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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1990
San Giovanni Bosco = Sankt Johannes Bosco : 1815 - 1888 ; nel 1. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 13 )
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Page 40 of 72
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 52 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Bosco, Giovanni ; f.Kongress ; g.Meran <1990>
Location mark: II 128.061
Intern ID: 62104
di educazione sociale e di fedeltà alla Chiesa nelle sue direttive in materia di dottrina sociale. Ci stimola inoltre, come operatori nel sociale, a non fermarci alla fase delle formulazioni sul piano della difesa dei giovani, ma a seguirli realmente nelle loro difficoltà dell’accesso al mondo del lavoro e du- rante la loro prestazione d’opera. Don Bosco visitava sovente i suoi ragazzi sui luoghi di lavoro, per controllare la sanità delle condizioni igieniche e morali e prendersi carico del lavoro degli

ex-carcerati. Scrive egli stesso: «Andai^a a visitarli in mezzo ai loro lavori nelle officine, nei cantieri. Tale cosa produceva grande gioia ai miei gio- vanetti, che vedevano un amico prendersi cura di loro; faceva piacere ai loro padroni, che prendevano volentieri alle loro dipendenze gio- vani assistiti lungo la settimana e nei giorni festivi». Quanto agli ex-carcerati, egli procurava di «collocarli a lavorare presso qualche onesto padrone uno per uno», e, nonostante la carenza assoluta di tempo per

l’assorbimento in tante attività, si impegnava a «visitarli lungo la settimana». L’impegno sociale di Don Bosco nasce in forza della grazia dei Si- gnore ed anche a motivo della sua spiritualità «popolare». E infatti il popolo l’ambiente in cui Don Bosco si trova a suo agio. Condivide la situazione della maggioranza della gente e si sente uno di loro. Venuto 26

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Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1988
Donatello : 1386 - 1466 ; 1986 - Celebrazioni nel VI. centenario della nascita.- (Studi italo-tedeschi ; 10 )
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Page 21 of 124
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIIII, 102 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Subject heading: p.Donatello ; f.Kongress ; g.Meran <1986>
Location mark: II 128.058
Intern ID: 62099
ornare la sommità della tribuna del Duomo insieme con l’Isaia di Nan- ni di Banco e ne era stato rimosso ben presto forse per le sue dimen- sioni troppo piccole (misura infatti 199 cm.) per una collocazione cosi remota. Che questa fosse stata la vera ragione della rimozione si puó dedurre da una seconda commissione data a Donatello, per una statua in terracotta, ora perduta, raffigurante un Giosué dawero colossale che misurava nove braccia 2), ricordata dal Vasari e che risulta ancora “in loco

allungato, le cosce leggermente scivolanti e il braccio sinistro privo d’energia 4). Ma vista correttamente di sotto in su, secondo la sua originaria collocazione, essa assume quella forza maestosa che dawero sembra anticipare di quasi un secolo lo spi- rito di Michelangelo, per esempio nella mano posata e colma di forza. La forza innovatrice di Donatello emerge pienamente dal diretto confronto con le statue degli scultori contemporanei, il Ghiberti, il Ciuffagni, Nanni di Banco, al pari di lui chiamati

a popolare di statue l’edificio di Orsanmichele, dotato di ben quattordici nicchie all’ester- no, assegnate sin dal 1339 alle corporazioni comunali perché le ornas- sero di statue a proprie spese. Le commissioni rimasero praticamente interrotte per i disordini finanziari successivi alla peste e la loro ripresa — 3

