206 items found
Sort by:
Relevance
Relevance
Publication year ascending
Publication year descending
Title A - Z
Title Z - A
Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1990
San Giovanni Bosco = Sankt Johannes Bosco : 1815 - 1888 ; nel 1. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 13 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62104/62104_35_object_5808279.png
Page 35 of 72
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 52 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Bosco, Giovanni ; f.Kongress ; g.Meran <1990>
Location mark: II 128.061
Intern ID: 62104
si impara anzitutto a pregare e ad approfondire la Parola di Dio col catechismo. Ma, in piu, è un luogo in cui si creano condizioni migliori per il futuro dei ragazzi. Si cerca un lavoro per chi non ne ha. Si fa scuola, dopo il lavoro, ai piú preparati. Quando Don Bosco si accorge che molti dei ragazzi, che frequentano il suo orato- 21

sacramentaria e, eomunque, all’interno del tempio e per i «catechismo comandati». Urgeva, con le rivoluzioni sociali in atto, l’invenzione e la progettazione di strade nuove. La miccia provvidenziale per Don Bosco, che fece esplodere il grande incendio della sua opera, fu data dal suo incontro dell’8 di- cembre 1841 con un ragazzo emigrato. Si chiamava Bartolomeo Ga- relli. Un piccolo muratore venuto da Asti in cerca di lavoro. Capita oer caso in sacristia, mentre Don Bosco sta preparandosi per la cele

- arazione. II sacrestano lo redarguisce e lo scaccia, perché questi gli ha risposto che non sa servire messa. Don Bosco interviene come un lampo: «Lasciatelo stare. E un mio amico». Gli fa delle domande ben mirate. Dopo tante risposte negative, Don Bosco incalza: «Ma sai fi- schiare?» Bartolomeo sorride. E l’inizio. II giovane sacerdote lo invita e recitare con lui un’Ave Maria. In questo momento nasce «l’Oratorio di Don Bosco». L’8 dicembre 1841 viene universalmente considerato il natale dell’opera

di Don Bosco. Tre giorni dopo è festa. Bartolomeo ritorna portando con sé degli amici. Erano nove. Tre mesi dopo saranno venticinque. Nell’estate ottanta. «Erano selciatori, scalpellini, muratori, stuccatori, che veni- vano da paesi lontani», ricorderà nelle sue Memorie. Sin dal 1600 gli oratori costellavano le diocesi lombarde e laziali-ri- cordiamo l’oratorio di san Filippo Neri. Don Bosco ha preso questo materiale antico, lo ha rifuso e, oggi diremmo, acculturato. Esso è an- cora l’ambiente in cui

1
Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1990
San Giovanni Bosco = Sankt Johannes Bosco : 1815 - 1888 ; nel 1. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 13 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62104/62104_40_object_5808284.png
Page 40 of 72
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 52 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Bosco, Giovanni ; f.Kongress ; g.Meran <1990>
Location mark: II 128.061
Intern ID: 62104
in caso di malattia, la giusta causa di licenziamento e le obbligazioni sociali e morali nei confronti dei soggetti minori. Si comprende, alt- resi, l’urgenza dei laboratori interni, voluti da Don Bosco, non solo a beneficio degli apprendisti, ma dei giovani operai che venivano sfrut- tati negli opifici del suo tempo. Se si aggiunge Fimpegno a tutt’uomo per la ricerca di onesti posti di lavoro e Pistituzione di Società di mu- tuo soccorso, si configura un tipo di presenza incisiva e innovativa

nel ribollire delle problematiche della prima rivoluzione industriale. Ormai il rapporto tra Don Bosco e la formazione professionale dei giovani è consegnato alla storia con una saldatura profonda. Certo oggi i tempi sono mutati. E le conquiste sindacali hanno assicurato ai giovani lavoratori le indispensabili tutele, ma i drammi odierni del mercato del lavoro, insidiato dalla disoccupazione che va diventando endemica a livello nazionale e mondiale, nonché il rischio di poten- ziare l’informazione

