a : ' La questiono pol castello di Cormons, come pure per Gcmona, l’innovossi quando il Patriarca Raimondo della Torro, successe a Gregorio, dopo oltre quatti’’anni clie la sede era rimasta ' vacante. Raimondo, desiderando la pace, cercò da principio sopire le diffe renze coi Goriziani, Nei ripetuti convegni di dividale Alberto di Gorizia è accompagnato da Ugone, eh’ entra fra i mallevadori dei patti da conchiudersi l . Ma soltanto nell’anno seguente 1275 si può venire ad un compromesso
\ In questo si deplorano anzitutto le guerre, le stragi, gl’ incendii, i saccheggi avvenuti per la discordia fra il Patriarca, il conte Alberto di Gorizia e le città di Capodi- strià e di Pivano. A togliere i dissensi, il conte Alberto promette eonsegifare il castèllo di Cormons ai nobili signori Monfiorito di Fòla ed Ugolie di Duino e rimane stabilito che questi si alterne ranno mcnsualmente nella custodia delle due torri poste a difesa del castello; le loro genti saranno pagate dalle due parti litiganti
. Prometto quindi il conto Alberto di presentarsi in giudizio a Gam- poformio innanzi al Patriarca por sè, per i liberi, vassalli e mini steriali del Friuli, c di rispondere d’ ogni diritto che il Patriarca ' -od alcuno de’ suoi soggetti possa vantare, sul dotto castello ; ma sarà libero a ciascuna dello duo parti appellarsi dalla sentenza, quando se no sentisse gravata, Ugono di : Duino e il Monfiorito giurano sui santi Vangeli di custodire fedelmente il castello di Cormons, finche sia fatta piena
suo cappellano, e il conte Alberto il signor Odorico di Rcifomberga, con piena podestà di portar sentenza sulla commutazione del detto luogo, assegnando un giusto compenso al conte Alberto. — Il Par - fcriarca consegna a Monfiorito ed Ugono la sentenza pronunciata per lo passato dal duca di Carinzia, la quale, appena decisa la controversia di Cormons, dovrà irrevocabilmente essere distrutta. .Rispetto alla cattura del defunto,Patriarca.Gregorio ed alle ingiurie 1 „Istria“, alto del 1274, 5 agosto