, Sciti, Etiopi; voi dell 5 oli fero Betis, del Tascio, del Zeni le; voi doviziosi Manceghi, coronati di bionde spighe; —■ abbiate un saluto da Valfridó, che come voi, sente la vera vita nelle dolci strette di' quel tiran- nello, che Amor si noma, » Beatrice, non udendo più il canto, si desta dal suo sogno- dorato; vorrebbe muovere verso Valfridó, ma riflettendo, che ciò potrebbe compromettere la sua riputazione di giovane onesta, si decide a rien trare in casa, e già sta per aprire cautamente
la porta quando vede, all’ incerto chiaror delle stelle, una ne ra ombra venire verso di lei con tutta ■precauzione dal viale del giardino. À tale vista, Beatrice trasale, come alla vista d* un fantasma, senonchè il timore svanisce subito perchè 1* ombra le si dà a conoscere per Valfridó, La fanciulla si rinfranca e impone al suo me-