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Literature
Year:
1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 58 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
Promessi Sposi e io ha reso noto aí mondo, anzi colui che, a difesa delMan- zom, hapreso posizione contro un critico mglese. Su Goethe e Manzoni ora- mai moito e stato scritto e detto, sia daparte italiana che tedesca. L 'argomento perö dwenía veramente interessante quando cisi domanda: Che cosa avvenne dopo Goethe? Aíia morte di Goethe le maggiori opere dei Manzoni, gH Inni sacri, FOde a Napoleone, ie tragedte e ilromanzo erano tradotte in tedesco. Erano materia di discussione. Avevano

suscitato un notevole interesse grazie soprattutto aiiintervento deilo stesso Goethe. Dopo la sua morte perö Vinteresse si affte- voli. Le tragedie offrivano esteticamentepoco di nuovo rispetto ai drammi di Schiller e di Goethe. Le poeste liriche appartenevano a un genere fuori di moda. Già nel 1880 PauÍ Heyse si iagnava che dei Manzoni si conoscessero soio d «5 maggw» e i «Promesst Sposi». Percw egli rifece ia traduzione delPode a Napoleone — m modo magistrale — nonché degli Inni sacri e deí Carme

a Carlo Imbonati. Laprotesta deiio Heysegiovo poco. li Manzoni rimase Pau- iore del «5 maggio» e det «Promessi Sposi». Dopo io Heyse vennero tradotte anche le opere moralt, magh scníti del Manzoni sulla lingua nonfumno mai tradotti. Se d romanzo rimase conosciuto ed apprezzato ció si deve anzitutto aiia attività dei traduttori, che gH asstcurarono una popoíarità ininterrotta. Alle due traduzwni delPepoca goethiana, dt Biilow e di Lessmann, seguirono parecchie aitre ftno a quelíapiu recente

volta, gmstificazione che nusctva gradita anche agli editori. Aisuccesso deiromanzo tn Germania contrihui anche un malinteso. Fin dagii anni 50 del secolo scorso ti romanzo venne concepito da certuni come un lihro di edifica- ztone reiigwsa e dtpropaganda cattolica; certi critici arrivarono fno ai'punto dt negare at non cattohci ia capacità di comprenderne il significato. La que- stione, se t Promessi Sposifosse un romanzo tendenzioso o meno determinóper lunght annt la discussione sui Manzoni

. Ma non mancarono voci per difen- dere tl Manzoni da una mterpretazione stretta e extraestetica. Fra questi cri- tia va annoverato d Vofiler che in occasione del cinquantenario delia morte, insistette sul caratteregenericamente umano del romanzo trascendente i limiti di qualsiasi confessione. Alla dijfusione e aiPapprezzamento dei Manzoni nei paesi di iingua tedesca contnbuirono hen poco i critici. Bisogna distinguere vari gruppi. Coioro che sifecero paiadtm dei Manzoni furono in primo iuogo tutti

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Year:
1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 31 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
denomina la ratio entis o concetto dell’ente anche col termine di «nozione». Essa nasce dal guardare all’idea dell’essere «con attenzione e con intenzione nova», e allora «vi scorgiamo la sua nozione, o intima natura {ratio entis)»; dunque, è owio, la nozione delfessere, distinta dalVidea, per Rosmini non è innata, essendo il frutto di un’operazione successiva. Anche Rosmini, in conclusione, avrebbe sottoscritto Faf- fermazione del Manzoni, che nella mente umana non vi è alcuna «nozione» innata

. E resta cosi confermata la definitiva, totale, entusia- stica adesione del Manzoni alla filosofia rosminiana. L’itinerario spe- culativo del Manzoni pensatore si conclude e si esalta in questo perso- nale eppur fedelissimo ripensamento della filosofia del suo maestro ed amico. Questa finale adesione senza riserve alla filosofia rosminiana, espli- cita, a livello di pensiero riflesso, le inclinazioni native piú profonde dell’ingegno manzoniano; essa non è altro che una presa di coscienza riflessa

di quei valori che sono al centro della stessa sua ispirazione poe- tica. II primato della verità, l’ordine motale eome ordine fondato sulla verità stessa dell’essere, la dignità della persona umana, sono presenze intime sia all’arte che al pensiero del Manzoni, e sono presenze squisi- tamente rosminiane. L’incontro intellettuale del Manzoni col Ro- smini e il lungamente meditato, ma poi felicemente raggiunto con- senso del primo col secondo, non costituiscono un fatto accidentale, ma sono il prodotto

di una componente essenziale della personalità manzoniana. II rosminianesimo del Manzoni illumina, anche erme- neuticamente, tutta la sua attività di scrittore, cosi nelle opere d’arte come in quelle di pensiero. Entrambi, Manzoni e Rosmini, sono stati, in modi diversi, paladini di quella verità delVessere, che era per loro il fondamento della cultura e della civiltà, e la cui perdita significa il perdersi stesso dell’uomo in una rinnovata barbarie. Per questo motivo, il Manzoni, col suo linguaggio

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1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 30 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
titudine si estende a tutti gli enti e non è determinata a nessuno» (Car- teggio, p. 52; cfr. l’utile studio dei rapporti biografici ed epistolari fra Manzoni e Rosmini condotto da U. Colombo in Itinerario manzoniano, Milano, 1965). Che Manzoni abbia fmito coll’aderire alla dottrina rosminiana dell’idea innata dell’essere, è dimostrato non tanto dalla testimonianza del Cantu, ma dagli scritti manzoniani, tenendo sempre presente che il principio dell’innatismo dell’idea dell’essere (connesso

alla sua inde- terminatezza, trattandosi di un puro lume intellettuale non derivato da alcun ente reale percepito, e perciò appunto innato), questo principio è cosi interno a tutta la filosofia rosminiana, che, crollato quello, crolla anche questa. Ma non possono esservi dubbi sul finale consentimento del Manzoni al pensiero del RosmÍni. La seconda Morale Cattolica, del 1855, risente fortemente, rispetto alla prima, come bene aveva mostrato, seguito poi da altri, Domenico Bulferetti, dell’influenza

