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Title A - Z
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Books
Category:
History
Year:
1839
Sopra qualche punto della storia trentina : discorsi
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Page 40 of 42
Author: Filosi, Francesco / di Francesco Filos
Place: Rovereto
Publisher: Marchesani
Physical description: 40 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.612
Intern ID: 321774
getture, sulle quali ancor a, nostri giorni si è senza mag gior successo disputato. Secondo questi autori abbracciava il Ducato di Trento la Valle dell’Adige da Bolzano fino ad Ossenigo, le Valli Sugali a , di Non, di Sole, di Fieni- jne, di Ledro, del Sarca.colle Giudicane. Se non che possono muoversi fondati dubbi se al tempo de Langobardi le Giudicarle alla Provincia di Tren to, oppur di Brescia appartenessero, e gli storici monu menti al testano anzi la loro appartenenza a Brescia,

Egli è dunque su queste moderne denominazioni cbe 6 *j sono fabbricati i nomi antichi di Meta Langobardica fì Teutonica Iraducendo la parola Mezzo corrompimento di Medium per Meta. Cadeva così in acconcio a piantare una ipotesi storica derivando le parole Lombardo e Te desco da una antichità che in questo rapporto non eb bero mai. Se dunque rimane provato sul fondamento della sto.* Ha, dei documenti, e della lingua, cbe Eppan era Lon gobardo. meli’anno 5 go cioè 21 anni dopo l’ingresso dei

Langobardi nel Trentino, che Formigaria era nel regno d’Italia nel 9^6; che Langobardi sì dicevano gli abitanti di Caldaio e di Termeno, che il vero nome delle due ville è Medium e. non Meta, ne verrà di conseguenza, <clie i moderni loro nomi non possono marcare conlini antichi, cadrà l’ipotesi fondata sopra quei nomi, e per ciò male si appongono coloro che a nostri giorni usano in latino Mela Langobardica, e Teutonica in luogo dj jMedulin Scinoti Peiri , e Medium Corona ], Dimostrato il contine del

Ducato di Trento col Du calo Franco della Bajoaria non sarà fuor di luogo..il far parola degli altri suoi confini. Ma se fu possibile di..determinarlo a settentrione egli è perchè da questa parte toccando L’estero pbbe la storia occasione di .rammemorarne i limiti. Ma vano tornò ogni studio di conterminarlo in quelle parli, ove coi Ducati di Brescia, di Verona, di Vicenza e di Treviso confinava, Girolamo Tarlami l i, Clemente. Baroni, il bar. di Morniayr altro non seppero fornire die verosimili con

1
Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 98 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
sottomettere tutto quel territorio alpino. Non era questo compito tanto facile, poiché i Reti contavano delle tribù molto nume rose .ed estese, ed alcune di esse godevano fama di singolare ferocia e valore. Nella valle superiore dell’ Adige, finitimi coi Vennoneti, erano i Venosi! (Ve- nostes),* che lasciarono il loro nome alla valle da loro abitata, (Val Venosta, Vint- schgau), che in carte del medio evo era, come ora, chiamata vali in Vetmsla 3 . Senza dubbio i Venosf.es occupavano anche tutti le valli

per uccidere tutti i merendanti che transitavano di lì; e, soggiunge Dione 1 2 , dal (pialo rileviamo tutti questi particolari, non venivano risparmiate nemmeno le donno gra vide, poiché, se per mezzo di loro divinazioni, venivano a scoprire che. portavano in seno un maschio, le uccidevano. Non contenti di commettere queste enormità entro i contini del loto territorio, facevano continue incursioni e rapine sul suolo italico e gallico. Perciò Augusto di spose di far loro una guerra regolare per

formate dai piccoli confluenti dell’ Adige superiore, e quindi tutta la regione a mezzodì del gruppo del- 1’ Oetztlml. Più numerosa ed estesa era la tribù degli Isarci (Inarchi) 4 , che, come è indicato dal loro stesso nome, abitavano la valle dell’ Eisack, 1 ’ Isarcus 5 dei latini, V Isargus, 1 ’ Isarchus 6 , e 1’ Ysarche 1 * 7 8 del medio evo, e forse 1’ ‘Iadoag di Strabene s . Essi quindi si stendevano dal Brenner fino a Klausen, occupando tutto il ter ritorio circostante, confinando ad occidente

coi Venosti, cioè colle sommità delle Sarn- thaler Àlpen, specialmente coll’ Hiinger Spitz e col Weisshorn. Quindi alla vigilia della guerra retica, tutta la regione che va dalle Alpi cen trali fino al confine italico, era occupata dalle due tribù dei Venosti ad occidente e dagli Isarci ad oriente. Le tavole itinerarie pongono in questo tratto di territorio retico lo stazioni Sublavione, Sebatmn (Schabs) e Vipiteno (Sterzing). Veramente il Dauin 9 10 pone gli Isarci dal ponfluente dell’Eisack fino