nella nostra info-società senza copulare il carat- tere formativo a questo impegno, rendono di mordente attualità il ri- ferimento al coraggio e all’umanesimo di Don Bosco nel suo inter- vento nel mondo del lavoro. Don Bosco, dunque, si incarnó nel mondo concreto dei giovani po- veri del suo tempo, che costituivano una grande domanda di lavoro e di protezione nel lavoro. E uno stimolo per noi a riassumere questo coraggioso atteggiamento incarnazionista con forme nuove, ma con lo spirito autentico

di educazione sociale e di fedeltà alla Chiesa nelle sue direttive in materia di dottrina sociale. Ci stimola inoltre, come operatori nel sociale, a non fermarci alla fase delle formulazioni sul piano della difesa dei giovani, ma a seguirli realmente nelle loro difficoltà dell’accesso al mondo del lavoro e du- rante la loro prestazione d’opera. Don Bosco visitava sovente i suoi ragazzi sui luoghi di lavoro, per controllare la sanità delle condizioni igieniche e morali e prendersi carico del lavoro degli

2
Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1990
San Giovanni Bosco = Sankt Johannes Bosco : 1815 - 1888 ; nel 1. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 13 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62104/62104_39_object_5808283.png
Page 39 of 72
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 52 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Bosco, Giovanni ; f.Kongress ; g.Meran <1990>
Location mark: II 128.061
Intern ID: 62104
voro; validità del contratto anche nel caso dl eventuale abbandono da parte del giovane dell’oratorio di Don Bosco - risultano rivoluzio- nari. A persuadercene citiamo una pagina di uno storico del sociale, in merito alla situazione del mondo del lavoro giovanile del tempo: «I padroni, specie nelle manufatture, per ridurre i salari, assumevano al posto dell’operaio adulto la donna e il fanciullo. Si ebbe cosi una nuova figura nel campo del lavoro: il fanciullo operaio ad otto anni. Scandalosi

erano i modi di reclutamento ed inumani i metodi di la- voro. I fanciulli, i giovani operai, erano impiegati come degli adulti, per tredici o quattordici ore al giorno e per sette giorni alla settimana. La tenera età, i locali insalubri, antiigienici, il lavoro sfibrante e mono- tono, l’orario estenuante, aumentavano lo stato di anemia e di semi- nutrizione di torme di fanciulli, quasi inebetiti di sonno e di stan- chezza, amareggiati e ribelli. Nel 1844 il Congresso degli scienziati ita- liani

, svolto alfinsegna del filantropismo, confermó la necessità di conservare la manodopera infantile, portando come motivazione che solo con II lavoro dei fanciulli le fabbriche itaiiane potevano fronteg- giare ii mercato internazionale. In Italia, il numero dei ragazzi nelle officine e nelle fabbriche, andó sempre notevolmente aumentando: il fattore economico continuó a prevalere su qualsiasi considerazione igienica, morale, di sanità, di educazione, di umanità. In quel 1844, nelle province piemontesi

di terraferma si contavano 7184 fanciulli impiegati nelle fabbriche di seta, di lana e cotone, al di sotto dei dieci anni»7 : ' Aggiungiamo che sul nostro territorio nazionale, ancora nel 1876 all’interno dell’area dell’industria tessile, su 290.300 operai, 88.315 erano ragazzi, che lavoravano dalle dodici alle quattordici ore al giorno e la loro paga normale era di 53 centesimi al giorno, circa 2500 di oggi. Se si pensa che le prime norme di tutela del lavoro minorile furono emanate nel regno di Sardegna

alla fine del 1859 e nel Regno dell’Italia risorgimentale solo nel 1886 - due anni prima della morte di Don Bosco-una legge proibi l’impiego dei fanciulli sotto I nove anni in fabbrica e sotto i dieci nelle miniere e sotto i dodici nel lavoro not- turno, e che solo nel 1900 la legge limitó la giornata ai minori di quin- dici anni a undici ore giornaliere, si puó comprendere meglio la carica innovativa dei contratti per apprendisti stipulati da Don Bosco, prima che i suoi ragazzi entrassero