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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1990
San Giovanni Bosco = Sankt Johannes Bosco : 1815 - 1888 ; nel 1. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 13 )
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Page 56 of 72
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 52 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Bosco, Giovanni ; f.Kongress ; g.Meran <1990>
Location mark: II 128.061
Intern ID: 62104
i Superiori dicono una cosa, danno un consiglio, e pare anche fuor di proposito e persino irragio- nevole; pure essi vedono l’andamento generale delle cose e coloro che li ascoltano vanno a finire bene. . . Date confidenza ai vostri Supe- riori, seguite fiduciosi il loro consiglio senza ragionarvi sopra e fini- rete per esserne contenti. Essi hanno un po’ piú età, pratica, espe- ricnza, scienza di voi. E poi vi amano» (Buonanotte del 30 marzo 1876, MB 12, 146-7; Braido 177). 10) La familiarità. La fiducia

confusa con il lassismo né scadere in forme sentimenta- listiche. A comprova servono alcuni punti d’unalettera di Don Bosco scritta da Roma ai suoi salesiani nel maggio 1884: «Familiarità coi giovani specialmente. . . V» (Cfr. SimoncelliM. op. cit., pp. 112-113). 11) L’attualità delpensieropedagogico diDon Bosco nella Chiesa di Giovanni Paolo II. Dopo aver già messo in evidenza alcuni elementi dell’attualità del pensiero pedagogico e dell’opera educativa di Don Bosco, reputo do- veroso soffermare

la nostra attenzione su come la Chiesa cattolica guarda oggi a Don Bosco a cento anni dalla sua morte. Le puntualizzazioni in merito non ci risultano difficili proprio perché il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II lo volle fare con sua let- tera al Rettore Maggiore dei Salesiani in data 31 gennaio 1988. «Familiarità coi giovani specialmente in ricreazione. Senza familia- ntà non si dimostra l’affetto e senza questa dimostrazione non vi puó essere confidenza. Chi vuol essere amato bisogna che faccia vedere

che ama. Gesú Cristo si fece piccolo coi piccoli e portó le nostre infer- mità. Ecco il maestro della familiarità. II maestro visto in cattedra è 42

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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1990
San Giovanni Bosco = Sankt Johannes Bosco : 1815 - 1888 ; nel 1. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 13 )
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Page 51 of 72
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 52 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Bosco, Giovanni ; f.Kongress ; g.Meran <1990>
Location mark: II 128.061
Intern ID: 62104
3) «Moraiità. II legame che unisce Ínsieme la sanità e lo studio, il fondamento so- pra cui sono essi basati è la moralità. Credetelo, miei cari figli, io vi dico una grande verità: se voi conservate buona condotta morale, voi progredirete nello studio, nella sanità». Possiamo rilevare che i tre impegni si collegano fra loro e si sosten- gono reciprocamente ma a fondamento vi è un principio etico religio- samente ispirato. 4) Don Bosco, infatti, dal punto di vista metodologico, neila sua

pratica educativa, si rivoigeva ai suoi giovani cominciando a parlare loro della salvezza della loro anima, convinto che i giovani si avvici- nano cosi ed essi, anziché mostrarsi indifferenti o indispettiti, manife- stano interesse. «Dir loro subito e chiaro senza ambagi ció che si vuole da loro pel bene dell’anima, dà la vittoria sui cuori. . . Egli asseriva che all’entrata di un giovane, se il Superiore non dimostra amore per la sua eterna salute, se teme di entrare a parlare prudentemente di cose

un altro problema delicato ed importante: «I nostri giovani vengono alPOratorio; i loro parenti e benefattori ce li affidano con Pintenzione che siano istruiti nella letteratura, nelle scienze, nelle arti e nei mestieri, ma il Signore ce li manda, affinché noi 37

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Books
Category:
Philosophy, Psychology
Year:
1985
Karl Jaspers : 1883 - 1969 ; 1983 - Celebrazioni nel I. anniversario della nascita.- (Studi italo-tedeschi ; 6 )
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Page 25 of 78
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 56 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Jaspers, Karl ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II 128.054
Intern ID: 62093
contingenza, dell’Existenz; il grande nasce e vive miste- riosamente, quando lo spazio della possibilità ne regga l’esistere. In questo senso, appunto, il filosofare è storico. «Sono essi [i filosofi] il tema del nostro libro. Dovranno qui farsi valere com’essi sono, cioé come individui diversi dominati dall’uni- versale, che peró essi sorpassano, costituendo cosi il prodigio della grandezza di uomini indimenticabili, che con il loro esserci e la loro attività hanno realizzato pensando ciò che è possibile