è accaduto che, mentre gli studiosi del Rosmini hanno piu che esaurientemente, a mio awiso, mostrato la piena adesione cui per- venne il Manzoni rispetto a quella filosofia (Cfr. in partic. G. Bozzetti, L’innatismo nel dialogo «DelVinvenzione», in Rivista Rosminiana, giugno 1930; ID., Del rosminianismo di M., ibid., luglio-sett. 1942; E. Pignoloni, Sul rosminianesimo di M., ibid., ott.-dic. 1961), quegli stu- diosi che non nutrono o non sembrano nutrire verso il Rosmini una rilevante simpatia dal punto

di vista teoretico, hanno ritenuto che il Manzoni non sia mai pervenuto ad una adesione totale. A mio awiso l’unica obiezione degna di nota al pieno rosminiane- simo del Manzoni si trova in un rilievo di Romano Amerio; il quale, a proposito di una nota sul Locke contenuta nel cap. III della seconda Morale Cattolica, ha rilevato l’affermazione che nella mente umana non c’é «nozione innata di sorte veruna»; «dunque — commenta l’Amerio — nemmeno la nozione universalissima dell’essere alla maniera

di Rosmini» (vol. I dell’op. cit., p. XLVI). L’osservazione, a prima vista, sembra giusta e perció sconcertante, se si pensa che per altro verso il Manzoni si dimostra discepolo fedelis- simo del Rosmini. Ma il fatto è che «nozione» non è sinonimo di «idea», e tanto meno di un’idea indeterminatissima come la rosmi- 14 —

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1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 57 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
W.THEODOR ELWERT ALESSANDRO MANZONINEL MONDO DILINGUA TEDESCA La considerazione delTaccogíienza che il Manzoni ha trovato nel mondo di lingua tedesca non puó limitarsi aiia Germania, ma deve comprendere anche la Svizzera e TAustria. Un’ulteriore deiimitazione e rispettivamente un aiiar- gamento dei limiti del campo si impone; possono essere indicati nella formula- zione italiana «II Manzoni e la critica tedesca», giacché con essa si rende chiaro che Targomento non puö essere inteso come

Íaposizione che hapreso la critica letteraria nei confronti dei Manzoni, ma Tatteggiamento deipubbhco dei Íettori tedeschi ingenere. E inoltre necessario attutire aspettative esagerate. Innanzitutto Tascoltatore italiano sarà sorpreso del fatto che il Manzoni, tanto amato e celebrato, ha trovato nei Paesi di lingua tedesca un 3 eco piuttosto modesta. Amo 3 di scusaper laparte tedesca mi sia iecito aggiungere che Man- zoni ha avuto questa sorte non solo in Germania, ma anche in Francia, Inghilterra

e Spagna. II Manzoni che gli Italiani conoscono, amano e vene- rano sin daíla gioventu, quei Manzoni, che in modo particolare neíperiodo dopo Tunificazione dei Regno â’Italia ha esercitato un Infiuenza forse mag- giore di queiia avuta prima delTunità, questo Manzoni e al di là dei confini dltalia poco noto, aimeno oggi, ma neanche nel secolo scorso Ío è stato in quella misura che forse si immagina neila sua patria. Le ragioni di ció sono varie e diverse e hisognerà esaminarie, giacché gettano qualche

luce interes- sante sulla storia sia deUTtalia sia degli aitripaesi europei. Alcune di queste ragioni sono dei tutto simili in varipaesi. Ciö vaie soprattutto per i Paesi di lingua tedesca e per ia Francia, mentre nei Paesi di lingua inglese esistono altri motivi, per non dir nuiia deiia Spagna. Per quanto riguarda ia Germania, bisogna comunque riconoscere che la scoperta europea deiManzoni ha avuto ia sua origine in Germania. Non aitri che Goethe è stato coiui che ha scoperto iigiovane Manzoni

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Year:
1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 87 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
HORST RÜDIGER MANZONIE GOETHE Partendo dal concetto goetbiano di letteratura universaie („ Weltliteratur”) che indica piu uno stato sociale delVavvenire che un canone di autori esem- plari delpassato, il saggio presentato cerca difissare ilpunto preciso occupato in questo sistema daiía letteratura italiana in generale e dal Manzoni in ispe- cie. L ’altissima stima mostrata dal Goethe alpoeta italiano riguarda sia gii «Inm sacri» che i drammi e i «Promessi sposi». Ii Manzoni è Vunico autore

contemporaneo al quale Goethe concede Vattrihuto «ciassico», nonostante essenziaii divergenze d’opinioneper quanto concerne ii Cristianesimo e ilpro- blema moraie. Taie stima è fondata anzitutto su giudizi estetici e particolarmente suila plasticità realizzata nei caratteri e nelle descrizioni manzoniane. D’altra parte il Goethe riconosce pure il mondo morale creato dal Manzoni, ammi- rando Varmonizzazione fra ia necessità storica e ipostulati morali ed estetici. Leggendo V«Adelchi» ntrova la propria

dei Goethe, per la tendenza umana che prepara, da parte sua, Videa della Íetteratura universale. Da questo punto di vista il Manzoni sta per Goethe a fianco dei defunto amico Schilier, anzi, prende il suo posto neila discussione estetico-morale. E come lo Schiiler si era dedicato aÍÍa filosofia e alia storia per trovare un con- trappeso alla miseria dei propri tempi, cosi anche ii Manzoni si sprofonda nella storia; ma sia lafiiosofia che la storia prevalgono suiia poesia. Nel caso speciale

delManzoni, eparticolarmente nei«Carmagnola», Goethe critica «la distinzione dei personaggi in istorici e in ideali». II Manzoni gli risponde ammettendo tale «fallo» che poi non ripeterà neÍV«Adelchi». I rapporti fra i due grandi poeti che non si sono mai incontrati personal- mente, si distinguono per il tono urbano e cavaiieresco e, nelío stesso tempo,per una certa distanza e un accento aulico usato taivoita dal Goethe. Manzoni senti in Goethe «la voce dei Maestro» mentre questo dijfuse, per mezzo della