3
Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1990
San Giovanni Bosco = Sankt Johannes Bosco : 1815 - 1888 ; nel 1. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 13 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62104/62104_54_object_5808298.png
Page 54 of 72
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 52 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Bosco, Giovanni ; f.Kongress ; g.Meran <1990>
Location mark: II 128.061
Intern ID: 62104
: «6. Ricordatevi che la vostra età è la pri- mavera della vita. Chi non si abitua al lavoro m tempo di gioventu, per 10 piu sarà sempre un poltrone sino alla vecchiaia, con disonore della patria e dei parenti, e forse con danno irreparabile dell’anima pro- pria». (Parte II, cap. V, Del lavoro, in ib. p. 142). Don Bosco ha messo sullo stesso piano lo studio ed il lavoro: l’uno e l’altro sono oggetto di dovere e vanno compiuti come ordinati da Dio. E un dovere morale che ha motivazione religiosa. Anche per

quanto aspri e duri con animo forte. È la spiritualità, ossia questo tipo di religiosità che porta al di là delle umane convenienze e degli inte- ressi propri ed al di là della filantropia. Dove domina l’amore di Dio, la volontà d’impegno è assicurata. È il migliore dei modi per un cri- stiano di educare alla volontà. Questo va ribadito per la nostra realtà odierna al fine di migliorare nei nostri giovani la fedeltà ai propri do- veri di studio e lavoro e sostenere lo sforzo negli impegni sociali

4
Books
Category:
Literature
Year:
1984
Publius Vergilius Maro : 70 - 19 a.C. ; 1982 - celebrazioni del bimillenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 2 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62077/62077_122_object_5807228.png
Page 122 of 126
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 95 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Vergilius Maro, Publius ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Location mark: II 128.050
Intern ID: 62077
come lacerato daperenni dubbi e come egli nelsuo testamento -perfortuna non eseguito - dispose la distruzione delV«Eneide» } non ancora compiuta dopo averci lavorato per undici anni. Questo non si spiega soltanto con Vipersensi- bilità della coscienza artistica. Piuttosto Virgilio era anche conscio del rappor- to incrinato che lo legava al suo poema. Questa tesi e anche confortata dalla sua intenzione di dedicarsi interamente allafilosofia nelVultimo penodo della sua vita dopo il compimento

della suddetta opera. Virgilio era nato da famiglia settentrionale moderatamente benestante. Anche se non appartenente alla nobiltà, il giovane, dalVintelligenza viva e molto dotato, dopo la formazione retorica e la praticaforense avrebbe dovuto intraprendere a Roma la carriera politica, ma timidezza ed una salute cagio- nevole lo costrinsero dopo anni di fatica ad abbandonare questo programma. In questo era agevolalo dalfatto che si sentiva nauseato dalVinconsistenza del mero fraseggiare retorico

disgrazia: dopo la battaglia di Eilip- pi la modesta tenuta che possedeva nelVItalia settentrionale fu inclusa nel provvedimento di esproprio a favore dei veterani. Ma nelfrattempo Virgilio era riuscito grazie soprattuto ai suoi successi comepoeta a conquistare la bene- volenza di persone influenti che si prodigarono ajfinché la sua famiglia fosse risarcita almeno dei danni materiali. Intanto la suaprimaproduzionepoetica lo aveva fatto assurgere ad idolo dei giovani e a beniamino delpopolo. Come già

