine alle quali si pretese accennas se il Poeta : — La rovina di Marco

1’ esposizione di costui, tanto per predispor mi un po’ il favore di chi vorrà accompagnarmi lungo il cammino, che può riuscire, da principio, seccante. Dante — è 1 ’ Òttimo che parla (1) — « quivi esemplifica questo luogo per una ruina, che è di qua da Trento in Lombardia »... (Lasciamo stare Trento in (i) Ediz. di Pisa, Capurro, 182; — Le. XII. La grafia k qui in parte ammodernata.

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Category:
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Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 77 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
valli di Serrada e di Lavarone, raggiunge le rive dei due laghetti menzionati ; compiendo così, più brevemente, F ipotenusa (solo il grande amore per Dante mi può far ricorrere alle matematiche) del triangolo, i lati del quale sarebbero dati dalla via lungo VAdige (da Rove to a Trento), e da quella lungo il Fèrsina (da Trento fin presso alla Chiarentana); un po’ alla buona, inten diamoci. Ma siamo sempre nel campo delle supposizio ni; e chi mai vorrebbe provare? Forse il simpatico autore di « Dante

Alpinista ». (i) E non so, veramente, quali ragioni abbiano in dotto il Barlow a ritenere per provato che il Poeta, nella sua prima dimora a Verona non solo « ebbe occasione di conoscere le vicinanze, Val Lagarina, Rovereto, il lago dì (!) Ben a co », ma anche « Trento etc. » E tutto questo — come appare, in parte, anche dalla breve cita zione, — con tanta disinvoltura, senza nemmeno un bri ciolo dì discussione, sorvolando anzi — questa è poi (i) Ottone Brentarii « Dante Alpinista » Padova, Drucker

— 77 — triottica partigianeria, pur mossa, in materia dantesca, al veronese autore della Merofie; che vorrei affermare, (per ora soltanto di volo) che Dante non fu nemmeno a Trento, per la qual città avrebbe dovuto ragionevol mente passare se si fosse recato alle « fontane di Bren ta » e alla Chiarentana, durante questo viaggio nel Tren tino. A meno, che non avesse preferito — anche que sto non è , impossibile —— quella magnìfica escursione alpina che rallegra chi da Rovereto, per le amene

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Category:
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Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 65 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
non pensa la turba presente (a farsi onesta ) che Tagliarnento ed Adice richiude; nè, per esser battuta, ancor si pente. (Par, IX, 42 - 45). Qui, ripeto, contrada è generico ed indetermina to; e comprende, oltre la Marca, i paesi già ricordati, e non lo prova soltanto Dante, che descrive con parti colare cura la Marca stessa, ma ancora la storia del grande assalto la quale, naturalmente, io limiterà al Trentino Ma, oltre a tutto questo, il Poeta medesimo nella Marca Trivigiana comprende una parte

, alme no, del Trentino ; ed ecco come : In primo luogo è un fatto — e a Dante non poteva essere ignoto — che nella Marca Trivigiana, sotto l’aspetto della giurisdizio ne ecclesiastica, era compresa quella buona parte del Trentino che è l’odierna Malsugana « porzione ragguar devole del territorio feltrino » come dice il Verci, sog getta, allora, alla diocesi di Feltre fin presso alle « fonta ne di Brenta ed è, non men vero che già sotto l’im pero di Federico II la regione trentina si potea senz’altro

— 65 — Ezzelino o Ecelino etc. — nome d’origine germanica — che nacque nel castello dei Romano (conti d’ Onard) sul colle delio stesso nome, che si leva nella Marca Trivigiana non lungi dalla Brenta e da Bassano. Qua le contrapposto a « contrada s> il Poeta indica, infatto, e delinea più chiaramente la Marca qui per i suoi con fini settentrionali e meridionali (Rialto e le fontane di Brenta é dì Piava), come piu sotto ne racchiude le po polazioni per i confini orientali ed occidentali ; E ciò

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Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 51 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
. Ma il Vellutello , secondo il commento a stampa edito a Venezia già nella prima metà del cinquecento, disse pur chiaro: « Assi miglia, la mina della sponda di questa valle a quella di certo monte, che si trova ve nendo da Trento a Verona di qua da Roverei » ; e le cognizioni geografiche del Vellutello sono quasi sempre esatte e chiare. Ora dal Vellutello in poi, a nessuno poteva cadere in mente di cercare fuori della Lagarina la € mina » dantesca (i). Ma venne Scipione Maffei , che, abituato a spingere quella