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Year:
1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 19 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
sulfaltra. Lo scopo di questo mio breve discorso sul Manzoni pensatore non vuol essere un’esposizione in qualche modo compiuta delle idee filo- sofiche del Manzoni, ma piuttosto un tentativo di cogliere, attraverso alcuni nuclei particolarmente rilevanti del suo pensiero, quei tratti, quei lineamenti essenziali della sua personalità di pensatore, che val- gono a recare qualche luce sulla sua personalità intera di scrittore, che costituiscono come f innervatura profonda e sottostante a tutta la sua

attività. Poiché anche nelf arte e negli atteggiamenti pratici (fatta ecce- zione per certe non sopprimibili angustie del suo temperamento nevrotico), Manzoni non inventa e non agisce se non alla luce di con- vinzioni ben meditate, e meditate in una forma che contiene già, almeno implicitamente, i piu alti livelli di riflessione a cui egli saprà recare le sue idee. Cosi credo si possa affermare — benché mi si richie- derebbe ben altro spazio per dimostrarlo — che nei Promessi Sposi sia già

implicitamente contenuta quella filosofia rosminiana cui il Manzoni aderirà in seguito: contenuta in quanto il mondo del romanzo già respira entro quei valori che la filosofia rosminiana in modo partico- lare colloca, sul piano della riflessione, in vividissima luce. II Manzoni, come pensatore, produsse vari scritti in cui viene delineata la sua «poetica». Talvolta si parla, e a pieno diritto, di un’«estetica» manzo- niana, ma occorre precisare che quegli scritti sono, per la massima parte delle idee ivi

meditazione, del primo romanticismo lombardo, personalmente ripen- sato dal Manzoni, alla luce di un’alta coscienza morale e religiosa. Quanto al dialogo DelVinvenzione, benché esso sembri trattare, se si bada al titolo, delf invenzione artistica, in realtà trae soltanto da questa lo spunto per dif- — 3

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1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 20 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
al suo fondo passionale), allora essa si solleva nella sfera delle idee «calme e grandi» (cioé, traduciamo noi, dei valori infiniti ed eterni) la cui visione ci è offuscata dalla realtà giornaliera, e che, se fosse piu presente, assicurerebbe meglio la nostra saggezza. Qui siamo di fronte ad una catarsi morale che è nell’atto stesso catarsi este- tica, perché in sostanza l’arte, per il Manzoni, è arte proprio in quanto esprime queste idee calme e grandi, questi valori infmiti ed eterni. Oggetto

dell’arte è per il Manzoni il «vero», come scrive nella Lettera sulRomanticismo; ma non potendo essere il vero positivo, si tratta di un vero speciale, che, nella stessa Lettera sul Romanticismo, il Manzoni dichiara esser difficile esattamente definire. E questo è un secondo nucleo, il piu rilevante a nostro awiso, del pensiero estetico manzo- niano; che potrebbe essere definito un'estetica delvero. La verità costi- tuisce il valore centrale della vita spirituale, e non puó non esser pre- sente, in una

sua forma speciale, anche nell’arte. II vero dell’arte è il verosimile. Non mi sembra che il Manzoni abbia mai sondato in modo esauriente il concetto di verosimile. Ma vi è un passo nel discorso Del romanzo storico, in cui egli identifica il vero posi- tivo con il «reale», e presenta questo e il verosimile come due diversi oggetti mentali, due «essenze», cui si presta un «assentimento» diverso. Qui l’arte, in quanto rapporto con un oggetto puramente intellegibile distinto dal reale, assume una

dimensione metafisica. Per il Manzoni l’arte non è un’attività empirica, ma rivela la costitutiva metafisicità dello spirito umano. Mario Puppo ha assai acutamente rilevato, come momento culmi- nante del pensiero estetico manzoniano, «un idealismo trascendente di ispirazione rosminiana» (cfr. Manzoni, in «Momenti e problemi di storia deh’estetica», p. III, Milano, 1961, p. 1037). A questo punto il

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1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 18 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
tablement employés». La filosofia come scienza dei sottintesi non è altro che la filosofia come un sapere ció che già tutti sanno, ma recan- dolo ad un grado di consapevolezza riflessa. Quanto poi a rendere manifesti i sottintesi, a recare a consapevo- lezza riflessa il sapere comune del genere umano, il Manzoni con- centrò la sua attenzione soltanto su alcuni di quei sottintesi, cioé non esercitó un’attività di filosofo sistematico. Lo scrivere di filosofia gli riusciva molto faticoso, come

egli stesso dichiarava; e il Rosmini scri- veva al Mellerio, il 7 dicembre 1830: «Non ho per buone le sue scuse, piene per altro di modestia e di sapienza, riuscirgli lo scrivere troppo difficile in queste materie; perché, se valesse questa scusa al Manzoni, nessuno potrebbe piu scrivere senza temerità». Ma noi, che oggi cono- sciamo a fondo certi condizionamenti psichici manzoniani derivanti dalla malattia nervosa che Ío affliggeva, possiamo ragionevolmente supporre che sia stata proprio questa