5
Books
Category:
Literature
Year:
1984
Publius Vergilius Maro : 70 - 19 a.C. ; 1982 - celebrazioni del bimillenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 2 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62077/62077_47_object_5807153.png
Page 47 of 126
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 95 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Vergilius Maro, Publius ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Location mark: II 128.050
Intern ID: 62077
introdotta da Virgilio col far morire Anchise in Sicilia durante una pri- ma sosta nell’isola, che in origine forse era l’unica, si che i giochi in suo onore in una prima redazione dovevano esser compiuti subito dopo la sua morte. Infatti, a ben pensare, specie considerando il modello ome- rico dei giochi in memoria di Patroclo nel 1. XXIII àúYIliade, appare, strano che i giochi siano celebrati successivamente, in una contingenza occasionale, dato che al momento della partenza dall’Affica, non

era in progetto una nuova sosta in Sicilia, che è stata provocata dalla neces- sità di sfuggire a un’altra tempesta. Com’é che Enea solo allora ha deci- so occasionalmente di celebrare i giochi in memoria del padre cui non aveva pensato subito dopo la morte, mentre Aehille aveva voluto ono- rare Patrocio immediatamente dopo la scomparsa? II1. V, nella sua at- tuale redazione, appare quindi un ripostiglio di occasioni o adoperate in precedenza altrove o introdotte ex novo: cosi, oltre ai giochi

sintomatici passi del 1. V. A1 v. 10 scoppia una tempesta dopo la partenza dall’Africa, e comincia a campeggiare la figura àt\gu- bernator Palinuro che proprio nella tempesta, secondo la prima reda- zione, avrebbe dovuto trovare la morte, mentre ora la trova in una not- te di bonaccia. G. M. Columba (36) ha giustamente rawisato la sutura fra l’originario impianto del libro e una nuova redazione nel v. 15, colli- gere arma (e gli arma significa «le vele») validisque incumbere remis, cioé fra l’originaria

7
Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1984
Andrea Palladio : 1508 - 1580 ; 1980 - Celebrazioni nel IV. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 4 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62090/62090_38_object_5807368.png
Page 38 of 102
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 80 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Palladio, Andrea ; f.Kongress ; g.Meran <1980>
Location mark: II 128.052
Intern ID: 62090
rico», alla «Rebecca al pozzo» del Louvre od al «Mosé affidato alle acque» delPAshmolean Museum di Oxford. Su questa scia, non molto dopo, un illustre compatriota del Poussin, potrà anzi tran- quillamente concludere che, «à Végard de Palladio, son livre estsi bien imprimé qu’il me semble qu’il vaut bien l’ouvrage sur le lieu». E a sfatar questa convinzione non basterà il lavorio critico delPllluminismo; occorreranno, dopo le indispensabili premesse gettate dall’ostinata indagine storiografica

1577-78 e, forse, spinti anche da una comprensibile rea- zione all’incubo del flagello, decidono di preparare finalmente degna e fastosa sede stabile alle adunanze del sodalizio, quanto opportuna- mente riservata: ed officiano al delicato incarico, nel 1579, il Palladio. Non è qui il caso di ritornare sulla qualità e le caratteristiche della ri- sposta fornita dall’architetto, giunto ormai al crepuscolo insieme dell’attività e della vita, conclusasi l’anno dopo, nell’agosto del 1580. Del resto

, essa risposta è del tutto conseguente a quelPaura di crisi e di sfiducia nel linguaggio «classico» che caratterizza da un certo tempo gli esiti palladiani: basti pensare a palazzo Valmarana (1565), alla Loggia del Capitaniato (1571), al palazzo Porto in Piazza del Castello od all’aggiunta al Santuario di Monte Berico, dopo il 1576. Cosi, entro POlimpico finalmente attuato nel 1585, sia pure con non evitabili in- terventi estranei, nella tensione dinamica impostata dalla reciproca dialettica

