Scrivimi, mia buona amica, ora che sei tornata dall’Inghilterra ed hai pietà delia povera cieca. Seconda Letteea. Non sai, Anna? Oh, ridi, ridi, che ne hai ragione, poiché crederai che abbia perduto il senno come ho perduto la vista : Te lo dico subito: ho un innamorato. Si, mia cara, io, la fanciulla cieca, ho un innamorato, il più tenero, il più as siduo degli innamorati. Che vuoi ? Egli mi avvicina legalmente in qualità di cu gino. Come è venuto in casa nostra lo igno ro ; quale motivo
nel sentire decantare quelle qualità della mia persona che io non co noscevo.... Oh Anna, mia buona Anna, un simile amante per tutte le altre fanciulle non sarà altro che un amante, ma per me che son cieca è qualche cosa di più.... egli è per me.... uno specchio. — Signore, — soggiunsi,—voi volete lusingarmi, io non sono tanto avvenente. — V’assicuro, signorina, che sono stato al disotto del vero, — egli rispose. — E che debbo io fare del vostro amore ? — Se non son troppo presuntuoso, cine