, primeggiavano sui declivi meridionali della catena centrale alpina, due altri, detti illirici da Strabono 14 , e Vin- 1 54, 22. 2 Pus., in, 22; C. I. L.. III. pag. 5SS e V, pag 747. 3 Cf. Molili, Cod-, I, n. 1)3, anno 967,in atto di donazione fatto «.la Ottono I a Vittore, vescovo «li Curia, è delta Vallisi Venusta. In documento del 931 in pago Vcivusta. Cf. Hormayk, GchkIi. Tiro/'s f, 1, pag. 35; Zkuss, 0. c., pag. 237. Da mi, Zar Urolischcn AttcHlnunskundr, pag, 13 li confonde coi Velinone» o Vennoneti

2
Books
Category:
History
Year:
(1841)
Della storia e della condizione del Trentino nell'antico e nel medio evo ; 2
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Page 195 of 322
Author: Frapporti, Giuseppe / di Giuseppe Frapporti
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV S., S. [200] - 556
Language: Italienisch
Location mark: II 102.297/2
Intern ID: 319142
410 sina in Trento lo trasferì (4248). E qui si noti a prova del ghibellino animo d’ Egenone che solo nel precedente 1247 egli uvea ottenuta la consecra tione . trovandosi in tutti i documenti antecedenti a quell 5 anno nominato solo eletto di Brissina. Trasferitosi dunque in Trento l’anno 1248, previa la fama della inflessibilità e dell’intrapren dente animo, dovette le prime opposizioni patire da parte dei più illustri vassalli della sua chiesa, degli Arco, dei Cast roba rei e dei Vanga che

a danno suo s’eran legati coi Ghibellini. Volse in prima Egemone l’armi contro gli ultimi, e prodi gato in uno scontro Beraldo Vanga, e rinserratolo captivo nella torre di Salerno noi rilasciava se non dopoché Adalberone e Federigo suoi consanguinei aveano dalla sua chiesa riconosciuti in fendo i mu nimenti alì’ Adige, di coi si fece menzione parlan do dell’arcivescovo Federigo, ne’ quali fattisi forti e del comune non paventando, con danno ed onta de’ cittadini a rapine e ad incendi uscivano impu

nemente. Ma più dura impresa era il reprimer gli Arcensi che nel seno dei dominii loro aveano dato agli imperiali stabil ricetto già dal 1245. Appare da ano strumento del repertorio vescovile trenti no confermato poi con altro documento nel marzo 1253, aver in quell’anno Riprando d’Arco ad isti gazione del podestà vSodegerio amicissimo di Ecce llila, venduta a quest’ultimo la metà di castel del Dosso, e del monte d’Àrco con tutti i feudi, e di ritti ad esse cose attinenti per lire 18000 verone

3
Books
Category:
History
Year:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Page 138 of 377
Author: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Location mark: II 102.606
Intern ID: 272018
, passavano sul suo territorio per recarsi a Bolzano e di lì in Germania dal l’imperatore. Il principe vescovo in punizione del delitto com messo spogliò i tre fratelli de Enno di tutti i loro beni allodiali, e feudali, e gli obbligò anche a concedere la libertà a molti loro servi, tra quali a quelli che essi tenevano in Derniulo °). Ma pochi anni dopo, quando Oluradino era già morto, il vescovo Federico Vanga, essendosi essi riconciliati coi de Piano, e avendo fatto solennemente la pace con loro

molte decime e feudi e servi in Termòn, in Cunèvo, in Derniìdo, e certo poteva contarsi fra le più ricche di quel tempo. Ebbe bere questioni, di cui ignoriamo i motivi, coi Conti d’Eppan, tanto die nel 1204 i figli di Oluradino, che erano Giacomo, De perto, e Ottolino, uccisero i due fratelli Federico ed Enrico fi glinoli del conte Udalrico de Piano, quegli stesso che parecchi anni prima, nel 1158, aveva fatto prigionieri i legati pontifici, che accompagnati solennemente dal vescovo di Trento