malattia a intralciargli l’esercizio del pensiero. II pensiero filosofico del Manzoni è perciò il pensiero di un autore di alcuni saggi filosofici, non il pensiero di un filosofo professionale ed apertamente sistematico. Non manca peró certo la coerenza fra le idee manzoniane, e se qualche volta mutó in parte le sue idee (come nel discorso Del romanzo storico) questa non è owiamente incoerenza, ma onestà intellettuale. Vi è certo una sistematicità implicita nel pensiero manzoniano, come in ogni

pensiero autentico. Quanto invece alla sistematicità esplicita che uno studioso estremamente attento e rigo- roso, Romano Amerio, ha voluto prestare alle riflessioni manzoniane, questa finisce a mio awiso coll’alterarne il carattere genuino, che è appunto quello di riflessioni nate di volta in volta su problemi partico- lari, senza alcun intento né alcuna preoccupazione di costruire un sistema di idee fornito di una sua ben definita organicità e una sua pur relativa compiutezza. Manzoni, mi si scusi

la ripetizione, fu un saggista filosofico, non un filosofo sistematico nel senso proprio del termine. II pensiero del Manzoni rappresenta non soltanto uno dei vertici in cui si raccolgono i suoi interessi, accanto a quello, indiscutibilmente piu alto, della sua arte, ma rappresenta anche, a mio awiso, un aspetto essenziale della sua personalità che deve essere tenuto primariamente presente se si voglia comprendere appieno anche il Manzoni artista. Poiché sono infine le stesse esigenze che muovono il suo

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Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 44 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
kehr des Todestages, schrieb in der Zeitschrift »Das Hochland« einer der deutschen Ubersetzer Manzonis, Graf'Thun-Hohenstein, — er hat die Inni sacri ins Deutsche übertragen —: »Fürs erste will ich nun gleich bekennen: wir wissen hier wenig von Manzoni. Er war ein Wortführer der italienischen Romantik, hat die berühmte, durch Goethe uns ver- traut gewordene Ode auf den Tod Napoleons gedichtet und hat die »Promessi Sposi« geschrieben, einen grofíen Roman, dessen Namen jeder kennt

, den aber nicht allzuviele gelesen haben. Das ist ungefâhr alles«. Das schrieb Graf Thun- Hohenstein vor fünfzig Jahren. Ist es heute in Deutschland und den Làndern deutscher Zunge mit Manzoni anders bestellt? Hat sich an seiner Bekanntheit wesentliches geàndert? Oder gilt heute was Thun-Hohenstein schrieb? Ich neige dazu, dies zu bejahen. Nehmen wir dazu noch Thun- Hohensteins abschliefiendes Urteil. Dieser schloss seinen Aufsatz mit den Worten: »In dieses klare Goethewort: „Manzoni hilft uns zu guten Gedanken”, möchte

ich die Bedeutung Manzonis fur die Weltliteratur, ja für die ganze Welt selbst zusammenfassen«. Bemerkenswert an diesem Urteil ist, daB es nicht ein âsthetisches ist. Hier wird der Moralist Manzoni, der Erzieher Manzoni gelobt, nicht der Dichter. So freundlich Thun- Hohensteins Urteil klingen mag, so ist doch der Vorbehalt hinsichtlich Manzonis dichterischer Bedeutung nicht zu überhören. Das ist um so bemer- kenswerter als Thun- Hohenstein nach Paul Heyse der einzige, der sich um die Eindeutschung der Inni

sacri bemüht hat, nicht im Verdacht stehen kann, zumal er im Hochland publiziert, für den Katholiken Manzoni kein Verstândnis gehabt zu haben. Seitdem sind weiter fünfzigjahre vergangen. In aller Welt sind Man- zoni-Gedenkfeiern gehalten worden. In Italien und anderswo hat es nicht an Feiern und Kongressen gefehlt. Nachdem das Jahr zu Ende geht, ist man versucht, eine vorlàufige Bilanz zu ziehen. Man hat im Heimatland des Dichters danach gefragt, welchen Wiederhall er im Ausland gefunden

habe. Den Auslànder bewegt die Frage, wie es mit dem Ansehen des Dichters in seinem Heimatland bestellt sei. Das hat für alle diejenigen, die in Manzoni eine der anerkannten Grössen des italienischen Dichterhimmels sehen, einen Autor der seinen unver- rückbaren und unbestrittenen Platz im nationalen Pantheon innehat, manche Überraschung bereit gehalten. Es verlohnt sich vielleicht, eine kurze Überschau zu halten. Doch nicht allein das. Man wird auch nach den Gründen für die jeweilige Einstellung und den Wandel

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1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 29 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
L’elogio della filosofia rosminiana prosegue per parecchie pagine (v. partic. nn. 139-140; 143-145; 173; 182); ma è sufficiente questo passo, mi sembra, a mostrare come il Manzoni fosse pervenuto ad una ade- sione senza riserve alla filosofia del Roveretano. Perché qui non siamo in presenza semplicemente di elogi generici. La filosofia rosminiana è presentata, in sostanza, come la filosofia. Essa permette di giudicare, dall’alto della verità conquistata, i «diversi e piu celebri sistemi filoso

- fici». Essa possiede un’organicità che è l’organicità stessa del vero. Essa è un’applicazione «mirabilmente consentanea» dello stesso «princi- pio». E evidente che qui si parla dell’idea innata dell’essere, poiché appunto il riconoscimento di questa idea innata costituisce il principio e il fondamento di tutto l’edificio filosofico rosminiano; e il Manzoni, che invita a studiare, come vera, una filosofia che si dirama tutta da questo principio, non puó non condividerlo. Sembra strano dunque che

vi siano stati alcuni studiosi i quali hanno ritenuto non piena l’ade- sione manzoniana alla filosofia di Rosmini, e in particolare hanno pensato che egli non sia mai giunto a riconoscere ed ammettere l’idea innata dell’essere. Certo il Manzoni, come ogni mente veramente filosofica, non poteva aderire subitaneamente e senza riserve ad un determinato sistema di pensiero; la sua adesione al sistema rosminiano fu conqui- stata a poco a poco dall’intimo della sua intelligenza e della sua medita- zione