Lombardia, dal momento che Dante volle chiamar Lom bardo anche Bartolomeo Scaligero e Lombardi a li pa renti » del mantovano Virgilio ; andiamo avanti.) « E dicono alcuni, che là dov’ è quella mina fu una mon tagna, su la quale fu una città (sic/), nome l’Adice ->. (Non c' è male). « Altri — è sempre l' Ottimo che par la — dice die l’Adice è un fiume (— finalmente ha fatto la scoperta ! — ) lo quale per la continova del corso ha roso la montagna di Trento da piede ...» E mi pa re che basti

sua strana tendenza al provincialismo, o, come si vorrebbe dire oggidì, al cam panilismo, giustamente rimproveratagli dal Foscolo, fino ad attribuire alla sua Verona ogni non ben certa allu sione, ogni notizia oscura del Poema (2); un bel gior no uscì a dire che per la mina « sull' Adige di qua (1) Stefano Taìice da Rìcaldone con cèrto suo latino noioso com menta a lungo questo passo e le sue conclusioni non contraddicono per nulla a quelle che si esporranno qui ili seguito; credo meglio però

risparmiare al lettore tutta quella prosa, che sa. del brodo di lasagne parecchio. {Cfr; il suo commento al c. XII — Ediz. di To rino, Bocca, 1886.) (2) Cfr. «Verona illustrata» Milano 1825; parte II p. 97.

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Category:
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Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 76 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
che le/ sorgenti, le fonti, in generale, di quel fiume? Lascio ad altri il rispondere., sf: # A L’ Adige, che il Poeta ricorda tre volte nella Com media, che fu chiamato da Virgilio « ameno » e « splen didissimo tra i fumi » da Enodio —trae del pari le sue origini presso i laghetti alpini delle terricciuole di Re- schen e Heid, nel gruppo dell* Or iter; nel Trentino toc ca Trento, lascia a sinistra Rovereto , la rovina di Marco e, in fine, Ala. Il Piave, invece, (Par. IX) non appar tiene, per

sè, al Trentino ; ma il Cordevole, suo mag gior confluente, che gli dà largo tributo, nasce dagli alpestri gioghi della valle trentina di Passa. Quanto alla « Chiarentana », volendo anche ac cettare la mia timida interpretazione delle « fontane di Brenta », è certo che mancano i particolari della rovi na € di quà da Trento » come pur quelli, che ora co nosceremo, del Benaco -— per aver sufficienti ragioni a supporre che Dante 1' abbia veduta, da presso o da lon tano. Anzi se vai la pena di dirlo qui, son

— 76 — Valsugana ; entra nel Veneto, lambe a pena Primo latto, dove riceve il Cismone, che del pari nasce nel Trenti no, dalla Cinta di Pagarci del gruppo della Marmolata ; a Padova è già un bel fiume é di qui « corre la Bren ta al mar tacita e bruna ». Sarebbe ora manìa di nuove interpretazioni, se si dicesse che Dante, coll’ espressione già ricordata nel- 1’ antecedente capitolo : « fontane di Brenta » abbia vo luto intendere, più esattamente, i due laghetti di Levi no e di Caldonazzo, anzi

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 70 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
— ?o — Corte , il Ver ci ed altri ancora. 1 più s’ accordano nel- 1' asserire che Trento, dopo quell’ estremo esperimento della tirannide eceliniana, si sottrasse per sempre al giogo ; ma, secondo il Bone!li, l’ Alberti (i) e qualche altro, pare che Azzolino, fino a poco prima della sua morte, fosse potente ancora nella Lagarina e nel terri torio di Arco-, (a) E strano però che il Dalla Corte (3), troppo te nero, come suo costume, dei Castèlbarco ai quali dona lode anche quando loro spetterebbe

biasimo, attribuisca, in gran parte, l'onore della rivolta dei Trentini ad Al- drigkeito, mentre si hanno documenti che affermano tut- t’altro, Anche il Parisìo (4) citato dallo storico bassanese e dalYAmòrosi, —- e il Breniari nella sua « Storia di Las sano » e qualche altro trentino accennano ai Castelbar- co promotori della ribellione ; ma il fatto a me par questo : che i Castèlbarco non furono mai amici nè de' vescovi di Trento, nè de’ vicarii imperiali, ben sì, come avrebbe detto il Poeta