8
Books
Category:
Literature
Year:
1984
Johann Wolfgang von Goethe : 1749 -1832 ; 1982 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 3 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62088/62088_39_object_5807271.png
Page 39 of 98
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 76 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Goethe, Johann Wolfgang ¬von¬ ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Location mark: II 128.051
Intern ID: 62088
ha riconosciuto la loro legittimità?) - dato e non concesso che questo «abbraccio» di Goethe con le «statue», col classicismo in Italia sia stato senza «figli» di fatti (quali, poi?) di certo non è stato senza gioia, senza gioia creativa; giusto quella che vale la pena ritro- vare nel volto di questa Italia goethiana, cosi complesso nella sua limpidezza maturata dopo tanti anni dal primo incontro. Anche per Goethe, forse, la gioia è piü difficile a «sopportare» - come per Höl- derlin - della tristezza

. II filo giusto per una, come usa dire, critica aderente al testo della Italienische Reise ce Pha dato, com’è noto, lo stesso Goethe. II grosso tema deila «Wiedergeburt» la critica lo ha filato e tessuto fino a far- ne, recentemente, una rete che minaccia d’immobilizzare tutta l’opera. Proprio quando il motivo della «Wiedergeburt» diviene ipertrofi- co resulta insufficiente per capire la Italienische Reise, È quanto si ve- de nel recente grosso lavoro di Klaus H. Kiefer, Wiedergeburt und neues Leben

, (14) in cui i confini della dissertazione sono cancellati da una prepotente problematica rinnovatrice anche dove è discutibile. Si conferma in questo lavoro che il metodo dello «Sprachfeld» è uno strumento di ricerca infinitamente piú raffinato e molteplice dell’antica «Motivgeschichte» da cui discende, ma che non puó an- dare molto oltre la geometria di un «Aussagesystem» ovvero sistema di messaggi e la diacronia di un «Sinnwandel», ovvero mutazione connotativa. Lo specifico di un testo si puó cogliere

9
Books
Category:
Literature
Year:
1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62094/62094_58_object_5807726.png
Page 58 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
Promessi Sposi e io ha reso noto aí mondo, anzi colui che, a difesa delMan- zom, hapreso posizione contro un critico mglese. Su Goethe e Manzoni ora- mai moito e stato scritto e detto, sia daparte italiana che tedesca. L 'argomento perö dwenía veramente interessante quando cisi domanda: Che cosa avvenne dopo Goethe? Aíia morte di Goethe le maggiori opere dei Manzoni, gH Inni sacri, FOde a Napoleone, ie tragedte e ilromanzo erano tradotte in tedesco. Erano materia di discussione. Avevano

suscitato un notevole interesse grazie soprattutto aiiintervento deilo stesso Goethe. Dopo la sua morte perö Vinteresse si affte- voli. Le tragedie offrivano esteticamentepoco di nuovo rispetto ai drammi di Schiller e di Goethe. Le poeste liriche appartenevano a un genere fuori di moda. Già nel 1880 PauÍ Heyse si iagnava che dei Manzoni si conoscessero soio d «5 maggw» e i «Promesst Sposi». Percw egli rifece ia traduzione delPode a Napoleone — m modo magistrale — nonché degli Inni sacri e deí Carme

a Carlo Imbonati. Laprotesta deiio Heysegiovo poco. li Manzoni rimase Pau- iore del «5 maggio» e det «Promessi Sposi». Dopo io Heyse vennero tradotte anche le opere moralt, magh scníti del Manzoni sulla lingua nonfumno mai tradotti. Se d romanzo rimase conosciuto ed apprezzato ció si deve anzitutto aiia attività dei traduttori, che gH asstcurarono una popoíarità ininterrotta. Alle due traduzwni delPepoca goethiana, dt Biilow e di Lessmann, seguirono parecchie aitre ftno a quelíapiu recente