ottenere nel sapere. Solo attraverso questi uomini noi possiamo raggiungere il nucleo della filosofia [...]. Essi rivelano l’essenza della filosofia. Quest’essenza non ha la sua vera realtà originaria che nel filosofo preso nella sua figura personale» (17). Essi sono esistenze che si appel- lano ad esistenze: ascoltarli signifíca rendersi disponibili alla possi- bilità di essere esistenza; capire la loro filosofía non è che rispondere al loro appello realizzando la nostra personalità. La lettura della

scrittura cifrata occupa largo spazio nell’ultima parte del terzo volume di Philosophie e costituisce il momento culmi- nante della metafisica. Ed anche in sede di metafisica si fa presente per Jaspers, come condizione essenziale, quell’elemento di positi- vità umanistica che rende possibile il movimento del trascendere. Non c’e identità tra cifra ed essere, fra linguaggio ed essere, tra signi- ficante e significato; ma la cifra, il linguaggio, il significante adem- piono alla loro funzione di rimandare

ad altro proprio perché anzi- tutto consistono in se medesimi, hanno un loro spessore ontolo- gico. È in questa positività della cifra che l’esistenza personale puó costituirsi come simbolo da interpretare, senza per questo dissol- versi nella Trascendenza di cui è cifra. Questo punto viene fissato fin dalla prima defínizione di cifra: «Chiamiamo cifra l’oggettività metafisica, perché in sé non è la trascendenza, ma il suo linguaggio. Come linguaggio non è compresa né udita dalla coscienza in gene

5
Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1992
Piero della Francesca : (c. 1420 - 1492) ; nel V. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 16 )
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Page 26 of 136
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Verl. der St. Josef-Bücherbruderschaft
Physical description: XI, 114 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Subject heading: p.Piero <della Francesca> ; f.Kongress ; g.Meran <1992>
Location mark: II 131.841
Intern ID: 69529
rispetto alla superficie del quadro nella sua interezza. Cosl come del dramma scritto o recitato il ruolo delle dramatis personae è caratterizzato attraverso la loro posizione ed azione, cosi esse vengono disposte sulla superficie del quadro secondo leggi formali percepite intuitivamente. Questo ordinamento di superficie, che vuol essere inteso come equivalente del moto immaginario e della collocazione delle figure nello spazio, questo ordine è di natura prettamente artistica e ha poco a che vedere con

di singole opere e nel loro inserimento in piú ampi filoni di tradizione. Cosi si mostra, per esempio, come nel caso di una miniatura di Pol de Limbourg un precedente disegno di rombi proiettato sull'intera rappresentazione serve alla costruzione del paesaggio, mentre la profondità spaziale si sviluppa solo in riluttante tensione con esso (7). Lo spazio «in sé», come ha spiegato Kurt Badt, non è in fondo oggetto di raffigurazione artistico-pittorica, ed anche lo spazio a scatola costruito, che secondo

Panofsky è da comprendersi come unitario ed illusionistico, si dimostra, ad un'analisi piú attenta, né omogeneo né isotropo, sviluppando invece una dinamica autonoma, che mette a repentaglio l'unità della superficie del quadro e minaccia di risucchiare l'osservatore nel vortice incontrollato, sempre piú veloce man mano che guadagna profondità (8). Agli inizi della pittura moderna l'effetto illusionistico era cercato sulle figure stesse e nella loro posizione relativa oppure nella posizione delle figure

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Books
Category:
History
Year:
1988
Principe Eugenio di Savoia = Prinz Eugen von Savoyen : 1663 - 1736 ; 1986 - Celebrazioni nel 250. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 9 )
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Page 56 of 104
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XI, 81 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Savoyen-Carignan, Eugen ¬von¬ ; f.Kongress ; g.Meran <1986>
Location mark: II 128.057
Intern ID: 62096
del Belvedere, alto sui disegnati giardini. Ma altri parlerà di questo fra poco. Negli anni di guerra, aveva usato queste sue ricchezze anche per soccorrere i suoi soldati, perché malgrado le rimesse dello stato scar- se ed in ritardo, essi avessero quanto era loro necessario. Ed i soldati 10 adoravano. A ciascuno di loro, anche al piu umile, egli si rivolgeva togliendosi il cappello, con parola garbata e leale, pur se tutto vede- va e severo esigeva. Si preoccupava avessero viveri, riparo, armi