. Esiste una lettera, del 31 luglio 1831, (la si puó leggere, tratta dal Carteggio, nel II vol. delle «Opere» pubbl. a c. di M. Barbi e F. Ghisal- berti, Milano, Casa del Manzoni, 1950, p. 542) indirizzata al Rosmini, in cui il Manzoni dopo aver accennato alla questione dell’origine dell’idea dell’essere, e alla soluzione che ne dà il Rosmini, cioé il suo innatismo, afferma: «Ma che è che non mi lascia assentire a codesta soluzione? Ahi! è il non intenderla, il non poter farmi un’idea di un’idea

necessariamente indeterminata, e necessariamente non awer- tita». II Manzoni vuol dire che un’idea è necessariamente determinata, ed egli non vede come ci si possa fare un’idea determinata di un’idea indeterminata. II Rosmini, come riferisce il Cantü (A.M. Reminescenze, vol. I, Milano, 1882, p. 300), esclamava «Oh se l’idea dell’essere entrasse in D. Alessandro». Ma, prosegue il Cantú, «a forza di discutere, esso Man- zoni accettó pienamente il concetto che sta davanti all’opera di quello». All’obiezione

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Year:
1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 17 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
FILIPPO PIEMONTESE IL PENSIERO DI ALESSANDRO MANZONI II discorrere di un Manzoni pensatore, e pensatore nel senso stretto del termine, cioè filosofo, non puó stupire chiunque non condivida il giu- dizio piuttosto negativo del Croce al riguardo, e si trovi invece d’ac- cordo con Rosmini, il quale faceva grande stima delle qualità specula- tive dell’ingegno manzoniano. Dicendo «qualità speculative» intendo riferirmi alla speculazione nel suo significato piu alto e piu vero, che a mio awiso

, e Manzoni non è filosofo. In effetti, benché autore di alcuni scritti di argomento filosofico, Manzoni non si puó dire abbia lasciato un’impronta nella storia della filosofia; anzi, i suoi scritti di pensiero, eccettuati quelli sul problema della lingua, sono scarsamente letti e scarsamente studiati. Ció dipende, a mio awiso, da due motivi: dal fatto che Manzoni rifugge quanto è possibile da quel linguaggio tecnico della filosofia, la cui assenza puó far sembrare poco filosofico uno scritto; e dal fatto

che il suo pensiero non si dispone esplicitamente entro quella forma «siste- matica» che sembra una caratteristica non preteribile del pensiero, e lo è senza dubbio, ma non necessariamente in modo esplicito. II Manzoni scriveva nella Lettera a Victor Cousin, del 1829, che «Pétude de la philosophie n’ est autre chose, n’ est rien moins que 1’ étude de ces sousentendus si peu étudiés et si continuellement, si inévi- — 1

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Year:
1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 55 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
in Italien vorfindet, weil Italien die Wiege der Renais- sance ist. Dieses Gefallen an der Renaissance gilt überdies vornehm- lich der bildenden Kunst; die italienische Dichtung dieser Epoche bleibt im Schatten, Tasso und Ariost sind vergessen. Dagegen tritt Michelangelo hervor, Michelangelo der Künstler, und erst in dessen Gefolge Michelangelo der Dichter, der kumulativ in die Verehrung des Künstlers mit einbezogen wird. In dieser Welle der Renaissancebegei- sterung ist man von Manzoni weit entfernt

. Wenn jemand daraus Nut- zen zieht, so ist es der Apostel des Àsthetentums, der Verkörperer amo- ralischen Übermenschentums, Gabriele D’Annunzio, dessen Romane nun verdeutscht wcrden. Noch ein merkwürdige Tatsache ist zu erwàhnen. Als zu Beginn des 20. Jhs das Risorgimento wieder neu entdeckt wird, Íiterarisch neu ent- deckt durch Ricarda Huch, als sie die Màrtyrer vom Spielberg, Gari- baldi, Federico Confalonieri zum Gegenstand ihrer begeisterten Bio- graphien macht, da findet Manzoni in diesem Rahmen

keinen Platz. Wie sollte er auch? Für die Huch mufite Manzoni eine zu blasse Figur sein, unheroisch, undichterisch. Was vollends die Hochschulromanistik angeht, so ist zu bedenken, dafi sie erst um die Wende zum 20. Jahrhundert offiziell durch die Schaffung von zahlreichen Lehrstühlen zu Geltung gelangt. Aber nicht allein dies. Zu Beginn des Jahrhunderts stand die Linguistik im Mittelpunkt. Mit Literatur befafite man sich nur, wenn es mittelalter- liche Texte waren. Die Beschâftigung mit Literatur

, mit moderner Lite- ratur galt als unwissenschaftlich. Erst die zwanziger Jahre brachten einen Wandel. Bahnbrecher wurde Karl Vofiler. Er wandte sich Leo- pardi zu, nicht Manzoni. Dabei blieb es. Wie dem auch sei: man hüte sich aus der Tatsache, dafi in den deutschsprachigen Làndern die literarische Kritik im allgemeinen und die Hochschulromanistik im besonderen von Manzoni eine verhâlt- nismàssig geringe Notiz genommen hat. Dem steht gegenüber die Tat- sache, dafi Manzoni seitjahrzehnten