12
Books
Category:
Literature
Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62102/62102_68_object_5808236.png
Page 68 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
e quat- tro parziali conpiü di 20 poesie e inoltre un numero difficilmente defini- bile di traduzioni occasionali di singole poesie. Che Leopardi trovi an- cora oggi un suo pubblico di lettori, è dimostrato dalfatto che recente- mente a due traduzioni integrali dei Canti è seguita una seconda edi- zione. In nessuna delle antologie tedesche della lirica mondiale manca il nome di Leopardi, il quale nelle antologie della lirica in edizione bilin- gue - apprezzate particolarmente dopo la seconda guerra

mondiale - oc- cupa laposizione diprestigio che gli spetta. —Neanche Lopera inprosafu trascurata. Le Operette morali furono tradotte già da Kannegiefier, Hamerling e Heyse. I Pensieri furono pubblicati in versione integrale per laprima volta nel 1922 (Glück e Trost), migliorata nel 1928 (R. Pe- ters). Franz Arens pubblicó per primo traduzioni parziali dello Zibal- done, dopo di lui vennero Ludwig Wolde (1943) e K.J. Partsch (1949). - Se escludiamo i circoli pessimisti di influenza schopenhaueriana

, nella critica filosofico-letteraria la spiegazione fisiopatologica del y Welt- schmerz y leopardiano ricopre un ruolo determinante anch^oltre la fin de siécle. Dopo ivariinizi diDe Sanctis, Zschech, O. Zollingere Croce, K. Vossler con la sua opera che ha fatto epoca conferisce nuovi accenti alla critica leopardiana spostando con decisione Tinteresse della critica sul poeta Leopardi. Questa tematica viene trattata da diversipunti di vista anche nelle monografie sinora apparse neipaesi di lingua

13
Books
Category:
Literature
Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62102/62102_31_object_5808199.png
Page 31 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
sere anticipati alPagosto del 1820. E questo dimostra che subito dopo l’idea iniziale di dialoghi a modo di Luciano, Leopardi mise in pratica ció che aveva immaginato, anche se tentava vie nuove rispetto al mo- dello greco. Infatti neí primo di questi dialoghi, Filosofo greco, Murco ecc., Pargomento, tratto da un episodio cosi noto come Puccisione di Cesare, vibra di alti sentimenti inneggianti, a modo dell’Alfieri, alla li- bertà e alla consapevolezza che alla fine quest’ultima riesce sempre

convinto e poi, alla notizia delPuccisione di Cesare, schierato coi congiurati, si deve scorgere il simbolo di tutti i voltagab- bana di cui la storia, e non solo quella, abbonda. Appenaun anno dopo, il 27 luglio 1821, egli annoterà nello Zibaldone (1393-1394) questa sua ormai acquisita tendenza a servirsi del ridicolo per tratteggiare senti- menti e temi universali. E una pagina che fa intravedere molto del Leopardi di appena qual- che anno dopo: «Ne’ miei dialoghi io cercheró di portar la commedia

14
Books
Category:
Literature
Year:
1986
Alessandro Manzoni : 1785 - 1873 ; 1973 - Celebrazioni nel I. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 7 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62094/62094_22_object_5807690.png
Page 22 of 92
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 72 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Manzoni, Alessandro ; f.Kongress ; g.Meran <1973>
Location mark: II 128.055
Intern ID: 62094
dopo la conversione lascerà ancora certamente una traccia nel suo pen- siero, benché meno profonda di quanto si è voluto supporre da chi ha fatto oggetto di particolare ed ampio studio questo argomento. (Alludo al noto libro di Elena Gabbuti, Manzoni egli ideobgifrancesi, Firenze, 1936). II Manzoni, a mio awiso, dopo la conversione attraversó un periodo di sospensione del suo assenso ad una filosofia determinata. Non mi sembra verosimile che una mente rigorosamente logica come la sua potesse