; in guerra vestiva come loro di bigio panno, il suo cibo era sobrio, e, proprietario dei piú splendidi palazzi di Vienna, non esitava a ripo- sarsi, se necessario, anche in una catapecchia. Ed essi lo avevano sempre visto in mezzo a loro, avanti a loro, la spada sguainata nel pe- ricolo delle battaglie, freddo e pronto nel progettare le manovre, si- curo nell’intervenire e controllare lo sviluppo dell’azione. Erano, questi suoi soldati, pronti a seguirlo ciecamente ovunque, ma egli non si muoveva se non

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Books
Category:
Literature
Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 31 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
convinto e poi, alla notizia delPuccisione di Cesare, schierato coi congiurati, si deve scorgere il simbolo di tutti i voltagab- bana di cui la storia, e non solo quella, abbonda. Appenaun anno dopo, il 27 luglio 1821, egli annoterà nello Zibaldone (1393-1394) questa sua ormai acquisita tendenza a servirsi del ridicolo per tratteggiare senti- menti e temi universali. E una pagina che fa intravedere molto del Leopardi di appena qual- che anno dopo: «Ne’ miei dialoghi io cercheró di portar la commedia

ridicolo, mas- sime in questo ridicolissimo e freddissimo tempo e anche per la loro na- tural forza, potranno giovare piú di quelle della passione, delPaffetto, dell’immaginazione, dell’eloquenza; e anche piu di quelle del ragiona- mento, benché oggi assai forti. Cosi a scuotere la mia povera patrla, e secolo, io mi troveró avere impiegato... le armi del ridicolo ne’ dialoghi e novelle Lucianee ch’io vo preparando». Pertanto si era già ben lontani da quella visione rassicurante dell’esi- stenza e del

potere, come Pavrebbe data II padre Monaldo coi suo Dia- loghetti pubblicati a Pesaro nel 1831. Infatti Leopardi ormai analizzava la condizione umana sotto un aspetto suo proprio, a metà tra Pironia, il racconto storico e Papologo. Quest’ultimo espediente espressivo, che costituirà, sulla scia delle co- siddette zoepiche sette-ottocentesche, come Gli animali parlanti del Casti, íl Reinecke Fuchs del Goethe e PAtta Troll di Ennco Heme, Pargo- -15

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Books
Category:
Philosophy, Psychology
Year:
1985
Karl Jaspers : 1883 - 1969 ; 1983 - Celebrazioni nel I. anniversario della nascita.- (Studi italo-tedeschi ; 6 )
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Page 23 of 78
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 56 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Jaspers, Karl ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II 128.054
Intern ID: 62093
ciò che non si rende mai visibile, neppure soltanto come orizzonte, ciò - anzi - da cui sorgono tutti i nuovi orizzonti». Esso - lo Umgrei- fendes - è, «al tempo stesso, ciò che fa si che tutte le cose non siano soltanto quello che sembrano a prima vista, ma restino come traspa- renti» (li). I vari orizzonti sono sempre, in qualche maniera, trascendenti gii oggetti che rendono possibili; essi sono come la loro condizione tra- scendentale, si potrebbe dire (12). Tuttavia sono modi (die Weisen