, li rimise nuovamente nel godi mento di tutti i loro beni, li assolse dal bando, e restituì loro i castelli della Corona, di Pòrtolo e di Nano, mediante lo sborso di mille lire veronesi :! ). “) v. Maffei, Periodi storici ccc. pag. Ili- ") v. Con. Vang. docum. n-° 141, del 17 Fcb. 1218: quum feodum de m frascriptis hominibus de Ilcrmulo esset apertimi p)er laudimi Cune in dnm Federicum .,. cpiscopimi ... e jihis f/. dm Olui'Cidmi de Eno pi opta niorlem q. dui Comilis Federici de Piano (v. doc

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Books
Category:
History
Year:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Page 201 of 377
Author: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Location mark: II 102.606
Intern ID: 272018
più, e scoppiava non di rado in atti di violenza contro i nobili o in aperta rivoluzione contro il governo del ve scovo, che si reputava loro protettore, donde vendette crudeli, seu ijttaftvis alias possessiones jacenles in praedìcta plebe Vulsanae, lam in monte guani in plano, Mas erti al, recipiat el habeat cimi omni onere et con- dicione et prestacione colleclarum , imposicionmn , serviciorum et aliarum factionum ordìnàriarum et eaalraordinariarum sub poemi nullitatis. (Da co pia notarile del

secolo XIV, nell’Àrclnv, d’ lnnsbruck ; 1 Archiv. lai. trent. IX, 124). — ivi pure (1 Rep. Capsa 105. u.o 1 fol. 633) v' ò una lunga serie di documenti, dall'anno 1313 in poi, elle si riferiscono a sifatto questioni: Exemplar sentenciarum factarum tempore Henrici episcopi Tridenti el alio- rum subsequentium in favorem nobilium et gentilium jurisdictionis Pergini cantra -exactores coliete , daciae, sive aliarum impositionum qnod videlicet elicti nobiles et gentiles ad eas imposiciones non teneantur

. — Gli antichi Statuii delle Valli contengono disposizioni minuziose allo scopo dì garantire i di ritti dei Comuni. Prescrivono infatti (§ 1) che i nobili e gli ecclesiastici deb bano pagare ìe collette poi nuovi beni stabili che avessero comperato, se questi non erano già prima esenti (al che è in contraddizione quanto fu con- ■ cesso ai nobili nel 1407. dal Duca Federico) e so non li facevano lavorare essi direttamente coi propri servi e buoi; — che nessuno (§2) possa vendere terre soggette

a colletta a nobili privilegiati; — che il diritto di privilegio', per nobiltà (§3) venga provato con documenti scritti: che i beni stabili di donna 1 non nobile siano soggetti ai pagamento delle collette anche quand’ essa andasse sposa ad uomo nobile privilegiato; e d’altro canto che la donna nobile perda il diritto di esenzione dalle collette quando prenda a marito un uomo non nobile; — che i figli naturali illegitimì de'nobili non siano esenti dalle collette; —; che i Siedaci e Regolali! non possano

5
Books
Category:
History
Year:
1839
Sopra qualche punto della storia trentina : discorsi
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Page 7 of 42
Author: Filosi, Francesco / di Francesco Filos
Place: Rovereto
Publisher: Marchesani
Physical description: 40 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.612
Intern ID: 321774
0 Milano Baroni Di Bauli e Mazzetti, che più del difello no rende la soverchia farragine malagevoli le ricerche. Fra i punti storici che dubbj, e nei loro fondamenti vacillanti mi apparvero a tre fermai principalmente la mia attenzione, e sì della verità divenni sollecito, che posi studio in cerca di nuovi dati, sui quali diffmire le dubbie opinioni. E benché i punti che d impugnare im prendo difesi siano dall" autorità di valenti scrittori, non perciò temo d 5 essere di temerità notato, oVe

si rifletta non valere nella storia 1' autorità in paragone de 5 fatti e de’ documenti. 1/ esito di queste ricerche io l'offro qui a lei sig: Conte, che della patria storia non meno che della patria è amantissimo, c de' buoni studj tenero coltivatore , ri putando a ventura di poter con questo lavoro, qual ch’ei pur sia, il suo al mio nome associare in un momento de' più solenni, e de 5 più avventurosi di sua vita , sì che testimonio per me a Lei faccia è rimanga d ossequio, d’ estimazione p d’ affetto

degli storici dissentiva erano in prima l’origine delle popolazioni tedesche sulle alpi Trentine, Veronesi e Vicentine derivata dai Cimbri sconfitti dal Console Mario : in secondo l’identità dei Nanni coi Ce narmi da qualche storico sostenuta , e finalmente il con line fra il Ducato di Trento del Regno de’ Longobardi, p il Ducato di Bajoaria del Regno de’ Franchi stabilito al Nosio sull’ appoggio di due paesi Mezzolombardo c Mezzotedesco.

