Giuseppe Verdi (1813 - 1901) nel 100° anniversario della morte : XXII Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Giuseppe Verdi (1813 - 1901) zur 100. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 22 )
49) Vedi, ad esempio, CLAUDIO SARTORI, Giuseppe Verdi, in La Musica. Enci- clopedia storica, sotto la direzione di Guido Maria Gatti, a cura di Alberto Basso, Torino, UTET, vol. IV, 1960, p. 747: “A Verdi si rimprovera, attribuen- dogliene la maggiore responsabilità, Eoscurantismo dellTtalia del secolo scorso per la musica strumentale, cameristica e sinfonica, che costó tanta fatica e chi dovette, prima di tutto resistendo e opponendosi a lui e alla sua opera e alla sua denigrazione, risalire
la china. Ed è indubbiamente vero. Verdi fu musicista di teatro, sineeramente ed esclusivamente: prima spontaneamente, rispondendo al richiamo della propria naturale sensibilità di drammaturgo nato, poi per neces- sità di cose, essendogli mancata la preparazione tecnica e culturale necessaria, infine programmaticamente per fedeltà agli ideali della propria giovinezza, quasi ostinandosi a negare agli italiani, come erano state negate a lui stesso, possibi- lità veramente creatrici al di fuori del campo
melodrammatico. E qui il baratro della sua ignoranza si riveló enorme, nella sconoscenza assoluta delle passate glorie strumentali della sua gente”. 50) Vedi sua lettera a Verdi, del 18 gennaio 1895, contenente parole di grande ammirazione per il Falstafe, in F. ABBIATI, op. cit., IV, p. 567. 51) Lettera del 26 dicembre 1883, in G. Verdi, I copialettere cit., p. 629. 52) Lettera del 30 marzo 1879, in Verdi intimo, op. cit., pp. 227-233. 53) A. VON WINTERFELD, Unterhaltungen in Verdis Tuskulum, “Deutsche
Re- vue”, Stuttgart, XII, 1887, pp. 327-332; quindi con il titolo Persönliche Erin- nerungen an Verdi in “Neue Musik-Zeitung”, Stuttgart - Leipzig, XXII, 5, 1901, pp. 57-58; questa testimonianza, raccolta nella primavera del 1883, si puó ora leggere Ín traduzione italiana in M. CONATI, Verdi. Interviste e incontri cit., pp. 146-156. 54) R LEVI, Domenico Morelli nella vita e nell’arte, Torino, Roux, 1906, p. 158. 55) ANTONIO GRAMSCI, Letteratura e vita nazionale, Roma, Editori Riuniti, 1971
, p. 42. 56) A. LUZIO, Carteggi verdiani cit., III, p. 162. 57) Lettera del 14 aprile 1892, in G. VERDI, / Copialettere cit., p. 376. 58) Verdi intimo, op. cit., p. 182. 59) Ibidem, p. 297. 60) Lettera del 15 febbraio 1883, Ín G. VERDI, / Copialettere cit., p. 323. 61) Nel giugno del 1873 al Collegio dei Nobili di Napoli fu eseguita la Cena degli Apostoli, quando Verdi ne era ornai ripartito. Fra dicembre del 1880 e febbraio del 1881 a Milano, alla vigilia dell’arrivo del compositore per il nuovo Simon Boccanegra