, il Gentilotti, l’annotatore del l'Italia sacra deU’Ughelli, il conte Benedetto Giopanelli, podestà di Trento, ed il presidente Mazzetti. Assennali scrittori d’istorie abbiamo in Carlo Rosmini, nel profes sore Garzetti, nel Pinumonti , in Giuseppe Frapporti. Si procacciarono fama di eleganti scrittori dementino Fan netti, il canonico Tedili, l’autore delle Serate d'inverno, Il Bresciani-Borsa, il MarsiUi, il Negrelli, il Perini, il Bertanza ed il Paoli. Anche la difficile arte della guerra non fu straniera
ai Trentini. Ne ricordano le istorie i conti di Ladrone, i conti d'A reo, i Madrucci, ! Galasso, i Cillà, i Pietra piana, ì Baldodnij ì Sardagna, un Antonio di Tono, ed altri molti che sparsero il sangue per lo straniero in terra straniera, com’era vezzo degli Italiani no’sceoli andati. Nella ragione di Stato salirono in rinomanza Egnone di Piano, Bernardo Clesio, Antonio Qvetta, ambasciatore alla' Repubblica di Venezia per Carlo V, Francesco Ca stel allo, il conte Prospero d J Arco, il cardinale
Cristoforo Madrucci, Sigismondo conte di Tono, il conte Carlo Fir mimi, gran mecenate, e governatore della Lombardia. Nel Trentino parlasi un dialetto che viene general mente annoverato fra uno dei migliori d’Italia. Tiene molta del lombardo, e più assai del veneto. Benché in piccoli