6
Books
Category:
History
Year:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Page 292 of 377
Author: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Location mark: II 102.606
Intern ID: 272018
Presto dopo il castello passò a nuovi dinasti. Sia che i Fuclis desiderassero avere di ritorno la somma imprestata all’Arciduca, sia che questi avesse verso di loro qualche ragione di disgusto, fatto è che Sigismondo, fino dal 1469 entrò in trattative coi fra telli Baklassare e Si-mone de Tono ( Thunn ) por avere da loro la somma da rimborsare ai Fuclis di 2360 marche e avutala egli concesse in pegno, con atto del 25'Novembre 1471, per duo anni, ai fratelli Thunn il feudo di Faste!fondo

, o come oggidì e detto comunemente, Brughiere). Esso è posto presso a poco a mezza via fra Tajo e Córedo, in amena posizione, sul ciglio di un profondo e stretto avvallamento, che lo rendeva forte, a quel tempo, e di facile difesa. Aveva preso il nome da un Signore Bragherio de" Od redo, che primo 1 ’ aveva fatto edi ficare. Da un Mugo o Ungono discendente di lui lo comperò, nell’ anno suaccennato, Belvesino de Tono, figlinolo di 0uarim ber to 2\ che quivi trasportò la sua stabile dimora, insieme coi

Grande Maestro dell’ Ordino di Malta, e un duplicato dall’ I. R. Luogotenenza d’ Innsbruck, n.° 554. Fu steso in Bolzano,' presente, fra altri, nob. ac strenuus miles Leonard™ de Weinegk Vicarms Vallimi Anatmiae et Solis, et nob. dm Georgius de Gles miles. — Cfr. Schatz-Archiv. Il, 221, anno 1470; e li, 216 anno 1471,

7
Books
Category:
History
Year:
1893
Breve descrizione della pretura di Roveredo del 1766
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Page 40 of 51
Author: DeCristani de Rallo, Nicolò / Nicolò de Cristani de Rallo
Place: Rovereto
Publisher: Tipogr. Grigoletti
Physical description: IV, 43 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Rovereto ; z.Geschichte 1766
Location mark: II 105.341
Intern ID: 149762
33 Essendo stata ultimamente ordinata dalla Corte una tavola, che indichi le merci , le loro qualità, quantità e prezzo airincirca, coi nomi dei fabbricanti , negozianti e corrispondenti, è indicibile quanto allarme abbia cagionato in Roveredo un tale comandamento. Benché non si abbia mancato di far intendere ai negozianti che la Corte desi dera queste notizie a solo oggetto di avanzare il com mercio, pure (oltre che non comunicano volontieri il se greto del loro traffico) temevano di vedere

perciò da lon tano un foriere infausto di qualche innovazione, e ciò tanto più accresceva il loro timore, quanto che poco prima, cioè nel mese d’ottobre 1763 videro introdotto nelli dazi il peso sporco, cosa, che gli aveva resi timidi preventiva mente. All'incontro si ponno fare con vantaggio stabilimenti, i quali non apportino cambiamento all’ essenza del com mercio, ma abbiano per oggetto l’ingrandimento di quello, in quanto dieno luogo alla diligenza ed assiduità, e la sag gia libertà promovano

. A tal effetto, per rapporto alli lavori, sarebbe utile la diminuzione di molti giorni festivi. Siccome per lungo tratto di cammino non si trova sì facilmente un popolo, che con tanta utilità sìa diligente, così nessuno soffre tanto quant’egli in questo punto per la moltiplicità di feste. Ol tre di che, avendo li roveretani un genio sollevato e vi vace, non fanno altro i giorni festivi, che evitare in essi una vita voluttuosa, benché in sé loro costume non sia de’ piu attivi. In quanto al consumo poi

recherebbe un ottimo ser vizio l’erezione d J una o più fattorie, particolarmente in vari lontani paesi, come l’Inghilterra, e ciò principalmente quando il prodotto della seta diventasse molto maggiore. Li presenti negozianti di Roveredo bene spesso non s’arrischiano d’affidare la loro seta a mercatanti assai lontani, perchè abbastanza non li conoscono; non solo potrebbe essere rimediato a questo per mezzo d’una fat toria, ma oltre l’informazione della situazione attuale dei loro corrispondenti