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1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 32 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
FILIPPO PIEMONTESE DAS DENKEN ALESSANDRO MANZONIS Manzoni war nicht nur ein authentischer Kiinstler, sondern auch ein authen- tischer Denker. Ohwohl sein Denken im streng philosophischen Sinne des Begriffes sich nur in einigen kleineren Werken, in Postillen und verschiedenen Briefen ausgedrückt hat, niitzt das Studium dieses Denkens auch dem Ver- stândnis seiner Kunst; die Persönlichkeit Manzonis hat in der Tat ihren Mit- telpunkt in einer leidenschaftlichen, unaufhörlichen Reflexion

, und wenn man das Kunstwerk als Ausdruck der Person seines Schöpfers ansieht, erleuchtet gerade diese Reflexion von innen her auch seine âsthetische Welt. Im Roman, in der Lynk und in den Tragödien sind schon innerhalh der âsthetischen Schöpfung die Werte vorhanden, die Manzoni dann allmàhlich in der Form reflektierter Bewufitheit in der Philosophie Rosminis erkennt. Auch wenn sich die Beziehung Manzoni-Rosmini als Beziehung des Denkens nach der Zeit der dichterischen und erzâhkrischen Hauptwerhe entwickelt

hat, beleuchtet sie in gewissem Sinne rückschauend auch diese. Und der spekulative Weg Manzoms — nach derjugendlichen Hinwendungzum Ideologismus — ist gerade eine fortschreitende Aneignung der rosminianischen Philosophie, der sich Manzoni immerfester anschlofi, nicht ohne anfângliche Vorbehalte, aber schhefihch mit einer vollstàndigen, tiefen Uberzeugung, dafi dies nicht eine unter vielen Philosophien war, sondern die Philosophie, das System der Wahrheit selbst. Die Einwànde, die manch einergegen

diese endgültige, völlige Zustimmung erhoben hat, halten einer sachlichen Kritik nicht stand, sondern scheinen zumeist von vorgefafiten, antirosminianischen Hintergedanken beeinflufit zu sein. Hier geht es im übrigen darum, eine geschichtliche Wirk- lichkeit zu zeichnen, die Innigkeit der Beziehung Manzoni-Rosmini, also die Bedeutung, die das Denken Manzonis historiographisch annimmt; ein theore- tischer Vorbehalt ist methodologisch fehl am Platze. Mit dem Denken Rosminis nâhrte sich Manzoni ausgiebig

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1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
PREFAZIONE I Per comprendere Pumamtà di Alessandro Manzoni, il suo pensiero fdosojico- religioso, la sua opera letteraria, è necessario tenere presente il tempo storico e le esperienze culturali vissute. Da un latogh avvenimenti storici - dalPetà napoleonica alla Repubblica Cisal- pina, dalla Restaurazione ai moti costituzionali -ela conseguente situazionepoli- tica italiana che Manzonifa oggetto costante delle sue riflessioni; dalPaltro lato i movimenti culturali che contribuirono alla sua

formazione, derivante dalle idea- lità illuministiche, dalPideologia francese, dalla disciplinaformale del neoclassi- cismo lombardo, dello stoncismo del Cuoco, dalla partecipazione alla polemica letteraria (tra classici e romantici) condivisa anche con il Goethe. Elementi tutti che tuttavia «si fondono in un sistema di idee» coerente con ia conversione dei Manzoni al Cattolicesimo. Conversione scaturita da una severa rflessione etico- religiosa deglt ideologi e dai limiti delia ragione in essi

diversi aspetti che qui riportiamo alPessenziale, lasciando ai lettore di inoltrarsi meglio nello studio leggendo i testi integrali delle relazioni. 1) «Una spontanea congenialità unisce la mente del Manzoni alia mente del Rosmini». Come per il Rosmini, ilprimato deila logica e della ragione si rifiette interamente sulla dottrina morale. Manzoni porta un contributo alla storia del pensiero fiiosofico per averci offerto «un ripensamento personale deiia filosofia ro- sminiana». 2) «Faccio ii possibile

per compenetrarmi nello spirito dei tempo che debbo descnvere, per viverci dentro». (Lettera a Fauriel). Questo pensiero si riferisce al romanzo che Manzoni costrmsce su due versanti: storico e inventivo; ia trama X

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1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 22 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
dopo la conversione lascerà ancora certamente una traccia nel suo pen- siero, benché meno profonda di quanto si è voluto supporre da chi ha fatto oggetto di particolare ed ampio studio questo argomento. (Alludo al noto libro di Elena Gabbuti, Manzoni egli ideobgifrancesi, Firenze, 1936). II Manzoni, a mio awiso, dopo la conversione attraversó un periodo di sospensione del suo assenso ad una filosofia determinata. Non mi sembra verosimile che una mente rigorosamente logica come la sua potesse

e fluttuanti; ma nella loro rigorosa e ferma defmitezza, svelano la loro origine, che è logica e critica. La fede religiosa del Mazoni, che è l’anima del suo mondo poe- tico, fu veramente un rationabile obsequium; senza preterire l’integralità delle componenti piú largamente umane che la promuovono e la sor- reggono, certo il Manzoni credette non senza una ferma persuasione logica di dover credere. Senza quello spirito critico che si manifesta apertamente negli scritti filosofici, sarebbe incomprensibile

anche la ferma nitidezza dello sfondo di pensiero che si disegna nelle creazioni poetiche del Manzoni. I due scritti filosofici organici e compiuti pubblicati dal Manzoni sono la confutazione dell’utilitarismo e il dialogo DelVInvenzione. La 6 —

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1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
da un punto di vista cristiano, accettare una concezione della giustizia che faccia perno sui beni temporali. Poiché lo scrivente non possiede il dono della divinazione, non puó naturalmente sapere quale sarebbe stato l’atteggiamento pratico del Manzoni verso il socialismo, se fosse vissuto oggi. II suo atteggiamento teorico, è quello sopra accennato. II dialogo DelFinvenzione, del 1850, fu definito da un filosofo non certo sfornito di finezza speculativa, Carlo Mazzantini, «gioiello della