) dello Umgreifendes, costituiscono una molteplicità che designa una serie di domini dell’esperienza: l’essere che noi siamo (Dasein), la coscienza in generale, lo spirito, Tessere in sè del mondo. Che cosa ci induce a considerarli solo come modi, come orizzonti, ossia limiti che circoscrivono, ma pur lasciano intravvedere un al di là? E perchè dobbiamo badare ad una «trasparenza» delle cose oggettivate all’interno del loro proprio orizzonte, ossia ad una loro capacità allusiva di altro da ciò che

sono, ad un loro tramutarsi in immagine? Perchè dunque non invece un andare da orizzonte ad orizzonte, in un incessante spostamento della linea del limite; oppure un quie- tarsi entro uno degli orizzonti, fmito e immobile? La risposta di Jaspers indica qualcosa che potremo esprimere come incognita presenza della Trascendenza. Ma come essa può rendersi presente ed agire su di noi, sul nostro sguardo reso mobile ed inquieto, sulle cose divenute diafane rispetto alla loro oggettività spessa

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Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1991
Tiziano Vecellio : nel V. centenario della nascita.- (Studi italo-tedeschi ; 14 )
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Page 20 of 116
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XI, 93 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Subject heading: p.Vecellio, Tiziano ; f.Kongress ; g.Meran <1990>
Location mark: II 128.062
Intern ID: 62106
«voci» singole ma dalla loro inedita rilegatura: la novità emergendo, adesso, nell’impostazione deiia «scena», non piü statica, non piú «presentazione» anzi ostentazione dei divino in stupita contempiazione, ma trasposizione di esso in senso che diremmo effettuale. Tale «azione» postula, per di piú, la partecipazio- ne del visitatore, attratto dall’awenimento che gli si squadema davanti: la Madonna, vertice della composizione tesa sulla diagonale eppur sbilan- ciata risolutamente sulla destra

, trattiene il Bambino dal cader quasi su! Sant’Antonio che da sotto lo contempla, mentre inclina all’opposto io sguardo al San Pietro e lo cala a posarsi, in basso, sul devoto committente inginocchiato a sinistra. Questi, e il famigliare suo immediato corrispon- dente che lo fronteggia, sono gh unici personaggi di «tutto riposo»: gli altri assumono atteggiamenti transeunti, varianti dai moto repentino del eapo ailo scatto improvviso, recitano ia loro parte sapientemente coordi- nata neila «teatralità

» (1534- 1538) nel Monastero veneziano della Carità, oggi Galleria dell’Accade- mia: per fortuna godibile nella collocazione medesima per cui era stata concepita, scorciata dai basso. L’artista ha sfruttato il vano di una porta, a destra, sovrapponendovi la gradinata; I’apertura a sinistra è posteriore. Di accorgimenti simih non mancavano di sicuro precedenti, e illustri: ri- cordiamo, per andar sulla maggiore, analogo ingombro di una finestra risolto da Raffaello, alle «Stanze Vaticane», nella «Messa

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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1990
San Giovanni Bosco = Sankt Johannes Bosco : 1815 - 1888 ; nel 1. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 13 )
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Page 34 of 72
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 52 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Bosco, Giovanni ; f.Kongress ; g.Meran <1990>
Location mark: II 128.061
Intern ID: 62104
in lui del san Filippo Neri; non per nulla egli ammira il fondatore del- rOratorio. <Un santo triste è un tristo santo>, dice il proverbio. Don Bosco, anche nelle prove peggiori, non è mai triste, perché l’altra fac- cia della sua gioia è la sua fede in Dio. Non bisogna dimenticare che il suo aspetto di uomo fortunato e sempre contento sottintende un’abi- lità estrema. In lui c’é un fiuto istintivo delle persone, dei loro segreti disegni, delle loro manovre. E diplomatico quanto uomo d’azione

, attenzione e adattamento a chiunque gli si presentava, ma senza rinunciare alla sua sicurezza interiore, alle sue convinzioni provenienti dalla sua forza d’animo. Intrecciava tenacia volitiva con flessibilità davanti a situazioni cangianti. Sintetizzava ot- timismo sfidante e realismo calcolato, astuzia del serpente e purezza della colomba. Era un uomo cittadino del cielo coi piedi ben piantati sulla terra». Della sua awentura di uomo operatore di storia, tutto cominció nell’autunno del 1841. Fu allora