9
Books
Category:
History
Year:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Page 261 of 377
Author: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Location mark: II 102.606
Intern ID: 272018
indulgenze e appoggio inoralo al nostro ospizio. Questo, come si lì detto, era tenuto da monaci e da suore: il numero loro va riava da sei a quattordici circa 1 ); che non fu in ogni tempo eguale; Io suore non vennero allontanate e soppresse che verso la fine del secolo XV. 11 priore veniva eletto dai frati stessi 2 ), ma ora necessaria sempre l'approvazione del vescovo. Il pili antico priore di cui sia ricordato il nome è un .Raimondo, verso il 1200, a cui segue, nel 1212, un Oprando

, sia coi Comuni, che non ne volevano riconoscere i privilegi. Così sappiamo che nel 1287 un Don Pietro, Arciprete di Rondèlla, sì era impossessato di certi beni, pertinenti all ospizio, eh’ ei pretendeva fossero suoi porche posti entro i confini della sua pieve. Reclamarono i frati presso il principe vescovo, il quale invitò il pievano a comparire in- genza di 40 giorni a chi facesse elemosina aU'ospizio di Campiglio; que st ‘ indulto venne pubblicato il 6 Nov. 1222 in l'in/.ólo dal priore Oprando

, 1. o. n.° '168, doeum. del 24 Aprile 1324: « Nella chiesa «di Campiglio, il capitolo congregato (14 frati) a suono di campana eleggo « il neo-priore Ira Bosco da Mortaso, e delega procuratori por ottenere ornolo- « gazione, in assenza del vescovo, dal vicario generale Corrado». ■<) v. nota 2 pag. 255. ■') Ne c prova la maggior parie do’ documenti registrati dal D.r Va lenti, I. c.

10
Books
Category:
History
Year:
(1841)
Della storia e della condizione del Trentino nell'antico e nel medio evo ; 2
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Page 158 of 322
Author: Frapporti, Giuseppe / di Giuseppe Frapporti
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV S., S. [200] - 556
Language: Italienisch
Location mark: II 102.297/2
Intern ID: 319142
essi in seconda ed ultima istanza, di quelle fra vassallo e vassallo i vescovi in prima, in seconda ed ultima il consesso germanico, o i le gati imperiali: delle differenze fra essi vescovi e i loro avvocati arbitra o la dieta germanica, o gli imperiali legati. E si ricava dai documenti della seconda metà del secolo XII, che nella trattazione delle cause che o erano lor devolute, od essi vo-* levano a se avocare, solevano i vescovi impreteri bilmente udire il parere di un certo numero di vas salli

documenti che nell’ordine loro cronologico si recheranno.

369 che in processo sempre apparirà più evidente: ma questa dimostrazione é da differirsi, dopo che si sarà esaminata la costituzione del municipio. Si premetterà perciò l’analisi di quei documenti che del secolo in quistione ci son pervenuti, i quali ci mostreranno come i vescovi sulle diverse frazioni del ducato esercitasser dominio, e qual sorta di dominio vi esercitassero. Era la principesca ordinaria giurisdizione de’ vescovi di questa sorta: delle cause fra i vassalli e i soggetti arbitri

. di corniti, di militi, di gastaldioni, e di sa pienti, cioè di persone pratiche della giurisprudenza romana, cui per lo più ex aequo et borio lasciava no comporre le cose, eh’essi aveano cura d’aver sempre presso di se, e dai quali nelle brevi loro peregrinazioni ne’ luoghi del ducato facevansi cor teggiare. Questo consiglio e codazo principesco chiamavasi la curia trentina. Ma qual sorte di giurisdizione abbiano i ve scovi esercitato sulle diverse parti del principato, risulterà dalla considerazione dei