è ro- sminiana; ma il pensiero rosminiano è personalmente ripensato dal Manzoni, e assume un procedimento e unhnflessione diversi, manzo- niani e non rosminiani. Tuttavia giova ripetere che la sua originalità non risiede in alcun modo nel contenuto speculativo. L’originalità del Manzoni in questo dialogo non puó essere ricercata in un nuovo apporto di pensiero, ma soltanto nel modo in cui la filoso- fia rosminiana (o meglio, qualche sua tesi) viene ripensata e riesposta. L’esposizione e il ripensamento sono

owiamente tutt’uno. Ebbene, è già cosa tutta manzoniana la semplicità e quasi la familiarità di linguag- gio (e il linguaggio non è scindibile dal pensiero), con la quale l’interlo- cutore principale, colui che è denominato Primo, illustra al Secondo i suoi proprii convincimenti. Questa semplicità e familiarità di stile si riconduce al principio rosminiano, condiviso dal Manzoni, che «il filosofare è un ritorno a sé» (Nuovo Saggio, vol. II, p. 52, n. 52), cioè è un meditare sopra se medesimo e sopra ció

che già inconsapevolmente si sa. II Rosmini espone cionullameno il suo pensiero in un linguaggio tecnico e in una forma sistematica. II Manzoni, che non è un filosofo di professione, trae invece da questa radicale umanità, da questo, per cosi dire, «essere alla mano» della filosofia, un modo di ripensarla e di — 9

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1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 26 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
esporla che la fa sentire vivamente come la trasparenza dell’uomo a se stesso; in Manzoni la filosofia si spoglia di un linguaggio e di una con- cettualizzazione che rischino di conferirle Taspetto di un sapere appar- tato e solitario, e riveste l’onesta affabilità delle buone cose casalinghe. È pure cosa tutta manzoniana la maniera abilissima e venata di umo- rismo, in cui egli gira e rigira sopra se stessi i problemi, fino a costrin- gere l’awersario alla resa. II pensiero rosminiano rinasce

) è tutta manzoniana. II dialogo si svolge, come già ho accennato, fra due personaggi, denominati Primo e Secondo, in presenza del Manzoni stesso che non interloquisce. È chiaro peró che le parole di Primo riflettono il pen- siero dell’autore. Credo che l’interpretazione esatta della funzione dei due interlocutori nel dialogo sia quella datane da Stefano Stampa (in A.M., Lasuafamiglia. 1suoiamici, Milano, 1889), secondo il quale i due personaggi riflettono due momenti diversi nello svolgimento intellet

- tuale del Manzoni stesso; Secondo è il Manzoni non ancora convertito alla teoria rosminiana, Primo è il Manzoni ormai divenuto studioso e ammiratore di quella filosofia. II dialogo (tengo presente l’edizione mondadoriana delle Opere manzoniane, a c. di A. Chiari e F. Ghisalberti, vol. III, Milano, 1963), inizia dal quesito se l’artista crei; ammesso senz’altro che questa è un’espressione metaforica, si tratta di sapere «cosa faccia l’artista». «Inventa», risponde Secondo; ma, controbatte Primo

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1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 77 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
in Italien, sich heftig bekàmpfend, vor allem aber die unver- hüllte Parteinahme für »unsern Liebling Herrn Manzoni«. Goethe übersetzt Manzonis Ode auf Napoleons Tod, II cinque maggio, rezen- siert seinen Roman und seine Dramen und fafit seine Aufsâtze als Ein- leitung zum Nachdruck der Werke Manzonis in italienischer Sprache, Jena 1827, unter dem schönen Titel Teilnahme Goethes an Manzoni zusammen. Etwa um die gleiche Zeit entstehen die Szenen der Mum- menschanz im zweiten Teil des Faust, die Goethe

neben Mantegnas Bilderzyklen über den Triumphzug Càsars vor allem Antonfrancesco Grazzinis Tutti i trionfi... verdankt, dem »herrlichsten Denkmal der flo- rentinischen Epoche und Lorenz Medicis«. Wollte man das Thema »Goethe und Italien«, zu dem ja vor allem auch die Rezeption der bildenden Kunst gehört, einigermaBen gründ- lich betrachten, so wàre ein Buch vonnöten. Darum ziehe ich es vor, ein einzelnes Thema herauszugreifen, und wâhle Goethes Teilnahme an Manzoni. Der Mailànder Dichter

und Mailand vornehmlich von Goethe geführt wurde, aber auf Manzoni nicht ohne Wirkung geblieben ist, berührt Themen, die in der Literaturkritik bis heute an derTagesordnungsind: Dichtung und Geschichte, Dichtung und Moral, Sinn, Berechtigung und Not- wendigkeit der Kunst überhaupt. Doch wenden wir uns zunàchst den Fakten zu. Vor 1820 kannte Manzoni von Goethes Werken den Egmont und Hermann und Doro- thea. Ob er sie in französischer Ubersetzung oder deutsch gelesen hat, wissen wir nicht. Irgendwelche