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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1990
San Giovanni Bosco = Sankt Johannes Bosco : 1815 - 1888 ; nel 1. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 13 )
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Page 57 of 72
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 52 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Bosco, Giovanni ; f.Kongress ; g.Meran <1990>
Location mark: II 128.061
Intern ID: 62104
maestro e non piü, ma se va in ricreazione coi giovani diventa come fratello». 1. Chi ama i giovani, li vuole educare: «La Chiesa, infatti, ama intensamente i giovani: sempre, ma soprat- tutto in questo periodo ormai vicino alfanno Duemila, si sente invi- tata dal suo Signore a guardare ad essi con speciale amore e speranza, considerando la loro educazione come una delle sue primarie respon- sabilità pastorali» (n. 1) 2. La condizione giovanile oggi è cambiata: «La situazione giova- nile nel

educatore deve affrontare». 3. La Chiesa «esperta in umanità», a buon diritto puó anche dirsi «esperta in educazione». Lo testimonia la lunga e gloriosa storia bi- millenaria scritta da genitori e famiglie, sacerdoti, laici, uomini e donne, istituzioni religiose e movimenti ecclesiali, che nel servizio educativo hanno dato espressione al carisma loro proprio di pro- lungare Leducazione divina che ha il suo culmine in Cristo (n. 7). 4. II sistema preventivo di Don Bosco «rappresenta, in un certo modo

14
Books
Category:
Philosophy, Psychology
Year:
1985
Karl Jaspers : 1883 - 1969 ; 1983 - Celebrazioni nel I. anniversario della nascita.- (Studi italo-tedeschi ; 6 )
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Page 24 of 78
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 56 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Subject heading: p.Jaspers, Karl ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II 128.054
Intern ID: 62093
della stessa Trascendenza, al loro senso, se non passando attraverso la singolarità del proprio essere se stessi. Piu esplicitamente: «Senza Pesistenza mancherebbe alla Trascendenza qualsiasi senso; essa rimarrebbe un indifferente mconoscibile, qualcosa come un pen- siero fondamentale, oppure un’immaginazione, o anche qualcosa che al Dasein cosciente appare come inquietudine e terrorej super- stizione ed angoscia [...]. Solo nell’esistenza la trascendenza si pre- senta libera dall’inganno

che egli talora chiama antropomorfismo sim- bolico. Jaspers si apre cosi la via anche all’altro polo che, assieme all’esi- stenza, funge da elemento mediatore per la Trascendenza, ossia la ragione, nella particolare accezione jaspersiana del termine Vernunft (15). Esistenza e ragione nella tensione fra loro, che nessuna dialet- tica riesce a pacificare, ma anche nella reciproca funzione di limite critico, danno consistenza al valore umanistico della realtà nostra e sono garanzia per un pensiero

fattualità delle successioni nel tempo. Alla storia della filosofia Jaspers aveva pensato fin dal tempo di Philosophie. Nel Poscritto (1955) alla III edizione di quest’opera egli dice: «La mia Filosofia cerca di generare un atteggia- mento interiore capace di instaurare un rapporto significativo coi maestri che si presentano storicamente in cosi grandi figure» (16). Però egll si occupó espressamente del problema solo negli anni suc- cessivi alla guerra, assieme al tema della «logica filosofica» che trova

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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1990
San Giovanni Bosco = Sankt Johannes Bosco : 1815 - 1888 ; nel 1. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 13 )
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Page 58 of 72
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 52 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Bosco, Giovanni ; f.Kongress ; g.Meran <1990>
Location mark: II 128.061
Intern ID: 62104
promozione della donna, la solidarietà, lo sviluppo, le urgenze ecolo- giche» (n. 10). 6. L’amorevolezza: «Dal punto di vista metodologico, si tratta di un atteggiamento quotidiano, che non è semplice amore umano né solo carità soprannaturale. Esso esprime una realtà complessa ed im- plica disponibilità, sani criteri e comportamenti adeguati. L’amorevo- lezza si traduce nell’impegno delPeducatore quale persona totalmente dedita al bene degli educandi, presente in mezzo a loro, pronta