15
Books
Category:
History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
2012
Selva Gardena attraverso i secoli : dai primordi a rinomata stazione turistica
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Page 55 of 420
Author: Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / edito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ... - Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / dito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ...
Place: Bolzano
Publisher: Athesia Druck
Physical description: 416 S. : zahlr. Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: 1a ed. Literaturverz. S. 407 - 410
Subject heading: g.Wolkenstein <Grödner Tal> ; z.Geschichte ; f.Bildband
Location mark: III 343.180
Intern ID: 615084
in relazione al luogo di esecuzioni. Infatti c'era la possibilità, sia per i condannati sia per i boia che dovevano eseguire la condan na, di dire qualche preghiera per i loro fattacci. Qui arrivava anche il sentiero della penitenza che portava dal torrente della Val Gardena, attraversando i prati di Runcac. Col dala Pelda, Col dala Forcia e Col da Larjac sono stati, fino alla costruzione della strada statale tra Maciaconi e La Poza, il luogo centrale nella Val Gardena, anche perchè di qui passava l'unica

purtroppo rovinata) e che, passando il torrente Gardena tra La Poza e Dorives, arrivava al Col dala Pelda. Questo tunnel dovrebbe esser servito per accompagnare i prigionieri, come pure per portare documenti dal Castello fino alla casa del tribunale senza dare nell'occhio. Selva Gardena attraverso i secoli La storia di Selva 53

16
Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 65 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
di Publio Silio, abbiamo invece sufficienti dati per accertare la sorte che fu riservata ai vinti. Del resto la condotta tenuta dai Romani contro i Salassi prima, e contro i Reti poi, basterebbe per illumi narci su questo proposito; ma ise questo non bastasse abbiamo sicure testimonianze che i Trumplini furono venduti all’asta, e venduti furono i loro campi, venalis cum agris sn.is populusK Ma sicome Augusto, nella tavola ancirana, dichiara di aver usato magnaminità coi vinti, è presumibile che

, che godevano il diritto di cittadinanza latina, latini iuris Euganae gentes 3 . Fra questi ultimi Augusto istituì una coorte speciale diretta da uno Stazio, princcps Trumplihorum 4 , e d’allora in poi, per le mu tate condizioni, e frenati dalla nuova organizzazione militare, si mantennero fedeli ed ubbidienti. Vediamo infatti che i Trumplini 5 , insieme coi Camunni o coi Sabini, posero in Brescia, loro capitale, una lapide in onore di Druso seniore, ed insieme coi Benacensi una in onore di Giulia

venduti'fossero solo quelli che erano atti a portare le armi, come s’era fatto per i Salassi, mentre gli altri furono lasciati tranquillamente ne’ loro paesi, dove, probabilmente, si sarà- trasportato buon nume ro di coloni dalle vicine regioni. Ohe del resto Augusto non gravò la mano sopra i vinti, ma che si contentò di ascriverli ai vicini municipi, finìtimis attributi munici- piis 2 , ce lo prova il fatto, attestatoci dalle iscrizioni, che tanto i Camunni come i Trumplini formarono delle fiorenti civìtates

, figlia di Tito 8 ; ed'inoltre i nomi di Augusto e di Livia furono da essi eternati, quali loro benefattori, in nomi di altrettanti villaggi, se a questi due personaggi vanno riferite le iscrizioni al genio pagi Livi 7 e al genio pop(uli) pagi Iu(li) s . Migliore ancora par che divenisse la condizione dei Camunni, che godettero di propri magistrati come i duo viri iure dicundo 9 , e di speciali cor porazioni sacerdotali come i sacerdotes Ca.esaris 10 e le mulieres et Augusti viri u . Il trovare uniti

in iscrizioni i Trumplini coi Benacensi, ed il rinvenire fra i Sa bini, come fra i Trumplini, un princeps Sabinorum, mi fa dubitare che anche questi, - Plin., Ili, 20. - Plin., HI, 20, 134. 3 Plin., 1. c.. 1 C. I. L., V, 1, II. 4910. 6 (j I ; V, 1, n. 4310 l’iscrizione è frammentaria.... « G I. L-, v, 1, n. 4313. I c. I. U, V, 1, n. 4009. * c. L L; v, 1 , n. '4911. ni et Trumplini. ■