, « amici della ventura ss>; onta maggiore che se al Tiranno avessero serbata co stantemente la fede; e credo col Vercì e col Bonelli che tutta la gloria della riscossa sia da attribuirsi al ve scovo Egnone, al quale Azzolino da lungo tempo, per molte ragioni, era inviso ; la morte di quel partigiano di Azzolino che fu il podestà Sodegerio potette senza dubbio accrescere 1’audacia del vescovo e de’suoi; ma (1) Annali etc, Cfr.: p. 114, e anche: pp, 129, e 134. (2) II Verei, nell’ ofi. cit. riporta

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 22 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
la Lagarina, e non so che duca o marchese per giun ta, lasciò erede la figliuola Sofia, che, sposata ad un Castelbarco, gli recò in dote, tra il resto, anche il ca stello di Lizzana; castello, che, con altri della stessa valle, doveva più tardi essere occupato dalle genti scaligere. Intanto, i Castelbarco, già forti, erano cresciuti in potenza, come quelli che conoscevano per bene l’ar te di barcamenare tra i più forti e più potenti ; come i conti del Tiralo, i vescovi di Trento, i signori di Verona

, (di che nessuno può dar loro biasimo), e la scuola di parteggiare, non di rado, per i nemici di Trento, (di che, certo, nessuno vorrà loro dar lode) vessata a que’ tempi or dai conti di Gorizia e del Tiralo, ora — e più ferocemente — dagli Ezzelini, ora dagli uni e dagli altri insieme, non esclusi i vescovi stessi, pur troppo. Era, del resto, cosa naturalissima che anche ai signori di Verona premesse 1’ amicizia de’ loro potenti ( i ) '• Ricerche storiche sull’ origine dei Castelli della Lagarina etc

22 ronesi e trentine, che, in proposito, danno più polvere che notizie. Quasi certa è però la sua origine ger manica, come di Germania si vuole che sien calati gli stessi Scaligeri ; qualche scrittore trentino poi, igno ro con quanto fondamento, indicherebbe per culla dei Castelbarco la Boemia. Ma già un secolo prima di Dante v’ erano dei Castelbarco nella valle Lagarina. Nel se colo XII (narra i\ J^aranz) (i) il guelfo Iacopino, conte di Lizzana, signore di Rovereto, padrone di quasi tutta

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 135 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
dovesse a diporto ». A Giuseppe Valeriano Vanne iti non parea vero poter poggiare sopra così solido argomento di tanto poderosa, autorità, per dar figura, nella nota sua Let tera al Moneta, a quell’ ombra di leggenda, sotto la quale la Innamorata » di Dante vivea nella fantasia del popolo di Val d’Adige, dal dì, — e forse anche pri ma—che il frate Carmelitano di buona memoria si era compiaciuto di testimoniare, ricordando la villa di Liz zarla : € ... Et ivi avea (Dante) la sua innamorata

— 135 — La e’ è, in fatto, la c’ è. Ecco qua conoscenze nove ed antiche che ne informano a bastanza minuta mente. L' abate Francesco Saverio Quadrio in quella sua « Storia e Ragione d’ogni poesia » (t) tanto apprez zata dagli eruditi del Settecento , riporta la canzone « Amor, dacché convieni pur eh* io doglia » (2) (che egli non esita a dichiarare « unà delle migliori Canzo ni eh’ abbia la volgar poesia »); — e, commentandola, la ritiene scritta tra le montagne veronesi « dove ìl Poeta star

, co me ho udito per tradizione dalla bocca degli più vec chi del paese». Fatto è che il Vannetti rimette In .0- nore e la canzone e l’innamorata scoperte dal Quadrio ; e prova -— che quattro e quattr’ otto — la canzone fu composta nel Trentino e fu dedicata a una Trentina; riuscendo così a guastare i sonni ai dantofili del suo tempo, che anelavano dietro alle imaginarie Dulcinee (1) Voi. Il, p. Il, pngg. 113 - 114 : dell’ediz, milanese del 174Z. (2) Nell’ edizione del Canzoniere curata dal Fraticelli

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