ad af- frontare sacrifici e fatiche nelPadempiere la sua missione. Tutto cio ri- chiede una vera disponibilità per i giovani, simpatia profonda e capa- cità di dialogo.» E tipica e quanto mai illuminante Pespressione: «Qui con voi mi trovo ben: è proprio la mia vita stare con voi». Con feiice intuizione esplicita: quello che importa- è che «i giovani non siano solo amati, ma che essi conoscano di essere amati». II vero educatore, dunque, partecipa alla vita dei giovani, si inte- ressa ai loro problemi, cerca

di rendersi conto di come essi vedono le cose, prende parte alle loro attività sportive e culturali, alle loro con- versazioni; come amico maturo e responsabile, prospetta itinerari e mete di bene, è pronto a intervenire per chiarire problemi, per indi- care criteri, per correggere con prudenza e amorevole fermezza valu- tazioni e comportamenti biasimevoli. In questo clima di «presenza pedagogica» Peducatore non è considerato un «superiore», ma un «padre, fratello e amico». Anche oggi, pur in un mutato

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Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1991
Tiziano Vecellio : nel V. centenario della nascita.- (Studi italo-tedeschi ; 14 )
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Page 100 of 116
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XI, 93 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Subject heading: p.Vecellio, Tiziano ; f.Kongress ; g.Meran <1990>
Location mark: II 128.062
Intern ID: 62106
le vette dolomitiche non appaiono nelle sue tele se non in vaghe lontanan- ze che non ci possono assolutamente garantire una loro identificazione. Le Alpi erano allora un regno diíficile, lontano dalle esperienze, ma anche dagli ideali dell’arte rinascimentale, una specie di terra impervia e mal nota, che non entrava nei canoni della bellezza e degli interessi culturali del tempo. Occorreva il Romanticismo per donare alla montagna quello scettro che la supremazia della natura sull’uomo, secondo

, che attribuiamo volentieri ad un montanaro. Intendiamoci: nel Cinquecento queste caratteristiche non erano riferi- bili soltanto a chi venisse dalla montagna. Allora la baniere tra città e campagna, tra un ambiente e f altro, erano assai meno forti di adesso. Una componente di vigore fisico la troviamo anche in altri artisti come il Por- denone ed il Romanino ad esempio, che non erano nati nella montagna. A ben guardare anzi in questi loro attributi si possono cogliere componen- ti culturali

determinanti, il michelangiohsmo ad esempio, che non sono riferibili all’ambiente materiale della loro formazione o della loro vita. Inoltre tutto il Rinascimento maturo tende ail’affermazione dei sensi, di una interpretazione deha vita in cui la sensualità si è fatta adulta e scoperta, e vi sono molti raggiungimenti in Tiziano che non possiamo attribuire soltanto aha sua indole ed aha sua educazione particolare, ma piuttosto al clima generale di un’epoca. 84

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Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1991
Tiziano Vecellio : nel V. centenario della nascita.- (Studi italo-tedeschi ; 14 )
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Page 106 of 116
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XI, 93 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Subject heading: p.Vecellio, Tiziano ; f.Kongress ; g.Meran <1990>
Location mark: II 128.062
Intern ID: 62106
nitido, si fonde e si libera da ogni possibile soggezione ai contomi. Porta gradualmente ad effetti di atmosfera in cui il dato reale sembra soverchiato daü’orchestrazione dell’ambiente e dei sentimenti, in un amalgama nuovo in cui la superficie della realtà sembra svuotarsi per iasciare spazio a richiami ed a significati piú profondi. Finisce che il pittore che ha esaltato i sensi ed il loro possesso della natura, non persegue piú la verità apparente delle cose, ma si spinge a cercare una

spiegazione piú profonda, che non sta nella loro superficie, ma è racchiusa nel loro segreto. II naturalismo, che è una delle grandi conquiste del Rinascimento, lascia il posto a foime piú evocate che de- scritte, a luci indefinite eppur vibranti ed imponenti, a quel senso del mistero che dianzi sembrava eluso dalla foga di conoscere, di vedere, di sentire. Questa nuova introspezione non è un dato localizzabile soltanto nel- l’età matura di Tiziano: tutta l’arte della seconda metà del Cinquecento conosce