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Books
Category:
History , Law, Politics
Year:
1901
¬La¬ lotta per l'autonomia ed i partiti nel Trentino : appunti storici e considerazioni
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Page 75 of 79
Author: Riccabona, Vittorio / di Vittorio Riccabona
Place: Trento
Publisher: Zippel Ed.
Physical description: 76 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; s.Partei ; z.Geschichte 1870-1900<br>g.Trentino ; s.Autonomie ; z.Geschichte 1870-1900
Location mark: II A-563
Intern ID: 102343
influenze dèlio Stato ed i progressi della civiltà. Hanno davvero un concetto molto strano della religione i reazionari'! di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Per loro la reli-, gioire è un tessuto di forinole che deve essere imposto all’ uomo, se si può, con la forza, se i tempi ciò più non consentono, con le influenze che derivano dai poteri materiali della terra. In pas sato costoro terrorizzavano coi tribunali d’inquisizione, coi, mas sacri popolari, coi roghi : oggidì tentano d’ imporsi con

\e completano fra di loro. Nell’ interpretazione di questo elemento nascono i conflitti più appassionati e più ardenti. I socialisti, abituati a considerare la vita sotto 1’ aspetto molto unilaterale dei bisogni materiali, mettono la felicità del- l’uomo principalmente nella soddisfazione di questi bisogni. e, non trovano altri conforti ed altre aspirazioni per le classi sofferenti che di metterle al posto delle classi superiori e siccome ciò non i riesce che molto imperfettamente ed assai lentamente

, nutrono i ì proletari di malsane cupidigie, e. di odi funesti. Per loro la ras segnazione è una invenzione della casta sacerdotale allo scopo di dominare e godere i vantaggi delle classi privilegiate, non un conforto alle inevitabili e d'altronde inspiegabfli miserie della vita, di cui sono colpiti, e ricchi e poveri, e grandi e piccini. Un simile concetto è, pericoloso e contrario ad ogni civile progresso. Come la. famiglia, e la proprietà, e la patria, e lo stato, sono preziosi elementi dell' umano

le in fi am mettenze nei poteri pubblici. Vorrebbero sottrarre ai poteri dello Stato delle attribuzioni che indubbiamente loro appartengono, e

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Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 74 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
ricorrere a vari espedienti per elimi nare quest’ impedimento alle loro conclusioni. Il d.r Pauli 2 , dopo aver diviso in vari gruppi le iscrizioni etnische settentrionali, dal raffronto di esse ricava che il gruppo di Sondrio presenta più vetustà qhe il gruppo, pur prettamente Etrusco di Bolzano, perciò ne induce che, mentre il primo è un avanzo della primitiva emigrazione e- trusea dal settentrione, il secondo invece è un portato degli Etruschi, rifuggitisi nelle Alpi, in seguito alla invasione

famiglia italica delle terre- mare, proceduta alla civiltà pure italica di Villanova, si smembrassero varie famiglie, che assunsero differente colorito a seconda delle varie loro posizioni o dei vari popoli, coi quali vennero a contatto, in modo che Reti, Euganei, Umbri, Piceni, Sabini, Latini, Sanniti, Etruschi, Messapi, .Iapigi ecc., sarebbero tutti rami di una sola famiglia. Non ’ Anche il Nisseu, Italische Landeskunde, pag. 503, e lo Czoer>'1<;, Dir, alten Votier Oberitaliens, pag. 20, ritengono

rona, Trento e Poltre, essi non possono esser stati altro ohe uno de' tanti rami delia gran famiglia italica, e mentre gli Umbri, prototipo di questa, si sarebbero por i loro rapporti commerciali assimilata parte della coltura ellenica, i Reti, come pure i loro affini Euganei, per le medesime ragioni, sebbene in proporzioni differenti, a- vrebbero avuto una speciale impronta per il contatto colla coltura illirica E gli E- truschi, della cui esistenza fra questi monti fecero testimonianza gli

fece in realtà il Brizio 5 , potrebbe negare la provenienza degli Etruschi dal settentrione, dal momento che per giustificare la mancanza delle loro traccio nell’Italia setten trionale, bisogna ricorrere all’espediente di ammettere che, fusi cogli Italici in modo da non far apparire diversità di coltura, avessero coabitato nelle abitazioni lacustri e nelle terramare, ed insieme, giunti alla civiltà di Villanova, abbiano varcato l’Apennino; oppure, come feci già io 6 , ammettere che dalla grande

