Catterina Meld-Rassigara processata quale strega dal tribunale di Bormio : racconto storico
— Se vi autorizzo? ma io anzi ve ne prego con tutta lanim a. — Suvvia adunque fatevi animo, ed io vi do pro messa dì mettermi in vostro aiuto, non senza qualche speranza di buona riuscita. A questultime parole l’oppresso, l’infelice Armando' respira più libero, la sua tinta pallida è rianimata, gli sembra perfino di sentirsi un al tu’ uomo. Ei si alza tosto in piedi, e quasi, volesse nascondere la sua com mozione, si piega a raccogliere il suo cappello da terra ne scuote la polvere, indi
rivoltosi al dottore esclama con trasporto: — Ohi quanto bene mi fecero in questo momento le vostre parole! Io benedico il cielo che v'ha man dato qui, senza questo caso providenziale non mi sen tirei quasi rinato ; ora vi seguo. E sì dicendo prende il braccio del dottore sotto il suo, cd entrambi s* incamminano verso Bormio. Non avevano fatto ancora un centinaio di passi, che Armando d’improvviso staccatosi dal dottore si ferma, il volto pallido, gli occhi spalancati e rivolti con senso di ribrezzo
sopra una vecchia curva della persona, la quale a passo lento e poco distante tra versa la via. — Che avete — chiede meravigliato il dottore. ■— Ali!... è dessa — dice Armando, ìndi rivoltosi al suo 1 compagno' Faddimanda sotto voce: — • Conoscete voi bene quella donna? — Infatti. — Ebbene, qual, noine le dareste? -— Ma, voi la dovete conoscere meglio di ine la Mcld-Rassigara.