a Venezia questo ripiegarsi piú drammatico e piú intimo. Persino i cieli di Paolo Veronese sembrano attenuare la loro trasparenza meridia- na, ancora una volta pare che Tiziano non faccia che interpretare una nuova dimensione, piú ansiosa ed incompiuta, che ormai coinvolgeva tutta la cultura italiana. Ma anche se egh partecipa a questo processo collettivo, è indubbio che egli lo fa da interprete sovrano e con quella libertà e forza creativa che l’ha sempre distinto. Non si adegua certamente a questa

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Books
Category:
Philosophy, Psychology
Year:
1995
Giambattista Vico : (1668 - 1744) ; nel 250° anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 17 )
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Page 26 of 204
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Physical description: XI, 181 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. ital. und dt.
Subject heading: p.Vico, Giambattista ; f.Kongress ; g.Meran <1995>
Location mark: II 143.265
Intern ID: 103866
no; e chi di loro si fosse rifiutato di alienare parte della sua libertà per vivere soggetto alle leggi e al potere altrui, finiva col perderla del tutto».(30) Questa teoria, la convinzione che «la ragione e il lume naturale ci portano a credere che lo Stato tragga origine daila forza e dalla vio- lenza»,(31) veniva da Bodin integrata con un altro argomento nel quaito libro del suo opus majus, dove cosi si legge: «Ora Funo e l’altro tipo di Stato si stabilisce per la violenza dei piú forti

o per il consenso degli uni che di buon grado assoggettano agli altri la loro libertà piena ed intera, per essere govemati da loro con potere sovrano o senza leggi oppure sotto certe leggi e condizioni».(32) Lascerei qui da parte la comparsa di un’ipotesi di tipo ’contrattua- listico’ che potrebbe - a volerle forzare - nascondersi sotto queste ultime parole, dalle quali, comunque, Bodin non mi sembra abbia mai tratto conseguenze di rilievo.(33) Ció che invece il suo testo lascia chiaramente

appare piú ardita che non quella di Bodin e di quanti altri indicavano quella forma, appunto, come ’monarchica’. Ma erano proprio quei mezzi - forza, frode o persuasione - ció su cui Vico dirigeva la sua critica, nella quale utilizzava contro Bodin uno dei temi centrali della Iconomica poetica, dove aveva sostenuto che era stata l’arbitraria estensione della stmttura ’autoritaria’ della fa- miglia - nella quale i ’padri’ «dovetter essere re monarchi familiari, superiori a tutti nelle loro famiglie

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Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1992
Piero della Francesca : (c. 1420 - 1492) ; nel V. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 16 )
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Page 92 of 136
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Verl. der St. Josef-Bücherbruderschaft
Physical description: XI, 114 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Subject heading: p.Piero <della Francesca> ; f.Kongress ; g.Meran <1992>
Location mark: II 131.841
Intern ID: 69529
ogni cosa raffigurata nel suo aspetto esteriore è resa ravvicinata e simile all'altra, senza peró subire alcuna violenza. Si tratta di semplificazione e non di distorsione. La severità longitudinale delle figure è accentuata dal drappeggio. Le pieghe degli abiti degli angeli sembrano cannellature di colonne. Nelle loro proporzioni ed anche nel loro aspetto, Cristo e Giovanni non si differenziano sostanzialmente. Significativo il neofita che si sta sfilando la camicia. Con la testa nascosta

e riservate. Piero - come Jan van Eyck, Velazquez oppure Manet - fa parte di quei pittori le cui persone raffigurate non agiscono oppure limitano al minimo necessario le loro azioni. Anche le azioni dell'anima! I quadri di Piero sono popolati da esistenze da natura morta. E sono proprio il silenzio e la riservatezza delle persone, il loro carattere ermetico a far supporre a molti studiosi che dietro i quadri di Piero si nascondano dei misteri. Se a torto o a ragione - non sarà facile trovare un accordo

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