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1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 54 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
, gehandelt hat. Doch gehören diese Schriften dem Ende des vorigen Jahrhunderts an. Wenn wir von den seit 1900 erschienenen Literaturgeschichten absehen, so lassen sich die selbstândigen Veröf- fentlichungen über Manzoni an den Fingern einer Hand abzàhlen, zwei Dissertationen (davon eine, eine schweizerische in italienischer Sprache) und Gedenkartikel. Verglichen mit dem umfangreichen Sch- rifttum, das in Italien sich um die Person und das Werk Manzonis rankt, ein Nichts. Ganz besonders bemerkenswert

ist, dafi die Hoch- schulromanistik sich nicht um Manzoni gekümmert hat. Aber die übrige Publizistik hat von einigen Gelegenheitsartikeln abgesehen, auch nicht viel mehr getan. In Deutschland sind die PrSp ein Werk der Weltliteratur und damit basta. Man fragt sich natürlich, warum das so ist. Dafür gibt es verschie- dene Gründe, solche die in dem Charakter des Werkes selber begmn- det sind. Davon spâter. Dann aber vor allem allgemeinere Gmnde: die geistesgeschichtliche Situation und die Entwicklung

des literarischen Geschmacks. Von diesen ist auch die wissenschaftliche Beschâftigung mit Manzoni an den Hochschulen abhàngig gewesen. Es ist kein Zufall, dals so viele von den ersten Verkündern von Man- zonis Ruhm in Deutschland eigentlich Danteforscher gewesen sind. D as Hauptinteresse in Deutschland gehörte von der ersten Hâlfte des 19. Jhs. an vornehmlich dem Mittelalter, nicht dem Jahrhundert, in das Manzoni die Handlung seines Rornans verlegt, dem 17. Jh. Die Verehrung für das Mittelalter führt

zur Entdeckung und Erforschung Dantes. Er stand und steht noch immer im Mittelpunkt des deutschen Interesses an der italienischen Literatur. Die Dantebegeisterung bringt fast jedes andere Interesse zum Schweigen. Die oben genannten Dan- teforscher haben einem Manzoni nur beilâufig gehuldigt. Nach der Begeisterung der deutschen Romantiker für die Dichtung eines Petrarca, eines Tasso, eines Ariost in den ersten Jahrzehnten des 19. Jhs. schwindet die Freude an der italienischen Literatur fast völlig dahin

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1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Page 80 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
tung der Humanitâtsidee in der Iphigenie wie im Adelchi erklârt auch die kritischen Einwânde, die Goethe gegen die Tragödien des mit ihm gleichaltrigen Alfieri erhob. Der IGassizismus des Piemontesen làfit nach Goethes Meinung jene Beseeltheit des Gedankens und der Rede vermissen, die Goethe der Empfmdsamkeit und dem Pietismus ver- dankt, Manzoni seinem „naiven” Katholizismus und der Romantik. Die «höhere religiöse und sittliche Bildung» beider Autoren beruht auf seelischen Urerlebnissen

zum Carmagnola abgelehnten Einheiten des Ortes und der Zeit, die für das deutsche Drama und im besonderen für Goethe um 1820 schon làngst keine Probleme mehr waren. Vielmehr schieden sich die Geister in der Bewertung der Geschichte und der Moral im Drama und im Kunstwerk. Dabei ist zu bedenken, dafl Goethe in Manzoni einen Bundesgenossen gegen bestimmte extrava- gante Ideen deutscher Romantiker und zugleich einen Autor sah, des- sen dramatisches Schaffen ihn anregte, das durch Schillers Tod abge- brochene

poetologische Gespràch wenn auch einseitig fortzuführen. Durch Manzonis andere Auffassungen konnte er selbst über den Sinn des Dramas und der Dichtung im allgemeinen Klarheit gewinnen: »Manzoni... hilft uns zu guten Gedanken«, sagte er zu Eckerman. Er wie Schiller seien »geborene Poeten... Doch unsere Zeit ist so schlecht, dafl dem Dichter im umgebenden menschlichen Leben keine brauch- bare Natur mehr begegnet. Um sich nun aufzuerbauen, griff Schiller zu zwei groflen Dingen: zu Philosophie und Geschichte

; Manzoni zur Geschichte allein«. Im Wallenstein stünden „diese beiden gewaltigen Hülfen” dem Werke an verschiedenen Teilen im Wege; Manzoni aber »leidet... durch ein Übergewicht der Geschichte«. In höherem MaEe gilt das Urteil für die Promessi sposi. Gewifl ist der 64 —

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Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
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Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
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Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
fen. Sie bestand im wesentlichen darin, dafi Manzoni »seine Personen in historische und ideelle geteilt« habe, und Goethe bat ihn, »dafi er jenen Unterschied niemals wieder gelten lasse. Für den Dichter ist keine Person historisch, es beliebt ihm seinen sittliche Welt darzustel- len, und er erweist zu diesem Zweck gewissen Personen aus der Geschichte die Ehre, ihren Namen seinen Geschöpfen zu leihen«. Manzoni muS sich durch diese Kritik getroffen gefühlt haben. Er schrieb dem verehrten

diesen Unterschied aufgegeben, und es freut mich, dadurch Ihrer Anmahnung zuvorgekommen zu sein«. Die »neuere Arbeit«, auf die Manzoni anspielt, ist die Tragödie Adelchi. Gleich nach Erscheinen im jahre 1822 sandte der Dichter Goethe ein Exemplar mit einer Widmung in deutscher Sprache, die er dem Egmont entnommen hatte: »Du bist mir nicht fremd. Dein Name war’s, der mir in meiner erstenJugend gleich einem Stern des Himmels entgegenleuchtete. Wie oft hab’ ich nach dir gehorcht, gefragt!« Goethe revanchierte

sich fünf Jahre spàter, indem er Manzoni die Jenaer Ausgabe der Opere poetiche mit der Widmung zukommen lie£: »Herrn Manzoni als Zeugnis unwandelbarer Hochachtung und Mit- wirkung«. Bei der Lektíire des Adelchi fiihlte sich Goethe zweifellos an seine Iphigenie erinnert. Wenn er dem Freunde hoch anrechnete, daB er »Per- sonen aus einer halbbarbarischen Zeit« - das Drama gestaltet den Untergang des Langobarden-Reiches in Oberitalien - »mit solchen zar- ten Gesinnungen ausgestattet

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