, si rinviene una precisione concettuale che è forse unica, dopo Dante, nella storia delle nostre let- tere; non solo questa precisione concettuale è parte essenziale e non sopprimibile dello «stile» manzoniano, e dunque della sua arte; ma sia il romanzo, sia le poesie, sia le tragedie sono rischiarate da quelle cer- tezze critiche e logiche di cui dicevamo. I temi religiosi ed umani che innervano di sé le creazioni artistiche manzoniane sono «certezze», non fideistiche e sentimentali, e perció indefinite

15
Books
Category:
Literature
Year:
1984
Publius Vergilius Maro : 70 - 19 a.C. ; 1982 - celebrazioni del bimillenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 2 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62077/62077_49_object_5807155.png
Page 49 of 126
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 95 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Vergilius Maro, Publius ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Location mark: II 128.050
Intern ID: 62077
«immortale», con al- lusione a Enea divenuto nume indigete e accettava quella di Cesellio Vindiee, interpretante postuma proles come «prole tardiva», cercando cosi di sanare la contraddizione; il secondo nota giustamente ch’essa è insanabile, perché nel passo del 1.1 non si aecenna affatto a una longe- vità di Enea, ma si dice anzi ch’egli morrà dopo tre anni di regno. Se- condo il D’Anna la concordanza frapostumaproles di VI, 763 e la noti- zia catoniana che Lavinia generó Silvio dopo la morte di Enea

(41) ob- bliga a ripudiare Linterpretazione di Cesellio Vindice accettata dal Norden. La presenza delle notizie che fanno di SÍlvio il vero progeni- tore del regno di Albalonga potrebbero se mai sanare il contrasto con la numerazione del regno di Ascanio, conducendoci a supporre che que- sti sia morto subito dopo la fondazione di Albalonga, e che a lui nella nuova città sia succeduto come re il fratellastro Silvio. Ció non toglie che il silenzio su Silvio nel 1.1 maturi Lipotesi di una contraddizione fra

16
Books
Category:
Literature
Year:
1984
Publius Vergilius Maro : 70 - 19 a.C. ; 1982 - celebrazioni del bimillenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 2 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62077/62077_45_object_5807151.png
Page 45 of 126
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 95 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Vergilius Maro, Publius ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Location mark: II 128.050
Intern ID: 62077
È del resto problema ancora insoluto se l’episodio di Eleno e Andro- maca appartenga alla prima redazione o sia stato composto dopo. In realtà la profezia di Eleno, ch’è l’ultima del libro, anche se accenna alle vicende di Enea dopo lo sbarco in Italia, sostanzialmente si limita a consigliargli il periplo dell’Italia meridionale e della Sicilia, nascon- dendogli tutto il peggio e promettendo che tutto andrà a finir bene no- nostante la profezia di Celeno. Cosi, con tutte le sue manchevolezze

è una novità introdotta dopo la rielaborazione del 1. III e comportante perciò la necessità di un nuovo ritocco. Né basta: solo nel 1. VI la pro- fezia della Sibilla completa ciò che Enea deve sapere, parlando esplici- tamente del Tevere (v. 87), di Lavinia (v. 93) e aggiungendo (v. 97) l’ac- cenno all’aiuto degli Arcadi d’Evandro. A questo punto, e solo a questo punto, si completa ciò che Enea, grazie all’ombra di Creusa, avrebbe dovuto sapere sin dalla notte di Troia. II parallelismo per antitesi

17
Books
Category:
History
Year:
1988
Principe Eugenio di Savoia = Prinz Eugen von Savoyen : 1663 - 1736 ; 1986 - Celebrazioni nel 250. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 9 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62096/62096_18_object_5807854.png
Page 18 of 104
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XI, 81 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Savoyen-Carignan, Eugen ¬von¬ ; f.Kongress ; g.Meran <1986>
Location mark: II 128.057
Intern ID: 62096
della potenza politica, il secolo d’oro della cultura fran- cese, lo splendore diplomatico e militare con l’annessione di territori e cit- tà ai suoi confini. La Sp a gn a, con la morte di Carlo II e dopo la guer- ra di successione spagnola si avvia alla decadenza. La Repuhhlica dt V e n e z i a, dopo la caduta di Candia nella guerra d’Oriente cQntro i Turcht, si allea con l’Austria e acquista il Peloponneso con la pace di Carlowitz, ma con la successiva pace di Passarowitz lo perderà , mentre