19
Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 126 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
fra gli Inganni, che erano allora in lotta coi loro vicini, gii Epanteri, rinnovò con loro l’alleanza e si propose di combattere i Liguri Montani'. Il porto, dove Magone teneva il forte della sua armata, era Vada Sabatia, di cendo Io storico romano, che le nuove navi inviategli da Cartagine furono ancorate fra Genova ed i Liguri Allungarmi 2 ; e che questi ultimi fossero tenuti in gran conto di valore e potenza dai Cartaginesi, ce. lo dichiarano le sollecitazioni insistenti di Magone per

dall’ingenita loro prudenza, vedendo andar a precipizio la fortuna del loro alleato, tenevano un contegno riservato e quasi ostile, onde, accortisi di ciò, colle sue soldatesche egli si imbarcò per l’Africa; ma appena passata la Sardegna morì, per la ferita che aveva riportato -nell’ ultima battaglia combattuta, nell’agro degli Insubri, contro il pretore P. Quintilio Varo ed il proconsole M. Cornelio. A questo punto cessano le relazioni dei Liguri Alpini coi Cartaginesi, è d’ uopo però ammettere che l’aiuto

punica si mantennero più o meno palesemente, a seconda delle circostanze, in al leanza coi nemici di Roma, dai quali si ripromettevano libertà ed altri vantaggi, onde, anche quando Magone vinto, scoraggiato, e ferito, sentivasi in fin di vita, cercava ancora una volta, nella stafe del 551 d. R., ricovero fra gli Inganni, dove ricevette i messi speditigli da Cartagine, che portavan l’intimazione a lui, come ad Annibaie, di tornare immediatamente in Africa. Ma già anche i Liguri 3 * 5 , dominati

da loro prestato in questa lunga guerra riuscisse di grave danno ai Romani, poiché fra i patti firmati fra le due rivali, dopo la battaglia di Zama, v’ era pure quello, che i Cartaginesi non potessero far pili leve militari fra i Liguri 1 . E quale conto facessero i Romani di questo durimi in armis </enus h , ce lo dimostrò il fatto, che al.termine della guerra Annibalica, ! Romani non s’ac cinsero a far vendetta degli Inganni, che erano stati sempre a loro ostili, ma anzi il console P. Elio fece

alleanza con essi 0 (553 d. R.), sia che l’abbiano richiesta gli Inganni stessi per far dimenticare le passate offese, sia che il console stimasse atto di buona politica, in un momento in cui ribollivano ancora gli animi e mal soffrivano il freno i Galli dell'Italia centrale e settentrionale, 1’esser sicuro, se non dell’aiuto, almeno della tranquillità di un popolo, che con tanto valore si era misurato coi Ro mani alla battaglia del Meta uro. Ma anche peri Liguri già si avvicinava il momento supremo

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Books
Category:
History
Year:
1904
¬La¬ famiglia Betta di Tierno Chiozzola Brentonico e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 4)
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Page 9 of 25
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 24 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/4
Intern ID: 109553
di duecento lire veronesi per l'uccisione del figlio di Pietro di Mori, servo del Vescovato, oltre a ciò gli rimette la casa murata e il castello di Paldo, di cui viene poscia investito, insieme coi suoi eredi. Un Federico de Paldo appare nel 1259 in un concilio di nobili della Vallagarina, nel quale si trainava, sotto la direzione d’Ezzelino da Romano, una congiura contro il vescovo di Trento, Egnone di Piano. Un Federico è pure citato nel Codice Vanghiano in due documenti del 1216 e 1217. Nel Repertorio

podestà di Rovereto, a nome della Repubblica veneta, vendeva a Giacomo de Betta la decima di Sacco. Nella Cronaca di G. B. Betta e in diversi altri documenti si dice che la famiglia Betta possedeva il castello di Palt o Paldt, comperato dai Veneziani nel 1435; lessi attentamente quel docu mento, ma non mi fu possibile di trovare citata la compera del castello in questione. Il castello di Palt o Paldt (probabilmente castel Baldo) tro vasi nelle vicinanze di Tierno, — ora riedificato è proprietà

dei feudi ecclesiastici trentini e nel codice de siano fra i feudi che nel 1365 toccarono ad Antonio di Castel barco è citato il dossmn castri Bandi. Nei documenti da me com pulsati trovai nell’anno 1476 un Ogni ben e e Guglielmo fratelli de Baldo; e questo è quanto, di più non mi consta. Nel 1476 la famiglia Betta rappresentata da una parte da Giovanni e Francesco, figli di Guglielmo, e dall’altra parte da Benassuto, Domenico, Alberto, Valentino e Bernardino, figli di Giacomo addivennero alla

spartizione dei loro beni che avevano comperato dai Veneziani e da altri. Le pratiche di divisione du-

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