TAustria occupa ia Serhia e la piccola Valacchia. L’ 11 ali a nel Seicento è divisa tra la dominazione spagnola e la sog- geztone francese. II Piemonte cessa di essere in politica estera la funzione equilihratrice tra le due monarchie in guerra. Soltanto Vittorio Amedeo II (figlio di Carlo Emanuele II) chiude il periodo di invadenza francese cooperando con l’imperatore d’Austria. Dopo il trattato di Tori- no (1696) il Piemonte rappresenta la storia sahauda in Italia e in Europa. In Inghilterra Giacomo

18
Books
Category:
History
Year:
1988
Principe Eugenio di Savoia = Prinz Eugen von Savoyen : 1663 - 1736 ; 1986 - Celebrazioni nel 250. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 9 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62096/62096_73_object_5807909.png
Page 73 of 104
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XI, 81 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Savoyen-Carignan, Eugen ¬von¬ ; f.Kongress ; g.Meran <1986>
Location mark: II 128.057
Intern ID: 62096
alternativa; successivamente fu presente a tutti gli avvenimenti decisivi della guerra contro i Turchi senza peró compiti direttivi. Dopo un periodo di comando nellTtalia settentrionale, nel 1697 gli fu affidato il comando supremo in Ungheria. Invece della programmata po- sizione difensiva opto per Toffensiva ed ostacolo con successo gh Osmam in occasione della battaglia di Zenta (Senta) nel tentativo dt attraversare la Tisa. Conseguenze dirette della disfatta turca furono i trattati di pace che infine

, nel 1699, si conclusero nella pace di Karlowitz (Sremski Kar- lovci) sulla base della situazione di possesso militare. Dopo la guerra di successione spagnola nuovi contrasti nel sud-est. II principe Eugenio come comandante supremo riporta 3 vittorie classiche: — 1716 Peterwardein (Petrovaradin). Uesercito del principe numerica- mente piú debole sconfigge davanti alla fortezza imperiale gli Osmani e fa un ricco bottino. — 1716 - Soltanto pochi giorni dopo Eugenio è davanti a Temesvar (Timis- — 57

19
Books
Category:
Literature
Year:
1984
Publius Vergilius Maro : 70 - 19 a.C. ; 1982 - celebrazioni del bimillenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 2 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62077/62077_33_object_5807139.png
Page 33 of 126
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 95 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Vergilius Maro, Publius ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Location mark: II 128.050
Intern ID: 62077
completa e defínitiva. Donato aggiunge che solo molto piú tardi, dopo aver completato la struttura del contenuto, Virgilio si decise a leg- gere ad Augusto solo tre libri, il secondo, il quarto e il sesto (Servio, con leggera modifica, parla del terzo, del quarto e del sesto). Se ne è dedotto che questi fossero i primi libri composti del poema, e che in genere la prima parte, quella odissiaca, ha preceduto nella composizione la se- conda, quella iliaca. A parte il fatto che la variante serviana, che

in Grecia da cui tornó malato, si da morire a Brindisi appena toccato il suolo d’Italia e quindi prima d’esser tornato al lavoro, VirgÍlio lo volle fare impositurus Aeneidi summam ma- num. Tutto dunque concorre a farci comprendere come proposito giusti- ficabile, naturalissimo, quello di Virgilio di bruciare il manoscritto del poema, in quanto privo dell’ultima revisione, gravato ancora da imper- fezioni, disaccordi, contrasti. E in realtà, solo a considerare il culto dell’opera assiduamente limata

20